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ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 3

Una nuova valutazione ambientale strategica

Conclusa il 4 maggio la discussione generale, si è proceduto all’esame dell’articolato con l’approvazione di 13 emendamenti. Quelli presentati dalla Giunta regionale e dal consigliere Valter Marin (Lega), sono volti a precisare meglio il testo, in linea con la ratio semplificatoria del Ddl. Due delle richieste di modifica approvate sono state invece presentate da Giorgio Bertola (Ev) con lo scopo di accogliere alcune osservazioni formulate dalle associazioni ambientaliste. Relatori del provvedimento sono Matteo Gagliasso (Lega) e Bertola.

Poco prima, in congiunta con la terza, è stato espresso parere preventivo favorevole alle delibere della Giunta regionale che dichiarano “la non sussistenza di un prevalente interesse pubblico ad un uso diverso delle acque”, nel caso si rinnovino, con gara ad evidenza pubblica, le concessioni scadute di grande derivazione idroelettrica, rispettivamente, sull’asta del Torrente Orco e dell’impianto Po Stura – San Mauro.

Il Ddl, per poter approdare in Aula, dovrà passare in prima Commissione per il parere sulla norma finanziaria.

Infoday, attacchi informatici: come proteggersi?

La Camera di commercio di Torino attraverso il suo PID – Punto Impresa Digitale, in collaborazione con Fondazione Piemonte Innova, offre alle pmi strumenti di analisi e di protezione dai rischi. Martedì 6 giugno un infoday on line per presentare tutti i servizi e scoprire come avvalersi gratuitamente dello strumento più evoluto – Cyber Exposure Index (CEI) – che normalmente è a pagamento.
Torino, 29 maggio 2023 – Quanto la tua impresa è vulnerabile ad attacchi dalla rete? Come misurare l’esposizione al rischio? Come tutelare la sicurezza dei dati? Quanto investire in cybersecurity? Con quali professionalità? Nell’ultimo anno è quadruplicato il numero di attacchi informatici verso le pmi: dal furto di credenziali e dalle truffe di phishing via e-mail fino agli attacchi contro gli endpoint. Tra le principali cause di questa aumentata vulnerabilità la scarsa percezione del rischio e le limitate risorse a disposizione. Per questo la Camera di commercio di Torino da quest’anno propone alle imprese torinesi una serie di servizi per approfondire il tema, rilevare eventuali rischi informatici e attivare efficaci strategie di difesa, anche attraverso consulenze personalizzate.
“La cybersecurity è oggi una priorità per le pmi, ma spesso manca una reale conoscenza dei rischi che si possono correre e dei danni economici che ne possono derivare – afferma Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo mettiamo a disposizione delle pmi torinesi nuovi servizi dedicati a questo importante tema, per aumentare il livello di informazione e accrescere le competenze all’interno delle imprese, soprattutto le più piccole, perché proprio la consapevolezza rappresenta la prima arma di difesa”.
Il servizio, svolto nell’ambito delle attività del PID Punto Impresa Digitale prevede diversi strumenti di valutazione dei rischi informatici, accompagnati da azioni di formazione e successivamente di assistenza individuale sulle tematiche della cybersecurity. Il primo passo è la compilazione del PID Cyber Check, un test molto rapido di circa 30 domande che consente una prima auto-valutazione del livello di rischio di un attacco informatico. Il test è stato elaborato dalla rete camerale dei Punti Impresa Digitale con la collaborazione tecnica dell’Osservatorio di Cyber Security del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Competence Center START4.0. Il test è gratuito e può essere realizzato e ripetuto in qualsiasi momento dall’impresa, in completa autonomia; al termine produce un report personalizzato sui rischi e sui danni economici che l’impresa potrebbe subire da possibili attacchi.
Il secondo strumento a disposizione è il Cyber Exposure Index (CEI), uno strumento di assessment più evoluto che, attraverso un complesso algoritmo di estrazione e analisi dei dati sul web, verifica se e come i cybercriminali sono già entrati in possesso dei dati di un’impresa e quali informazioni hanno a disposizione per poterla attaccare. Il Cyber Exposure Index viene calcolato analizzando la “superficie web” dell’azienda, dal sito alla casella di posta aziendale, e scattando una foto esatta dell’impresa attraverso 3 fattori primari:
•     quantità dei servizi esposti su internet
•     elenco delle vulnerabilità potenziali sfruttabili dall’esterno (già note ai cybercriminali)
•     data leakage o “fughe di dati” relative ad utenze e password legate all’azienda.
Lo strumento prevede l’elaborazione di due report a distanza di sei mesi l’uno dall’altro, al fine di fornire un monitoraggio dell’andamento del rischio cyber a cui è sottoposta l’azienda nel tempo. La restituzione dei report alle imprese sarà effettuata dal PID in collaborazione con gli esperti della Fondazione Piemonte Innova e sarà una prima occasione per fornire alle imprese un supporto personalizzato sulle tematiche della cybersecurity.
Il Cyber Exposure Index prevede normalmente il pagamento ad Infocamere SCpA, il soggetto che eroga il servizio, di un contributo alle spese di euro 55 + iva, ma la Camera di commercio di Torino pubblicherà a breve, dalla metà di giugno, un bando per dare la possibilità a 50 imprese della provincia di ricevere gratuitamente il servizio.
 
Assistenza individuale
Il supporto personalizzato alle imprese sulle tematiche della cybersecurity sarà fornito, con la collaborazione degli esperti della Fondazione Piemonte Innova, alle imprese che avranno effettuato entrambi gli strumenti di valutazione del rischio sopra citati, PID Cyber Check e Cyber Exposure Index (CEI).
Infoday on line martedì 6 giugno 2023
Organizzato in collaborazione con Infocamere, Dintec e Fondazione Piemonte Innova, sarà l’occasione per illustrare in dettaglio i servizi del PID dedicati alla cybersecurity. Iscrizioni su www.to.camcom.it/cybersecurity-6-giugno

Bonus benzina, gli ultimi aggiornamenti

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’aumento del prezzo dei carburanti ha spinto il governo a intervenire. Si è parlato ampiamente del Bonus benzina nel corso dei mesi precedenti ma c’è qualcos’altro da sapere. Non tutti conoscono la data di scadenza di questa agevolazione, convinti che sia qualcosa di relegato allo scorso anno. A ciò si aggiungono le novità apportate dal Decreto carburanti.

Nel corso del 2022 è stato ufficializzato il Bonus benzina. Nello specifico si tratta di un aiuto economico rivolto a tutti i lavoratori impegnati nel settore privato. L’aumento del costo del carburante ha reso di certo maggiormente dispendioso il percorso da effettuare per raggiungere il proprio posto di lavoro, ed ecco quindi un sostengo una tantum.

La cifra indicata è di massimo 200 euro. Un contributo ufficializzato nel 2022, che il governo Meloni ha scelto di prorogare per tutto il 2023. Ciò vuol dire che è ancora possibile richiederlo, e lo sarà per i prossimi sette mesi, con delle novità rispetto al recente passato. Come detto, sono coinvolti in questa agevolazione tutti i lavoratori del settore pubblico, il che comprende anche gli studi professionali. Del tutto esclusi, invece, i dipendenti pubblici.

Per chi non lo sapesse, non è necessario effettuare alcuna domanda per ricevere tale contributo. La somma dovuta, infatti, verrà erogata automaticamente dal proprio datore di lavoro aziendale. Due le modalità di ricezione previste. Il primo è attraverso dei buoni, il secondo, invece, è con dei benefit aziendali. Da puntualizzare come in quest’ultima eventualità il bonus non sarà sommato al limite di non imponibilità dei benefici, inserito in alcuni piani sindacali.

Una delle cose importanti da sottolineare è che il Bonus benzina non contribuisce al reddito del soggetto. Si tratta infatti di una somma corrisposta dal governo attraverso le aziende in maniera del tutto detassata. Stando a quanto introdotto dal Decreto carburanti, però, il sostegno garantito sarà soggetto agli oneri contributivi.

Si potrà ricevere questa agevolazione non propriamente fino al 31 dicembre 2023, bensì fino al 12 gennaio 2024. Le novità legate all’aumento dei prezzi del carburante sono state introdotte lo scorso marzo, quando è stato confermato l’obbligo di esporre i prezzi medi di riferimento nelle stazioni di servizio, di fianco a quelli praticati. Una media calcolata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, ottenuta attraverso le comunicazioni ricevute da tutti gli esercenti presenti sul territorio nazionale.

Una pratica molto importante per i cittadini, che hanno così modo di operare una scelta in maniera consapevole. Non mancano però i furbetti del caso, per i quali è prevista una multa compresa tra i 200 e i 2000 euro. A ciò si aggiunge la possibilità di un periodo di sospensione dell’attività in caso di violazione degli obblighi di esposizione.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Italiani, analfabeti finanziari a rischio

 

Negli ultimi trent’anni ci sono state decine di “riforme” della scuola, si sono cambiati regolamenti, piani di studio, indirizzi, ma una cosa è purtroppo rimasta ferma, e cioè l’assoluta mancanza di formazione su una materia che sarebbe utilissima per tutti: la gestione del denaro, l’economia, la finanza.

I ragazzi imparano l’italiano (giustissimo, non possono scrivere squola oppure faticare con congiuntivo e condizionale), la matematica (giustissimo, non possono ignorare quanto fa 3 x 5, oppure stentare a fare una divisione con tre cifre), la storia, la geografia, le scienze naturali e tutto il resto, ma escono dalla scuola che non sanno come usare il denaro, cosa fa una banca, come valutare un investimento, cos’è l’inflazione, come si chiede un mutuo e così via.

Un vero e proprio “analfabetismo finanziario” che molti pagano a caro prezzo, facendo operazioni sballate per mancanza di conoscenze di base. La situazione non è forse molto diversa negli Stati Uniti, se a suo tempo il Presidente Obama ha varato un grandioso piano di istruzione, puntando da un lato ad aiutare gli adulti ma (giustamente) imponendo anche corsi specializzati nelle scuole per “costruire il futuro”.

I l bello è che i corsi sono tenuti da persone al di fuori del sistema, perché “Chi vende prodotti finanziari non può insegnare al pubblico come comprarli: sarebbe come mettere le volpi a guardia delle galline”…

Idee chiare, fondi imponenti per realizzare il progetto e la fiduciosa certezza che questa sia la strada maestra per evitare nuove crisi, grazie alla “conoscenza”, questo bene impalpabile ma preziosissimo.

In Italia siamo ancora al punto di partenza, con qualche tentativo portato avanti tra mille difficoltà e senza un organico piano didattico. A livello istituzionale è stato costituito un Comitato per l’educazione finanziaria diretto da Anna Maria Lusardi (guarda caso, la persona che ha avviato il progetto negli USA!), ed operano varie iniziative private fra le quali segnalo ad esempio il portale “L’economia per tutti” gestito dalla Banca d’Italia (https://economiapertutti.bancaditalia.it/?dotcache=refresh) che mette gratuitamente a disposizione degli utenti numerosissimi corsi, interventi, conferenze tematiche sui principali argomenti del mercato finanziario (depositi bancari e postali, mutui, valute estere, matematica finanziaria, eccetera). Analoga la struttura e le finalità del portale di Poste (https://www.posteitaliane.it/it/educazione-finanziaria.html) e dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana, attraverso la “Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio”).

Educazione finanziaria è il servizio gratuito offerto da WeMi Comune di Milano ed iniziative analoghe esistono in altri grandi comuni.

Ma, come accennato, manca la base: la materia “Finanza” a partire dalle scuole elementari e sviluppata nelle medie e nelle scuole superiori! Quello che si impara da piccoli rimane impresso per tutta la vita; se fin da bambini capiamo cosa è il denaro, a cosa serve, come si impiega, come si prende a prestito e così via, da grandi ben difficilmente sarà possibile turlupinarci offrendo prodotti farlocchi creati apposta per i “digiuni” di conoscenze.

U n appello è obbligatorio, citando la Costituzione (la citano tutti, fa chic, anche se poi ben pochi la conoscono veramente…) che all’articolo 47 recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.” Parole pesanti come “incoraggia e tutela il risparmio” non possono restare scolpite solo nelle pagine della legge suprema dello stato, devono entrare nelle coscienze di tutti i cittadini e devono far parte della cultura generale di tutti.

E allora l’appello è proprio su questo argomento: “Signori ministri (in particolare Giorgetti per la parte finanziaria e Valditara per la parte educativa) volete per favore costruire un futuro migliore per i nostri giovani? Continuate, per carità, a far declinare verbi irregolari e studiare il teorema di Euclide, ma cominciate a parlare anche di risparmio, prestiti, inflazione”.

Ve ne saremo tutti grati.

 

GIANLUIGI DE MARCHI

Giornalista e scrittore

demarketing2008@libero.it

Cultura, uno sportello di aiuto gratuito dalla Regione per intercettare i fondi Pnrr

CONSULENTI GRATUITI PER AIUTARE LE IMPRESE CULTURALI E CREATIVE 

 

Uno sportello online di Hangar Piemonte dal 1° giugno al 31 luglio offrirà consulenze alle imprese culturali interessate al Bando Ministeriale per la realizzazione di iniziative imprenditoriali nei Comuni vincitori del Bando Borghi del PNRR (M1C3 – Investimento 2.1 «Attrattività dei borghi» – Linea B) per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici

 

Dal 1° giugno al 31 luglio sarà attivo uno sportello online della Regione per assistere gratuitamente micro, piccole e medie imprese culturali e creative interessate a realizzare iniziative imprenditoriali, in forma singola o in aggregazione, in uno o più dei 26 borghi selezionati dal ministero finanziati dal bando borghi (M1C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi” – Linea B con scadenza lunedì 11 settembre 2023) e collegato al precedente.

Le imprese soprattutto quelle più piccole in difficoltà con la redazione delle domande potranno rivolgersi al servizio a loro dedicato a cura di Hangar Piemonte, l’azienda dell’Assessorato alla Cultura, Turismo e Sport della Regione Piemonte e realizzato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo ideato per aiutare le aziende a redigere correttamente le domande di accesso ai fondi.

Lo sportello, a cura di un team di esperti attivo ogni settimana dal 1° giugno al 31 luglio, offrirà alle imprese che ne fanno richiesta anche una consulenza online su questioni specifiche con l’obiettivo di creare un ponte e una rete tra le imprese e gli attori culturali e sociali del territorio, favorire una corretta analisi di contesto, individuare connessioni possibili tra le progettualità elaborate dai borghi e l’intervento che le imprese culturali potrebbero mettere in atto. Per richiedere lo sportello è necessario scrivere alla mail progettispeciali@hangarpiemonte.it.

«Si tratta di un’azione in linea con gli obiettivi del Programma Triennale della Cultura 2022/2024 – sottolinea l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – per cui la Regione intende promuovere e facilitare la nascita o il consolidamento di reti ed ecosistemi culturali, rinforzando la loro capacità di coinvolgere attori istituzionali, sociali, economici oltreché culturali».

E Hangar Piemonte, attraverso il dispositivo Hangar Plus, ideato insieme alla Regione Piemonte per favore la conoscenza delle linee guida del PNRR e delle opportunità di finanziamento dedicate alla cultura, è la realtà più adatta per realizzare questo ponte tra imprese e borghi, poiché nasce dal desiderio di sperimentare nuovi linguaggi, nuovi strumenti, nuove traiettorie di ricerca e nuove forme di relazione.

E’ economica l’altra faccia della violenza di genere. Una guida per combatterla

E’ l’altra faccia della violenza di genere: non fisica, fatta di botte, pugni e calci, neppure psicologica, reiterata con minacce e intimidazioni, o  emotiva, alimentata da critiche e umiliazioni continue. Secondo l’Istat, il 37,8% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza in Italia lo fanno per casi di violenza economica.

Meno visibile ma altrettanto invalidante è un problema subdolo a cui “solo la conoscenza e la consapevolezza, possono porre rimedio consentendo alle le donne nelle condizioni di scegliere responsabilmente ed evitare errori che potrebbero condizionare pesantemente la loro vita”, spiega Maurizio Gallo-Orsi, presidente del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo.

La violenza economica è infatti un tipo di abuso che rende la vittima finanziariamente dipendente e si manifesta con il controllo delle sue risorse finanziarie e la sua esclusione dalle scelte di spesa o investimento, a cui si aggiungono la negazione dell’accesso al denaro o della partecipazione al mondo del lavoro, limitandone di fatto la libertà. Sono esempi di violenza economica anche l’obbligo di fare da prestanome assumendo la carica di amministratore in società di cui la donna non sa o non decide nulla o la richiesta di prestare garanzie per debiti assunti da compagni o mariti trovandosi poi in situazioni di indebitamento per molti anni laddove gli stessi non adempiano alle loro obbligazioni. Così può accadere che dalla violenza economica si arrivi alla violenza psicologica e alla violenza fisica.

“Purtroppo, in Italia il livello di alfabetizzazione finanziaria è basso nel confronto internazionale. Conoscenze finanziarie di base aiutano le persone a effettuare scelte economiche più consapevoli, a gestire meglio il proprio bilancio famigliare e a migliorare il proprio benessere.”, sottolinea Roberto Cullino, vice Capo della Sede di Torino della Banca d’Italia.

Per aiutare le donne a colmare questo gap di conoscenze e creare le condizioni per una loro maggiore indipendenza economica, prevenendo in questo modo anche i fenomeni di violenza economica è nata la Guida “Conoscere per proteggersi”, elaborata dalla Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato, presentata in un incontro pubblico promosso dal Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Torino e Pinerolo, in collaborazione con la sede di Torino di Banca d’Italia.

La Guida fornisce alle donne strumenti di conoscenza per prevenire gli abusi, agevolare la partecipazione al mondo del lavoro e contribuire a realizzare una vera parità di genere, attraverso nozioni semplici riferite alla quotidianità della vita familiare e lavorativa.

Per Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino : “Consentire alle donne di fare le scelte più giuste con il loro denaro rappresenta un aspetto importante per la salvaguardia della loroi ndipendenza economica e del diritto all’autodeterminazione. Privarle di questa fondamentale libertà è un atto di violenza intollerabile che lede la dignità delle vittime e i loro diritti inalienabili che le istituzioni pubbliche e private devono tutelare affinché si possa realizzare una parità di genere”.

Esenzione canone Rai: ecco le procedure

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il Canone Rai non deve essere pagato da tutti. Ecco le categorie esentate, quanto costa l’imposta e i moduli da compilare per chiedere l’esonero o il rimborso. Con la conferma dell’addebito diretto del Canone Rai 2023 in bolletta, l’imposta continua a essere obbligatoria per ogni proprietario di un televisore o di un dispositivo in grado di ricevere e trasmettere programmi televisivi, come ad esempio un computer o uno smartphone.

Non tutti però sono tenuti al versamento. Per essere esentati dal pagamento del Canone Rai nel 2023, gli aventi diritto devono compilare e inviare determinati moduli entro determinate scadenze, a seconda del tipo di esonero cui hanno diritto.

Il carattere obbligatorio del Canone ne ha determinato l’inserimento nelle bollette di fornitura di energia elettrica. L’importo attuale è di 90 euro l’anno. Le entrate raccolte vengono impiegate per finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo italiano, gestito dalla Rai. L’importo del Canone viene fissato annualmente dal Governo e può variare in base a diversi fattori, come ad esempio il reddito del contribuente o la presenza di eventuali esenzioni previste dalla legge. Proprio su quest’ultimo punto sembrano concentrarsi le maggiori fonti di confusione da parte degli italiani.

Non è obbligato a pagare il Canone Rai chi non possiede o detiene un televisore. Dal 2016 è stato tuttavia suggerito che chiunque possieda una fornitura di energia elettrica sia molto probabilmente in possesso di un dispositivo in grado di ricevere un segnale radiofonico o televisivo. Si raccomanda dunque, in caso non si possegga un televisore o un dispositivo simile, di segnalarlo all’Agenzia delle Entrate. Ci sono anche altre categorie di cittadini esonerate dal versare l’imposta.

Ecco quali: chi ha compiuto i 75 anni e presenta un reddito inferiore agli 8.000 euro; i membri delle Forze Armate Italiane, i militari stranieri delle Forze Nato e i rappresentanti diplomatici e consolari, a condizione che gli stessi trattamenti siano garantiti ai diplomatici italiani che risiedono all’estero; i rivenditori e le attività in cui si riparano televisori e computer.

Per presentare la richiesta di esenzione per il mancato possesso di una TV, è necessario compilare il modulo corrispondente alla Dichiarazione sostitutiva di non detenzione e inoltrarlo all’Agenzia delle Entrate. Anche in caso di acquisto di un televisore dopo la presentazione della richiesta di esenzione, dovrà essere utilizzato il medesimo modulo.

Per avvalersi della dichiarazione, l’interessato o il suo legale rappresentante può accedere al sito delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS e presentare direttamente la dichiarazione. La dichiarazione sostitutiva ha validità annuale e può essere presentata solo dai titolari di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale (ad eccezione degli eredi). Il contribuente può anche decidere di inviare la documentazione tramite le seguenti modalità: tramite gli intermediari abilitati (Caf, professionisti); tramite raccomandata senza busta, allegando un documento d’identità valido, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino; tramite Posta elettronica certificata, purché la dichiarazione stessa sia sottoscritta mediante firma digitale, coerentemente con quanto previsto dagli articoli 48 e 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale). La dichiarazione firmata digitalmente dovrà essere inviata mediante PEC all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it.

Affinché la richiesta di esenzione sia valida a partire dal 1° gennaio di un determinato anno, essa deve essere presentata: dal 1° luglio al 31 gennaio per l’esonero del pagamento per l’intero anno successivo (per esempio, una dichiarazione presentata nel novembre 2022 avrà effetto per tutto il 2022); dal 1° febbraio al 30 giugno per l’esonero dall’obbligo di pagamento per il secondo semestre dello stesso anno (per esempio, una dichiarazione presentata a maggio 2022 avrà effetto per il secondo semestre 2023).

Le richieste pervenute dal 1° febbraio al 30 giugno di un determinato anno di riferimento diventeranno effettive nel semestre che va da luglio a dicembre dell’anno in questione.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Bonus pedaggi, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Si tratta di un contributo che gli autotrasportatori possono richiedere per le spese sostenute nell’arco del 2022. Ecco a chi è rivolto nello specifico, quando e come fare domanda.

Per “pedaggi” si intendono i transiti effettuati nell’arco del 2022 con mezzi di proprietà, o posseduti a titolo di disponibilità, di classe ecologica Euro 5, Euro 6 o superiore oppure ad alimentazione alternativa o elettrica.

Il bonus può essere richiesto da imprese, cooperative a proprietà indivisa, consorzi, società consortili e da raggruppamenti che svolgono servizi di autotrasporto di cose per conto di terzi.

Non possono dunque accedere al bonus i comuni cittadini, nemmeno chi viaggia in maniera costante e documentabile in autostrada per lavoro. Ecco di seguito i requisiti da rispettare: i veicoli devono essere adibiti al trasporto di alimenti, oggetti o altri elementi e avere classe ecologica Euro 5 o superiore; in relazione al sistema di classificazione per il calcolo del pedaggio, devono appartenere alle classi B, 3, 4 o 5, se basato sul numero degli assi e della sagoma dei veicoli stessi, oppure alle classi 2, 3 o 4 se volumetrico; la riduzione è proporzionale al valore delle fatture relative ai pedaggi ricevuti, ma per beneficiare del rimborso il totale annuo dei pedaggi deve ammontare almeno a 200mila euro e, in ogni caso, lo sconto non può superare il 13% del fatturato.

Il calcolo va dunque effettuato in base a tre fattori: i diversi scaglioni di fatturato globale annuo, la classe ecologica del veicolo e la relativa percentuale di riduzione. Ecco di seguito le varie fasce, sempre considerando un veicolo Euro 6 o a trazione alternativa oppure Euro 5: per un fatturato che va dai 200mila ai 400mila euro, si ha il 5% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 3% per l’Euro 5; per un fatturato che va dai 400.001 euro al milione e 200mila, si ha il 7% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 5% per l’Euro 5; per un fatturato che va da 1.200.001 ai due milioni e mezzo di euro, si ha il 9% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 7% per l’Euro 5; per un fatturato che va da 2.500.001 ai cinque milioni e mezzo di euro, si ha l’11% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 9% per l’Euro 5; per un fatturato che va oltre i 5 milioni e mezzo di euro, si ha il 13% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e l’11% per l’Euro 5.

Il contributo potrà essere richiesto a partire dalle 9 di lunedì 5 giugno fino alle 14 di domenica 11 giugno 2023. Dal 26 giugno al 21 luglio sarà poi possibile compilare, firmare e inviare la domanda.

Per poter usufruire dell’agevolazione bisogna essere iscritti all’Albo nazionale degli autotrasportatori.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Energia, ‘uBroker’: “Formiamo professionisti vincenti partendo da ‘ZERO’”

Zero Academy, un’accademia dedicata alla crescita professionale e personale dei collaboratori.

La conoscenza rende liberi e anche vincenti. Lo sa bene ‘uBroker Spa’, una delle più importanti realtà italiane del settore utilities a uso domestico e per PMI, che ha deciso di puntare tutto su Zero Academy, una vera e propria accademia di formazione dedicata alla crescita professionale e personale dei propri collaboratori.

Oggi uBroker Spa è una delle aziende di luce e gas con il tasso di sviluppo più elevato a livello europeo. A testimoniarlo, i riconoscimenti e le riconferme ricevute dai più importanti organi di informazione economica, primi fra tutti ‘Milano Finanza’, ‘Il Sole 24 Ore’ e ‘The Financial Times’.

Qual è, però, il segreto di questo successo?

La formazione costante, crescente e di alto livello delle risorse umane. Ne sono convinti i fondatori di Zero Academy, Cristiano Bilucaglia, Fabio Spallanzani e Simone Sistici, nonché head coach dell’accademia.

Dal 2015, infatti, ‘uBroker Spa’ pone particolare attenzione al tema della preparazione dei professionisti che compongono le proprie business unit. “In un mondo sempre più minato da un vorace guerriglia-marketing, per competere e vincere la partita, noi abbiamo deciso di puntare tutto sulla nostra rete vendita e su alcuni valori: fiducia, competenza e trasparenza. Valori che i nostri collaboratori devono far propri e trasferire a tutti i nostri potenziali clienti” afferma il Presidente di uBroker Cristiano Bilucaglia.

Da queste premesse nasce ‘Zero Academy’ un hub multidisciplinare che produce e divulga contenuti sempre aggiornati e innovativi in tema di comunicazione interpersonale, comunicazione d’impresa, tendenze in atto, strategie di vendita, panoramiche sull’andamento del comparto energia e molto altro.

Zero Academy, poi, gode di un vantaggio competitivo. Oltre ai numerosi corsi e appuntamenti online, tantissimi sono gli eventi di presenza a cui la rete commerciale può partecipare. Occasioni di confronto e crescita professionale e personale che, in un’attività come questa, fanno la differenza sulla visualizzazione e il raggiungimento degli obiettivi. “Zero Academy è uno strumento per acquisire tutte le nozioni utili per diventare un buon professionista, ma è anche un’occasione per mettersi in gioco, crescere e fare squadra. Unendo le forze, è più semplice raggiungere grandi obiettivi. Per i nostri collaboratori questi traguardi sono sia individuali, come la carriera, che collettivi, come i risultati raggiunti dall’intero gruppo e, al massimo livello, quelli raggiunti dall’azienda. Questi ultimi sono la somma del lavoro di tutti: il mio, quello dei miei soci, del CDA, dei dipendenti e dei collaboratori” continua Cristiano Bilucaglia.

L’idea innovativa di uBroker, intervenire sul benessere di famiglie e imprese contribuendo ad azzerare il costo delle bollette con il progetto Zero, ha dunque fondamenta solide e prospettive lungimiranti. “I singoli hanno la possibilità di entrare a far parte di un progetto ambizioso e coinvolgente, di crescere in autonomia ma all’interno di un team agile e funzionale, con il supporto di un head coach e di numerose altre figure. Queste figure sono coloro che hanno raggiunto posizioni alte di carriera e oggi hanno la possibilità di trasferire il loro sapere agli altri, attraverso sessioni dedicate” chiude il Presidente di uBroker e Zero Academy.

Maggiori informazioni su www.ubroker.it e su www.zeroacademy.eu

Ecospiritualità, una quercia e una targa dedicate a Giancarlo Barbadoro

Presso il giardino della Biblioteca Comunale di Fiano Torinese

Domenica 4 giugno 2023 alle ore 17 verranno inaugurate la quercia e la targa dedicate a Giancarlo Barbadoro, Filosofo, Poeta, Musicista, Giornalista, Scrittore.

L’inaugurazione avverrà presso il giardino della Biblioteca Comunale di Fiano Torinese, via Roma 59, nel Comune a lui caro e con cui ha collaborato per molte iniziative.

La scelta del luogo è significativa in quanto proprio alla Biblioteca Comunale Giancarlo Barbadoro aveva presentato numerosi suoi libri di saggistica e poesia e dove teneva periodicamente serate di letture, musica e filosofia. Molte sue opere sono state date in dono alla Biblioteca.

Giancarlo Barbadoro è stato molto legato al Comune di Fiano, tanto che ha fondato l’Ecovillaggio di Dreamland che si trova in via G. Agnelli 2 dello stesso Comune, un centro policulturale in cui aveva fatto erigere un grande cerchio di pietre ispirato alla cultura celtica. Inoltre alla Scuola Media “Rosselli” di Fiano Barbadoro teneva corsi di Kemò-vad (meditazione dinamica) che ora continuano seguiti dall’attuale presidente dell’associazione Rosalba Nattero.

Giancarlo Barbadoro è stato definito “Teorico dell’Ecospiritualità” in quanto con esponenti di Comunità native di tutto il pianeta ha fondato la Ecospirituality Foundation, ONG in stato consultivo con le Nazioni Unite, per diffondere il concetto della filosofia ecospirituale, che egli riteneva potesse risolvere tutti i mali di una società basata sull’antropocentrismo. Con la Ecospirituality Foundation si è schierato a fianco di molte Comunità native di tutti i continenti portando le loro istanze all’ONU di New York e Ginevra.

È stato un grande attivista per i diritti degli animali, causa che sentiva più di ogni altra poiché li riteneva gli esseri più sfortunati della Terra. Sognava un futuro di pace e di fratellanza per tutti gli esseri viventi, un mondo basato sulla fratellanza e l’armonia tra tutte le specie viventi, tutti cittadini dell’universo che coabitano sullo stesso pianeta. Ora l’immenso patrimonio intellettuale che ha lasciato verrà portato avanti da chi ha raccolto la sua eredità spirituale che verrà conservata e divulgata presso il Centro Studi a lui dedicato.

All’inaugurazione interverranno:

Il Sindaco di Fiano, Dott. Luca Casale

L’assessore alla cultura, Andrea Nepote

Il direttore del Risveglio, Antonello Micali.

Introdurrà Rosalba Nattero, presidente Ecospirituality Foundation.

L’inaugurazione sarà accompagnata dal suono della cornamusa e dalla lettura di alcune poesie di Giancarlo Barbadoro.

La serata si concluderà all’Ecovillaggio di Dreamland, in via G. Agnelli 2, Fiano, con un buffet vegan offerto da SOS Gaia.

DOMENICA 4 GIUGNO 2023 ALLE ORE 17

Presso il giardino della Biblioteca Comunale di Fiano Torinese, via Roma 59

Per informazioni: tel 011 530 846 info@eco-spirituality.org www.eco-spirituality.org