Cosa succede in città- Pagina 5

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Armand – Drammatico. Regia di Halfdan Ullmann Tøndel, con Renate Reinsve. Un incidente accaduto a scuola tra due bambini mette a nudo le vite dei loro genitori. In una scuola elementare norvegese un giorno accade che due bambini di sei anni, Jon e Armand, siano al centro di un caso che mette in crisi gli adulti. Armand, nei bagni della scuola, avrebbe molestato sessualmente il compagno utilizzando anche una terminologia da adulto. Il personale didattico convoca la madre del possibile molestatore e i genitori della presunta vittima per cercare di risolvere la situazione. Non sarà per nulla semplice. Durata 100 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Better Man – Biografico, Drammatico. Regia di Michael Gracey, con Robbie Williams. La storia vera dell’ascesa fulminante, della drammatica caduta e della straordinaria rinascita della superstar del pop britannico Robbie Williams, uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi. Il film è raccontato in modo unico dal punto di vista di Williams, facendo trasparire la sua caratteristica ironia e il suo stile inimitabile. Ripercorre le tappe del successo di Robbie, dall’infanzia al ruolo di più giovane componente dei Take That, la boyband che ha sbancato le classifiche, fino agli ineguagliabili successi da solista fuori da ogni record, affrontando allo stesso tempo le sfide che fama e successo stratosferici possono portare con sé. Durata 134 minuti. (Ideal, Nazionale sala 4, The Space Torino, The Space Beinasco, Uci Lingotto)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi sala 5, Romano sala 2)

Cortina Express – Commedia. Regia di Eros Puglielli, con Christian De Sica, Lillo e Isabella Ferrari. Tentando di ridar fiato alle tante “Vacanze a…”, natalizie e no, che si sono incrociate nel cinema italiano di questi ultimi decenni, Puglielli ambienta le vacanze di De Sica&Co tra le montagne delle Dolomiti, puntando lo sguardo (e le possibili risate) su un viveur non più di primo pelo che tenta di salvare il nipote da un disastroso matrimonio, un cantante che forse ha fatto il suo tempo ma è deciso a non arrendersi e una discografica sull’orlo della bancarotta. Questi e altri personaggi con piccoli drammi e speranze e momenti di allegria, per un generale lieto fine. Durata 102 minuti. (Uci Moncalieri)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Massimo, Nazionale, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Durata 132 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Massimo sala Cabiria V.O., Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il giorno dell’incontro – Drammatico. Regia di Jack Houston, con Michael Pitt, Ron Perlman e Joe Pesci. Mickey, un pugile uscito di prigione dopo un lungo periodo di detenzione, soffre da molto tempo di una malattia che ha tenuta nascosta a tutti. Prima del carcere, è stato un pugile di grande successo, vincendo molti incontri, e in onore di quei tempi gloriosi decide di tornare sul ring. Va a trovare le persone che sono state importanti nella sua vita e soprattutto nella sua carriera e il giorno stesso affronta il suo primo combattimento da uomo libero. Ol match si tiene al Madison Square Garden e si rivela un evento catartico nella sua vita. Mickey infatti vive questo momento come la grande occasione di redenzione. La boxe è soltanto un mezzo per fare pace con se stesso e con le persone che ama. Durata 108 minuti. (Greenwich Village)

Giurato numero 2 – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Nicholas Hoult, Toni Collette e Kiefer Sutherland. Justin Kemp, giovane papà in attesa di un figlio, un ormai dimenticato precedente di dipendenza dall’alcool, è chiamato a far parte di una giuria, a Savannah in Georgia. Si deve giudicare il giovane James, precedenti di spaccio e carattere irascibile, accusato di aver ucciso la compagna, una sera, fuori di un bar, a seguito di un alterco. Della colpevolezza è convita l’avvocata d’accura che aspira all’ufficio di procuratrice. Dagli interrogatori e dalle testimonianze, Justin è sempre più convinto di essere stato lui, quella sera, ad aver travolto la ragazza alla guida della sua macchina e d’averla uccisa. È sconvolto dalla scoperta ma allo stesso tempo non è intenzionato a dire la verità sull’accaduto, mettendo i suoi compagni di giudizio di fronte a mille dubbi: coinvolgendo lo spettatore a ogni momento della sceneggiatura ottimamente scritta da Jonathan Abrams e della regia di un solido uomo di cinema che alla splendida età di 94 anni continua a non sbagliare un colpo. Durata 114 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Classico, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Io e te dobbiamo parlare – Commedia. Regia di Alessandro Siani, con Leonardo Pieraccioni, Francesca Chillemi e Alessandro Siani. Matilde è l’ex moglie di Antonio e l’attuale compagna di Pieraldo, Maria è la figlia di Antonio e vive con la madre e con Pieraldo, i due uomini si dividono lo stesso lavoro in commissariato: un po’ di disordine familiare è inevitabile. Al tutto s’aggiungerà Sara, affascinante poliziotta, che verrà affiancata per risolvere un caso decisamente ingarbugliato. Durata 100 minuti. (Massaua, Reposi, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Maria – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Fsavino e Alba Rohrwacher. Il 16 settembre 1977 muore a 53 anni nel suo appartamento di Parigi, dove viveva sola con l’unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Nella settimana precedente alla morte, e a più di quattro anni dall’ultima performance, la straordinaria soprano greco-statunitense fa i conti con il peso della sua fama, con il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis e, forse, con un ultimo tentativo di tornare a calcare i palcoscenici dell’opera, pur indebolita e con una voce in cui lei per prima non riconosce più il timbro de “la Callas” e delle sue indimenticabili interpretazioni. Durata 123 minuti. (Eliseo, Ideal, Nazionale sala 2, Reposi sala 2, Uci Moncalieri)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Massaua, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si unoiscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Romano sala 1)

Le occasioni dell’amore – Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher. In concorso a Venezia lo scorso anno, con il titolo “Hors saison”, arriva oggi sugli schermi una storia d’amore che ricorda da vicino il mondo e le atmosfere sentimentali di Lelouch. Narra di Mathieu, attore in piena crisi personale e professionale, ha appena abbandonato le prove di un testo che dovrebbe debuttare di lì a poco, è fuggito per rifugiarsi in una località di mare nell’ovest della Francia. Mentre tutti lo cercano e lo invitano a tornare, Mathieu incontra Alice, una donna più giovane di lui con cui aveva avuto una relazione: giornate belle fatte di ricordi ma anche di tempo presente, l’occasione per riscoprire vecchi sentimenti, comprendere se si tratti soltanto un fuoco passeggero o se quell’incontro voglia significare qualcosa di più duraturo. Durata 115 minuti. (Centrale anche V.O., Fratelli Marx sala Chico)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Piccole cose come queste – Drammatico. Regia di Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. Irlanda, 1985. Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall’animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d’inverno, l’uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio. Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale diretto da Suor Mary, e fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di una intera comunità. Durata 98 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Una notte a New York – Drammatico. Regia di Christy Hall, con Dakota Johnson e Sean Penn. Una donna prende un taxi all’aeroporto JFK di New York e si ritrova coinvolta in una profonda conversazione insieme all’autista, raccontandosi a vicenda le storie delle relazioni più importanti che hanno avuto nelle loro vite. Durata 100 minuti. (Nazionale anche V.O.)

Lingotto Musica: le note dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia diretta dal maestro Myung-Whun Chung

Venerdì 10 gennaio

 

La bacchetta di Myung- Whun Chung e l’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono al servizio di due capolavori immortali del grande repertorio tedesco, il concerto per violino e orchestra op. 77 di Brahms e la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven. Si rinnova il sodalizio fra il maestro sudcoreano e la prestigiosa compagine romana nel concerto in programma venerdì 10 gennaio all’Auditorium Giovanni Agnelli, alle 20.30, che apre il nuovo anno di Lingotto Musica. Direttore tra i più richiesti, nel pieno della sua maturità interpretativa, Chung torna sul podio dell’Accademia di Santa Cecilia a vent’anni dall’ultima esibizione nei concerti del Lingotto, in una serata incentrata su due colossi dell’Ottocento, Beethoven e Brahms.

Del primo è in programma la Settima Sinfonia, che Wagner definì l’”apoteosi della danza” per la grande efficacia ritmica. Fu scritta tra il 1811 e il 1812 quasi insieme all’Ottava e la prima esecuzione pubblica avvenne l’8 dicembre 1813 nella sala dell’Università di Vienna in una serata a beneficio dei soldato austriaci rimasti invalidi nella battaglia di Hanau. Già dalla prima esecuzione il secondo movimento della Settima, il celebre Allegretto, ottenne un successo strepitoso e se ne dovette dare il bis, circostanza che si sarebbe poi ripetuta in quasi tutte le esecuzioni, ancora vivente Beethoven.

Aprirà il programma della serata il concerto per violino e orchestra op. 77 di Brahms, dedicato al violinista Joseph Joachim, fra i più importanti protagonisti della vita musicale mitteleuropea, assiduo frequentatore di casa Schumann, dove appunto lavorò con Brahms. A interpretare il concerto sarà il violinista armeno trentanovenne Sergey Khachatryan, spesso sul palcoscenico con i Berliner Philarmoniker, la London Symphony Orchestra e la New York Philarmonic.

 

Mara Martellotta

Il museo di scienze compie un anno, record di visite

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Record di visite con oltre 10.000 partecipanti agli eventi culturali, 15.000 ingressi nei primi quattro mesi e 6.000 metri quadrati recuperati entro il 2028. Il presidente della Regione, Cirio e l’assessore Chiarelli: «Abbiamo le carte in regola per diventare il museo di Scienze più prestigioso d’Italia»

 Il museo di scienze compie un anno dalla sua rinascita dopo la riapertura del 12 gennaio 2024. Il museo era stato chiuso nel 2013 a seguito dell’esplosione di una bombola che ne aveva compromesso l’agibilità. Stop delle visite e inizio lavori di ripristino nel 2015: dieci anni dopo, i numeri raccontano di 190.000 mila visitatori nel 2024 di cui 25.000 da parte delle scuole e 10.000 adesioni agli eventi. Nei primi 4 mesi è stato registrato un vero e proprio assalto a un ritmo di 25.000 ingressi al mese.

 

I progetti di ripristino del 2024 sono proseguiti con l’affidamento della gara, tramite SCR, per la progettazione e l’allestimento di nuove sale espositive. Per questo piano sono stati sbloccati 3,8 milioni di euro, che consentiranno la riapertura di tutto il piano terra nel 2026, con altri 2.000 metri quadrati, facendo salire così a 4.000 metri quadrati gli spazi riqualificati dall’inizio dei lavori. È avanzato anche il piano per realizzazione di tre nuovi depositi, con l’apertura (non al pubblico) di spazi tecnici in oltre 2.000 metri quadrati. Al loro interno saranno conservati mammiferi, animali in alcol e altri reperti paleontologici.

Sul fronte finanziario, le cifre parlano, fino ad ora, di 12 milioni spesi dal 2015, di cui 8 di provenienza statale e 4 di provenienza regionale.

«Il Museo di Scienze sta vivendo un momento straordinario di crescita e rinascita – hanno sottolineato il presidente della regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Marina Chiarelli –. Abbiamo le carte in regola per diventare il primo museo di scienze d’Italia per prestigio e attrattività con un patrimonio di circa 7 milioni di reperti. Stiamo perseguendo un modello di recupero economicamente sostenibile che possa rappresentare un esempio virtuoso per altre realtà museali nazionali. Vogliamo ampliare l’esperienza del museo con un collegamento outdoor, per offrire un contesto in cui scienza e natura possano dialogare in uno spazio aperto e coinvolgente. La nostra visione è quella di un ecosistema culturale interconnesso, in cui tutti i musei del territorio siano in rete e collaborino per rafforzare la nostra offerta turistica e scientifica».

Nel 2024 è stata buona la risposta del pubblico, ma soprattutto è stata buona la risposta agli eventi: una trentina tra conferenze, laboratori e attività teatrali e musicali, che hanno raccolto più di 10.000 adesioni anche grazie al contributo dell’era digitale e social: tra accessi Instagram, Facebook e sito il museo a totalizzato 437.000 visitatori virtuali. Proseguirà intanto anche quest’anno la programmazione di eventi tra dibattiti, eventi divulgativi e scientifici, rappresentazioni teatrali.

L’obiettivo del 2026 è anche la apertura della biblioteca. Ma non solo: con i fondi a disposizione la Regione conta tra due anni di completare tutto il piano interrato arrivando all’apertura del piano interrato e dei cortili nel 2027. Per questi due interventi serviranno circa 5 milioni che la Regione conta di recuperare tramite i Fondi FSC. Nel 2029: apertura del secondo piano. Entro il 2030 – sempre secondo le previsioni – tutto il museo dovrebbe essere riallestito.

“FolkClub” Torino. Sarà un gennaio a tutto sprint!

 “Apripista” d’eccezione, Jesper Lindell e Scarlett Rivera,  l’iconica violinista dai “capelli rossi” di cui s’invaghì Bob Dylan

Dal 10 al 31 gennaio

Tra rock, jazz, folk, canzone d’autore e sperimentazione, il “FolkClub” di via Perrone, a Torino, prosegue anche nella seconda parte della sua XXXVI stagione (da venerdì 10 gennaio a sabato 17 maggio) quella che da sempre è la sua missione: “proporre una programmazione unica in Italia, di altissimo profilo e di grande varietà, che celebri la diversità musicale e culturale, in uno spazio dalle caratteristiche inimitabili, che immancabilmente crea un’intimità e un dialogo unici tra artisti e pubblico”. Il tutto, fin da subito e per tutto il mese di gennaio, sotto il segno dell’incontro tra tradizione e innovazione, con artisti di assoluto rilievo (tutti i concerti a partire dalle 21,30) in ambito internazionale, fra nuove promesse e autentiche leggende dell’odierno panorama artistico – musicale.

Bastano i primi nomi, a capire il livello delle proposte: Jesper Lindell, talento emergente della scena folk-rock svedese (Ludvika) e l’americana di Chicago (1949) Scarlett Rivera (al secolo Donna Shea) , “The Queen Of Swords – La regina di Spade”, mitica violinista del tour Rolling Thunder Revue” di Bob Dylan.

L’appuntamento con i “magnifici due” è in programma venerdì 10 gennaio. Fra Lindell (costretto a poco più di 13 anni e per un buon periodo su una sedia a rotelle per un grave incidente come talentuosa promessa del calcio e, qualche anno fa, a un trapianto renale per una grave disfunzione genetica) e la Rivera corrono più di 40 anni, azzerati dalla stessa visione della musica nel nome di Bob Dylan e Fabrizio De Andrè. Jesper ha tradotto “Un Malato di Cuore” di Fabrizio De Andrè, dal capolavoro “Non al Denaro Né all’Amore Né al Cielo”, ispirato all’ “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Master. La canzone uscirà in tutto il mondo proprio il prossimo venerdì 10 gennaio col nuovo titolo “Once in A Dream” all’interno dell’EP “Windows Vol.2”, presentato in anteprima in Italia accompagnato da Scarlet Rivera, la violinista dai “capelli rossi” che fece perdere la testa a Bob Dylan ( in un incontro magistralmente raccontato da Martin Scorsese in un docu-film sul leggendario tour della “Rolling Thunder Revue”) e che scrisse con lui una delle pagine più belle della storia della musica suonando il violino, alla stregua di una vera e propria chitarrista solista, su “Hurricane”. Anche Scarlet Rivera omaggerà Fabrizio De Andrè cantando la sua versione di “Hotel Supramonte”, incisa in inglese con la partecipazione di Dori Ghezzi ai cori. Scarlet e Jesper si accompagnano a vicenda in una serie di concerti intimi ed esclusivi, pieni di sorprese e con scalette che cambiano di volta in volta, alternando brani propri a rivisitazioni di Dylan, De Andrè, Leonard Cohen e Van Morrison.

La settimana successiva, sabato 18 gennaio, sarà il turno della rapallese Maria Pierantoni Giua e del pistoiese Riccardo Tesi, che traducono in musica la suggestione dei “Retablos” – le scatole magiche peruviane che anticamente contenevano figure di Santi e che oggi riproducono anche scene della quotidianità – accompagnati dal fuoriclasse polistrumentista valdostano Vincent Boniface. Con la loro musica, fatta di tradizioni popolari e raffinate composizioni, trasporteranno il pubblico in un viaggio sonoro pieno di emozione, perfettamente miscelato fra cifre legate alla tradizione musicale popolare, non meno che all’avanguardia nei suoi aspetti di maggiore forza emozionale.

Il jazz entra in scena venerdì 24 gennaio con la prima data 2025 della rassegna “Radio Londra” che presenta l’americana Dena DeRose, una delle più acclamate pianiste e vocalist della scena contemporanea (“la cantante pianista più creativa e coinvolgente dai tempi di Shirley Horn” , secondo il “Washington City Paper”), accompagnata da Alessandro Maiorino, al contrabbasso, ed Enzo Zirilli, alla batteria e percussioni.

La chiusura del mese, venerdì 31 gennaio, è affidata al giovane cantautore e polistrumentista calabrese Dalen con brani pervasi da una bruciante intensità che impressionano per la varietà dei temi, proposti sempre con grande empatia e contagiosa musicalità. “A dispetto della sua giovane età – si è scritto – il suo spettacolo è un biglietto da visita di grande professionalità e carisma, un bel segnale per la nuova musica emergente italiana!”.

Per info: “FolkClub”, via Perrone 3bis, Torino; tel. 011/19215162 o www.folkclub.it

G.m.

Nelle foto: Scarlett Rivera – Jesper Lindell; Giua & Tesi; Dena DeRose (ph. Cifarelli) e Dalen

Tornano le conferenze di GiovedìScienza

La medicina narrativa al centro del primo appuntamento del 2025

Giovedì 9 gennaio 2025 ore 17:45 – Polo del ‘900 – Via del Carmine, 14 Torino

Ti racconto la mia malattia. Condividere la propria esperienza per stare bene e far stare bene

Con Alessandra Comazzi, giornalista e critica televisiva e Silvia De Francia, Università di Torino.

 

Medicina, geoscienza, innovazione tecnologica, IA, cambianti climatici e tanto altro ancora. A gennaio, e fino ad aprile, tornano le conferenze di GiovedìScienza, la rassegna realizzata da CentroScienza Onlus che da quasi quarant’anni svolge un ruolo cruciale nel trasmettere in modo efficace la complessità della scienza al grande pubblico.

 

Il primo appuntamento 2025 di GiovedìScienza è in programma il 9 gennaio alle 17.45 al Polo del 900 di Torino.

La conferenza, dal titolo Ti racconto la mia malattia. Condividere la propria esperienza per stare bene e far stare bene vedrà protagonista Alessandra Comazzi, giornalista e critica televisiva, in dialogo con Silvia De Francia, Università di Torino. L’incontro affronta un tema di grande attualità, la medicina narrativa, che nasce per permettere a chi soffre di condividere il proprio percorso, smontandolo e ricostruendolo, per darsi pace, per aiutarsi. Ma nasce anche con l’intento di far bene a chi ascolta. Silvia De Francia, docente universitaria e giornalista, intervista Alessandra Comazzigiornalista e critica televisiva. Alessandra due anni fa è stata colpita dalla sindrome di Guillain-Barré, una polineuropatia acuta: tanta strada ha percorso con tenacia e determinazione da quel 7 gennaio 2023. Cammino che Alessandra ha deciso di raccontare al pubblico di GiovedìScienza.

 

I cinque incontri di gennaio di GiovedìScienza sono incentrati su temi di grande attualità: medicina, cura e consapevolezza, risorse e nuove materie prime, innovazioni tecnologiche, intelligenza artificiale e chirurgia di precisione, cambiamenti climatici. Alle tre conferenze previste al Polo del ‘900 di Torino e in programma al consueto orario delle 17.45, si aggiunge uno speciale appuntamento serale, a calendario il 30 gennaio alle 20.30 presso il Polo Artistico e Culturale Le Rosine (Via Plana 8/C). Uno spettacolo dal titolo Sex and The Climate dedicato agli aspetti emotivi e sentimentali del cambiamento climatico. In programma anche il primo degli appuntamenti di GiovedìScienza dietro l’angolo: martedì 21 gennaio, ore 10.00 presso la Biblioteca civica Italo Calvino (Lungo Dora Agrigento, 94).
Tutti gli incontri si svolgono in presenza. L’ingresso è libero sino ad esaurimento posti. Maggiori informazioni su www.giovediscienza.it – Tel. 0118394913 WhatsApp 375 6266090 – gs@centroscienza.it Le conferenze saranno disponibili online sul canale YouTube di GiovedìScienza a partire dalle ore 17:45 del venerdì.

Gennaio a Camera, Centro Italiano per la Fotografia

Saranno numerosi gli appuntamenti che Camera ha programmato per il mese di gennaio alla scoperta di due maestri della fotografia, Tina Modotti e Mimmo Jodice, in mostra fino al 2 febbraio prossimo.

Giovedì 9 gennaio, alle 18.30, nella sala Gymnasium, nel primo appuntamento dell’anno, si terrà l’incontro con la direttrice di Palazzo Ducale, Ilaria Bonacossa, che dialogherà con il direttore di Camera Walter Guadagnini per approfondire la mostra dal titolo “Mimmo Jodice. Oasi”, scoprendo i particolari meno noti e più affascinanti delle quaranta immagini esposte nella Project Room di Camera, realizzate dal fotografo per una committenza ricevuta dalla Fondazione Zegna. La serie rappresenta un vero e proprio viaggio dagli interni domestici della villa del fondatore Ermenegildo Zegna a quelli produttivi del Lanificio, per muoversi poi nel paesaggio circostante.

L’incontro sarà l’occasione per scoprire uno straordinario corpus, all’interno del quale si trovano tutte le principali caratteristiche della poetica di Jodice, la trasformazione degli elementi della realtà, siano essi naturali o artificiali, paesaggi o interni, piante o macchinari industriali, in visioni metafisiche, in momenti sospesi nel tempo e nello spazio.

II 23 gennaio, sempre nella sala Gymnasium, alle 18.30 si terrà l’incontro con il giornalista Michele Smargiassi sul tema “Tina Modotti tra vita e arte”. Il dialogo tra il giornalista e Walter Guadagnini sarà l’occasione per immergersi nell’opera di questa artista straordinaria, scoprendo come, più di ogni altro documento o testimonianza, a raccontarci le idee, le battaglie, le vocazioni sociali di Tina Modotti siano state proprio le sue fotografie.

Nel corso della sua permanenza in Messico Tina Modotti si trovò, infatti, a vivere un conflitto profondo tra il desiderio di dedicarsi completamente alla fotografia e l’urgenza di impegnarsi nell’attivismo politico. Furono la vita, la Storia, la politica a prendere il sopravvento, quando si verificò l’omicidio del compagno e rivoluzionario Julio Antonio Mella e la sua espulsione dal Paese nel 1930. Un connubio tra arte e vita che ci appare oggi una delle eredità più preziose dell’artista.

Per la sezione “Letti in Camera” verrà presentata, il 28 gennaio alle 18.30 nell’area Bookshop, la nuova pubblicazione di Witty Books, nota casa editrice che si occupa di fotografia contemporanea e arti visive. Il volume, intitolato “La Teoria del Vuoto”, nasce da una fotografia che mostra una scena di vita quotidiana a Buccinasco, nel Milanese. In quella quiete suburbana sono state ritrovate delle armi, nascoste o abbandonate da ignoti. Con il libro i fotografi Alessandro Imbriaco, Fabio Severo e Tommaso Bonaventura riprendono la ricerca dei segni lasciati dalle mafie sul paesaggio, iniziata nel progetto “Corpi di reato. Un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea “ per portarla in nuove direzioni. L’incontro, in compagnia degli autori e della realizzatrice della rassegna, Giulia Ninotta, sarà un’occasione per sfogliare il volume e riflettere su come la fotografia possa continuare oggi a svolgere una funzione di documentazione.

 

Mara Martellotta

“Forbici Follia” festeggia i 25 anni di successi al Teatro Erba di Torino

Dopo un mese di continui sold out col nuovo giallo “Verso l’ora zero”, la Compagnia Torino Spettacoli festeggia con spettatori, giornalisti e amici i 25 anni di successi della sua edizione cult di “Forbici Follia” di Paul Portner, per la regia di Gianni Williams, con l’allestimento originale americano di Bruce Jordan e Marylin Abrams e per la prima volta portato in scena al Teatro Erba di Torino dal 10 al 26 gennaio.
Il cast dei Beniamini Torino Spettacoli è composta da Elena Soffaito, Simone Moretto, Elia Tedesco, Matteo Anselmi, Carmelo Cancemi e Cristina Palermo. 

Il progetto di “Forbici Follia” nacque proprio per il “salotto” teatrale di corso Moncalieri, quando Gianni Williams scoprì questa straordinaria commedia a Washington, innamorandosene a tal punto da portarla in Italia per arricchirla attraverso un divertente adattamento e una regia ricca di idee e degli ottimi interpreti di Torino Spettacoli, rinnovando l’originalità dell’evento teatrale “Forbici Follia” che inaugurò nel 2000 la prima stagione del Gioiello di Torino (che era stato un cinema fino al 1990 e che divenne teatro dopo un’importante ristrutturazione e reinvenzione da parte di Torino Spettacoli appunto nel 2000) e che da allora non è più stato eliminato dal cartellone.

il giallo comico e interattivo”Forbici Follia”, adatto ai pubblici più diversi e per ciascuno spettatore un’esperienza piacevolissima, torna a grande richiesta, con la storica regia e traduzione di Gianni Williams, l’attore e regista che lo ha portato in Italia. La Compagnia Torino Spettacoli, composta da
artisti poliedrici, impegnati in teatro, cinema e tv e seguitissimi sui social, divenuti ormai autentici beniamini del pubblico, affonda le sue radici sessantennali nell’attività del grande pioniere Giuseppe Erba e nella sua straordinaria esperienza produttiva, in Italia e nel mondo. Unico nel panorama teatrale, spettacolo entrato più volte nel Guinness dei Primati, miscela i diversi generi che più appassionano gli spettatori: commedia brillante, giallo, dramma, improvvisazione, cabaret, interazione con il pubblico. I personaggi sono disegnati magnificamente e divertono ciascuno per la propria caratterizzazione: la bella parrucchiera Alina, l’agente speciale di polizia Lo Sordo, l’esuberante e adorabile proprietario del salone
“Giampy”, il sedicente antiquario Giulio Vàlleri, il commissario di polizia Montalbino e la cliente dell’alta società, l’impossibile signora Ravagliati. L’azione si svolge in tempo reale nel salone di parrucchiere “Forbici Follia”, nel quale si fanno realmente shampoo, permanenti e messe in piega. Un omicidio viene commesso al piano di sopra. Dopo il tempestivo intervento di un commissario e di un agente speciale, quattro sospettati sono costretti a difendersi dall’accusa di omicidio. Da questo momento il commissario, per lo svolgimento delle indagini, chiederà l’aiuto degli unici testimoni presenti sul luogo del delitto (gli spettatori), allo scopo di trovare la soluzione del caso,  scelta dal pubblico.
Paul Portner, psicologo svizzero, nei primi anni Sessanta scrisse il testo teatrale “Scherenschnitt” (termine per indicare l’arte del ritagliare la carta con le forbici). Egli era molto interessato ai diversi modi in cui la gente percepisce la realtà e, in particolar modo, ai diversi modi di percepire fatti relativi ad un crimine. Portner, iniziando a scrivere il dramma, pensò di ambientare la storia all’interno di un salone di parrucchiere e di creare sei personaggi fortemente tipizzati, ciascuno dei quali capace di commettere
l’assassinio di una ricca e famosa pianista all’interno del suo appartamento, collocato nel piano sovrastante il salone. Un elemento di novità teatrale che Portner pensò di aggiungere, fu quello di
dare agli spettatori la possibilità di risolvere il caso attraverso l’interpretazione di ciò che avevano visto e sentito o, meglio ancora di ciò che avevano “creduto” di aver visto e sentito.
Nell’estate del 1978 andò in scena la prima versione americana nel teatro-ristorante di Lake George, New York. Dopo il successo ottenuto acquistarono i diritti per tutto il mondo. I due riscrissero più volte il testo per renderlo sempre più comico, arricchendolo con battute, riferimenti all’attualità e improvvisazione. La nuova versione, “Shear Madness”, debuttò ufficialmente nel gennaio del 1980 in un piccolo teatro di Boston, arrivando a quarant’ anni di repliche (dal 1989 al 2020, chiudendo il sipario il 15 marzo 2020). Si tratta di un successo mondiale, amato da circa 14 milioni di persone in tutto il mondo, realizzato in oltre quaranta edizioni in America e tradotto in almeno quindici lingue.

Teatro Erba – Corso Moncalieri 241, Torino

Informazioni e prevendite: – al sito www.torinospettacoli.it    

 

 

Mara Martellotta

Pubblicato il bando per l’affidamento del Todays Festival

Pubblicato il bando per l’affidamento dell’organizzazione del Todays Festival edizione 2025. Online da oggi sul sito di Fondazione per la Cultura Torino, resterà aperto fino al 10 febbraio.

Quest’anno la location del palcoscenico principale viene indicata dal bando e sarà Parco Dora. 540mila euro il contributo messo a disposizione per il festival estivo, che dovrà prevedere una durata di quattro giornate consecutive (di cui una ad accesso gratuito) per il palco principale e attività diffuse per sette giornate, anche non consecutive e con particolare attenzione al territorio della Circoscrizione 6, nel periodo compreso dal 18 agosto al 4 settembre.

“Anche quest’anno – dichiarano gli assessori ai Grandi eventi e alla Cultura Domenico Carretta e Rosanna Purchia – affideremo l’organizzazione del festival tramite un bando pubblico con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la formula e proseguire nell’impegno di far crescere il Todays Festival, perché si affermi sempre più come un punto di riferimento musicale e culturale per Torino e non solo. Grande sarà ancora una volta l’attenzione al territorio che lo ha visto nascere e svilupparsi. Il Todays sarà un evento musicale e al contempo un’occasione per promuovere le connessioni tra cultura, comunità e spazi urbani”.

Protagonista del cartellone sarà la musica destinata a un pubblico giovane, mantenendo forti le radici del festival nel mondo indie rock e underground in tutte le sue forme e ampliando lo sguardo a generi musicali affini e in particolare alle tendenze musicali internazionali e italiane non ancora entrate nei circuiti mainstream. La Fondazione per la Cultura Torino procederà alla programmazione coinvolgendo enti, associazioni e operatori interessati a proporre iniziative e attività culturali. L’individuazione delle idee progettuali avverrà tramite procedura selettiva con avviso pubblico.

Ciascun progetto sarà sottoposto a tre successivi gradi di valutazione. Dopo i controlli amministrativi, volti a verificare il rispetto dei requisiti di ammissibilità, e tecnici, volti a verificare il rispetto delle normative vigenti, i progetti saranno sottoposti a una commissione che valuterà la qualità della proposta artistico-culturale (fino a 35 punti), la coerenza con le indicazioni dell’avviso e la qualità delle attività diffuse proposte sul territorio, con particolare riferimento alla Circoscrizione 6 (fino a 15 punti); l’esperienza del soggetto proponente (fino a 10 punti); le partnership e le collaborazioni attivate, in particolare con media di diffusione nazionale (fino a 10 punti); la sostenibilità economica (fino a 10 punti); la qualità e la completezza del piano di comunicazione (fino a 10 punti); la sostenibilità ambientale e la promozione della mobilità dolce (fino a 10 punti).

Il progetto dovrà illustrare il contenuto della proposta artistica, l’indicazione dei target a cui si rivolgono le attività, le partnership attivate e le eventuali collaborazioni con associazioni del territorio, le eventuali azioni per ampliare il budget messo a disposizione dalla Città, il piano dell’accessibilità e quello della comunicazione.

Potranno presentare domanda di partecipazione esclusivamente enti giuridicamente costituiti di natura privata senza finalità di lucro, quali associazioni, enti del terzo settore o altri soggetti di natura privata non-profit.

Info su https://fpct.it/

La Coscienza di Zeno al Teatro Carignano con Alessandro Haber

Martedì 7 gennaio, alle 19.30, debutterà al teatro Carignano di Torino “La Coscienza di Zeno” di Italo Svevo, nell’adattamento di Monica Codena e Paolo Valerio, che ne cura anche la regia.

Protagonista dello spettacolo Alessandro Haber, affiancato in scena da Alberto Fasoli, Valentina Violo, Stefano Scandaletti, Ester Galazzi, Emanuele Fortunati , Francesco Godina, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo. Scene e costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Oragravity, i movimenti di scena di Monica Codena.

In questo allestimento a firma di Paolo Valerio, Zeno ha il volto di Alessandro Haber, un attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale che, fuori da ogni cliché, è capace di coniugare in ogni sua interpretazione ironia e profondità. In passato, Zeno è stato interpretato da attori di grande calibro, quali Renzo Montagnani, Giulio Bosetti, Alberto Lionello, che fu protagonista anche dello sceneggiato Rai, e nella successiva edizione televisiva Johnny Dorelli.

Capolavoro della letteratura del Novecento, il romanzo di Italo Svevo, ironico e di affascinante complessità, ha da poco compiuto cent’anni dalla sua pubblicazione. Il protagonista, Zeno Cosini, incarna il male di vivere, la nevrosi e l’incapacità di sentirsi in sintonia con il mondo e con la realtà, un sentimento che lo rende un antieroe contemporaneo. Accanto a lui il Dottor S. restituisce la dimensione surreale, ironica e talvolta bugiarda di Zeno, circondato dalla atmosfera della sua Trieste e da tutti i personaggi che la vivono, che riflettono il carattere mitteleuropeo della sua cultura.

La pièce restituisce l’affascinante complessità del millennio in cui Svevo concepisce e ambienta il romanzo e ne illumina i nodi fondamentali e potenzialmente antesignano attraverso l’inedito adattamento nato dalla collaborazione tra Paolo Valerio e Monica Codena.

Hanno lavorato attentamente sulla scrittura innovativa sveviana e su interessanti scelte di messinscena e su un protagonista fuori di ogni cliché come Alessandro Haber. Sarà lui capace a tratteggiare complessità e fragilità, senso di inadeguatezza, successi, autoassoluzioni e sensi di colpa, nevrosi e quell’incapacità di sentirsi in sintonia con il mondo, con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicoanalitico. Sono questi aspetti che si rispecchiano potentemente nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e lo rendono un personaggio attuale e molto teatrale nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora oggi ci scuotono.

Paolo Valerio concretizza sulla scena la fascinazione dell’analisi che il protagonista fa della propria esistenza e del suo mondo interiore, scoprendo il personaggio di Zeno e rendendo così quasi tangibile il dialogo che egli ha con se stesso, il confronto con la sua “coscienza”, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della propria vita.

Teatro Carignano Piazza Carignano 6, Torino

Orari degli spettacoli martedì giovedì e sabato ore 19.30, mercoledì e venerdì ore 20.45, domenica ore 16. Lunedì riposo

Biglietteria teatro Carignano , piazza Carignano 6.

Tel 0115169555

 

Mara Martellotta

“Wonder Woman” e “Edipo Re” aprono il 2025 del TPE Teatro Astra

 

La stagione 2025 del TPE Teatro Astra si aprirà il 7 gennaio con lo spettacolo “Wonder Woman” di Antonio Latella e Federico Bellini, in collaborazione con Stabilepiemonte. La regia è a cura di Antonio Latella e vedrà in scena le attrici Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Rienzi, Chiara Ferrara e Beatrice Verzotti. I costumi sono di Simona D’Amico, le musiche e il suono di Franco Visioli e i movimenti di Francesco Manetti e Isacco Venturini.

Lo spettacolo è ambientato nel 2015, ad Ancona, dove una ragazza peruviana è vittima di uno stupro di gruppo. Le giudici della Corte d’Appello chiamate a emettere una sentenza decisero di assolvere gli imputati perché la ragazza risultava “troppo mascolina” per essere attraente e quindi vittima di violenza sessuale.  La Corte di Cassazione ha ribaltato il giudizio condannando i ragazzi autori dello stupro, eppure rimane nella memoria il precedente indelebile di un giudizio emesso per ragioni che fanno riferimento all’estetica della vittima, come se quella ragazza fosse colpevole del proprio aspetto. Lo spettacolo si muove da questa vicenda affidando a quattro giovani donne il racconto, immaginato e teatralizzato, del caso giudiziario. Vichingo, questo il soprannome con cui, nella realtà, era chiamata dai ragazzi la vittima, diviene una Wonder Woman contemporanea in lotta per ristabilire una verità che viene continuamente negata. Le repliche andranno in scena fino al 9 gennaio prossimo.

A seguire, dal 16 al 19 gennaio, andrà in scena “Edipo Re” di Sofocle, nella traduzione di Fabrizio Sinisi, con l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa. Sul palco gli attori Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée e Fabio Pasquini. Lo spettacolo è patrocinato dal Consolato Generale della Repubblica Ellenica di Torino e prodotto da TPE Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

In una città che non vediamo mai, un lamento arriva da lontano. È Tebe martoriata dalla peste. Un gruppo di persone non dorme da giorni. Come salvarsi? A chi rivolgersi per guarire la città che muore? Al centro della scena, al centro della città, al centro del teatro c’è lui, Edipo. Lui, che ha saputo illuminare l’enigma della Sfinge con la luce delle sue parole, si trova ora di fronte alla più difficile delle domande: chi ha ucciso Laio, il vecchio re di Tebe? La risposta che Edipo sta cercando è chiara fin dall’inizio, e tuona in due sole parole “sei tu”. Ma Edipo non può ricevere una verità così grande, non la può vedere. Preferisce guardare da un’altra parte. Sarà la voce di Apollo, il dio nascosto, il dio obliquo, a guidarlo attraverso un’inchiesta in cui l’inquirente si rivelerà essere il colpevole. Presto si capirà che il medico che avrebbe dovuto guarire la città è la malattia. Perché è lui, Edipo, l’assassino e quindi la causa del contagio. La luce della verità è il dono del dio, ma anche la sua maledizione.

TPE Teatro Astra
via Rosolino Pilo 6, Torino

 

Mara Martellotta