ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 170

Pagamenti a rate in sicurezza. Ecco come fare

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

I pagamenti a rate non sono certo una novità: la possibilità di poter effettuare un acquisto e di pagare in comode rate mensili è attiva in tanti settori da diverso tempo. Si pensi, per esempio, al mondo della telefonia e alla presenza di offerte con smartphone incluso e pagamento rateizzabile.

Quello che è cambiato, negli ultimi tempi, è l’aumento del numero di risorse con le quali è possibile effettuare un pagamento a rate, che sono arrivate a coprire settori fino ad oggi inesplorati. 

Il pagamento a rate diventa così fattibile in modi differenti: alle carte di credito a rate, si aggiungono infatti dei servizi con i quali si possono richiedere dei mini finanziamenti per pagare in diverse tranche senza interessi. 

Detto ciò, al crescere degli strumenti, fanno capolini anche nuovi rischi, non sempre considerati. Vediamo allora di mettere insieme 3 consigli fondamentali da seguire per effettuare pagamenti a rate con maggiore consapevolezza e sicurezza. 

Nel corso degli ultimi anni, si è diffusa sempre di più la presenza di realtà con le quali è possibile rateizzare un pagamento, nella fase finale di acquisto, ovvero direttamente dal proprio carrello, nel corso di un acquisto online. 

Sono servizi davvero molto interessanti per diversi motivi, tra i quali ricordiamo: la facilità di utilizzo e iscrizione al servizio;assenza di interessi, che sono invece generalmente presenti quando si parla di pagamenti a rate; pagamenti in 3 singole rate, per importi piccoli e abbordabili; rispetto di alcune semplici regole, ovvero che, qualora non si dovessero rispettare le tempistiche di versamento, sarebbero applicate delle commissioni aggiuntive, crescenti all’aumentare dei giorni di ritardo. 

Se da un lato questi servizi sembrano essere una vera e propria manna dal cielo, in quanto permettono di rateizzare acquisti di oggetti di uso quotidiano (e non solo grandi importi), dall’altro potrebbero diventare in un certo senso pericolosi. 

Comprare a rate per importi di poco conto, senza pagare interessi sulle stesse, potrebbe innescare un vortice compulsivo di acquisti nel quale, alla fine, non ci si rende neanche conto di quello che si spende. 

Le carte revolving – alias, le carte di credito a rate – sono l’opposto delle carte di credito a saldo: questo significa che si potranno pagare anche importi molto consistenti rateizzandoli in base alle proprie esigenze. 

In questo caso, sarà previsto un tasso di interesse, fisso, nel senso che non varia in relazione all’andamento del mercato o al costo della vita, ma viene indicato sul contratto della carta al momento della sua sottoscrizione. 

Cosa bisogna sapere in questo caso? Che le carte di credito non sono tutte uguali quindi, nel caso delle carte revolving, gli interessi applicati potrebbero variare, contribuendo così a pagare un importo finale più o meno elevato. 

Questo è il primo fattore da considerare nella scelta della carta, ma non è il solo. Il vero vantaggio può essere ottenuto, infatti, optando per una soluzione di pagamento che permette di pagare sia a saldo, sia a rate, a seconda dell’esigenza reale. 

Quindi di una carta – individuabile attraverso un confronto comparativo – che di base funziona come una carta di credito a saldo, ma che, nel caso di acquisti improvvisi e inaspettati, può diventare una carta di credito a rate. 

Un altro consiglio da tenere a mente nel momento in cui si vuole richiedere una carta di credito per poter fare pagamenti a rate consiste nella valutazione dei costi effettivi della carta. 

Oltre agli interessi dovuti sulle rate, infatti, ci saranno altri costi da considerare, quali: il canone mensile o annuale della carta di credito, che generalmente aumenta quando il plafond della stessa è molto alto, le commissioni sui prelievi, che in genere sono elevate, infatti non si consiglia di usare una carta di credito per il prelievo di contanti; eventuali percentuali per i pagamenti in valuta estera, o per i prelievi fuori dall’Italia, che potrebbero essere ancora più costosi. 

In questo senso, risulta fondamentale scegliere con cognizione di causa, puntando gli occhi e il portafoglio verso le carte di credito online, che sono spesso associate alla sottoscrizione di un conto corrente online. 

Le stesse, che presentando spesso un plafond di base di 1.500 euro o addirittura 3.000 euro, hanno costi limitati e presentano solitamente una o più opzione per azzerare totalmente il costo del canone mensile di gestione, per esempio spendendo una determinata cifra ogni mese. 

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Fluentify, fatturato e collaboratori in crescita

Con una crescita di anno in anno del +35%, la startup torinese Fluentify (www.fluentify.com) – realtà specializzata nel long-distance learning e nel tutoring online resi possibili dall’adozione di una piattaforma digitale per la formazione aziendale e professionale – si appresta a chiudere il 2022 con un fatturato che supera per la prima volta i 5 milioni di euro, una crescita notevole considerando che il fatturato del 2021 superava di poco i 3.250.000 euro.

  • Una crescita che non è solo di fatturato, ma che viene dimostrata anche dall’aumento dei collaboratori e delle risorse dell’azienda: ad oggi, infatti, lavorano in Fluentify oltre 30 persone (che dovrebbero arrivare a 40 nel 2023), mentre sono 350 gli insegnanti madrelingua che collaborano con la piattaforma che solo nel 2022 ha erogato oltre 300.000 ore di formazione online, per un totale di oltre 170.000 studenti che ad oggi hanno hanno scelto Fluentify per la loro formazione linguistica, e 450 aziende clienti attuali provenienti non solo dall’Italia ma anche da Paesi come Svizzera, Portogallo, Francia, Grecia, Sud Corea.
  • “Il 2022 si chiude molto positivamente, ma noi abbiamo già la testa sugli obiettivi per il prossimo anno, come puntare ad un fatturato di 7 milioni e diventare la piattaforma di riferimento per la formazione linguistica delle aziende italiane ed estere, con al centro la “Live Learning Experience Fluentify” ed intorno sempre più soluzioni per supportare la formazione di aziende che impiegano anche migliaia di persone” conclude Claudio Bosco, COO dell’azienda.

I “Discorsi per il Natale” di Olivetti

Discorsi per il Natale”, agile e interessante pubblicazione delle Edizioni di Comunità, raccoglie e propone tre testi di Adriano Olivetti scritti per le feste di fine anno tra il 1949 e il 1957

 

 I discorsi fotografano tre dei momenti più importanti della storia della fabbrica di Ivrea e rendono, in una mirabile sintesi, il profilo dell’autore che va annoverato – a tutti gli effetti – tra le figure più singolari e straordinarie del ‘900. Le idee innovative e comunitarie in campo sociale di questomprenditore e intellettuale  – ancor oggi  attualissime –  ne testimoniano pienamente la capacità visionaria. Adriano Olivetti fu  capace di portare l’ azienda di famiglia a competere alla pari con i giganti del mercato mondiale della sua epoca, trasformando la città del Castello “dalle rosse torri” nella capitale dell’informatica. Un sogno industriale, il suo, che logicamente mirava al successo e al profitto, ma proponeva anche un progetto sociale che implicava una relazione del tutto nuova e compartecipativa tra imprenditore e operai, oltre a un rapporto qualitativamente alto e molto stretto tra quella che era stata la “fabbrica in mattoni rossi” e la città, capoluogo del Canavese. Tornando al libro, nel primo discorso, datato 24 dicembre 1949, l’imprenditore racconta i primi anni del dopoguerra per condividere il sollievo e l’orgoglio della compiuta ripresa dell’azienda dopo la difficile esperienza del fascismo e del conflitto mondiale. Nel secondo, sei anni dopo, il 24 dicembre 1955, Adriano Olivetti rievoca proprio quel discorso per ripercorrere i nuovi traguardi della fabbrica, che ha assunto ormai una dimensione internazionale ma non ha mai perso di vista le proprie radici morali, memore degli insegnamenti del fondatore Camillo. E dice, tra le altre cose: “Tutta la mia vita e la mia opera testimoniano anche – io lo spero – la fedeltà a un ammonimento severo che mio padre quando incominciai il mio lavoro ebbe a farmi: “Ricordati” – mi disse – “che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna;perciò ti affido una consegna:devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso dell’ozio forzato, della miseria avvilente che si accompagna alla perdita del lavoro”. Una grande lezione morale alla quale, nei fatti, accompagnò il suo agire concreto  di imprenditore illuminato. In questi discorsi di Natale emerge la volontà di ringraziare tutti i lavoratori della fabbrica per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto del lavoro che, per usare le stesse parole di Olivetti, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”. Nell’ultimo discorso della breve raccolta, pronunciato in occasione del Capodanno del 1957, alla vigilia del cinquantenario della fondazione della Olivetti ( datata ottobre 1908) l’augurio dell’imprenditore di Ivrea, ormai all’apice del successo, è quello di non perdere mai di vista, nell’anno e negli anni a venire, il senso di giustizia e di solidarietà umana che è alla base di ogni vero progresso e rappresenta il valore più profondo e ultimo di tutta l’esperienza olivettiana. Vi è l’orgoglio per quello che lui stesso definisce “lo spirito della fabbrica” e una potente visione di futuro. Resta, leggendo queste righe, il rammarico per ciò che potevano diventare l’Olivetti , l’industria italiana e il modello sociale del paese se l’utopia di Adriano non si fosse spenta dopo la sua improvvisa e tragica morte, nel febbraio del 1960, quando non aveva ancora compiuto sessant’anni.

Marco Travaglini

Industria Torino e Piemonte: un bilancio di fine anno all’insegna dell’incertezza

Gli industriali di Torino e del Piemonte hanno tracciato un bilancio dell’anno che sta per finire. Nel 2022 si è registrato un tasso di utilizzo degli impianti industriali stabile all’80%, la cig si mantiene intorno al 10%, sono stabili investimenti e condizioni di pagamento ma continua a peggiorare la redditività. Nell’analisi dei settori, si evidenzia la divaricazione tra la manifattura, dove le aspettative sono più prudenti, e i servizi, dove si respira più ottimismo. Secondo l’analisi degli imprenditori il 2023 sarà, con ogni un anno difficile. Si dovrà convivere con una grande incertezza che continuerà a condizionare l’attività delle imprese. Molto dipenderà dal Pnrr e dall’Europa. Bisognerà spendere bene e in tempo i fondi e proseguire con le riforme economiche.

Bando AmbientAzioni 2022, scelto il progetto “Irrigazione responsabile”

L’iniziativa mira a introdurre un impianto fotovoltaico negli orti urbani di Mirafiori Sud per la costituzione di una Comunità energetica

 

Torino, 21 dicembre 2022 – Un progetto per migliorare la sostenibilità energetica e ambientale degli orti urbani di Mirafiori, e che contribuirà alla costituzione di una comunità energetica coinvolgendo il territorio sui temi ambientali: questi, in sintesi, gli obiettivi di “Irrigazione responsabile”, l’iniziativa scelta per la realizzazione nell’ambito del Bando Ambientazioni Torino 2022 rivolto ai giovani tra i 18 e i 26 anni residenti o studenti nella Città Metropolitana.

Il Bando, promosso dal Comitato Territoriale Iren di Torino, aveva l’obiettivo di selezionare nuove idee progettuali per la sostenibilità e la transizione ecologica, capaci di generare un cambiamento sul territorio e una partecipazione il più possibile diffusa.

“Irrigazione Responsabile”, intende intervenire nell’area degli orti urbani di Mirafiori, in strada Castello di Mirafiori, con azioni strutturali volte a migliorarne la sostenibilità sotto il profilo del consumo energetico e idrico e, allo stesso tempo, coinvolgendo i cittadini e gli stakeholder locali con attività di divulgazione aperte a tutti. Nello specifico, il progetto prevede innanzitutto di ottimizzare il sistema di irrigazione centralizzato in uso e l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto dei containers presenti all’interno dell’area: l’impianto potrà contribuire alla nascente Comunità Energetica “Mirafiori”, che, nelle intenzioni dei proponenti dovrà avere tra i beneficiari primari i soggetti più esposti alla povertà energetica.

Grazie alla partecipazione di scuole, biblioteche e altre associazioni del quartiere, il progetto sarà accompagnato da un piano di attività di divulgazione che, attraverso eventi pubblici e corsi ludico-creativi, potrà rafforzare la conoscenza e consapevolezza sui temi ambientali e sull’uso consapevole delle risorse.

Questo progetto, che sarà supportato dal Comitato Territoriale Iren di Torino con un contributo di 25mila euro, è stato selezionato per la capacità di coniugare i valori della sostenibilità ambientale con quelli della partecipazione civica, dando vita a un percorso sviluppato con originalità e una metodologia che lo rendono realizzabile anche nel breve-medio periodo, nonché replicabile, come richiesto dal Bando. A concorrere alla selezione del progetto è stata inoltre l’ampia platea di studenti e giovani a cui è rivolto, grazie al coinvolgimento di scuole, realtà associative ed enti del territorio.

Assegno unico, che cosa cambia

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Tra gli interventi della legge di Bilancio 2023 c’è anche quello sull’assegno unico.
La misura di sostegno alle famiglie rientra nel miliardo e mezzo di euro stanziato dall’esecutivo per gli aiuti alla famiglia e alla natalità. Ciò si traduce in alcune novità che entreranno in vigore dall’anno prossimo, in particolare la maggiorazione del 50% per i nuclei numerosi, in attesa dell’adeguamento all’inflazione con gli aumenti che portano l’importo minimo che passa da 50 a 75 euro al mese, mentre il massimo sale fino a 262,5 euro.

Dal 1° gennaio 2023, gli importi dell’assegno unico sono incrementati del 50%: per ciascun figlio di età inferiore a un anno, indipendentemente dal reddito; per i nuclei familiari con tre o più figli, per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, a condizione che l’Isee sia fino a 40mila euro.

Significa che l’importo minimo dovrebbe essere aumentato di 25 euro passando da 50 euro a 75 euro, mentre quello massimo dovrebbe attestarsi a 262,5 euro, con un aumento di 87,5 euro.

Ricordiamo che attualmente per ciascun figlio minorenne o con disabilità (senza limiti d’età in questo caso) è previsto un importo di 175 euro mensili per un Isee fino a 15mila euro, somma che si riduce gradualmente per livelli di Isee superiori fino a raggiungere quota 50 euro in corrispondenza di un Isee di 40mila euro (per livelli superiori rimane costante).

La maggiorazione del 50% per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli, vale per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, a condizione però che l’Isee sia fino a 40mila euro.

Prendono il via il 15 il dicembre, a metà mese come di consuetudine, i pagamenti dell’assegno unico: a patto che le domande siano state inviate nei mesi di gennaio e febbraio 2022 (a partire dal 1° gennaio).

Se invece le domande sono state inviate dal 1° marzo 2022, il pagamento avverrà a partire dalla fine del mese successivo a quello di presentazione delle stesse

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Bonus 2023, le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Non tutti i bonus in vigore nel 2022 sono però stati confermati per il 2023. Tra le misure più discusse c’è stato il Superbonus, che pur restando in essere scende dal 110% al 90%, con una platea decisamente più ristretta di beneficiari. La misura al 110% è stata tuttavia prorogata con il decreto Aiuti quater nel caso in cui vengano rispettate determinate condizioni.

condomini possono mantenere la stessa aliquota solo se al 25 novembre 2022 risulta effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (ossia il titolo abilitativo Cila) e se la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione degli interventi è stata adottata prima di tale data.

Per quanto riguarda invece le unifamiliari, per richiedere il Superbonus standard si ha tempo fino al 31 marzo 2023 ma occorre aver realizzato almeno il 30% dei lavori complessivi entro la data del 30 settembre 2022. In quel caso è necessaria l’apposita dichiarazione del direttore dei lavori.

Il bonus barriere architettoniche, che prevede una detrazione del 75% per gli interventi su edifici già esistenti, sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022. Ricordiamo che la misura è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a: 50mila euro per unifamiliari o singole unità immobiliari, situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; 40mila euro per gli edifici composti da due ad otto unità immobiliari; 30mila euro, per gli edifici con più di otto unità immobiliari.

Bonus trasporti non prorogato. Anche il bonus trasporti introdotto dal decreto Aiuti non è stato ad oggi prorogato. Il buono è pari al 100% della spesa ed è riconosciuto nel limite massimo di 60 euro per l’acquisto di un abbonamento effettuato entro il 31 dicembre 2022 per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.

A beneficiarne, tutti coloro che nell’anno 2021 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 35mila euro. Il tempo per la presentazione della domanda sul portale dedicato “bonustrasporti.lavoro.gov.it” ormai stringe. Qui abbiamo spiegato nel dettaglio come fare.

In scadenza anche il bonus bollette 3mila euro per il periodo d’imposta 2022 (per il principio di “cassa allargato” può essere concesso fino al 12 gennaio 2023). Esso prevede che il datore di lavoro possa attribuire ai dipendenti dei fringe benefit incrementando di fatto la retribuzione senza dover pagare tasse o contributi.

Il tetto della soglia esentasse era stato innalzato dal decreto Aiuti quater, inserendo tra i cosiddetti beni accessori anche le somme delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, con riferimento ad immobili ad uso abitativo. In assenza di proroghe, nel periodo d’imposta 2023 la soglia di esenzione tornerà allo standard di 258,23 euro e le bollette non saranno più comprese tra i vari benefit aziendali.

La fine del 2022 segna la scadenza anche del bonus carburante (anch’esso esteso al 12 gennaio 2023 per il principio di “cassa allargato”). Esso prevede che i buoni per i rifornimenti di benzina, gasolio, gpl e metano, nonché per la ricarica di veicoli elettrici, concessi ai dipendenti dai datori di lavoro privati, non concorrano alla formazione del reddito nei limiti di 200 euro.

Il 31 dicembre scadrà anche il cosiddetto bonus lavoratrici madri, dedicato alle dipendenti del settore privato. Solo per il 2022 è infatti stato previsto un esonero pari al 50% dei contributi previdenziali a loro carico, a partire dalla data del rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità.

Nel 2023 sarà messa da parte anche Quota 102 per fare spazio a Quota 103. Infatti oltre alla conferma di Opzione donna rivisitata, Ape sociale e indicizzazione al 120% del trattamento minimo, sarà introdotto un nuovo meccanismo pensionistico. Esso permetterà di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (qui abbiamo spiegato come funziona). Per chi deciderà di continuare con il proprio impiego sarà invece prevista una decontribuzione del 10%.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Startup di successo da Torino a Las Vegas

Promuovere  e supportare nella culla dell’innovazione mondiale l’ecosistema di un Paese innovativo e competitivo in tutti i settori economici: è l’obiettivo dell’Italian Pavilion di ITA, Italian Trade Agency, al CES 2023 di Las Vegas, il più importante evento tech al mondo, in programma dal 5 all’8 gennaio 2023.

Fra le 50 startup selezionate per far parte della missione italiana quattro sono piemontesi. 

Ecco una breve descrizione:

Aspechome | www.aspechome.it | Cuneo | IoT & Wearable

Aspechome è una startup innovativa che ha sviluppato un sistema “Energy Smart Home” – una centralina che lavora grazie a un software costantemente aggiornato, in grado di ottimizzare il consumo energetico dei dispositivi collegati a un impianto fotovoltaico, immagazzinando e distribuendo l’energia prodotta.

Domethics | www.domethics.com | Torino | IoT & Wearable

Domethics sviluppa prodotti e tecnologie IoT legate alle smart home e ai servizi di telemedicina. DocDog è un tappeto smart che monitora i parametri vitali dei cani, determinando lo stato di salute dell’animale. È possibile condividere in tempo reale i dati col proprio veterinario. Domethics ha vinto l’Innovation Award al CES 2022.

Evolvo | www.evolvomobility.com | Torino | Green Energy & Mobility

Evolvo offre soluzioni di mobilità smart e sostenibile in contesti urbani per privati, aziende ed enti locali, come il noleggio a lungo termine di e-bike e scooter elettrici, la fornitura di attrezzatura tecnica per l’utilizzo dei mezzi, e stazioni di ricarica smart dotate di dispositivi di sicurezza.

Strategic Bim | www.strategicbim.it | Torino | IoT & Wearable

Strategic Bim sviluppa software per la gestione dei dati degli edifici in ottica sostenibile. UTwin è un’app che mostra un gemello digitale dell’edificio con parametri aggiornati in tempo reale (temperatura, umidità, consumi, etc.) sulla base dei quali possono essere previste automazioni per l’accensione o lo spegnimento di impianti.

Stereotipi e Pregiudizi: Sciagura o Natura?

Spesso al giorno doggi sentiamo parlare di stereotipi e pregiudizi, quasi sempre attribuendovi unaccezione negativa.

Anzi, la nostra idea di questi due idiomi è tanto negativa che ormai non li riconosciamo più per ciò che sono davvero.

 

Sapevate che i pregiudizi sono classificabili come positivi o negativi?

E sapevate che i pregiudizi sono un conseguenza degli stereotipi?

Permettetemi unintroduzione scientifica a questi due concetti: secondo la psicologia contemporanea, gli stereotipi non sono altro che una raffigurazione rigida e semplificata di un determinato aspetto della realtà.

Nascono da un processo di generalizzazione che la nostra mente svolge automaticamente, nel momento in cui riceve una mole di informazioni troppo elevata riguardo un determinato dato

Fondamentalmente noi tutti tendiamo a semplificare le informazioni riducendole a caratteri di portata del tutto generale.

A questo punto nasce il pregiudizio, ovvero la posizione interioreche assumiamo riguardo a quel determinato dato di cui ci siamo fatti unidea.

E che ci crediate o no, la nostra posizione può essere anche positiva!

Il problema è che in passato sono stati per lo più i pregiudizi negativi a prendere il sopravvento.

Pensate ad esempio allantisemitismo o alla xenofobia.

Non a caso diversi psicologi affermano che la nascita di pregiudizi negativi è strettamente collegata ad una pregressa educazione autoritariacosa di cui ahimè, il vissuto del nostro Paese è pervaso.

Ecco spiegato perché comunemente si guarda ai pregiudizi con disprezzo.

Eppure da tutto questo balza allocchio qualcosa di importanteche si parli di stereotipi o di pregiudizi non si tratta mai di qualcosa di oggettivo, bensì di concetti creati esclusivamente dalla mente umana!

Molte volte lidea che ci creiamo di una determinata realtà sociale fa semplicemente parte di unaspettativa, raramente deriva da unesperienza concreta di quella realtà.

Difatti, quelle astrazioni non finiscono mai col coincidere con la verità.

Prendiamo in considerazione un banale esempio, ammettiamo che qualcuno pensi che gli orientali siano tutti simili tra loro: da questo si deduce che chi lo pensa sicuramente non è orientale, poiché se lo fosse saprebbe bene che esistono tratti somatici che distinguono tra loro anche gli orientali.

Occorre perciò ricordare che pregiudizi e stereotipi, raramente,dicono qualcosa sulla realtà a cui si riferiscono, ma rivelano sempre qualcosa su chi li formula.

 

Stereotipi e pregiudizi sono quelli che sono, e non saremo noi a cambiarli, ciò che possiamo fare però è cambiare lo guardo con cui li osserviamo.

Probabilmente non esistono pregiudizi davvero positivi o negativi, stereotipi davvero giusti o sbagliati; esistono solo punti di vista, tante informazioni e uninfinità di menti che le elaborano.

 

Valentina Veronese

Biancone: “Impatto sociale fondamentale per Pnrr”

Per accedere ai fondi del Pnrr e a quelli relativi alla programmazione Eu 21-27 la valutazione dell’impatto sociale è indispensabile.

Solo per il Terzo Settore non è obbligatorio. Invece imprese, pubblica amministrazione, professionisti devono definire le regole in fase progettuale.Il Dipartimento di Management dell’Università di Torino fin dal 2019 propone un corso per valutatori di impatto sociale e in tre edizioni ha formato 210 persone. Il 13 gennaio scadono le iscrizioni per la quarta edizione del corso. Misurare e valutare l’impatto sociale vuol dire “esaminare i cambiamenti sociali prodotti dalla propria azienda o progetto attraverso parametri misurabili, rilevanti e coerenti con gli obiettivi prefissati, secondo il principio di trasparenza” osserva il prof. Paolo Biancone, direttore del corso. “Oggi misurare le performance sociali non è più un’opzione, ma sta diventando indispensabile per gestire responsabilmente un’organizzazione sia essa  privata o pubblica. La misurazione del cambiamento prodotto  è la premessa per la corretta gestione e il miglioramento continuo”. La priorità è l’utilizzo dei fondi del Pnrr, che prevedono, per regolamento, già in fase progettuale, la definizione di obiettivi e modalità di misurazione dell’impatto sociale.