CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 614

Maratona vivaldiana

Alla Biblioteca Nazionale Universitaria nell’ambito della mostra L’approdo inaspettato

 

Torino rimane capitale della musica di Vivaldi grazie alla mostra L’approdo inaspettato. I manoscritti torinesi di Antonio Vivaldi, che prosegue fino al 15 luglio. In questo ambito prendono il via I Giovedì vivaldiani, una ricca maratona appuntamenti culturali e musicali, con film pomeridiani e concerti serali. Primo appuntamento giovedì 4 maggio alle 15 con Le opere vivaldiane del giovedì: l’Auditorium si trasforma in cinema, realizzando la straordinaria proiezione delle uniche quattro opere vivaldiane integrali esistenti in formato video. A seguire, giovedì 11 maggio, sarà la volta dell’appuntamento musicale, con l’apertura dei Concerti del giovedì, alle 21,che vedranno sul palcoscenico sia affermati artisti e ensemble musicali, sia giovani talenti dei Conservatori piemontesi.

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OPERE VIVALDIANE DEL GIOVEDÌ.Una rassegna di proiezioni su grande schermo delle opere più celebri del melodramma, precedute da una conversazione introduttiva tra Corrado Rollin, curatore del ciclo, con un ospite di volta in volta diverso. La rassegna è realizzata in collaborazione con il Teatro Baretti che, in occasione della mostra, porta all’Auditorium Vivaldi la sua iniziativa, unica in Italia. Gli appuntamenti avranno cadenza quindicinale, alle 15, come segue:

giovedì 4 maggio 2017, Motezuma: regia di Stefano Vizioli. Direttore Alan Curtis (153’, con sottotitoli italiani). La proiezione sarà introdotta da una chiacchierata tra Corrado Rollin e Gastón Fournier-Facio, direttore artistico del Teatro Regio di Torino. giovedì 18 maggio 2017, L’Orlando furioso: regia di Pier Luigi Pizzi. Direttore Randall Behr(147’, con sottotitoli italiani). Proiezione introdotta da Corrado Rollin. giovedì 1 giugno 2017, Il Farnace: regia di Marco Gandini. Direttore Federico Maria Sardelli (151’, con sottotitoli italiani). Proiezione introdotta da Corrado Rollin con Sergio Bestente, musicologo. giovedì 15 giugno 2017, Ercole sul Termodonte: regia di John Pascoe. Direttore Alan Curtis, (136’, con sottotitoli italiani).Proiezione introdotta da Corrado Rollin con Giorgio Rampone, critico discografico.

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CONCERTI DEL GIOVEDÌ SERA. Un ciclo di concerti per animare le serate torinesi sino all’inizio dell’estate, dall’11 maggio al 13 luglio, con un calendario di appuntamenti quindicinali che ospiteranno, tra l’altro, i ragazzi del Conservatorio di Cuneo e Alessandria; l’Orchestra Mandolinistica “Città di Torino”; il pianista Gianluca Luisi, allievo del grande Uto Ughi; la pianista Sabrina Lanzi e i solisti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI. L’agenda del ciclo di concerti, alle 21, prevede: giovedì 11 maggio, Concerto per violino e pianoforte, incontro con il giovane violinista Indro Borreani accompagnato al pianoforte da Clara Dutto, l’uno frequentatore e l’altra da poco diplomata del Conservatorio di Cuneo e partecipanti al Progetto Giovani Talenti dell’Associazione culturale Arturo Toscanini di Savigliano, che annovera tra i suoi maestri Uto Ughi. Nel programma: Vivaldi concerto in la minore Op 3 N 6, Vivaldi; “L’estate” in Sol minore da Le Quattro Stagioni e J. S. Bach Partita in Re minore BW N 1004.

giovedì 25 maggio, Vivaldi e il mandolino a cura dell’Orchestra Mandolinistica “Città di Torino”

giovedì 8 giugno, Lezioni di Vivaldi, incontro con il Conservatorio di Alessandria.

giovedì 22 giugno, Vivaldi: nel suo tempo, oltre il tempo. Influssi, corrispondenze e trascrizioni. Concerto del pianista Gianluca Luisi in collaborazione con gli Amici dell’ONSRAI per Torino.

giovedì 29 giugno, I manoscritti scomparsi. Quasi un giallo musicologico di Corrado Rollin – in collaborazione con Associazione Baretti giovedì 6 luglio, Recital pianistico di Sabrina Lanzi

giovedì 13 luglio, Omaggio a Vivaldi offerto da Fiorella Andriani con il suo straordinario traversiere e dall’Ensemble barocco La Mole Armonica dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Appuntamento extra calendario lunedì 15 maggio alle 11 con la conferenza di Roberto Allegro dedicata al mistero sul “falso” Vivaldi Nicola Fiorenza o Antonio Vivaldi?, inserita nella prima settimana vivaldiana nazionale (dal 12 al 20 maggio). Proseguono inoltre le visite guidate gratuite alla mostra, fino al 15 luglio,tutti i lunedì e venerdì durante l’orario di apertura; le visite sono a cura dei volontari di ABNUT e degli studenti del Liceo Classico Cavour (rientrando nell’ambito del progetto alternanza Scuola-Lavoro). Inoltre sono disponibili visite su prenotazione. Tutti gli appuntamenti rientrano nell’ambito della mostra L’approdo inaspettato. I manoscritti torinesi di Antonio Vivaldi, curata da Franca Porticelli e Annarita Colturato, organizzata dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino in collaborazione con l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte e realizzata da ABNUT con il significativo sostegno della Compagnia di San Paolo. La mostra prosegue fino al 15 luglio.

 

La storia del Filadelfia e le imprese del “gallo”

In occasione della ricorrenza del 4 maggio, 68° anniversario della sciagura di Superga che costò la vita all’intera squadra del Grande Torino, e dell’imminente restituzione dello stadio Filadelfia al legittimo proprietario (i tifosi del Toro), domani sera – giovedì – il circolo culturale Polski kot di via Massena a Torino ospiterà Fabrizio Turco per parlare dei suoi ultimi libri, “Filadelfia – Storia di un territorio e del suo stadio“, scritto insieme a Vincenzo Savasta (Bradipo Libri), e “Andrea Belotti il Gallo” (Bradipo Libri). Il primo volume racconta il quartiere, il territorio, le comunità di operai e di immigrati che hanno fatto la storia della Torino Liberty di fine Ottocento e inizio Novecento. Un libro che approfondisce il quadro di una città che si è profondamente modificata sull’onda dell’industrializzazione. Gli autori fanno rivivere i protagonisti del Filadelfia, ponendo sotto i riflettori quella domenica 17 ottobre 1926, giorno dell’inaugurazione dello stadio con il resoconto di un pomeriggio diventato storico. Dall’ingegner Miro Gamba che lo ha progettato fino al presidente Marone Cinzano che ne fu in tutto e per tutto l’artefice, all’interno del libro sono descritte le figure di tutti i personaggi che hanno contributo alla creazione del mitico “Fila” che oggi, a oltre 90 anni di distanza, sta riprendendo vita. E numerose sono anche le pagine dedicate alla squadra che schierava il famoso Trio delle Meraviglie composto da Baloncieri, Libonatti e Rossetti (da: torcidagranata.net). Andrea Belotti il Gallo“, narra le gesta di un attaccante puro, un centravanti di rapina, un bomber che sa fare reparto da solo ma che si integra alla perfezione con il resto della squadra. Muscolare e potente il Gallo è bravissimo nel calciare dalla distanza e al tempo stesso feroce quando si tratta di concludere da dentro l’area di rigore. Una prima punta centrale o una seconda punta che parte da lontano; un giocatore utile anche quando si rende conto che la giornata è storta perché fatica per due, rincorre gli avversari, dà una grande mano al centrocampo e alla difesa, alza la barriera mettendo a disposizione il fisico sulle palle da fermo. La serata prevede un aperitivo dalle 20.00 con, a seguire, la  presentazione (21.30 circa).

I giovani delle Orchestre dei Conservatori nel nome di Perosi

Tortona sarà invasa dai musicisti, dal 14 maggio alle ore 21 presso il Santuario della Madonna della Guardia con il primo dei concerti del “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017″. Concerti liberi, gratuiti, che coinvolgono adulti, famiglie, giovani, bambini. Una festa per tutti, che celebra anche il Giro d’Italia e San Luigi Orione. Sono già numerosissime le prenotazioni per partecipare a tutti i concerti del “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017”.

Quest’anno, infatti, visto il grande successo e la vasta affluenza della passata edizione, gli organizzatori del Progetto “Perosi 2017 – Tortona Città della musica”, hanno messo a disposizione del pubblico un servizio in più, la possibilità di prenotare i posti a sedere per ogni singolo evento e concerto (a ingresso libero e gratuito): basta telefonare al numero 0131816609 o recarsi di persona presso la Curia di Tortona dalle ore 9 alle ore 12.

Affrettatevi perché il Festival sta per iniziare e promette di regalarvi forti emozioni, attraverso la musica sinfonica delle Orchestre giovanili dei Conservatori di Torino, Genova, Alessandria e Novara. Saranno cinque i concerti dal vivo a Tortona, dal 14 maggio all’11 giugno, e si terranno in Chiese, location esclusive e luoghi che valorizzino il territorio.

A questo proposito, il musicista e concertista di origine tortonese Vittorio Marchese, docente del Conservatorio “Paganini” di Genova, nonché condirettore artistico di “Perosi 2017” e coordinatore del “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017”, ha così spiegato l’importanza di questa manifestazione che mette al primo posto tutti i nostri giovani: «C’è una gioventù speciale, è quella dei giovani musicisti. Ragazzi che per un ideale puro, non inquinato da sogni di gloria o denaro, si sacrifica ai limiti delle proprie possibilità fisiche per conciliare studi doppi, quelli scolastici e quelli musicali, spesso eccellendo in entrambi i generi. È un privilegio poter ascoltare un bravo giovane musicista perché ci dona la sua passione, il suo talento e il risultato di tanti sacrifici. Quando poi tanti giovani suonano insieme accade un miracolo che si perpetua di volta in volta. L’energia che si percepisce è palpabile e l’emozione che se ne ricava non ha pari nell’ambito dei professionisti adulti. Questo è il motivo che ci ha spinto a ideare un Festival di Orchestre giovanili: donare questa occasione di arricchimento emotivo alla nostra città».

 

Calendario del Festival:

– Domenica 14 maggio: Madonna della Guardia (Orchestra del Conservatorio di Torino)

– Domenica 21 maggio: Piazza Duomo (Ensemble Jazz del Conservatorio di Genova)

– Domenica 28 maggio: Cattedrale (Orchestra Conservatorio di Alessandria) Consegna premio Perosi – La Stampa al Conservatorio Vivaldi di Alessandria

– Domenica 4 giugno: Cattedrale (Orchestra classica del Conservatorio di Genova)

– Domenica 11 giugno: Teatro Civico (Orchestra Conservatorio “Cantelli” di Novara). Consegna del Premio Perosi al M° Arturo Sacchetti – Seconda edizione)

Apre il Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017″ il Concerto del Conservatorio “G. Verdi” di Torino, il 14 maggio alle ore 21 presso il Santuario della Madonna della Guardia, dove Perosi si esibì nella sua ultima presenza tortonese. Ben 100 studenti del Conservatorio di Torino si esibiranno in un concerto moderno e frizzante, che prevede anche un pianoforte solista e una violinista solista. Per la prima volta sarà eseguita in Tortona la bellissima musica di J. Williams e i brani tratti da film come Star Wars, Schindler’s List e I predatori dell’arca perduta. Gli stessi studenti del Conservatorio “G. Verdi”, dopo averci deliziato nella serata del 14 maggio, avranno l’onore di esibirsi il giorno seguente nella prestigiosa Associazione Lingotto Musica di Torino. Questo Concerto, come tutti gli altri eventi a seguire, ha un tema molto significativo: “San Luigi Orione e San Giovanni Bosco: due volti, due Santi, un futuro nuovo per i giovani”. Sarà, infatti, dedicato alle grandi figure di San Luigi Orione e di San Giovanni Bosco e al loro legame speciale. La città di Tortona ospiterà e unirà in una grande serata, promossa dal Club Lions Tortona Host, i giovani delle scuole tortonesi, che tra l’altro saranno nel bel mezzo dei festeggiamenti per la Festa concomitante di Santa Croce (13-15 maggio), nonché i giovani coinvolti negli Oratori Orionini e Salesiani del nostro circondario e sarà anche l’occasione per festeggiare i 125 anni dell’Oratorio di Don Orione (San Bernardino). Sarà presente al concerto il Rettore del Santuario della Ausiliatrice di Torino e i suoi giovani.

 

Il “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017” prosegue con il concerto dell’Ensemble Jazz del Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova, previsto domenica 21 maggio alle ore 21.00 in Piazza Duomo a cielo aperto, dove verrà allestito un grande palco. Sarà una serata davvero particolare, perché inserita all’interno delle manifestazioni del Giro d’Italia, che il Comune ospiterà nei giorni 19 e 20 maggio e che la nostra città vuole omaggiare con una vera festa per unire in un unico evento la musica e lo sport giovanili. Tema della serata sarà: “Largo ai giovani! Sport, musica, giovani e…”, nella quale gli organizzatori intendono coinvolgere i bambini e i ragazzi di Tortona che fanno parte di società e scuole sportive dilettantistiche e non. Un modo per dimostrare, una volta in più, quanto per noi sia importante essere al servizio dei giovani e quanto le iniziative musicali e sportive abbiano per loro uno scopo educativo, che riteniamo assolutamente prioritario. I bambini e i ragazzi saranno, dunque, invitati in Piazza Duomo a portare un segno distintivo della loro attività sportiva (uno stemma, uno stendardo, un’insegna, la tuta da ginnastica con il logo della società sportiva di appartenenza, e anche, gli “attrezzi” dello sport che praticano, come ad esempio la bicicletta). Sempre in Piazza Duomo daremo spazio alle società sportive, che mostrare al pubblico materiale informativo che servirà loro come vetrina per farsi conoscere. Per arricchire ulteriormente la serata di domenica 21 maggio, il “Festival delle Orchestre giovanili. YOUTH 2017” si unirà alla manifestazione gastronomica che – all’aperto in Piazza Duomo – vedrà la presenza di ristoratori e dei loro “gustosi” tavoli, che sicuramente stuzzicheranno il palato dei partecipanti. La musica resta, comunque, l’ospite principale con Ensemble Jazz del Conservatorio di Genova, diretta dal maestro Piero Leveratto. Più di 50 ragazzi e ragazze, strumentisti e cantanti, tutti studenti delle classi del Conservatorio “Paganini” di Genova, allieteranno il pubblico con uno splendido concerto di musica leggera, pop e jazz, proponendo le più belle canzoni italiane e della storia del Festival di Sanremo. Alla serata, sponsorizzata dal Fai di Tortona e organizzata con l’assessorato allo Sport e il Comune di Tortona, ci sarà l’assessore Vittoria Colacino che spiegherà la grande e fondamentale importanza dello sport, soprattutto per la crescita educativa dei giovani, e saranno presenti importanti ospiti-testimonial del mondo dello sport e del ciclismo.

 

Il “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017”, nella serata di domenica 28 maggio alle ore 21.00, avrà il piacere di deliziare il pubblico con il concerto della grande Orchestra del Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria. Nella suggestiva cornice della Chiesa Cattedrale di Tortona, che ospita le spoglie mortali di Don Lorenzo Perosi, più di 60 studenti del Conservatorio di Alessandria eseguiranno splendida musica sinfonica, diretti dal Maestro Marcello Rota. Scopo di questa serata, promossa dal Rotary Club di Tortona, è celebrare il Conservatorio alessandrino, partner principale di tutti gli eventi perosiani della passata edizione oltre che della edizione corrente. Sarà, infatti, consegnato al Direttore e al Presidente del Conservatorio il Premio Perosi-La Stampa, congiuntamente dal sindaco di Tortona Gianluca Bardone e dal responsabile delle pagine di Alessandria de La Stampa Massimo Mathis, per il valore e l’importanza che il Conservatorio, come Istituzione preposta allo studio della musica dal punto di vista professionale, culturale e artistico, ha raggiunto negli anni e per i meriti ottenuti nel campo didattico sul territorio della provincia di Alessandria. In questa occasione saranno invitati tutti gli studenti del Conservatorio “A. Vivaldi” (non solo quelli che si esibiranno nella serata) e le loro famiglie.

 

Per la prima volta, più di 60 studenti (solisti e musicisti) del Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova saranno presenti a Tortona per animare il “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017” nella serata di domenica 4 giugno dalle ore 21. Nella Chiesa Cattedrale di Tortona, che vi darà anche l’emozionante possibilità di suonare accanto alla tomba del Maestro compositore Lorenzo Perosi (scomparso il 12 ottobre 1956), potrete assistere al bellissimo concerto dell’Orchestra classica e sinfonica del Conservatorio di Genova, dedicato al tema: “Musica e cultura: luogo di inclusione e di dialogo”. La città di Tortona inviterà tutte le realtà che fanno parte delle varie chiese, religioni e culture presenti sul nostro territorio, per dare vita a una serata di integrazione, dove le differenze si annulleranno per fare posto a un’unione scandita dalla musica, suonata dai ragazzi del Conservatorio di Genova. Sono sempre i giovani, infatti, i veri protagonisti di questo nostro Festival: è su di loro che bisogna scommettere per creare nuove relazioni sociali che uniscano culture diverse.

 

Conclude questo coinvolgente “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017” la serata dell’11 giugno che, dalle ore 21, ospita il concerto dell’Orchestra del Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara presso lo splendido Teatro Civico di Tortona. E’ previsto un programma ricco di sorprese, lo stesso che ha caratterizzato e contraddistinto tutte le precedenti serate del Festival. Uno spettacolo di musica sinfonica, dunque, durante il quale verrà anche consegnato il prestigioso Premio Perosi – giunto alla sua seconda edizione – al Maestro Arturo Sacchetti, che ha tenuto oltre 2.300 concerti in veste di direttore d’orchestra, maestro di coro, organista, clavicembalista e pianista. A lui va il grande merito di aver diffuso e valorizzato la musica perosiana in tutto il mondo. A questa importante manifestazione conclusiva del “Festival delle Orchestre giovanili – YOUTH 2017” parteciperà, oltre al sindaco di Tortona Gianluca Bardone, il Vescovo Vittorio Francesco Viola della Diocesi di Tortona. Durante la serata verrà, inoltre, presentata la donazione che il Club Lions Tortona Castello ha fatto nei confronti della Diocesi come omaggio per tutta la città, ovvero il “corpus di inediti perosiani”, manoscritti del maestro Perosi, che sono finalmente ritornati a “casa” dopo aver girato per il mondo. Il pubblico potrà anche avere il privilegio di ascoltare, per la prima volta assoluta, alcuni di questi brani musicali inediti.

 

 

Per ulteriori informazioni: www.lorenzoperosi.net

www.diocesitortona.it – facebook.com/perosi60

IN ARRIVO IL NUOVO ALBUM DEI TORINESI THE DOGGONE DOGS

Soltanto gli hipster magrolini possono fare rock and roll? No. C’è un unico modo per suonare Country o Blues? No. E’ proprio vero che non si possono insegnare nuovi trucchetti ai cani anziani? Hmmmm…Beh forse sì, o forse no, ma The Doggone Dogs non perdono tempo ad aspettare la risposta. Questa band torinese parte dai suoni tradizionali della musica Americana – country, blues e rock and roll – e vola verso destinazioni inaspettate, grazie al loro frontman, cantante, chitarrista ed autore Stewart Arnold, 100% Americano, che ha portato la sua passione per la musica Country dal New Jersey fino in Italia. Ad accompagnarlo Giancarlo Bonino, Roberto di Bacco e Aldo Terzini, tre musicisti provenienti da culture musicali differenti come jazz, rock, folk, musica celtica e classica. Assieme trovano una zona di incontro nella tipica formazione rock di due chitarre, basso e batteria, ma senza mai cadere nel banale: così nascono The Doggone Dogs. In “Love at First Bite”, il loro primo album, The Doggone Dogs mostrano che il romanticismo ed il desiderio non hanno età, e che le tradizioni devono essere sì riconosciute e rispettate, ma solo fino ad un certo punto. Le 15 tracce di “Love at First Bite” presentano un continuo intreccio di influenze ed una vasta gamma di sonorità, dalla loro interpretazione inusuale ed originale di canzoni simbolo come “These Boots Are Made for Walking”, “Moondance” e “St. James Infirmary Blues”, al country rock fino ad arrivare alle sfumature new wave/punk dei loro due (finora!) inediti, “Trouble” e “Zombie Love”. The Doggone Dogs suonano assieme da circa 5 anni: i loro live nel locali di Torino sono sempre seguiti da un pubblico affezionato in costante crescita. Il loro album “Love at First Bite”, disponibile su tutti i digital stores, distribuito da Capogiro Records e Believe Digital, è stato prodotto da Biagio Puma nel suo Charisma Recording Studio, con Vanessa Lucca nel ruolo di ingegnere del suono in tutte le fasi di realizzazione, dalla registrazione e al mix fino al mastering. 

Francesco Renga, firmacopie a Torino il 6 maggio

Non c’è due senza tre. Dopo il successo dei firmacopie di Albano e Gigi D’Alessio, il terzo appuntamento con la musica al ‘Parco Dora’ a Torino è con Francesco Renga. Il noto cantautore friulano ma bresciano d’adozione, già leader dei Timoria insieme a Omar Pedrini, da anni protagonista di una brillante carriera solista, è atteso il 6 maggio per il firmacopie relativo alla presentazione e promozione del suo ultimo album “Scriverò il tuo nome live” (Sony Music) uscito a fine aprile 1017, il primo disco dal vivo della sua carriera: in tracklist, 16 grandi successi e ben tre inediti che ripercorrono con equilibrio ed esaustività i suoi primi felici vent’anni di musica.

L’appuntamento con i fans torinesi è per le ore 13.30 al Centro Commerciale ‘Parco Dora’ a Torino in via Livorno angolo via Treviso. Così Emanuele Manca, General Manager della struttura: “Prosegue con successo la linea intrapresa anni fa che fa di ‘Parco Dora’ un punto di riferimento per la promozione della grande musica italiana a Torino. Il fatto che sempre artisti di maggior spessore scelgano i nostri ambienti per incontrare il pubblico della città della Mole conforta il nostro impegno nel fornire all’utenza valide occasioni di incontro e scambio culturale con i beniamini della canzone“.

 

“La ballata del carcere di Reading”

Un binomio di parole e musica affidato a Umberto Orsini e Giovanna Marini

“La ballata del carcere di Reading” di Oscar Wilde è diventata uno splendido recital di cui sono protagonisti, al teatro Gobetti, Umberto Orsini e Giovanna Marini. Uno tra i maggiori attori contemporanei e la signora della ribellione si confrontano sui versi di uno dei più grandi protagonisti della letteratura non soltanto ottocentesca, in una testimonianza densa di dolore, amore, desiderio e denuncia. Il testo, scritto sul finire dell’Ottocento, rappresenta un apologo contro l’abbrutinamento carcerario, che fece seguito alle accuse mosse allo scrittore per la sua omosessualità. Nel 1895 Wilde cito’, infatti, per diffamazione il marchese di Queensberry, padre del suo giovane amante Douglas. Persa la causa, fini’ condannato a due anni di lavori forzati nel carcere di Reading, dove scrisse due testi, il De Profundis e la Ballata. Denso di autocommiserazione il primo, il secondo, invece, si apre a un più ampio senso della riflessione sull’uomo e sull’io, in un contesto più ampio di appartenenza a un’umanità dolente e degradata. Nel recital si coglie un perfetto binomio di parole e musica, dove, nello scambiarsi dei posti, Orsini e Marini alternano le loro diverse sensazioni, quella dell’espressione e quella della evocazione musucale. Si tratta anche di un appuntamento artistico sul tema della pena di morte, essendo stato lo stesso Wilde testimone, durante la sua prigionia, di un’esecuzione a morte.

Mara Martellotta

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Teatro Gobetti, via Rossini 8

Dal 2 al 7 maggio 2017

2-4-6 maggio ore19.30

3-5 maggio ore 20.45

7 maggio ore 15.30

Sounds Good

Giovedì 4 maggio da Evvivanoé alle 18,30 un gruppo di artisti interpreta la musica in SOUNDS GOOD, una mostra collettiva che vedrà protagonisti Alberto Brusa, Francesca Belgiojoso, Mara Cozzolino, Arianna Favaro, Fabio Guida, Elena Mirandola, Pia Taccone. Ognuno nel suo personalissimo stile e con i propri strumenti espressivi interpreteranno per noi musica e suono. Illustratori, designer, pittori e incisori saranno uniti da un tema intrigante in maniera ironica e leggera per portare una ventata di freschezza e di colore nel piccolo spazio espositivo in Cit Turin. Molti degli artisti presentati hanno già lavorato con la galleria in mostre e fiere d’arte.La mostra inaugura alle 18,30 in via Grassi 16 e sarà visitabile fino al 4 giugno. Durante il vernissage accompagnamento musicale con un bicchiere di vino.

Don Orione e don Bosco: quel legame tra Torino, Pontecurone e il Monferrato

Una cinquantina di camminatori provenienti da Pontecurone e dal Pavese, gruppo composto dall’Associazione Strada Facendo di Pontecurone, presieduta da Claudia Fiaccone e dal Gruppo Micologico Vogherese, con il presidente Alfredo Gatti, è stata domenica mattina, 30 aprile, al Sacro Monte di Crea, proclamato Patrimonio dell’Umanità, con gli altri sacri monti e percorsi devozionali piemontesi e lombardi, dall’Unesco. Ad attenderli c’erano il presidente dell’Unione dei comuni della Valcerrina, Fabio Olivero ed il consigliere delegato al turismo, Massimo Iaretti. E’ stato il primo incontro, informale, tra la realtà di Pontecurone, che ha dato i natali a San Luigi Orione e la Valcerrina, cui appartiene il Santuario mariano di Crea, meta delle camminate domenicali di un altro Santo piemontese, Giovanni Bosco, di cui don Orione fu, sia pure per un breve periodo, allievo a Torino. L’Unione della Valcerrina nelle settimane scorse ha inviato al Comune di Pontecurone una manifestazione di interesse ad approfondire i legami tra le due realtà, al fine di arrivare ad un percorso di valorizzazione turistica che colleghi le due realtà. “L’auspicio – ha detto Iaretti – è che voi siate per noi la porta del turismo dalla Lombardia e voi per noi dal Piemonte Occidentale, in particolare dalla Città Metropolitana di Torino, nell’ottica della valorizzazione dei percorsi di fede che la nostra Unione sta progettando ed attuando”. Il presidente Olivero ha, dal canto suo, anticipato agli amanti del trekking e del nordic walking, il progetto dei “Castelli bruciati” attraverso le bellezze incontaminate dei boschi della Valcerrina, che sta prendendo sempre più corpo. Il breve, ma intenso incontro, si è concluso con la consegna di alcune bottiglie di vino dei colli del Monferrato e di materiale illustrativo della Valcerrina e la tradizionale foto di gruppo davanti alla cappella Gonzaga, anche se la stessa reca lo stemma apposto dai Savoia dopo il passaggio del Monferrato in loro dominio. Nelle prossime settimane, inoltre l’Unione Valcerrina cercherà di rafforzare i propri legami, attraverso proposte concrete di collegamenti con Torino e l’area della Collina Torinese, sempre collegati ai percorsi devozionali che, comunque, sono solo uno degli assi portanti di valorizzazione di un territorio che, come sottolinea Massimo Iaretti, “deve saper guardare al capoluogo regionale ed alla sua fascia collinare e fluviale, di cui costituisce il naturale proseguimento, pur se la sua storia guarda anche in direzione di Casale Monferrato”

 

 

Un viaggio nel circo contemporaneo

Rassegna di circo contemporaneo a cura della FLIC Scuola di Circo di Torino

dal 3 maggio al 17 giugno 2017
Spazio FLIC, via Niccolò Paganini 0/200, Torino
BIGLIETTI: intero 10 euro – ridotto 8 euro
Promozione: gruppi da 5 persone biglietto a 5,00 € cadauno
Prenotazioni allo 011 530217 o scrivendo a booking@flicscuolacirco.it


www.flicscuolacirco.it www.realeginnastica.it   |   www.facebook.com/FLIC.Scuola.di.Circo

11 appuntamenti di circo contemporaneo presentati nello Spazio FLIC, il nuovo spazio della Scuola di Circo di Torino ricavato all’interno di un ex hangar industriale nel periferico quartiere Barriera di Milano.
Una rassegna che mette al centro soprattutto gli allievi della FLIC, di sempre maggiore livello qualitativo, dando loro l’ennesima occasione della stagione per mettere in pratica quanto imparato, entrando a far parte di creazioni professionali che affinano la loro relazione con il palcoscenico e con il pubblico.
Viene ospitato anche uno spettacolo con  gli allievi statunitensi del “Master of Fine Arts in Physical Theatre” dell’Accademia dell’arte di Arezzo a conclusione della terza stagione di “Prospettiva Circo”, progetto artistico triennale sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo

Dal 3 maggio al 17 giugno si svolge “Spazio FLIC presenta…”, rassegna ideata ed organizzata dalla FLIC Scuola di Circo della Reale Società Ginnastica di Torinoe dedicata totalmente ai suoi numerosi allievi, alla loro preparazione artistica professionale e alla loro relazione con il palcoscenico e con il pubblico.
“Spazio FLIC presenta…” viene organizzata in collaborazione con l’associazione Variante Bunker Sport, con i patrocini della Città di Torino, della Circoscrizione 6 della Città di Torino, con il sostegno della Regione Piemonte e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo poiché la rassegna conclude la terza stagione di “Prospettiva Circo”, progetto artistico triennale che il MIBACT ha inserito nella rosa dei 6 progetti nazionali di perfezionamento professionale scelti per il triennio 2015/2017.

La rassegna propone 11 appuntamenti di circo contemporaneo con 6 creazioni messe in scena nello Spazio FLIC, il nuovo spazio della Scuola di Circo di Torino ricavato all’inizio del 2016 all’interno di un ex hangar industriale come spazio allenamento e da questa stagione anche accogliente sala spettacolo, un luogo che è allo stesso tempo creativo, performativo e divulgativo per una ricerca artistica sul “nuovo circo” più che mai viva.
Una rassegna che mette al centro soprattutto gli allievi della FLIC, 80 ragazzi provenienti per il 60% dall’estero e di sempre maggiore livello qualitativo, dando loro l’ennesima occasione della stagione per mettere in pratica quanto imparato, entrando a far parte di creazioni professionali che affinano ulteriormente la loro relazione con il palcoscenico e con il pubblico.

Gli spettacoli vengono presentati al pubblico nelle serate di mercoledì e giovedì e tra questi ci sono gli spettacoli di fine anno accademico dei primi due anni di corso e del corso denominato “Mise à Niveau”, le presentazioni dei progetti artistici personali degli allievi del secondo anno, un cabaret con gli allievi del terzo anno e uno spettacolo con gli allievi statunitensi del “Master of Fine Arts in Physical Theatre” dell’Accademia dell’arte di Arezzo.

Il 3 e il 4 maggio l’apertura è affidata a “Way Out”, serata con le presentazioni dei progetti artistici personali degli allievi del secondo anno.
L’11 maggio viene presentato “Miranda”, spettacolo con regia di Riccardo Massidda e con in scena gli allievi del corso “Mise à Niveau”, l’anno propedeutico che fornisce a 14 ragazzi le fondamenta necessarie ad affrontare al meglio un percorso formativo professionale di circo contemporaneo.
Il 13 maggio è in programma “Il circo in pillole che non avete mai visto” con gli allievi della FLIc e ospiti esterni con regia di Francesco Sgrò, Riccardo Massidda e Stevie Boyd.
Il 24 e il 25 maggio va in scena “This is not personal”, spettacolo di fine corso degli allievi del secondo anno con regia di Francesco Sgrò.
Il 31 maggio e l’1 giugno è la volta di “Passaggi”, spettacolo di fine corso degli allievi del primo anno con regia di Stevie Boyd.
Il 7 e l’8 giugno tocca a “Life is a Kabaret”, cabaret con in scena gli allievi del terzo anno di corso diretti da Francesco Giorda.
Infine, il 17 giugno la rassegna si conclude con “working_title_”, spettacolo con regia di Stevie Boyd e Francesco Sgrò e con in scena gli allievi del “Master of Fine Arts in Physical Theatre” dell’Accademia dell’arte di Arezzo, scuola d’arte statunitense che dal 2010 si rivolge alla FLIC Scuola di Circo di Torino per fornire ai propri studenti una ottima formazione di base sul circo contemporaneo.

Per l’allestimento degli SPETTACOLI DI FINE ANNO ACCADEMICO, in ogni stagione gli allievi seguono laboratori intensivi di creazione diretti da registi esperti in cui possono mettere in gioco tutto il bagaglio acquisito, lavorando e confrontandosi con un team professionale composto anche da coreografi, tecnici, costumisti, musicisti, scenografi, ecc… L’obiettivo è quello di offrire agli allievi l’opportunità di fare un’esperienza che sia il più possibile completa, che permetta loro di comprendere appieno cosa significa ideare, creare ed allestire uno spettacolo e che consenta loro di essere pronti ad entrare nel mondo del lavoro.

I PROGETTI ARTISTICI PERSONALI sono percorsi che gli allievi del secondo anno del corso professionale sviluppano in maniera semi-autonoma, cercando un modo proprio di avvicinarsi alla disciplina scelta e costruendo la base di un progetto artistico più ampio che dovrà procedere dopo il biennio FLIC.

IL CIRCO IN PILLOLE CHE NON AVETE MAI VISTO sarà un Circo in Pillole davvero speciale con in scena i numerosissimi allievi della FLIC , altri artisti ospiti e la regia condivisa di Francesco Sgrò, Riccardo Massidda e Stevie Bboyd. Circo in Pillole è la rassegna-tirocinio ideata 14 anni fa dalla FLIC con spettacoli a cadenza mensile per permettere agli allievi di sviluppare ed allenare la relazione con il pubblico e con il palcoscenico.

I REGISTI coinvolti sono Francesco Sgrò – direttore artistico della FLIC ed artista di grande talento che vanta importanti collaborazioni, Riccardo Massidda e Stevie Boyd – ex allievi della FLIC ed attuali docenti della scuola, e Francesco Giorda – attore e regista che collabora con la FLIC per la formazione teatrale.

I protagonisti principali di “Spazio FLIC presenta” sono però gli 80 ALLIEVI della FLIC, il 60% degli quali proviene dall’estero e la metà di loro da paese extra europei grazie all’importante valenza internazionale acquisita dal centro di formazione sul circo contemporaneo che da anni crea nel cuore di Torino un melting-pot artistico e culturale di alto livello. La FLIC ha rappresentato spesso l’Italia all’estero, interpretando le nuove tendenze europee e internazionali sullo sviluppo del “nuovo circo”, ed ha formato oltre 300 allievi, il 90% dei quali lavora nell’ambito del circo contemporaneo con mansioni artistiche e didattiche.

Gramsci e la vulgata torinese

di Pier Franco Quaglieni *

Sono passati 80 anni dalla morte di Antonio  Gramsci in una clinica romana dopo lunghi e terribili anni di prigione nel carcere di Turi che ne avevano minato il fisico. Chiunque abbia vissuto quell’esperienza drammatica, scontando la coerenza delle sue idee, merita rispetto, anzi ammirazione. Sandro Pertini che fu suo compagno di carcere, ha testimoniato della  sua altissima  dignità e delle sofferenze  vissute da Gramsci . Sicuramente Gramsci è stato una “figura dell’Italia civile ” che ricorderò nel secondo volume del mio libro che uscirà il prossimo anno. Un conto è Gramsci e un conto sono i gramsciani , in particolare quelli torinesi. Torino è profondamente legata al nome di Gramsci che nella nostra città ha lasciato il segno della sua opera come giovane socialista, direttore dell’”Ordine Nuovo”, animatore dei Consigli operai alla Fiat nel 1920 e fondatore dell’”Unità”. Ci fu addirittura  chi non voleva che nell’edificio in cui abitò in piazza Carlina, fosse creato un albergo che era visto come una dissacrazione di quel luogo. Esagerazioni  assurde sia perché a Roma nella casa che Gramsci abitò da parlamentare, era da tempo operante un albergo, sia perché la proprietà dell’edificio, per calmare le acque,  vi ospitò anche l’Istituto Gramsci  che ha una succursale, in effetti assai poco frequentata, in Via Maria Vittoria angolo via San Massimo. Torino si è distinta più di ogni altra città nelle commemorazioni ,in particolare presso il Polo del ‘900,vera e propria cittadella della cultura a senso unico, in cui l’egemonia dell’Istituto “Gramsci” è colta persino dagli stessi ospiti del Polo.

Il valore dell’eredità gramsciana  sotto e oltre la Mole 

Benedetto Croce, leggendo le sue “Lettere dal carcere “nel 1945, disse alle figlie che Gramsci “era uno dei nostri” proprio per l’afflato umano che le lettere dimostravano  e che restano il suo capolavoro, mentre i “Quaderni” rivelano vistosamente  i limiti del tempo e l’angustia ideologica  dell’analisi gramsciana. A 80 anni  dalla sua morte, abbiamo assistito nella nostra città  all’organizzazione di solenni messe cantate in suo onore e al lancio  di  biografie che sono delle vere e proprie agiografie scritte da vecchie  zie del gramscismo nostrano con conseguenti  recensioni acriticamente  osannanti  da parte di nipoti ,se possibile ancora più  faziosi dei maestri. Le parole forse possono sembrare troppo aspre e persino ingiuste ,ma chi conosce da vicino la situazione sa che non sono esagerate. La solita vulgata gramsciana torinese  è  diventata  davvero un po’ insopportabile perché le vecchie zie e qualche nipote prediletto  non vogliono capire  che il pensiero politico di Gramsci è morto da decenni e che ,a voler essere generosi, egli  è un pensatore inattuale, datato, superato.  C’è chi pretende  di imporre la sua  “verità” ,invocando un   “ipse dixit “ abbastanza arbitrario . Non sono riuscito a leggere di un incontro criticamente  e fondatamente storico che poi sarebbe anche  il modo migliore per ricordare un uomo come Gramsci. Gramsci amava la storia  e di questo amore scriveva dal carcere al figlio Delio, esortandolo a studiarla.

Il caso Orsini, Andrea Viglongo, il gramsciazionismo torinese 

Nicola Matteucci che conseguì la seconda laurea con una tesi su Gramsci  riteneva il suo pensiero appiattito sull’ideologia marxista. Matteucci mi disse che Gramsci era un agitatore politico  piuttosto  fanatico che incitava alla contrapposizione violenta e intollerante :l’esatto opposto di Filippo Turati che ,non a caso, venne considerato un traditore della causa del socialismo. Alessandro Orsini pubblicò  nel 2012 il bel saggio, molto documentato, ”Gramsci e Turati. Le due sinistre” edito da Rubettino. Non fu possibile presentarlo a Torino perché il linciaggio subito dall’autore da parte di alcuni studiosi torinesi, creò un clima che impedì ad altri studiosi di accettare di presentare il libro. Lo stesso autore si rese conto della situazione che si era determinata e che ancora oggi appare quasi surreale, se non fosse assolutamente vera. Orsini a Torino  venne  letteralmente messo all’Indice. Bobbio sottolineava come Gramsci fosse perfettamente allineato col marxismo-leninismo, una prospettiva politica violenta, giacobina, anche sanguinaria  che la dura lezione della storia ha travolto. Dopo la caduta del Muro di Berlino non si può più ragionare come prima. Pochi  ricordano invece che Gramsci cercò anche di contrastare lo stalinismo di Togliatti ,pagando tragicamente il proprio dissenso: incarcerato dai fascisti e perseguitato dai comunisti. Come ha ricordato e documentato Giancarlo Lenher ,in un bel libro sulla famiglia Gramsci in Russia, i suoi figli non fruirono neppure dei diritti d’autore delle sue opere che vennero incamerati dal Pci.
Andrebbe invece ricordato il redattore capo dell’”Ordine Nuovo”, Andrea Viglongo, il futuro straordinario editore  di grandi  autori piemontesi fino ad allora assai  poco valorizzati. Viglongo capì dove portava il gramscismo e scelse altre strade con coraggio. Gobetti morì e non possiamo sapere quale sarebbe stata la sua scelta definitiva e come avrebbe risolto l’ossimoro del suo liberalismo rivoluzionario e del suo rapporto con Gramsci che sembrava aver prevalso rispetto ai maestri della sua giovinezza. Giustamente il gobettiano Carlo Dionisotti sottolineò l’ossimoro gobettiano, dicendo che i liberali di norma  non sono rivoluzionari ma riformisti e i rivoluzionari sono invece, di norma , profondamente illiberali, se non proprio nemici della libertà. Sappiamo invece dove portò in termini di faziosità quello che Dino Cofrancesco,  attirandosi  l’odio ideologico di tanti intellettuali torinesi, Bobbio escluso, definì il gramsciazionismo. La miscela di intolleranza e di sudditanza ideologica ,di servilismo al Pci e di ottusità nel non denunciare le aberrazioni del comunismo russo e di quello internazionale  ebbe su Torino effetti che resero l’aria irrespirabile nelle case editrici ,nell’ateneo, nei giornali, in molte realtà culturali. Augusto Monti scrisse addirittura che il nuovo partito liberale era il Pci. La vedova di Gobetti,  affettuosamente protetta da Croce durante gli anni della dittatura fascista ,divenne vicesindaco di Torino in una Giunta egemonizzata dai comunisti ed essa stessa finì per ruotare attorno al Pci, come fece il “liberale” Franco Antonicelli diventato senatore della “Sinistra indipendente” eletto con i voti del Pci.Solo lo storico Raimondo Luraghi, medaglia d’Argento al V.M. durante la Resistenza, ebbe il coraggio di abbandonare quella compagnia e non poté mai insegnare a Torino, lui massimo storico militare, erede di diritto alla cattedra di Piero Pieri. Con un certo orgoglio ricordo che nella motivazione di un piccolo premio a me conferito a Palermo nel 2000 si parlava di “feroce egemonia gramsciana torinese” ,riferendosi  non a Gramsci ,ma ai suoi eredi. Quella  egemonia è ancora feroce, anche se “Le ceneri di Gramsci”, per dirla con un titolo di Pasolini del 1957 ,sono diventate polvere.

                                                                                  * Direttore del Centro Pannunzio