CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 617

Pietro Accorsi, il mercante di meraviglie

FINO AL 3 GIUGNO

E’ stato per tutti il “re degli antiquari”. Suo grande amore, gli arredi e l’arte del Settecento, in assoluto il secolo del cuore. Nato a Torino nel 1891 da una famiglia modestissima (portinaio il padre Curzio, sartina la mamma Angela), Pietro Accorsi rivelò ben presto quelle doti straordinarie di intuito e di “fiuto” eccezionale per le “meraviglie” d’arte (nel senso più ampio del termine) che ne fecero uno dei testimoni più famosi e stimati e leggendari della storia dell’antiquariato europeo del secolo scorso, tanto che il cosiddetto “gusto Accorsi” – diffusosi in Italia e all’estero nell’immediato Dopoguerra – andò a caratterizzare l’arredamento di case, ville e palazzi non solo dei più facoltosi uomini d’affari del tempo, ma anche di politici, di principi e re. A lui, a quello straordinario “mercante di meraviglie” (definizione ineccepibile), il torinese Museo di Arti Decorative “Accorsi-Ometto” di via Po dedica, nell’ambito della prima edizione di Fo.To – Fotografi a Torino, una mostra incentrata su una selezione di immagini fotografiche provenienti dall’archivio dell’omonima Fondazione. Complessivamente sono una quarantina di scatti, articolati in specifiche sezioni, in cui trascorrono come in una sorta di lucida analitica biografia i momenti più significativi della vita di Accorsi, l’amato mestiere, il grande amore per l’arte e per quel sublime arredo capace di trasformare anche il più semplice oggetto artigianale in opera artistica di inestimabile valore e bellezza. Il percorso espositivo comincia con i ritratti di famiglia, per continuare con le immagini dei Savoia, con quelle che in particolare raccontano del suo rapporto di grande amicizia con Umberto II, che gli spalancò le porte delle case più prestigiose d’Italia e gli fece guadagnare la stima di altissime personalità del Novecento, con cui l’antiquario instaurò legami non solo d’affari: dagli Agnelli – solo per citare qualche nome – ai Bruni Tedeschi a Werner Abegg a Riccardo Gualino e ad Henry Ford. Perfino Luigi Einaudi, una volta diventato Presidente della Repubblica, gli diede l’incarico di riarredare il Quirinale con mobili antichi adeguati alla solennità del luogo. E la scrivania settecentesca seduto alla quale il Capo dello Stato tiene, ancora oggi, il suo discorso di fine anno fu trovata proprio da Accorsi. In mostra è anche documentato il forte sodalizio che lo legò alla figura di Vittorio Viale, grande direttore dei Musei Civici torinesi: nel ’35, i due furono protagonisti della “bruciante sconfitta” derivata dall’Affare Trivulzio, grazie al quale l’intera collezione milanese del Principe Trivulzio sarebbe dovuta approdare a Torino. Purtroppo la transazione non andò a buon fine, a causa dell’intervento di Mussolini (per ripicca, pare, nei confronti di Umberto II, amico dell’Accorsi) che ne bloccò la vendita. Ma la cosa non finì in totale sconfitta. Da abile mercante qual era, l’antiquario infatti riuscì a ottenere come risarcimento il “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina e “Les Très belles Heures” del Duca de Berry miniato da Jan van Eyck, tutt’oggi esposti a Torino in Palazzo Madama. Dopo le mostre sul “Barocco” del 1937 e sul “Gotico e Rinascimento in Piemonte” del 1938, i due collaborarono ancora nel 1963 per la seconda grande rassegna sul “Barocco piemontese”, dove Accorsi espose, fra i pezzi di maggior pregio, il famoso “Doppio-Corpo” del Piffetti. Altra sezione importante della mostra è dedicata alla residenza di Moncalieri, Villa Paola, in nome della sorella più amata. Accorsi la acquistò nel ’28, per farne un “museo vivo”, un unicum nel suo genere, con affreschi neogotici sulla facciata, busti e statue lungo il vialetto e all’interno una miriade di pezzi e opere d’arte, in prevalenza del Settecento: una raffinatissima collezione da cui, dopo la morte di Accorsi il 25 ottobre 1982, ebbe origine la Fondazione a lui dedicata, mentre già anni prima (nel ’56) l’antiquario aveva comperato dall’”Ordine Mauriziano” il palazzo di via Po, che in parte era dal ’24 sede della sua galleria e che diventerà Museo nel dicembre del ’99, grazie all’operato infaticabile del presidente, Giulio Ometto, fedele “delfino” dell’Accorsi.

A corollario della rassegna sono anche previste alcune conferenze, a ingresso libero fino ad esaurimento posti:

Sabato 19 maggio, ore 17.00: LE MERAVIGLIOSE RESIDENZE DI PIETRO ACCORSI

A cura di Marco Albera, storico e consigliere della Fondazione Accorsi-Ometto

Sabato 2 giugno, ore 17.00: DA SOGNO A REALTÀ. LA NASCITA DELLA FONDAZIONE

a cura di Luca Mana, conservatore del Museo Accorsi-Ometto

Gianni Milani

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“Pietro Accorsi, il mercante di meraviglie”

Museo di Arti Decorative “Accorsi-Ometto”, via Po 55, Torino; tel. 011/837688 int. 3 – www.fondazioneaccorsi-ometto.it

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Nelle foto

– “Accorsi con il Presidente Einaudi e Donna Ida”
– “Accorsi in Galleria”
– “Accorsi con il Ministro Preti”
– “Gli antiquari Rubin, Laura, Accorsi e De Lamine”
– “Gina Lollobrigida in Galleria

 

Fino al 3 giugno

Orari: mart.-ven. 10-13 / 14-18; sab. e dom. 10/13 – 14-19

Yaya Deejay sul palco di Vasco

Si chiama Ilaria Donatone, in arte Yaya Deejay, e salirà sul palco di Vasco Rossi. Ma non servono presentazioni per questa grande artista, molisana di origine e bolognese di adozione. L’esercito del Komandante la incontrerà per il quarto anno consecutivo, quando, con la sua esibizione, riscalderà il pubblico per il grande show del Vasco Non Stop  2018. Infatti, dopo il successo epocale di quel grande evento musicale che è stato il Modena Park l’anno scorso, Yaya torna a grande richiesta per introdurre lo show nella seconda data di Torino, il 2 giugno, per poi suonare il 12 giugno a Roma ed infine il 17 giugno a Bari. Un’agenda bella piena, un’esperienza già vissuta ma che non smette mai di emozionare, quella di Yaya, grande fan lei stessa del Blasco: “Suonare nel tour di Vasco, in apertura, è il sogno della vita che si realizza”. La dj e producer sarà poi impegnata per un tour estivo che la porterà in diverse città italiane. Intanto l’aspettiamo a Torino questo sabato, per una serata all’insegna della musica, del ritmo e dell’emozione pura che ogni concerto del grande Vasco sa regalare.

Graffiti METROpolitani

Premiazione del Premio Nazionale di Poesia domenica 10 giugno  ore 11.00
Sede di Metro  via Carlo Pesenti 130 – Roma. Poesia e viaggio: due emozioni che si incontrano a Roma per la premiazione della prima edizione del Concorso Graffiti METROpolitani presso la sede di Metro, partner del concorso insieme a Lavazza


“E chissà se ricordi ancora / le corse alla mattina / veloce, vento tra la folla / volevi vincere ancora una volta / contro il fischio del Metrò”, questi i primi versi di “Istante metropolitano”, la poesia vincitrice della sezione Giovani, composta da un’autrice diciassettenne. La prima edizione del Premio Nazionale di Poesia Graffiti METROpolitani ha visto una grande partecipazione e ha ricevuto parole di apprezzamento da parte di molti autori per l’originalità dell’idea. La scelta di un tema come il viaggio metropolitano ha suscitato interesse e coinvolgimento, inoltre la presenza di una sezione a tema libero ha ampliato ulteriormente le adesioni. Circa il 50% delle poesie è stato inviato da Torino, Milano, Roma: le città in cui Metro è presente, il restante numero proviene da pressoché tutte le regioni italiane, città e centri della provincia. Riguardo alla sezione “Giovani”, la più giovane autrice è del 2009, alcuni diciassettenni fra i partecipanti. Vi è una predominanza di autrici rispetto alla partecipazione maschile. Tutte le fasce d’età sono rappresentate fra gli autori che hanno inviato le poesie per le sezioni “Viaggio metropolitano e “Tema libero”. L’età del più grande è 90 anni.

La premiazione si svolge domenica 10 giugno 2018 alle ore 11.00 a Roma, presso la sede di Metro, in via Carlo Pesenti, 130, interviene Ornella Spagnulo, giovane poetessa che ha già all’attivo produzioni, prevista inoltre la presenza di Carlo Barbieri, giallista pluripremiato. Intervengono i componenti della Redazione di Metro e i rappresentanti dell’Associazione YOWRAS Young Writers & Storytellers, ideatrice del concorso. Viene inoltre presentata la raccolta “100 poesie”, con la prefazione di Stefano Pacifici, direttore di Metro, che contiene le opere premiate e menzionate, seguite da quelle classificatesi entro il centesimo posto. Agli autori che si sono classificati dal primo al decimo posto di ogni sezione viene consegnato l’attestato e il premio messo a disposizione da Lavazza. Ricevono inoltre gli attestati tutti gli autori meritevoli di menzione speciale e l’autore della poesia alla quale è stato assegnato il Premio METRO, selezionata dalla Redazione che ha messo a disposizione del vincitore due biglietti per “Il Gladiatore – in Concerto” al Circo Massimo.

A tutti coloro che interverranno verrà offerto un gadget creato per l’occasione. Da settembre, tutte le poesie premiate e le menzioni speciali verranno pubblicate, in una sezione dedicata, sulle pagine di Metro. “Siamo molto soddisfatti per l’accoglienza riservata a questa prima edizione di Graffiti METROpolitani” dice Nicoletta Fabrizio, presidente della YOWRAS, “in accordo con i nostri partner stiamo già programmando la seconda edizione”.

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Premio Nazionale di Poesia Graffiti METROpolitani – classifiche

sezione VIAGGIO METROPOLITANO
1) Domenico Garaffa
2) Gabriella Vergnano
3) Paola Carla Verganti
4) Joseph Barnato
5) Pina Ianiro
6) Giovanni Odino
7) Pietro Ferraro
8 ex aequo) Elena Giulia Belotti
8 ex aequo) Elisa Capitani
10 ex aequo) Maria Stefania Marello
10 ex aequo) Roberta Frau

sezione TEMA LIBERO
1) Camilla Lavazza
2) Nunzio Buono
3) Simone Moscardi
4) Pietro Catalano
5) Mario Formagnana
6 ex aequo) Daniele Bondani
6 ex aequo) Riccardo D’Uggento
8) Aurora Cicillini
9) Irene Cangi
10) Gianluca Stival

sezione GIOVANI
1) Elisa Seghetti
2) Rebecca Giulia Luciano
3) Guido Giuliano
4) Angelica Di Martino
5) Sara Bruni
6) Marta Mancino
7) Rebecca Giulia Luciano
8) Sara Bruni
9) Davide Di Filippo
10) Martina Grasselli e Elena Sofia Serra

Premio METRO
Marco Fortuna

MENZIONI SPECIALI ex aequo
– Laura Alciator
– Fernanda Altomare
– Mirco Bortoli
– Simone Alberto Cattaneo
– Chiara Ceccarelli
– Andrea Giramundo
– Roberto Mancuso
– Roberta Morellini
– Martina Mottura
– Gianluca Palermo

“Stracci della memoria”. In un libro i progetti artistici degli Instabili Vaganti

Un viaggio nello spazio e nel tempo, che parte dalla memoria individuale per arrivare a quella universale, antropologica e dell’umanità

 

S’intitola “Stracci della memoria” il libro edito da Cue Press che racchiude la ricerca decennale del progetto internazionale sulle arti performative “Stracci della memoria” della compagnia teatrale  Instabili Vaganti. La presentazione ufficiale è avvenuta in questi giorni al laboratorio San Filippo Neri di Bologna. Il volume, scritto dagli attori Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, corredato dalle  bellissime foto di Francesca Pianzola, consente ai lettori di conoscere  questo progetto di ricerca e formazione nelle arti performative, diretto da Instabili Vaganti, che esplora nuove modalità di espressione artistica e di comunicazione teatrale attraverso l’interazione con discipline quali l’antropologia culturale, le arti visive, i nuovi media, la danza, la musica e ogni altra forma ed espressione artistica di cui l’uomo possiede memoria. Con il libro gli autori vogliono ricucire gli stracci della memoria che hanno composto la tela di questo articolato progetto, intessendo le pagine dei propri diari di lavoro con i racconti scritti dai paesi attraversati nell’arco di dodici anni di ricerca, le riflessione teoriche e le testimonianze dei performer internazionali che hanno preso parte al progetto. Un viaggio nello spazio e nel tempo, che parte dalla memoria individuale per arrivare a quella universale, antropologica e dell’umanità. Un progetto innovativo, culturalmente rilevante e in continua evoluzione. Instabili Vaganti, duo artistico fondato nel 2004 ,si caratterizza per la ricerca e la sperimentazione nel teatro fisico e le arti performative contemporanee. Ha presentato le sue produzioni e progetti in oltre venti paesi, traducendo le proprie opere in tre lingue e collezionando numerosi premi nazionali e internazionali. La compagnia ha rappresentato il teatro italiano in iniziative d’importanza mondiale tra cui le Olimpiadi del teatro in India e l’anno dell’Italia in America Latina. Recentemente si sono esibiti al Polo del ‘900 di Torino. Anna Dora Dorno regista, attrice e pedagoga teatrale, nata a Taranto nel 1976 e laureata al Dams di Bologna, è regista e performer. I suoi spettacoli sono stati ospitati nei maggiori festival internazionali, ricevendo numerosi premi. Come pedagoga ha insegnato nelle più importanti accademie e Facoltà di teatro al mondo, tra cui la National School of Drama in India, la Shanghai Theatre Academy in Cina, il Grotowski Institute in Polonia. Nicola Pianzola,performer e pedagogo teatrale, è nato a Novara nel 1977 e anch’esso si è laureato al Dams di Bologna. Nel 2003 ha ricevuto il premio Le Arti per la Vita. Co-fondatore e performer di Instabili Vaganti, è noto al pubblico mondiale per il pluripremiato spettacolo Made in Ilva, nominato ai Total Theatre Awards al Festival di Edimburgo nel 2014. Francesca Pianzola, fotografa novarese che vive a Milano, con i suoi scatti ha dato corpo alle immagini di questo importante lavoro il cui fine è quello di ricercare l’essenza della memoria, del testo e del linguaggio poetico, cercando di giungere al nucleo primitivo dell’azione stessa, al movimento puro, alla scomposizione del testo in parole essenziali, del brano musicale in frammenti sonori, della melodia in forme ritmiche di base. Un’idea ambiziosa e affascinante come lo sono le sfide che si spingono ad esplorare l’arte stessa oltre ai confini che siamo abituati a  conoscere.
Marco Travaglini
Le foto sono di Francesca Pianzola

Torna il Festival del teatro di strada

E’ stata presentata la XVII edizione di Lunathica, Festival Internazionale di Teatro di Strada a due passi da Torino e dalla Reggia di Venaria, immerso nelle bellezze paesaggistiche del Canavese e delle valli montane, unite dalla nuova pista ciclabile del progetto Corona Verde della Regione Piemonte. Lunathica quest’anno dal 1° al 30 giugno  propone 15 serate con 25 compagnie provenienti da Canada, Spagna, Argentina, Messico, Francia, Slovacchia, Nuova Caledonia, Israele, Svizzera, Italia, Stati Uniti e Austria15 prime nazionali, 11 date uniche in Italia e 5 prime regionali. Strade, piazze, cortili e persino un suggestivo bosco all’interno di un’oasi naturale, verranno ridisegnati da performance capaci di far commuovere, divertire ed emozionare il pubblico, il cui trend di crescita positivo testimonia il diffuso apprezzamento del Festival. Portare lo spettacolo in contesti inconsueti è una delle vocazioni del Festival, sfida ancor più difficile soprattutto dopo i fatti di Piazza San Carlo e le conseguenti restrizioni nelle normative applicati agli eventi dal vivo negli spazi aperti. Superate le 20.000 presenze nell’edizione 2017, Lunathica punta dunque quest’anno a raggiungere una fascia di popolazione ancora più ampia ed eterogenea, dai più giovani alle famiglie, con spettacoli a ingresso libero adatti a ogni età attraverso i linguaggi universali del circo contemporaneo, del teatro di figura, teatro di strada, dell’acrobatica e della danza, offrendo al pubblico un assaggio del multiforme panorama internazionale dello spettacolo performativo, aprendosi ai temi del sociale, consolidando la vocazione a scoprire nuovi talenti e a incentivare la giovane creatività e, soprattutto, a mantenere un forte legame con il territorio, ambendo a creare reti sempre più solide ed estese con partner internazionali, soggetti ed enti territoriali e non, pubblici e privati, attivi nella promozione della cultura e dello spettacolo dal vivo in tutte le sue forme e manifestazioni.
Ulteriori informazioni su www.lunathica.it

Music tales, la musica al servizio della gente

  • Racconti, curiosità ed eventi…la musica al servizio della gente

Amici dovete sapere che poco piu’ di 50 anni fa usciva il primo disco di un certo Lucio Battisti: lo comprarono appena 500 persone. In compenso le canzoni che Lucio e Mogol composero in quel 1966 (io ancora non ero nata) cominciarono a farsi strada. Erano i primi semi di un successo che di li a poco sarebbe diventato inarrestabile. E’ bene dare qualche indicazione, perchè non si dimentichi la storia della musica vera, su quel ragazzo capellone con lo sguardo perso. Siamo alla Ricordi, gran nome ma che, per le registrazioni di brani intramontabili, utilizzava, in quel periodo, non uno studio vero e proprio ma un cinema che durante la settimana veniva utilizzato per questi lavori di registrazione e missaggio. Quindi, siamo agli inizi di Aprile 1966 e ai Dik Dik viene assegnata, per la registrazione del 45 giri, Sognando la California e sul lato B inserisce Dolce di giorno, primo brano scritto da Mogol Battisti. Il buon Mogol attribuisce a Battisti, invece, per la registrazione del singolo Per una lira. Questa canzone, Dolce di giorno, mi è capitata tra le corde dell’anima proprio ieri sera mentre rientravo….per questo oggi ho voluto parlarvi di Lucio, perchè Il cantautore di Poggio Bustone rappresenta per la canzone italiana quello che i Beatles hanno espresso nel mondo per il pop ed il rock’n’roll. La musica contemporanea nel nostro Paese si è sviluppata sicuramente anche grazie a questo eccezionale cantante, autore e produttore discografico: il suo impegno infatti ha  avuto il senso di una cambiamento, visto che è stato in grado di modificare le inclinazioni musicali degli italiani. Sebbene i suoi limiti vocali fossero abbastanza evidenti (tono di voce quasi rauco e limitata estensione), Battisti ha dimostrato una grande forza d’animo ed una personalità robusta, che andavano oltre le apparenze di fragilità, riuscendo ad imporsi nel panorama musicale italiano. Lucio nasce il 5 marzo del 1943, a Poggio Bustone (Rieti). Non andrà mai via dai nostri cuori, ne sono certa, cosi come del fatto che non sia mai morto perchè lo cantiamo ancora oggi. Le sue canzoni sono parte del DNA di ogni connazionale. Non si può non sapere proprio nulla di lui…vi prego, andate ad ascoltarlo.


Chiara De Carlo

Chiara vi segnala i tre eventi da lei scelti per la settimana…mancare sarebbe un sacrilegio!
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Giovedi 31 maggio 2018 al GV pane & Caffè di Via Tiepolo 8/d Torino  Audizioni Torino music ContestConcorso canoro che mette in palio 1000 euro…in giuria discografici del panorama Nazionale…iscrizioni ancora aperte.
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Venerdi 01 Giugno 2018 al GV pane & Caffè di Via Tiepolo 8/d Torino , Dirty Label
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scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Attraverso le epoche, attraverso i generi

Un percorso artistico al femminile. Un lungo percorso che, sul binario doppio della sacralità e del quotidiano, del religioso e del mitologico, dell’espressione della allegoria retorica delle arti come quella semplicissima e immediata delle piccole e in diverso modo importanti attività della vita familiare, consideri la centralità della figura della donna. Un omaggio, in qualche modo. Ovvero, guardando alle opere reperite – un’allegria di pareti ricoperte di nomi e di colori, di spazi a terra dove trovano posto sculture di oggi e più o meno antiche, italiane e provenienti dal continente subsahariano, il tutto dovuto alla generosità di amici e galleristi e collezionisti che hanno messo a disposizione le loro opere, una lunga sequenza ripensata qui a isole temporali ma anche un invito a confrontare, all’interno di epoche diverse, temi e particolari pronti ad accomunarle -, ne voglia offrire un differente sguardo, molteplici angolazioni, svariati sentimenti. Donne e Madonne suona il titolo della mostra che dal 1° giugno sino al 29 luglio prossimo proponiamo nelle sale di palazzo Lomellini – a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Carmagnola con la collaborazione dell’Associazione “Amici di Palazzo Lomellini”, per la curatela di chi scrive queste note di presentazione – e quell’incipit vuole assumere, sotto la molteplicità delle forme artistiche catturate lungo le epoche, nel gran teatro del Mondo costruito decade dopo decade, il significato e la testimonianza della lode, la sottomissione dell’”ancella” e la glorificazione della bellezza, la gioia e il sorriso di una madre, l’eccellenza delle forme opulente e lo sguardo doloroso della Vergine dinanzi al sacrificio, la personalizzazione del ritratto, la festosità e i ricordi, la maternità e la sfrontatezza. “La figura femminile nell’arte dal XV secolo a oggi” è l’estensione del titolo, a porre un inizio e una fine d’attenzione, ad analizzare l’”eterno femminino” caro a Goethe, effettivo completamento dei fattori maschili.

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Una “Madonna con il Bambino” ad iniziare, un gotico fondo dorato e un bimbo protetto, con le labbra che lasciano intravedere un sorriso dolce, un gesto benedicente; poi l’atmosfera tra Seicento e Settecento che abbraccia con vari esempi la figura della Maddalena, diversamente intesa, e prosegue con ritratti regali, con abiti di velluto e onorificenze, con vicende legate alla Bibbia o al mondo vasto della Mitologia, con la devozione alla Vergine. L’Ottocento si addentra con maggior attenzione nel mondo e nella società che lo vive, con descrizioni che, precise, fanno propri segnali e particolari pronti a descrivere un secolo fatto di lotte e di classi, osservando il mondo contadino con “lo sguardo sperduto e malinconico” (scrive Gianni Milani) di povere ragazze e delle loro fatiche, di chi bada alla casa e a chi la abita, della borghesia e della aristocrazia allo stesso modo piene di fascino e di inquietudini. Alle precedenti s’aggiungono la governante in cerca di riposo per la stanchezza che segue al lavoro di ogni giorno, l’affetto che unisce una figlia e la madre, riccamente vestite, rappresentato anche soltanto dai colori di un vaso di fiori, il sorriso complice con cui il bimbetto si rispecchia non appena terminato il bagnetto reclamato già da qualche giorno, le malinconie e i sogni ad occhi aperti, gli abiti e gli ampi cappelli che ornano non solo le dame (o le madamin) di casa nostra, quegli abiti che invitano a essere guardate, la capacità di giudizio di chi si può permettere un pomeriggio a osservare il quadro terminato dall’amica pittrice.“Freud aveva scavato nel profondo scoprendo coscienze inquiete ed inconsci celati nella traballante società di fin de siècle”, scrive Massimo Olivetti: e in questo profumo di psicanalisi, di solitudini e disperazioni, di avanguardie che cancellano schemi fissati nel passato, le donne e le eroine, le Sante e le Madonne che “erano fatte per essere guardate, ora invece sono loro che dalle tele e dai muri ci scrutano e ci interrogano”.

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Prorompono i nudi di Levi e di Chessa e di Casorati, Tabusso regala nudi agli amici e pone la sua cuoca imperiosamente a orchestrare tutto quel ben di Dio che sta su quel tavolo davanti a lei, il corpo di donna di Carena si ricorda dei maestri che lo hanno preceduto, sull’altra sponda sembrano vegliare le graziose testine e gli adolescenti di Nenci e le madonnine di Knap, umanizzate, quotidiane, dove tutto sembra essere un gioco domestico, un piccolo libro messo in mano ai bambini. I contemporanei, in ultimo, gli artisti dei nostri giorni. Tutto sembra assumere un aspetto più immediato, gli esseri femminili “magnificamente” cantati un tempo (non è ancora in quel tempo la donna di Brusaglino?) potrebbero oggi essere definiti “della porta accanto” (sottolinea Marilina Di Cataldo), tra loro Donne e Madonne (come quelle di Gasparin, seppur percorrano appieno i sentieri della classicità) assumono sembianze più “domestiche”, immediate, semplici, sulla tela o nell’uso del legno (c’è una nuova Annunciazione con Simonetta), le maternità possono guardare al mondo pittorico di ieri come a quello realissimo di oggi, come in Saccomandi, o esprimere allo stesso tempo estrema dolcezza e inaspettata unicità, come nell’opera, bellissima, di Luciano Spessot, o immortalare ancora una volta l’immagine che da sempre ricordiamo (Molinaro, Sesia, Mapelli), si slanciano nelle danzatrici di Unia o quasi si nascondono dietro la porta di Cordero, “si santificano” nelle antiche divinità di Alemanno. Con Preverino, in un mai troppo condannato cono d’ombra, possono rappresentare quello squarcio umano che è la violenza sulle donne.In ultimo, la donna dell’Africa – nell’ampio panorama di sculture (tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento) messo a disposizione da Bruno Albertino e Anna Alberghina, instancabili viaggiatori, collezionisti e studiosi – donna che assume un preciso valore rituale al di là della bellezza delle forme, “oggetti di culto, creati per favorire il rapporto con il sovrannaturale”, come sostengono le parole della coppia. Ne deriva la sacralizzazione della maternità e il giovane corpo femminile è guardato e inteso “come ricettacolo di fecondità”. Un messaggio che arriva da lontano, cui la mostra di palazzo Lomellini può offrire la possibilità di essere messo a confronto con le altre opere esposte. Questo era e rimane il nostro intento, i rimandi, le suggestioni, i confronti: nella speranza che l’invito sia colto dal grande pubblico che vorrà affollare la mostra.

 

Elio Rabbione

 

 

“Donne e Madonne. La figura femminile nell’arte dal XV secolo a oggi”, Palazzo Lomellini, Carmagnola, dal 1° giugno al 29 luglio, ingresso libero. Orari di apertura: giovedì venerdì sabato dalle 15,30 alle 18,30; domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30.

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Le immagini:

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Antonio de Carro

(Piacenza, 1360 ca – Piacenza, dopo 1410)

Madonna con il Bambino

tempera su tavola, 109,5 x 47 cm. (misure della pala: 153 x 53 x 63 cm.), collezione privata

 

Francesco Cairo (scuola di)

(Milano (Varese?), 26 settembre 1607 – Milano, 27 luglio 1665)

 Lucrezia (“replica d’autore” del quadro esposto al Prado a Madrid)

olio su tela, 80 x 110 cm., collezione privata

 

Caspar o Gaspar Netscher

(Heidelberg, 1639 – L’Aia, 15 gennaio 1684)

Vertumno e Pomona

olio su tela, 125 x 115 cm., collezione privata

 

Gigi (Luigi) Chessa

(Torino, 15 maggio 1898 – Torino, 23 aprile 1935)

Nudo sdraiato

olio su tela, 1929, 49 x 61 cm., courtesy Galleria Biasutti & Biasutti, Torino, firmato e datato in alto a sinistra

 

Plinio Martelli

(21 dicembre 1945 – Torino, 2016)

 M come Marina

fotografia in bianco e nero con applicazioni in foglia d’oro, 2010, 90 x 90 cm.

 

Celestino Turletti

(Torino, 19 febbraio 1845 – San Remo,1904)

Dopo il bagnetto

olio su tela, 65 x 41 cm., firmato e datato (188?) in basso a destra, courtesy Galleria Aversa, Torino

 

 Figura di maternità Baoulé Noufougar con gemelli

Artista Baoulé. Costa d’Avorio Regione di Bouaké. Inizio XX secolo.

Legno con patina d’uso brillante ed erosa. Riparazione tribale. H. 52 cm., collezione privata

 

 

I libri più letti: maggio 2018

Benvenuti al consueto appuntamento con la rassegna del gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri: tra i volumi più letti e commentati del mese di maggio ci sono due uscite molto recenti, come E tu splendi, di Giuseppe Catozzella e La vita fino a te, di Matteo Bussola;

se il primo ha già raccolto commenti positivi, il secondo ha suscitato, per ora, molta curiosità ma non ci sono stati veri riscontri di lettura. Il terzo titolo più commentato del mese è il poliziesco di Michel Bussi, Nifee Nere, uscito da qualche anno ma sempe molto aprrezato e discusso dalla nostra community.  Per lettori curiosi o interessati alla riscoperta di titoli più datati ma affascinanti, queste le proposte per il mese di maggio. Obiettivo Francia: è stato il paese ospite d’onore al recente Salone del Libro di Torino e se volete approfondire l’argomento, oltre alle novità e alle ultime tendenze, ecco una mini selezione di classici, noti e meno noti, scelti tra quelli recensiti nel nostro gruppo: Il fantasma dell’Opera, di Gaston Leroux,  Volo di Notte di Antoine De Saint-ExupéryPierre e Jean, di Guy de MaupassantSe , invece siete tra quelli che concepiscono la lettura come un vero e proprio viaggio per il mondo, vi consigliamo di addentrarvi nelle contraddizioni dell’India contemporanea, con  I figli della mezzanotte di Salmaan Rushdie, di riflettere sul delicato nodo della questione palestinese con Ogni mattina a Jenin, di Susan Abulhawa e di lasciarvi trasportare dai misteri dell’Australia ancestrale,  con Picnic a Hanging Rock, di Joanne LindsayLo scrittore sotto i riflettori, questo mese è senza dubbio Wilbur Smith, molto presente nei comment e nei consigli di lettura del gruppo anche grazie alla recentissima uscita del suo ultimo lavoro Leoprad Rock:  tra i suoi libri, in molti sembrano preferire quelli più datati come Il dio del fiume o Il Destino del leone. Chiudiamo la nostra rassegna mensile con un annuncio:Il primo raduno ufficiale del gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri. Incontro e dibattito a cura della redazione del gruppo, con scambialibro e musica dal vivo eseguita da Franco Befani. Conducono Claudio Cantini e Valentina Leoni.

Vi aspettiamo tutti!

 

Podio del mese

E tu splendi, di Giuseppe Catozzella (Feltrinelli) – Ninfee Nere, di Michel Bussi (E/O) – La vita fino a te, di Matteo Bussola (Einaudi).

 

Focus on Wilbur Smith: Il dio del fiume (Longanesi), Il destino del leone (Longanesi), Leopard Rock (Harper&Collins).

 

Obiettivo Francia: Il fantasma dell’Opera, di Gaston Leroux, (Newton Compton),  Volo di Notte di Antoine De Saint-Exupéry (Mondadori), Pierre e Jean, di Guy de Maupassant (Garzanti).

 

Lettori intraprendenti:  I figli della mezzanotte di Salmaan Rushdie (Mondadori) , Ogni mattina a Jenin, di Susan Abulhawa (Feltrinelli), Picnic a Hanging Rock, di Joanne Lindsay, di Joanne Lindsay (Sellerio).

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Testi : valentina.leoni@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Grafica e Impaginazione : claudio.cantini@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

La Madonna “ritrovata” in mostra a Palazzo Madama

Ignoto, ancora a oggi, l’autore. Ma la sua storia è ben certa. Ed è storia lunga e travagliata, anziché no. Il cui inizio si fa partire dal gennaio del 1519, mese e anno in cui l’olio su tavola, un piccolo capolavoro dai tratti raffaelleschi (per l’equilibrata armonia e serenità delle immagini) raffigurante una “Madonna con il Bambino Gesù”, venne commissionato a un anonimo “dipintore” operante a Roma e che oggi possiamo ammirare, su progetto della Fondazione Torino Musei e in anteprima assoluta al pubblico, nella “Camera delle Guardie” al piano nobile   di Palazzo Madama a Torino, dopo un lungo e complesso restauro promosso dalla Fabbrica di San Pietro in Vaticano, con il sostegno di Fideuram – Intesa San Paolo Private Banking. Per certo si sa che committente del dipinto, in adempimento probabilmente a un voto, fu la consorte di tal Pietro Pedreto e che l’opera venne allocata nella Chiesa di San Giacomo Scossacavalli (di qui il titolo ad uso popolare riservatole negli anni di “Madonna di Scossacavalli”), che sorgeva nei pressi della Basilica Vaticana e che fu demolita nel 1937, insieme a tutte le case della cosiddetta “Spina di Borgo”, allorché il regime decise di realizzare la monumentale Via della Conciliazione che collega Castel Sant’Angelo a Piazza San Pietro. Posto sopra l’altare di una cappella interna alla Chiesa di San Giacomo, il dipinto fu certamente visto da Raffaello (autore, come si sa, di numerosissime “Madonne”) che abitava in un palazzetto antistante la Chiesa e dal suo allievo e collaboratore Perin del Vaga, anche lui residente nel Borgo; nel 1521 fu anche realizzato da un anonimo artista parmigiano un tabernacolo funzionante da “macchina processionale” allorquando la veneranda immagine dagli “occhi umidi e lucenti” veniva solennemente portata in processione , come accadde nel 1522 per scongiurare la peste abbattutasi su Roma. Fu nel 1598, nel giorno dell’antivigilia di Natale, che l’opera venne seriamente compromessa da una terribile esondazione del Tevere che straripando allagò tutta la Chiesa di San Giacomo; le cronache raccontano che l’acqua del fiume si arrestò all’improvviso proprio sotto le labbra della Vergine, lasciandovi il segno della piena e una scura linea orizzontale visibile ancor oggi. I danni subiti dal dipinto – e non solo, ovviamente – furono enormi. Ad essi si cercò di rimediare con i primi tentativi di restauro datati XVII e XVIII secolo, finché con la demolizione nel ’37 della Chiesa, l’opera fu trasferita nei depositi della Fabbrica di San Pietro e lì, inavvedutamente, “dimenticata” fino al 2016. Solo due anni fa, venne seriamente avviato il non facile restauro, sotto la guida di due abili professionisti come Lorenza D’Alessandro per la parte pittorica e Giorgio Capriotti per il supporto ligneo. “Impresa lunga e particolarmente impegnativa sotto diversi aspetti”, precisano i restauratori, che aggiungono: “Per quanto riguarda la Madonna, soprattutto, si è dovuto lavorare su due fronti. Sulla parte inferiore andata quasi per intero perduta sotto la furia dell’alluvione, quando il fango arrivò fino alla gola e al mento della Vergine, e sulla parte superiore in gran parte rovinata a causa degli ex voto fissati con chiodi dai fedeli”. Nell’allestimento ideato per Palazzo Madama dall’architetto del Vaticano Roberto Pulitani, la “Madonna di Scossacavalli” è esposta in una teca a microclima controllato, insieme a riproduzioni di fotografie e documenti che descrivono non solo i vari passaggi del restauro, ma anche la storia della Chiesa andata distrutta e del contesto urbanistico in cui essa sorgeva. “L’esposizione – spiega soddisfatto Maurizio Cibrario, presidente della Fondazione Torino Musei – è solo il primo passo di una collaborazione più ampia con il Vaticano attraverso cui ci prefiggiamo di portare ogni anno, nel mese di maggio dedicato alla Madonna, un’opera mariana a Palazzo Madama e a Torino, città che per la Vergine Maria nutre da sempre una particolare e profonda devozione”.

Gianni Milani

“Una ritrovata Madonna della Fabbrica di San Pietro”

Palazzo Madama-Camera delle Guardie, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 – www.palazzomadamatorino.it  Fino al 16 luglio – Orari: tutti i giorni 10/18, chiuso il martedì

#PARCO DORA LIVE seconda edizione

Torna a Torino, sino a fine luglio, la kermesse estiva gratuita del Centro Commerciale ‘Parco Dora’. Attesi, tra gli altri Fabio Concato, Pino Insegno, Teo Teocoli, Mietta e Antonella Ruggiero

Dopo il successo della prima edizione, che ha visto sfilare sul palco, a colpi di ‘tutto esaurito’, stelle di prim’ordine del firmamento nazionale, tra i tanti, come Marco Berry, Gabriele Cirilli, Enzo Iacchetti, Rettore, Silvia Mezzanotte, Francesco Baccini e il gran finale di Alexia, dal 1° Giugno al 22 Luglio, a Torino, è di nuovo tempo di ‘#Parco Dora Live’. La prestigiosa e ricca kermesse estiva, infatti, andrà in scena ogni fine settimana per ben 8 weekend consecutivi.Molte le novità in programma nell’Edizione 2018“, spiega E. Manca, Direttore del Centro Commerciale ‘Parco Dora’ (presso la cui piazzetta esterna, nell’area compresa tra Via Livorno e Via Treviso, avranno luogo gli spettacoli) e Coordinatore della rassegna. “Quest’anno, dato il successo dello scorsa estate, abbiamo aggiunto una serata in più: al venerdì e alla domenica, rispettivamente dedicati ai volti noti del cabaret e della musica italiana, si unisce anche il sabato, in cui troveranno posto sul palcoscenico noti artisti teatrali, ad ampliare così un’offerta culturale e totalmente gratuita già di per sé ricca e variegata, in grado di attrarre potenzialmente pubblici tra loro differenti e soddisfare le esigenze ricreative dei torinesi di ogni età“.

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Anche quest’anno, innanzi al grande e moderno palcoscenico coperto e dotato di ledwalls, sono disponibili posti a sedere e/o in piedi che, sino a esaurimento, sono prenotabili gratuitamente ritirando l’apposito ticket all’Infopoint sito nella Galleria all’interno del Centro Commerciale, donando anche il proprio contributo volontario a favore della ‘Croce Rossa Italiana’, che verrà destinato al Comitato Locale di Moncalieri. Lo stesso tagliando, presentato presso i punti di ristorazione sponsor dell’evento e dislocati attorno all’area spettacoli, dà diritto presso gli stessi a uno sconto del 10% sulle consumazioni. Media partner del cartellone di spettacoli è il network nazionale ‘Radio Juke Box’. A condurre le serate di cabaret, sul palco, gli artisti del ‘Cab 41’, storico ritrovo della risata d’autore in Torino. E’ invece Wlady – il volto televisivo e la voce radiofonica più famosi del Piemonte – a introdurre i big della musica leggera che si avvicenderanno in concerto lungo tutto l’arco della rassegna. Molti, e prestigiosi, gli artisti in programma. Tra i cantautori, attesi Fabio Concato, l’ex Pooh Dodi Battaglia, Gatto Panceri (presenta dal vivo il nuovo album ‘Pelle d’oca e lividi’, anticipato al pianoforte dalle note del Maestro Giorgio Bolognese) e Luca Carboni (con il firmacopie dell’ultimo cd fresco di stampa ‘Sputnik’). Le signore della musica che quest’anno animeranno la rassegna sono invece Mietta, Antonella Ruggiero e Jo Squillo. Completano gli ospiti musicali Teo Teocoli (che si esibirà, con il suo show “Restyling”, in veste di cantante con la band, per un omaggio rivolto prevalentemente ad Adriano Celentano) e Dario Ballantini, protagonista dello spettacolo ‘Da Balla a Dalla’, pronto a ripercorrere le orme del celebre cantautore bolognese attraverso la riproposizione dei suoi più grandi successi accompagnato dal vivo da un gruppo di musicisti di tutto rispetto. Sul versante cabaret, teatro e dintorni, a esibirsi sul palco del ‘#Parco Dora Live’ sono, nell’ordine: Paolo Ruffini e Gianpiero Perone, Duo Full House, Pino Insegno, Fabio Cassini, Antonio Ornano, l’inedita coppia Max Pisu & Roberto Ciufoli, Alberto Farina, Fubelli & Impastato, Pino e Gli Anticorpi, Marta e Gianluca, I Panpers, Claudio Lauretta e Antonello Costa. Tutti gli spettacoli iniziano alle 20.30. Informazioni sul sito www.parcocommercialedora.it e sulla pagina FB del Centro Commerciale ‘Parco Dora’.

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‘#PARCO DORA LIVE 2018’: Il Calendario completo

PRIMA SETTIMANA: 01/06 Paolo Ruffini e Gianpiero Perone presentano ‘Cab 41 Show’; 02/06 Duo Full House (all’ interno della XVII Ed. Rassegna Lunathica); 03/06 Mietta;

 

SECONDA SETTIMANA: 08/06 Pino Insegno; 09/06 Dario Cassini; 10/06 Fabio Concato;

 

TERZA SETTIMANA: 15/06 Antonio Ornano; 16/06 Max Pisu & Roberto Ciufoli; 17/06 Teo Teocoli;

 

QUARTA SETTIMANA: 21/06 Festa Europea della Musica (con il firmacopie di Luca Carboni e il gruppo Jazz Se7tima Alterata); 22/06 Alberto Farina; 23/06 Gatto Panceri (firmacopie e minilive);

 

QUINTA SETTIMANA: 29/06 Fubelli & Impastato; 30/06 Dado; 01/07 Jo Squillo;

 

SESTA SETTIMANA: 06/07 Pino e Gli Anticorpi, 07/07 Marta e Gianluca; 08/07 Antonella Ruggiero;

 

SETTIMA SETTIMANA: 13/07 i Panpers presentano Apertura Straordinaria; 14/07 Claudio Lauretta; 15/07 Dodi Battaglia;

 

OTTAVA SETTIMANA: 20/07 ‘Cab 41 Show’; 21/07 Antonello Costa; 22/07 Dario Ballantini.