Cosa succede in città- Pagina 32

“Gran Varietà di Natale” al Teatro Vanchiglia di “Casa Fools”

I classici della commedia, della danza e dell’opera lirica con artisti e Compagnie del territorio

Venerdì 13 e sabato 14 dicembre, ore 21

Sarà davvero un “gran Varietà”. Con tutti i crismi del caso. E il clima di festa natalizio è proprio il momento giusto per proporre un siffatto spettacolo che è perfetto “mix” di classici teatrali, di danza e musica lirica, coinvolgendo artisti e compagnie del territorio. Il tutto “in un’atmosfera informale ed accogliente”, come tengono a precisare gli attori della torinese Compagnia “Casa Fools”, promotrice dell’evento. “Sarà una festa fra amici – aggiungono – con ospiti artisti pazzi, maglioni improbabili, musica e felicità. Il modo migliore per iniziare le feste! Gingol bell … gingol bell … gingol gingol beeelll …”. Come resistere a tanto entusiasmo?! Uniamoci al coro!

Il “Gran Varietà di Natale” è l’ultimo lavoro del 2024 di “Consonanze”, la stagione teatrale 2024-2025 di “Casa Fools/Teatro Vanchiglia”, sostenuta dalla “Fondazione Compagnia di San Paolo” e patrocinato da “Regione Piemonte” – in programma da ottobre 2024 a marzo 2025 per un totale di 21 repliche di 10 diversi titoli – che propone “un calendario multidisciplinare teso a promuovere linguaggi espressivi di classici contemporanei attraverso la riscrittura di grandi capolavori o nuove opere e adattamenti in chiave ‘pop’ che affrontano temi universali”.

Nato  come incontro tra amici, artisti e attori, a “Casa Fools”, lo spettacolo (in programma venerdì 13 e sabato 14 dicembre, ore 21, presso il “Teatro Vanchiglia” di via Bava, 39) è diventato oggi un vero e proprio “rito” per il pubblico che partecipa attivamente allo spirito conviviale e spontaneo creato dagli artisti.

In scena verranno rappresentati gli scherzi comici, i classici, le improvvisazioni e le performance tipiche del “teatro di varietà”, accompagnate dalla musica dal vivo del poliedrico pianista jazz Riccardo d’Angelo.

“Ipotesi di realtà” è il tema scelto quest’anno che propone di vedere il mondo attraverso gli occhi del teatro, da una prospettiva diversa, tra leggerezza e riflessione”.

Danza, teatro, comicità, canto, hip hop si alterneranno sul palco e il resto sarà tutto un brioso divenire, con Silvia Laniado del “Circo Madera”, performer e clown; Paola Bertello, cantante soul e jazz; SOS – Singers on Stagealle prese con il musical “Les Misérables”; Giorgia Goldini, attrice, autrice e comica e i “padroni di casa”, i “Fools” Roberta Calia, Luigi Orfeo e Stefano Sartore, che dal 2006 “in una Casa con un Teatro dentro” (come dicono loro) “lavorano per ricostruire la comunità attraverso l’arte e per abbattere le barriere e i pregiudizi legati a certi luoghi della cultura, facendo partecipare attivamente il pubblico, ad esempio, alla vita del teatro, coinvolgendolo fin dall’inizio nella direzione artistica tramite un’esperienza di decisione collettiva del cartellone”.

Per info: “Casa Fools /Teatro Vanchiglia”, via Bava 39, Torino; tel. 392/3406259 o www.casafools.it

g.m.

Nelle foto: immagini di scena

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

VENERDI 13 DICEMBRE

 

Venerdì 13 dicembre ore 18

TALK

MARIA MORGANTI. ARCHIVIARE IL TEMPO.

GAM – Conferenza in mostra

La GAM è lieta di ospitare l’evento talk Maria Morganti. Archiviare il tempo all’interno dello spazio espositivo della mostra Maria Morganti, a cura di Elena Volpato, aperta al pubblico dal 30 ottobre 2024 e fino al 16 marzo 2025. L’evento è realizzato grazie al sostegno del PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Nello spazio espositivo della prima mostra antologica a lei dedicata, Maria Morganti terrà una conversazione con Gabriella Giannachi, Docente di Performance e New Media presso l’Università di Exeter, nel Regno Unito, autrice del libro Archiviare tutto: una mappatura del quotidiano per Treccani; Andrea Pinotti, Docente di Estetica presso l’Università Statale di Milano, studioso di teoria dell’immagine e di Aby Warburg, autore di Estetica della pittura per Il Mulino; Cristina Baldacci, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e autrice di Archivi impossibili. Un’ossessione dell’arte contemporanea e Stefano Mudu, Dottore di ricerca in Storia dell’arte e Cultura visuale, studioso delle pratiche di riattivazione e re-enactment dell’archivio, ha contribuito all’ideazione della performance Ostensione #1 di Morganti. A moderare l’incontro, la curatrice della mostra Elena VolpatoIl talk avrà luogo all’interno della mostra. La Pedana, parte del Luogogesto, cuore dello studio dove l’artista realizza le proprie opere nel processo di quotidiana registrazione pittorica del tempo, ospiterà i relatori, attorniati dalle opere estratte ed esposte durante la performance Ostensione #1.

(comunicato stampa allegato) https://www.gamtorino.it/it/evento/talk-maria-morganti-archiviare-il-tempo/

 

SABATO 14 DICEMBRE

 

Sabato 14 dicembre ore 11

WALLS WILL FALL. THE 28 TRUMPETS OF JERICHO

MAO – performance in Galleria Umberto I, Torino

Evento per la presentazione pubblica del calendario Senza Mura di Porta Palazzo, progetto del Comune di Torino che, quest’anno, si avvale della curatela del Museo d’Arte Orientale.

Proprio nel giorno in cui il mercato e il quartiere sono più animati, in uno spazio aperto e accessibile gratuitamente alla popolazione, sabato 14 dicembre alle ore 11 in Galleria Umberto I verrà eseguita la performance Walls Will Fall. The 28 Trumpets of Jericho, (Le mura cadranno, le 28 trombe di Gerico) dell’artista e musicista Mazen Kerbaj.

Walls Will Fall è una composizione site-specific dell’artista e trombettista Mazen Kerbaj che rilegge il racconto biblico della caduta delle mura di Gerico. È stata presentata per la prima volta nel 2018 dallo stesso compositore, in un grande serbatoio d’acqua a Berlino-Pankow, i cui corridoi tortuosi ricordano il labirinto raffigurato nelle antiche mappe della città di Gerico.

Secondo l’Antico Testamento, Gerico era una città fortificata, protetta da mura robuste. Quando gli Israeliti si avvicinarono per conquistarla, videro che le porte erano chiuse, ma, seguendo le istruzioni divine, Giosuè si mise a capo del popolo, guidandolo in una processione attorno alla città che durò sei giorni. Al settimo giorno, le mura di Gerico crollarono al suono delle trombe, consentendo l’ingresso degli israeliti.

La performance cala nel tempo contemporaneo questa idea di liberazione, usando la metafora della musica quale forza capace di abbattere muri e barriere, superando differenze, distanze culturali e strumentalizzazioni razziali.

La partecipazione all’evento è gratuita.

La performance è a cura di Chiara Lee e freddie Murphy con il patrocinio della Circoscrizione 1.

 

Sabato 14 dicembre ore 11

EUGENIO BATTISTI. SPERIMENTARE L’ARTE TRA GENOVA E TORINO

GAM – conferenza in Sala incontri

Intervengono: Elena Volpato, conservatore collezioni GAM; Eugenia Battisti, storica dell’arte; Emanuele Piccardo, critico e storico dell’architettura / plug_in; Giorgina Bertolino, curatrice e storica dell’arte.

In occasione del centenario dalla nascita, l’Associazione culturale plug_in e la GAM di Torino dedicano una conferenza a Eugenio Battisti (Torino 1924 – Roma 1989) e al suo rapporto con le città dove ha realizzato alcuni dei suoi progetti più significativi: Genova, dove nel 1963 aveva fondato la rivista “Marcatrè” e il Museo d’Arte Contemporanea, Torino, dove nel 1965 quel Museo sarebbe diventato il Museo sperimentale, sezione della GAM e importante nucleo delle sue collezioni.

La conferenza Eugenio Battisti: sperimentare l’arte tra Genova e Torino ritorna sulla figura di questo straordinario intellettuale, per riconsegnare attenzione alla sua innovativa e pioneristica visione dell’arte e della cultura contemporanee e verificarne la continuità nel presente. L’incontro, introdotto da Elena Volpato, si apre con l’intervento di Eugenia Battisti che ripercorre la biografia e il profilo culturale di Battisti, per poi focalizzarsi sui suoi progetti genovesi, approfonditi da Emanuele Piccardo, e sui loro esiti torinesi, ricostruiti da Giorgina Bertolino a partire dai documenti conservati nell’Archivio dei Musei Civici della Fondazione Torino Musei. (comunicato stampa allegato)

https://www.gamtorino.it/it/evento/eugenio-battisti-sperimentare-larte-tra-genova-e-torino/

Sabato 14 dicembre ore 10:30 – 13

IMPASTARE IL TEMPO. Workshop e incontro con Maria Morganti

GAM – Workshop con l’artista

La GAM offre l’opportunità a tutti i visitatori di scoprire la mostra di Maria Morganti e di confrontarsi con l’artista in un workshop gratuito e aperto a tutti. Attraverso le suggestioni offerte dalla serie Confronti, si proporrà un dialogo tra le opere presenti nella rinnovata Collezione e il processo creativo che accompagna la ricerca di Maria Morganti. L’attività prevede l’utilizzo del pongo come materia colore, che manipolato e stratificato, creerà una tavolozza personale. L’evento è realizzato grazie al sostegno del PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Partecipazione libera fino ad esaurimento posti

Prenotazione obbligatoria all’indirizzo infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

 

DOMENICA 15 DICEMBRE

 

Domenica 15 dicembre ore 10:30

IMPRESSIONI DI COLORE

GAM – Attività per le famiglie con bambini 3-5 anni

In occasione della mostra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”, la GAM propone un percorso che celebra la storia dell’unica donna tra i fondatori dell’Impressionismo.

Durante il percorso di visita I bambini verranno accompagnati tra le tele dell’artista che, attraverso l’uso sapiente di pennellate brillanti, trasmettono atmosfere vibranti e cromaticamente intense.

In laboratorio il colore diventerà materia da plasmare e attraverso una vera azione di manipolazione, darà vita a una esplorazione creativa.

Costo bambini: 8 euro (biglietto d’ingresso al museo gratuito)

Costo adulti accompagnatori: biglietto d’ingresso alla mostra ridotto, ingresso gratuito ai possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Prenotazione obbligatoria e pagamento online entro il venerdi alle ore 18

 

Domenica 15 dicembre ore 15

GEO-CROMIE

GAM – Attività per le famiglie con bambini 6-11 anni

La visita alla mostra di Mary Heilmann aprirà lo sguardo su un diverso modo di vedere e vivere il colore.

Ciascuno dei suoi dipinti può essere visto come una traccia autobiografica, un segnale, con cui evoca un momento della sua vita evocando una realtà mentale dandole forma. Osservare le sue opere diventerà un gioco tra occhio e mente che continuamente si muovono da un senso di spazio a un altro.

Nelle sale dell’Educational Area, ispirati dalle opere viste nel percorso di visita, cercheremo di sperimentare con il colore creando un dialogo giocoso tra astrazione e figurazione.

Costo bambini: 8€ (biglietto d’ingresso al museo gratuito)

Costo aggiuntivo: adulti accompagnatori biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Prenotazione obbligatoria e pagamento online entro il venerdì alle ore 18

 

Domenica 15 dicembre ore 11.30 e ore 16

HYUNHYE (ANGELA) SEO

Paesaggi sonori che si fanno scultorei attraverso improvvisazioni estatiche al pianoforte

MAO – performance nell’ambito del public program della mostra Rabbit Inhabits the Moon

La pratica artistica di Hyunhye (Angela) Seo esplora la composizione e il suono sperimentali, creando paesaggi sonori vorticosi attraverso improvvisazioni estatiche al pianoforte, percussioni dinamiche e trattamenti acustici. Le sue esibizioni dal vivo sono senza compromessi nell’esplorazione aperta e immediata dei suoni, che attinge al noise sperimentale, alla classica moderna, al jazz d’avanguardia e ai territori ambient.

Seo è membro della band Xiu Xiu, di cui cura anche i video che affrontano tematiche quali diaspora, spiritualità e ritualismo postcoloniale, esotizzazione e feticizzazione, e che sono stati presentati in festival cinematografici di tutto il mondo. L’artista collabora inoltre con vari artisti del mondo visivo e performativo, tra cui Danh Vo (Metal al The Kitchen NYC e Deforms the Unborn al Guggenheim NYC) e il collettivo artistico berlinese Cheap con Vaginal Davis, Susanne Sachsse e Marc Siegel.

Ingresso incluso nel biglietto di mostra.

(cs in allegato)

 

LUNEDI 16 DICEMBRE

 

Lunedì 16 dicembre ore 18

INSPIEGABILI DELIRI POPOLARI E FOLLIA DELLE FOLLE. LA “TULIPOMANIA”, UNA CRONACA TRA ORIENTE E OCCIDENTE

Palazzo Madama – corso di Storia dell’Arte a cura del direttore Giovanni Carlo Federico Villa

Terzo incontro del nuovo ciclo di conferenze con Giovanni Carlo Federico Villa, direttore scientifico di Palazzo Madama. Il nuovo corso storia dell’arte si sviluppa in otto incontri dedicati a sguardi inediti sui protagonisti dell’arte e della cultura dal medioevo all’Ottocento.

Costo: singola conferenza €15; ciclo completo di otto conferenze: intero € 120, ridotto € 90 (riservato a possessori di Abbonamento Musei, insegnanti, guide turistiche abilitate, Amici Fondazione Torino Musei, soci Rotary Club e Inner Wheel). Ridotto € 50 riservato a Giovani under 25 anni.
Prenotazione obbligatoria: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Per motivi organizzativi, il pagamento della quota dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario previa iscrizione. Non è consentito il pagamento in biglietteria.


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

“Que viva Tina!”, l’arte e la vita di Tina Modotti nel documentario di Silvano Castano

 

Giovedì 12 dicembre, alle 18.30, nella sala Gymnasium, verrà approfondita la vicenda umana e artistica di Tina Modotti presso Camera, fino al 2 febbraio 2015, con la proiezione “Que viva Tina!” di Silvano Castano, risalente al 1997 e girata in Francia. Si tratta del viaggio nella vita avventura e girovaga della fotografa friulana, da Udine a Città del Messico, passando per la Hollywood degli anni Venti, la Russia e la Spagna della guerra civile degli anni Trenta. Migrante, attrice artista e attivista, quella di Tina Modotti è la storia di tante vite, opere, luoghi e incontri, tra i quali troviamo Edward Weston, Roubaix de l’Abrie, detto Robo, Diego Ribera, Julio Antonio Mella e Vittorio Vidali, e che il documentario ci restituisce attraverso una lunga ricerca tra gli archivi di tutto il mondo, collezionando documenti, testimonianze e, naturalmente, fotografie. 

Con gli interventi del curatore della mostra, Riccardo Costantini, e di Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema, l’incontro sarà un’occasione per soffermarsi anche sul lavoro di studio e ricerca attorno alla storia cinematografica di Tina Modotti. Partendo dal caso dell’unico film ritrovato e restaurato con Tina Modotti attrice “Tiger’s Coat” del 1920, verranno approfondite quali siano le pratiche, le necessità e le opportunità per far sì che la storia del cinema sia viva nel tempo. 

La proiezione verrà realizzata in collaborazione con Cinema Zero. 

Mara Martellotta

“Retinal Rivalry”. Quando l’immagine filmica si fa “scultura”

Alle “OGR – Ex Officine Grandi Riparazioni” di Torino, tutte le potenzialità visive del cinema stereoscopico con le opere di Cyprien Gaillard

Fino al 2 febbraio 2025

Ci aveva visto lungo, nei primi decenni del Novecento, il grande (fra le figure più influenti della storia del cinema internazionale) Sergej Ejsenstein (regista sovietico, sceneggiatore, instancabile sperimentatore delle possibilità espressive del “montaggio” e autore della mitica “Corazzata Potëmkin, incubo cinematografico, anni dopo – ricordate? – del nostro Fantozzi), allorché ebbe a profetizzare il potenziale della stereoscopia come “cinema del futuro”, sottolineando la sua capacità di estendersi nello spazio reale e di ‘risucchiare’ gli spettatori, inghiottendoli e penetrandoli” in modi che il cinema tradizionale non poteva permettersi. Delle sue tesi ne è lucida riprova la mostra del francese (Parigi, 1980) Cyprien Gaillard, emblematica fin dal titolo di “Retinal Rivalry”, ospitata alle “OGR – Binario 1” di corso Castefidardo, fino domenica 2 febbraio 2025, a cura di Samuele Piazza. Anteprima italiana, la nuova opera video di Gaillard approda a Torino, dopo la presentazione alla “Fondazione Beyeler” di Basilea (nell’ambito della mostra collettiva “Summer Exhibition”) e continua l’esplorazione del potenziale del cinema stereografico, iniziata con Nightlife”, nel 2015, seguendo attraverso studi attenti e pratiche esercitazioni le tecniche specifiche di quel “linguaggio stereoscopico”, nato alle origini degli anni ‘20 con i primi film 3D (sfruttanti il cosiddetto “sistema anaglifo”) passando (e superandoli) attraverso gli anni ’50, durante i quali il cinema tridimensionale trova la sua più ampia diffusione, con la tecnica della “luce polarizzata”.

Alla base di “Retinal Rivalry”, è palese una palpabile “sensibilità cinematografica trasgressiva” e una forte “logica animistica”: cifre mentali e culturali, proprie di Gaillard, capaci di trasformare le “immagini cinematografiche” in “sculture” pensate e realizzate su misura per le “OGR”, “offrendoci un mondo intriso delle contraddizioni che negoziano lo spazio pubblico”. Lo stesso titolo, è stato scritto,  “riflette il concetto di ‘rivalità retinica’, un fenomeno ottico che si verifica quando agli occhi si presentano contemporaneamente due immagini contrastanti. Invece di fonderli in un’unica immagine, la nostra percezione li alterna, cercando una conciliazione impossibile”. Esercizio di non facile fruizione. Cui spesso si deve l’utilizzo del mezzo stereoscopico come “mero spettacolo” o come “effetto accessorio” utilizzato per puri interessi commerciali. Niente di tutto ciò che è invece per Gaillard impegnato a utilizzare in termini esponenziali i più suggestivi “caratteri” della stereoscopia, le sue “qualità scultoree, spettrali e psichedeliche”.

Quanto l’artista porta a Torino è una sorta di viaggio, a un tempo concreto e spirituale (e l’ossimoro calza a pennello), attraverso – si annota –  “l’ambiente edificato della Germania, passando dall’‘Oktoberfest’ alle rovine romane scoperte in un parcheggio degli anni ‘70 sotto la cattedrale di Colonia; da un ‘Burger King’ all’interno di un’ex sottostazione elettrica sede di raduni nazisti a Norimberga all’infrastruttura turistica che attraversa il romantico paesaggio di Bastei, rinomato per i suoi panorami e immortalato dal pittore Caspar David Friedrich; da una statua del compositore rinascimentale franco-fiammingo Orlande de Lassus, che ora funge da memoriale improvvisato dedicato a Michael Jackson a Monaco, fino a un ‘netsuke’ giapponese (piccola statua in avorio o in legno) raffigurante un commerciante olandese del XVII secolo”. Quello che Gaillard ci propone è un viaggio nitido, ma insidioso, ricco di inciampi visivi e mnemonici, capaci di spingerci verso alterate percezioni del mondo che pare starci addosso. In scenari esistenziali da sempre nostri, ma rivissuti ex novo in un gioco fantasioso che ci fa attori e spettatori di luoghi iper-reali inizialmente inquietanti, dove “tutto è troppo in vista”, pur se “tutto troppo nascosto”.

Ad accompagnare le immagini e il loro senso di straniamento è un lavoro meticoloso sulla “colonna sonora” arrangiata da Gaillard, rielaborata a partire da una varietà di fonti, tra cui musica giavanese, registrazioni sul campo dagli archivi dell’“UNESCO” e un piccolo organo trovato per le strade di Weimar per commemorare Johann Sebastian Bach, “suonato da una gamba rotta”.

Gianni Milani

“Cyprien Gaillard. Retinal Rivarly”

OGR-Binario 1, corso Castefidardo 22, Torino; tel. 011/0247108 o www.ogrtorino.it

Fino al 2 febbraio 2025

Orari: da lun. a giov. 8/24; ven. e sab. 8/02; dom. 10/22

 

Nelle foto: Cyprien Gaillard “Retinal Rivarly”, 2024; 3D motion picture, DCI DCP, dual 4K projection at 120fps, 2 Channel Audio, 29:03 min.

Al Museo Accorsi Ometto la mostra dedicata al pittore del surrealismo Giorgio De Chirico

 

 

In occasione del centenario del Surrealismo, movimento nato nel 1924, segnato nell’ottobre di quell’anno dal Manifesto di Andrè Breton, la Fondazione Accorsi Ometto dedica una mostra, aperta fino al 2 marzo, a Giorgio De Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo. Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Vittoria Noel – Johnson, una delle maggiori conoscitrici di De Chirico, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, nell’ambito del quale il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. L’esposizione intende dimostrare l’importanza del ruolo di De Chirico nella nascita del movimento surrealista, nonché analizzare il suo complicato rapporto con il fondatore del movimento André Breton, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala, che poi sposò Salvador Dalì. Infatti Breton riconobbe a De Chirico il ruolo di precursore del movimento, ma in un tempo successivo, in una dichiarazione pubblica del 1926, lo definì artisticamente morto già nel 1918. Per la prima volta in mostra il carteggio tra De Chirico e Breton, prestito della Bibliotheque Littéraire Jacques Doucet di Parigi, inclusa la lettera del 1924, in cui De Chirico propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella delle “Muse inquietanti” del 1918.

Breton scoprì la pittura metafisica di De Chirico a Parigi, nel 1916, tramite il poeta e critico Guillaume Apollinaire, e iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo Paul Éluard e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925 De Chirico scrisse loro circa 25 lettere e cartoline. Mentre De Chirico e Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923, Breton e De Chirico si incontrarono per la prima volta a Parigi verso la fine dell’ottobre 1924. In quell’anno si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray presso il Bureau de Recherche Surréaliste, scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto. Il rapporto tra De Chirico e il gruppo dei Surrealisti, seguito da una serie di collaborazioni e amicizia, si inasprì a partire dal 1925 con la dichiarazione di Breton. Per i Surrealisti l’improvviso cambiamento di De Chirico, avvenuto nel 1919 in favore del classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un conflitto d’interessi: i Surrealisti erano proprietari delle opere di De Chirico del primo periodo metafisico (1910-1918). In realtà la sofisticazione tecnica, intellettuale e artistica di De Chirico, realizzate durante tale periodo, dimostrano l’esatto contrario di quanto articolato da Breton.

Sono oltre 70 le opere in mostra, tra cui una cinquantina di dipinti e opere su carta di Giorgio De Chirico, affiancato da una ventina di ritratti di artisti, poeti e scrittori surrealisti fotografati da Man Ray e Lee Miller, tutte provenienti da collezioni private e di istituzione come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il MART di Rovereto e Trento, l’Unicredit Art Collection di Milano, la Casa Boschi Di Stefano di Milano, la Casa Museo Rodolfo Siviero di Firenze, il Museo Carlo Bilotti, l’Aranciera di Villa Borghese di Roma, l’Istituto Matteucci di Viareggio, la Biblioteca Hertziana, l’Istituto Max Planck di Roma e il Lee Miller Archives dell’East Sussex, in Gran Bretagna. Il visitatore si troverà di fronte a opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia, tra Roma e Firenze, databili tra il 1921 e il 1925, seguite dal suo secondo soggiorno parigino (1925-1928). Nonostante le polemiche crescenti da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come De Chirico continuò a realizzare una serie di soggetti innovativi come “Mobili in una stanza”, “Cavalli in riva al mare”, “Gladiatori”, “Archeologia e trofei” e i magnifici “Combattimento di gladiatori” (Fin de combat) e “Cheveaux devant la mer”.

L’accostamento di De Chirico al Classicismo lo si evince dalla formidabile opera “Lucrezia” del 1921, dall’”Autoritratto con la madre” del 1922 e “Autoritratto” del 1925, prima opera dell’artista acquistata dallo Stato Italiano, dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura del Quattrocento. Nell’opera metafisica degli anni Dieci riscontriamo un elemento di continuità che ci porta a definirlo come “metafisica continua”, illustrata dalla “Natura morta con cocomero e corazza” del 1922, ”L’aragosta”, una natura morta con aragosta e calco, “La mia camera nell’Olimpo” del 1927, dove in una atmosfera fantastica ed enigmatica compaiono oggetti accostati in maniera casuale. Ricordiamo un esempio del primo periodo metafisico con l’opera “Facitori di trofei”(1926-1928), in cui convivono elementi del passato e del presente, figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico fusi insieme da due personaggi-manichino intenti a costruire un iconico totem trofeo. Emergono anche opere come “Tempio in una stanza”, “La famiglia del pittore”, entrambi del 1926, o “Thèbes” del 1928, che si affiancano a soggetti degli anni Dieci come gli “Interni ferraresi” e “Manichini”.

Nonostante le polemiche con i Surrealisti, l’avvicinamento di De Chirico al Classicismo non impedì a Breton di commissionare a De Chirico alcune opere che fossero repliche del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come “Natura morta con selvaggina” del 1923, e “Ulisse. Autoritratto” del 1924, entrambi esposti in mostra. Una sala del museo è dedicata alla eredità dell’artista all’influenza che egli ebbe su personaggi come Dora Maar, Magritte, Picabia, Dalì, Cocteau, Éluard e altri.

Il prossimo anno, secondo un’anticipazione del Direttore del Museo Accorsi Ometto Luca Mana, una mostra dovrebbe essere dedicata allo spazialismo e a Carol Rama.

Mara Martellotta

Museo Accorsi Ometto

Via Po 55

Tel 011837688 int 3

Da venerdì 8 novembre 2024 al 2 marzo 2025

 

 

Rock Jazz e dintorni a Torino: Alessandra Amoroso e i Tre Allegri Ragazzi Morti

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Al teatro Concordia di Venaria si esibisce Olly. in replica giovedì 12.

Martedì. Al Jazz Club suona il Camera Pretti Duo. Al Blah Blah sono di scena i Not My Value.

Mercoledì. Al Blah Blah suonano i Still Fucking Hostile. All’Osteria Rabezzana si esibiscono

i Four Steps. Al Jazz Club serata “The Chicago Blues Jam!”. Alla Divina Commedia suonano

i Rat-Pack. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono I tre Allegri Ragazzi Morti con uno

spettacolo intitolato “Pasolini concerto disegnato”.

Giovedì. Al Blah blah sono di scena i Mai Mai Mai. Allo Spazio 211 si esibisce Carlotta Sillano.

All’Off Topic sono di scena i Giallorenzo. Al Magazzino sul Po suonano i Dame Area. Al

teatro Colosseo primo di 4 concerti consecutivi per gli Stomp. All’Hiroshima Mon Amour suonano

i Diaframma. Alla Divina Commedia sono di scena i Razza Sospetta. Al Jazz Club si esibiscono

i Masato & Friends.

Venerdì. Al Blah Blah suonano i Gotho. Allo Spazio 211 sono di scena i Madbeat+ Strappacapelli.

Al Folk Club suona Luke Winslow King +Roberto Luti. Al Jazz Club si esibiscono gli

All You Can Beat. Al teatro Concordia di Venaria sono di scena i Cantera. Alla Divina Commedia suonano i Blascokom.

Sabato. Allo Ziggy si esibiscono gli Hellcrash+ Alchemist. Al Blah Blah suonano i Jadish.

Al Folk Club è di scena Randolph Matthews. Alla Divina Commedia si esibiscono i Godfather

of Soul & Funky Machine.

Domenica. Alla Divina Commedia suonano i Zero Vero. All’Inalpi Arena arriva Alessandra

Amoroso. Al Jazz Club si esibiscono i The Bartenders.

Pier Luigi Fuggetta

“Buon Compleanno Beethoven” al Conservatorio Verdi

La violinista Irene Abrigo e il direttore d’orchestra Antonmario Semolini protagonisti di un concerto unico dedicato allo straordinario compositore

I virtuosi dell’Accademia di San Giovanni proporranno, il 16 dicembre alle ore 21, in piazza Bodoni, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, il concerto intitolato “Buon Compleanno Beethoven”. Si tratta di un’iniziativa lodevole a sostegno delle borse di studio per studenti meritevoli ma con difficoltà economiche dell’Istituto Superiore di Studi Musicali (ISSM) Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. La serata è organizzata e sostenuta dal Rotary Club Torino Duomo (distretto 2031) nell’ambito del progetto “Lo spirituale nell’arte” dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, con il patrocinio del Conservatorio Giuseppe Verdi, dell’Associazione Culturale Ipotenusa Camelot e sotto l’egida di “Magia del Rotary International”. Protagonisti la violinista italo elvetica Irene Abrigo e il direttore d’orchestra Antonmario Semolini. I principi ispiratori del Rotary di servizio e comunità si riflettono nella scelta del programma musicale del concerto, articolato in due celebri opere di Beethoven, ispirate a unità, armonia e natura, capaci di toccare il cuore degli ascoltatori. La prima parte del programma sarà dedicata al Concerto per violino in Re maggiore op.61, la seconda alla Sinfonia n.6 in Fa maggiore op.68, definita “Pastorale”.

Il Concerto per violino in Re maggiore op.61 rappresenta la principale opera per violino di Beethoven e una delle opere più amate e ammirate dal pubblico di tutto il mondo. Alla fama notevole della Sinfonia contribuisce non poco il lirismo del violino, le espansioni contabili, le suggestioni dei passi virtuosistici che con nessuno strumento tanto impressionano quanto con il violino (tanto che si narra che il violino sia lo strumento preferito dal Demonio). Il Concerto fu composto nel 1806.

La Sinfonia n.6 in Fa maggiore op.68 fu composta da Beethoven tra il 1807 e l’inizio del 1808. La prima esecuzione avvenne a Vienna il 22 dicembre 1808 al Theater an der Wien, aprendo il medesimo concerto nel quale debuttò la Sinfonia n.5. Beethoven a quell’epoca trascorreva molto tempo in campagna, e ne era affascinato. Lo stare a contatto con la natura lo colpiva nell’intimo, creandogli quell’immenso piacere di partecipare in prima persona alla vita campestre, di cercare in essa il raggiungimento della pace. Dai suoi trascorsi ricordi nasce la “Pastorale”, composta in contemporanea con la Sinfonia n.5.

Ingresso libero fino ai 18 anni e oltre gli 80.

Info: rc.torinoduomoeventicastalia@gmail.com

 

“Verso l’ora zero”, i meccanismi sempre perfetti della “signora del giallo”

Sino a domenica 8 al Gioiello, poi all’Erba per le feste natalizie

Tutto ha avuto inizio una trentina di anni fa con l’immancabile “Trappoli per topi”, capolavoro a lunghissima tenitura, poi un’altra mezza dozzina di titoli per arrivare all’ultimo “Verso l’ora zero”, la traduzione è di Emanuele Aldrovandi, un succedersi di applauditi successi da parte di Torino Spettacoli a rinverdire – se ce ne fosse ancora necessità – la fama della regina del giallo, Agatha Christie. Testo collaudato sui palcoscenici londinesi a metà degli anni Quaranta, esattamente a pochi giorni dalla fine del conflitto mondiale, ancora una volta il disegno perfetto di un plot e lo studio accurato delle psicologie dei personaggi che si muovono sulla scena.

La bella scena firmata da Gian Mesturino, elegantemente british, racchiude un angolo della villa della anziana lady Tressilian, una bella dimora costruita sulla scogliera e sul mare, inondata dai versi dei gabbiani che sembrano virare di quando in quando in acide risate. La raccolta di uno scampolo d’umanità per il finire dell’estate, un soggiorno di un paio di settimane che si dovrebbe annunciare tranquillo e che al contrario sin dal suo inizio nasconde una sensazione di tragedia. Sono ospiti il giovane Nevile Strange, il nipote della padrona di casa che ha pensato di portare con sé allo stesso tempo l’attuale moglie Kay e la donna da cui ha divorziato, Audrey, a cui mostra di essere ancora molto legato, l’infelice governante che cova in sé parecchie zone d’ombra, Ted che si mostra interessato a Kay e Thomas, un cugino tornato di recente da un viaggio in Estremo Oriente, che è parso liberatorio, ma fino a che punto?, di un passato che continua a tormentarlo. Vecchio amico di lady Tressilian è l’avvocato Treves, il deus ex machina che con giusta intuizione, non soltanto letteraria, mette in moto, in maniera chiarificatrice, il meccanismo che accompagnerà le indagini del commissario di turno: “Mi piacciono le storie gialle, ma come sapete cominciano sempre da un punto sbagliato. Cioè cominciano con il delitto. Ma il delitto è la fine. La storia inizia molto prima, a volte anni prima, con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo punto a una certa ora di un certo giorno…”. Ragionamenti, suggestioni, presenze inquietanti e accuse che hanno preso strade sbagliate, personaggi che la Christie, ancora una volta grande conoscitrice dell’animo umano, fatto di luci e di ombre, maneggia con cura, costruzioni e architetture che mantengono più che viva l’attenzione dello spettatore.

Certo ci vuole una buona professionalità, un mestiere solido e un passato più che collaudato per rendere ogni cosa, ogni passaggio inventato dall’autrice, quel suo seminare e capovolgere indizi, plausibile e avvincente. Sono quei trascorsi successi e l’affiatamento che ormai si notano nei componenti della compagnia tutta a offrire una piena certezza, a fare apprezzare appieno la verità e il gioco teatrale con cui si srotolano tensioni e sospetti, l’avvicendarsi dei sottili interrogatori, l’incastro delle differenti psicologie, il tutto guidato dalla regia precisa di Girolamo Angione. C’è la vittima e c’è chi vorrebbe riscattare un’antica passione e un tradimento, ci sono – svelati nel travolgente finale: guai a svelare in nessun caso lo svolgimento della vicenda! – gli elementi messi in bell’ordine a costruire una colpa e un colpevole, un ingranaggio perfetto e difficilmente presunto. Nel gioco stanno con convinzione Elia Tedesco e Andrea Beltramo, il misterioso e combattuto Thomas di Matteo Anselmi, Elena Soffiato e Jessica Grande, Patrizia Pozzi e Barbara Cinquatti, Stefano Bianco, Stefano Fiorillo e Simone Marietta.

Per la stagione del Fabrizio Di Fiore Entertainment si replica al Gioiello sino a domani, domenica 8 dicembre, alle ore 16; poi “Verso l’ora zero” passerà, per il calendario di Torino Spettacoli, padrone di casa al teatro Erba, dal 12 al 15 dicembre e dal 28 al 6 gennaio prossimi. Per il più che convincente divertimento di tutti.

Elio Rabbione

Nelle immagini, alcuni momenti dello spettacolo.

‘Due volte buoni’: Maina, Ascom e Crai per la Fondazione Crescere Insieme ETS

Ogni dolce di Natale acquistato nelle piazze di Torino e Provincia, sullo Shop Online di Fondazione Crescere Insieme ETS e nelle attività commerciali aderenti all’iniziativa è un aiuto concreto per i bambini del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Sant’Anna.

 

Si è giunti alla “Due volte buoni” 2024 edition, cui partecipano Maina, ASCOM e CRAI, per la Fondazione Crescere insieme ETS. Ogni dolce di Natale acquistato sulle piazze di Torino e Provincia sullo shop online della Fondazione Crescere insieme ETS, e nelle attività commerciali aderenti all’iniziativa, rappresenta un aiuto concreto per i bambini del reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Sant’Anna. L’8 dicembre, a Torino, a partire dalle 17.30, in piazza San Carlo, si svolgerà l’ormai tradizionale appuntamento per la Città di Torino del concerto gospel per la vita dal titolo “Sunshine Gospel Choir”, magistralmente diretto da Alex Negro. Si tratta di un coro magico vincitore del Gospel Jubilee Award, che incanterà la piazza con musiche e canzoni che riscalderanno il cuore di grandi e piccini.

“Siamo molto felici – dichiara la Fondazione Crescere insieme ETS – di proseguire con questa tradizione natalizia che nel tempo ha contribuito al miglioramento delle condizioni della qualità della vita dei piccoli degenti del reparto di terapia intensiva neonatale di una struttura ospedaliera fondamentale per il nostro territorio. Tutto questo grazie al sostegno della nostra madrina Alena Seredova e agli sponsor d’eccezione come Maina e ASCOM, con il supporto della logistica CRAI, che in questi anni hanno creato una sinergia vincente, permettendo il sostegno di molti progetti in favore dei bambini del Sant’Anna, polo d’eccellenza e punto di riferimento per famiglie e bambini di tutta Italia. Grazie all’aiuto di tutti e al lavoro della Fondazione, si è potuto finanziare la ristrutturazione e l’ampliamento dei reparti di neonatologia e terapia intensiva dell’ospedale, aggiornare continuamente la struttura con tutte le tecnologie necessarie e supportare lo studio scientifico della neonatologia”.

Daniele Farina, presidente della Fondazione, commenta: “ Tornano anche quest’anno i panettoni solidali della Fondazione Crescere insieme. Inizieremo l’8 dicembre in piazza San Carlo con il concerto gospel del coro diretto da Alex Negro, un momento di gioia e musica nel centro della città. Venerdì 13 dicembre, alle ore 11.30, in via Lagrange, faremo il tradizionale taglio del panettone con la nostra madrina Alena Seredova ed i nostri grandi sponsor. I tradizionali banchetti saranno nelle vie del centro di Torino per il fine settimana del 14 e 15 dicembre, in particolare in via Luigi Einaudi davanti alla Chiesa della Crocetta, in via Lagrange angolo via Cavour e in via Roma 124 sotto i portici di fronte a Hermes. Nella giornata di sabato 14 dicembre saranno inoltre presenti a Giaveno, in piazza San Lorenzo, e nella giornata di domenica 15 a Torino, in Gran Madre, in via Monferrato 1. Le vendite sono sempre disponibili nei negozi che espongono la locandina”.

Mara Martellotta

 

Ritorna a Torino, in Via Carlo Alberto, il mercatino artigianale Una Storia tra le Mani

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Evento di Artigianato Artístico Manuale

Via Carlo Alberto, 12 – Torino

7/8 DICEMBRE – 14/15 DICEMBRE – 19/24 DICEMBRE

dalle 10 alle 19

 

Ritorna a Torino, in Via Carlo Alberto, Una Storia tra le Mani, il mercatino artigianale promosso dall’omonima associazione che riunisce eccellenze della produzione artigianale del territorio piemontese ospitando spesso anche artigiani provenienti da altre regioni.

Queste le date dell’edizione natalizia, 7/8 dicembre, 14/15 dicembre e continuativo dal 19 al 24 dicembre con orario dalle 10 alle 19.

Durante queste giornate che si avvicinano alle feste, nel bellissimo contesto pedonale del centro storico di Torino,  in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, si potranno ammirare e acquistare i manufatti di oltre 40 artigiani-artisti che, alternandosi, presenteranno al pubblico le loro originali creazioni; colorate sculture in cartapesta, paesaggi, vasi-lampade, sculture, originali oggetti d’uso e monili in ceramica, abiti trasformabili confezionati con ricercati tessuti o con tessuti naturali, originali gioielli in metallo e fili di tessuto colorati, gioielli in cemento, gioielli in legno, gioielli-scultura in fusione a cera persa, preziosi oggetti e monili realizzati con la tecnica della vetrofusione, strumenti musicali fatti con zucche o canne di bambù, coperte e abbigliamento realizzato con tessuti a telaio ottenuti da filati naturali colorati a mano, borse, cappelli e numerosi altri oggetti realizzati da artigiani-artisti con molteplici tipologie di lavorazione e utilizzando svariati materiali quali metalli, vetro, legno, cuoio, carta, filati pregiati

Gli artigiani sono selezionati sulla base di precisi parametri, primo tra tutti la loro manualità, con cui realizzano pezzi unici ovvero una produzione non seriale, la creatività e capacità di valorizzare la materia prima trasformandola in oggetti lasciando una personale impronta artistica e la grande cura per il dettaglio.

Una Storia tra le Mani non è un semplice mercatino dell’artigianato, gli artigiani-artisti che ne fanno parte condividono la mission di far conoscere al pubblico la storia che nasce dalle loro mani, lo studio dei materiali e delle tecniche di lavorazione, il pensiero e l’ispirazione che c’è dietro e dentro ad un oggetto.

 

Ogni manufatto è portatore di una storia, una trasmissione di saperi, che è il risultato di tanti elementi: che cosa ha ispirato l’artigiano, quale materiale ha scelto di utilizzare, le difficoltà incontrate nel crearlo. Tutto contribuisce a dare valore a quell’oggetto e al pensiero che possa durare nel tempo, e che oltre alla sua unicità, permetta al visitatore, di fare acquisti consapevoli” e cioè di conoscere il dove, il come e la mano esperta che lo ha realizzato.

Una storia tra le mani è un’associazione di artigiani/artisti che organizza, senza scopo di lucro, un evento caratterizzato da elementi creativi e culturali in cui gli artigiani sono  parte attiva attraverso l’esposizione delle loro stesse creazioni. Nasce nel 2011  con l’obiettivo di offrire al pubblico torinese e ai turisti, in costante aumento nella città di Torino, un evento ricorrente durante l’anno con cadenza mensile e con un periodo più ampio nel mese di dicembre.
Tutti gli oggetti esposti durante gli appuntamenti sono realizzati completamente a mano, o con l’ausilio di semplice strumentazione meccanica, in un contesto di trasformazione della materia o riciclo creativo che coinvolge un pensiero progettuale, le mani, il cuore e l’anima di chi li crea.

L’associazione è inoltre impegnata in alcune date durante l’anno, attraverso tutti gli artigiani aderenti, a tenere a turno laboratori con il pubblico e ad eseguire una parte della lavorazioni sul posto mostrandole ai visitatori o, se impossibile per motivi pratici, la disponibilità degli stessi di illustrare tutte le fasi di lavorazione con l’ausilio di video e materiale fotografico.  

 

SCHEDA EVENTO

Titolo: Una Storia tra le Mani – Artigianato artistico autoprodotto con lavorazioni sul posto

Date: 7/8 dicembre, 14/15 dicembre e continuativo dal 19 al 24 dicembre

Orari: 10:00 / 19:00

Luogo: via Carlo Alberto, 12 – Torino (TO)

Info: Elena Marsico 3474253094

Info mail: unastoriatralemani@gmail.com

Web: https://www.facebook.com/UnaStoriaTraLeMani

Instagram

https://www.instagram.com/unastoriatralemani?igsh=ejBhaHUydnE2djE3

Video: https://www.youtube.com/watch?v=H596lk_3Cgk