Cosa succede in città- Pagina 370

Un viaggio digitale nella storia di MiTo

Con Mito open access si può compiere un viaggio nella storia ultratrentennale di Mito Settembre Musica

È nato “Mito open access”, la piattaforma contenente l’archiviodigitale dei materiali inerenti  Mito Settembre Musica,  prodotti apartire dal lontano 1978. Il nome della piattaforma opensource che ospita l’archivio è Byterfly e rappresenta un sistema di catalogazione basato su metadati, realizzato in collaborazione con la Biblioteca e l’Ufficio IT dell’IRCrEs-CNR di Torino. La suddivisione in sezioni agevola la ricerca dei contenuti, comprendenti programmi di sala, libretti, raccolte fotografiche e molto altro materiale prodotto dal Festival,  da quella lontana edizione del 1978, quando nasceva a Torino Settembre Musica, come sviluppo e potenziamento delle iniziative musicali già vive sul territorio cittadino durante l’estate, come i “Punti Verdi, ideati dall’assessore alla Cultura della giunta Novelli, Giorgio Balmas.

Gli aspetti che devono essere sottolineati nella creazione di questo archivio spiega il professor Andrea Malvano sono la sua grande valenza tecnica ed il grado elevato di verifica  effettuato attraverso la piattaforma online. All’interno dell’archivio ricopre un ruolo rilevante la critica musicale che accompagnava la presentazione di ogni concerto, critica oggi diventata disciplina sempre più rara. Si èottenuta anche la digitalizzazione di tutte le rassegne stampa, che possono essere ricercate sulla base della lettera.

Così si potrà riscoprire un patrimonio critico straordinario relativo a concerti risalenti ai primi anni di Settembre Musica, quelli diretti da Claudio Abbado come quelli che videro la partecipazione di musicisti straordinari quali il violinista Uto Ughi ed il pianista Maurizio Pollini, oppure riscoprire le note scritte da Giorgio Balmas ad un articolo redatto dal musicologo Massimo Mila sulle Olimpiadi Vivaldiane.

Il compositore Roman Vlad – spiega Enzo Restagno, direttore ( fino al 2015) per oltre trent’anni di Settembre Musica, divenuto nel 2007 Mito, aggiungendo come sede dei concerti anche Milano – ha condiviso con me la direzione artistica del Festival per molti anni.Claudio Merlo sovrintendeva a sua volta all’organizzazione. La preparazione del programma del festival avveniva attraverso limature, sviluppi ed aggiunte successive, possibili attraverso una lettura del programma di ogni singolo concerto, che facevamoinsieme io e Roman Vlad. Nel 1988, per esempio, dedicammoun’edizione del festival ai nuovi compositori cinesi, tra cui Chen, ospite quest’anno all’Auditorium Rai nel concerto conclusivo torinese di Mito; anche la scelta della partecipazione dei Pigmei fu innovativa. Vennero a suonare al Conservatorio torinese e lasciarono alcuni loro strumenti in dono a Settembre Musica.

Un festival simile dimostra come la musica potesse interessare un pubblico composto anche da molti giovani. Oggi la creazione di una piattaforma online dell’archivio del festival dimostra l’attualità del pensiero di Massimo Mila, che riteneva che l’interesse maggiore dovesse essere per la musica in ,  piuttosto che per la singola performance musicale”.

 

Mara Martellotta

Chiara Soldati presidente del Centro Pannunzio

Chiara Soldati è stata eletta tredicesima Presidente del Centro “Pannunzio”. E’ la seconda donna Presidente dopo Alda Croce. La dr. ssa Soldati, nata nel 1974, nipote dello scrittore Mario Soldati, residente a Genova, si è laureata in legge all’Università della sua città ed è a capo, insieme al padre, dell’Azienda agricola di famiglia “La Scolca” di Gavi Ligure, che ha festeggiato quest’anno il centenario di fondazione. E’ un’imprenditrice di livello internazionale che ha portato la sua Azienda ai vertici di una notorietà mondiale che la rende leader nell’esportazione dei prodotti italiani all’estero. Di vasti interessi intellettuali, si è in passato dedicata all’insegnamento universitario ed è stata in posizioni di responsabilità in diverse istituzioni culturali ed imprenditoriali. Faceva parte del Comitato culturale del Centro “Pannunzio” dal 2007. Ha ricevuto importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali tra i quali spicca quello di “Donna dell’Anno”. E’ attiva anche nell’Associazione per la ricerca sul cancro della Liguria. La elezione di Chiara Soldati rappresenta una scelta di rinnovamento, anche generazionale, in una linea di ideale continuità con la storia del Centro Pannunzio. Il prof. Pier Franco Quaglieni (nella foto con Chiara Soldati) sarà vicepresidente del Centro fondato da Arrigo Olivetti, Mario Soldati e lo stesso Quaglieni nel 1968.

Nuovo ciclo di “martedì salute”

DAL 24 SETTEMBRE 2019

Dalle ore 10 Presso AUDITORIUM CITTÀ METROPOLITANA in c.so Inghilterra, 7 a Torino 

Finalmente arriva la chirurgia meno invasiva e più efficace per i tumori colorettali, capace di garantire una migliore qualità di vita. E molto altro nei nuovi appuntamenti dei Martedì Salute.

 

Archiviate le vacanze estive, tornano i Martedì Salute, promossi dall’Associazione Educazione Prevenzione e Salute, con il 2° ciclo 2019 dedicato ai temi più interessanti e alle ultimissime novità in campo di prevenzione e salute trattati, come sempre, da illustri esperti.

Ogni martedì dalle ore 10, dal 24 settembre al 3 dicembre, presso l’Auditorium Città Metropolitana in corso Inghilterra 7 a Torino (come sempre l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti), gli specialisti della nostra città, incontreranno la popolazione per fare progredire la consapevolezza della prevenzione e della cura adeguata ai progressi che costantemente fioriscono nella cultura medica.

Questo ciclo affronterà argomenti che spaziano dai più innovati trattamenti chirurgici per i tumori colorettali e per l’anca alle nuove linee guida contro l’ipertensione, a come si può attuare un’eccellente prevenzione quotidiana delle patologie più comuni vivendo in città. E ancora: i nuovi orizzonti terapeutici per le malattie reumatiche autoimmuni, le cardiopatie prettamente femminili, le possibilità di cura per chi soffre di problemi tiroidei, i tanti motivi per cui non si deve aver paura di latte e latticini, soluzioni per l’artrosi cervicale e come prevenire il diabete.

Un ampio ventaglio di argomenti che i medici specialisti affronteranno insieme al pubblico, conferendo alle informazioni medico-scientifiche un lessico comprensibile a tutti.

Il nuovo ciclo si apre con due importanti appuntamenti:

il primo, martedì 24 settembre, è incentrato su LA CHIRURGIA DEI TUMORI COLORETTALI: PIÙ EFFICACE E MENO INVASIVA PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DI VITA con il chirurgo generale Mario Morino, e l’oncologo e radioterapista Umberto Ricardi.

Segue, martedì 1 ottobre, IPERTENSIONE: LE NUOVE LINEE GUIDA, un fondamentale appuntamento che interessa tutti e che vedrà come relatori il neurologo Paolo Cerrato e l’internista Franco Veglio.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI SUCCESSIVI

martedì 8 ottobre, ore 10

LE MALATTIE REUMATICHE AUTOIMMUNI: PERCHÉ DONNA? PERCHÉ NON UOMO?

NUOVE TERAPIE PER NUOVI ORIZZONTI

Renato Carignola, immunologo

Claudia Lomater, reumatologo

martedì 15 ottobre, ore 10

CARDIOPATIE NELLE DONNE: QUALI SONO

E COME PREVENIRLE

Catia De Rosa, cardiologo

Stefania Luceri, cardiologo

Barbara Mabritto, cardiologo

Modera: Mauro De Benedictis, cardiologo

martedì 22 ottobre, ore 10

TIROIDE E PATOLOGIE TIROIDEE: FOCUS

SULLE POSSIBILITÀ DI TRATTAMENTO

Francesco Quaglino, chirurgo generale

Claudio Rossi, endocrinologo

martedì 5 novembre, ore 10

LA SALUTE NELLA CITTÀ: IL MOVIMENTO

COME PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE

Simona Bo, endocrinologo e internista

Maurizio Damilano, ideatore del Fitwalking Italia

Gaetano Maria De Ferrari, cardiologo

Modera: Ezio Ghigo, endocrinologo

martedì 12 novembre, ore 10

ARTROSI CERVICALE: SECONDA MALATTIA DELL’UOMO NELL’INVECCHIAMENTO.

QUANDO LA CHIRURGIA?

Luca Tomaello, fisiatra

Francesco Zenga, neurochirurgo

martedì 19 novembre, ore 10

LATTE E LATTICINI: ALLEATI

DELLA NOSTRA SALUTE

Gianni Cadario, allergologo

Luca Dughera, gastroenterologo

Giuseppe Rovera, dietologo

martedì 26 novembre, ore 10

CHIRURGIA DELL’ANCA:

CERTEZZE E ILLUSIONI

Manuela Barale, ortopedico

Frediano Boggio, ortopedico

Carlo Alberto Buratti, ortopedico

Alberto Nicodemo, ortopedico

martedì 3 dicembre, ore 10

DIABETE: UN NEMICO PER 3 MILIONI

DI ABITANTI! È POSSIBILE PREVENIRLO?

Paolo Fornengo, internista

Sebastiano Marra, cardiologo

Per info: Segreteria organizzativa 011 660 4284

Lo scambio casa cresce a Torino e in Piemonte

 La stagione estiva rappresenta il grande terreno di prova per il settore turistico, anche per chi propone alternative alle soluzioni più convenzionali di pernottamento. 

HomeExchange, nato per accogliere la comunità degli adepti dello scambio casa, conferma i trend di crescita globale, già registrati nel primo semestre del 2019, e segna un’evoluzione del +33% dei pernottamenti nel periodo giugno-luglio-agosto dell’alta stagione, con un milione e mezzo di notti riservate sulla piattaforma. Con circa 450 000 alloggi in tutto il mondo, HomeExchange è oramai il punto di riferimento indispensabile per tutti coloro che scelgano la via dello scambio casa per le proprie vacanze.

Il Piemonte contribuisce alla crescita della comunità italiana
L’Italia, dove sono circa 32 000 le abitazioni attualmente disponibili, rappresenta ovviamente un mercato di tutto rilievo: quarto paese per numero di scambi, anche qui la piattaforma è in costante crescita. Se nel primo semestre dell’anno i dati erano già stati molto incoraggianti, l’estate 2019 segna un’ulteriore evoluzione positiva, con il 25% in più di pernottamenti rispetto allo stesso periodo del 2018. Nei mesi di giugno, luglio e agosto, sono stati in effetti registrati circa 79 000 pernottamenti (2/3 di quelli che hanno avuto luogo dall’inizio dell’anno).

 

In questo contesto positivo di crescita, il Piemonte ha visto circa 2 800 pernottamenti registrati durante l’estate, il 58% in più rispetto alla stagione precedente, merito certamente dei numerosi centri di interesse artistico, naturale e gastronomico.

Cos’è lo scambio la casa con HomeExchange?

Lo scambio casa permette a famiglie, coppie o gruppi di amici di disporre di un alloggio completamente attrezzato, immersi in un’esperienza più vicina allo stile di vita locale: un nuovo modo di viaggiare, flessibile ed economico, basato sui principi di ospitalità, libertà e fiducia

 

HomeExchange si distingue per la qualità del suo servizio e per il suo modello conviviale e collaborativo”, ha spiegato Benedetta Galassini, porta parola di HomeExchange per l’Italia. “Sempre più italiani scelgono lo scambio casa per le loro vacanze perché caratterizzato da autenticità e risparmio: circa il 30% delle spese di viaggio normalmente sostenute per l’alloggio in albergo od in altre sistemazioni convenzionali, viene risparmiato o investito in altre attività, contribuendo favorevolmente all’economia locale.

Una domenica magica per scoprire il Circolo Amici della Magia

Dopo l’ottimo riscontro dell’evento di maggio, domenica 22 settembre il Circolo Amici della Magia di Torino (Via Salerno, 55, amicidellamagia.it) torna ad aprirsi ai torinesi proponendo un vero e proprio “Open Day” per avvicinare il grande pubblico alle attività per adulti e bambini che regolarmente il Circolo organizza durante l’anno. I visitatori avranno modo di scoprire il fascino di una eccellenza torinese attraverso esibizioni di magia a cura degli allievi del Circolo, un tour guidato per scoprire alcune “grandi illusioni” presenti nei locali del Circolo, un vero spettacolo di magia nella sala teatro (che vede in scena tutto il percorso della scuola di magia: Leonardo Reho l’artista più giovane, di soli 8 anni, il diciottenne Erik Baron e i giovani adulti Gaia Elia Rossi e Andrea Petrosillo, entrambi Campioni Italiani di Magia; ed una mostra fotografica. Sarà l’occasione inoltre per portare avanti la petizione che chiede alla Città di Torino di intitolare una via al torinese Bartolomeo Bosco (Torino, 1793 – Dresda, 1863) considerato il più importante prestigiatore di tutti i tempi. Ingresso 8 €; gratuito per i minori di 6 anni. Circolo Culturale Amici della Magia, Via Salerno 55, Torino. www.amicidellamagia.it.

Sono previste due fasce orarie alle quali il pubblico è invitato a partecipare: una “colazione” dalle 9.30 alle 12.30 e una “merenda” dalle 15.00 alle 18.30.

Ingresso 8 €; gratuito per i minori di 6 anni e per i soci CADM. Informazioni 339/4998327.

Collocato per lungo tempo in Via Santa Chiara, nel cuore della Torino storica, oggi il Circolo ha una sede più ampia e confortevole in via Salerno 55, realizzata per venire incontro alla crescente attenzione del pubblico al mondo dell’illusionismo. Qui si incontrano prestigiatori e artisti di ogni paese. Il Circolo dispone di una vasta biblioteca, a disposizione dei soci, con oltre 5.000 volumi. Un preziosissimo patrimonio che rende il CADM proprietario della seconda biblioteca magica al mondo dopo quella di Londra.

Il CADM propone un vivace calendario di attività, rivolte ai soci ma anche agli appassionati e ai curiosi: dall’eccellente scuola per i bambini e i principianti, agli spettacoli, alle conferenze tenute da nomi più illustri della magia nazionale ed internazionale, alle lezioni dei maestri, alle prove di scena dei numeri, ai corsi di dizione e recitazione e tutto quanto possa interessare il mondo del palcoscenico.

Circolo Culturale Amici della Magia, Via Salerno 55, Torino

I bambini del Regina Margherita piccoli aviatori per un giorno

Sabato 21 settembre – Aero Club Torino, Strada Vicinale della Berlia 500 Torino

 

La gioia è come il volo. (Emily Dickinson)

Sabato 21 settembre 2019 i bambini dell’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino saranno ospiti, con i loro accompagnatori, dell’aeroporto Torino – Aeritalia, dove potranno sperimentare insieme ai piloti dell’Aero Club Torino una giornata in alta quota.

L’iniziativa vuole donare ai bambini e alle loro famiglie un sorriso e un momento di serenità nel difficile percorso che affrontano quotidianamente.

Per un centinaio di bimbi insieme ai loro accompagnatori la giornata inizierà alle ore 10 con le attività di volo, spettacoli e attività ludico-creative.

Dopo pranzo, dalle ore 14, la Scuola di Circo FLIC regalerà ai bambi uno spettacolo e il mago Marco Berry intratterrà il pubblico con giochi di prestigio.

La giornata si concluderà con la consegna dei diplomi di volo ai piccoli aviatori.

L’evento, giunto alla sua decima edizione, è organizzato dall’Aero Club Torino e ha ottenuto il patrocinio della Regione Piemonte e delle Città di Torino e di Collegno, con il supporto entusiasta di Federazione Malattie rare Infantili OnlusFondazione Ospedale Infantile Regina Margherita OnlusUnione Genitori Italiani Onlus, associazioni che da tempo si dedicano all’assistenza dei bambini malati e delle loro famiglie. Alla buona riuscita della giornata contribuirà, oltre al lavoro dei volontari, il sostegno economico di diverse aziende che hanno voluto partecipare all’iniziativa.

Sanex libera l’arte. Anche a Torino

Modalità e creatività per introdurre una linea di prodotti in una nuova area di mercato ce ne sono tante. Per far conoscere agli italiani “Sanex” il gruppo Colgate-Palmolive ha pensato di “scardinare” le classiche leve della pubblicità tout court ed, in partnership con Fondaco Italia, ha deciso di investire nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico del nostro Paese con l’obiettivo di intraprendere un rapporto diretto con le comunità locali e con i consumatori.

Dal 9 settembre, otto opere d’arte, in cinque regioni d’Italia (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Lazio) saranno in gara per tornare all’originario splendoregrazie alla partecipazione attiva di tutti i cittadini italiani, che sono invitati a votare l’opera preferita sul sito www.sanex.com/it-it Il processo è semplice e veloce, non sarà necessario registrarsi o fornire alcuna informazione personale. La proclamazione della vincitrice, l’opera più votata, avverrà il 9 ottobre e la riconsegna dell’opera restaurata è prevista entro gennaio 2020L’auspicio è che attraverso Sanex il progetto trovi la più ampia diffusione e grazie ad un’energia contagiosa si scateni una grande partecipazione attiva!

Il connubio tra i prodotti Sanex e l’arte non è casuale. Infatti le splendide opere d’arte del nostro Paese sono soggette a deterioramentoAllo stesso modo anche la pelle nasce perfettamente sana e levigatama, inesorabilmente, l’inquinamento e gli agenti esterni, come lo stress o l’uso di prodotti chimici aggressivi, con il passare del tempo, agiscono causandone il deterioramento. La linea a marchio Sanex mantiene la pelle sana attraverso prodotti rigorosamente formulati riducendo al minimo gli ingredienti chimici non necessari e gli allergeni.

 

TORINO                                                                                                                                                                                                                                                  La statua, in marmo bianco e di grandezza leggermente superiore al vero (circa m 2), è collocata nel cortile d’onore del Palazzo Reale di Torino. Raffigura la dea Artemide/Diana in corsa, nelle vesti di cacciatrice, con un chitone corto e accompagnata da una cerva, uno dei suoi attributi più frequenti.

Si tratta probabilmente di una pregevole copia commissionata, forse a Giuseppe Gaggini, dal re Carlo Alberto di Savoia-Carignano tra il 1835 e il 1847 per decorare, insieme ad altre statue antiche, lo scalone del Palazzo.  Oltre che per la finezza della lavorazione, l’opera è molto importante per la sua iconografia. Il modello a cui si ispira è infatti la celebre “Artemide di tipo Versailles”, oggi al Louvre, una statua di età romana imperiale, copia marmorea di un originale bronzeo attribuito al grande scultore greco Leochares, attivo intorno al 370 a.C. e documentato fra gli autori del Mausoleo di Alicarnasso.  Arrivò da Roma come dono di papa Paolo IV al re Enrico II nel 1556 e conobbe in Francia una grandissima fortuna, divenendo l’immagine di Artemide per antonomasia.  Nella seconda metà del XVIII secolo, l’opera fu riprodotta, in grande e in piccolo, in diversi materiali, e nel corso dell’Ottocento viene inclusa nelle serie dei grandi calchi in gesso che arredavano musei e dimore signorili.

Il restauro consentirà di meglio apprezzare la qualità della copia di Torino e di approfondire gli studi sulle circostanze della sua realizzazione.

Viaggi ed esplorazioni del duca degli Abruzzi

Al Museo del Risorgimento di Torino, gli scatti di Vittorio Sella documentano le imprese del leggendario principe esploratore. Fino al 20 ottobre

Era il 31 luglio del 1954, quando il K2 (o Karakorum 2, nella regione himalaiana) diventò per tutti “la montagna degli italiani”. In quel giorno e in quell’anno, gli 8.609,02 metri della seconda vetta più alta al mondo, dopo l’Everest, furono infatti raggiunti per la prima volta da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, nell’ambito della spedizione italiana guidata da Ardito Desio. Prima di allora, a partire dal 1902, furono ben cinque (alcuni conclusisi tragicamente) i tentativi di scalata della “Grande Montagna”. Sicuramente il più importante, pur se non decisivo (la quota raggiunta fu di “soli” 6.600 metri) fu quello compiuto nel 1909 dalla spedizione, ancora una volta italiana, guidata da Luigi Amedeo di Savoia, alpinista ammiraglio ed esploratore noto col titolo di “duca degli Abruzzi” che accompagnato, fra gli altri, dall’amico Vittorio Sella, nipote di Quintino e considerato il più grande fotografo di montagna di tutti i tempi, aprì la via di salita lungo lo sperone est della montagna, ancor oggi nota come “Sperone degli Abruzzi”.

Terzogenito di Amedeo di Aosta e nipote di Vittorio Emanuele II, a centodieci anni da quella mitica impresa, Luigi Amedeo di Savoia (Madrid, 1873 – Johar in Somalia, 1933) è oggi ricordato, attraverso un’attenta selezione dei viaggi e delle esplorazioni compiute fra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento, dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, con una mostra fotografica ospitata nel Corridoio dell’Aula del Parlamento Italiano, fino al prossimo 20 ottobre. Realizzata in collaborazione con la Fondazione Sella Onlus di Biella, che detiene l’opera omnia di Vittorio Sella e parte del materiale fotografico di Luigi Amedeo, insieme al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” CAI-Torino, con il sostegno della Fondazione CRT, la rassegna (titolata: “Viaggi ed esplorazioni del duca degli Abruzzi: un racconto per immagini 1897 – 1909”) è un suggestivo reportage delle grandiose spedizioni che in poco più di dieci anni resero celebre il “duca degli Abruzzi” in tutto il mondo: nel 1897, la prima ascensione tutta italiana del Monte Sant’Elia in Alaska, 5.489 metri fino ad allora inviolati; nel 1899-1900, esattamente centoventi anni fa, la spedizione al Polo Nord a bordo della leggendaria baleniera “Stella Polare” – immagine icona per eccellenza della mostra, ripiegata e incastrata per una falla fra i ghiacci dell’Artide – che raggiunse la latitudine Nord più avanzata dell’epoca, 86° 34’, superando il primato precedente raggiunto dal norvegese Nansen; nel 1906, l’esplorazione del massiccio africano del Ruwenzori, le famose Montagne della Luna, fra Congo e Uganda, con 17 vette scalate, tre delle quali prendono i nomi di Margherita, Umberto e Alessandra; e nel 1909, come si diceva, l’impresa del K2, con il fallito (per duemila metri) tentativo di ascesa ma con il nuovo record mondiale di altitudine e l’apertura dello sperone di salita che ancora oggi porta il suo nome.

“L’intento della mostra – dicono gli organizzatori – è quello di riviverne il racconto e la straordinarietà in un’epoca in cui tali spedizioni necessitavano di una meticolosa programmazione e preparazione e i cui rischi rimanevano altissimi”. Il fascino dei luoghi è restituito con ampia generosità dalle stupende fotografie di Vittorio Sella (44 stampe digitali che riproducono gli scatti del celebre alpinista-fototografo e 19 originali che fanno parte della collezione del Museo) e rivivono nelle parole di chi partecipò alle spedizioni, in primis in quelle di Filippo De Filippi, grande medico e naturalista e redattore delle relazioni ufficiali delle imprese in Alaska, sul Karakorum e sul Ruwenzori, mentre l’avventura al Polo Nord è documentata dallo stesso duca, insieme al suo “secondo” Umberto Cagni, ne “La Stella Polare nel Mare Artico”, resoconto letterario e diario di viaggio di incredibile determinazione narrativa, caratteristica dei grandi esploratori e navigatori di inizio Novecento. Capaci di riassumere, nel racconto di un’impresa, il significato di un’anima e di una vita intera. Che per Luigi Amedeo si concluderà nella Somalia italiana, lontano per scelta personale dai fasti della vita politica e militare, impegnato in un progetto di colonizzazione agricola lungo la valle del fiume Uebi Scebli, di cui nel 1928, nel corso della sua ultima esplorazione, scoprirà le sorgenti. La morte lo raggiungerà a soli sessant’anni, nel 1933, nel villaggio che da lui prese il nome “Duca degli Abruzzi” (oggi Johar), dove venne sepolto. In mostra, accanto alle fotografie di Vittorio Sella, troviamo anche il video originale della spedizione in Karakorum, sonorizzato dal musicista Andrea Costa, due oli su tela datati 1897 raffiguranti “L’incrociatore Cristoforo Colombo” e “Il veliero Bona” realizzati dall’ufficiale di marina e pittore di corte Eduardo De Martino, nonché oggetti appartenuti al duca (la sua inseparabile Kodak) e un rigoroso dettagliato modello, firmato Luigi Malice, scala 1:40, della gloriosa “Stella Polare”.

Gianni Milani

Nelle foto

– “Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, fotografato durante la spedizione in Alaska”, Vittorio Sella, 1897 (Courtesy Fondazione Sella)
– “K2 al levare del sole dall’angolo di congiunzione del ghiacciaio Baltoro con il ghiacciaio Godwin Austen”, Vittorio Sella, 1909 (Courtesy Fondazione Sella)
– “La Stella  Polare dopo la seconda pressione nella baia di Teplitz”, 1899, (Courtesy Fondazione Sella)
– “Catena dell’Himalaya”, Vittorio Sella, 1909 (Museo Nazionale del Risorgimento Italiano)

Le Vie Francigene del Piemonte in mostra al Palazzo della Regione

Sei fotografi “raccontano” con i loro scatti l’area piemontese che viene attraversata dalla Via Francigena, che trae le sue origini storiche dal viaggio compiuto, nell’anno 990, dall’arcivescovo Sigerico, tornando a Canterbury da Roma, dove aveva ricevuto l’investitura da Papa Giovanni XV.

L’arcivescovo inglese dedicò al Piemonte 3 delle 79 tappe descritte nel suo diario (per un tragitto comprendente altre sette regioni italiane, oltre a Svizzera, Francia ed Inghilterra). Il lavoro dei fotografi Valerio Bianco, Franco Bussolino, Marco Corongi, Emilio Ingenito, Giorgio Veronesi e Pier Paolo Viola, artefice l’associazione “Il Terzo Occhio photography”, viene presentato in una mostra, “Il Cammino del Cielo – Le Vie Francigene del Piemonte”, ospitata nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 a Torino.

L’inaugurazione si è tenuta giovedì 5 settembre 2019, alle ore 17.30, con l’intervento dell’assessore regionale alla Cultura, Vittoria Poggio.
L’indagine fotografica ha come canovaccio il diario che Sigerico tenne al ritorno da Roma, annotando giorno dopo giorno le tappe del viaggio verso Canterbury. Nacque così il primo documento ufficiale che visualizzò sul territorio quella che sarà chiamata “Via Francigena” (ma anche Via Francisca, Romea o Iter Sancti Petri). Il percorso descritto da Sigerico dopo Vercelli prende la direzione della Valle d’Aosta sulla direttrice della Serra Morenica che da Santhià giunge ad Ivrea, per poi arrivare ad Aosta e da qui al valico del Gran San Bernardo. In seguito altri documenti medievali del XIII secolo, trattando dei percorsi seguiti dai grandi pellegrinaggi, fanno riferimento ai valichi del Moncenisio o del Monginevro: quindi un percorso che conduce a Torino attraverso la Valle di Susa e poi a Vercelli, con un itinerario inizialmente parallelo a quello del Po fino a Trino, mentre a Chivasso un altro percorso si dipartiva verso Livorno Ferraris, per poi pervenire a Santhià, dove si riuniva al ramo della Francigena proveniente dal passo del Gran San Bernardo.

«Con piacere la Regione Piemonte ospita nella propria Sala Mostre questa esposizione fotografica – affermano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Poggio -, nella consapevolezza che il territorio in cui viviamo è una ricchezza da far conoscere, invogliando a ripercorrere a piedi o in bicicletta gli antichi percorsi della Via Francigena, in un Piemonte in grado di accogliere i turisti con le sue eccellenze naturalistiche, storiche, artistiche e culturali e con i sapori autentici della sua grande enogastronomia».

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La mostra si potrà visitare da venerdì 6 a domenica 22 settembre, tutti i giorni, dalle ore 10 alle 18.

Cena per la ricerca da Opera. Ingegno e creatività

Martedi’ 17 settembre

IL RISTORANTE  OSPITA LA “CENA PER LA RICERCA”

E’ il primo dei quattro appuntamenti gastronomici con grandi chef torinesi organizzati da Gambero Rosso Academy e Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per raccogliere fondi a favore dell’ Istituto di Candiolo.

 

Il nuovo ristorante “Opera. Ingegno e creatività” (ore 20, via Sant’ Antonio da Padova 3, Torino), con la cucina firmata da Stefano Sforza, ospita martedì 17 settembre la prima delle 4 “Cene per la ricerca” che  Gambero Rosso Academy e Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo propongono per raccogliere fondi a favore dell’ Istituto di Candiolo.

Con questa iniziativa si vuole fare in modo che il messaggio della ricerca, della cura e della prevenzione nei confronti del cancro arrivi al cuore e alla mente del pubblico anche attraverso la convivialità della buona cucina.

Dopo l’ appuntamento di martedì prossimo, il 22 ottobre sarà la volta del Ristorante Giudice con la cena LIFE IS PINK, dedicata alla lotta contro i tumori femminili.

La grande ristorazione torinese ha risposto come sempre con la consueta generosità al progetto.

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus

 La Fondazione nasce il 19 giugno 1986, con l’obiettivo di realizzare un polo oncologico in Piemonte capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica, mettendo al servizio dei pazienti le migliori risorse umane e tecnologiche disponibili ed offrendo così un contributo significativo alla lotta alla malattia. Ultimato il progetto iniziale dell’Istituto di Candiolo la Fondazione continua a sostenerlo, per garantire l’efficienza dei servizi e dei valori scientifici raggiunti, e ad implementarlo attrezzandolo delle più innovative tecnologie disponibili sul mercato. La Fondazione ha previsto per i prossimi anni un importante piano di sviluppo che permetterà all’Istituto di crescere ulteriormente. L’obiettivo è di curare sempre più persone e sempre meglio.

Per Informazioni: Gambero Rosso Academy Torino email : torino@cittadelgusto.it    tel : 011 4546594 .

Per Prenotazioni: Ristorante Opera  email : ristorante@operatorino.it   tel : 011 1950 7972   Via Sant’Antonio da Padova, 3 10121 Torino (To)