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CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 616

“Bosnia Express”diventa un documentario

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bosnia leonebosnia exUn viaggio, insieme allo scrittore Luca Leone, tra i più acuti e “informati” conoscitori del paese balcanico, per raccontare la Bosnia in un modo del tutto nuovo

 

Bosnia Express, il bel libro di Luca Leone che parla del dopoguerra interminabile nel cuore della ex-Jugoslavia , edito da Infinito Edizioni e giunto alla terza edizione,  sta per diventare un film documentario per la regia di Massimo D’Orzi. La pellicola, prodotta da Il Gigante Produzioni e da Loups Garoux, ha ricevuto nei giorni scorsi il riconoscimento di “film d’interesse culturale nazionale” e il relativo finanziamento pubblico dalla sezione Cinema del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Il film, già sostenuto dall’Unione europea attraverso Media Desk, è una co-produzione internazionale fra Italia, Francia e Macedonia. Massimo D’orzi. torna a girare in Bosnia, dove ha iniziato il suo percorso dietro alla macchina da presa oltre dieci anni fa con “Adisa o la storia dei mille anni”. “ Lì cercavo un popolo che non avesse avuto a che fare con nazionalismi e fanatismi religiosi e lo trovai nel popolo rom.

 

Adesso quel fanatismo religioso lo voglio affrontare di petto e ‘Bosnia Express’ me ne dà la grande occasione”, ha dichiarato D’Orzi.  Un viaggio, insieme allo scrittore Luca Leone, tra i più acuti e “informati” conoscitori del paese balcanico, per raccontare la Bosnia in un modo del tutto nuovo. “Con il mio libro ‘Bosnia Express’ ho inteso raccontare la quotidianità di quel paese distrutto e meravigliosocome nessuno aveva mai fatto prima. Credo che con la telecamera D’orzi stia seguendo la stessa ispirazione e il risultato dei primi mesi di lavorazione è entusiasmante per qualità e delicatezza.

 

Torneremo presto a lavorare in Bosnia per finire le riprese e completare il montaggio del film. Speriamo che il pubblico  quando potremo finalmente presentarlo, apprezzerà l’angolazione da cui abbiamo voluto raccontare la Bosnia di oggi, mettendo l’accento sulla religione, grande chance e grande problema di questo Paese”, ha commentato Luca Leone. Il film “Bosnia Express” godrà anche di alcuni importanti patrocini, tra i quali quelli di Amnesty International Italia e di Adottando, una Onlus bolognese che si occupa di adozioni a distanza e di solidarietà in Bosnia-Erzegovina. 

 

     Marco Travaglini

Nuovo centro Giovani a San Mauro

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La nuova struttura fa parte del Piano locale giovani della Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana)

 

E’ stato inaugurato in via Torino 184 a San Mauro Torinese il nuovo centro giovani. Nei locali che prima ospitavano gli uffici dell’Asl, il sindaco Ugo Dallolio e  l’assessore alle politiche giovanili Marino Reymondet hanno dato l’abbio al nuovo servizio rivolto ai giovani del territorio. La nuova struttura fa parte del Piano locale giovani della Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana) ma, per riuscire economicamente nell’intento  l’Amministrazione sanmaurese, si è avvalsa di uno sponsor d’eccezione: la TNT, multinazionale della logistica.


La struttura sarà gestita da una cooperativa operante sul territorio “Il Punto”, distintasi in questi anni per il suo operato nei confronti delle realtà giovanili del territorio. San mauro è capofila del progetto al quale partecipano anche i Comuni di Castiglione, Gassino,San raffaele Cimena, Sciolze, Rivalba e Cinzano. Durante la cerimonia erano presenti molti cittadini, autorità dei Comuni interessati. 
Sono state delineate le finalità del centro che sarà soprattutto  un punto di accoglienza di proposte dei giovani che qui troveranno personale che li aiuterà a realizzarle sia incampo culturale,ludico e di inserimento nel mondo del lavoro.

Massimo Iaretti

Una sciovia per il rilancio di Viola Saint Greè

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Inizio dei lavori la prossima estate. Consegna dell’impianto prevista per metà dicembre 2015

 

Una sciovia a fune alta, della lunghezza di 660 metri, con 8 strutture per il sostegno della linea e il dislivello tra la stazione di partenza e quella di arrivo di 200 metri. È quanto prevede l’Accordo di programma per il rilancio del comprensorio sciistico di Viola Saint Greè (CN), firmato oggi nella Sala Giunta del Comune di Cuneo fra l’assessore alla Montagna della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, e il sindaco del paese dell’Alta Val Mongia, Gian Carlo Rossi.

 

L’obiettivo è di avviare il cantiere nella prossima estate e di concludere i lavori entro novembre 2015, in modo da avere la piena funzionalità dell’impianto, dopo i collaudi, per metà dicembre, prima della settimana natalizia.  La sciovia sarà costruita nell’area del Vallone e l’impianto potrà trasportare 720 persone all’ora. Le piste interessate dall’intervento sono di 165 ettari, ma quelle effettivamente toccate dai lavori sono ricompresse in 55 ettari. Il costo dell’operazione è di 830.000 euro, di cui 700.000 euro resi disponibili dalla Regione e i restanti 130.000 dal Comune di Viola Saint Greè. Il progetto è inserito nella linea di intervento per la “Riqualificazione e valorizzazione del patrimonio turistico, sportivo e culturale” riguardante il Programma attuativo regionale del Fondo di sviluppo e coesione (Par-Fsc) 2007-2013.

 

“Il progetto è molto importante – ha commentato l’assessore Valmaggia –  perché permette di connettere il comprensorio con la nuova sciovia e dare più potenzialità all’intera zona. Accogliendo sciatori della provincia di Cuneo, ma soprattutto quelli liguri che maggiormente gravitano sulla stazione di Viola” .   

“Il Dio delle donne – L’eresia di don Geloso”

LIBRO DONNE

In 150 pagine, assolutamente scorrevoli ed intense, l’autrice ripercorre la vicenda di un parroco che nei primi anni dell’Italia stato unitario predica controcorrente una fede diretta a Dio e non rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche, beve vino nelle osterie e frequenta compagnie di gente di teatro, suscitando l’inevitabile scandalo nei benpensanti

 

Sotto l’aspetto religioso il Piemonte è terra di grandi Santi, come i torinesi Giovanni Bosco o Domenico Savio (solo per citarne due tra i tanti) ma è anche terra di eretici, come fra Dolcino finito sul rogo a Vercelli e ricordato anche da Dante. Ma ci sono stati anche altri, in tempi più recenti e che con meno clamore, provocarono degli scismi dalla Chiesa di Roma, come accadde con don Melchiade Geloso, parroco di Ricaldone, piccolo paese della provincia di Alessandria che nel 1879 venne scomunicato dal Vescovo di Acqui Terme.

 

La sua vicenda è l’asse portante del romanzo storico “Il Dio delle donne – L’eresia di don Geloso”, scritto da Rosetta Bertini per i tipi di Impressioni Grafiche. In 150 pagine, assolutamente scorrevoli ed intense, l’autrice ripercorre la vicenda di un parroco che nei primi anni dell’Italia stato unitario predica controcorrente una fede diretta a Dio e non rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche, beve vino nelle osterie e frequenta compagnie di gente di teatro, suscitando l’inevitabile scandalo nei benpensanti ma ponendo degli interrogativi a molte persone, soprattutto, donne, che sino a quel momento erano rimaste ingabbiate negli archetipi di un modello di obbedienza acritica che si ripeteva di generazione in generazione.

 

Il filo conduttore è il racconto di Esther una ultracentenaria ormai prossima alla fine del suo cammino terreno, che ripercorre le tappe della vicenda di don Melchiade a Ricaldone, sino al suo ritorno in seno alla Madre Chiesa. Il libro, con la voce narrante di Esther, contiene anche alcune riflessioni, tuttoggi attuali, come quella sulle armi che si riporta integralmente per la sua drammatica profondità e bellezza:

 

“Che cosa si nasconde nelle armi per renderle così affascinanti agli occhi degli uomini ? Forse, camminando tra i nostri simili con uno strumento atto a portare la morte, nascosto nel fondo delle tasche, ci sentiamo Dio, poiché un semplice gesto può togliere la vita. E’ questo che ci fa sentire vivi e potenti ? Che tristezza. Perché non pensiamo a Lui come portatore di vita, di amore e non cerchiamo di emularlo in questo?”.

 

L’autrice, Rosetta Bertini, originaria di Carù sull’appennino reggiano, vive a Rivarone in provincia di Alessandria. Naturopata, autrice e regista teatrale ha messo in scena anche il dramma in due atti “L’oscurità del tempo” dedicata alla vicenda di don Geloso

 

Massimo Iaretti

Progetto Europuzzle: “Da Pindaro a Gianni Brera”

EUROPUZZLEL’iniziativa è curata, anche quest’anno, dalla compagnia teatrale torinese Accademia dei Folli

 

Si apre mercoledì 18 febbraio alle 21 la seconda edizione di Europuzzle, ospitata dal Circolo dei Lettori, via Bogino 9, a Torino. Il progetto didattico e culturale, promosso dalla Consulta europea del Consiglio regionale, è dedicato alle classi quarta e quinta elementare di nove scuole torinesi. L’obiettivo è di eliminare barriere e confini, dipingere una galleria di ritratti dell’Europa, valorizzandone la storia e l’immenso patrimonio artistico e letterario.

 

“La mission della Consulta europea – ha dichiarato la presidente Daniela Ruffino – è proprio quella di contribuire alla formazione di una cultura europea nella società piemontese, e nei giovani in particolare. Europuzzle si propone proprio come  punto di osservazione, di dialogo e di confronto sul tema dell’Europa”. 

 

Il primo dei quattro appuntamenti “Da Pindaro a Gianni Brera, le migliori firme sportive della storia europea”, moderato da Emiliano Poddi, ripercorre la storia dello sport europeo: dai primi versi di Pindaro che, nel 500 a.C., raccontò le vittorie dei giovani atleti greci ai giochi panellenici, per arrivare alla celebre voce di Gianni Brera che, con la sua inventiva  linguistica, ha influenzato il giornalismo sportivo del XX secolo.

 

L’iniziativa è curata, anche quest’anno, dalla compagnia teatrale torinese Accademia dei Folli e prevede, inoltre, l’attivazione di laboratori teatrali finalizzati alla realizzazione di un breve spettacolo conclusivo. È prevista la realizzazione di recital in cui ogni autore, accompagnato dalla musica e dagli intermezzi degli attori dell’Accademia, porta la propria testimonianza sull’influenza che la cultura europea ha avuto nel proprio percorso artistico.

 

Numerosi i temi che verranno affrontati nel corso dei prossimi incontri: da “Le stelle in cucina”, previsto per il 18 marzo; “Oltre la Nona”, il 15 aprile e “Europa Express” in scena il 20 maggio. Tutti gli spettacoli sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

 Info: info@accademiadeifolli.com

 

(Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it)

Zoom, chi prima acquista più risparmia

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Sul sito, scegliendo l’opzione Data Fissa, si potrà verificare subito il prezzo della giornata scelta e l’acquisto sul web consente di evitare code

 

Zoom rivoluziona le modalità di acquisto dei biglietti. Da marzo l’acquisto di una giornata al bioparco funzionerà come l’acquisto di una vacanza o un volo aereo, pronti a partire? Chi prima acquista più risparmia! I prezzi dei biglietti, infatti, partiranno da 14 euro ma potranno cambiare ogni giorno. Il miglior modo per risparmiare è quindi comprare con anticipo un biglietto a data fissa on line.

 

Sul sito, scegliendo l’opzione Data Fissa, si potrà verificare subito il prezzo della giornata scelta e l’acquisto sul web consente di evitare code in ingresso, mentre in biglietteria verrà sempre praticato il prezzo più alto previsto per quel giorno, ovvero quello che si trova online la mattina stessa. Tenetevi pronti per partire, l’acquisto on line di biglietti a data fissa sarà disponibile a breve! E’ invece già possibile acquistare un biglietto data aperta, valido per un giorno qualsiasi della stagione 2015 al prezzo di 24 euro (intero) – 18 euro (ridotto).

 

(www.zoomtorino.it)

Poste di montagna, a perderle nessuno ci guadagna

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Ad essere penalizzati sarebbero soprattutto gli anziani
 
 

Una lettera a Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, (alla quale è giunta prontamente la risposta del governatore, che ha assicurato il proprio interessamento)  per chiedere il massimo impegno nel “favorire una concertazione tra la direzione di Poste Italiane Spa e le amministrazioni locali, al fine di scongiurare la possibile chiusura degli uffici postali nei Comuni più piccoli del territorio Piemontese”. L’ha inviata Enrico Borghi, presidente nazionale UnceM, chiedendo al presidente del Comitato delle Regioni un’azione congiunta con i Comuni e le Amministrazioni comunali che si sono già mobilitati per contrastare il piano di riorganizzazione presentato da Poste italiane. La società riceve ingenti contributi da parte dello Stato per consentire agli uffici postali periferici di garantire l’erogazione dei servizi postali essenziali, eppure il piano di riorganizzazione previsto dall’azienda, che dovrebbe diventare effettivo dal 13 aprile, prevede, a livello nazionale la chiusura di 455 Uffici Postali e la riduzione degli orari di apertura in 608 uffici.

 

In particolare nella sola Regione Piemonte la chiusura di 40 uffici e la riduzione degli orari di apertura in 134Borghi richiama nella sua lettera la delibera di giugno 2014 dell’Autorità Garante delle Comunicazioni, richiamata poi in una lettera del Presidente Angelo Maria Cardani a gennaio. “In tale missiva – prosegue – il Garante esplicita chiaramente come ‘i divieti di chiusura tutelano situazioni individuate in base a parametri oggettivi: la natura prevalentemente montana e la scarsità abitativa sono desunte da classificazioni Istat e da dati demografici’. La delibera AgCom obbliga Poste Italiane ad “avviare con le istituzioni locali un confronto sulle possibilità di limitare i disagi per le popolazioni interessate, individuando soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale”.

 

Invece “La razionalizzazione voluta da Poste – evidenza il presidente Uncem nella lettera – si tradurrebbe in gravi disservizi soprattutto per i residenti anziani, che si troveranno a non poter usufruire con la dovuta comodità di servizi essenziali quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a fare lunghe file nei giorni di apertura, ritardare le operazioni o affrontare frequenti e difficoltosi spostamenti”.

M.Iar.

Dal parrucchiere un po' di Swinging London

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Twiggy, modella e attrice di quella Londra degli anni sessanta che vide il fiorire di miti come Beatles e Rolling Stones

 

Aspettando la primavera, si guarda anche ai look proposti da stilisti e fashion blogger per la stagione che verrà e le intenditrici avranno sicuramente adocchiato la nuova ambasciatrice di L’Oreal Professionnel: Twiggy, modella e attrice di quella Londra degli anni sessanta che vide il fiorire di miti come Beatles e Rolling Stones.  Il Gruppo , che ha uno degli stabilimenti di produzione più importanti al mondo a Settimo Torinese, seleziona per i suoi brand icone di stile , ammirate e fonte di ispirazione da sempre . Questo è’ il turno della super modella della Swinging London degli anni sessanta, colei che fu scelta anche da Mary Quant per lanciare la minigonna come capo d’abbigliamento. Tiene il passo e il suo Blonde e’ glamour più che mai.

CV

Salvata la lupa ferita a Usseaux

lupo

Si trovava in una scarpata in stato di denutrizione e aveva una lacerazione alla zampa anteriore destra

 Una giovane lupa, probabilmente ferita da un’ auto, è stata recuperata sabato scorso sulla Strada Regionale 23 del Sestriere, in prossimità di Usseaux, dagli agenti faunistico-venatori della Città Metropolitana di Torino. Si trovava in una scarpata in stato di denutrizione e aveva una lacerazione alla zampa anteriore destra. Altri due lupi sono stati, invece, allontanati ieri dal centro abitato di Pragelato. Uno aveva trovato rifugio sul pianerottolo esterno di un condominio.

 

(fonte: www.cr.piemonte.it)

Micro Macro, un nuovo approccio alla crisi

con reg lascaris 

Al centro del saggio, disponibile unicamente in formato digitale (per scelta precisa dell’autore e dei suoi collaboratori) vi è il metodo dell’Approccio Sistemico

 

“ Sono le singole scelte a determinare i processi più complessi, non diamo valore alle cose che abbiamo attorno ma al denaro che abbiamo in tasca; tutte le distorsioni economiche sono frutto di errate valutazioni dei flussi generali. La nostra cultura si basa sulla quantità e non sulla qualità. Una società più collaborativa, che dialoga e si confronta, ha una ricaduta positiva sui territori e sulle comunità e propone un modello economico alternativo.” Con queste parole il Professore Luigi Bistagnino ha voluto presentare, a Palazzo Lascaris, il suo ultimo libro intitolato “MicroMacro”.

 

Al centro del saggio, disponibile unicamente in formato digitale (per scelta precisa dell’autore e dei suoi collaboratori) vi è il metodo dell’Approccio Sistematico, un modello che punta ad impiegare al meglio tutte le risorse di cui dispone senza produrre scarti, in modo da far nascere una comunità davvero connessa ed in sintonia con il proprio territorio. È un metodo attraverso il quale il modello economico-produttivo diventa un modello a “misura d’uomo e di ambiente” nel quale le soluzioni desiderate, sono quasi sempre presenti nei sistemi naturali e si possono replicare in chiave produttiva industriale.

 

Disoccupazione, trasferimento di grandi aziende in altri Paesi, concorrenza dei mercati emergenti ed i problemi legati all’impatto ambientale della produzione industriale, sono solo alcuni dei tasselli che compongono la complessa situazione economica e produttiva riguardante il nostro Paese ed in particolare il Piemonte, una delle regioni maggiormente coinvolte nello scenario di crisi internazionale. Bistagnino, con la presentazione di “MicroMacro”, vuole così rappresentare un’occasione per guardare al futuro attraverso una innovativa visione del mondo, dell’economia e della produzione.

 

“La complessa situazione economica e produttiva che riguarda anche il Piemonte, una delle regioni più coinvolte nella crisi, richiede nuovi approcci. I dati ci dicono che in Italia il 22% del fatturato arriva dalla grande industria, mentre il 13% dalla media, la vera economia sta nella micro e piccola impresa: questa appunto è la realtà che vive la provincia di Torino.”

 

Così ha preso parola la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino che durante la conferenza ha aggiunto: ” Sono convinta che amministratori e piccoli imprenditori debbano essere accompagnati all’approccio del libro che stiamo presentando, anche per affrontare progetti europei a cui noi dobbiamo guardare.”Hanno inoltre discusso e preso parte alla conferenza Pier Paolo Peruccio (dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino), Giuseppe Pedone (amministratore delegato Deloitte & Touch Spa), Eugenio Puddu (partner Deloitte & Touch Spa) e Tania Re (cattedra Unesco Univesità di Genova).

 

Insomma una valida ed interessante presentazione quella di venerdì, avente l’intento di introdurre la formazione di giovani capaci di avere una visione nuova e diversa rispetto agli attuali problemi, così da dare il via alla vera leva del cambiamento.

 

Simona Pili Stella