CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 324

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

AGENDA 7 – 13 ottobre 2022

 

VENERDI 7 OTTOBRE

 

Venerdì 7 ottobre

OTTOCENTO. COLLEZIONI GAM DALL’UNITÀ D’ITALIA ALL’ALBA DEL NOVECENTO

GAM – apre la nuova mostra

Dal 7 ottobre 2022

A inaugurare la stagione espositiva della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino è una mostra ricca di sorprese che intende offrire l’occasione per riscoprire parte della collezione ottocentesca del museo, ormai da quasi quattro anni non più visibile al pubblico. Curata da Riccardo Passoni, Direttore della GAM, e da Virginia Bertone, Conservatore Capo delle raccolte, la mostra presenta settantuno opere tra dipinti, pastelli, grandi disegni a carbone, sculture in marmo, delicati gessi e cere. Nel percorso sarà possibile ritrovare capolavori ben conosciuti come Dopo il duello di Antonio ManciniL’edera di Tranquillo Cremona o Lo specchio della vita di Pellizza da Volpedo, accanto a opere sin qui mai esposte, ma che nell’Ottocento erano considerate come veri gioielli della raccolta moderna del Museo, come la tela di Enrico Gamba, Ecco Gerusalemme! o quella di Francesco Gonin, Nobili in viaggio, che grazie alle ricerche condotte per la mostra ha ritrovato la sua storia e il suo vero titolo: La guida. Studio di castagni dal vero. Per rendere più immediatamente leggibile la trama della collezione, il percorso pone a confronto la nobile tradizione della pittura di figura con la novità delle ricerche sul paesaggio che furono, nelle loro espressioni più libere e sperimentali, oggetto di aspre critiche da parte della stampa conservatrice e dell’istituzione accademica. Otto sezioni tematiche accompagnano il visitatore lungo il percorso espositivo: Nascita di una collezione, Nuove sensibilità e ricerche, La pittura di paesaggio al Museo Civico, Dalla Scapigliatura al Divisionismo e Ricerche simboliste tra pittura e scultura. Ad arricchirlo sono tre spazi monografici dedicati ad Andrea Gastaldi, Antonio Fontanesi e Giacomo Grosso, che sottolineano la loro influenza sulla scena artistica torinese anche attraverso i significativi nuclei delle opere conservate alla GAM.

Info: https://www.gamtorino.it/it/OTTOCENTO

Venerdì 7 ottobre ore 16

IL MAO. LE ANTICHE CULTURE E LO SGUARDO CONTEMPORANEO

MAO – incontro nell’ambito della Settimana della Cultura UNI.VO.C.A

A cura di Davide Quadrio, direttore del MAO Museo d’Arte Orientale

Non esiste “vecchio” o “nuovo”, ma piuttosto una continua testimonianza dell’attività umana. È necessario ripensare agli oggetti del passato per renderli vivi nel presente, rimixare opere classiche con creazioni contemporanee, avviare un dialogo fra collezioni permanenti e mostre temporanee, per dare vita a nuove intersezioni e narrazioni alternative. Gli spazi del museo acquisiscono così nuovi significati sociali, dirigendosi “oltre il senso dei luoghi” dove le antiche culture hanno preso vita e forma.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

SABATO 8 OTTOBRE

 

Sabato 8 ottobre

DICIOTTESIMA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO AMACI

Una giornata a ingresso gratuito alla GAM con orario prolungato fino alle 20:00

Claudia Losi. Being There. Oltre il giardino – Performance e workshop

GAM – evento

La Giornata del Contemporaneo, è il grande evento annuale, promosso da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani. La manifestazione ha quest’anno come filo conduttore il tema dell’ecologia, connesso a quello della sostenibilità. Anche la diciottesima edizione presenta una programmazione ad hoc dei 24 Musei associati AMACI, che nel 2022 propongono un particolare focus su attività dedicate al pubblico dei diciottenni, sviluppando il tema proposto da AMACI.

La GAM di Torino, museo associato AMACI partecipa alla Giornata del Contemporaneo offrendo l’ingresso gratuito per tutta la giornata di sabato 8 ottobre alle collezioni permanenti del Novecento e alle mostre OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del nuovo secoloFlavio Favelli. I Maestri Serie Oro e Jannis Kounellis in Videoteca e l’orario prolungato fino alle 20:00 per le collezioni del Novecento.

Per questa occasione la GAM è felice di ospitare Claudia Losi con una performance alle ore 18:00 durante la quale l’artista realizzerà, di fronte al pubblico, una piccola serie di amuleti in terra cruda, dal multiforme corpo animale-umano-demonico. Gli amuleti, una volta ultimati, saranno affidati a un gruppo di studenti diciottenni del Liceo Madre Mazzarello di Torino perché li collochino, liberamente, negli spazi del museo, secondo la loro personale sensibilità.

In preparazione di questo gesto di messa a dimora nello spazio delle piccole presenze, gli studenti saranno invitati il giorno prima a partecipare a un workshop a loro dedicato durante il quale lavoreranno con l’artista sui molteplici significati che ciascuno di noi può dare alle parole “luogo naturale”.

Anche per questo progetto – scrive Claudia Losi – ho posto come punto di partenza il rapporto tra spazio reale e spazio immaginario. In questo caso, la domanda scatenante, al centro del mio sforzo condiviso, è apparentemente semplice: Qual è la tua idea di luogo naturale? Quello che mi interessa qui è una prospettiva relazionale e processuale da cui guardare i fenomeni e leggere il mondo che ci circonda. Non c’è nulla di neutro e acquisito una volta per tutte. Ciascun individuo, in base alla propria cultura e lingua, alla geografia da cui proviene, alla storia del proprio corpo, della propria memoria e della propria immaginazione, fornirà uno specifico punto di vista. Barry Lopez ha scritto Le percezioni di qualsiasi popolo invadono la terra come un’inondazione, lasciando che le idee si impiglino tra le setole del pennello, si disseminino come pezzi di carta bagnata da raccogliere e decifrare. Nessuno può raccontare l’intera storia. (cfr. sito https://www.beingthereoltreilgiardino.com/)

Alla fine della giornata di workshop, gli studenti e l’artista comporranno su una parete del museo, attraverso scritte e immagini, le idee, le diverse fantasie e memorie, a cui le parole “luogo naturale” li avranno condotti, attraverso il confronto delle percezioni individuali, il dialogo e la lettura di alcuni testi.

Il disegno a parete sarà portato a compimento da Claudia Losi che vi aggiungerà altre immagini e scritte da lei raccolte nell’arco degli ultimi due anni, durante il suo viaggio di esplorazione – tra Israele, Singapore e l’Italia – delle innumerevoli idee di luogo naturale generate nel pensiero di popoli e individui, avviato con progetto Being There. Oltre il giardino realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (IX edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC. L’intervento resterà visibile al pubblico fino a domenica 6 novembre 2022.

 

Sabato 8 e domenica 9 ottobre ore 15

SEGNI AD ARTE. VIAGGIO DAL SEGNO AL GESTO

GAM – Visita guidata tematica

a cura di Theatrum Sabaudiae

Il percorso in GAM tra le opere del 900 e del contemporaneo propone un viaggio alla scoperta di come il segno si sia evoluto e modificato accompagnando gli artisti nella loro espressione artistica e personale.

Dalla linea netta di Felice Casorati, alla velocità di Hans Hartung per il quale “Il conoscere dipende dall’agire” fino ai tagli di Lucio Fontana e ai neon di Mario Merz, il segno diventa linea che contiene, pennellata che permette al colore di raccontarsi sulla tela, gesto che esprime energia e emozione, taglio che apre varchi alla ricerca dello spazio e del tempo o luce che crea simboli.

Tariffa: 6 € a persona

Durata: 90 minuti

Possibilità di prenotazione per gruppi di massimo 25 persone in settimana e weekend

Tariffa: 96 € a gruppo (comprensivo di diritti di prenotazione)

Durata: 90 minuti

Tariffa: 81 € a gruppo (comprensivo di diritti di prenotazione)

Durata: 60 minuti

Per informazioni e prenotazioni: 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

Sabato 8 ottobre ore 16.30

TRA GOTICO E RINASCIMENTO

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Un itinerario che offre la possibilità di conoscere le collezioni del museo, traendone una visione d’insieme. Previa presentazione generale delle opere custodite a Palazzo Madama, la visita rivolgerà un particolare focus all’arte gotica e rinascimentale. Ci si soffermerà quindi sul Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, sulle opere dell’artista borgognone Antoine de Lonhy, per poi continuare con artisti quali Martino Spanzotti e Defendente Ferrari.

È un’occasione per conoscere il Museo Civico d’Arte Antica di Torino con uno sguardo rivolto ai secoli XV e XVI, quando il Rinascimento e le nuove correnti artistiche raggiunsero il territorio e diedero spunti nuovi a un Nord-Ovest pronto ad accogliere le importanti novità.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

DOMENICA 9 OTTOBRE

 

Domenica 9 ottobre ore 15

DIVERSI MA UGUALI     

GAM –  attività per famiglie in occasione di F@MU, Giornata nazionale delle famiglie in museo

In occasione dell’evento F@MU “Diversi ma Uguali” la GAM propone una attività famiglia dedicata al tema della diversità intesa come valore, opportunità di crescita per il singolo e la comunità, strumento di inclusione sociale e accoglienza. La discussione sulla diversità è un dibattito che riguarda tutti, grandi e piccini, e che diventa sempre più importante nella nostra società contemporanea. Siamo uguali perché siamo diversi: le differenze di cultura, carattere, gusti, attitudini e ingegno, sono il segno che l’uguaglianza vive nella diversità che unisce e arricchisce la comunità. Il percorso nelle sale del 900 permetterà di comprendere come anche in arte l’espressione della propria diversità possa essere stato un punto di forza per molti artisti moderni, e di come questi abbiano saputo liberarsi dalle regole della tradizione e dalle imposizioni del gusto estetico della loro epoca per esprimere sé stessi in modo libero, autonomo, aprendo strade verso nuove forme espressive senza preoccuparsi del pregiudizio esterno. Dalle ricerche più filosofiche di Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, al racconto intimo di Marc Chagall, per arrivare ad artisti che abbandonano la figurazione per immergersi in una interiorità fatta di mistero, energia e colore. Il corpo dell’artista stesso si perde nella rappresentazione e diventa protagonista nel gesto: forza, meditazione, espressione di sé attraverso un movimento agito sulla tela. Negli spazi dell’Educational Area i partecipanti, adulti e bambini, lavoreranno su delle sagome, per agire in maniera totalmente libera, cercando di tradurre con materiali, segni, colori la propria essenza e identità. Una galleria di ritratti tutti uguali e tutti diversi, per esaltare l’individuale unicità.

Costo: Euro 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 9 ottobre ore 16

DIVERSI MA UGUALI     

MAO –  attività per famiglie in occasione di F@MU, Giornata nazionale delle famiglie in museo

Adatto a tutte le età

Tutti insieme alla scoperta dell’Oriente nelle collezioni permanenti del MAO. L’attività prevede un percorso di visita e un laboratorio “a due voci” con un interprete segnante in LIS. La lingua dei segni racconterà e aggiungerà alla visita un momento di inclusione e di curiosità e in laboratorio i partecipanti lasceranno il loro segno grafico/pittorico utilizzando materiali vari.

Costo: €4 per tutti i partecipanti (bambini e adulti).

Prenotazione obbligatoria al tel.011-4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Domenica 9 ottobre ore 16.30

ORO, ARGENTO, BRONZO: RIFLESSI METALLICI

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Il metallo e la sua lavorazione è il protagonista della passeggiata guidata tra gli oggetti d’arte di raro pregio del museo. Sguardi rivolti verso oggetti luccicanti da scoprire insieme, partendo dal Tesoro di Desana, per passare a sala Acaia, dove il famoso cofano del Cardinale Guala Bicchieri offre mille spunti da raccontare, e proseguendo tra le vetrine degli smalti limosini. Bronzo, ottone…si fa presto a dire metallo di fronte al reliquiario di San Maurizio, un capolavoro di tecnica completamente rivestito da lamina in argento decorata a sbalzo. Quali sono le differenze fra i vari tipi di leghe e materiali? Ceselli e bulini: quali sono gli strumenti utilizzati? Sono solo alcune delle curiosità che sveleremo durante la visita guidata.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

MERCOLEDI 12 OTTOBRE

 

Mercoledì 12 ottobre ore 16

DELIZIE D’AUTUNNO: FLORA ESOTICA

Palazzo Madama –  visita al Giardino Botanico Medievale con Edoardo Santoro

Il giardino autunnale è ricco di colori e sorprese; maturano gli ultimi frutti, le foglie cambiano colore, emergono bacche e baccelli pieni di semi e le rose tardive sono ancora in fiore. Il mese di ottobre è anche il migliore per approfondire le tecniche di giardinaggio e in particolare i lavori che consentono alle piante di superare al meglio l’inverno e ripartire in primavera con nuovi cicli di fioritura.

Ricino e liquirizia, fagiolo d’Egitto e zucca a bottiglia sono piante di origine orientale e nord-africana conosciute fin dall’antichità e che oggi ben si adattano alle condizioni di crescita nel Nord Italia. Si parlerà di aspetti di coltivazione, idee di accostamenti in giardino e usi pratici in cucina e cosmetica con aneddoti storici e botanici oltre a consigli di coltivazione e gestione delle piante in giardino e in vaso.

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ per la visita guidata

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Mercoledì 12 ottobre ore 17

PRESENTAZIONE ATTIVITA DIDATTICHE a.s. 2022/23     

MAO –  presentazione online per i docenti

I Servizi Educativi presentano le proposte didattiche 2022/23 sulle collezioni permanenti e le mostre temporanee.

Sono invitati a partecipare i docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado, gli educatori, i formatori di associazioni ed enti legati al mondo del sociale e dell’accessibilità e chiunque sia interessato.

L’appuntamento è dedicato alla presentazione delle attività didattiche sulle Collezioni permanenti e la mostra temporanea.

Prenotazione obbligatoria: 0114436927/28 o maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

 

GIOVEDI 13 OTTOBRE

 

Giovedì 13 ottobre

MARGHERITA DI SAVOIA, REGINA D’ITALIA

13 ottobre 2022 – 30 gennaio 2023

Palazzo Madama – apertura al pubblico della nuova mostra

Mercoledì 12 ottobre anteprima stampa alle ore 11 | Inaugurazione su inviti alle ore 18

 

Palazzo Madama, dal 13 ottobre 2022 al 30 gennaio 2023, dedica a Margherita di Savoia, la prima Regina dell’Italia unita, una mostra – coordinata da Maria Paola Ruffino – che ne ricostruisce la straordinaria figura.

Margherita di Savoia (Torino 1851 – Bordighera 1926) è stata la prima regina dell’Italia unita. Fin dalle nozze con il principe Umberto, seppe conquistare il cuore degli Italiani e, con la propria popolarità, contribuì a costruire il sentimento di identità della nazione intorno alla corona dei Savoia. Regina dal 1878 al 1900, impose il suo gusto ridondante nella moda, nella decorazione, il suo amore per la musica e la montagna si riverberarono nella vita dell’aristocrazia italiana. Fu testimonial di attività a sostegno delle donne e promosse lo sviluppo di scuole professionali, e di opere di beneficenza. Il mito di Margherita non si eclissò con l’assassinio di Umberto, anzi, accompagnò la nazione nel XX secolo.

Figlia di un eroe del Risorgimento, il duca di Savoia Genova Ferdinando, e nipote del Re Vittorio Emanuele II, Margherita sposa a sedici anni il cugino ed erede al trono, Umberto. Negli anni immediatamente successivi all’unificazione nazionale, si rende protagonista nel costruire un forte sentimento di identità nazionale intorno alla monarchia. La mostra illustra il tumultuoso passaggio tra XIX e XX secolo del Paese attraverso la traiettoria di questa figura che divenne icona femminile di casa Savoia: glamour nelle ricche ed eccessive toilettes, materna nell’interessarsi alle necessità del popolo e nel sostenerne l’istruzione, apripista di un nuovo stile di vita che si relaziona con la natura e la montagna

Il percorso immersivo dell’esposizione, con oltre settanta opere d’arte, tra ritratti, dipinti, sculture, abiti e gioielli, strumenti musicali, manoscritti, tappezzerie e mobili, racconta la Regina d’Italia in rapporto al suo tempo e al suo popolo, il suo essere madre, icona di stile, paladina dell’arte e della cultura, benefattrice pietosa, donna interessata al nuovo e alla modernità.

Info: www.palazzomadamatorino.it

Fino a sabato a Torino, da “OFF TOPIC”, la XIV edizione di “_resetfestival”

“Musica sommersa”

Dal 3 all’ 8 ottobre

E’ l’unico backstage festival d’Italia.  Torna a Torino, con il titolo di “Musica sommersa” (per “dare voce e sostegno, oggi più che mai, al comparto della musica”), da lunedì 3 a sabato 8 ottobre negli spazi del trendy Bistrò “OFF TOPIC” (via Pallavicino, 35), “_resetfestival”, il “Festival dell’Innovazione Musicale” dedicato a talenti emergenti e ai nuovi strumenti e modelli di business in ambito musicale. Alla sua XIV edizione e co-prodotto da “Associazione Culturale Verve” e “The Goodness Factory”in collaborazione con “Piemonte dal Vivo” e il sostegno della “Fondazione Compagnia di San Paolo” e della “Fondazione CRT”, dal 2009 il Festival è una tappa imprescindibile per coloro che da tutta Italia, ogni anno si ritrovano a Torino per parlare di music business: 6 giorni di workshop e laboratori, di listening session e di incontri con management ed etichette discografiche, 6 giorni e 6 notti di showcase e di musica live. L’idea è quella di dar vita ad un vero e proprio “Campus della musica”, un percorso formativo e una vetrina per connettere progetti artistici e figure professionali per una settimana intera di full-immersion attraverso i diversi format di “_reset”_reHUBMusic Innovation HubListen e Talk. Anche quest’anno saranno 4 i laboratori nella sezione _reHUB:

reHUB produzione creativa con la cantautrice lombarda Cristna Donà il rapper campano GhemonDitonellapiaga e Bianco mentor dei 4 progetti selezionati, insieme ad  Ale Bavo e a Valentina Farinaccio tutor per tutte le produzioni

reHUB management con Roberto Genovese (Sugar), Paolo Pavanello (INRI Metratron) e Lucia Maggi (42 Law Firm)

_reHUB crewin collaborazione con “DOC Live” e “Tech Academy” con Fenia Galtieri (Assistente di Produzione), Daniele “Ilmafio” Tortora

 _reHUB reporter con la collaborazione di “Rockit” e “The Pepegas Team”

Oltre ai laboratori e alla sezione Talk torna, Music Innovation Hub, lo spazio nato nel 2011 e dedicato al percorso artistico come impresa: pitchteam buildingmusic canvas e tantissimi workshop riservati alle giovani e ai giovani selezionati tramite la call di “_reset”, che per tutti i pomeriggi della settimana avranno la possibilità di entrare in contatto diretto con le più importanti figure professionali dell’industria musicale italiana. Venerdì 7 e sabato 8 ottobre al mattino, Listen: i progetti selezionati tramite call saranno protagonisti di session di ascolto e scouting.

“_reset”, infine,  è anche contenitore. Martedì e mercoledì 5 ottobre, infatti, nell’ambito della sesta edizione di  “Glocal Sound – Giovane musica d’autore in circuito”, si terrà uno showcase di undici progetti musicali provenienti da otto regioni per promuovere la musica originale e inedita in tutte le sue forme, iniziativa ideata da “Piemonte dal Vivo” insieme ad altri circuiti italiani.

Per info e programma completo: “OFF TOPIC”, via Pallavicino 35, Torino; tel 011/0601768 o www.resetfestival.it o www.offtopictorino.it

g.m.

“Steve McCurry. Texture” Al “Filatoio” di Caraglio, gli scatti del grande fotografo americano

Una mostra realizzata dalla cuneese “Fondazione Artea”

Da giovedì 29 settembre a domenica 29 gennaio 2023

Caraglio (Cuneo)

“Se sai aspettare , le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto”: le parole sono dell’americano di Filadelfia, Steve McCurry, da oltre cinquant’anni fra le voci più autorevoli della fotografia mondiale. Dalla street photography alla fotografia di guerra, a quella “urbana” e a tanta tanta ritrattistica. Chiamata a cogliere, in uno scatto improvviso o improvvisato, l’anima della gente. Ovunque nel mondo. Nei luoghi di guerra e nei Paesi di pace. L’anima. Gli occhi. Il volto. I gesti. E gli abiti. Eh, sì. Anche gli abiti. Siano essi intessuti di materia pregiata o di povera e misera fattura. Anche gli abiti, i tradizionali costumi celano e raccontano l’anima di un essere umano, l’anima di un popolo. Parte di qui l’idea della mostra “Steve McCurry. Texture”, promossa e realizzata dalla cuneese “Fondazione Artea” (curata da Biba Giacchetti con il contributo di Maddalena Terragni), ospitata da giovedì 29 settembre a domenica 29 gennaio 2023, negli spazi dell’antico Setificio – Museo di via Matteotti, a Caraglio (Cuneo). Trame di vita.

 

E “tessere” trame di vita è infatti il fine del progetto: le trame impresse nei 100 scatti fotografici provenienti da tutto il mondo a firma del celebre fotografo della “Magnum Photos”, con i tessuti e la storia del luogo, ex fabbrica di seta e oggi “fabbrica culturale”. Gli scatti più famosi e iconici di McCurry ci sono tutti. Compreso il ritratto, arcinoto nel mondo, di Sharbat Gula. Gli occhi verdi, il volto sorpreso, sospettoso (ignaro di cosa mai fosse quel marchingegno posto davanti a lei, fra le mani di uno sconosciuto occidentale) della “Ragazza afgana” ritratta in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. Quel volto diventerà la “foto di copertina” nel giugno dell’’85 del “National Geographic” e sarà, nel tempo, ampiamente utilizzato sulle brochure di “Amnesty International”, oltre che su poster molteplici e calendari vari. Un volto, tanti volti, tante storie di un difficile e rischioso reportage in Afghanistan (travestito, McCurry, con abiti e folta barba da Mujahideen), proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali, che gli varrà il “Magazine Photographer of the Year”, fra i tanti premi e riconoscimenti e mostre a lui (oggi 72enne) dedicate ovunque nel corso degli anni. L’esposizione organizzata oggi nell’antico “Filatoio” di Caraglio, dove la memoria del glorioso passato di “fabbrica della seta” è ancora viva dopo quasi 400 anni, vuole indagare “il rapporto intrinseco – scrive la curatrice Biba Giacchetti – tra l’essere umano e il modo di vestire, acconciarsi e apparire, attraverso un’ampia selezione di foto del celebre artista che hanno come ‘focus’ il tessuto, in un percorso espositivo che intreccia trama visiva e trama emotiva. Una narrazione che parte da una sezione dedicata alla manifattura e alla produzione che, in ogni paese, per tradizione e disponibilità, si avvale di mezzi e strumenti di realizzazione differenti ma allo stesso tempo è simile nell’approccio manuale e creativo, per proseguire con una galleria dei più celebri ritratti di McCurry, in cui le persone esprimono con fierezza il loro ‘essere’, tanto nei ricchi abiti tibetani quanto nelle più semplici condizioni dei rifugiati afgani come la tanto amata Sharbat Gula”.

Ad arricchire il percorso espositivo sono anche alcuni dei frammenti più significativi della “Collezione Antonio Ratti”: carte tecniche relative alla produzione tessile, antichi velluti e damaschi cinesi, pannelli ricamati della cultura “Kuba” del Congo, matrici di stampa a riserva giapponesi, velluti turchi, tessuti “ikat” dell’Asia centrale, coloratissimi indumenti provenienti dal centro America e una sezione significativa di sete settecentesche europee capaci di entrare in profondo dialogo con le fotografie di Steve McCurry. “Nasce così – conclude Maddalena Terragni, responsabile della ‘Collezione Tessile’ e della programmazione della ‘Fondazione Artea’ – un racconto capace di avvolgere nella sua forma estetica e di proiettare l’immaginario in uno spazio abitato dai riflessi propagati da forme artistiche che qui si fondono diventando complementari”.

Gianni Milani

“Steve McCurry. Texture”

“Filatoio” di Caraglio (Cuneo), via Matteotti 40; tel. 0171/618300 o www.fondazioneartea.org o www.filatoiocaraglio.it

Da giovedì 29 settembre a domenica 29 gennaio 2023

Orari: giov. e ven. 15/19; sab, dom. e festivi 10/19

Nelle foto:

–       “Omo Valley” Ethiopia, 2016

–       “Peshawar – Sharbat Gula” Pakistan, 1984

–       “Tagong” Tibet, 1999

–       “Rajasthan” India, 2005

Note di Classica: Jordi Savall, Vadym Kholodenko e Fabio Luisi, le “stelle” di Ottobre

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Martedì 11 alle 20.30 parte la nuova stagione di LingottoMusica. All’Auditorium Agnelli Les Concerts des Nations, diretti da Jordi Savall eseguiranno musiche di Schubert. Mercoledì 12 alle 20.30 al Conservatorio G. Verdi, debutto della nuova stagione dell’Unione Musicale.

 

Il pianista Vadym Kholodenko eseguirà musiche di Prokof’ev e Schubert. Sabato 15 alle 18 al Teatro Vittoria, Francesco Parodi e Michel Chenuil percussioni, presentano “In Principio era il Ritmo”  primo episodio con Antonio Valentino. Domenica 16 alle 16.30 al Teatro Vittoria, per l’Unione Musicale, Clarissa Bevilacquaviolino e Yu Nitahara pianoforte, eseguiranno musiche di Prokof’ev, Mozart, Brahms, e Saint-Saens. Lunedì 17 alle 20 al Teatro Vittoria, il Quartetto Altemps eseguirà musiche di Onslow e Schubert. Mercoledì 19 alle 20.00 e giovedì 20 alle 20.30, all’Auditorium Toscanini debutto della Stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Fabio Luisi dirigerà l’Orchestra Rai. Verrà eseguita la sinfonia n.2 “Resurrezione” di Mahler. Sempre mercoledi 19 alle 20.30 al Conservatorio, per la stagione dell’Unione Musicale, il Trio Karènineeseguirà musiche di Schubert, Ravel e Schumann. Sabato 22 alle 20 al teatro Vittoria, il Quartetto Esmè eseguirà musiche di Debussy e Cajkovskij.

Mercoledì 26 alle 20.30, l’Unione Musicale presenta al Conservatorio Diana Tishchenko al violino e Josè Gallardo al pianoforte, impegnati ad eseguire musiche di Ravel, Ysaye e Schubert. Venerdì 28 alle 20.30 all’Auditorium Toscanini per Rai Nuovamusica, l’Orchestra Rai diretta da Gergely Madaras, eseguirà musiche di Schonberg, Nono e Carter. Sabato 29 alle 20 al teatro Vittoria,  il Trio Debussy, con Andrea Chenna alle programmazioni, presenta il progetto “Lili”.

Pier Luigi Fuggetta

Presentata nella nuova sede di Borgo Crimea a Torino, la X edizione di “Flashback Art Fair”

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Il “cuore pulsante” dell’arte

Recita, da sempre, il claim: la Fiera “dove l’arte è tutta contemporanea”, sia essa appartenente al passato più passato, sia essa immersa nelle sperimentali bizzarrie del contemporaneo più contemporaneo. Manifestazione che lega cultura e mercato, è stata presentata nei giorni scorsi la X edizione di “Flashback Art Fair”. Un decimo compleanno festeggiato alla grande, con l’apertura (dopo le precedenti ospitate al “Pala Alpitour” e alla “Caserma” di via Asti) della nuova sede in corso Giovanni Lanza 75 (Borgo Crimea) a Torino. In quella che nell’Ottocento fu la villa del noto banchiere Luigi Marsaglia, utilizzata, in seguito ad un consistente ampliamento, come orfanotrofio per essere poi occupata dagli uffici della Provincia, e che, finalmente, dal 3 al 6 novembre prossimi, accoglierà l’attesa “Fiera d’Arte” ideata da Ginevra Pucci e Stefania Poddighelocation ideale – “Flashback Habitat”– grande hub culturale, aperto tutto l’anno (e questo conta!), rinato grazie allo strumento urbanistico dell’uso temporaneo deliberato dal Comune di Torino e all’accordo dell’“Associazione Flashback” con il “Gruppo Cassa Deposito e Prestiti” cui appartengono i 20mila metri quadri dell’area. Dieci anni e un titolo ch’è tutto un programma: “he.art”, con l’immagine guida realizzata da Alessandro Bulgini, direttore artistico della Fiera, e termine che nasce dall’elaborazione di “heart/cuore” e che contiene magicamente al suo interno la parola “arte”. Arte, dunque, come “cuore pulsante”. Che ben “rappresenta – sottolineano i responsabili – la complessità del ‘mondo Flashback’ che individua proprio nell’arte il motore del cambiamento, ponendo l’accento anche sulla necessità di ripensare la relazione centri/periferie”. Una trentina abbondante gli espositori (gallerie fra le più significative sul piano internazionale), tutti selezionati sulla base di un impegno comune nella ricerca e volontà di riscoprire tecniche, opere, artisti e provenienze sempre attuali. Nove quelli torinesi. Protagoniste assolute saranno le opere, che vanno a coprire circa duemila anni di storia dell’arte. Opere che pulsano e navigano tra sacro e profano: dalla luminosa “Fanciulchiara” di Giacomo Balla, ritratto della figlia Elica, presentata da “Aleandri Arte Moderna” di Roma alla cinquecentesca “Predella” (raffigurante “L’Adorazione del Bambino”, “Adorazione dei Magi” e “Fuga in Egitto”) di Bernardino Lanino (1523 – 1583) di “Flavio Pozzallo” di Oulx Torino); dal “Senza Titolo” ( “Il sogno” ) del 1950 di Carol Rama, presentata dalla “Galleria Del Ponte” di Torino, “dove l’artista è ancora giovane eppure già matura, morbosa e anomala”, fino all’emblematico “Habitat” di Stefano Di Stasio (“Galleria Alessandro Bagnai”, Foiano della Chiana – Arezzo), fra i protagonisti indiscussi del ritorno alla pittura d’immagine che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni del secolo scorso. E l’iter prosegue senza soluzione di continuità. E di forti emozioni. Sotto l’intesa (principio di base, sempre) che “l’arte è tutta contemporanea”. Interessante è anche ricordare che per il suo decennale, “Flashback Art Fair” ha in agenda (con il titolo di “Flashback exhibition”) un’articolata proposta di mostre, video, talk e laboratori didattici. Tre, soprattutto, le mostre da segnalare, all’insegna dell’internazionalità. La prima, “Opera viva Barriera di Milano, il Manifesto”, progetto ideato da Alessandro Bulgini, raccoglie le immagini di sette artisti islandesi selezionati dal curatore Jón Gnarr. La seconda, “Cuba introspettiva”, è un progetto espositivo ideato e curato da Giacomo Zaza con venti artisti contemporanei, attivi dalla metà degli anni Settanta all’ultimo ventennio, protagonisti delle più recenti ricerche “intermediali” dentro e fuori dell’isola. La terza, con la curatela di Michela Casavola, vede il coinvolgimento dell’ONG indipendente “WeWorld”, impegnata a garantire i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo, e raccoglie, in un percorso immersivo, le fotografie di Davide Bertuccio e Camilla Milani realizzate in Benin e Mozambico, con le immagini di un’umanità ritratta nelle sue estreme condizioni di precarietà, in luoghi spesso soggiogati dagli inarrestabili disastri del terrifico cambiamento climatico.

Per info e programmi: tel. 393/6455301 o www.flashback.to.itinfo@flashback.to.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Carol Rama: “Senza titolo”, Galleria Del Ponte, Torino

–       “Flashback Habitat”

–       Giacomo Balla: “Fanciulchiara”, Aleandri Arte Moderna, Roma

–       Bernardino Lanino: “Predella”, Flavio Pozzallo, Oulx (Torino)

Una giornata a ingresso gratuito alla GAM, con performance e workshop dell’artista piacentina Claudia Losi

“AMACI”. XVIII Giornata del Contemporaneo

Sabato 8 ottobre, con orario prolungato fino alle 20

Sono 24 in Italia i Musei associati “AMACI” (Associazione dei Musei d’Arte Italiani) che, ogni anno ad ottobre, tornano a palesare la loro unità d’intenti promuovendo tutt’insieme la cosiddetta “Giornata del Contemporaneo” – realizzata con il sostegno della “Direzione Generale Creatività Contemporanea” del “Ministero della Cultura” e con la collaborazione della “Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale” – dedicata all’arte del nostro tempo ed al suo pubblico. Filo conduttore di questa XVIII edizione, finalmente in presenza, dopo le restrizioni dovute a due anni di pandemia, sarà il tema dell’“ecologia”, connesso a quello della “sostenibilità”, attraverso una programmazione ad hoc dei Musei associati che, per quest’anno, propongono un particolare focus su attività dedicate al pubblico dei diciottenni. L’appuntamento è, in tutt’Italia, per la giornata di sabato prossimo 8 ottobre e a Torino sarà la “GAM-Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea” (via Magenta, 31), associata ad “AMACI”, insieme al “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea”, a parteciparvi con proposte decisamente allettanti. La prima: ingresso gratuito per tutta la giornata di sabato alle collezioni permanenti del Novecento e alle mostre “OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento”“Flavio Favelli. I Maestri Serie Oro” “Jannis Kounellis” in Videoteca, con orario prolungato fino alle 20 per le collezioni del Novecento. La seconda: alle 18performance workshop dell’artista piacentina Claudia Losi, ricercatrice fra le più interessanti e sensibili nella sfera del “contemporaneo”, attratta in modo particolare dal rapporto uomo – paesaggio ed operante con diversi media come installazioni site-specific, scultura, fotografia ed opere tessili e su carta. Per l’occasione la Losi riprenderà un suo fortunato progetto dal titolo “Being There. Oltre il giardino”, avviato nel febbraio del 2020 con un workshop online sull’interpretazione del concetto di “luogo naturale”, organizzato dal “NTU-Centre for Contemporary Art” di Singapore. Restando in tema, l’artista realizzerà, di fronte al pubblico, una piccola serie di amuleti in terra cruda, dal multiforme corpo animale-umano-demonico, che, una volta ultimati, saranno affidati a un gruppo di studenti diciottenni di un Liceo di Torino perché li collochino, liberamente, negli spazi del Museo, secondo la loro personale sensibilità. In preparazione di questo gesto di “messa a dimora nello spazio” delle piccole presenze, gli studenti saranno invitati il giorno prima a partecipare a un workshop a loro dedicato durante il quale lavoreranno con l’artista sui molteplici significati che ciascuno di noi può dare, per l’appunto, alle parole “luogo naturale”. E attenzione! “Non c’è nulla– spiega Claudia Losi – di neutro e acquisito una volta per tutte. Ciascun individuo, in base alla propria cultura e lingua, alla geografia da cui proviene, alla storia del proprio corpo, della propria memoria e della propria immaginazione, fornirà uno specifico punto di vista”. Alla fine della giornata, gli studenti e l’artista comporranno su una parete del Museo, attraverso scritte e immagini, le idee, le diverse fantasie e memorie, a cui le parole “luogo naturale” li avranno condotti, attraverso il confronto delle percezioni individuali, il dialogo e la lettura di alcuni testi. Successivamente il disegno a parete sarà portato a compimento dall’artista che vi aggiungerà altre immagini e scritte da lei raccolte nell’arco degli ultimi due anni, durante il suo viaggio di esplorazione – tra Israele, Singapore e Italia– delle innumerevoli idee di “luogo naturale” generate nel pensiero di popoli e individui, avviato con il progetto (di cui sopra) “Being There. Oltre il giardino” realizzato grazie al sostegno dell’“Italian Council” (IX edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della “Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC”. L’intervento resterà visibile al pubblico fino a domenica 6 novembre.

Per info: GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Gianni Milani

Foto da: “Being There. Oltre il giardino” di Claudia Losi

“Una canzone fa rivivere un ricordo…”

MUSIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE

Il peggio sono i viaggi, le avventure

Una canzone fa rivivere un ricordo

Le domande senza risposta, questo è il peggio”

” Si t’étais là ” è una canzone della cantante francese Louane . È stato pubblicato il 21 ottobre 2017 come secondo singolo dal suo secondo album in studio Louane . La canzone ha raggiunto la posizione numero due nella classifica dei singoli francesi .

Tolti certi “cult”, non sono particolarmente amante della canzone francese anche se ammetto di aver goduto in adolescenza con “jo le taxi” di Vanessa Paradis che ha segnato una delle mie estati più belle e spensierate.

Ma questo brano, che cerca di elaborare un lutto (probabilmente la perdita dei genitori n.d.r.) mi ha particolarmente colpita.

Sarà la voce soave di Anne Peichert, conosciuta con il nome d’ arte Louane, sarà la perdita di mia madre che forse ancora del tutto non ho elaborato ma questa canzone mi tocca le corde dell’anima.

Di Louane si sa che è stata una semifinalista nella stagione 2013 di The Voice: la plus belle voix in Francia con Louis Bertignac come coach.

Nel 2014 è stata scritturata nel film La Famille Bélier , per il quale ha vinto il Premio César come attrice più promettente .

Il padre di Louane, Jean-Pierre Peichert, era francese, figlio di madre polacca e padre tedesco. Sua madre, Isabel Pinto dos Santos, era portoghese, figlia di padre portoghese e madre brasiliana.

Il 5 febbraio 2015, ha servito come atto di apertura per la vetrina di Jessie J a Parigi.

Il suo album di debutto in studio, Chambre 12 , è stato pubblicato il 2 marzo 2015, con grande successo. Anche il suo singolo ” Avenir ” ha scalato le classifiche francesi.

Nel 2017, ha fornito la voce per il brano “It Won’t Kill Ya”, dall’album di debutto di The Chainsmokers , Memories… Do Not Open .

Il 1 settembre 2021, per Pokemon 25 , ha pubblicato il brano “Game Girl”, il cui nome è un gioco di parole sul Game Boy .

Tutto questo per farla conoscere a chi, di voi, magari non ne sapeva nemmeno dell’esistenza…un po’ come me se non me l’avessero indicata.

Viviamo tra cose destinate a morire – Intra peritura vivimus.”

(Lucio Anneo Seneca)

Buon ascolto

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=yo-CCYzm_SQ&ab_channel=LouaneOfficielVEVO

GLI APPUNTAMENTI

Reimmaginando Lucio:

https://fb.me/e/9fo31sl7n?ti=wa

Un quartetto per la Resistenza

Con  Sara D’Amario. Regia di François-Xavier Frantz

Sabato 8 ottobre 2022

ore 21

Chiesa di San Remigio

Via San Remigio

Villadeati (AL)

Per prenotazioni: 3290488928

Due donne, due uomini, una sola protagonista. Sara D’Amario è l’interprete di Un quartetto per la Resistenza, monologo per la regia di François-Xavier Frantz. La storia, ambientata negli anni della Resistenza, inizia tra le montagne tra Barge e Bagnolo, passa per Moncalieri, per arrivare a Torino nei giorni della Liberazione.

Mattatrice assoluta è la torinese Sara D’Amario che qui si cimenta in 4 ruoli diversi.

La storia

In Un quartetto per la Resistenza, Sara D’Amario veste i panni di Maria Rovano, nome di battaglia Camilla, e di Leletta Oreglia d’Isola, due donne apparentemente agli antipodi per cultura e formazione politica. La prima è comunista e incarna il pragmatismo di una donna del popolo, la seconda è di famiglia nobile ed è cattolica, poetica e luminosa. In comune hanno il fuoco della libertà, sono testimoni della Resistenza e le loro voci, diverse ma complementari, compongono l’asse portante principale della rappresentazione. Le altre due presenze evocate da Sara D’Amario sono due uomini, anche loro molto diversi: Pompeo Colajanni, il comandante Barbato, e Aimaro Isola.

Il primo adulto, siciliano, carismatico, trascinatore, preparato dal punto di vista militare e strategico. L’altro è un adolescente, fratello minore di Leletta, che osserva tutto con sensibilità, profondità e passione; qualità che lo porteranno a scrivere Paesaggi Partigiani, a dare voce alla natura in modo poetico, pensandola come un essere dotato di una memoria propria e concreta, oltre a farlo diventare uno degli architetti più celebri d’Italia.

Aimaro Isola ha letto e registrato, proprio per lo spettacolo, diversi passaggi, battute significative, poetiche, struggenti.

Lo spettacolo sarà preceduto dalla proiezione del video della durata di 5 minuti dal titolo “I Dormienti”, sull’opera di Hilario Isola dedicata a Maria Rovano, Camilla e al comandante Barbato.

La versione dell’8 ottobre a Villadeati sarà inedita poiché ci sarà anche il racconto di cosa accadde il 9 ottobre 1944 nel piccolo paese del Monferrato.

La lettura

Il senso allegorico di Un quartetto per la Resistenza è ben chiaro. François-Xavier Frantz e Sara D’Amario mettono in risalto che, in una particolare condizione storica, persone con sensibilità, cultura, provenienza radicalmente diverse e posizionate ai poli opposti della società italiana di allora, hanno saputo unirsi in nome di una causa fondamentale, vitale per tutti, lasciando un messaggio di speranza univoco e potente.

Ecco perché le loro parole delineano differenti modi per lottare per la pace, ma riescono a intendersi in termini di consapevolezza e di impegno in un momento di confusione storica. In altre parole, le voci di Camilla, di Leletta, di Barbato e di Aimaro offrono un messaggio dal valore inestimabile, senza barriere, senza limiti, vitale per tutte e tutti, in modo duraturo, fino a noi, fino ad oggi.

Gli Interpreti

Sara D’Amario è nata a Moncalieri e nel 1993 si è diplomata presso la Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino, fondata e diretta da Luca Ronconi.

Si è perfezionata a New York con Susan Batson e Elizabeth Kemp; ha conseguito la laurea in Lettere Moderne, specializzandosi in drammaturgia presso l’Università degli Studi di Torino e a teatro è stata diretta, tra gli altri, da Luca Ronconi, Krzysztof Zanussi, Nanni Garella e Luca Zingaretti.

Per il cinema ha recitato in diversi film, tra cui Il ricco, il povero e il maggiordomo, La banda dei Babbi Natale, Il cosmo sul comò (con Aldo Giovanni e Giacomo), Caos calmo (con Nanni Moretti), Solo un padre (Luca Lucini), Colpo d’occhio (di Sergio Rubini), Assassini dei giorni di festa (di Damiano Damiani), La ragazza del lago (con Toni Servillo), Casomai (di Alessandro D’Alatri), Come diventare grandi nonostante i genitori (di Luca Lucini).

In televisione ha partecipato a molti sceneggiati, tra cui Le stagioni del cuore, Il commissario Nardone (nel ruolo di Rina Fort), Le tre rose di Eva (nel ruolo di Angela Corti), Non smettere di sognare, Distretto di polizia 8, Io ci sono (la storia vera di Lucia Annibali), L’onore e il rispetto, Sacrificio d’amore, I Topi, “Fratelli Caputo” di cui è la protagonista femminile accanto a Nino Frassica e Cesare Bocci, oltre alle soap opera Vivere e Centovetrine.

È in tournée con 4 One Woman Show: (XXn) SFUMATURE DI DONNE DI SCIENZA ( un monologo su 20 scienziate che hanno rivoluzionato il mondo), STORIE DI DONNE DI FUOCO E DI LUCE ( in cui racconta di alcune donne che hanno cambiato il loro destino e hanno acceso luci che non si sono mai spente nelle menti e nei cuori di tante persone), GREENMINDS (un viaggio intorno alla terra tentando di schivare le fake news), UN QUARTETTO PER LA RESISTENZA (la storia di 20 mesi di due donne e due uomini emblematici per la Storia del nostro Paese) e una commedia feroce NEGLI OCCHI DI MIA MADRE – IL MAMMONE sul trio più famoso del mondo: Mamma, Moglie e Mammone, tutti per la regia di François- Xavier Frantz.

È autrice di quattro romanzi: NITRO (Baldini Castoldi Dalai editore, 2009); UN CUORE XXL (Fanucci Editore, 2013) vincitore del Premio Sirmione per la Letteratura per Ragazzi; KIKKA (Fanucci Editore, 2014); MAGNETIC (Leggereditore, 2018) semifinalista Premio Bancarellino 2019.

François-Xavier Frantz è regista, attore e drammaturgo francese e vive in Italia da diversi anni.

Si è diplomato nel 1983 alla Scuola per Attori Le Cours Simon di Parigi e nel 1988 si è diplomato con lode in Arti Plastiche all’Accademia di Belle Arti di Metz (Francia). Nel 1993 ha partecipato a un seminario intensivo di regia condotto da Luca Ronconi, presso il Teatro Stabile di Torino.

Tra il 1983 e il 2004 ha lavorato come attore, regista teatrale, drammaturgo con alcuni grandi maestri, tra cui Anatoli Vassiliev (Russia), Jerzy Grotowski (Pontedera), Michelle Kokosowski – Académie Expérimentale des Théâtres (Francia).

Ha collaborato con Daisy Amias alla prima creazione mondiale di Phaedra (Seneca), Andromaca (Jean Racine) in lingua coreana a Seoul – Corea del Sud, e sull’adattamento di Nadja di André Breton; in seguito ha collaborato con Isabelle Janier sulla messinscena di diversi testi di Marivaux.

Tra le sue regie teatrali spiccano varie opere di Pasolini, Fassbinder, Georges Ribemont-Dessaignes, Tennessee Williams, Werner Schwab, Jean Genet, Edouard Dujardin.

Ha realizzato alcuni cortometraggi di fiction in lingua francese e italiana.

Tra il 2004 e il 2011 ha lavorato come produttore di lungometraggi per il cinema a livello internazionale presso Love Streams agnès b. Productions, Parigi. Dal 2011 lavora come attore, autore, regista e script doctor indipendente anche in Italia.

Partners e sponsor

Un quartetto per la Resistenza è una produzione dell’associazione Ancóra con il sostegno del Comune di Barge, del Comitato Resistenza e Costituzione, del Consiglio Regionale, della Fondazione CRT, in collaborazione con Constellation Factory, Polo del ‘900 e Istituto della Resistenza di Cuneo, l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Comune di Moncalieri, Proloco di Moncalieri.

Sabato 8 ottobre 2022

ore 21

Chiesa San Remigio

Via San Remigio

Villadeati (AL)

Per prenotazioni: 3290488928

www.duepuntisas.it

La Diplomazia risorgimentale a Torino

Dal Palazzo delle Segreterie alla Società del Whist Accademia  Filarmonica

Torino può essere definita la città italiana dove tutto ebbe inizio in tempi moderni. Il Palazzo delle Segreterie è uno dei primi esempi di struttura appositamente concepita per ospitare i capi a comando degli Stati, specialmente quelli degli Esteri, rendendolo ai tempi, uno strumento molto efficace, semplice e soprattutto veloce accessibile alle predisposizioni di esecuzione del sovrano. Durante il risorgimento si svolgevano anche i balli diplomatici a Corte, uno dei più importanti ed esclusivi si teneva a Torino preso la Società del Whist-Accademia Filarmonica, fondata da Cavour nel marzo 1841, ispirato dai club per gentiluomini londinesi, creò un circolo di nobili liberal-moderati per colmare il “vuoto sociale creato dalla scomparsa della tradizionale vita di corte” ed avere anche un degno luogo d’incontro. Infatti, in essa si incontravano le maggiori diplomazie a Torino e vi trovavano  rifugio e accoglienza molti rifugiati politici di molte nazioni. Ma anche la nobiltà e civiltà dei caffè intellettuali, i quali solitamente erano frequentati dai maggiori esponenti della diplomazia vecchia e nuova, della cultura, dell’eleganza, dell’ esercito e  da noti politici.

Sofia Scodino

Piemonte da scoprire tra arte e storia

Un bel libro-guida da sfogliare e leggere per visitare il Piemonte nella stagione dei grandi colori.

Lo porta in edicola e in libreria un turista curioso che dalla sua Lombardia ha scoperto le bellezze artistiche e paesaggistiche della nostra regione. Si è innamorato così tanto della sua nuova terra che non l’ha più lasciata. Un tal giorno, Paolo Ponga, giornalista e scrittore di romanzi, ha fatto la scelta della sua vita: via dal caos della periferia milanese per trasferirsi sulle dolci colline del Monferrato. Con la macchina fotografica a tracolla ha viaggiato per le otto province del Piemonte scoprendo posti e luoghi di cui si parla poco o meno di tanti altri ma che hanno fascino da vendere. Tutti angoli da conoscere meglio e valorizzare come meritano. Si tratta di trenta località scelte dall’autore lungo un percorso che si snoda tra arte, cultura e storie avvincenti. Ecco qualche suggerimento. Nell’astigiano l’obiettivo di Ponga è puntato su San Secondo di Cortazzone, la chiesa in cima a una collina, in mezzo alla campagna, uno dei più interessanti esempi del romanico astigiano, risalente al secolo XI, e sull’antica cripta di Sant’Anastasio, secondo vescovo di Asti, eretta mille anni fa o forse anche prima, vero e proprio tesoro nascosto nel centro di Asti, la cui atmosfera misteriosa ricorda all’autore le pagine del Codice da Vinci di Dan Brown.
In provincia di Alessandria, a metà strada tra Casale e Valenza, sorge il castello di Giarole fondato in seguito a un diploma concesso da Federico Barbarossa a quattro cavalieri della nobile famiglia Sannazzaro. L’attuale conte Sannazzaro, previo appuntamento, guida i visitatori nelle sale del maniero attraverso otto secoli di storia. Raggiungiamo il paese medievale di Rocca Grimalda, nell’Ovadese, dove il castello è diventato un’oasi fiorita. Furono i Grimaldi piemontesi, ramo collaterale della famiglia del Principato di Monaco, a trasformare nel Settecento il castello militare nella splendida dimora attuale con giardini all’italiana, medievali e romantici. Anche qui è possibile vedere il castello con una visita guidata condotta dai proprietari. Nel biellese ampio spazio al Ricetto medievale di Candelo, uno dei borghi più belli d’Italia, con le mura fatte di ciottoli di fiume, costruito dagli abitanti del paese per ripararsi dalle incursioni dei briganti. Il Ricetto, dal latino “receptum”, ossia un rifugio difeso da fortificazioni, veniva utilizzato come deposito di prodotti agricoli e come luogo per difendersi in caso di pericolo o di guerra. Entrarci significa fare un salto indietro nel tempo di 700 anni. A Dronero, nel cuneese, il famoso Ponte del Diavolo con i suoi merli a coda di rondine. L’opera fu costruita nel 1428 sul torrente Maira, grandioso intervento per quei tempi, così come è molto suggestiva la leggenda sul diavolo, tutta da leggere. A Monticello d’Alba, 2000 abitanti sulle colline del Roero, si trova il castello delle favole, “per le torri potenti e i camminamenti ricchi di merli”, voluto mille anni fa dai vescovi di Asti per difendere il territorio dalle invasioni dei Saraceni, come quella distruttiva del 920 dopo Cristo.
Le cronache medioevali narrano di almeno due grandi assedi al castello tra il 1187 e il 1300. E che dire dell’Abbazia fortificata di San Nazzaro Sesia nel novarese? Ben pochi la conoscono, eppure è uno dei complessi monastici più significativi della nostra regione. Il comune, 700 abitanti, fa parte del Parco naturale delle Lame del Sesia e la sua fondazione risale forse all’età Longobarda, al tempo della regina Teodolinda. Oppure l’affascinante chiesa romanica di San Michele a Oleggio nella campagna novarese, a 15 chilometri dal capoluogo, tra Bisanzio e il Romanico lombardo, con un ciclo pittorico straordinario, di gusto bizantino, risalente all’anno Mille. Investigatore a caccia di opere d’arte: Ponga scova preziosi gioielli quasi perduti, di cui si sa ben poco, e uno di questi si trova vicino a Ivrea. È la piccola pieve di Santa Maria di Vespiolla, nel comune di Baldissero Canavese. Ricca di affreschi risalenti al Quattrocento la chiesa fu eretta forse già prima del X secolo ed era il centro del potere spirituale del territorio circostante. La prima data in cui viene citata in un documento è comunque il 1122. In provincia di Torino citiamo ancora l’antica Abbazia di Santa Fede, vicino a Cavagnolo, in Val Cerrina, dimenticata e da riscoprire, di origine longobarda ma rifatta nel XII secolo e nominata dal Barbarossa in un documento dell’epoca. Nel Verbano-Cusio-Ossola un’attenzione particolare viene riservata alla chiesa monumentale di San Gaudenzio, a Baceno, in Valle Antigorio, adagiata su uno sperone roccioso, con la facciata romanica in pietra e e il portale cinquecentesco. Nel vercellese spiccano le rovine dell’antico castello di Vintebbio e la sua lunga storia iniziata nell’Alto Medioevo e il castello-monastero di Lenta tra misteri, abbandono e uomini di buona volontà. C’è ovviamente molto altro nel volume di Paolo Ponga, un invito quindi a leggerlo e a viaggiare per il Piemonte nella stagione più incantevole dell’anno. Tutte le informazioni per le visite ai siti si trovano alla fine del libro.
Filippo Re
Nelle foto la Chiesa San Secondo di Cortazzone, il castello di Sannazzaro di Giarole, il ricetto di Candelo