ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 160

Casa, il caro mutui rallenta il mercato in Piemonte

Fiaip Piemonte, Pusceddu (presidente): “Anno chiude in positivo, prezzi in aumento. Ora possibile stallo”

  • Dinamica espansiva rallenta: da 10% I trim a 4,5% II trim, a 1,3% III trim, stima negativa IV trim.
  • In nove mesi +5% di compravendite.
  • Previsioni 2023: contrazione crescita volumi, ritorno su livelli 2019.
  • Valori in lieve aumento.
  • Incremento tasso mutui divide chi può comprare e chi no.

Il mercato immobiliare in Piemonte si stabilizza, nel secondo semestre del 2022 la crescita che ha caratterizzato la prima parte dell’anno rallenta. L’elaborazione svolta da Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) sui dati provvisori trasmessi dall’Agenzia delle entrate, mette in evidenza come lo slancio registrato a inizio 2022 si riduca con il passare dei trimestri: dal +10%dei primi tre mesi, il compravenduto è sceso al 4,5% nel secondo trimestre, per toccare un incremento più modesto dell’1,3% nel terzo trimestre, con una stima in negativo sul quarto trimestre.

“Nel secondo semestre del 2022, la dinamica espansiva del comparto residenziale in Piemonte è proseguita, anche se con un tasso di crescita minore rispetto allo scorso anno e ai primi sei mesi dell’anno”, commenta il presidente Marco Pusceddu di Fiaip Piemonte.

“Complessivamente nel 2022 – spiega – l’andamento del mercato è stato positivo: ha visto volumi importanti, superiori ai numeri registrati nel 2021, anno in cui si è registrato un boom eccezionale, con livelli che non si vedevano da tempo, accompagnati da quotazioni in crescita”.

In nove mesi si sono concluse 50.470 transazioni immobiliari in Piemonte, circa il 5% in più rispetto ai primi nove mesi del 2021. La previsione sull’anno si attesta intorno al +4,5% di scambi, con prezzi in rialzo. La stima è di un aumento medio dei valori intorno al 2% sui 12 mesi.

“Nel corso dell’anno – sottolinea Pusceddu – la domanda è rimasta sostenuta e spesso ha superato l’offerta presente sul mercato: questo ha determinato una riduzione del divario tra il prezzo richiesto e quello finale, che ha dunque ritoccato in alto il valore finale degli immobili. L’elevata domanda ha anche portato a una diminuzione dei tempi di vendita, in media dai 4 mesi e mezzo ai 5”.

MUTUI

“L’anno appena passato sarà ricordato per gli eventi bellici e per l’inflazione che ha cominciato a erodere il potere d’acquisto e i risparmi degli italiani. La propensione all’investimento immobiliare ha continuato ad accelerare, nonostante l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui, che in taluni casi ha anche spinto ad anticipare il passaggio di proprietà, nel timore di ulteriori incrementi”, spiega Gianluca Pozzato, vice presidente di Fiaip Piemonte e capo area di Auxilia Finance. “Il tasso d’interesse medio sui mutui per l’acquisto di un’abitazione – aggiunge – ha registrato frequenti aumenti nel corso dell’anno: si è passati dall’1,9 dei primi tre mesi al 2,48% del terzo trimestre e, con l’ultimo ritocco della Bce, il Taeg è salito sopra il 3%. In generale, però, sono tassi che consentono ancora alle persone di acquistare una casa, perché restano più interessanti rispetto alla rata di un affitto”.

PREVISIONI

La combinazione rincari energetici e inflazione a doppia cifra solleva preoccupazioni soprattutto sul 2023. “I mutui non sono solo aumentati nell’ultimo anno – spiega Pozzato – la previsione è che cresceranno ancora nei prossimi mesi. Questo chiaramente viene fatto per contrastare l’inflazione, ma ha ricadute sul mercato immobiliare”.

“Sostanzialmente per il 2023 – precisa ilpresidente Pusceddu – ci aspettiamo un mercato con una contrazione della curva di crescita, ma riallineato al 2019 e prezzi in lieve aumento. Quello che potrebbe accadere è che, da una parte una fascia di persone non potrà sostenere la rate dei finanziamenti, in assenza dei requisiti per accendere un mutuo o per accedere al credito con importi più bassi; dall’altra chi invece dispone di liquidità troverà più conveniente proteggere i propri risparmi investendo nell’immobiliare”.

DETTAGLIO PROVINCE

Nel corso del 2022 l’espansione del mercato è in graduale contrazione in tutte le province piemontesi. Un fenomeno di trascinamento dell’eccezionale performance del 2021 che va esaurendosi, anche per effetto dei cambiamenti economici sopravvenuti. La dinamica risulta più evidente fuori dai capoluoghi, dove da percentuali di crescita a doppia cifra dei primi tre mesi dell’anno, si va in negativo nel terzo trimestre del 2022.

Il verbano è la provincia che ha mantenuto le percentuali di crescita dei volumi più alte. In 9 mesi segna il +12,4% di compravendite, con il 28,5% a Verbania e il 9% nel fuori porta. Segue la provincia di Asti con l’11% in più di compravendite (17% città e 8% provincia). Percentuali sostenute soprattutto dal primo trimestre dell’anno in cui entrambe le aree hanno superato il +30% di scambi. Il vercelleseregistra il 10% in più di scambi (9% capoluogo, 10,4% provincia).

Torino è la città invece che ha mantenuto un andamento più costante e omogeneo nel corso dell’anno, dall’8,7% del primo trimestre, al 6,8% del secondo e il 7,7% del terzo. Solo il fuori porta ha registrato una contrazione che dall’11% di inizio anno è sceso del -0,6%. In totale la città metropolitana registra 27.500 compravendite in nove mesi, quasi il 5% in più di compravendite, con il +7,7% di Torino città (11.800 scambi) e il 3% della provincia (15.700 transazioni).

Tengono il biellese con il 5% di scambi in più in nove mesi (6,7% capoluogo, 4%, provincia) e la provincia di Alessandria con il 4,5% (16% capoluogo, 1,5% provincia). Poi c’è Cuneo con il 3,6% di passaggi di proprietà in più in nove mesi (6% capoluogo, 3% provincia). Chiude ilnovarese con l’1% di scambi in più in nove mesi (0,7% Novara città, 1,3% provincia) rispetto ai primi nove mesi del 2021. Il terzo trimestre nel novarese registra un calo sia nel capoluogo sia nella provincia che abbatte i valori di crescita del primo trimestre.

“Parla con me”: comunicare il sistema montano

L’importanza di promuovere, valorizzare e comunicare il sistema montano e le aree interne italiane 

Nella puntata che andrà in onda giovedì 9 febbraio 2023 alle ore 18.00 si parlerà del ritorno del turismo nelle località montane e di aree interne italiane.
La nuova edizione del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano di Roberta Garibaldi analizza la volontà di unire la vacanza in alta quota con la scoperta delle produzioni locali e della ristorazione. Oltre il 90% degli intervistati vuole partecipare a degustazioni in montagna e i due terzi intende visitare i luoghi di produzione del cibo. La popolazione femminile è particolarmente attratta dalle fabbriche di cioccolato, quella maschile dai birrifici.
Nelle località di montagna emerge quindi che è tornato il turismo. Siamo nel pieno della stagione invernale e le piste da sci dell’arco alpino sono state prese d’assalto già prima di Natale siamo a febbraio ed è il mese più importante per le settimane bianche. Ma attenzione, come spesso Simona Riccio, conduttrice e curatrice del programma  sostiene, per la scelta delle vacanze (invernali e non solo), oggi non conta soltanto la qualità dell’offerta sciistica ma anche, e sempre di più, quella legata alla gastronomia, alla ristorazione e alla produzione di cibi che rappresentano l’espressione del territorio.
Ma a fronte di questo meraviglioso scenario, si chiede Simona, a che punto siamo con i servizi di prima necessità in montagna e nelle aree interne? Forse non ci sono proprio tutti e laddove ci fossero renderebbero i territori attrattivi per nuovi abitanti ma anche smartworker che con il nuovo modo di lavorare…potrebbero approfittare di luoghi meravigliosi dove alzare lo sguardo. Laddove no ci fossero….la montagna soprattutto morirebbe e perderebbe abitanti, turisti, viaggiatori…
Di questo ne parla con:
Andrea Cerrato Presidente Federconsorzi Turismo Piemonte
Marco Bussone Presidente Uncem – National Union of Mountain Municipalitie Guido Calleri Conte Guido Calleri di Sala
Parla Con Me, il format dedicato al settore agroalimentare, all’innovazione, alla tecnologia ed al territorio condotto e ideato da Simona Riccio, Social Media Marketing Manager e Digital Strategist nel settore agroalimentare, continua il palinsesto dopo il grande successo dello Special live sullo spreco alimentare di domenica scorsa.
Da quest’anno le trasmissioni saranno LIVE sulla pagina Linkedin e sul canale YouTube di Parla Con Me ma anche sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio.
Parla Con Me ha aperto il Canale Telegram, vi invitiamo a seguirlo.
Tutte le comunicazioni saranno fornite sui canali social.
Per riascoltare tutte le edizioni precedenti potete visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

Donne, un percorso di ricerca

Un viaggio, un percorso personale di ricerca e studio offerto a donne desiderose di comprendere e di lottare con e per le altre e gli altri; suggerito a uomini audaci e impazienti di riacquistare un ruolo decisivo nella creazione della società in cui vivono, capaci di costruire senza prevaricazioni e senza arroganza. Spunti di riflessione e pensieri che si intrecciano e si intersecano a formare una ragnatela che tutto collega.

 

L’autrice

Maria Rita Mottola, nata nel 1956, avvocato e autrice di testi giuridici e non solo, collabora con il prof. Paolo Cendon, presidente di A.L.E.R.A.MO. onlus associazione culturale che offre e promuove la bellezza delle arti nella terra del Monferrato. Collabora con associazioni di volontariato e culturali, a gruppi d lavoro e di studio. Convinta che solo il dubbio possa consolidare la fede.

 

L’EVOLUZIONE DELLE DONNE

Un lungo viaggio che conduce a una domanda che è anche la domanda da cui è possibile partire: siamo giunti al punto di non ritorno? L’atmosfera che si respira negli ultimi mesi non lascia spazio a dubbi. Stiamo attraversando un guado, andando verso un oltre. Sta a noi scegliere in che direzione andare, se fermarci per pensare e progettare il futuro, affrontarlo a testa alta ma insensatamente, o analizzare con onestà ciò che è stato e ciò che siamo, ciascuno e tutti, per affrontare una sfida che sconcerta e spaventa, emoziona e sprona a procedere, a non fermarsi, a costruire un mondo nuovo, vero e vitale. Questa sfida non può essere affrontata da soli e men che mai uomini contro donne armati, e viceversa. Solo insieme con umile consapevolezza, vestiti di coraggio e determinazione, forti della conoscenza di storia e pensiero filosofico, armati degli strumenti del diritto e della scienza potremmo procedere, insieme verso la cima della montagna. Il saggio che presento è un viaggio e un percorso personale di ricerca e studio offerto a donne desiderose di comprendere e di lottare con e per le altre e gli altri, senza voltarsi indietro e senza prescindere da ciò che è stato; suggerito a uomini audaci e impazienti di riacquistare un ruolo decisivo nella creazione della società in cui vivono, capaci di costruire senza prevaricazioni e senza arroganza. Spunti di riflessione, brani di testi e saggi, giurisprudenza e sociologia, pensiero filosofico e religioso, raccontando si intrecciano e si intersecano a formare una ragnatela che tutto collega. Il puzzle piano, piano si perfeziona e l’immagine si fa più nitida e chiara. Non vuole essere la fine di un lungo e complesso lavoro ma un inizio e una provocazione per i lettori. Una agorà, un luogo di incontro e confronto.

Una premessa (Per chi, perché e come Incontri Letture Ricerche) e 14 capitoli.

Suddiviso in Parti (sei) a loro volta suddivise in capitoli e alla fine di ogni capitolo un paragrafo “Tiriamo le fila” che fa il punto per riassumere e preparare la lettura successiva.

Gli argomenti:

PARTE I La politica; PARTE II La famiglia; PARTE III La cosmesi dei diritti; PARTE IV La salute; PARTE V l’evoluzione e il progresso; PARTE VI DonnaDonne

IL CERCHIO Iniziative editoriali

FFF, Sciopero Globale per il Clima il 3 Marzo

Riceviamo e pubblichiamo 


“La nostra rabbia è energia rinnovabile”

Anche in Italia, in tutte le città, Fridays For Future chiama una giornata di mobilitazione per la giustizia climatica.

Fridays For Future lancia per venerdì 3 marzo un nuovo sciopero globale per il clima in tutto il mondo. <la crisi climatica è arrivata nelle nostre città, dobbiamo gridare nelle piazze di tutto il mondo che l’azione per la giustizia climatica non è rimandabile>> spiega il movimento nato nel 2019 e divenuto famoso per gli scioperi oceanici organizzati in questi anni.

Nel 2022 in Italia si sono verificati 310 eventi estremi, per la maggior parte siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni. Sono morte 29 persone a causa dei disastri ambientali. Quella del 2022 è stata l’estate più calda della storia Europea, che nel sud Italia ha fatto registrare temperature record.

A novembre 2022 la media di CO2 nell’atmosfera si aggirava attorno a 420 ppm (parti per milione). Soli 10 punti sotto il limite indicato dagli esperti (climatewatchdata.org) per mantenere l’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5°C.

Mentre nella maggior parte dei comuni italiani aumenta il costo dei trasporti pubblici con nuove tariffe record, le compagnie energetiche vantano miliardi in extra-profitti.

Aumentano anche le bombe climatiche, progetti di esplorazione ed estrazione di combustibili fossili ad alte emissioni che da soli basterebbero a far surriscaldare il pianeta oltre il limite.

Mai come oggi si sente forte la necessità di dare nuova voce alla scienza.

<> denuncia Marco Modugno, portavoce di Fridays For Future Italia: <

Dati scientifici, energia e partecipazione sono le loro sostitute.

Le politiche climatiche italiane sono gravemente insufficienti e si manifestano con totale incoerenza: tempistiche tardive, mancanza di un legame tra visione di lungo periodo e obiettivi di medio termine, scarsa implementazione e monitoraggio degli obiettivi raggiunti e disallineamento delle politiche nei diversi livelli dell’amministrazione pubblica.>>

Nonostante il costo degli impianti rinnovabili diminuisca di anno in anno, l’Italia sceglie di soddisfare l’80% della propria energia primaria con le fonti fossili, creando ostacoli burocratici alle alternative sostenibili e partecipative, come le comunità energetiche.

In un panorama di generale sfiducia verso le istituzioni rispetto alla capacità di affrontare la sfida climatica, Fridays For Future invita chiunque senta l’urgenza di agire a scendere in piazza, per una nuova giornata mondiale di mobilitazione.

<prima che la situazione diventi irreversibile>> afferma Michela Spina, portavoce del movimento: <rinnovare la nostra rabbia ancora e ancora, e manifestare insieme Venerdì 3 marzo. Scenderemo nelle piazze di tutto il mondo per trasformare quella rabbia in proposte concrete verso un mondo decarbonizzato.>>

La nostra rabbia è energia rinnovabile.

 

Per maggiori informazioni sullo sciopero, le rivendicazioni e le richieste contattare l’ufficio stampa di Fridays For Future Italia

Italia@fridaysforfuture.it

“Siccità, i bacini idroelettrici devono soccorrere l’agricoltura”

 E devono partire subito i piccoli invasi sul territorio

Il cambiamento climatico si affronta con misure strutturali e con l’uso plurimo della acque. Oggi l’acqua invasata per l’uso idroelettrico in pochissimi casi viene utilizzata anche per scopi idropotabili e irrigui. «Se cambia il clima occorre cambiare anche l’approccio all’utilizzo della risorsa idrica – osserva Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – L’acqua invasata per concessioni idroelettriche deve poter essere utilizzata anche per venire in soccorso alle coltivazioni nei periodi di grave siccità. Proprio come è accaduto l’estate scorsa con l’accordo tra Coldiretti Torino e IREN grazie al quale la società ha rilasciato dalla sua diga di Ceresole una quantità di acqua sufficiente a superare il momento critico delle coltivazioni. Ora apprendiamo, con interesse, che, anche quest’anno, IREN avrebbe intenzione di venire in soccorso alle coltivazioni nel caso non bastasse l’acqua normalmente captata dai consorzi irrigui dell’Orco. Pensiamo che questo atteggiamento di attenzione per il mondo agricolo sia un esempio da seguire in tutto il territorio torinese visto che tutti i segnali ambientali ci dicono che la prossima estate potrebbe essere nuovamente calda e secca».

Coldiretti Torino chiede l’apertura di un confronto con i gestori delle 23 Grandi Derivazioni esistenti in provincia di Torino compresi gli invasi alpini, dalla valle Orco alla val Chisone, passando per la valle di Viù e la valle di Susa, proprio per sancire l’uso plurimo delle acque anche in considerazione dei rinnovi delle concessioni.

Ma attuare il principio dell’uso plurimo delle acque non basta. «Serve partire al più presto con la progettazione di grandi opere idriche come l’invaso di Combanera in val di Viù e di piccoli invasi sparsi sul territorio. I piccoli invasi sono opere che possono essere realizzate in tempi relativamente brevi, per questo sono le opere che possono rappresentare una svolta nella difesa dagli attuali cambiamenti climatici. Inoltre, dobbiamo rendere più facile la trivellazione di pozzi e pianificare tutte le opere che possono servire al riutilizzo agricolo delle acque. Se non ci sbrighiamo rischiamo di trovarci impreparati se dovesse ripetersi quanto già visto nell’estate 2022 con la siccità che potrebbe nuovamente minacciare seriamente le produzioni di cibo».

La Regione: “scuola ascensore sociale”

Contro il disagio giovanile e la povertà educativa 21 progetti finanziati in Piemonte dalla Regione.
CHIORINO:”LAVORIAMO PER UNA SCUOLA CHE RITORNI AD ESSERE UN ASCENSORE SOCIALE PER NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO”
430 mila euro dalla Regione a 21 Comuni piemontesi per finanziare progetti di contrasto al disagio biopsicosociale e alla povertà educativa degli studenti con bisogni educativi speciali.
Contrastare la povertà educativa dei bambini oggi, significa creare le basi per ridurre la povertà economica degli adulti di domani – ha commentato l’assessore all’istruzione e merito della Regione Piemonte Elena Chiorino – la scuola deve tornare ad essere un ascensore sociale che non lascia indietro nessuno, superando quel sistema che negli anni ha anestetizzato i nostri giovani. Ritengo indispensabile investire su chi ha voglia di crescere, alimentando le capacità dei più bravi e sostenendo i più fragili“.
Le finalità dei progetti:
Il bando è stata una novità del piano di offerta formativa 22/24. Le finalità sono, appunto, il contrasto all’abbandono scolastico e il ritiro sociale, la prevenzione e gestione delle situazioni di disagio biopsicosociale nei giovani, la creazione di una rete tra famiglie, scuola, istituzioni del territorio, la progettazione percorsi per il recupero degli studenti a rischio dispersione scolastica e il ritiro sociale e la promozione degli apprendimenti e del benessere emotivo.
Lo svolgimento dei progetti si svilupperà sui due anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024.
Chi riceve il contributo:
A ricevere il contributo sono i Comuni con almeno un’istituzione scolastica statale o paritaria del primo ciclo di istruzione, che diventa partner nella progettazione.
La distribuzione delle risorse:
Sono 8 i comuni della Città metropolitana (Pavone, Ozegna, Piobesi, Rivalta di Torino, Pino Torinese, Torre Pellice, Nichelino, Moncalieri), 9 del Cuneese (Pianfei, Cherasco, Boves, Guarene, Savigliano, Santo Stefano Belbo, Saluzzo, Alba, Mondovì), 2 del Novarese (Borgomanero, Invorio), 1 dell’Astigiano (Incisa Scapaccino) e 1 del Vercellese (Varallo). Si allega tabella con le progettualità.

CIA Agricoltura: “impiegare al meglio i fondi europei”

CARENINI (CIA PIEMONTE) DOPO L’INCONTRO CON IL NUOVO DIRETTORE DI ARPEA, MARENGO: «MAI COME OGGI,  NECESSARIO INDIRIZZARE AL MEGLIO I FONDI EUROPEI»

Il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, insieme al direttore regionale Giovanni Cardone e al responsabile Caa di Cia Piemonte, Giovanni Allasia, ha incontrato ieri pomeriggio il nuovo direttore di Arpea, Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura, Angelo Marengo, per fare il punto sulle attività istituzionali di comune interesse tra i due enti.

«Abbiamo ricordato e ribadito lo spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue il rapporto tra la nostra Organizzazione e l’ente pagatore della Regione – commenta il presidente di Cia Piemonte Gabriele Carenini -, rilanciando l’impegno per le nuove sfide che attendono il comparto primario del Piemonte. Mai come oggi le risorse destinate all’agricoltura sono determinanti per accompagnare lo sviluppo del settore, chiamato a svolgere un ruolo di primo piano nella transizione ecologica del sistema invocata dall’Europa a sostegno dello sviluppo e della promozione di un nuovo modello di società».

Aggiunge Carenini: «Con il nuovo direttore Marengo, c’è stato un incontro cordiale e all’insegna della massima operatività per valorizzare al meglio le straordinarie potenzialità dell’agricoltura piemontese».

Le Fondamenta dei Regni  

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

 

Le prospettive economiche rimangono quantomai incerte ma da qualche tempo è iniziato a filtrare un certo ottimismo da parte degli investitori, degli analisti e degli economisti. 

Ultime, ma solo in ordine di tempo, sono giunte le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI). 

Secondo l’FMI il rallentamento sarà inferiore alle attese e si passerà da una crescita del PIL del 3,4% nel 2022 al 2,9%. 

A patire le peggiori conseguenze saranno i Paesi industrializzati, destinati nel loro complesso a dimezzare la crescita dal 2,7% all’1,2%. 

L’Europa, epicentro degli eventi scatenati dalla guerra in Ucraina, pagherà il prezzo più salato e l’area dell’euro sarà in virtuale stallo (+0,7%) per tutto l’anno appena iniziato. 

Note più liete sono riservate dall’FMI all’Asia emergente che, trainata dalla Cina dovrebbero crescere di più del 5%.

 

Ma se quanto sopra era in una certa misura atteso quello che sorprende forse di più sono le previsioni sulla Russia, vista in miglioramento (dopo una discesa del 2,2% nel 2022) sia quest’anno (+0,3%) che il prossimo (+2,1%). 

In effetti il regno di Putin ha sinora subito delle conseguenze tutto sommato modeste dall’embargo dei Paesi occidentali. 

Com’è possibile, ci si chiede, che un Paese che dipende quasi esclusivamente dall’esportazione di petrolio e gas naturale possa fare fronte alla perdita dei suoi più importanti clienti (i principali Paesi europei) senza subire un tracollo della sua economia. 

La risposta sta nei dati che consentono di fare luce sulla destinazione dei flussi di greggio: da questi appare evidente che a compensare il netto calo della domanda europea ci abbia pensato l’Asia. 

Basti pensare che, dall’inizio della guerra, un anno fa, le importazioni cinesi di petrolio russo sono quasi raddoppiate e sono pressoché esplose (moltiplicandosi di 14 volte) da parte dell’India (che ha quasi appaiato Pechino come primo cliente di Mosca).  

Non desta sorpresa, poi, che, sebbene assai meno importanti, anche la Turchia e la Bulgaria abbiano approfittato delle “offerte speciali” (greggio a prezzo scontato) del supermercato russo. 

Meno ovvia è stata la crescita delle importazioni di petrolio russo da parte del nostro Paese, raddoppiate nel corso del 2022. 

La situazione paradossale si spiega con la presenza della raffineria russa, della Lukoil, ad Augusta, in Sicilia.  

Prima della guerra, infatti, solo il 30% del petrolio raffinato in Italia dalla Lukoil era di provenienza russa ma dopo l’imposizione delle sanzioni le banche italiane hanno chiuso le linee di credito “costringendo” la raffineria ad approvvigionarsi al 100% con petrolio domestico (importato dalla Russia). 

Vedremo nei prossimi mesi se le misure ulteriormente restrittive sulle esportazioni di greggio via mare, a fine anno scorso, e di prodotti raffinati, dal 5 febbraio, finiranno per sortire gli effetti sperati (togliere ossigeno alla macchina da guerra russa). 

 

Per ora possiamo solo convenire con quanto sosteneva l’economista statunitense Jeremy Rifkin: “Il regno dei cieli potrà anche essere fondato sulla giustizia ma i regni terrestri sono fondati sul petrolio.”

Mariela Castro, la nipote di Fidel, a Torino per il nuovo Codice delle Famiglie

Il Circolo di Torino e i Circoli del Piemonte dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba in collaborazione con l’Università di Torino organizzano un incontro tavola rotonda con la partecipazione della Dott.sa Mariela Castro Espin, politica, pedagogista, sessuologa e psicologa cubana.

Continua a leggere:

Mariela Castro, la nipote di Fidel, a Torino per il nuovo Codice delle Famiglie

Special live sullo spreco alimentare con Simona Riccio

Si è celebrata il 5 febbraio la decima Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare con due sessioni live condotte dalla Social Media Marketing Manager Simona Riccio

Domenica 5 febbraio scorso è stata la decima Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.

Il “Caso Italia 2023” di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, diffuso per iniziativa della campagna “Spreco Zero” di Last Minute Market, su monitoraggio IPSOS, ha fatto emergere quanto valga lo spreco di cibo in Italia, pari a 9 miliari di euro. Il report individua, quale dato del febbraio 2022, uno spreco pari a 595,3 grammi, di cui 524,1 negli ultimi sette giorni. L’alimento più sprecato è quello della frutta fresca, pari a 24 grammi, seguito dalle insalate, 17,6 grammi, cipolle, aglio e tuberi, 17,1 grammi, seguito dal pane fresco, 16,3 grammi, e dalla verdure, 16 grammi.

Esistono dei fattori che causano lo spreco alimentare. Nel caso di frutta e verdura, il 48% vengono sprecate perché, conservate in frigo, si deteriorano con facilità. Il 44% degli sprechi alimentari è dovuto a dimenticanze del cibo alla sua scadenza e deterioramento. Il 39% degli sprechi è dovuto al fatto che i cibi venduti sono già datati, il 35% è dovuto al timore di non avere in casa cibo a sufficienza e il 34% degli sprechi è dovuto a un calcolo errato del fabbisogno alimentare per famiglia.

Domenica 5 febbraio scorso, Simona Riccio ha tenuto uno special live sullo spreco alimentare diviso in due sessioni: una mattutina dalle ore 11:00 alle ore 12:00 e una pomeridiana dalle ore 15:00 alle ore 16:00, con cui si è confrontata con diversi professionisti del settore, che si adoperano quotidianamente per contrastare lo spreco alimentare. Nello sessione live del mattino erano presenti Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge 166/16 Antispreco e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, Giorgio De Ponti, Professore di Integrated Design al Politecnico di Milano, Giorgio Santambrogio, CEO Gruppo VèGè, Matteo Giantomassi, Responsabile del Servizio Comunicazione Istituzionale e Relazioni Esterne dell’ATA Rifiuti di Ancona, e infine Andrea Gasco, Founder & CTO IThanks.

Alla sessione del pomeriggio, oltre a Maria Chiara Gadda e Andrea Gasco, hanno partecipato Giuliana Malaguti, Responsabile della Comunicazione del Banco Alimentare, Paola Bortolani, Food Blogger anti spreco e Claudio Menconi, Chef.

Le puntate live sono sempre condotte da Simona Riccio, Social Media Marketing Manager e Founder del format, insieme alla Testimonial di “Parlami di Spreco”, l’Onorevole Maria Chiara Gadda. I contenuti vengono mandati in onda live sulla pagina Linkedin e sul canale Youtube di “Parla con Me”, sul profilo Linkedin “Top Voice” e Facebook di Simona Riccio.

Per riascoltare le edizioni precedenti si può visitare il sito: www.parlaconmeofficial.it

Mara Martellotta