Cosa succede in città- Pagina 392

Musiche da Oscar, omaggio a Ennio Morricone

Pianoforte e direzione Andrea Albertini,  ensemble Le Muse

Un omaggio al maestro Ennio Morricone, con le più celebri colonne sonore, selezionate tra le oltre 400 musiche da film, dagli esordi con Sergio Leone (1964, “Per un pugno di dollari”) fino alle più recenti collaborazioni con Tornatore e Tarantino

Il 25 febbraio2007, dopo cinque candidature non premiate, gli è stato conferito, accompagnato da unastanding ovation, il Premio Oscar alla carriera, “per i suoi magnifici e multiformi contributi nell’arte della musica per film”. A consegnargli il premio l’attore Clint Eastwood, icona dei film western di Sergio Leone.Ne 2016 il maestro ottiene il prestigioso riconoscimento alla Migliore colonna sonora, composta per The Hateful Eight, film di Quentin Tarantino. Protagonista strumentale del concerto saràl’Ensemble LE MUSE, che ha rappresentato l’eccellenza musicale italiana all’inaugurazione del semestre di presidenza italiana presso l’Unione Europea. Diretto al pianoforte dal suo ideatore, il maestro Andrea Albertini e accompagnato dalla suadente voce di Angelica De Paoli, l’ensemble “Le Muse” ci conduce attraverso un viaggio emozionale nell’universo creativo di Morricone. Musiche che diventano immagini, tanto sono radicate nella memoria collettiva le scene di alcuni film che le colonne sonore di Morricone hanno contribuito a far diventare celeberrimi. Dalla lunga e incomparabile collaborazione con Sergio Leone fino alla produzione cinematografica più recente. C’era una volta il west, Il Buono il brutto e il cattivo, Giù la testa, le magiche atmosfere di Mission, le tinte più moderne di Malena, Nuovo cinema Paradiso. Ascolteremo anche un Morricone che forse non ci aspettavamo, e cioè il Morricone autore di indimenticate canzoni come Se Telefonando (portata al successo da Mina) e Here’s to you (cantata da Jon Baez) .

ENSEMBLE LE MUSE

Un ensemble al femminile, formato da strumentiste cresciute artisticamente nei principali Conservatori del Nord Italia (Milano, Torino, Genova, Parma). Dopo esperienze di perfezionamento in Accademie Musicali come Fiesole, Santa Cecilia a Roma , Chigiana a Siena, Prix Virtuositè a Ginevra, arricchiscono sul campo il loro bagaglio musicale lavorando per Enti Lirici. Tutto il repertorio MUSE è creato appositamente per il gruppo dal proprio ideatore pianista e direttore d’orchestra Andrea Albertini. L’attività concertistica ha portato il gruppo ad esibirsi nelle principali sale da concerto di tutto il mondo.  Sono altresì scelte come rappresentanza della eccellenza musicale italiana in un concerto presso il Padiglione Italia nel corso di EXPO MILANO 2015. Nel febbraio del 2017 suonano per la Fondazione Dante Alighieri di Montecarlo alla presenza dei reali monegaschi. Nel giugno del 2017 concerto benefico voluto dalla famiglia Elkann alla Reggia di Venaria a favore del reparto di pediatria dell’ospedale Sant’Anna di Torino. Suonano per la festa della repubblica Italiana a Tirana, chiamati dalla ambasciata. Ricevono l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Nel 2018 grazie a questo riconoscimento, sono in tourneè in Thailandia (per il festival del cinema italiano a Bangkok) e negli USA.

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Gli Stati generali della Cultura oggi alla Fondazione Crt

Oltre un centinaio di rappresentanti del mondo culturale torinese e piemontese saranno presenti  venerdì 1 marzo, alle ore 10.30, in Fondazione CRT, via XX Settembre 31 a Torino, per partecipare al focus group sulla produzione artistica e culturale, l’heritage e la valorizzazione del territorio nell’ambito degli “Stati Generali” della Fondazione CRT: la grande operazione di ascolto per ridefinire mission, vision e strategie della Fondazione per il prossimo decennio, e rilanciarne il ruolo di “motore” della crescita e dello sviluppo del territorio anche in una dimensione internazionale. “La Fondazione CRT ha investito finora mezzo miliardo di euro per l’arte e la cultura, volano fondamentale per la crescita, lo sviluppo e la promozione, anche turistica, di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Abbiamo reso possibili i restauri di oltre 2.500 beni storici, artistici e architettonici, la realizzazione di 3.500 eventi di musica, teatro e danza e di un migliaio di mostre, con un’attenzione speciale per l’arte contemporanea culminata con la creazione delle OGR. Abbiamo investito 55 milioni di euro per le residenze reali, altri 40 milioni nell’ultimo decennio per il sistema museale e 28 milioni per il sostegno alle produzioni nazionali e ai grandi eventi. È a partire da questi numeri così significativi che si apre ora la riflessione sulle strategie per il prossimo futuro, guardando anche alle nuove sfide, come le nuove tecnologie, la crescita delle imprese culturali, la cultura quali occasione di coesione sociale, la possibilità di affiancare al granting forme stabili di finanza innovativa propria dei capitali pazienti”.

Oggi sciopero: difficoltà per prenotare visite mediche?

Il 28 febbraio sarà difficile per i piemontesi prenotare una visita medica in provincia di Torino, nel Novarese e nel Vco attraverso il numero del Sovracup. Le lavoratrici e i lavoratori del servizio di prenotazione incroceranno le braccia dalle 10 alle 13 a causa dell’incertezza dei pagamenti degli stipendi di gennaio, febbraio, delle rimanenze economiche (ferie e permessi maturati in 8 anni di lavoro) e del TFR. Questo il tema affrontato dalle interrogazioni a Palazzo Lascaris dei consiglieri Marco Grimaldi (Liberi e Uguali) e Gian Luca Vignale (Movimento nazionale per la sovranità) . In particolare, i consiglieri hanno chiesto all’assessore regionale alla Sanità come intenda dare rassicurazioni ai lavoratori e tutelare, anche in virtù di quanto previsto dal codice degli appalti, un servizio pubblico importante, quale quello delle prenotazioni telefoniche e mail. “Gli addetti del Socracup fanno parte di un’associazione temporanea di imprese che ha vinto la gara per la gestione del Cup unico regionale, composta da Telecom, Engineering e Diamante – ha precisato in aula l’assessore Antonio Saitta – Quest’ultima impresa è però fallita e non sarà in grado di pagare le mensilità arretrate. Si sta ora provvedendo alla sostituzione dell’impresa Diamante con la società E-digital. Le penali per eventuali inadempienze verranno applicate al nuovo raggruppamento temporaneo di impresa. Non c’è quindi alcun pericolo né per il funzionamento dell’attuale call center Sovracup né per l’avvio del nuovo Cup. L’Asl Città di Torino ha già provveduto a sospendere tutti i pagamenti verso Telecom (capofila dell’appalto) e Diamante fino a che non saranno effettuati i pagamenti e le spettanze pregresse. L’assessorato convocherà nei prossimi giorni le aziende per arrivare ad una soluzione delle criticità”. 

Un secolo di luna, da Apollo alla colonizzazione

Con Adrian Fartade, storico dell’astronomia, divulgatore scientifico e autore di “A piedi nudi su Marte” (Rizzoli, 2018) e una testimonianza di Piero Bianucci

 Conferenza tradotta in diretta nella Lingua dei Segni Italiana (LIS)

“Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”. A 50 anni dalla celebre frase di Neil Armstrong qual è la situazione attuale delle spedizioni nello spazio? Quale sarà il futuro dell’esplorazione della Luna? Che mondo sarà quello che, nel 2069, festeggerà i 100 anni dall’indimenticabile impresa dell’Apollo 11? Se ne parla con Piero Bianucci e Adrian Fartade – celebre storico dell’astronomia, divulgatore scientifico e autore di “A piedi nudi su Marte” (Rizzoli, 2018) – giovedì 28 febbraio a “2069: UN SECOLO DI LUNA. Dalle missioni Apollo alla colonizzazione”, l’ultimo appuntamento di febbraio di GiovedìScienza, la manifestazione dedicata alla scienza raccontata dal vivo dai suoi protagonisti e che da più di trent’anni coinvolge migliaia di persone per riflettere insieme sulle più attuali tematiche scientifiche. Il 21 luglio 1969 l’uomo sbarcava sulla Luna. Seicento milioni di persone assistettero in diretta tv alle immagini sfocate di Neil Armstrong e Edwin Aldrin che, a gravità ridotta, camminavano goffi nel Mare della Tranquillità sollevando nuvolette di polvere. Fu la prima vera “mondovisione”. All’epoca, la popolazione mondiale era di 3,6 miliardi, oggi è oltre il doppio. In Italia il 1969 è l’anno della legge sul divorzio e dell’“autunno caldo”. In Francia si dimetteva il generale De Gaulle. In Libia saliva al potere Gheddafi. Gli Stati Uniti erano in mezzo al guado della guerra in Vietnam. Scendendo l’ultimo gradino del Modulo Lunare, Armstrong pronunciò la frase: “Questo è un piccolo passo per un uomo ma un grande balzo per l’umanità”. C’è stato davvero il grande balzo? Qual è il futuro dell’esplorazione della Luna? Che mondo sarà quello che festeggerà i 100 anni dal passo di Armstrong? La conferenza sarà tradotta in diretta nella Lingua dei Segni Italiana (LIS). Due interpreti si alterneranno sul palco del teatro Colosseo, riprese da una telecamera dedicata che rimanderà costantemente il video in un riquadro sul grande schermo, per consentire alle persone sorde di partecipare agli incontri. Le conferenze saranno poi disponibili sul canale YouTube di GiovedìScienza, insieme alle rispettive versioni non tradotte, per le quali si possono in qualsiasi momento attivare i sottotitoli in italiano verificati dalla redazione.
 

“Madama Reale”, uno sguardo televisivo sugli intrighi alla corte dei Savoia

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Alle autrici francesi Laura Piani e Tara Mulholland va il riconoscimento di 50.000 Euro per sviluppare quel loro progetto – Madama Reale – il cui percorso non è ancor ben delineato, forse non immediato e faticoso, ma che dovremmo vedere sugli schermi televisivi nei prossimi anni

Il successo dei “Medici” ha fatto da apripista e insegna, le varie corone inglesi non sono da meno, e la corte sabauda in quanto a misteri e complotti non ha mai scherzato. Pronti a reclamare per sé una piena attenzione sugli schermi della tivù. Non solo nostrana, ma di tutte quelle europee e oltre che si potranno raggiungere. Piani ha studiato sceneggiatura a Parigi e Roma, ha al proprio attivo titoli e successi, recentemente ha tra l’altro creato una serie in sei puntate per France 2, Philharmonia, ha da poco terminato la stesura di Temps de Chiens e attualmente sta lavorando a una commedia romantica prodotta da The Bureau; Mulholland è nata a Londra e vive a Parigi, traduce e si occupa della revisione di testi cinematografici per varie società di produzione, ha scritto di arte, femminismo e cultura per importanti testate, tra cui The New York Times, Condé Nast Traveller e The Huffington Post. Paolo Tenna, ad di FIP Film Investimenti Piemonte, parla del vincitore – uscito da un bando promosso su scala europea, lanciato nell’autunno del 2017 da Film Commission Torino Piemonte, FIP e Regione Piemonte, che individuasse una vicenda legata alla dinastia sabauda, di alto profilo storico, e che valorizzasse la storia del territorio piemontese e il circuito delle residenze reali: sono stati 247 gli autori che hanno preso parte al contest, presentando un numero finale di 150 concept di serie – come “di un progetto di solido valore editoriale scritto da due talentuose sceneggiatrici francesi”, progetto in pieno sviluppo per la cui produzione sono state interpellate due società pronte ad unire gli interessi francesi ed italiani, “Les Films D’Ici” e la torinese “Lume”. Adesso si tratterà di rintracciare un’interprete appropriata, un regista di piena validità e soprattutto quei canali di coproduzione che possono decisamente tenere alto l’intero progetto. Paolo Damilano, Presidente di Film Commission, parla di “respiro europeo” che circola nel progetto vincitore ed è forse questo il fil rouge immancabile che lo legherà alla figura di Maria Giovanna Battista di Nemours (oggi in bella vetrina nel proprio palazzo di piazza Castello nella mostra, curata da Clelia Arnaldi di Balme e Maria Paola Ruffino, che la vede accanto all’altra Madama, Cristina di Francia). Donna intelligente e ambiziosa, forte e risoluta, legata alle arti e alla cultura, appartenente ad un ramo cadetto dei Savoia, separatosi da quello principale ai primi del Cinquecento, sposa poco più che ventenne Carlo Emanuele II, nel 1665, anche se la prima volontà di Cristina di Francia per il figlio sarebbe stata Francesca d’Orléans, nipote del Re Sole. L’anno successivo dà alla luce il tanto desiderato erede, Vittorio Amedeo: a lui dovrà sostituirsi nella guida del ducato con la morte del marito, per “una febbre terzana doppia ed acuta”. Giovanna Battista è trentunenne, il figlio ha soltanto nove anni. Un rapporto difficile quello successivo tra madre e figlio, e questa lotta per il potere sarà l’anima del racconto televisivo, il suo tessuto, con un figlio che presto mostra tutto il desiderio di esercitare il comando per conto proprio. Giovanna tenterà ancora di far accettare al figlio il matrimonio con l’erede al regno di Portogallo, nell’intenzione non troppo nascosta di pensare ad un varco per i commerci verso l’oceano e verso le terre del sud America, in particolare il Brasile, ma soprattutto per vedere nuovamente liberato un trono che indubbiamente le sta sfuggendo di mano. Non cadrà nella trappola Vittorio Amedeo e la priverà di ogni suo intervento negli affari di Stato. Sarà l’occasione per la duchessa di accrescere i propri interessi nei confronti della città, portando avanti il progetto della “città nuova di Po”, l’ampliamento verso est che ha il suo fulcro nella attuale piazza Carlina, istituendo un nuovo istituto dei prestiti, fondando l’Ospedale di San Giovanni e la nuova sede del Collegio del Gesuiti, delineando il ghetto ebraico. Tra il 1677 e il 1678 fonda tre Accademie, una cavalleresca, l’Accademia Reale, una letteraria e una terza artistica, di pittura e scultura, allargando quegli orizzonti culturali grazie ai quali la corte e Torino potessero entrare in competizione con altre realtà maggiori, Vienna o Parigi ad esempio. “Il contest – sottolinea ancora Antonella Parigi, assessora alla Cultura e al Turismo della Regione – è stato in grado di generare grande interesse, a livello nazionale e internazionale, a conferma del fatto che i temi e le modalità che abbiamo messo in campo hanno incontrato quelli del mondo delle produzioni seriali”.
 

Elio Rabbione

 
 
Nelle foto:
Laura Piani e Tara Mulholland, vincitrici del miglior progetto di serie del contest “I Savoia. La serie”
Giovanni Luigi Buffi (?), “Ritratto equestre di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours”, terzo quarto del XVII secolo, olio su tela, Palazzo Madama – Museo Civico di Arte Antica, Torino

"Mediterraneo Requiem" in memoria delle vittime del mare

Il 25 febbraio alle ore 21, nel Duomo di Torino in piazza San Giovanni, verrà eseguito il Requiem di Fauré in re minore op.48 per soli, coro e pianoforte

L’evento – organizzato congiuntamente dal Cineteatro Baretti e dal Comitato Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, con la sponsorizzazione della CGIL di Torino e il patrocinio della Pastorale dei Migranti – intende offrire alla cittadinanza un momento di raccoglimento e riflessione sulla tragedia dei migranti che quotidianamente muoiono nei nostri mari. Artisti del coro provenienti dai teatri Arena di Verona, Comunale di Bologna, Fenice di Venezia, Lirico di Cagliari, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma, Regio di Parma, Regio di Torino, Santa Cecilia di Roma, Scala di Milano e i solisti Valentina Escobar e Roberto De Candia saranno diretti dal Maestro Fabio Biondi e accompagnati al pianoforte dal Maestro Carlo Caputo. Precederanno l’esecuzione del requiem alcune letture a cura di Davide Livermore e degli attori del Teatro Baretti. L’ingresso è gratuito. Le offerte libere saranno devolute a Emergency.

Uno scooter elettrico Mimoto alla Polizia municipale

È stato consegnato  in piazza Palazzo di Città un ciclomotore elettrico da MiMoto con i colori d’Istituto agli Agenti del Comando della Sezione Centro della Polizia Municipale di Torino, in prestito d’uso. Alla cerimonia di consegna erano presenti la Sindaca di Torino, Chiara Appendino e il Dirigente Comandi Territoriali della Polizia Municipale, Marco Sgarbi.L’evento è frutto di una significativa collaborazione tra il primo servizio made in Italy di scooter sharing elettrico a flusso libero e il Comando della Polizia Municipale che ha contribuito, in più occasioni, a sviluppare l’idea di una mobilità consapevole ed ecologica.“Il servizio degli scooter elettrici Mimoto, e più in generale la mobilità elettrica, raccoglie le sfide che vedono i Comuni protagonisti nell’ottica della sostenibilità. Ha dichiarato la Sindaca Chiara Appendino. Torino è protagonista di questa sfida, che ha anche un valore culturale. Da questo punto di vista, il servizio Mimoto contribuisce pure a sensibilizzare i cittadini sull’importanza dello sviluppo della mobilità elettrica, al fine di poter perseguire con sempre maggiore efficacia l’obiettivo di assicurare sostenibilità al sistema dei trasporti in ambito urbano. Proprio in questo senso, si sta rivelando fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato finalizzata a incentivare la diffusione e l’uso dei veicoli elettrici. Ringrazio quindi Mimoto per aver affidato un ciclomotore elettrico alla Polizia Municipale”. Le iniziative speciali già realizzate con la Polizia Municipale di Torino sono state un successo, il feedback dei cittadini è stato molto positivo e siamo felici di continuare questa collaborazione volta soprattutto alla promozione della guida sicura in città. MiMoto ha come obiettivo quello di rendere la città ancora più vivibile ed essere parte integrante della comunità torinese ed è per questo che lavoriamo a stretto contatto con l’amministrazione Comunale.” – afferma Vittorio Muratore, founder e CMO di MiMoto – “Il prestito di uno dei nostri scooter con i colori della Polizia Municipale è un gesto simbolico che però rappresenta un impegno comune che vogliamo duri nel tempo”. Nella piazza del Municipio, durante la mattinata gli Agenti della Prossimità del Comando Reparto Radiomobile e personale MiMoto hanno dato la possibilità ai torinesi di provare gli scooter elettrici, naturalmente a titolo gratuito.  Già nelle domeniche dello scorso ottobre, in piazza Vittorio Veneto gli Agenti si erano affiancati al personale MiMoto per invogliare alla prova, gratuitamente, i torinesi.

Apre il padiglione "Gino Fois" al Circolo "Risorgimento"

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Arci-Torino, inaugurazione in Barriera
Storico Circolo Arci di Barriera di Milano,  il “Risorgimento” apre le sue porte e rilancia le sue attività per il futuro. L’appuntamento è per domenica 24 febbraio. Dopo alcuni mesi di ristrutturazione, in via Giovanni Poggio 16 è prevista una giornata di iniziative per l’inaugurazione del nuovo Padiglione “Gino Fois”: una nuova cucina e una nuova sala a disposizione dei soci e della comunità.  “Il Circolo è un pezzo di storia dell’ARCI torinese. Per questo abbiamo sostenuto gli sforzi che i soci hanno messo in campo per ampliare la struttura e renderla maggiormente funzionale alle esigenze del quartiere - dice Andrea Polacchi, presidente del Comitato territoriale ARCI Torino – Il Circolo è un patrimonio della città e di tutto il quartiere oltre che un fondamentale presidio di democrazia, cultura popolare e antifascismo che, siamo convinti, ancora per tanti anni alimenterà la vita di Barriera di Milano“.
Questo il programma della giornata:
Alle 11, Concerto dell’Orchestra Studentesca dell’Istituto Viotti a indirizzo musicale; quindi alle 12,30,  Inaugurazione del Padiglione, con la presentazione dei lavori di ristrutturazione e il racconto partecipato della storia dell’Associazione Risorgimento. Previsto anche un buffet.
Alle 17, Incontro aperto con i giovani del quartiere, un’occasione di confronto per il rilancio delle attività culturali del Circolo, particolarmente rivolto alle ragazze e ai ragazzi di Barriera di Milano. 
Alle 19,30, Cena sociale di raccolta fondi per le attività. 
Alle 21, esibizione dei “Bluebell & Perry”, giovane duo di Barriera di Milano, con un repertorio ispirato alla grande tradizione popolare folk e blues. Ingresso riservato ai soci Arci

g.m.

Nelle foto
– Circolo “Risorgimento”
– Il duo “Bluebell & Perry”

 

Apre il padiglione “Gino Fois” al Circolo “Risorgimento”

Arci-Torino, inaugurazione in Barriera

Storico Circolo Arci di Barriera di Milano,  il “Risorgimento” apre le sue porte e rilancia le sue attività per il futuro. L’appuntamento è per domenica 24 febbraio. Dopo alcuni mesi di ristrutturazione, in via Giovanni Poggio 16 è prevista una giornata di iniziative per l’inaugurazione del nuovo Padiglione “Gino Fois”: una nuova cucina e una nuova sala a disposizione dei soci e della comunità.  “Il Circolo è un pezzo di storia dell’ARCI torinese. Per questo abbiamo sostenuto gli sforzi che i soci hanno messo in campo per ampliare la struttura e renderla maggiormente funzionale alle esigenze del quartiere - dice Andrea Polacchi, presidente del Comitato territoriale ARCI Torino – Il Circolo è un patrimonio della città e di tutto il quartiere oltre che un fondamentale presidio di democrazia, cultura popolare e antifascismo che, siamo convinti, ancora per tanti anni alimenterà la vita di Barriera di Milano“.

Questo il programma della giornata:

Alle 11, Concerto dell’Orchestra Studentesca dell’Istituto Viotti a indirizzo musicale; quindi alle 12,30,  Inaugurazione del Padiglione, con la presentazione dei lavori di ristrutturazione e il racconto partecipato della storia dell’Associazione Risorgimento. Previsto anche un buffet.

Alle 17, Incontro aperto con i giovani del quartiere, un’occasione di confronto per il rilancio delle attività culturali del Circolo, particolarmente rivolto alle ragazze e ai ragazzi di Barriera di Milano. 
Alle 19,30, Cena sociale di raccolta fondi per le attività. 
Alle 21, esibizione dei “Bluebell & Perry”, giovane duo di Barriera di Milano, con un repertorio ispirato alla grande tradizione popolare folk e blues. Ingresso riservato ai soci Arci

g.m.

Nelle foto
– Circolo “Risorgimento”
– Il duo “Bluebell & Perry”

 

“World Press Photo 2019”, ecco i finalisti

Sono stati annunciati lo scorso mercoledì 20 febbraio i finalisti della 62ª edizione del “World Press Photo” (WPP), il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall’omonima Fondazione olandese (con sede ad Amsterdam) dal 1955

Con essi, arriva un’altra importante notizia per Torino: l’esposizione internazionale tornerà infatti sotto la Mole anche quest’anno. Sarà la terza volta, la seconda all’interno dell’ex Borsa Valori di via San Francesco da Paola, in virtù del rinnovo della collaborazione fra l’ Associazione C.I.ME. Culture e Identità Mediterranea (fra i principali partner della Fondazione World Press Photo) con la Camera di Commercio subalpina, proprietaria dell’immobile. Il taglio del nastro avverrà il prossimo 28 settembre e l’esposizione, visto il crescente successo riscosso nelle passate edizioni, si protrarrà fino al 17 novembre. Come per l’anno scorso, le foto saranno accompagnate da un fitto calendario di conferenze e incontri, in collaborazione con istituzioni e realtà locali, per un vero ”festival sull’attualità”. Per quanto riguarda il Premio, resi noti, come s’è detto, tutti i finalisti, i vincitori saranno invece annunciati il prossimo 11 aprile nel corso della cerimonia ufficiale ad Amsterdam.  Per selezionarli, la Giuria generale presieduta quest’anno da Whitney C. Johnson (vicepresidente del “National Geographic”) ha esaminato la bellezza di 78801 fotografie realizzate da 4738 fotografi provenienti da 129 Paesi diversi. Otto le categorie in concorso, la novità di quest’anno è l’introduzione di un nuovo premio: il World Press Photo Story of the Year, riconoscimento al fotografo “la cui creatività visiva e abilità hanno prodotto una storia con eccellenti editing e sequenza fotografici, su un grande evento o una questione di rilevanza giornalistica del 2018”. Tra i tre finalisti per questo riconoscimento, ci sono due italiani dell’Agenzia “Contrasto”: il parmigiano Marco Gualazzini, con un reportage sul bacino del Ciad e Lorenzo Tugnoli, di stanza a Beirut con un lavoro per il “Washington Post” sulla crisi umanitaria in Yemen. Con loro, l’olandese Pieter Ten Hoopen che ha seguito una carovana di migranti diretta negli Stati Uniti. I finalisti per il “World Press Photo 2018” (il premio, tra tutti, più importante) sono invece lo stesso Marco Gualazzini, Mohammed Badra (con le vittime di un sospetto attacco gas in Siria), Chris McGrath (con l’uomo che tiene lontano i giornalisti fuori dal Consolato dell’Arabia Saudita, dopo la morte del giornalista Jamal Khashoggi), John Moore (con la foto della bambina che piange mentre la mamma viene perquisita alla frontiera fra Messico e Stati Uniti), Brent Stirton (che ha fotografato l’unità femminile antibracconaggio delle Akashinga, in Zimbabwe) e Catalina Martin Chico (sua la fotografia di un’ex guerrigliera delle Farc, in Colombia, cui durante il conflitto era vietato avere figli).  L’anno scorso il premio era stato vinto dal fotografo venezuelano Ronaldo Schemidt: aveva immortalato un ragazzo in fiamme durante le proteste contro il governo di Maduro.

g. m.

Le foto finaliste per il “World Press Photo 2018” realizzate da:

– Marco Gualazzini
– Catalina Martin – Chico
– Mohammed Badra
– Chris McGrath
– John Moore
– Brent Stirton