Cosa succede in città- Pagina 393

Prosegue “AbbracciAMOci”, progetto di comunità

Teatro sociale  per il Natale all’ospedale Mauriziano di Torino

 

Metti un Natale all’ospedale Mauriziano di Torino. Si chiama “AbbracciAMOci” ed é un progetto di teatro sociale e di comunità, in collaborazione con la Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi.

Iniziato lunedì 16 dicembre alle ore 15,15 nell’Aula Carle dell’ospedale Mauriziano, quando è stato presentato il Progetto e si è tenuto un concerto di chitarra presso l’Atrio Carle con la partecipazione straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Torino.

Mercoledì 18 dicembre dalle ore 9 alle ore 12 abbracci itineranti per gli spazi del Mauriziano. Alle 15,15 coro di voci bianche della scuola AGAMUS Grugliasco, alle 15,45 Translational Music Emiliano Toso ed il suo pianoforte, ore 16,15 Coro L.I.S. Della scuola AGAMUS Grugliasco.

Venerdì 20 dicembre dalle ore 9 alle ore 12 abbracci itineranti per gli spazi del Mauriziano. Alle 15,15 concerto di liuti e arpe nell’atrio dell’Aula Carle, con la partecipazione straordinaria del Conservatorio G. Verdi di Torino. Alle 15,45 performances teatrale Cooperativa Cirp – Teatro Babel con la partecipazione A. Massa. Alle 16,10 riflessione partecipata: il tango e l’abbraccio, a cura di Daniel Dan. Alle 16,30 esibizione canora del Baritono Alessandro Massa.

 

Dall’8 dicembre al 6 gennaio saranno presenti un albero di Natale addobbato e Stelle di Natale, a cura della Facoltà di Agraria (professor Valter Boero) e del Direttore dell’Ufficio tecnico del Mauriziano architetto Piero Armano.

Contestualmente sarà allestita una mostra di poesie, fotografie, quadri ed installazioni sul tema dell’abbraccio lungo il corridoio Turati degli artisti del Mauriziano e con la partecipazione straordinaria degli artisti di GoArtFactory (Osvaldo Neirotti e Giorgio Bolognese) e del pittore Federico Galati.

 

Un’installazione luminosa in memoria di Gipo Farassino

A  sei anni dalla scomparsa del grande chansonnier torinese

Sarà accesa al civico 6 di via Cuneo a Torino. Giovedì 19 dicembre, ore 18, fino al 6 gennaio 2020


“Ël 6 ëd via Coni, l’é na cà veja / che gnanca na vòlta, l’era nen bela…”: così con quella sottile vena di ironica malinconia, caratteristica pressoché costante di molti suoi brani dedicati all’anima più profonda di Torino, quella delle periferie – le banlieu parigine, le barriere sotto la Mole – il grande Gipo Farassino (Torino 1934 – 2013) descriveva quella vecchia casa al civico 6 di via Cuneo, in Borgo Aurora a pochi passi dalla sua tanto amata Barriera di Milano, dove nacque e visse buona parte della sua infanzia e della giovinezza. E proprio lì, sulla facciata di quell’edificio e in quella via compresa fra i corsi Vercelli e Giulio Cesare, per ricordare il celebre cantautore torinese (scomparso l’11 dicembre del 2013), si inaugurerà giovedì prossimo 19 dicembre, alle 18,  l’installazione “Questa mia città – Luce e Musica per Gipo Farassino” che sarà poi visibile fino a lunedì 6 gennaio. Voluto dalla Circoscrizione 7, insieme alla Fondazione Caterina Farassino e al Comitato Arci Torino, il progetto è curato dal team artistico Dewrec e prevede un’installazione  realizzata attraverso proiezioni sulla facciata della casa resa immortale dalla canzone, fra le più struggenti e poetiche, di Gipo “Ël 6 ëd via Coni”. La realizzazione dell’opera si deve a Vittorio Campanella, che ha tracciato a mano  frasi significative delle più note canzoni di Farassino, selezionate dalla figlia  Valentina. “La scelta di utilizzare un proiettore per diapositive analogico – spiega Campanella – nasce dalla volontà di dare una forma vibrante e vera alle parole di Gipo, che non vengono scritte con un font preimpostato bensì dipinte una a una sulle diapositive. Questa modalità non è, quindi, un ripiego tecnico ma un valore aggiunto che vuole dare la giusta dignità estetica ai versi delle canzoni di un importantissimo artista della nostra città”.


La festa inaugurale, in programma, come detto, giovedì 19 dicembre dalle 18 alle 20, coinvolgerà anche il cortile di via Cuneo 6, con la distribuzione di vin brulé e la possibilità di assistere al concerto in formato busker del cantautore Pietro Giay. Sarà anche aperto l’adiacente Revenge Pub, mentre la via Cuneo sarà chiusa al traffico (solo per l’inaugurazione) nel tratto compreso fra i corsi Giulio Cesare e Vercelli.Nei giorni successivi, fino al 6 gennaio, le proiezioni si potranno ammirare dalle 18 alle 6 di mattina.  “Dewrec è una realtà di giovani under30, affiliata alla nostra rete – spiega Luca Bosonetto, responsabile Cultura di Arci Torino – che da tempo lavora sulle arti visive come strumento per la rigenerazione delle periferie. Durante gli allestimenti, realizzati col nostro sostegno, gli operatori sono stati accolti dai residenti con una disponibilità commovente. E’ l’immagine di una città che sa ancora vivere con curiosità ed entusiasmo i  progetti di sperimentazione culturale. In questo caso, la sinergia tra le istituzioni, i cittadini e le associazioni, ha reso l’omaggio a Gipo un’operazione corale che ha coinvolto una comunità”. “Ci sembrava doveroso ricordare uno dei più importanti cantautori torinesi, che ha sempre dato lustro alle periferie della nostra città, dove pulsa lo spirito della vera Torino» spiegano ancora Luca Deri e Silvio Sabatino, presidente e Coordinatore Cultura della Circoscrizione 7.  Contenta anche Valentina Farassino, figlia di Gipo e amministratore delegato della Fondazione Caterina Farassino, che ricorda le parole che suo padre ripeteva spesso: “I riconoscimenti più grandi li ho avuti dalla mia gente”. Gente amica. E “avere un amico vuol dire sentirsi qualcuno”, recitava proprio un celebre testo di Gipo, ricordato in una delle diapositive (un’ottantina in tutto) proiettate da Campanella sui muri al 6 di via Cuneo.

g. m.

 

Nelle foto
– Gipo Farassino
– Gipo Farassino davanti al civico 6 di via Cuneo
– “Avere un amico vuol dire sentirsi qualcuno”: fra le diapositive proiettate

Mamma, figlia, nipote: le tre età all’Unitre

Per la serie di appuntamenti proposti da Unitre Torino, mercoledì 18 dicembre alle ore 15.30 si terrà l’incontro “Le tre età: mamma, figlia, nipote”.

Perfetta rappresentazione dell’idea alla base delle attività organizzate dall’Unitre Torino per i suoi soci, è un incontro che coinvolge una nonna, una mamma e una nipote che si ritrovano contemporaneamente coinvolte all’Unitre: tre età legate non solo da un continuo generazionale, ma anche da un patrimonio di conoscenze raccolte nell’amore per l’insegnamento. L’incontro si terrà presso l’Aula Magna del Liceo Massimo d’Azeglio (via Parini 8, Torino) e vedrà la presentazione del libro Il portale intarsiato di Gabriella de Blasio.

Il portale intarsiato è un libro con un passato affascinante: una storia scritta negli anni ’50 da Santina Amenta (la nonna), ritrovato dalla nipote Alessia Cagnotto, Docente Unitre del corso “Vivere i Musei di Torino” e poi pubblicato da Gabriella de Blasio, figlia di Santina Amenta e Docente Unitre del corso “Il mito greco tra Letteratura e Arte“.

Un racconto dell’amore e della guerra, in stile autobiografico, che parla di chi non combatte al fronte ma nella propria quotidianità. Un’eredità che Santina lascia alle generazioni successive, intrecciando il racconto al destino della figlia e della nipote: le tre donne sono legate dal filo impercettibile del tempo, tra lontananze, silenzi e desideri. La lontananza temporale e lo scarto generazionale si annullano nel momento in cui madre e figlia decidono insieme di pubblicare il libro:

Fu durante l’ultimo trasloco che il libro mi tornò tra le mani, lo guardai con nostalgia ed ebbi cura di sfogliarlo, quasi accarezzando ogni pagina, come se la voce dolce della mamma leggesse con me”. Gabriella de Blasio

All’incontro interverranno – oltre alle docenti Gabriella de Blasio e Alessia Cagnotto – Martina Franchi, Docente del corso “Psicoterapia: ma quale?” e Lucia Cellino, moderatore e Direttore dei corsi Unitre. Ingresso libero sino ad esaurimento posti.

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UNITRE TORINO

LE TRE ETÀ: mamma, figlia, nipote

Mercoledì 18 dicembre 2019, ore 15.30

Aula Magna Liceo Massimo d’Azeglio, via Parini 8 – Torino

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Per informazioni:

Università della Terza Età – UNITRE – Università delle Tre Età

C.so Trento 13, Torino

Tel. 011 43.42.450

La settimana musicale: Fiorella Mannoia e Steve Arvey

Rock Jazz e dintorni

Lunedì. All’Odeon di Biella si esibisce Francesco Renga. All’ARTeficiO suona il pianista Fabio Giachino. Al Teatro Colosseo è di scena l’Harlem Spirit Of Gospel Choir.

Martedì. Al Jazz Club concerto di beneficenza con il Double Black Quartet e Aaron & Family. Al Teatro Colosseo arriva Fiorella Mannoia (foto).

Mercoledì. All’ARTeficIO suona il pianista Daniele Tione. Al Blah Blah si esibiscono i Clever Square. Per “Novara Jazz” nella chiesa di San Giovanni Battista Decollato è di scena il trombettista Vito Emanuele Galante. Al Jazz Club suonano i Savana Funk.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il bluesman Steve Arvey (foto). Al Cap 10100 si esibisce il quartetto di Paolo Jannacci. Per “Novara Jazz” All’Opificio Cucina e Bottega, suona il gruppo del sassofonista Paolo Fabbri. All’Hiroshima Mon Amour sono di scena David Shorty, Funk Shui Project e Johnny Marsiglia. Allo Spazio 211 si esibiscono Sickhead, Zero H, Cherry Dance e Contrite. Al Magazzino sul Po è di scena Leandro affiancato dai Yearnin. All’OffTopic si esibisce Daniele Celona.

Venerdì. Al Castello di Moncalieri è di scena il Sunshine Gospel Choir. Alle OGR il raduno annuale degli Amici di Piero, con Willie Peyote, Subsonica, Mao, Linea 77, Mangaboo, I Monaci del Surf, Minis, Statuto. Al Folk Club chiusura di stagione con i Trouveur Valdotèn. Allo Spazio 211 si esibiscono i Sick Tamburo. All’OffTopic sono di scena Le Capre a Sonagli. Al Blah Blah suonano i Dufresne.

Sabato. Al Jazz Club si esibisce il trio del batterista Marco Betti. All’Hiroshima è di scena Auroro Borealo. Al Magazzino sul Po suonano gli Yakubanè. Al Big Club si esibisce Emis Killa. Alla cascina Bellaria di Sezzadio è di scena la folksinger Erisy Watt. Allo Ziggy suona il gruppo metal Grabak.

Domenica. Al Blah Blah si esibiscono i piacentini Not Moving.

Pier Luigi Fuggetta

Greta in visita ai Musei Reali

Prima del suo intervento sul palco di piazza castello la giovane attivista ambientalista Greta Thunberg, recentemente indicata da Time personaggio dell’anno, si è recata in visita ai Musei Reali di Torino. Ha iniziato il suo tour dalla Cappella della Sindone, capolavoro barocco di Guarino Guarini, per poi proseguire nella Sala da Ballo di Palazzo Reale. Qui si è soffermata diversi minuti, ammirando la magnificenza della sala, ascoltando la musica proveniente dal pianoforte a coda dello Steinway Spirio, che riproduce automaticamente brani eseguiti da artisti di fama internazionale. La visita si è conclusa nella Sala da Pranzo. Greta era Torino in occasione di Fridays for Future: oggi pomeriggio si è tenuto infatti il 50° presidio organizzato in città contro il cambiamento climatico.

 

(foto Musei Reali Torino)

Neve in arrivo? I marciapiedi vanno puliti

Già nelle scorse settimane, in vista del periodo invernale, il Comune ha predisposto un decreto per  lo sgombero della neve che potrebbe accumularsi nei luoghi privati o comunque aperti al pubblico, al fine di prevenire pregiudizi per la pubblica incolumità. Sull’Albo Pretorio, è disponibile il Decreto della Sindaca n.39 (2019/0006577) contenente le disposizioni in merito.

 

(foto: il Torinese)

 

Teatro ad Arte! Laboratorio teatrale per bambini

L’appuntamento con il laboratorio teatrale per i più piccoli è domenica 15 dicembre 2019 alle ore 16:00.

In occasione della mostra “Arte come Teatro” di Paola de’ Cavero, è stato pensato un laboratorio (Teatro ad Arte!) di teatro per bambini d’età compresa dai 5 agli 11 anni.

Amleto, don Giovanni e Carmen vi aspettano nelle sale della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti per un viaggio tra immaginazione e creazione.

Dove e quando

Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti
Domenica 15 dicembre alle ore 16:00

Costo dell’attività: 5 € a bambino

Biglietto d’ingresso: INTERO 7,00 €
GRATUITO fino a 6 anni e per i possessori della tessera Abbonamento Musei

Per info e prenotazioni: pinacoteca.albertina@coopculture.it – tel 0110897370

La storia di Bruno Pittatore dalle Langhe alla Torino industriale

Cercavo domani

Lunedì 16 dicembre, alle 18.oo, la Sala Didattica del Polo del ‘900 in via del Carmine a Torino ospiterà la presentazione del libro di Bruno Pittatore “Cercavo domani” (Impremix Edizioni).

L’evento è promosso dall’Istituto Gramsci e dalla Fondazione Vera Nocentini. Dopo l’introduzizone di Gianguido Passoni e i saluti di Marcella Filippa, interverranno con l’autore – moderati dal giornalista della Rai Stefano Tallia – Enrico Galimberti ed Ettore Durbiano. L’autore, raccontandosi in questo libro intervista accompagna il lettore attraverso il “secolo breve” fino a lambire gli eventi più recenti della storia del nostro paese. È la vicenda di un militante comunista del tutto originale, che ha iniziato il suo percorso come operaio, terminando come imprenditore. Un uomo che ha potuto osservare la politica da diverse angolazioni restando sempre dalla stessa parte. Nato nel settembre del 1928 a Barolo, nelle Langhe, figlio di mezzadri Pittatore durante la guerra partigiana, conosce i capi della Resistenza nelle Langhe. Giovanissimo iscritto alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, nei primi anni Cinquanta ne diventa un attivo militante e, dopo il licenziamento dalla FIAT Materiale Ferroviario per motivi politici-sindacali, funzionario con incarichi in varie parti d’Italia. Tornato a Torino, nel 1959 diventa segretario della 13a sezione PCI (Oltrepò) e pochi anni dopo della 9a (Barriera di Milano). In quegli stessi anni intraprende l’attività in proprio e, da piccolo imprenditore prima e da dirigente d’azienda poi, viaggia nei Paesi del blocco comunista, fa parte della commissione “Ceti medi” del PDS e fonda il circolo culturale “Efesto”, luoghi di confronto sui temi dell’economia e del lavoro negli anni della transizione dal PCI al PDS ai DS. Tutt’ora attivo, non manca di partecipare alla vità sociale e politica torinese, frequentando la sede provinciale del PD di via Masserano.

M.Tr.

Nuova vita per l’ex asilo Principessa Isabella

“Si tratta di interventi per un valore che ammonta a 450mila euro, 300mila dei quali finanziati dalla Regione e 150mila dal Comune”

LA GIUNTA APPROVA IL PROGETTO ESECUTIVO DEL RECUPERO NEL QUARTIERE LUCENTO

È stata approvato dalla Giunta comunale, su proposta degli assessori Francesca Leon e Antonino Iaria, il progetto esecutivo per un recupero complessivo che consentirà presto al complesso dell’ex asilo Principessa Isabella, in via Verolengo, di ospitare attività socioculturali.

Si tratta di interventi per un valore che ammonta a 450mila euro, 300mila dei quali finanziati dalla Regione e 150mila dal Comune, che interesseranno l’impianto termico e quello elettrico, la realizzazione di compartimentazioni per isolare la sala teatrale da quelle legate alle altre attività organizzate nel complesso. Sono anche previsti la sostituzione del controsoffitto e l’intonacatura del solaio nella zona del palcoscenico, oltre a interventi per rendere accogliente l’intero stabile, spazio sempre molto frequentato, chiuso al pubblico nel 2016 proprio per la necessità di procedere ad adeguamenti degli impianti – sottolineano Francesca Leon e Antonino Iaria rispettivamente Assessora alla Cultura e Assessore all’Urbanistica della Città di Torino –.  Il restyling, concordato con la Circoscrizione e con i cittadini di Lucento, autentici fruitori assidui delle sale, ci permetterà di restituire un ‘Principessa Isabella’ completamente restaurato, rispondente finalmente alle necessità di sicurezza e funzionalità”.

L’edificio ha peraltro un notevole valore storico: fu costruito nel 1883 su commissione dell’imprenditore Antonio Gallo e inaugurato il 4 novembre del 1884 per dare aule consone all’asilo infantile che, fin dal 1879, accoglieva i bimbi residenti in zona.

Solo nel 1977 l’edificio è diventato Scuola materna Principessa Isabella ma, nel 1982, ha cessato la sua funzione originaria. Nel 1984 la proprietà è passata alla Città e che ha destinato l’immobile a Centro d’incontro. Dal 1987 i locali sono rimasti inutilizzati, salvo un’esperienza di occupazione nel 1991 che ha dato luogo al Centro sociale Isabella smantellato nel 1993 dopo alterne vicende.

Nel 1998 il ‘Principessa Isabella’ è stato restituito all’uso pubblico della Circoscrizione 5 per ospitare un Centro di documentazione storica, un teatro e sale prove.

 

(dall’ufficio stampa di Palazzo Civico)

Foto Museo Torino

Tavole Allegre: un progetto per generare occasioni di incontro

Creare occasioni di incontro e conoscenza attraverso momenti di aggregazione, abbattere i muri della solitudine, ricostruire reti sociali e rapporti di prossimità della vita quotidiana, in modo naturale, semplice e coinvolgente: condividendo un pasto.
Questo è in poche parole Tavole Allegre, il progetto realizzato in alcuni quartieri di Torino dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con l’Ufficio Pio e Slow Food Italia, che in 9 mesi ha permesso, con il coinvolgimento gratuito di oltre 50 cuochi e 15 volontari, di organizzare 80 pranzi, per un totale di 1450 pasti serviti a oltre 250 persone anziane e sole. Questi risultati e soprattutto le tante storie nate dal progetto sono stati raccontati oggi nella festa organizzata a Cascina Fossata per tutti coloro che si sono impegnati in questa iniziativa, alla presenza di Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo, Carlo Petrini, presidente di Slow Food e Nanni Tosco, presidente dell’Ufficio Pio.
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Due le formule adottate da Tavole Allegre: i pranzi di vicinato e i pranzi di comunità. I pranzi di vicinato sono momenti conviviali organizzati direttamente nelle case delle persone che vivono in condizione di isolamento e fragilità, già coinvolte nei progetti dell’Ufficio Pio. Intorno al tavolo si riuniscono le persone ospitanti, giovani, migranti, volontari, persone del vicinato che hanno condiviso i piatti preparati dai 37 ristoratori che hanno accettato l’invito di Slow Food Torino a prendere parte all’iniziativa.

Le case di quartieri sono, invece, i luoghi di incontro per i pranzi di comunità: una festa collettiva che coinvolge tutti gli abitanti, sempre con menù curati da locali coinvolti da Slow Food.

 

Tavole Allegre è l’evoluzione dei Barachìn (simbolo del cibo operario, popolare e casalingo) promossi da Slow Food durante Terra Madre Salone del Gusto 2018, che hanno raggiunto nelle proprie case 5000 persone che vivono situazioni di difficoltà, nelle 120 Città di Terra Madre: donne e uomini che per un motivo o per un altro non potevano partecipare all’evento. L’iniziativa è stata sposata da Compagnia di San Paolo che insieme con Ufficio Pio e Slow Food Italia, per tutto il 2019, ha portato avanti il progetto Tavole Allegre, individuando il pranzo come strumento di festa e condivisione, di relazione e di recupero di una dimensione della socialità talvolta perduta.

 

«Questa per noi – racconta Nanni Tosco, presidente dell’Ufficio Pio – rappresenta un’esperienza pilota nell’ambito degli interventi a favore delle famiglie povere con adulti fragili e anziani. Il recente intervento pubblico nel sostegno al reddito delle persone povere ci ha permesso di lavorare con più enfasi sull’inclusione sociale con progetti finalizzati al miglioramento della dimensione relazionale. Le persone a tavola hanno mostrato inattesi talenti artistici e culinari e li hanno usati come strumenti per aprirsi agli altri. Non solo, nei contesti più conflittuali come i condomini ATC, la reciproca conoscenza ha aiutato a ridurre la diffidenza nell’altro sostituendola con il desiderio di nuovi incontri».

 

Un progetto che ha dimostrato un alto potenziale sociale che può essere replicato anche in altri territori e che «ha ribadito come – sottolinea Carlo Petrini, presidente di Slow Food – il cibo storicamente unisca. Molte ricette che siamo abituati a gustare sono frutto di meticciato, di scambi, di unioni, ed è questo a renderlo davvero unico. Ora sarebbe bello estendere questa esperienza e fare sì che iniziative come queste si moltiplichino. È un piccolo ma importante segnale per costruire una società capace di una visione ampia, che sia consapevole delle tante risorse che si celano nella diversità di ognuno».

 

Tavole Allegre forte di questo “piccolo ma importante segnale” proseguirà nel 2020: «nel corso del 2019 abbiamo sperimentato la ricetta e compreso che la convivialità può essere un utile strumento per arricchire il capitale sociale delle persone attraverso la bellezza dell’incontro tra mondi a volte lontanissimi – afferma Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo – durante il 2020 perfezioneremo ancora la nostra ricetta attraverso il recupero di spazi di comunità, la creazione di ulteriori reti nell’ambito del proprio vicinato perché le persone siano sempre meno sole e affinché questa esperienza possa consolidarsi divenendo un dispositivo utile anche ad altri soggetti e contesti».

 

Per raggiungere questi obiettivi, il progetto Tavole Allegre intende nel 2020 ampliare i propri spazi di sperimentazione individuando due ulteriori aree di Torino e un’area non metropolitana in un comune della provincia in cui favorire la coesione sociale attraverso la convivialità e le reti di prossimità.

Nella prossima edizione di Terra Madre Tavole Allegre prevederà ulteriori possibilità di partecipazione all’evento, attraverso iniziative diffuse sul territorio.

La festa a cascina Fossata non poteva che finire con la musica. Ad allietare la giornata l’Orchestra dei suoni di Terra Madre di Simone Campa.

 

Le realtà che hanno cucinato per Tavole Allegre:

Albergo dell’agenzia (Bra), Alzona Luca (docente Master of Food), Antiche Sere, Aroma, Bastimento, Boccondivino (Bra), Bricks, Cadrega (Moncalieri), Casa Amelie, Chiodi Latini New Food, De Amicis, Du’ Cesari, Eataly, Eragoffi, Etiko, Giudice, La Guendalina, La Madia, La Piola Di Via Piol (Rivoli), L’angolo Dei Sapori, Le Putrelle, M**Bun, Oinos, Ottimo, Pastificio Baltuzzi, Pastificio Bolognese, Pastificio Reale, Piazza Dei Mestieri, Rabezzana, Rivendita2, San Giors, Settesì, Sorij, Taperia y Cocina, Tre Galline, Vinolento e Vitel Etonné.

 

Tavole Allegre è un progetto di Compagnia di San Paolo in collaborazione con Ufficio Pio e Slow Food Italia e con il supporto di Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.