ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 390

Fondazione Somaschi Onlus rafforza il servizio di SocialHousing

Una Casa per Tutti, per famiglie in difficoltà grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo

            Un progetto di accompagnamento all’autonomia per persone e famiglie in difficoltà basato su azioni concrete, mirate a fortificare le competenze necessarie per un’indipendenza “vera”: ricerca di una casa, di un lavoro e gestione finanziaria.

            È questo l’obiettivo di “Una Casa per Tutti”, sperimentazione che Fondazione Somaschi Onlus sta avviando in questi giorni con gli ospiti del “SocialHousing Le Case in Prestito” di San Mauro Torinese dedicato all’accoglienza di individui e nuclei familiari in situazioni di forte disagio socio-economico. Si tratta in tutto di 9 appartamenti: 8 sul territorio di San Mauro Torinese (di cui 6 presso la comunità religiosa dei Padri Somaschi Villa Speranza), più uno a Castiglione.

            “Una Casa per Tutti” è un progetto innovativo reso possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Abitare il cambiamento”. Il contributo erogato, pari a 19.500 euro, andrà a coprire una parte del costo di attività che favoriranno l’emersione degli ospiti dalla condizione di fragilità. Queste risorse sosterranno inoltre la spesa di efficientamento energetico dell’ala di Villa Speranza dedicata all’housing sociale, permettendo un risparmio immediato del 30-40% sui costi di gestione che verrà così reinvestito per sostenere il progetto.

            Finora il SocialHousing di Fondazione Somaschi ha accolto oltre 35 nuclei familiari, con una permanenza media di circa 18 mesi. L’obiettivo di ogni percorso di accoglienza, guidato dall’equipe multidisciplinare della Onlus, è che ogni nucleo possa ritrovare l’energia necessaria a raggiungere la piena autonomia lavorativa e abitativa, ma per la maggior parte di loro è un risultato molto difficile da ottenere.

            Terminato il percorso, infatti, solo poche famiglie riescono ad accedere al mercato libero della casa perché faticano a raggiungere una solida capacità reddituale da lavoro o mancano di garanzie sufficienti a procurarsi un contratto d’affitto.

            Da questa evidenza nasce il progetto “Una Casa per Tutti”, come spiega Roberta Baglioni, responsabile del servizio SocialHousing di Fondazione Somaschi a San Mauro Torinese: “Abbiamo capito che era necessario da un lato potenziare l’attività per la stabilità lavorativa degli ospiti, dall’altro soffermarsi sui problemi riscontrati per il reperimento di abitazioni sul mercato libero. Il rallentamento determinato dalla pandemia ci ha permesso di mettere a fuoco le azioni necessarie per condurre la sperimentazione e ora siamo pronti a partire insieme ai nostri partner di progetto: Città di Torino e di San Mauro Torinese, C.I.S.A., Associazione CONSAF, Consorzio Sociale Abele Lavoro, Centro per l’Impiego di Settimo Torinese.

            La lista dei primi 9 candidati che usufruiranno di azioni di orientamento al lavoro e tirocinio presso aziende intenzionate ad assumere è già pronta. La collaborazione con le agenzie per il lavoro permetterà di partire entro l’anno con i più giovani per proseguire a inizio 2021 con coloro che rientrano tra i beneficiari del “buono servizio al lavoro disabili”, per persone in categoria protetta L.68/99, e del “buono servizio al lavoro disoccupati”, per disoccupati over 30.

La formazione professionale riguarderà diversi ambiti, scelti in base ai profili dei candidati.

            “Per aiutare le famiglie ad accedere al mercato libero della casa – aggiunge Baglioni – avvieremo una vera e propria attività di matching con i proprietari di immobili accatastati a San Mauro Torinese e comuni limitrofi o sul territorio di Torino nord-ovest. Per questo ci avvarremo del supporto di professionisti qualificati in questo ambito, con competenze specifiche in materia tributaria e fiscale a favore dei locatori. Inoltre avvieremo uno sportello di ascolto e consulenza specifico per l’educazione finanziaria a disposizione degli ospiti che devono far fronte in modo autonomo e sostenibile alle spese di ingresso, trasloco e cauzioni”.

Sicurezza e abilità, Clerico vince tra i giovani macellai

E’ il torinese Roberto Clerico, classe ’89, ad aggiudicarsi il premio Eurocryor “Sicurezza alimentare e abilità tecnica” nel corso della tappa di Torino del Campionato Italiano Giovani Macellai under 35 organizzato da federcarni con APM-associazione provinciale macellai di Torino.


Il premio è stato riconosciuto da Eurocryor, brand del gruppo Epta specializzato in vetrine refrigerate per arredi di prestigio, Partner ufficiale del Campionato.

Roberto Clerico (Borello supermercati) è  un giovane macellaio estroverso e meticoloso aperto al confronto con il suo team, sempre alla ricerca di nuove preparazioni da proporre ai suoi clienti. La professionalità e la creatività che lo contraddistinguono lo portano a trasformare semplici tagli di carne in vere e proprie opere d’arte.


Durante l’evento di Torino infatti ha potuto sfoggiare alcune di queste opere come, l’arista di suino in bella vista con cuore di caprino,prosciutto crudo di Parma e granella di pistacchio di Bronte o il lingotto di girello di vitellone farcito con robiola, caco mela, nocciole e caffė.

Tra i suoi obiettivi professionali, spicca la sua volontà di avvicinare ed insegnare ai ragazzi giovani questo antico mestiere che lui riesce ad interpretare in   una chiave moderna e affascinante.

Telecamere contro l’abbandono dei rifiuti

Partirà nei prossimi giorni il progetto sperimentale avviato dal Comune di Torino, in collaborazione con Amiat Gruppo Iren e la Polizia Municipale di Torino, per cercare di contrastare il fenomeno degli abbandoni su suolo pubblico attraverso nuovi sistemi di videosorveglianza collocati in alcune aree della città.

Il progetto prevede, nello specifico, l’installazione iniziale di 3 videocamere e la valutazione sull’uso di eventuali fototrappole, per riuscire a intercettare le utenze che violano il Regolamento di Gestione dei Rifiuti del Comune di Torino, conferendo in maniera illegale rifiuti sul territorio. L’abbandono di rifiuti su suolo pubblico, oltre ad arrecare danno al decoro urbano della città, è un illecito amministrativo e i trasgressori sono punibili con sanzioni pecuniarie.

Le telecamere saranno posizionate in zone particolarmente problematiche tra Aurora e area Spine e serviranno a riconoscere e sanzionare tutti coloro che scaricano dentro o fuori dai cassonetti materiale non autorizzato.

La scelta di utilizzare due possibili tecnologie diverse (videocamere e fototrappole) è data dalle differenti necessità e caratteristiche delle zone interessate dal controllo e permetterà di testare e verificare il metodopiù efficace per contrastare il fenomeno.

Sempre nell’ottica di evitare l’abbandono dei rifiuti su suolo pubblico e, in generale, per contrastare gli errati conferimenti, è stato costituito anche un gruppo di una decina di controllori ambientali, che si muoveranno su tutto il perimetro cittadino, concentrandosi nelle zone con maggiore criticità. I controllori avranno il compito diverificare i corretti comportamenti e segnalare le anomalie rilevate, per consentire la successiva fase di accertamento ed eventuale sanzionamento.

Si ricorda infine che Amiat da anni fornisce un servizio di ritiro rifiuti ingombranti, completamente gratuito: basta prenotare telefonando al numero verde del Customer Care Amiat 800.017277 o compilando il relativo form sul sito www.amiat.it. In alternativa tali rifiuti possono essere gratuitamente portati presso uno dei 7 Centri di Raccolta Amiat presenti sul territorio torinese.

Coronavirus e malainformazione

Stupore, incredulità, rabbia, impotenza. La propagazione del Coronavirus in Italia ha scatenato un forte disordine mentale e fisico anche nella divulgazione delle notizie.

Ci sono stati alcuni giornali, telegiornali e soprattutto social media che hanno contribuito a diffondere il terrore tra la gente.Pensate anche ai tanti falsi audio e video arrivati via whatsapp nei nostri cellulari.Oggi più che mai, inoltre, le persone sentono il bisogno di informarsi e perciò sono molto attente alle notizie e agli aggiornamenti che ne danno i mass-media ed anche i vari social network.Il  ruolo istituzionale del governo racchiude in sé il preciso dovere di tutelare la collettività e gestire le necessità di questa: dobbiamo ammettere che ci stanno provando, con misure che tentano di evitare, o quantomeno rallentare, i contagi. E l’unica speranza per limitare il contagio è proprio quella di adottare i comportamenti e le precauzioni disposte e raccomandate dal Governo.


Abbiamo anche visto reporter, opinionisti, presentatori televisivi, attori, attrici, campioni dello sport dare la propria opinione sul Coronavirus senza avere le competenze, gettando nel panico i telespettatori e radioascoltatori. Eppure, nonostante tutto, tra la gente c’è chi gli ha dato credito. Ma questo è il momento di attenerci a quanto dice il ministero della Salute per evitare la rapida circolazione false credenze, notizie e voci infondate e non verificate.

Vincenzo Grassano

Mobilità sostenibile, aperto il bando per i cittadini

Dal 28 la presentazione delle domande di contributo ai cittadini piemontesi per l’acquisto di veicoli, ciclomotori, motocicli, a basso impatto ambientale, velocipedi e incentivi alla rottamazione senza l’obbligo di acquisto di un altro veicolo.

La Regione ha stanziato un milione e 660mila euro. Marnati: “Obiettivo: velocizzare il rinnovo del parco veicoli per migliorare la qualità dell’aria”

Aperto alle 9 del  28 ottobre lo sportello per la presentazione delle domande di contributo per lo sviluppo della mobilità sostenibile dedicato, per la prima volta, a privati, ovvero cittadini residenti in Piemonte o dipendenti di aziende con una sede operativa in Piemonte. Il bando, che ha una dotazione di 1.661.725,80 stanziati dalla Regione e che prevede la concessione di un contributo per la sostituzione di vecchi veicoli con nuovi a basso impatto ambientale, è articolato su quattro tipologie:

-acquisto di veicoli per il trasporto di persone, a fronte di rottamazione di veicoli a benzina fino a Euro 3 incluso, e diesel fino a Euro 5 incluso

-acquisto di ciclomotori o motocicli a trazione elettrica per il trasporto di persone, a fronte di rottamazione fino alla categoria Euro 3

-acquisto di velocipedi (biciclette e biciclette cargo anche a pedalata assistita)

– sostegno per la rottamazione di veicoli senza obbligo di acquisto di altro veicolo, benzina o diesel fino a Euro 3 incluso.

I contributi sono a fondo perduto e cumulabili con altri incentivi. Per l’acquisto di auto vanno da 2.500 euro a 10.000 euro, calcolati sulla base delle emissioni; per i ciclomotori o motocicli elettrici da 2.000 a 4.000 euro. Per quanto riguarda i velocipedi i contributi vanno da 150 euro per una bicicletta a 1.000 euro per bicicletta cargo per trasporto persone a pedalata assistita. Ammonta invece a 250 euro il contributo per la rottamazione, senza ulteriore acquisto di altro veicolo.

Un bando che ha la precipua finalità di  “velocizzare il rinnovo del parco veicoli piemontese – spiega l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – per migliorare le emissioni in atmosfera”.

Per presentare le domande, coloro che intendono richiedere il contributo devono essere in possesso del certificato di identità digitale (Spid) o della carta di identità elettronica o di un certificato digitale. Le domande possono essere inviate via internet a partire dalle 9 del 28 ottobre e fino alle 12 del 30 aprile 2021, salvo comunicazioni di chiusura o sospensione connesse con la disponibilità delle risorse assegnate, compilando il modulo telematico disponibile sul sito www.sistemapiemonte.it/cms/privati/attivita-economico-produttive/servizi/861-bandi-2014-2020-finanziamenti-domande

Da Fondazione Crt oltre 50 milioni nonostante la pandemia

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale. Presidente Quaglia e Segretario Generale Lapucci: “Il blocco dei dividendi crea asimmetria in Europa e mette a rischio la ripresa del Paese”
Torino, 27 ottobre 2020 – Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione CRT ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale (DPP) 2021 che, con una stima prudenziale di oltre 50 milioni di euro, mantiene sostanzialmente stabili le risorse disponibili per l’attività del prossimo anno a sostegno del Terzo Settore e delle realtà non profit nei campi dell’arte, della cultura, della ricerca, del welfare, dell’ambiente e dell’innovazione in Piemonte e Valle d’Aosta.
In particolare, circa 18 milioni di euro saranno messi in campo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico, le mostre e le iniziative culturali; oltre 16 milioni per le attività scientifiche e tecnologiche, la formazione del capitale umano fin dai primi anni di scuola e il rafforzamento delle competenze dei giovani talenti; oltre 16 milioni per la promozione dell’imprenditoria sociale, l’inserimento e lo sviluppo inclusivo delle persone in difficoltà, la salvaguardia dell’ecosistema e degli habitat naturali, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile.
Degli oltre 50 milioni di euro complessivi, Fondazione CRT mobiliterà circa 3,5 milioni per progettualità innovative orientate allo sviluppo del territorio, da realizzare anche in sinergia con due dei propri “bracci operativi”: la Fondazione Sviluppo e Crescita CRT per iniziative a impatto sociale e ambientale e, soprattutto, le OGR Torino. Queste ultime si focalizzeranno sempre più su sperimentazioni capaci di “mixare” arte, cultura, scienza e tecnologia, in linea con una delle priorità dell’Unione europea per un futuro più sostenibile; sull’utilizzo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale per il Terzo Settore e, più in generale, per il bene comune; su programmi di collaborazione tra profit e non profit per diffondere le competenze digitali e realizzare alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“Questo bilancio è una scommessa della Fondazione per il futuro, un impegno per un obiettivo difficile ma irrinunciabile: contribuire alla ricostruzione della comunità dopo la pandemia, facendo rinascere la fiducia, la speranza, la voglia di credere che, insieme, la ripresa è possibile – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. La scelta condivisa dai Consigli di Amministrazione e di Indirizzo di continuare a garantire un flusso di risorse pressoché invariato per il territorio, dà ossigeno alle realtà del terzo settore e del non profit, oggi quanto mai essenziali per la tenuta del tessuto sociale, culturale e produttivo. Sosteniamo le ‘punte’ di eccellenza dei talenti ma, soprattutto, le ‘fasce’ della fragilità, rese più ampie da una crisi che ha accentuato le disuguaglianze, continuando ad affiancare gli enti anche sul fronte della crescita delle competenze, della raccolta fondi e dell’efficienza operativa, per superare l’emergenza e tornare il prima possibile all’auspicata normalità”.
“L’attenta gestione nel tempo del patrimonio della Fondazione ci permette oggi di trovare il punto di equilibrio tra due elementi da conciliare: far fronte alle necessità eccezionali del territorio tenendo però conto di uno scenario di recessione globale tra i più complessi e incerti di sempre – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Con una solida posizione finanziaria netta e, quindi, buone riserve di liquidità su cui poter contare in questa fase di riduzione generalizzata dei rendimenti e dei dividendi dopo le raccomandazioni dei regolatori europei e nazionali nel settore bancario e assicurativo, possiamo tenere stabile il livello delle erogazioni anche nel 2021, senza dover sostanzialmente attingere al fondo di stabilizzazione”.
Sul fronte cruciale della sospensione dei dividendi alle Fondazioni, il Presidente Quaglia e il Segretario Generale Lapucci, intervenuti più volte nei mesi scorsi anche in sedi pubbliche e istituzionali come l’associazione delle FOB piemontesi, hanno nuovamente ribadito: “Pur comprendendo la prudenza della BCE, di Bankitalia e IVASS, e con le cautele da verificare caso per caso per la tenuta del sistema bancario e assicurativo, emerge il rischio di una doppia penalizzazione per i territori e per l’intero Paese a livello europeo”.
“Da un lato – spiegano Giovanni Quaglia e Massimo Lapucci – l’impossibilità per le Fondazioni di redistribuire le entrate derivanti dai dividendi verso soggetti del non profit che, altrimenti, non sarebbero destinatari diretti di quei flussi di liquidità, significa far mancare risorse significative per i territori proprio nel momento di maggiore bisogno. Dall’altro lato – proseguono – il fatto che le raccomandazioni delle autorità regolatorie non vengano applicate allo stesso modo in Europa, rischia di generare un’asimmetria tra Paesi, portando gli investitori a preferire quegli Stati le cui istituzioni bancarie o assicurative si sono dichiarate fin da subito favorevoli alla distribuzione ai propri azionisti. Il tema si riproporrà in modo ancora più evidente nel 2021, quando gli eventuali dividendi sarebbero il risultato di un 2020 di recessione e difficoltà. Ecco perché il blocco di quelle entrate oggi mette a rischio la stessa ripresa del Paese domani”.
Per quanto riguarda la propria attività istituzionale, la Fondazione CRT ha delineato alcuni ambiti di intervento per lo sviluppo di nuove progettualità da attivare nel 2021 e negli anni successivi, catalizzando energie, risorse e competenze per il superamento dell’emergenza pandemica e per il fondamentale obiettivo della ripresa.
Nello specifico, nell’area Arte e Cultura potranno essere avviati laboratori di sperimentazione all’avanguardia per la promozione di luoghi e talenti, coniugando il patrimonio artistico con lo spettacolo dal vivo e il comparto cinematografico, in un’ottica di rilancio delle professionalità del settore e di promozione diffusa in chiave turistica. Inoltre, sarà aperto un dialogo con gli istituti scolastici (dalle scuole dell’infanzia fino alle secondarie di II grado), con insegnanti, studenti, artisti e professionisti in discipline come il video, la fotografia, la musica e le nuove tecnologie, per attivare percorsi di didattica integrata in presenza e on-line e attrezzare e/o potenziare spazi di laboratorio sui linguaggi dell’arte contemporanea.
Nell’area Ricerca e Istruzione saranno attivate azioni di capacity building per trasferire al mondo delle scuole competenze nel campo del fundraising che ne facilitino la sostenibilità e la resilienza. Sul fronte delle iniziative di formazione ad alto impatto sociale si prevede la creazione di una learning community europea con al centro Torino: una vera e propria rete per favorire l’elaborazione, lo sviluppo e l’implementazione di politiche orientate all’impatto sociale coinvolgendo policy-makers e funzionari pubblici di amministrazioni europee. Inoltre, si punterà a rafforzare Torino e il territorio come città del cibo con grande attrattività turistica, per affermarla ancora di più come destinazione leader dell’enogastronomia, coinvolgendo anche diverse tipologie di competenze e professionalità.
Nell’area Welfare e Territorio è in corso di definizione una Agenda della Disabilità che, a partire dal coinvolgimento delle organizzazioni non profit e delle comunità locali, delinei un elenco chiaro di obiettivi per migliorare le opportunità del territorio a beneficio delle persone con disabilità, delle famiglie e delle comunità. Sarà consolidato il network istituito nella fase emergenziale per gli aiuti alimentari, per valorizzare le competenze degli enti coinvolti, efficientare ulteriormente gli interventi ed evitare la dispersione della rete di relazioni funzionale al raggiungimento capillare dei destinatari degli aiuti.
(nella foto di Giorgio Perottino – Getty Images, Quaglia e Lapucci)

Come cambiano i legami sociali?

Conversazione sul tema

“ANNODAMENTI FRA INDIVIDUALE E COLLETTIVO. COSA RESTA DEL CORPO PARLANTE?’”

Torino, 31 ottobre 2020 ore 8:45 – 13:00

Organizzato da Segreteria Torino SLP, IPOL, ALETOSFERA, Ce.Psi Onlus,

Accademia Torinese dell’inatteso della Movida Zadig

ACCESSO DA PIATTAFORMA

Psicoanalisti ed esponenti di diversi campi del sapere e della cultura e con un pubblico vario, dialogheranno sui cambiamenti dei legami sociali e i loro effetti. Il tema scelto per questa Conversazione affonda le sue radici nella teoria e nella pratica psicoanalitica fin dai suoi esordi, da quando Freud metteva in rilievo che “La psicologia individuale è anche, fin dall’inizio, psicologia sociale. Le nostre società, a livello globale, sono state profondamente scosse dall’emergenza sanitaria. Questi eventi hanno messo in rilievo la necessità di una riflessione sul modo con cui oggi sono intesi il bios, la vita e il corpo, che non si riduce a pura entità biologica, e sul rapporto del vivente con il linguaggio e la parola. La nostra contemporaneità ci spinge a interrogarci sul modo in cui, oggi, possiamo abitare la distanza e la prossimità, su cosa fa legame fra gli “esseri parlanti” che tutti noi siamo e su come l’ordine sociale contemporaneo incida sulle forme di questi legami. Come tessere legami che tengano conto della disparità dei soggetti nell’epoca del “distanziamento sociale”, degli algoritmi che dominano le nostre esistenze, del prevalere del virtuale, dei corpi massificati e spesso ridotti a “nuda vita”?

La Conversazione ha questa finalità: aprire un campo di elaborazione attraverso il confronto con persone appartenenti a campi del sapere e delle pratiche diversi, non senza lasciare, a chi vorrà prendervi parte, la possibilità di apportare il proprio contributo e rilanciare nuove domande.

La Conversazione è patrocinata da:

Università degli Studi di Torino; Ordine Provinciale dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri, Torino; Città Metropolitana Torino; Regione Piemonte

Interverranno fra gli altri:

Marco Bobbio (Medico, specialista in Cardiologia e Statistica medica, è stato ricercatore negli Stati Uniti, è stato responsabile dei trapianti di cuore a Torino, rappresentante del movimento “Slow medicine”), Norma De Piccoli (Professore Ordinario all’Università di Torino, Dipartimento di Psicologia), Paola Molina (Professore Ordinario all’Università di Torino, Dipartimento di Psicologia), Michele Roccato (Professore ordinario in Psicologia sociale presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino), Alessio Maria Romano (Pedagogo e coreografo, vincitore del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2020), Jacopo Rosatelli (Dottore di ricerca in Studi politici, scrittore, insegnante).

Iscrizioni: accademiainatteso@gmail.com

Gratuita per gli studenti fino ai 26 anni

contributo spese partecipazione su piattaforma € 20,00

Dalla Regione 6 milioni per il Terzo Settore

Ammonta a 6 milioni di euro la dotazione messa a disposizione dalla Regione Piemonte per il Terzo Settore con la pubblicazione del nuovo bando.

“Un importo eccezionale rispetto alle precedenti annualità”, puntualizza l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, che mette in evidenza i diversi aspetti innovativi: “Per la prima volta, oltre ai destinatari consueti, si rivolge anche alle Fondazioni non di origine bancaria; inoltre, aspetto a cui tengo particolarmente, amplia la portata degli obiettivi a cui è finalizzato, ponendo accanto al contrasto alle povertà e alle ineguaglianze anche la promozione dell’agricoltura sostenibile e del benessere, il contrasto alla povertà educativa e il tema attuale delle città e degli insediamenti umani inclusivi e sostenibili”.

Per quanto riguarda la suddivisione delle risorse fra i diversi ambiti che costituiranno le tre distinte graduatorie, Caucino fa presente che “abbiamo concordato con il mondo del Terzo Settore che il 55% dei finanziamenti, oltre 3,25 milioni, sarà destinato alle 3.300 organizzazioni di volontariato, il 40%, circa 2,36 milioni, alle oltre 600 associazioni di promozione sociale con 2.000 articolazioni territoriali, e il restante 5%, 295.000 euro, alle 293 fondazioni non bancarie”.

Importante anche l’aspetto legato all’accessibilità al bando. “Per andare incontro anche alle piccole realtà territoriali – precisa l’assessore Caucino – una sezione delle tre graduatorie è previsto che sia dedicata ai progetti di dimensione contenuta, con importo tra 10.000 e 30.000 euro e un cofinanziamento del 10%. Gli altri progetti, che prevedono un finanziamento fra i 30.000 e i 100.000 euro, prevedono una quota di risorse proprie del 20%”.

“L’Amministrazione regionale – conclude Chiara Caucino – deve rivolgere un sincero ringraziamento allo straordinario mondo del volontariato per gli sforzi che ha profuso nel supportare i cittadini più vulnerabili, anche e soprattutto nel corso dell’epidemia. Senza il lavoro silenzioso e incessante che i volontari svolgono quotidianamente in ogni campo del sociale, con ammirevole passione e abnegazione, noi tutti, partendo dalle Istituzioni, saremmo più poveri. Il loro apporto inestimabile merita di essere sostenuto e incentivato sempre di più”.

Il testo del bando è pubblicato su https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/sostegno-progetti-rilevanza-locale-promossi-soggetti-terzo-settore

 

Torino, ore 18: serrande abbassate

Torino. Ore 18: serrata rispettata anti covid, per controllare la pandemia.

È andato in scena, nel pomeriggio, il mini lockdown deciso dal Governo del presidente Conte. Sembra d’esser tornati indietro di 7 mesi fa quando il lockdown generale chiuse tutta Italia per 90 giorni.
Strade deserte, esercizi commerciali chiusi con tanti esercenti rimasti affianco dei loro negozi, assorti in mille pensieri e preoccupazioni. Riapriranno? Dopo tanti sacrifici per normare i locali si ritrovano punto da capo. Idem per palestre, piscine, cinema e teatri. La maggior parte delle persone interpellate, esercenti e clienti, tutti concordi nell’affermare che erano i luoghi più sicuri e meglio controllati. Aspettiamo 1 mese e vedremo. La situazione è di nuovo complicata, occorre reagire certo, ma le necessità rimangono sostanzialmente due: rinforzare la sanità concentrandosi sull’assunzione immediata di medici ed infermieri, aumentare posti letti e reparti di terapia intensiva negli ospedali. Aggiungere mezzi pubblici e corse per evitare il sovraffollamento su tram ed autobus che c’è sempre stato negli ultimi mesi.

Vincenzo Grassano

Dpcm, troppe le incertezze delle istituzioni

Grande incertezza decisionale da parte delle istituzioni nel mettere in atto strategie per fermare la seconda ondata del contagio. Ne parliamo con il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte Andrea Notari

Nelle ultime settimane – dichiara il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, l’architetto Andrea Notari – leggiamo una grande incertezza decisionale nelle istituzioni: Palestre aperte/Palestre chiuse, DAD sì/DAD no, 6 persone in casa/4 persone al ristorante, mentre il Paese ha bisogno di certezze!

Purtroppo quando cè confusione, i cittadini non ripongono più fiducia nello Stato in quanto esso non si dimostra più autorevole;è in momenti come questi che, allinterno di proteste più che legittime, si infiltra la criminalità organizzata, cavalcando il malessere diffuso e trasformando in violente le manifestazioniche finiscono nello sfociare nel vandalismo, vedasi Napoli e Roma.

Ecco – prosegue il Presidente Andrea Notari – in questo scenario si inserisce il DPCM del 24 ottobre scorso, emanato a poco meno di una settimana da quello precedente e fortemente più restrittivo su alcune attività.

Trovo sia profondamente sbagliato addossare alla ristorazione e allindustria dello spettacolo lintera responsabilità del rialzo della curva epidemiologica; oltretutto non ci sono dati che lo confermino; la realtà è che ci siamo fatti cogliere ingiustificatamente impreparati dalla seconda ondata. Non siamo stati in grado questestate di attrezzarci, rivedere il sistema dei trasporti e riorganizzare il nostro sistema sanitario, affinchè potesse non andare in sofferenza con numeri che sommariamente erano facilmente ipotizzabili. A questo punto mi chiedo come mai ci sia ancora da discutere se sia neccessario o meno accedere ai fondi del MES; la risposta è semplice, maritengo che sia ostacolata da ideologie partitiche futili e inappropriate per un momento di crisi come quello che stiamo vivendo.

È anche per questo motivo – aggiunge il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Andrea Notari – che,quando sento il Presidente del Consiglio dire di non preoccuparsi perché sono già pronti i ristori e che verrano erogati rapidamente alle attività più colpite dalle restrizioni presenti nel Decreto, personalmente rimango un po’ scettico.Come già ricordato dal Presidente Bonomi, sono ancora in dodicimila ad attendere la CIG erogata nel mese di maggio, quindi come mai dovremmo fidarci questa volta della celerità dello Stato? Sono questi i fattori che determinano unincertezza generale, che affossa ancor di più la nostra fragile economia.Lunica certezza che abbiamo è che, alla perdita di Pil ipotizzata nei mesi scorsi, si aggiungerà un ulteriore perdita di 2 punti percentuali per la seconda ondata, portando purtroppo molte attività alla definitiva chiusura entro lanno.

Stiamo constatando che, alla continua e disordinata rincorsa dellabbattimento della curva epidemiologica tramite DPCM, non è affiancata alcuna strategia concreta per la ripartenza del Paese. Si continua a fare debito in modo insostenibile e con provvedimenti a pioggia, senza che vengano gettate le basi per una ripartenza solida e duratura. La paura, dunque, è quella che alla crisi economica in essere possa unirsi fra un po’ di tempo anche una crisi finanziaria stile 2008, dovuta allincapacità di rientro sui debiti contratti, anche perché voglio ricordare che, fra le tante anticipate manovre a favore delle aziende, pochissime erano a fondo perduto e quasi tutte, invece, erano sotto forma di debito agevolato, senza dimenticare che abbiamo, comunque,dovuto pagare le tasse, mentre il buon senso porterebbe a dire che, se il lavoro non è più un diritto (vedasi Lockdown), allora pagare le tasse non dovrebbe più essere stato un dovere.

E visto che di debito agevoltato si tratta, mi urge ricordare che i soldi in arrivo con il Recovery (ad oggi già slittati) devono essere utilizzati secondo una progettualità di rilancio, che sia davvero impattante sulleconomia del Paese: lasciamo indietro allora quei rivoli di spesa dal basso valore aggiunto che sappiamo già non fungere da volano per la ripresa.

Voglio dire una cosa forteconclude il Presidente Andrea Notari  – e me ne prendo la responsabilità: Se non siamo in grado di spendere bene i fondi in arrivo dall’Europa, allora non prendiamoli nemmeno! Perché non possiamo più permetterci di indebitare i nostri figli senza utilizzare quei soldi per riscrivere il futuro del Paese che gli lasceremo.

Mara Martellotta