Cosa succede in città- Pagina 414

A TORINO LA TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO ALIMENTARE

Dal 22 al 24 febbraio 2018, il Centro Congressi “Torino Incontra” della Camera di commercio di Torino ospiterà la terza edizione del Festival del Giornalismo Alimentare. Tre giorni di confronto su cibo e alimentazione, attraverso un’alternanza di panel di approfondimento, eventi collaterali, laboratori ed educational sul territorio per una platea eterogenea di giornalisti, comunicatori, foodblogger, aziende, istituzioni, uffici stampa, scienziati, alimentaristi e influencer italiani e internazionali. L’evento sarà tra i primi appuntamenti dell’“anno del cibo italiano nel mondo”, proclamato dal Ministero dei beni e delle attività culturali con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il Festival avrà la media partnership di Rai Radio 1, che seguirà tutti i lavori dedicando alla manifestazione l’intera puntata della trasmissione Coltivando il futuro di sabato 24 febbraio e, per la prima volta, accoglierà una regione ospite: la Valle d’Aosta. Il programma dei panel Ad aprire i lavori, la mattina di giovedì 22 Febbraio, sarà un tema decisamente attuale, in vista anche delle imminenti elezioni: “Quali politiche alimentari per la prossima legislatura?”. I principali enti e associazioni di categoria della filiera alimentare avranno l’occasione di presentare le proprie aspettative e richieste da inserire ai vertici dell’agenda della prossima legislatura. Il dibattito si concentrerà poi sul protagonista del 2018, il cibo italiano, per capire quanto il marchio made in Italy sia effettivamente garanzia di sicurezza e qualità e quanto sia minacciato da contraffazioni e prodotti italian sounding. La comunicazione sulla sicurezza alimentare avrà anche una visione più “europea”, con l’intervento dell’Ue e dell’EFSA (European food safety authority) e con un’analisi dei nuovi trattati sul cibo come Ceta e Ttip. All’ordine del giorno anche il giornalismo investigativo con un focus sulla filiera alimentare, in un panel realizzato insieme al Premio Morrione, e quello di denuncia sugli investimenti della criminalità organizzata nella ristorazione e nella distribuzione. Sarà aperto uno spazio di confronto tra vegani e onnivori, in collaborazione con la rivista Funny Vegan, mentre panel di approfondimento saranno dedicati a prodotti “eccellenti” come latte, formaggio e carne e a una risorsa sempre più preziosa: l’acqua. Attenzione, poi, agli sprechi alimentari, anche attraverso progetti come Una Buona Occasione della Regione Piemonte; alle etichette e ai “nuovi cibi”, tra costume, informazione sanitaria e cambiamenti climatici. La comunicazione delle aziende food sarà un altro dei temi di riflessione, tra gestione di crisi e trappole del web e dei social media. Ma evidenziando anche iniziative innovative a supporto delle piccole realtà enogastronomiche locali come #MaestriDigital, progetto di formazione sull’utilizzo dei nuovi media ideato dalla Camera di commercio di Torino e rivolto ai Maestri del Gusto di Torino. Il cibo sarà visto anche come fattore economico sempre più strategico nel mercato attuale e come valore vincente per la comunicazione di un territorio, anche per merito di progetti come Bocuse d’Or, che nel 2018 si svolgerà per la prima volta in territorio piemontese.

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Non mancheranno, infine, momenti di formazione e confronto tra le diverse anime della comunicazione alimentare e focus sulla deontologia professionale. Dal seminario sui contributi per un “giornalismo consapevole e responsabile” a quello dedicato alle “nuove frontiere dell’informazione 4.0.” tra freelance, food blogger, food writer e brand journalist, in collaborazione rispettivamente con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Stampa Subalpina. Le novità della terza edizione Nasce in seno al Festival il primo appuntamento Business to Business dedicato alle aziende del food e ai professionisti della comunicazione, con l’obiettivo di incentivare l’integrazione tra questi due mondi. Da una parte del tavolo siederanno alcuni Maestri del Gusto di Torino e Provincia, selezionati dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con Slow Food Italia. Dall’altra, le nuove professionalità della comunicazione (blogger, social media manager, influencer), che potranno promuoversi come consulenti. Si svolgerà giovedì 22 febbraio dalle 14.30 alle 17 in uno spazio riservato di Torino Incontra. Altra grande novità saranno i laboratori pratici del giovedì e venerdì pomeriggio (14,30-17), realizzati in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, l’Istituto Zooprofilattico di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e SMAT, Società Metropolitana Acque di Torino. Nel pomeriggio di giovedì 22 gli “idrosommelier” SMAT accompagneranno gli interessati in un “assaggio dell’acqua”, fornendo le basi da cui partire per una sua corretta analisi sensoriale. Il venerdì pomeriggio sarà la volta dello Showlab: muniti di camice e microscopio e seguiti dai tecnici dell’Istituto Zooprofilattico, i partecipanti effettueranno le analisi di base abitualmente condotte sui campioni di cibo contaminati da funghi e batteri; per poi passare alla lettura delle etichette alimentari. Un esperto del Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino analizzerà quelle presenti sul mercato e commenterà gli errori più frequenti, facendo chiarezza nel complesso panorama legislativo. Anche CinemAmbiente aderisce al Festival, organizzando un’edizione speciale intitolata “Una buona occasione al cinema” e dedicata al tema dell’alimentazione e della sostenibilità ambientale. Appuntamento nelle serate di giovedì e sabato, a partire dalle 18.30 circa presso il Cinema Centrale di Torino con ingresso gratuito. Eventi off e press tour Accanto ai panel di lavoro anche quest’anno torneranno gli eventi off e i press tour.

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Giovedì 22, a partire dalle 19.30, Palazzo Birago (Via Carlo Alberto 16), sede istituzionale della Camera di commercio di Torino, ospiterà nelle sale auliche un aperitivo dedicato alle attività camerali per l’agroalimentare: da Maestri del Gusto alla selezione dei vini TorinoDOC, miscelati in cocktail originali in collaborazione con l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino e Onav. Protagonista della serata il nuovo progetto #MaestriDigital, proposto nella prima edizione a 23 eccellenti Maestri del Gusto. Alle 20, Fiorfood di Coop ospiterà uno showcooking dal titolo “Come valorizzare il cibo italiano senza sprecarlo” in collaborazione con Aici, Associazione insegnanti di cucina italiana. Musica e animazione a cura dei programmi radiofonici Cocina Clandestina e Tasta la Notizia di Radio Grp e di Danilo Poggio, Direttore di Grp Tv. Venerdì 23 alle 20, M**BUN in Via Rattazzi 4, invita a una serata tra degustazioni e scoperta della carne piemontese, materia prima fondamentale per gli hamburgher dello slow fast food piemontese, mentre presso Cookin’ Factory, in via Savonarola 2m, l’artista del gusto Claudia Fraschini svelerà i segreti della cucina vietnamita. Sabato 24 sarà invece la giornata dedicata agli educational sul territorio con la collaborazione di Regione Piemonte, Regione Valle d’Aosta, Comune di Chieri e Camera di commercio di Torino. La Valle d’Aosta, regione ospite, aprirà le proprie porte per un viaggio all’insegna di alcune delle più pregiate eccellenze enogastronomiche locali. La razza bovina piemontese sarà invece “la portata principale” a Carrù, in collaborazione con Coalvi, in un tour che terminerà con la visita alla Cantina Sociale di Clavesana. Dalla carne ai latticini nello stabilimento di produzione e nelle stalle sperimentali di Inalpi, con una degustazione guidata dei migliori prodotti dell’azienda piemontese.

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Le eccellenze dei Maestri del Gusto saranno protagoniste in tre diversi itinerari: nel suggestivo borgo di Chieri in un percorso che, dopo il pranzo all’Ex Mattatoio, approderà al Martini Bar Academy di Casa Martini a Pessione; nell’affascinante quartiere San Donato di Torino, tra pane, grissini, carne cruda e gelato, con un intrigante assaggio finale di birra e cioccolato al birrificio artigianale La Piazza, e a Caluso presso l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, per finire con il pranzo da Eataly Lingotto. Dopo le lezioni di caffè nell’elegante “Diamante” Costadoro, e di acqua, curiosando tra gli impianti di produzione e trattamento delle acque potabili Smat, lo chef Simone Salvini illustrerà le nuove tendenze della cucina vegetale presso il ristorante vegano Soul Kitchen. Tra cultura e sapore in un tour che si apre con la visita al magnifico castello di Costigliole d’Asti, prosegue con uno showcooking a opera dello Chef Massimiliano Careri presso l’Orangerie di ICIF e si conclude con l’assaggio dei vini tutelati dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Dopo la prima colazione presso l’innovativo polo gastronomico torinese di EDIT, si andrà invece alla scoperta del progetto di economia carceraria Freedhome, per poi consumare il pranzo “dietro alle sbarre” nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino in compagnia di “LiberaMensa”. Dopo un’aperispesa all’Angolo dei Sapori, infine, Cooking Factory, in collaborazione con Nikon, ospiterà un workshop di cucina e fotografia. Per l’accoglienza di tutti i partecipanti, il Festival potrà contare sul supporto degli studenti della Scuola Alberghiera di Stresa, dell’Istituto Beccari di Torino e dell’Istituto Colombatto di Torino. I pranzi durante i lavori del Festival saranno offerti dall’Associazione gastronomica peruviana di Torino. Per fare incontrare le diverse professioni l’evento è stato inserito tra quelli validi per i crediti formativi dei giornalisti, delle professioni scientifiche e sanitarie e degli agronomi. Il Festival del Giornalismo Alimentare ha il patrocinio di “2018 anno del cibo italiano”, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Comune di Torino, Università degli Studi di Torino, Slow Food Italia, Federazione Nazionale Stampa Italiana e Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Associazione Stampa Subalpina. È realizzato con il contributo di Compagnia di San Paolo e Camera di commercio di Torino, oltre a una partnership con Regione Piemonte. Main partner: Coalvi, Coop Italia, Costadoro, DUSSMAN, ESCP Europe, Ferrero, INALPI, Smat, M**BUN e MoleCola con il supporto scientifico del Barilla Center for Food and Nutrition e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Unesco, un progetto per valorizzare il castello del Valentino

Il Castello del Valentino, nell’ambito del sito seriale UNESCO delle Residenze Sabaude dal 1997, è ormai da un ventennio al centro dell’attenzione del Politecnico di Torino come polo di primo interesse in un programma di valorizzazione che lo riconsegni non solo alla comunità accademica, ma all’intera città. L’incontro, con successivo sopralluogo, rappresenta un primo momento di riflessione sugli importanti passi compiuti e su quanto rimanga ancora da intraprendere, richiamando gli attori coinvolti negli ultimi decenni nel processo di valorizzazione. Sarà inoltre presentato il restauro della Cappella del Castello del Valentino.

Interverranno:

Politecnico di Torino

Marco Gilli, Rettore Politecnico di Torino

Costanza Roggero, Referente Scientifico per i Restauri del

Paolo Mellano, Direttore Dipartimento Architettura e Design (DAD)

Patrizia Lombardi, Direttore Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST)

Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Valerio Corino, Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino

Giuse Scalva, già Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino

Laura Moro, già Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino

Maria Carla Visconti, già Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino

Stefania Ratto, Funzionario archeologo

Ore 15.30: Sopralluogo alle aree del Castello oggetto di intervento

Castello del Valentino, Salone d’Onore, Viale Mattioli 39

(foto: il Torinese)

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Usato sicuro elettorale – I Caduti di Russia – Ciampi e l’orgoglio nazionale – Il centenario di Pareyson – La fedeltà dei fidanzati gay

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Usato sicuro elettorale

Si sono chiuse le liste elettorali per Camera e Senato. Sembra prevalere l’”usato sicuro” un po’ dappertutto dopo una legislatura di cambiamenti di casacca davvero impressionante , al punto di aver fatto pensare di imporre ai parlamentari una sorta di vincolo di mandato che sarebbe incostituzionale. I candidati di tutti gli schieramenti non sono entusiasmanti ,in alcuni casi diventa imbarazzante pensarli a Palazzo Madama o a Montecitorio. Nessuno spicca per qualità particolari. Il grigiore prevale su tutto. E’ la fine ingloriosa della II repubblicana dopo Tangentopoli. Renzi e Berlusconi hanno fatto bene a non riproporre in lista certi personaggi, ma forse la quarta gamba dei voltagabbana non andava riproposta in alleanza. Il sistema elettorale appare pessimo e senza il voto disgiunto impedisce di non votare candidati sgraditi: l’esempio di Boschi a Bolzano è evidente. Seguirò con interesse la contesa del collegio in cui sono candidati Di Maio e Sgarbi. La più totale incultura, forse anche ignoranza, e la cultura superiore a confronto. Le competizioni torinesi appaiono piuttosto banali con persone che non possono entusiasmare.

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I Caduti di Russia

Oggi alle 10,30 alla Chiesa di San Lorenzo di Torino verrà celebrata una Messa in ricordo e in suffragio dei caduti e dei prigionieri (non ritornati in Italia ) della spedizione italiana in Russia . Ci fu chi ritenne questi soldati non meritevoli di nulla in quanto invasori della patria del socialismo sovietico. Essi furono invece degli eroi mandati allo sbaraglio da Mussolini. Alpini,bersaglieri,fanti, cavalleggeri che combatterono con assoluta generosità e furono decimati nella terribile ritirata dal freddo polare russo e,fatti prigionieri, dal modo barbaro, inumano con cui vennero trattati dai russi. Su circa 60 mila solo 10 mila fecero ritorno in Italia, alcuni molto tardivamente. Mario Rigoni Stern,Giulio Bedeschi ,don Gnocchi ci hanno lasciato testimonianza di quella tragedia italiana. Una pagina che per troppo tempo venne dimenticata ,ma il reduce di Russia mons. Chiavazza, reduce di Russia, fece ricordare con una lapide su San Lorenzo e con un rintocco di campana ogni sera. Mons. Italo Ruffino, cappellano militare in Russia ,celebrò con particolare emozione e partecipazione la Messa odierna per tanti anni. Ci sarà il Sindaco di Torino? Neppure Fassino intervenne. In passato non si fece vedere nessuno. Forse la Appendino non sa neppure di quale ricordo si tratti. Meglio così .

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Ciampi e l’orgoglio nazionale

A Carlo Azeglio Ciampi la sua città, Livorno, ha negato l’intitolazione di una via con il voto dei consiglieri grillini e del sindaco Nogarin. Ciampi e’ stato un grande italiano e un grande Presidente della Repubblica, assolutamente non divisivo, capace di aver fatto riscoprire la propria storia e l’orgoglio di essere italiani. In lui vibrava l’idea e la passione del migliore Risorgimento . Perché non proporne anche a Torino un ricordo? Si sentì molto legato a questa città e alla sua storia. Andò a rendere omaggio ai luoghi storici della città tra cui il monumento a Vittorio Emanuele II. Ebbe il coraggio di conferire la medaglia d’oro a Fabrizio Quattrocchi e a Norma Cossetto, stuprata e infoibata. Recuperò il valore del Tricolore e dell’Inno nazionale dopo anni di oblìo. Tutti motivi che porterebbero i grillini torinesi a bocciarne la candidatura . Per questo eviterò di lanciare la proposta .

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Il centenario di Pareyson

E’ il centenario della nascita di uno dei pensatori dell’Università torinese più significativi : Luigi Pareyson. Lui fu molto più importante di Nicola Abbagnano, mero ed abile divulgatore che finì di scrivere su “Gente “ e di Augusto Guzzo tanto celebrato e venerato maestro, ma dal pensiero assolutamente non originale . Gianni Vattimo lo ha ricordato in un articolo in cui ha dimenticato di scrivere che il suo pensiero era squisitamente liberale .Nel caos del ‘68 la sua voce si alzò, pur sommessa com’era nello stile dell’uomo, ed insieme autorevole rispetto alle urla della contestazione giovanile di 50 anni fa. Io lo ricordo come mio professore sempre modesto, equilibrato, persino umile, mentre in effetti era un personaggio di livello internazionale ,uno dei pochi, insieme a Venturi e Gullini, in quella Facoltà di Lettere e Filosofia che uscì sconvolta dalla contestazione . C’erano anche tanti professori non particolarmente autorevoli come, ad esempio, Italo Lana ed altri che forse meritavano ,almeno in parte ,di essere contestati. Di loro nessuno parla più.

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La fedeltà dei fidanzati gay

I corsi di fedeltà per i fidanzati gay in un convento, per iniziativa della diocesi torinese, appaiono  davvero incredibili. Stando alle posizioni della Chiesa  dovrebbero essere  al massimo corsi di castità assoluta, anzi già la stessa idea di fidanzati gay dovrebbe far inorridire le gerarchie. La legge sulle unioni civili non contempla l’obbligo della fedeltà reciproca proprio per non assimilare le unioni ai matrimoni. Oggi appare davvero curiosa una iniziativa di cui non si riesce a cogliere la ragione. Sarebbe utile sapere l’ opinione di Pezzana, fondatore del Fuori, in materia di questi curiosi corsi.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

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Le liste berlusconiane

Cosa pensa delle liste di “Forza Italia” a Torino? A me non convincono eppure vorrei votare per Berlusconi .

Bruno Esposito  

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Sono liste che presentano i fedelissimi. D’altra parte, Berlusconi perse nella scorsa legislatura tantissimi parlamentari che lasciarono “Forza Italia” per la poltrona di ministro o sottosegretario o per rimanere comunque nell’area di governo. Pensiamo all’esempio vergognoso di un ministro degli Interni inetto che ci ha fatto invadere dai barconi. Chiunque avrebbe blindato le liste al suo posto. A me infastidisce molto solo l’ex ministro di Renzi Costa che, come se niente fosse, si ripresenta a Mondovì, il collegio di famiglia. Ci tengo a dire che i liberali piemontesi erano tutt’altra cosa dalla famiglia Costa .I Giolitti ,gli Einaudi, i Soleri, i Villabruna, i Brosio appartenevano ad un mondo a sé fatto di gente coerente e disinteressata che vedeva nella politica un serio e appassionato impegno civile che oggi appare del tutto scomparso.

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Salvini tra protesta e proposta

Salvini la iniziato la sua campagna elettorale a Torino al campo zingari , promettendo di eliminarlo. Quel campo e’ un monumento al degrado della città .Cosa ne pensa?  

Rag.Luigi Cagliero

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Non ritengo giusto far campagna elettorale in questo modo. La protesta e la proposta dovrebbero manifestarsi in altri modi, ma Salvini ha avuto il merito di far portare in televisione il degrado davvero intollerabile di quei campi rom in cui si vive in maniera davvero incredibile, immersi nella sporcizia ,nell’abuso, nella illegalità più totale che gli stessi rom hanno provocato. Quei campi sono incompatibili con una Torino civile. Ma il problema va risolto, oltre che denunciato con le iniziative elettorali, ma stento a vedere soluzioni praticabili immediate . Non ha fatto quasi nulla Fassino, nulla Appendino. Riconosco che il problema è complesso perché l’ accusa di razzismo e’ sempre in agguato

 

Sotto la Mole prezzi al consumo in lieve aumento: + 0,2 %

L’indice  dei prezzi al consumo nel mese di gennaio a Torino registra un +0,2% rispetto al mese precedente. Il dato giunge dalla rilevazione del Servizio Statistica del Comune. Il tasso tendenziale di crescita rispetto in un anno è stato pari allo 0,9%. A gennaio 2018 in aumento : prodotti alimentari, bevande analcoliche e alcoliche e tabacchi (+1,1%); abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,7%); servizi sanitari e spese per la salute (+0,5%); mobili e articoli e servizi per la casa (+0,1%); Comunicazioni (+0,2%); ricreazione, spettacoli e cultura (+0,3%); altri beni e servizi (+1,6%). Scendono invece i prezzi: dei trasporti (-1.4%); abbigliamento e calzature (-1,0%) e servizi ricettivi e di ristorazione (-0.8%). Stabili le spese per l’Istruzione (0,0%).

 

(foto: il Torinese)

Metro: “Masha” verso il Lingotto. Il sottopasso aperto tra 15 giorni

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La trivella “Masha”, ha ripreso il suo scavo per la realizzazione del tunnel della metropolitana ed ha superato il sottopasso Lingotto. Adesso si trova in prossimità del pozzo di ventilazione (v.Nizza/c.so Caduti sul Lavoro) e si sta dirigendo verso il Lingotto. I lavori di scavo in questo tratto sono proceduti con molta cautela a causa della particolare conformazione del terreno e della presenza del sottopasso Lingotto, della fognatura e dei sottoservizi, alcuni di essi legatiall’ospedale Molinette. Nel corso dei lavori di scavo, a seguito di un locale cedimento del terreno in prossimità della rampa di accesso del sottopasso e dai dati rilevati dal sistema di monitoraggio continuo del terreno e delle strutture, si è riscontrata la necessità di rinforzare e mettere in sicurezza la fognatura SMAT, consolidare ulteriormente il terreno in corrispondenza del sottopasso Lingotto e puntellare lo stesso sottopasso, al fine di garantire la funzionalità dello stesso in superficie (traffico veicolare, sottoservizi). Nei prossimi giorni, i puntelli verranno rimossi e si procederà con l’asfaltatura di alcune zone della carreggiata interessate dagli ulteriori consolidamenti. Verranno quindi eseguite le opportune verifiche della struttura del sottopasso per permetterne la riapertura al traffico in sicurezza entro 20 giorni.

www.comune.torino.it

IL MAURIZIANO RIDISEGNATO E VIVACIZZATO DAI DIPENDENTI

Le sale operatorie dell’ospedale Mauriziano di Torino sono state ridisegnate ed umanizzate dagli stessi dipendenti operatori sanitari del nosocomio all’insegna di un progetto di Teatro Sociale partecipato e condiviso. L’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano ha deciso di mettere al centro dell’attenzione l’umanizzazione dell’ospedale. Una serie di progetti sono stati avviati, tra questi alcuni specifici hanno come ambito di interesse le sale operatorie generali del Mauriziano. Nel 2017 è stato avviato un progetto di teatro sociale e di comunità (TSC) con un nuovo format, nato dal gruppo dei professionisti del blocco operatorio generale, in accordo con la Direzione Aziendale. Il Direttore Generale Silvio Falco crede fermamente nell’umanizzazione dell’ospedale ed ha promosso e supportato tutte le attività volte a coinvolgere in prima persona i professionisti sanitari, per rafforzare il senso di appartenenza all’Azienda, per creare un forte spirito di équipe e per migliorare la vivibilità degli ambienti di lavoro, con l’obiettivo primario di garantire un’assistenza sanitaria appropriata e di qualità ai pazienti. Infatti, contemporaneamente, è stato promosso anche un progetto che sviluppa la tematica del “lean” per ridurre gli sprechi ed ottimizzare la gestione delle sale operatorie generali.  In particolare il progetto “Umanizzazione dei Luoghi di Cura. Costruire luoghi e spazi di ben-essere per curati e curanti nel blocco delle sale operatorie dell’ospedale Mauriziano di Torino” si è posto l’obiettivo di rendere più accoglienti i locali delle sale operatorie generali sia per i pazienti che per gli operatori che lavorano in quell’area, utilizzando una metodologia progettuale partecipata e condivisa. I linguaggi d’arte scelti per realizzare questo progetto di Teatro Sociale sono stati i colori e le forme, scelti ad hoc, per ridisegnare le pareti del corridoio delle sale operatorie che ospitano i 12 quadri fotografici. Le fotografie rappresentano i visi, le azioni ed i gesti quotidiani dei professionisti e sono state realizzate e scelte dagli stessi operatori, come modalità condivisa per presentarsi ai propri pazienti ed accoglierli. Questo rappresenta un’occasione per costruire un percorso comune dove riconoscersi e riconoscere l’altro, il collega, in un’ottica di lavoro di squadra e di équipe multidisciplinare.  Ideatore e referente del progetto è il dottor Giuseppe Fiumanò, professionista sanitario dell’Azienda, nonché operatore di Teatro Sociale, in collaborazione con l’Ufficio Tecnico aziendale.  E’ stato possibile realizzare il progetto grazie al significativo supporto della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, che ha elargito un contributo che ha consentito di apportare le migliorie nei locali delle sale operatorie generali nell’ambito del progetto di umanizzazione. A conclusione del progetto il 31 gennaio 2018 sono stati inaugurati i nuovi locali di ingresso alle sale operatorie generali, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità, che ha tagliato simbolicamente il nastro. Al termine della cerimonia gli operatori coinvolti nel progetto hanno fatto “volare” una lanterna luminosa di fronte all’ospedale, per inviare i loro pensieri, emozioni e desideri “ad maiora semper”.

Pm10 inquinanti, il Comune propone di abbassare la soglia a 40 mcg

Il Comune di Torino  vorrebbe abbassare la soglia massima consentita della concentrazione delle Pm10 da 50 a 40 microgrammi al metro cubo a partire dal  prossimo inverno. La Città punta a sostituire il  blocco totale del traffico previsto a livello ‘viola’ con l’estensione oraria del blocco fino all’Euro 5 diesel inserendo  anche i veicoli a benzina Euro, mentre  tutti i mezzi euro 0, con qualsiasi alimentazione, sarebbero banditi per sempre e verrebbero introdotte esenzioni per i veicoli commerciali immatricolati entro il quinquennio precedente. Queste proposte saranno presentate al Tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria promosso dalla Città Metropolitana. Il Comune propone anche  l’adozione di due controlli settimanali il lunedì e giovedì su cui basare l’attivazione del blocco.

 

(foto: il Torinese)

A Palazzo Civico arrivano i nuovi revisori dei conti

Il consiglio comunale, con 27 voti su 27 votanti, ha approvato la nuova composizione del Collegio dei Revisori dei conti della Città per il triennio 2018-2021. La nuova nomina è avvenuta dopo le dimissioni, lo scorso 11 gennaio, del precedente collegio per contrasti con l’amministrazione in relazione al bilancio municipale. Grazie al sorteggio da parte della prefettura e dopo le rinunce e accettazioni degli esperti contabili sorteggiati vengono  nominati Roberto Ghiglione, Paolo Zoccola e Silvana Busso.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

 Di Pier Franco Quaglieni

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La Sacra in fiamme – Candidature per il  4 marzo – Raimondo Luraghi  e l’antifascismo – Capri in gennaio – Bonino e l’immigrazione

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La Sacra in fiamme
L’incendio alla  Sacra di San Michele più che il celebre romanzo di Umberto Eco a me evoca  gli incendi al  Castello di Moncalieri e alla Cupola del Guarini a Torino .Evoca incendi legati a lavori di ristrutturazione come il caso della Abbazia alle porte della Valledi Susa. Esclusa una causa dolosa andrà accertato il perché dell’incendio e una intervista pubblicata dal Corriere  di Torino  a chi ha ristrutturato la Galleria San Federico suscita non pochi interrogativi sulla sicurezza dei lavori di restauro alla Sacra. Più che le dichiarazioni di pronto intervento del presidente della Regione e della sua assessora alla Cultura merierebbe un approfondimento la ricerca delle cause dell’incendio. Non dimentichiamo che ad oltre vent’anni di distanza la Cupola del Guarini e’ ancora circondata da impalcature e che mai si è voluto approfondire il perché dell’incendio del 1997.


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Candidature per il  4 marzo
Siamo alla stretta finale sulle candidature per le politiche del 4 marzo. Si tratta di elezioni importanti ,se non decisive per il Paese. Vedendo i nomi che circolano si ha l’impressione che stia prevalendo il già visto e la mediocrità almeno in Piemonte. La candidata Castelli per i 5 stelle e’ l’emblema  della inadeguatezza. Laureata in economia aziendale, viene considerata l’esperto grillina in materia economica. Un partito serio dopo l’esibizione penosa dalla Gruber in cui ha dimostrato di parlare dell’euro senza sapere di cosa stesse parlando, non avrebbe ripresentato la deputata  eletta nel 2013.Ho sostenuto in più occasioni che i partiti non populisti avrebbero dovuto contrapporre candidati competenti e di comprovata esperienza. Temo che l’esempio grillino abbia preso il sopravvento. Nomi validi, a meno di sorprese dell’ultima ora, non mi sembrano esserci. I rappresentanti del territorio appaiono a fatica, se e’ vero che il vicepresidente del Consiglio Regionale Boeti e’ giunto a minacciare il disimpegno perché nel suo collegio veniva anteposto il radicale Viale al senatore Esposito, uno dei pochissimi parlamentari  che ha dimostrato di esserci. Con candidati mediocri non si recupererà il consenso popolare. Ha ragione Daniele Capezzone – deputato uscente eletto in Piemonte – a dire che non si ricandiderà :dopo essere stato radicale e portavoce acritico di Forza  Italia, avrebbe dovuto candidarsi all’insegna dello scudo crociato ex Dc del suo amico Fitto. Ma forse non si ricandiderà  perché non l’avrebbero candidato alla disperata  ricerca di seggi. Sembra che ci sarà in lizza anche il partito repubblicano,profittando  del  gruppo Ala di Verdini. Ugo La Malfa e lo stesso Spadolini si stanno rigirando nella tomba, per non parlare di Mazzini. Da Mazzini a Verdini il distacco appare davvero abissale. Malgrado tutto, dovremo votare, cercando di turarci il naso, come diceva Montanelli. Ma il fetore di mediocrità e’ davvero intollerabile.

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Bonino e l’immigrazione

Lo spot elettorale di Emma Bonino circa l’integrazione anche lavorativa di mezzo milione di immigrati irregolari in Italia  supera in demagogia quelli di Grasso che vuole regalare a tutti l’Università  eliminando le tasse. Il Pd con Minniti aveva un po’ aggiustato il tiro del peggiore ministro dell’Interno della  storia italiana , Alfano, responsabile di non aver voluto o saputo affrontare l’emergenza migranti . Adesso l’alleata del Pd Bonino che si rivela succuba dei vertici europei che non vogliono accogliere immigrati, pensa a ristabilire un equilibrio con il recente passato. La sua voce  laica si sovrappone a quella del Papa. Anche parte della Chiesa aveva capito che non si può accogliere a prescindere , ma che vige un principio di responsabilità a cui gli Stati debbono obbedire. Cinquecentomila posti di lavoro di fronte ai disoccupati  italiani sono un obiettivo improponibile , per dirlo nel linguaggio di lor signori , non sostenibile . Com’era diverso il Partito radicale di Pannella !

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Raimondo Luraghi  e l’antifascismo
Sono già cinque anni da quando morì Raimondo Luraghi ,il massimo storico militare italiano conosciuto a livello internazionale ,l’autore della più importante storia della Guerra civile americana. Raimondo fu  anche un eroico partigiano decorato di medaglia d’argento al valor militare. Inizialmente vicino al Pci ,molti anni prima dell’invasione sovietica dell’Ungheria del 1956,si allontanò da quel mondo perché nemico della libertà per cui aveva sofferto e combattuto. Luraghi capì che la dittatura comunista avrebbe ucciso la libertà come aveva fatto il fascismo. In lui non c’era l’idea del fascismo come male assoluto che divenne anche l’idea di Fini, ma c’era la consapevolezza ,propria del grande storico ,che i nemici della libertà si annidano anche a sinistra. Un discorso che avrei voluto sentire anche in occasione della Giornata della memoria. Invece ho dovuto ad ascoltare dichiarazioni di fiero antifascismo senza la necessaria sedimentazione storica, quella che, sola ,porta a comprendere i fatti prima di giudicarli. Aveva ragione Bacone quando diceva che non bisogna piangere o indignarsi, ma bisogna capire. Capire e’ l’unico modo per preservarci dal ripetere gli errori del passato. Quello che Adolfo Omodeo chiamava il “senso della storia” mi sembra che manchi del tutto oggi. L’ignoranza dei giovani si accompagna con la faziosità dei vecchi. Il terreno più fertile nel quale possono attecchire le sciocchezze grilline e populiste che minacciano la democrazia italiana .

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Capri in gennaio

Capri in gennaio e’ deserta: hotel, negozi, ristoranti chiusi . Ma non c’è il deserto perché l’incanto del sole e del mare rendono Capri viva .Non funziona neppure la funicolare , ma il paesaggio mozza il fiato . Aveva ragione Curzio Malaparte ad essersi fatto  costruire una villa sul cui tetto andava in bicicletta,  con vista sui faraglioni. In passato andavo a Capri per il premio Curzio Malaparte di cui mi insignirono nel 1998. Adesso ho interrotto gli impegni a Napoli per il centenario della nascita di Alda Croce per una immersione totale nella natura . Capri silenziosa anche in piazzetta e’ un miracolo. I capresi sono in vacanza. Avrei voluto pranzare davanti ai Faraglioni nel solito posto dove cenavo con Francesco Compagna  e dove andavano anche Andreotti  e Napolitano, ma  il locale era chiuso. Ho scoperto “Michel’angelo” quasi  nascosto , ma facile da raggiungere dalla piazzetta . Ho mangiato benissimo ed ho assaporato una Chateaubriand eccezionale che a Torino facevano solo al “Rendez Vous “ di corso Vittorio , mitico ristorante chiuso da anni. Mi hanno fatto attendere un po’ , ma ne valeva la pena. Uno chef rigorosamente non stellato che meriterebbe tante stelle che forse non avrai mai.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

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Piccolo grande Agnelli

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Carissimo Quaglieni, 

Ho letto con grande interesse il tuo ricordo di Gianni Agnelli, sostanzialmente obbiettivo, che condivido in buona parte. Probabilmente non è stato un grande imprenditore, e forse neppure un grande uomo (l’ossessione mediatica e paparazzesca nei suoi confronti, credo da lui neppure desiderata, rischiava talvolta di farne una macchietta), probabilmente (nell’intimo) un inguaribile piemontese! La sua vicenda industriale ricorda terribilmente da vicino quella di Gianni Merlini. Finché la UTET fu guidata dal prof. Carlo Verde (l’analogo editoriale di Valletta) la UTET prosperò, Merlini presidente in 10/12 anni riuscì a distruggere un’impresa quasi bisecolare! Sicuramente la Torino dell’”avvocato” non c’è più e per fortuna! Forse è davvero finita la troppo lunga spietata azione totalizzante e vampirizzante della Fiat . Forse Umberto aveva una stoffa imprenditoriale di qualità migliore del fratello, anche se in anni lontani, da strettissimi collaboratori di Umberto, ora defunti e non più citabili come testimoni, ascoltai giudizi non proprio lusinghieri sulle di lui capacità dirigenziali. Ma tant’è: ai posteri…Innegabilmente Gianni Agnelli fu distrutto dalla morte del figlio  e di Giovannino, che prometteva splendidamente. Sic transit!

                                                                                                                                            L. E.

Il tuo ricordo mi fa molto piacere e pubblico integralmente i commenti.

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Traffico sotto gli ombrelli

Cosa pensa del blocco del traffico automobilistico a Torino anche con la pioggia ? A  me sembra folle !              Ludovica Griffa
                                                                                                                   

Anche a me sembra folle. Fassino in 5 anni non bloccò mai il traffico .Occorrono interventi seri, in primis , sul riscaldamento delle case.Copiare il sindaco Chiamparino da parte di Appendino appare davvero penoso.Le rispondo scrivendo da Napoli. Le dico che le condizioni in cui la città del Vesuvio e’ stata abbandonata sono peggiori di quelle di Roma con la Raggi. Appendino si sta sforzando al massimo per raggiungere de Magistris.La logica dei divieti e’ miope e gretta ed e’ in contrasto assoluto con la logica che dovrebbe ispirare il governo di una grande città europea. Torino dovrebbe sentirsi europea, nel senso migliore.

Grande Festa Contadina per gli 11 anni di Eataly

Si apre per Eataly un nuovo anno all’insegna di valori come biodiversità, stagionalità, democraticità del buon cibo, convivialità, tutela delle piccole produzioni e dell’ambiente e benessere animale. Il 2018 sarà l’anno del rispetto e per questo Eataly metterà al centro del suo agire la terra, l’ambiente e naturalmente le persone. Sono valori che passano attraverso le scelte alimentari che tutti noi compiamo ogni giorno: d’altronde, “mangiare è un atto agricolo” ed è bene farlo nella maniera più consapevole possibile. Eataly prosegue così il suo impegno quotidiano nel raccontare e far conoscere cose buone e l’affascinante mondo che ci sta dietro, a iniziare dalle persone. Per questo decide di festeggiare questo undicesimo compleanno con i contadini, coloro che si occupano di “far nascere” il cibo.

 

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly: “Da FICO a Eataly i contadini e la produzione artigianale tornano alla ribalta e ci ricordano quanto il mercato sia nelle nostre mani: attraverso le nostre scelte possiamo decidere il nostro futuro. Se mangiamo meglio viviamo meglio.”

 

Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly: “Questo compleanno è l’occasione per inaugurare una nuova stagione dedicata ad un valore estremamente importante, il rispetto. Contadini e produttori tornano ad avere un ruolo centrale e ad essere coinvolti nella valorizzazione dei prodotti sugli scaffali del retail. Attraverso la chiave di lettura del rispetto si connotano alcuni progetti importanti che Eataly realizzerà nel 2018 grazie anche alla rinnovata partnership con Slow Food.”

 

Sabato 27 gennaio, infatti, Eataly Lingotto festeggia con una giornata interamente dedicata al mondo rurale e organizza con la collaborazione di Slow Food Italia una grande Festa Contadina per raccontare la ricchezza del territorio italiano, direttamente dalla terra al piatto. Il forte legame con Slow Food fa sì che la Festa Contadina diventi anche l’occasione per ricordare che il 2018 è l’anno di Terra Madre Salone del Gusto. Inoltre 1 euro per ogni piatto venduto verrà donato a Menu for Change, la campagna internazionale di Slow Food che vuole sensibilizzare al tema del cambiamento climatico, ponendo l’attenzione sulla produzione e sul consumo del cibo.

 

39 punti vendita in tutto il mondo, 5.000 addetti e circa 470 milioni di euro fatturati nel 2017: sono i numeri di una costante crescita di Eataly. Crescita sancita, anche, da un interessante programma di aperture in previsione nei prossimi mesi (e anni): Stoccolma, a febbraio, il secondo negozio a Istanbul e a San Paolo e poi San Francisco, Las Vegas, Toronto, Hong Kong e più in là Verona, Madrid, Londra, Parigi…

 

Nel 2018 proseguono e si fanno più grandi anche il progetto per la salvaguardia e promozione delle sementi autoctone Seminiamo la Biodiversità realizzato nel 2017 con Slow Food, Università degli Studi di Palermo e Arcoiris e i Mercati dei Produttori presenti nei principali punti vendita italiani.

Continua anche la collaborazione di Eataly sui grandi progetti di Slow Food come i Diecimila Orti in Africa e la costruzione di progetti di rispetto ambientale che verranno lanciati nei prossimi mesi.

 

La Grande Festa Contadina

Dal mattino Eataly Lingotto, (il primo, ci piace ricordarlo, della famiglia Eataly), si trasformerà in palcoscenico per un grande mercato contadino diffuso, durante il quale sarà possibile comprare dalle mani di oltre 20 produttori. Dalle ore 14 nella Sala Punt & Mes al primo piano si terranno incontri aperti a tutti in cui si affronteranno i temi di agricoltura sostenibile, allevamento buono pulito e giusto, pesca intelligente e filiera corta.

 

La sera poi, a partire dalle ore 19, le cucine dei Ristorantini ospiteranno ai fornelli 10 osterie chiocchiolate della guida Osterie d’Italia di Slow Food Editore e una pizzeria gourmet: un viaggio enogastronomico tra le regioni della Penisola e i piatti della tradizione locale. Tutti i ristoratori saranno accompagnati dal contadino/artigiano dal quale si riforniscono abitualmente e potranno raccontare così non solo il piatto ma anche il lavoro e la passione che vi sono dietro. Per tutta la sera musica live itinerante dei Magicaboola Brass Band, una band toscana di 11 elementi tra fiati e percussioni.

 

Come tutti gli anni non mancherà il tradizionale appuntamento con il taglio della torta da 3.000 porzioni e il brindisi con bollicine, ormai diventato un rito dei festeggiamenti di Eataly con la Città di Torino, che è previsto per domenica 28 gennaio alle ore 16.

 

(foto: il Torinese)