ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 371

Disabilità, Vivomeglio con Fondazione Crt

Dai giardini sospesi ai laboratori di prototipi 3D, dai percorsi per il “dopo di noi” alla formazione dei “caregivers”

 

Al via 138 progetti di welfare per aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie. Con l’iniziativa “Vivomeglio”, Fondazione CRT assegna alle associazioni non profit del territorio 1 milione e 450 mila euro per migliorare la qualità della vita di donne, uomini, ragazzi in difficoltà, e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità: percorsi per l’inserimento lavorativo, programmi di avvicinamento all’autonomia abitativa e di preparazione alla vita indipendente, attività ricreative, interventi di integrazione scolastica, formazione e sensibilizzazione sul tema della disabilità.

 

Salgono così a oltre 25 milioni di euro i contributi erogati dalla Fondazione CRT nell’ambito di “Vivomeglio” a enti e associazioni dal 2005 ad oggi, per un totale di oltre 2.300 interventi.

 

I progetti di quest’anno – valutati anche rispetto alla centralità strategica del settore digitale – vanno dall’avvio di tirocini e borse lavoro alle attività ludico-ricreative; dalla giardino-coltura ai laboratori di prototipi 3D; dalla formazione per i “caregivers” (famiglie, operatori, volontari, figure educative che, a vario titolo, si relazionano con le persone con disabilità) ai percorsi di preparazione alla vita indipendente orientate al “dopo di noi”, ovvero al sostegno e all’assistenza delle persone con disabilità nel periodo successivo alla scomparsa dei genitori o familiari più prossimi. Molte iniziative messe in campo rispondono ai bisogni relazionali delle persone con disabilità e delle loro famiglie, acuiti dopo la fase di lockdown.

 

“Con Vivomeglio Fondazione CRT sostiene il mondo del volontariato, le associazioni non profit, le cooperative sociali che si prendono cura responsabilmente delle fragilità e aiutano a superarle, anche promuovendo una cultura che valorizza la diversità come risorsa per l’intera collettività – spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Un impegno per il bene comune che porterà nel 2021 alla realizzazione dell’Agenda per la disabilità, per migliorare le opportunità del territorio per le persone con disabilità, le famiglie, le comunità”.

 

“I progetti di Vivomeglio contribuiscono a rendere ogni giorno più concreto il diritto alle pari opportunità e alla dignità di ogni persona, costruendo nuove occasioni di crescita e inclusione per donne uomini e bambini, a partire dall’investimento nelle competenze – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Realizziamo così la mission della Fondazione: costruire una società migliore per tutti, in linea con lo spirito del ‘no one left behind’ dell’Agenda 2030”.

 

Tra i 138 progetti sostenuti quest’anno da Fondazione CRT: “Tech4Inclusion” dell’Associazione Hackability di Torino, per avviare, attraverso un workshop di formazione continuativo, un laboratorio di prototipazione nella fabbricazione digitale rivolto a terapisti, persone con disabilità e caregiver: trasformare gli ausili termoplastici utilizzati dall’unità spinale di Torino in modelli 3D stampabili e disponibili in cloud.

 

L’iniziativa “A riveder le stelle. Disabilità e creatività digitale per ricostruire spazi di relazione” del consorzio intercomunale dei servizi socioassistenziali Ovest Ticino (con sede a Romentino, nel Novarese). Una risposta ai bisogni relazionali delle persone con disabilità e delle loro famiglie, acuiti dopo il lockdown, attraverso l’uso strategico del digitale. Nello specifico, il progetto prevede un laboratorio digitale di racconti e un laboratorio teatrale con evento finale, uno spazio di incontro, confronto e sostegno tra famiglie, percorsi di crescita culturale e artistica.

 

E ancora: il progetto “Giardini sospesi” della cooperativa sociale Proposta 80 di Cuneo per realizzare un ciclo completo di produzione nell’ambito della giardino-coltura utilizzando la tecnica del kokedama (piccole sfere di terra e muschio che ospitano piccole piante verdi) da parte di adulti con disabilità. Il percorso prevede la formazione e l’inserimento lavorativo: dalla creazione delle serre alla realizzazione di laboratori alla commercializzazione dei prodotti per la creazione di giardini sospesi.

 

InformaTour. Circuito Integrato verso l’Autonomia” della cooperativa sociale Tantinenti di Biella. Obiettivo: realizzare un circuito di residenze dei mestieri per un percorso formativo laboratoriale di matrice professionale e a forte connotazione esperienziale. Le persone con disabilità potranno quindi sviluppare competenze relazionali e apprendere tecniche di produzione, confezionamento, vendita e commercializzazione di prodotti artigianali.

 

 

Asti-Cuneo: buone notizie da Roma?

“Il nuovo Anno – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi – ha portato una buona notizia per il territorio piemontese con la firma degli atti aggiuntivi di Astm con il Ministero dei Trasporti sull’Asti Cuneo per lo sblocco dei cantieri:

speriamo sia di buon auspicio non solo per il completamento di quest’opera, ma anche per l’avanzamento di tutti gli altri interventi infrastrutturali che il Piemonte attende da tempo. Come promesso, dopo l’importante delibera del Cipe dello scorso maggio abbiamo continuato a monitorare e a spronare tutti i soggetti coinvolti affinché si possano aprire i cantieri. I risultati si stanno concretizzando con progressivi passi in avanti per completare una grande opera che il nostro territorio aspetta da decenni. Dopo la firma del decreto interministeriale di inizio novembre per l’avvio dei lavori, questo nuovo tassello conferma che l’iter prosegue senza intoppi amministrativi proprio grazie ai riflettori che abbiamo nuovamente acceso sull’opera”.

Il 2020 del Gruppo Iren: oltre 630 milioni di euro in investimenti

Realizzate operazioni di M&A per 200 milioni e circa 500 nuove assunzioni a sostegno della crescita su scala nazionale del Gruppo

 

 Si chiude in queste ore un 2020 che ha visto Il Gruppo Iren particolarmente attivo sul fronte industriale ed economico-finanziario, nonostante la situazione emergenziale a livello mondiale causata dalla pandemia Covid-19.

 

Nel corso dell’anno l’azienda ha infatti realizzato investimenti stimati in misura pari a oltre 630 milioni di euro (quasi raddoppiati rispetto ai 330 del 2017) in crescita su tutte le Business Unit e prevalentemente in attività legate alla Sostenibilità nella logica della “multicircle economy” definita nel Piano Industriale. Quest’ultimo, presentato alla comunità finanziaria in autunno, prevede entro il 2025 investimenti per circa 3,7 miliardi (+12% rispetto al precedente piano industriale) ed è stato anticipato, a luglio, dall’introduzione di un nuovo logo e una nuova corporate identity per celebrare i primi 10 anni di vita di Iren e tracciare la rotta dell’evoluzione futura del Gruppo.

 

Nel 2020 l’azienda ha realizzato importanti operazioni di M&A per circa 200 milioni di euro in particolare per l’acquisizione di UNIECO Ambiente e I.BLU, realtà che permettono al Gruppo un posizionamento primario nel trattamento dei rifiuti speciali e nel recupero dei materiali della raccolta differenziata ed evidenziano, ulteriormente, il perimetro nazionale assunto dalle attività Iren.

 

Nel corso di un anno pesantemente condizionato dall’emergenza sanitaria, il Gruppo ha garantito sempre la piena continuità operativa dei servizi erogati ad oltre 7 milioni di abitanti attraverso l’attuazione di modalità organizzative flessibili ed innovative fra le quali:

  • l’uso dello smart working, esteso nell’arco di pochi giorni da 1000 a oltre 3000 addetti;
  • la riorganizzazione delle squadre operative di gestione delle reti con nuove modalità lavorative atte a limitare le situazioni di contagio;
  • la gestione flessibile degli impianti di smaltimento dei rifiuti e di produzione elettrica in funzione del mutare dei flussi e dei consumi per effetto del blocco delle attività produttive.

 

Il Gruppo, grazie alla capacità organizzativa interna, al positivo dialogo con le OO.SS e all’introduzione dello strumento delle ferie solidali, ha gestito la situazione emergenziale senza fare ricorso agli ammortizzatori sociali.

 

Il 2020 ha confermato anzi il trend positivo delle assunzioni da parte di Iren che si stimano in circa 500 sul territorio nazionale, il 55% dei quali sotto i 30 anni di età, a conferma del forte ricambio generazionale avviato all’interno dell’azienda e della crescita quantitativa e qualitativa in atto su ogni linea di business.

 

Infine, nelle scorse settimane Iren ha concluso con pieno successo l’emissione di un Green Bond di 300 milioni di euro, rafforzando ulteriormente il percorso intrapreso nell’ambito della Finanza Sostenibile e risultando la prima multiutility italiana per numero di strumenti emessi in questo formato grazie a quattro Green Bond per complessivi 1,8 miliardi di euro.

 

 

Il Comune approva la dichiarazione di emergenza climatica

DA PALAZZO CIVICO La Giunta Comunale ha approvato  su proposta dell’Assessore all’Ambiente Alberto Unia, la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale per la Città di Torino, riconoscendo l’urgenza della lotta al cambiamento climatico e impegnando la città ad una transizione verso l’azzeramento del proprio impatto sul clima.

Torino si aggiunge alle tante città che in Italia e nel mondo hanno dichiarato “emergenza climatica”, riconoscendo e appoggiando le rivendicazioni del movimento Fridays for Future, e impegnandosi a dare il proprio contributo, costituito da azioni concrete, per contrastare il cambiamento climatico e ad attuare politiche sostenibili che abbiano come obiettivo primario la riduzione dell’inquinamento, il rispetto dell’ambiente e dei sistemi naturali, la tutela della salute.

La dichiarazione, preceduta da una mozione del Consiglio Comunale del 1 luglio 2019, impegna l’Amministrazione a reagire nell’immediato per:

– Intensificare il proprio impegno per la riduzione delle emissioni climalteranti e per l’introduzione di energie rinnovabili per incentivare il risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento, nonché per il contenimento degli impatti e delle vulnerabilità della città associati al cambiamento climatico;

– Favorire e intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione, anche con il supporto di altri enti – Ministero dell’Istruzione, Università, Enti di ricerca e società con competenze specifiche – e di appoggiare tutte le iniziative di rivendicazione del diritto umano al clima;

– Proporre al Governo nazionale, alla Regione e a tutti gli altri enti locali di confermare e aumentare i fondi per la difesa dell’ambiente, del territorio e del clima, e il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale;

– Richiedere al Governo nazionale, alla Regione e a tutti gli altri enti locali competenti di prendere provvedimenti analoghi e di proseguire e andare oltre quanto previsto dall’Accordo di Parigi del 2015, in particolare dimezzare al 2030 e annullare al 2050 le emissioni climalteranti in atmosfera.

La Città ha realizzato e avviato da tempo una serie di progettualità e attività – come l’approvazione del Piano d’azione Torino 2030 e del Piano di Resilienza Climatica – che costituiscono la base per la sua strategia di risposta ai cambiamenti climatici, e protezione ambientale in generale, con l’impegno di sviluppare ulteriori azioni che verranno definite nell’ambito del futuro Piano d’Azione per l’Energia e il Clima, che dovrà redigere in attuazione dell’impegno assunto con l’adesione al nuovo Patto dei Sindaci per il clima e l’energia.

(f.t.) www.comune.torino.it

Da donna a donna, fotoritratti per la ricerca sui tumori

E’ il progetto lanciato dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro con il fotografo di fama internazionale Daniele Ratti. Un’idea regalo speciale per il Natale, il cui ricavato andrà a una causa importante.

 82 donne legate al nostro territorio hanno deciso di prestare il loro volto per sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e la lotta contro i tumori femminili che viene portata avanti, quotidianamente, all’Istituto di Candiolo-IRCCS.

E’ questo il progetto ideato dal fotografo torinese Daniele Ratti e dalla Fondazione;  un box contenente volti e sguardi di donne, 82 cartoline, una per ogni persona coinvolta, più un buono valido per uno scatto fotografico e per la realizzazione della propria cartolina per chi deciderà di sostenere la campagna acquistando il cofanetto. 

Ferrovie, con il nuovo anno nuovo servizio E arrivano i treni “Pop”

In occasione della visita ai primi 4 nuovi treni Pop destinati al nodo di Torino a partire dal 1° gennaio nell’ambito del contratto di servizio con Trenitalia, che prevede in totale 9 convogli Pop e 23 Rock sulle linee SFM 1 Rivarolo-Chieri (Canavesana), SFM 2 Chivasso-Pinerolo, SFM 3 Torino-Bardonecchia/Susa, SFM 4 Torino Stura – Alba, SFM 6 Torino Stura Asti e SFM 7 Torino Stura-Fossano, l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi ha sottolineato l’impegno e la politica della Regione Piemonte nel miglioramento del servizio ferroviario. 

«Quando ci siamo insediati – ha detto l’assessore Gabusi – la Canavesana era probabilmente la linea con i maggiori problemi in Piemonte: una linea ferroviaria che viaggiava ai 50 chilometri all’ora, con materiale rotabile decisamente datato e con numerose soppressioni di corse. Dal 1° gennaio e nei prossimi mesi avrà treni nuovi che insieme ai 70 km/h, da qualche mese ormai consolidati sulla linea, garantiranno ai passeggeri un servizio completamente diverso. Siamo contenti di aver raggiunto questo traguardo e vorremmo che, da una linea con molti disagi, diventasse un fiore all’occhiello del Piemonte».

«Quanto fatto sulla SFM1 – ha proseguito l’assessore – è la dimostrazione che la nostra attenzione sul sistema ferroviario è costante e che la nostra idea di ‘investimento’, da sempre trasparente e onesta, funziona. Lo possiamo fare, nelle condizioni economiche attuali, soprattutto là dove c’è utenza. La Canavesana è il primo esempio di questa politica, ma nei prossimi mesi continueremo nella medesima direzione».

 

Quattro nuovi treni Pop saranno in circolazione dal primo gennaio, con l’entrata in vigore del nuovo contratto di servizio del Servizio Ferroviario Metropolitano nel nodo di Torino, a seguito della gara indetta da  Regione Piemonte e vinta da Trenitalia (Gruppo Fs Italiane).

 

Con l’entrata in vigore del nuovo Contratto, nel nodo di Torino saranno 275 i collegamenti giornalieri.

GLI INVESTIMENTI

Il nuovo contratto sottoscritto ha la durata di 15 anni, entrerà in vigore dal primo gennaio 2021 e, come previsto nell’offerta vincitrice di Trenitalia, prevede importanti investimenti di 350 milioni di euro per il rinnovo totale del materiale rotabile con 32 nuovi treni (9 Pop e 23 Rock) che si aggiungono ai  14 Treni Jazz già utilizzati da Trenitalia sulle linee del Servizio Ferroviario Metropolitano.

Dal 1 gennaio anche la gestione della SFM 1 Rivarolo Canavese – Chieri  passa a Trenitalia

I Contratti di Servizio di lunga durata che Trenitalia ha firmato con le singole Regioni consentono alla Società del Gruppo FS di realizzare importanti investimenti che generano ricadute positive sia nella qualità del servizio offerto ai viaggiatori, sia per l’intero indotto industriale italiano.

LA FLOTTA E LE LINEE– Altre consegne sono già previste  nei prossimi mesi che proseguiranno fino al completamento della  fornitura- sottoscritta nel Contratto – di 9 Pop e 23 convogli Rock.

I nuovi treni circoleranno sulle linee SFM 1 Rivarolo-Chieri, SFM 2 Chivasso-Pinerolo, SFM 3 Torino-Bardonecchia/Susa, SFM 4 Torino Stura – Alba, SFM 6 Torino Stura- Asti e SFM 7 Torino Stura-Fossano.

POP, LE CARATTERISTICHE

Il nuovo treno mono piano, tutto Made in Piemonte,  è composto da 4 carrozze, con 4 motori di trazione, velocità massima di 160 km/h, può trasportare fino a circa 530 persone, con oltre 300 posti a sedere (attualmente le regole per limitare la diffusione del Coronavirus permettono di utilizzarne solo la metà)finestrini più grandi per ammirare le bellezze regionali, portale intranet, area passeggini, illuminazione a led, nuovo sistema di climatizzazione, prese usb e di corrente a 220V per ricaricare tablet e smartphone.

VIDEO SORVEGLIANZA E INFORMAZIONI

Trentadue videocamere a circuito chiuso con riprese live per un viaggio in sicurezza ed informazioni ai passeggeri su monitor di dimensioni doppie rispetto al passato.

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Un treno ecosostenibile riciclabile fino al 97% con una riduzione del 30% dei consumi energetici rispetto ai treni precedenti, così come l’utilizzo di materie prime provenienti dal riciclo, caratterizzano l’impronta ecologica del treno Pop.

PERSONE A RIDOTTA MOBILITA’

Presenti due postazioni dedicate ai diversamente abili collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici, così da ridurre al minimo gli spostamenti all’interno del treno. I mezzi sono costruiti in modo facilitare salita e discesa delle persone a ridotta mobilità.

TRASPORTO BICICLETTE

Sei posti bici con prese elettriche per ricaricare i modelli di nuova generazione.

 

 

Covid, vaccini e speranze per il 2021

Caro 2020 tra pochi giorni non ci sarai più. A non più rivederci, si intende. Rimarrà il tuo ricordo, e che ricordo. Impossibile non ricordarti. Anche chi rimuove, mi sa che il coronavirus ha segnato i nostri destini e le nostre anime. Non darei per scontato che il 2021 sarà migliore ma ci contiamo molto, moltissimo. Ora si punta sul vaccino. Scampato pericolo? Direi proprio, decisamente di no.

Sul vaccino, anzi sui vaccini, come da copione, si litiga e, sempre come da copione si litiga forte, violentemente e costantemente. L’ importante è sempre dire l’incontrario di quello che dice l’altro. Così se il governo dice andiamo a destra l’opposizione dice andiamo a sinistra. Eppure se c’ è una lezione da trarre da questi mesi è che c’era poca solidarietà e che, viceversa la solidarietà è essenziale e preziosa. 7 vaccini, e sta arrivando il vaccino anti Capitalista, quello cubano.  Ci sono poi i complottisti e negazionisti. Giustificano solo i loro personali fallimenti.

Non c’ è altra logica spiegazione. In Francia, addirittura il 55 % della popolazione dichiara di non volersi vaccinare. Sembrerebbe che in Italia solo 1 su 5 non voglia vaccinarsi.  Con delle cose curiose . l’80 % degli elettori del PD che ha fiducia nel vaccino ed il 30 % degli elettori della lega che non si vaccinera’ mai. Sono sondaggi, ovviamente con la solita domanda, veritieri? Unica risposta possibile, si vedrà.
Indubbiamente, dopo la sconfitta di Trump una certa destra sovranista zoppica decisamente. Le cose si complicano sulla sanità ed assistenza. Se gli operatori sanitari non vogliono vaccinarsi per il prof Ichino nessun dubbio : licenziamento per giusta causa. Mi pare ragionevole, tanto non avverrà.  Si sono già espressi in modo contrario sindacato ed ordini professionali.
Tanti giri di parole per poi arrivare alla sostanza: libertà di coscienza. Comunque sembra che la paura fa 90 e che oltre il 90 degli operai sarà solerte e si vaccinera’.
Arriva l’ inafferrabile ed irraggiungibile Toninelli, sostiene che l’app immuni non ha funzionato per colpa di Salvini e Meloni. Nell’assurda ed illogica affermazione ‘ è, direi comunque, un aspetto positivo.  Non è un problema politico , è solo un problema cognitivo. Di totale incapacità di comprendere.  Poi , in alcuni casi , di voluta non capacità di comprendere.  Non il caso di Toninelli.  Lui non ci arriva proprio. Viceversa uno che d’ intelligenza se ne intente come Piero Angela, senza colpo ferire sostiene: intelligenza e sapere fanno rima con conoscenza e studio. Mirabilmente sottolinea: la scienza è tale perché si basa fu fatti dimostrati . L’ ignoranza trova linfa nelle notizie false. Davanti al coronavirus, davanti al vaccino ci sono le nostre qualità come i nostri difetti. Il coronavirus ed il vaccino sta evidenziando i nostri limiti ed i nostri  indubbi pregi. Esserne coscienti. Speriamo vivamente per aver fatto di necessità virtù.
Trent’anni fa andavo con mia figlia Alice nelle librerie.  Era un appuntamento sacro del sabato pomeriggio. Prima del cinema e del Fast Food. Essendo abitudinari si era diventati amici del proprietario. Aveva appena imparato a leggere e mi inondata di mille domande, di mille perché. Ricordo di una favola siciliana. Grandi disegni dai mille colori. Protagonista un piccolo pesce che per proteggersi dal pesce più grande  convinceva i suoi simili nel mettersi insieme diventando più forti per vincere il pesce grande. Ed in fondo, passati oltre trent’anni la morale è sempre la stessa. Organizzati possiamo difenderci e progredire. Individualmente non andiamo da nessuna parte. Non è un discorso politico o, men che peggio ideologico. Perlomeno non solo un discorso politico.
E’ qualcosa più in alto della politica. È  l’agire umano dalla scienza, alle invenzioni, come alle scoperte. Caro 2020, non sei passato invano.  Speriamo. Come tutte le cose che non uccidono rafforzano. Non sarà una passeggiata.  Sicuro. Non ho tantissime certezze. A volte qualche dubbio sul genere umano. Ma ho fiducia nell’ intelligenza collettiva. Ho fiducia non solo nel vaccino. Ho soprattutto fiducia in chi l’ha progettato e realizzato.

Patrizio Tosetto

Il Progetto Lilliput. I piccoli si coalizzano per sopravvivere

Jonathan Swift scrisse un bellissimo romanzo narrando “I viaggi di Gulliver”, un libro di fantasia che ebbe un successo straordinario e che ancora oggi è letto da migliaia di persone. Il primo viaggio intrapreso dal protagonista è nell’isola di Lilliput, dove fa naufragio e sviene sulla spiaggia. Al suo risveglio si trova legato da uomini alti circa 15 centimetri, che sono riusciti ad immobilizzarlo coalizzandosi.

Oggi Lilliput descrive efficacemente il mondo economico attuale: da una parte ci sono i “giganti” della distribuzione (supermercati, ipermercati, e soprattutto centri mondiali di e-commerce quali Amazon e Alibaba), dall’altra i lillipuziani, i piccoli negozi di quartiere, gestiti spesso da una famiglia che porta avanti una tradizione di generazioni di commercianti.
Nell’ultimo secolo i lillipuziani sono stati decimati per tanti fattori concomitanti (elevati costi fissi, margini ridotti, cambiamenti delle abitudini dei consumatori) e hanno rischiato l’estinzione.
Ma ora il fenomeno potrebbe arrestarsi e addirittura rovesciarsi, anche grazie (sembra assurdo, ma è così) alla pandemia che ha fatto riscoprire certi vantaggi del “negozio sotto casa” (niente assembramenti, qualità e freschezza delle derrate alimentari, umanità del rapporto tra acquirente e venditore).

Però non basta, e allora ecco che nasce l’esigenza di coalizzarsi, usufruendo delle moderne tecnologie messe a disposizione dalla rete, mettendo in comune servizi, opportunità, conoscenze.
Un esempio è il “Progetto Lilliput” (sì, proprio il nome dell’isola di Gulliver!) che offre un’idea innovativa del piccolo commercio, coniugando la “bellezza” di essere piccoli con l’efficienza di essere grandi. Si tratta di un’iniziativa lanciata da due giovani e dinamici imprenditori (il designer torinese Stefano Ollino, titolare della True Flava, e la web manager milanese Beatrice Ferri, oggi trapiantata nelle Marche), che puntano a valorizzare i “negozi di quartiere” attraverso una piattaforma comune che valorizza e potenzia la visibilità dei piccoli commercianti.
Una sorta di community e-commerce, un mercato rionale, ma online.

Sulla piattaforma Lilliput si può navigare tra tutte le attività commerciali presenti suddivise per categorie e raggruppate geograficamente: negozi di abbigliamento, centri di bellezza, parrucchieri, ristoranti, librerie alimentari potranno far bella mostra di sé su Lilliput e avranno la possibilità di mettere in vendita dei buoni regalo spendibili poi fisicamente in negozio.
Il meccanismo è quello delle “gift card” delle grandi catene, che offre importanti vantaggi per gli esercenti. Innanzitutto si evitano le consegne e le spedizioni: il consumatore acquista il suo buono e con comodo lo utilizza per gli acquisti futuri. Si realizza così anche un importante obiettivo, quello di riportare in negozio le persone, riscoprire il piacere di scegliere con calma quanto serve, scambiare due chiacchiere con l’esercente.
Inoltre il buono può essere comodamente utilizzato per fare un regalo, donando ad una persona cara non un oggetto scelto da noi (che magari piace a chi lo compra ma non a chi lo riceve!) ma un voucher per comprarsi quello che più gli piace.

E per finire Lilliput accredita in tempo reale al commerciante il valore del buono. Quindi garantisce un incasso immediato anche se il buono verrà speso dopo mesi.
Il sistema non prevede costi fissi per l’attivazione, ma solo un costo percentuale del 10% sul venduto; nella fase di lancio (primo trimestre 2021), Lilliput devolverà la commissione a favore di “SPESA SOSPESA”, progetto che supporta le famiglie in difficoltà, mentre successivamente la donazione sarà d’importo fisso (un euro per ogni transazione).
Anche per questa finalità Lilliput ha ottenuto l’importante patrocinio del Rotary club Torino Nord Ovest, che ne ha apprezzato le valenze sociali, e che si attiverà per la diffusione della piattaforma non solo in ambito regionale ma anche a livello nazionale.

Gianluigi Demarchi

Contatti: info@lillipuziani.com
Telefono 3398747079 (Beatrice) – 3339836665 (Stefano)

Sclerodermia unit al Mauriziano

Continua l’impegno del GILS – Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia – nell’assistenza ai malati di Sclerosi Sistemica, la cui diagnosi precoce ed il follow-up terapeutico sono tra i primi alleati per il trattamento di questa patologia autoimmune.

Si tratta della dodicesima Scleroderma Unit sul territorio nazionale quella appena annunciata grazie all’accordo tra il GILS e l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino.

Con un ambulatorio dedicato alle persone affette da Sclerosi Sistemica ed un team specializzato ed integrato in una realtà multidisciplinare, la nuova Scleroderma Unit, sotto la guida dalla dottoressa Claudia Lomater – Dirigente Responsabile della SSD Reumatologia – si prefigge di migliorare la qualità di vita dei malati fornendo il più alto standard di assistenza clinica, favorendo l’accesso alle cure e promuovendo corsi di educazione alla malattia per i pazienti ed i loro familiari.

«In questo periodo di criticità assistenziale dovuta all’emergenza COVID-19, questa nuova convenzione ci permette di ridare speranza agli ammalati grazie ad un’assistenza dedicata e specializzata sul territorio. Proprio perché durante gli ultimi mesi molte cure e terapie sono state annullate oppure posticipate, il GILS vuole dare un forte segnale di vicinanza ai pazienti poiché siamo consapevoli di quanto la diagnosi precoce ed un corretto trattamento siano fondamentali per migliorare il decorso della patologia.» commenta Carla Garbagnati Crosti, Presidente del GILS.

 

“Il Progetto è dunque in linea sin dalla sua nascita con le più moderne tendenze nei modelli di presa in carico delle patologie croniche, anzi si potrebbe dire che ha anticipato tali tendenze nell’ambito della patologia specifica. Nell’ambito delle attività condotte dalla Scleroderma Unit ritroviamo infatti tutti gli elementi fondamentali per l’efficace presa in carico del paziente, che vanno dalla definizione puntuale dei bisogni, alla gestione centrata sul paziente, alla definizione di un percorso assistenziale per la cronicità in rete con i Medici di Medicina Generale ed i Medici Specialisti ambulatoriali che operano sul territorio. Questa gestione integrata permette dal lato degli utenti l’erogazione di interventi dedicati, la gestione complessiva della patologia, l’interazione con un team specialistico all’interno di un percorso definito e dal lato degli operatori lo sviluppo di conoscenze e competenze e l’integrazione multidisciplinare e multiprofessionale. A livello di sistema inoltre sono promosse l’appropriatezza nell’uso delle tecnologie e dei farmaci”.

 

Il progetto Scleroderma Unit nasce nel 2014 proprio con l’intento di porre l’ammalato, ed i suoi bisogni, al centro dell’attenzione e dargli la possibilità di accedere con corsia preferenziale ad un’assistenza guidata da un’équipe specialistica che possa favorire la diagnosi precoce e l’ottimizzazione del follow-up e di un percorso terapeutico personalizzato.

 

Aldi ha aperto in Borgo San Paolo

ALDI, parte del Gruppo ALDI SÜD, realtà multinazionale di riferimento della Grande Distribuzione Organizzata, debutta a Torino, in via Millio 10/E.

Il punto vendita ha permesso il recupero e la riqualifica dell’area dismessa situata nel quartiere Borgo San Paolo, e segna una nuova tappa nel piano di costanti aperture ALDI, sempre più presente nel cuore delle città. Dopo le aperture di Nichelino, Collegno, Piossasco, Borgaro Torinese e Carmagnola, ALDI è pronto a conquistare anche le esigenze di qualità e convenienza dei torinesi.

Inserendosi nel contesto urbano, il negozio ALDI di Torino occupa una superficie di vendita di poco superiore ai 900 me mette a disposizione della propria clientela 65 posti auto gratuiti. Sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 21:30 e la domenica dalle 8:30 alle 20:30.

Certificato con la classe energetica A4, il punto vendita ha portato alla realizzazione di due aree verdi e alla piantumazione di alberi. Inoltre, in linea con le politiche di sostenibilità del gruppo, è dotato di impianto fotovoltaico capace di produrre 48,10 KwP di energia green e mette a disposizione dei clienti 2 colonnine di ricarica per veicoli elettrici, da 3,7 kW.

Per festeggiare l’inaugurazione di Torino sono previste speciali offerte in sottocosto, per invitare i clienti ad assaporare i suoi prodotti firmati e lasciarsi conquistare dalla sua offerta discount, che propone prezzi bassi tutti i giorni.

Una spesa accessibile ma ricca di freschezza e Made in Italy: in collaborazione con realtà agricole di eccellenza, l’ 80% dei prodotti in vendita da ALDI è italiano: una valorizzazione che si ritrova nelle 120 referenze ortofrutta, e nelle sue oltre 30 marche esclusive, garanzia di prezzi accessibili senza alcuna rinuncia a bontà e gusto.

Il punto vendita ha portato 16 nuove opportunità lavorative e celebra il traguardo di 16 negozi ALDI in Piemonte, dove si raggiungono complessivamente 199 collaboratori.