E’ capitato a tutti di vederla, “Anna del Balon”, la nonnina di Torino che ballava da sola per le strade della città. La notizia della sua scomparsa è stata pubblicata dall’ex assessora comunale Ilda Curti, che scrive su Facebook : “Annina dai passi di danza e dal sorriso buono. Annina figlia e sorella del Balon. Torino è più triste, oggi”. Sembra che la cosiddetta “pazza del Balon”, così veniva spesso chiamata fosse stata ricoverata tempo fa in una struttura per anziani, dove poi è deceduta. Un suo video mentre ballava divenne virale su scala mondiale dopo che fu postato dal celebre rapper P. Diddy.
Dal 12 al 21 ottobre 2018 Torino ospita in diverse sedi della città la seconda edizione di “Torino Design of the City”, con oltre 60 appuntamenti organizzati da enti, istituzioni culturali pubbliche e private, musei, teatri e biblioteche, dedicati al tema dell’accessibilità riferita a strutture, servizi e attività culturali e focalizzati sull’opportunità di aprirsi a pubblici nuovi e di lavorare sul loro rapporto con il patrimonio culturale tangibile e intangibile.
Tra le iniziative, che rientrano all’interno del progetto “Torino. Verso una città accessibile” promosso nel mese di ottobre nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, sono in programma percorsi, incontri, laboratori, workshop, eventi, mostre, spettacoli e tour guidati con modalità di accesso differenti consultabili nel programma completo della manifestazione sul sitowww.torinodesigncity.it Il calendario propone inoltre il primo “Forum Internazionale sull’Accessibilità Culturale” il 16 e 17 ottobre presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università degli Studi di Torino. Due giornate aperte al pubblico con ingresso libero che vedranno la presenza di rappresentanti di Copenaghen, Graz e Montreal, di alcune Città Creative UNESCO italiane (Alba, Bologna, Carrara, Fabriano, Milano, Pesaro e Roma) e di esperti a livello nazionale e internazionale per discutere insieme come una città può progettare e produrre cultura in modo accessibile e favorire così la partecipazione, l’inclusione e l’accoglienza.
Torino, nominata World Design Capital dal Word Design Organization (WDO) nel 2008 e Città Creativa UNESCO per il Design dal 2014, unica in Italia in una rete di 26 città di tutto il mondo, riconosce il design come un elemento chiave per la crescita economica e sociale e un fattore strategico per lo sviluppo di nuove politiche urbane e per questo, dopo il grande successo ottenuto dalla scorsa edizione, ha scelto di continuare a lavorare per ridisegnare la città in un’ottica di accessibilità culturale con processi condivisi e ideati insieme ai cittadini e alle comunità del territorio, secondo bisogni ed esigenze specifiche. “Torino. Verso una città accessibile” è un progetto della Città di Torino nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale con il sostegno di Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino realizzato con Turismo Torino e Provincia, in collaborazione con ilTavolo Consultivo del Design.
Qui potete trovare il programma completo: http://www.comune.torino.it/cultura-accessibile/programma/
Calcio, fotografia, integrazione. Tre ingredienti che si fondono e diventano arte grazie al progetto, finanziato tra gli altri dalla Juventus, di una giovane studentessa dell’Accademia Albertina, Federica Schifano, che si è aggiudicata il finanziamento proponendo di narrare le vicende dei richiedenti asilo africani, attraverso il loro cammino di preparazione a Balùn Mundial, il mondiale alternativo, da diversi anni organizzato durante l’estate torinese, che mette in competizione rappresentative nazionali dei vari Paesi di provenienza degli immigrati nella nostra città, oppure squadre miste che, come nel caso delle Aquile Nere raccontate da Federica Schifano, offrano un’opportunità di svago ed interazione per i rifugiati e richiedenti asilo ospiti di varie strutture cittadine. Il lavoro di sei mesi, da gennaio fino a giugno scorsi, si è condensato in una mostra fotografica che ha avuto già tre diverse esposizioni (l’ultima, venerdì 5 ottobre scorso, presso il circolo dei Giovani Democratici di Via Ormea 6) e pure una citazione, con tanto di foto d’autore, su un numero della Stampa di agosto. L’idea della giovane artista, le cui armi sono la macchina fotografia, la pazienza e la fantasia, trascende naturalmente il gioco del calcio, anche se in questo si riassumono con il suo significato più alto di gioco di squadra, di momento di fatica, di difficoltà da superare anche materiali, visti i campetti spelacchiati e spesso infangati che Federica ha documentato immortalando istanti davvero d’effetto.
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Si parla sempre di allenamento nelle sue fotografie, mai di partite o di vittorie, così come non si parla di sconfitte: si racconta cioè del dietro le quinte rispetto al momento di gioco tout-court, nel quale si sogna, ci si prepara, si lavora inseguendo il proprio sogno e la propria ambizione, si costruisce, tramite l’amicizia e la complicità lo spirito di squadra, si supera il timore per un avversario notoriamente più forte; un’analogia con la vita di attesa dei vari ragazzi coinvolti, ancora sospesa e chissà per quanto ancora, senza la possibilità di ottenere la vittoria dell’integrazione, del poter vivere in Italia o riprendere il loro viaggio verso la destinazione finale e ricominciare finalmente, lontano da guerre o povertà, ricongiunti magari ai propri cari, la partita dell’esistenza. La mostra fa un passo in più, non è un documentario asimmetrico, in cui il reporter esterno fotografa, magari interagisce, fotografando uno per uno i suoi protagonisti, raccogliendo storie e strappando un’espressione ai loro volti, talvolta di gioia, talvolta di nascosta malinconia, ma è avulso dalla vita dei suoi soggetti. Al contrario, ad un certo punto, Federica fa un gesto semplicissimo, mette loro in mano una Polaroid (scoprendo che qualcuno di loro ha più di un’infarinatura di fotografia e condivide la stessa passione) e li invita a raccontare le loro vite, a farsi ritratti, immortalarsi in scene di vita e di gioco, talvolta sbilenche e mal impostate, talvolta naturali, talvolta coinvolgenti e toccanti; le mille storie si mescolano alle foto ricordo che portano con sé, con i volti di famiglie, bambini, mogli e case lontane, chissà quante volte tenute in mano, consumate, portate con sé come la cosa più cara che si ha: il ricordo.
Andrea Rubiola
Contrordine: la prima del Regio si farà
Non ci sarà sciopero per la prima del Teatro Regio di mercoledì , con il Trovatore di Verdi, infatti i lavoratori hanno deciso “con grande senso di responsabilità, a stragrande maggioranza, che la prima si farà anche se rimane grande preoccupazione”, afferma la Cgil. E giovedì ci sarà l’incontro tra la sindaca Appendino e il ministro dei Beni Culturali Bonisoli. In apertura dello spettacolo verrà letto un documento delle Rsu e i lavoratori saliranno sul palco alla fine dell’opera per spiegare le preoccupazioni per il taglio dei fondi del Fus.
A rischio la prima del Regio
La prima del Teatro Regio di Torino prevista per domani, mercoledì 10 ottobre con il Trovatore di Giuseppe Verdi è a rischio. Dal 7 ottobre è infatti proclamato lo stato di agitazione. I dipendenti del Teatro Regio sono più di 300 .La decisione sarà presa oggi Rsu che incontreranno alle 12 il sovrintendente William Graziosi mentre nel pomeriggio si terrà l’assemblea. Salta intanto la prova generale. La sindaca Chiara Appendino sarà a Roma giovedì per un incontro al ministero ai Beni Culturali dopo il taglio del Fus di 2 milioni di euro.
Mercoledì 10 ottobre presso l’Aula magna dell’Università di Torino alle ore 14 si terrà una giornata di studio promossa da: Centro Culturale Mario Pannunzio, “Nel Futuro Magazine” e dal Dipartimento di informatica dell’Università di Torino con il patrocinio di Torino Città Metropolitana, sul tema: Intelligenza artificiale: Una realtà tra sogno e magia
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La proposta
L’intelligenza artificiale è tornata di recente ad esercitare un notevole impatto sull’immaginario collettivo. Si potrebbe anche estendere questa affermazione a tutte le tecnologie dell’informazione, pensando alle recenti problematiche relative a dati e social network. Proprio per questo diventa urgente cercare una migliore comprensione delle questioni in gioco, perché nei momenti di maggiore successo di una disciplina si insinuano le incomprensioni più gravi a proposito dei suoi obiettivi e dei suoi strumenti, creando intorno ad essi un alone di magia. La giornata propone una serie di interventi accomunati dalla stessa chiave di lettura: focalizzarsi sui sogni che hanno guidato gli sviluppi tecnici della disciplina per contribuire a dissolverne le connotazioni magiche.
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Presentano e coordinano: Felice Cardone e Tito Giraudo
Programma
Saluto: Giuseppe Piccoli (Centro Pannunzio) e Pietro Bordoli (Nel Futuro magazine)
Relatori:
Simone Fubini, Olivetti Elea: le origini dell’intelligenza artificiale
Cristina Baroglio, Intelligenza artificiale — Leggende e intuizioni
Guido Boella, Problemi etici dell’informatica
Silvia Rosa Brusin (RAI, Tg Leonardo), Le notizie dell’intelligenza artificiale
Luca Console, Oggetti Intelligenti
Cristina Bosco, Computer, parole ed emozioni
Diego Magro, Rappresentazione della conoscenza
Alberto Cipriani (CISL), Intelligenza artificiale o lavoro e organizzazione intelligente?
Al termine, in collaborazione con studenti dei Corsi di Laurea in Informatica dell’Università di Torino, coordinati da Federico Torrielli:
Tavola Rotonda con studenti e relatori, conduce: Silvia Rosa Brusin.
Artissima, in collaborazione con la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, presenta la seconda edizione dell’OGR Award, destinato quest’anno alla nuova sezione Sound, dedicata alle indagini sonore contemporanee e allestita presso le OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino con cui la fiera ha curato il percorso. Il vincitore sarà selezionato da una giuria composta da Anna Colin, curatrice associata di Lafayette Anticipations di Paris e co-direttrice dell’Open School East di Margate, Lorenzo Giusti, direttore del GAMEC di Bergamo e da Judith Waldmann, curatrice e responsabile monitoraggio della Kasseler Kunstverein di Kassel. L’opera vincitrice sarà acquisita dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e destinata alle OGR – Officine Grandi Riparazioni, centro di arti visive e performative in grado di far convivere la ricerca artistica, performativa e musicale, unendo le idee e i valori della creatività con gli strumenti e i linguaggi delle più avanzate tecnologie digitali. Sound, novità dell’edizione 2018, è la prima sezione di Artissima che si terrà al di fuori degli spazi istituzionali della fiera e presenterà sedici progetti monografici, selezionati da due curatori internazionali Yann Chateigné Tytelman, curatore e critico d’arte a Berlino e professore associato di storia e teoria dell’arte di HEAD a Ginevra e da Nicola Ricciardi, direttore artistico delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino.
Sound nasce in risposta alla recente attenzione rivolta al suono da parte di artisti di diverse generazioni, per mettere in discussione le logiche dell’arte visiva. Il suono è usato per trasformare lo spazio e la sua percezione, per riattivare ricordi, per liberare l’immaginazione ed è oggi protagonista di numerose ricerche in ambiti eterogenei proprio per la sua capacità di evocare e svelare una realtà intangibile, sempre mutevole. Il premio OGR Award riconferma il ruolo di Artissima come catalizzatore di energie creative, attivatore di sinergie tra le diverse realtà culturali del territorio, con l’obiettivo di rafforzare la rete di collaborazioni tra gli attori culturali della città di Torino.
SOUND – Gli artisti e le gallerie
Daniel Gustav Cramer, Vera Cortês Lisbon – Christina Kubisch + Roberto Pugliese, Mazzoli Berlin, Modena – Ugo La Pietra, Studio Dabbeni Lugano – Charlemagne Palestine, Levy.Delval Brussels – Susan Philipsz, Ellen De Bruijne Amsterdam – Lili Reynaud-Dewar, Emanuel Layr Vienna, Roma – James Richards, Isabella Bortolozzi Berlin – Anri Sala, Alfonso Artiaco Napoli – Tomás Saraceno, Pinksummer Genova – Michele Spanghero, Alberta Pane Paris, Venezia + Mazzoli Berlin, Modena – Charles Stankievech, Unique Multiples Toronto – Void, Massimodeluca Mestre-Venezia – Tris Vonna-Michell, Francisco Fino Lisbon – Franz Erhard Walther, Jocelyn Wolff Paris – Marzio Zorio, Raffaella De Chirico Torino
Il concept architettonico della sezione Sound è a cura dello studio architettonico Vudafieri Saverino Partners; lo space design è a cura di Driade e il sound design a cura di XO Next Office
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La seconda edizione del premio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ad Artissima per la nuova sezione Sound
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SOUND | 1 novembre 2018
c/o OGR – Officine Grandi Riparazioni
Anteprima stampa Sound
Inaugurazione Sound
Premiazione OGR Award
ore 17.00 (su invito)
ore 19.00-21.00 (su invito)
ore 19.00-21.00 (su invito)
PRIMA DELL’INIZIO DEI CORSI DELL’A.C. 2018-2019
Martedì 9 ottobre “Lungo la via della seta, oggi” – Giovedì 11 ottobre “Ettore e Achille”
Ore 16 – Auditorium EDP in corso Govone 16/a, Torino
La millenaria Via della Seta è il filo conduttore dell’incontro con il prof. Carlo Naldi, docente dell’Unitre, “Lungo le via della seta, oggi” che si terrà a Torino martedì 9 ottobre alle ore 16, presso l’Auditorium EDP di corso Govone 16/a. L’appuntamento sarà un viaggio per immagini tra persone, costumi, curiosità di oggi e monumenti della storia millenaria delle “contrade attraversate”.
Si comincerà con un rapido sguardo alla secolare produzione della seta a Suzhou, con i suoi giardini progettati da poeti. Il professore proporrà un itinerario, che partendo dalla città imperiale di Luoyang, attraverso la valle del tempio Shaolin e la città Xi’An, che custodisce l’esercito dei guerrieri di terracotta, arriverà fino al deserto dello Xinjang. Giovedì 11 ottobre, la prof.ssa Lucia Cellino concluderà il ciclo estivo degli incontri Unitre con la lezione “Achille o Ettore?”. Due grandi eroi della storia che hanno emotivamente coinvolto tanti studenti durante l’adolescenza, condizionandone la formazione intellettuale, morale e civile. Dalla lettura di allora emergeva vincente Ettore, il vinto. Oggi la scelta sarebbe sempre la stessa? Gli incontri si terranno presso l’Auditorium EDP in corso Govone 16/a a Torino, sono gratuiti per i soci Unitre Torino e liberi fino ad esaurimento posti. C’è ancora tempo per iscriversi al nuovo Anno Accademico dell’Unitre Torino, la più grande Università della Terza Età in Italia, che mercoledì 17 ottobre inaugurerà i nuovi corsi presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino in via Verdi 8. La quota di iscrizione è di 90 euro e consente di partecipare a quattro corsi tra i tanti organizzati ogni anno, che sono suddivisi in sette “Collegi”: Artistico, Creativo-Espressivo, Letterario, Linguistico, Medico-Psicologico, Scientifico, Storico-Umanistico. Per iscrizioni: dal lunedì al venerdì ore 9.30-11.30 e 15.30-17.30 presso Unitre Torino, Corso Trento 13, scala A.
Il ritorno di Portici di carta
Sabato 6 e domenica 7 ottobre è di scena Portici di Carta, la libreria più lunga del mondo sotto i portici del centro di Torino con i tradizionali due chilometri di bancarelle in via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice. Portici di Carta 2018 è stato dedicato a Pippi Calzelunghe, personaggio rivoluzionario nato dalla penna di Astrid Lindgren, edito per la prima volta in Italia sessant’anni fa: un’icona in grado di valicare i confini della letteratura per l’infanzia. Per l’occasione, Valeria Parrellaterrà – sabato 6 ottobre, ore 18.30, Oratorio San Filippo Neri (via Maria Vittoria 5) – una lezione dal titolo Pippi maestra di femminismo; gli allievi della Scuola ODS (Operatori Doppiaggio e Spettacolo), coordinati da Stefania Giuliani, leggeranno nello Spazio Bambini estratti del libro e, il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, animerà piazza San Carlo con una grande azione di pittura collettiva a lei ispirata. Quest’anno a Portici saranno presenti complessivamente 123 librai di Torino e provincia ed editori provenienti da tutto il Piemonte a cui si aggiungono in piazza Carlo Felice ibouquinistes del Libro Ritrovato. I portici di via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice saranno suddivisi in 19 tratti tematici che raggrupperanno in modo omogeneo le librerie e le case editrici a seconda delle rispettive specializzazioni.
Si chiama DroneGuardy ed è la startup fondata ad agosto nella Silicon Valley da due giovani fratelli Italiani (18 anni lei, 27 lui) decisi a rivoluzionare, grazie ai droni, il mondo della security e della videosorveglianza
La App DroneGuardy è già in fase di sperimentazione in California – con oltre 1500 piloti iscritti in meno di un mese – e a fine ottobre si chiuderà il primo round di investimento di 250.000 dollari. Simone Russo ha 27 anni e conosce bene il mondo dei droni. Nel 2015 Wired l’aveva inserito nella classifica dei 5 giovani startupper under 35 più promettenti da allora ha lavorato con successo al suo progetto Immodrone (www.immodrone.it), grazie al quale ha integrato l’utilizzo dei droni nel marketing turistico immobiliare. Alessia Russo ha compiuto 18 anni a inizio agosto; l’anno scorso ha frequentato l’ultimo anno di High School in Canada, a Vancouver, e lì ha vissuto in prima persona lo spirito imprenditoriale dei giovani d’oltreoceano, maturando il desiderio di voler creare qualcosa di suo. Nel mese di Agosto Simone e Alessia, insieme, hanno creato Droneguardy.com un “drone guardiano” che sorveglia ville e aziende in caso di allarme. L’idea è che i droni – business che Simone in particolare conosce bene – possono essere efficacemente sfruttati anche nel mondo della security e della videosorveglianza, e in caso di catastrofi e/o calamità naturali. Creata una capillare rete di piloti, un drone può partire e raggiungere qualsiasi luogo, anche il più inaccessibile, in meno di dieci minuti, restituendo immagini in alta risoluzione in tempo reale e da varie angolazioni. Uno strumento che apre molte possibilità di sviluppo e rende più veloce il tempo di intervento, sia nell’eventualità di furto o effrazione sia nel caso di un grande incendio o di un terremoto. “Il mercato della sicurezza negli USA – racconta Simone – vale 67 miliardi di dollari, con una previsione di crescita costante che lo porterà a valere 82 miliardi entro il 2023. Dall’altro lato l’impatto della criminalità sull’economia americana, con 2 milioni di furti nelle case ogni anno, pesa 1 trilione di dollari all’anno. Due dati che ci hanno fatto riflettere: la sorveglianza potenziata da un drone può essere più veloce di qualsiasi guardia di sicurezza privata; ha inoltre un forte effetto deterrente e offre una visuale aerea più completa e efficace. Creare la rete di piloti è stato il primo step della nostra startup. Forte della mia esperienza in Italia, in meno di un mese abbiamo iscritto più di 1500 piloti (tutti regolarmente registrati all’FAA, ovvero l’ENAC americana) solo in California, dove è partita la sperimentazione. E questo ci consente di essere già abbastanza capillari su Los Angeles e di offrire un servizio efficiente a fronte di qualsiasi chiamata. In questo l’America apre delle possibilità ed una velocità di sviluppo incredibili. Anzitutto lì c’è una migliore apertura alla tecnologia e ala ricerca & sviluppo dell’utilizzo dei droni. Mentre in Italia ENAC sta aprendo una sperimentazione per il volo BVLOS (cioè non a vista) a Torino, in America NASA e FAA stanno già studiando l’organizzazione di vie aeree per droni, per esempio per la consegna dei pacchi di Amazon…” Al progetto di Simone e Alessia ci ha creduto fin da subito anche Davide Venturelli, italiano che dal 2012 lavora al centro di ricerca della NASA in Silicon Valley, come scienziato specializzato in intelligenza artificiale e che ha messo a disposizione del progetto la tecnologia di automazione dei droni della sua azienda, Archon. La App funziona in modo semplice ed immediato. I piloti iscritti, geolocalizzati, ricevono la notifica di un volo da effettuare nelle loro vicinanze, oppure nelle vicinanze di una stazione automatizzata con un drone pronto al decollo. Accettata la missione, il drone del pilota si alza in volo e in breve raggiunge il luogo, iniziando a trasmettere immagini in tempo reale al proprietario e alla centrale operativa. L’abbonamento mensile al servizio è venduto a partire dai 99 dollari in Usa ma per il lancio italiano, previsto per il 2019, le tariffe saranno inferiori. “La novità degli ultimi giorni – aggiunge Alessia – è che abbiamo offerto l’utilizzo gratuito della nostra App alle forze di polizia e c’è stato subito molto interesse per pianificare al meglio le operazioni prima del loro arrivo sul posto”. Nella startup ha creduto anche il colosso DJI, leader mondiale nella produzione di droni consumer e professionali, che ha siglato un accordo di partnership con DroneGuardy per la California.
droneguardy.com