Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) ha partecipato all’evento annuale del Piano Tematico Risk, progetto Risk-Com, organizzato dalla Regione Piemonte
L’evento, aperto al pubblico, si è svolto presso il piazzale dell’Auditorium Rai di Torino dove è stato possibile visitare allestimenti realizzati dalla Regione Piemonte e dalle associazioni convenzionate, tra cui Anpas, conoscere meglio la protezione civile attraverso l’esposizione dei mezzi e l’incontro con i volontari.

Per l’occasione Anpas Comitato Regionale del Piemonte ha presentato il nuovo modulo di igiene neonatale a complemento della propria Struttura protetta per l’infanzia, uno spazio particolare dedicato ai bambini, ideato per dar loro un senso di normalità e sicurezza nei momenti di emergenza. La Struttura protetta per l’infanzia è attrezzata in modo da garantire al bambino sia la parte ludica sia il momento del riposo.
Il presidente Anpas Piemonte, Andrea Bonizzoli: «Siamo felici di aver presentato proprio oggi, nella giornata dedicata alla conoscenza del Sistema regionale di Protezione Civile, che ricorda la drammatica Alluvione del 5 e 6 novembre 1994 e che ci ha visti anche allora sul campo, il nuovo modulo per l’igiene e la cura dei bambini, a complemento della nostra Struttura Protetta per l’infanzia, realizzata nel 2005, per ospitare i bambini nei momenti di emergenza. Una giornata che vede anche la consegna di riconoscimenti, da parte della Regione Piemonte, al volontariato piemontese di protezione civile coinvolto, negli ultimi due anni, nell’emergenza sanitaria. Ringrazio la Regione e tutti i volontari per il grande impegno profuso in questa pandemia per l’assistenza e il soccorso alla popolazione, soprattutto nei momenti più critici e i volontari della Sala Operativa di Protezione Civile Anpas che con grande professionalità sono tutt’ora impegnati nella gestione dell’emergenza».
L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 10.301 (di cui 3.986 donne), 5.509 soci, 595 dipendenti, di cui 64 amministrativi che, con 433 autoambulanze, 220 automezzi per il trasporto disabili, 260 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 4 imbarcazioni, svolgono annualmente 493.795 servizi con una percorrenza complessiva di 16.035.424 chilometri.
Doppia inaugurazione nei giorni scorsi alla “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di Torino. Con la prima si é inteso presentare il nuovo allestimento delle Collezioni permanenti del “Contemporaneo” alla luce di un rafforzato percorso che mette in mostra 56 opere (molte delle quali mai esposte negli ultimi anni, se non per brevi periodi) a firma di 33 grandi artisti di diverse generazioni, appartenenti alla più blasonata scena artistica dell’avanguardia internazionale: dalla serba naturalizzata statunitense Marina Abramovic, la “nonna della performance art” (sua autodefinizione), al sudafricano William Kentridge, al cubano Kcho, fino al britannico Liam Gillick, solo per citarne alcuni. La seconda, dal titolo “Luigi Ontani. Alam Jiwa & Vanitas”, ha invece focalizzato l’attenzione su oltre 130 opere su carta alle quali l’artista settantottenne di Vergato ha rimesso mano negli ultimi due anni. La personale di Ontani, visitabile fino al 30 gennaio del prossimo anno, a cura di Elena Volpato, è un “meraviglioso” gioiello di istrionica fantasia che non poteva che trovare spazio nella “Wunderkammer” del Museo di via Magegenta.
coerentemente nei decenni successivi, come già dimostrato con la mostra “Strangers. Tra informale e pop dalle collezioni GAM”, realizzata nel 2012. Non solo. Se infatti, fino a pochi decenni fa, era normale, in certo senso, aprirsi in primis all’arte parigina e a quella americana, negli ultimi 25-30 anni nella collezione GAM sono altresì entrate, accanto ad opere di provenienza europea, altre arrivate da culture e linguaggi espressivi estremamente diversi – dalla Cina, da Cuba e dall’Africa ad esempio – ormai itineranti e ampiamente accolte nel più sofisticato circuito artistico globale.
Con “Alam Jiwa & Vanitas” Luigi Ontani porta in mostra 130 opere su carta, che sono una rivisitazione pittorica di disegni a china realizzati fra gli anni Ottanta e Novanta: un affascinate “microcosmo intriso del suo immaginario”, cui già ci aveva abituato con i celebri “tableaux vivants” e con la “Stanza delle Similitudini”. Qui si aggiungono estranianti elementi di “sacro” e “profano”, cui non poco deve avere influito il suo ritiro a Bali durante il periodo del lockdown. “Anche questa mostra – scrive Elena Volpato – è un ambiente-mondo attraversato da un’unica ghirlanda allegorica di innumerevoli figure e significati, sacri e profani, della cultura d’Oriente e d’Occidente”. Il tutto sotto il segno della “Natura dell’anima” (come recita il titolo dal balinese) e della “Vanità”. Segni da scoprire “come una cifra nascosta, tra le sinuose linee dell’opera di Ontani”.





