Cosa succede in città- Pagina 276

Biglietti augurali, ultimi giorni per la mostra a Palazzo Lascaris

Rimarrà aperta fino al 28 gennaio a Palazzo Lascaris (Torino, Via Alfieri 15) la mostra di biglietti d’auguri natalizi “Buone feste con un sorriso in più”, allestita in uno dei più bei palazzi barocchi del centro città, quello che ospita la sede del Consiglio regionale del Piemonte.

La mostra – visitata finora da circa 400 persone – presenta una collezione inedita con più di 200 biglietti di auguri personali, disegnati da un centinaio di umoristi italiani e stranieri, che se li sono scambiati tra loro dal 1960 a oggi in occasione delle feste natalizie.

I 99 autori sono tra i vignettisti più noti del panorama umoristico italiano, con alcune firme provenienti da altri paesi. Da grandi maestri come Osvaldo Cavandoli (l’ideatore di Mr. Linea per Lagostina), a Marco Biassoni (protagonista con il suo Re Artù), a Bruno Bozzetto (con il Signor Rossi), Marilena Nardi, Carlo Squillante, Giorgio Cavallo, i francesi Rousso, Million, San Millan e Ballouhey e ancora molti altri.

Oltre ai biglietti nella mostra sono presentate le brevissime video animazioni augurali realizzate da Rino Zanchetta (in arte Riz).

L’esposizione nasce dalla ricca collezione di Dino Aloi (presidente del Centro Studi Vivere dal Ridere, disegnatore e curatore della mostra) ed è costituita dai cartoncini di auguri di tutte le forme e i colori, ognuno contraddistinto dal tratto originale e inconfondibile di ciascun autore.

“Questa bella mostra – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia – segna la gioiosa riapertura al pubblico, dopo più di un anno e mezzo di chiusura, dello spazio espositivo all’interno di Palazzo Lascaris. Un’occasione per entrare nel palazzo e conoscere la sede del Consiglio regionale”.

Il catalogo – curato da Dino Aloi e distribuito gratuitamente ai visitatori anche all’URP in via Arsenale 14G – raccoglie i disegni in mostra e le biografie di tutti gli autori.

Palazzo Lascaris, via Alfieri 15 a Torino, fino al 28 gennaio 2022

Orario di apertura: dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 18.30

Ingresso gratuito con green pass

Gli italiani che hanno ridisegnato la pittura italiana del Novecento, Les Italiens de Paris

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Una mostra sugli artisti,  oltre a Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, è ospitata al Museo Accorsi Ometto fino al 30 gennaio 2022

 

Parigi è la cornice entro la quale si muove la nuova esposizione ospitata nelle sale del Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi Ometto, apertasi il 21 ottobre scorso e visitabile fino al 30 gennaio prossimo.
Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Rene’ Paresce, Gino Severini e Mario Tozzi sono i protagonisti di una mostra che si incentra proprio su sette artisti che hanno ridisegnato le sorti della pittura italiana del Novecento, in quel quinquennio d’oro che va dal 1928 al 1933 e in cui si è compiuta l’avventura de Les Italiens de Paris.
Il titolo dell’esposizione si ispira a “Parigi era viva”, autobiografia di Gualtieri di San Lazzaro, noto scrittore, critico d’arte italiano e editore, emigrato a Parigi, in cui egli raccolse in terza persona la vita e le vicende lavorative di artisti quali Picasso, Matisse e Les Italiens.
La vicenda del gruppo dei Sette iniziò ufficialmente nel 1928, anche se da tempo questi esponenti erano attivi nella Ville Lumiere. De Chirico vi approdò una prima volta nel 1911 per tornarvi nel 1924; suo fratello Andrea, il futuro Alberto Savinio, vi soggiornò già nel 1910 e nel 1926. Paresce vi arrivò nel 1912, Tozzi e Campigli nel 1919 e De Pisis nel 1925.
Questi artisti mostrarono da subito un linguaggio comune, al di là delle differenze tematiche e stilistiche, orientandosi tutti verso una nuova forma di classicismo mediterraneo trasognato, con alcune inflessioni surreali e neometafisiche, sempre alla ricerca di un equilibrio tra reale e fantastico, storia e mito, tradizione e avanguardia.
Sette sono anche le sezioni in cui è suddiviso il percorso espositivo, ognuna delle quali è dedicata a un artista. In una saletta sono raccolti una dozzina di disegni eseguiti tra gli anni Venti e Trenta del Novecento da Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Gino Severini e Rene’ Paresce.
Il percorso espositivo prende avvio dalle opere di Giorgio De Chirico, tra cui quelle intitolate “ Le cabine misteriose” del ’34, “Le muse in villeggiatura” del ’27, che esprimono dei richiami metafisici, per proseguire ai richiami classici di “Pericle” del 1925, un’opera di intonazione misterica, o di “Grenades avec buste ancien 1923 c.”. Altre opere testimoniano il ritorno all’antico, perseguito a Parigi secondo uno stile estremamente personale che sfocerà, da una parte, nella creazione della tematica dei “Gladiatori” o La lutte” del 1929, dall’altra nella realizzazione di nudi femminili monumentali o in altri tattili e luminosi, quali i corpi che si richiamano alle Bagnanti di Renoir. Non mancano un “Autoritratto” del 1930, espressione del demiurgo artista, colto nel mistero del proprio atelier, e reminiscenze dell’antica Grecia.
Del fratello di De Chirico, Alberto Savinio, l’opera esposta, dal titolo “La fille de la statue”, risalente al 1926/27, mescola antico e moderno, ponendo a confronto il mondo borghese con la scultura classica.
Sono anche esposti alcuni ritratti, quali quello di Achille Funi, che compongono un genere sviluppato dall’artista tra gli anni Venti e Trenta e indirizzato a cogliere diverse personalità del mondo artistico e culturale. Dagli anni Trenta in poi Alberto Savinio avrebbe poi realizzato nuove ibridazioni metaforiche tra corpi umani e teste di animali, anche con riferimenti alla contemporaneità.
Il percorso dell’esposizione prosegue con l’artista Massimo Campigli e le sue opere ricche di riferimenti a modelli Etruschi, quali “Le educande” , o rupestri ( Le arciere del 1933). La figura femminile è al centro della sua arte e in alcune delle sue opere si ritrova un tema a lui caro, quello delle spiagge animate da fanciulle in costume, che hanno perso ogni connotazione fisiognomica, diventando allegoria della speranza.
La pittura frammentaria di Filippo De Pisis, ben definita da Eugenio Montale “a zampa di mosca”, domina la quarta sezione, in cui sono presenti nature morte, paesaggi veloci e scattanti, in cui alla luminosità del colore si accompagna e alterna l’uso sapiente di neri, grigi, azzurri polverosi, spesso trattati in narrazioni neometafisiche e audaci. La quinta sezione vede protagoniste le opere di Rene’ Paresce, tra cui l’intenso e malinconico Autoritratto 1917, in cui, attraverso lo smarrimento dello sguardo, emerge il disorientamento dovuto al drammatico transito storico vissuto dall’artista. Significativa anche la Natura morta 1926, in cui l’artista affronta la costruzione architettonica, originata dell’accorpamento di diversi elementi geometrici giocati su diversi piani, al modo di Georges Braque.
La sesta sezione è dominata dalle opere di Gino Severini che, tra il 1928 e il 1929, inserì in scenografie neopompeiane personaggi della Commedia dell’arte, tra cui Pulcinella, Arlecchino, Colombina, che diventavano inoltre protagonisti di temi amorosi, musicali e poetici.
A conclusione la mostra ospita opere di Mario Tozzi che, a partire dal 1924, maturava l’idea di divulgare la conoscenza dell’arte italiana in Francia, attraverso l’esposizione della nostra pittura e scultura contemporanea a Parigi, sostenendo l’universalismo dello spirito italiano nel più vasto orizzonte di una rigenerata “rinascita classica” dell’arte moderna.

Visite guidate alla mostra sabato e domenica ore 11 e 17.30; giovedì ore 19.
Orari : martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 18. Giovedì dalle 10 alle 21; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
La biglietteria chiude mezz’ora prima.
Biglietto unico intero, comprensivo di visita alla mostra permanente 12 euro intero, ridotto 10 euro
Gratuito bambini fino ai 12 anni, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte card, diversamente abili + un accompagnatore e giornalisti.
Ridotto studenti fino a 26 anni, over 65, convenzioni insegnanti.
Il Museo Accorsi è rimasto aperto con ingresso gratuito lo scorso 25 ottobre, in ricordo del suo fondatore Pietro Accorsi, nato il 25 ottobre 1891, centotrenta anni fa.

Mara Martellotta

Museo Accorsi Ometto
Via Po 55, Torino
Tel 011837688 int. 3

Alla scoperta dell’antico Pastiss della Cittadella

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IL PASTISS. STORIA E PROSPETTIVE

La costruzione del Pastiss fu voluta da Emanuele Filiberto e avviata nel 1572 come esteso progetto, poi non completato,di integrare la difesa dei tre bastioni della Cittadella piùesposti alle offese rispetto a quelle lato Dora e Po.

Il contratto  per l’esecuzione della casamatta, progettata daFerrante Vitelli dentro il fossato del bastione San Lazzaro,risale al 25 gennaio 1572. L’opera, conclusa nel 1574, risultòmolto complessa, tanto da meritare la denominazione di“Pastiss” (pasticcio).

Il suo fronte esterno a profilo trilobato  eraformato da una spessa muraglia nella cui fondazione eraricavata una galleria di contromina con funzione didispersione dell’onda d’urto di una mina lungo i suoi 140metri di sviluppo ed espulsione dei relativi prodotti gassosiattraverso 15 pozzi aperti nella volta. Presentava all’internovari ambienti operativi, posti su due livelli e autonomamentedifendibili, da cui eseguire le azioni di fuoco a 360°, con lastessa tecnica dei moderni capisaldi. Il fronte di gola era,inoltre, dotato di cannoniere per il tiro rovescio per la difesavicina del fossato e delle muraglie del bastione San Lazzaro,col quale comunicava per mezzo di un’ampia galleria cheintegrava la difesa del fossato con apposite feritoie per fuocodi fucileria.

Dopo la demolizione della Cittadella nel secondo Ottocento,il Pastiss è stato utilizzato come discarica per i materiali dirisulta dei cantieri edili dell’epoca. Fu riattivato nella parte piùprofonda durante la 2^ G.M. come rifugio di protezioneantiaerea per gli isolati di corso Matteotti compresi fra corsoGalileo Ferraris e via Amedeo Avogadro e nuovamenteabbandonato nel dopoguerra.

Riscoperto nel marzo 1958 da Guido Amoretti e CesarinoVolante, dal 1976, dopo i primi interventi di recupero di alcune parti in maniera autonoma da parte dell’allora capitano Amoretti e i primi volontari del gruppo ricerche e scavi, a seguito di autorizzazione del Comune di Torino èoggetto di un cantiere permanente di scavo e recuperogestito dall’Associazione Amici del Museo Pietro Micca,coordinato per oltre 30 anni dallo storino Piergiuseppe Menietti e dalla Direzione del Museo Pietro Micca.

Nel 2014 i principali settori recuperati e ripuliti sono stati restaurati su progetto dello studio di architettura Sonia Bigando e Roberto Nivolo a merito di contributo ministeriale favorito dal Consiglio regionale del Piemonte. Una buona parte degli ambienti recuperati sono stati messi in  sicurezza e dotati degli impianti adeguati alla visita.


Nel
2018 è stato realizzato un regolare ingresso  sul marciapiede di via Papacino 1 al posto dell’originario tombino precedentemente utilizzato come ingresso di fortuna. Dotata di una scala a chiocciola a norma disicurezza, contestualmente con altri complementari lavori dimessa in sicurezza di un delimitato percorso interno dotatodi pannelli didattici, la fortezza è oggi periodicamente apertaalla visita pubblica su diretta gestione dell’AssociazioneAmici del museo Pietro Micca su prenotazione presso il museo stesso ai recapiti info@museopietromicca.it e 011 01167580.

Attraverso un nuove contributo della Regione Piemonte in occasione del 450° anniversario di costruzione della cinquecentesca casamatta, è stato progettato un nuovo intervento di ricerca archeologica e di restauro funzionale che permetterà di valorizzare ulteriormente il percorso di visita sia inglobando un altro settore della galleria di contromina nella fondazione con uno dei pochi pozzi di aerazione ancora efficienti sia permettendo uno straordinario sguardo d’insieme delle gallerie di contromina del 1706 e, soprattutto, l’ingresso della camera di combattimento bassa dalla quale entrò per la prima volta nel marzo 1958 il generale Amoretti alla scoperta del Pastiss.

Un interessante e nuovo sguardo sul patrimonio archeologico sotterraneo di Torino e su una struttura unica al mondo nel suo genere, che merita di essere valorizzata e soprattutto di diventare area museale permanente rientrando a pieno titolo nel museo Pietro Micca e dell’assedio di torino del 1706 assieme all’altra area archeologica del Rivellino degli Invalidi venuta alla luce nel 2015 durante i lavori del nuovo parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris e unica parte salvaguardata del patrimonio sacrificato alle esigenze della modernità.

Per dare evidenza alla significativa ricorrenza del 450° anniversario di costruzione del Pastiss, il generale Franco Cravarezza, direttore del museo Pietro Micca, è orgoglioso di annunciare che quest’anno il museo Pietro Micca proporrà un nutrito programma di eventi a partire dal 25 gennaio per celebrare l’anniversario e valorizzare il patrimonio sotterraneo della Città con eventi, conferenze, progetti di restauro e tecnologici e, si spera, anche significativi passi per la istituzionalizzazione museale del Pastiss.

Tra i progetti già programmati, di seguito due particolari.

Il primo a inizio febbraio sarà la realizzazione di una speciale visita virtuale del Pastis nell’ambito del progetto VADUS, collaborazione tra Comune di Torino (Torino City Lab), ESA, TIM, ENEA e Università La Sapienza di Roma.

Il secondo progetto, relativo al recupero archeologico e funzionale del pozzo di aerazione all’interno del percorso di visita, andrà in porto entro aprile pv.

La prima attività, il 25 gennaio 2022.

Dopo una breve inaugurazione dell’anniversario, dalle ore 11 alle 17,30 la cinquecentesca fortezza del Pastiss sarà aperta alle visite gratuite.

Obbligatoria prenotazione a eventi@museopietromicca.it e 011 01167580 e necessario green pass rafforzato e mascherina indossata. Non idoneo per portatori di disabilità motoria.

IL DIRETTORE DEL MUSEOPIETRO MICCA

Gen. Franco Cravarezza

San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei Salesiani: mostra e funzione religiosa a Torino

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“Non parlare di Dio a chi non te lo chiede ma vivi in modo tale che prima o poi te lo chieda”.
San Francesco di Sales scriveva e affiggeva sui muri delle case foglietti volanti per diffondere la fede cattolica invitando la gente a leggerli, si rivolgeva principalmente ai giovani e alle donne testimoniando un infinito amore verso Dio e verso l’umanità. Per questo motivo è diventato il patrono dei giornalisti e degli scrittori, un po’ di tutti noi che scriviamo su questo giornale, il nostro patrono la cui festa ricorre il 24 gennaio ma quest’anno la festa è ancora più importante perché ricorrono i 400 anni dalla sua morte e Torino lo ricorda con una grande mostra al Valdocco. Nato in Savoia nel 1567 Francesco studiò teologia ad Annecy e divenne vescovo di Ginevra. Morì a Lione a soli 55 anni nel 1622. In occasione del quarto centenario della morte il Museo Casa don Bosco ha allestito la mostra “Francesco di Sales 400”, un percorso espositivo che narra la vita, la fede e la spiritualità del patrono dei Salesiani di don Bosco. Una rassegna che vuole celebrare il Santo di cui i salesiani portano il nome. Nei saloni del Teatro Grande di Valdocco in via Maria Ausiliatrice 32 si vedono gli scritti liturgici del Santo, lettere olografe, documenti sulle vite dei Santi, croci argentate e un paramento di fine Cinquecento indossato da Francesco di Sales durante una messa al Santuario della Consolata di Torino. È possibile ammirare un ritratto di San Francesco di Sales del 1618, una lettera autografa del 1608, stampe, dipinti, libri e oggetti particolari come un medaglione in osso di manifattura piemontese su cui è raffigurata l’ostensione della Sindone del 4 maggio 1613 in piazza Castello in cui compare anche Francesco di Sales. L’opera più importante scritta dal Santo è La Filotea, brevi scritti che Francesco inviava alla cugina Louise du Chastel diventata sua figlia spirituale. Imitando San Luca che nel suo Vangelo si rivolge a Teofilo (amico di Dio) san Francesco di Sales si rivolge a Filotea (amica di Dio), cioè ad ogni persona che vuole amare Dio sopra ogni cosa. La mostra è anche l’occasione per visitare i numerosi spazi espositivi che compongono il nuovo Museo Casa don Bosco aperto due anni fa. A fine gennaio la Basilica di Maria Ausiliatrice festeggerà come ogni anno don Bosco. Domenica 30 alle 11 la messa sarà celebrata dal rettore maggiore dei salesiani don Angel Fernandez Artime e lunedì 31 alla stessa ora la funzione sarà presieduta da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino. La mostra su san Francesco di Sales è aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2023, martedì e giovedì 9,30-12,30, mercoledì e venerdì 14,30-17,30, sabato e domenica 9,30-12,30, 14,30-17,30, lunedì chiuso.
                         Filippo Re

Torna ContemporaneA. Parole e storie di donne

DAL 1° FEBBRAIO 2022 TORNANO GLI APPUNTAMENTI ONLINE 
Si amplia la squadra di ContemporaneA. In arrivo la terza stagione di rendez-vous, con tanti nuovi format realizzati in collaborazione con la Scuola Holden, Alessandra Carini, Irene Dionisio, Martina Liverani, Cristina Manfredi, Elena Marinelli. E per raccontare le donne del varietà, un nome d’eccezione: Arturo Brachetti.

Tornano per il terzo anno consecutivo i quotidiani rendez-vous online di ContemporaneA. Parole e storie di donne, come sempre a cura di Irene Finiguerra e Barbara Masoni, con nuove storie e tante protagoniste. Gli appuntamenti culmineranno nel festival, che si terrà in presenza, a Biella, dal 23 al 25 settembre 2022 per la sua terza edizione.

 

La nuova stagione segna un cambio di passo, un’ulteriore espansione del progetto di ContemporaneA che si fa sempre di più osservatorio del panorama culturale e artistico femminile: in arrivo da martedì 1° febbraio 2022, 13 nuovi format affidati ad altrettante professioniste e professionisti che hanno aderito al progetto con la loro passione e competenza per raccontare ogni giorno sui canali social di ContemporaneA nuove storie di donne.

 

Alla guida delle rubriche, i cosiddetti rendez-vous, ci saranno nuovi amici di ContemporaneA e alcune delle ospiti delle passate edizioni. Con i racconti e gli aneddoti legati alle grandi figure del varietà, molte delle quali conosciute personalmente dall’artista, i followers di ContemporaneA troveranno il grande Maestro del trasformismo internazionale Arturo Brachetti nel ruolo di showteller (letteralmente “raccontatore di spettacolo”) con il format Stelle. I post a tema cinematografico sono affidati alla regista Irene Dionisio, direttrice per tre anni del Lovers, storico festival LGBTQI del Museo Nazionale del Cinema di Torino con la sua rubrica Supernovae – Le innovatrici del cinema italiano; con BuonissimA il pubblico potrà conoscere meglio il mondo della ristorazione e le donne che ne fanno parte insieme alla food curator Martina Liverani. Con Atlete la giornalista sportiva Elena Marinelli tratteggerà i ritratti di campionesse dello sport; mentre alla curatrice d’arte Alessandra Carini è affidato il racconto delle professioniste dell’arte: galleriste, direttrici di  musei e fondazioni. Cristina Manfredi, esperta di  moda e lifestyle,  parlerà della magia e della creatività propria dell’universo fashion attraverso le storie delle sue protagoniste. Un nuovo format nasce dalla collaborazione con la scuola Holden di Torino: dieci docenti di varie discipline racconteranno tramite un video una scrittrice particolarmente significativa all’interno del loro percorso come narratori.

 

Accanto a queste rubriche firmate da ospiti speciali, non mancheranno quelle realizzate dal nucleo redazionale di ContemporaneA: spazi dedicati alle arti figurative, con  Artiste, alle scrittrici internazionali, alle protagoniste dei grandi romanzi, alle imprenditrici illuminate, alle autrici e ai personaggi femminili della letteratura dell’infanzia con Non solo “Piccole donne”, al mondo della musica, con First Ladies of Songs. Si confermano inoltre gli appuntamenti più amati delle scorse stagioni, come A ruota libera Caffè con le ragazze, che in questi due anni ha visto raccontarsi scrittrici come Antonella Lattanzi, Nadeesha Uyangoda, Beatrice Masini, Giulia Caminito, Alice Urciuolo, Giusi Marchetta, Marta Barone, ma anche professioniste come la musicista Ginevra Di Marco, la giornalista Corinna de Cesare, la tatuatrice Silvia Maschio, le ideatrici del progetto Senza Rossetto Giulia Cuter e Giulia Perona, la manager musicale Katia Giampaolo, le giornaliste Ritanna Armeni, Simonetta Fiori, Cristina Manfredi.

 

Come ormai da tradizione l’immagine guida di ContemporaneA, la sua pelle, la veste con cui si comunica, è affidata a un’artista: dopo Chiara Fucà e Anna Ippolito è la volta di Elena Miele, illustratrice e pubblicitaria. Nelle suoi lavori utilizza il collage, il disegno e ogni tecnica utile a creare mondi onirici, surreali, veri e propri sogni lucidi. L’illustrazione che ha realizzato per ContemporaneA verrà svelata poco alla volta nel corso dei prossimi mesi.

 

Con Irene Finiguerra e Barbara Masoni fanno parte della squadra di ContemporaneA – contribuiscono alla realizzazione dei rendez-vous –  Marco Bianchessi, Laura Colmegna, Patrizia Bellardone e Mariangela Rossetto.  ContemporaneA è realizzata in collaborazione con la Libreria Vittorio Giovannacci di Biella e il progetto grafico è a cura dallo Studio Anna Fileppo.

 

 

COS’È CONTEMPORANEA. PAROLE E STORIE DI DONNE

 

I RENDEZ-VOUS

ContemporaneA è un progetto che fin dalla sua nascita si è presentato con una doppia anima, online e analogica, e un solo obiettivo: quello di essere uno spazio per tutte le donne (e non solo) dove confrontarsi, sognare e progettare, dove ascoltare gli interventi di scrittrici, artiste, imprenditrici. Una vocazione multidisciplinare e inclusiva che si traduce nel corso di tutto l’anno in appuntamenti online, i cosiddetti rendez-vous: interviste, recensioni, citazioni, illustrazioni, profili e storie di donne.

 

IL FESTIVAL e gli altri incontri dal vivo

Nel corso del 2021 ContemporaneA ha organizzato numerosi incontri e presentazioni dal vivo, con scrittrici del calibro di Silvia Avallone e Annarita Briganti. A settembre si è tenuta a Biella la seconda edizione in presenza del festival Contemporanea. Parole e storie di donne. Tra le degli anni passati, Teresa Ciabatti, Valeria Parrella, Vera Gheno, Simonetta Fiori, Roberta Scorranese, Ritanna Armeni, Florencia Di Stefano-Abichain, Mariangela Pira, Elena Varvello, Tiziana Ferrario e Marina Spadafora.

La terza edizione del festival si terrà dal 23 al 25 settembre 2022 a Biella.

 

www.contemporanea-festival.com

Facebook: @contemporaneafestival

Instagram: @contemporaneafestival

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

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SABATO 22 GENNAIO

 

Sabato 22 gennaio ore 15

L’ATTIMO INCONTRA L’ETERNO IN DICIASSETTE SILLABE: MINICORSO-LABORATORIO DI HAIKU IN QUATTRO INCONTRI CON COMPOSIZIONE SU SHIKISHI

MAO – workshop per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

I primi tre appuntamenti si articoleranno in tre momenti: teoria della composizione di haiku, visita guidata alla mostra con letture di haiku selezionati, creazione guidata di haiku come scrittura creativa. Nell’ultimo incontro ogni partecipante selezionerà un kanji (carattere giapponese) che scriverà con fude pen (pennarello-pennello) su cartoncino shikishi; la composizione sarà completata da uno tra gli haiku realizzati negli incontri precedenti e impreziosita dalla firma dell’autore in giapponese.

Massimo 12 partecipanti. Costo: 70 € (4 incontri). Tutti i workshop sono comprensivi dei materiali. Prenotazione consigliata alla mail: mao@fondazionetorinomusei.it.

Sabato 22 gennaio ore 15

ARTE E TÈ IN ORIENTE. VERSO L’INDIA

MAO – art speed date con degustazione di tè

In occasione del settantacinquesimo anno di ricorrenza dell’Indipendenza dell’India il MAO, con il patrocinio del Consolato Generale dell’India, propone al pubblico un ciclo di art speed date, accompagnato da degustazioni di pregiati tè indiani a cura di TheTea.

Primo incontro: Buddha. Evoluzione della figura dell’Illuminato nell’arte.

Il primo appuntamento si focalizzerà su alcune opere d’arte legate al buddhismo partendo dalla fase antica, in cui l’immagine antropomorfa del Buddha è assente, per arrivare alla finissima raffigurazione dell’Illuminato nella produzione scultorea risalente al periodo Gupta (IV-VI secolo d.C.).

Degustazione: Dal porto di Bombay o ‘Buona Baia ’alle classificazioni del tè indiano.

I partecipanti saranno accompagnati nel percorso storico ed evolutivo del tè in India. Si parlerà di innovazione, intesa come programmi di sostenibilità rivolti all’ambiente e qualità del lavoro, oltre che della complessa valutazione delle foglie riportata in etichetta con sigle per molti di noi enigmatiche. Ad accompagnare gli argomenti una degustazione comparativa del tè a foglia intera con il tè più moderno ottenuto con lavorazione CTC. Il momento del tè sarà completato da dolcezze in abbinamento alle aromaticità proposte.

Costo: 18€ (più biglietto di ingresso al museo – gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e valle d’Aosta). Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 23 GENNAIO

 

Domenica 23 gennaio ore 11

CI SONO I LEONI

Palazzo Madama – attività famiglie

Sullo scrigno appartenuto al cardinale Guala Bicchieri e chiuso da una grande serratura appaiono creature fantastiche e animali selvatici, tra cui leoni intenti in una furiosa lotta: sembrano fare la guardia al prezioso contenuto che potrebbe essere sottratto da mani rapaci. Nel corso del laboratorio – usando cartoncini colorati, colla e forbici – proveremo a creare un variopinto leone che ci tenga compagnia e faccia la guardia ai nostri sogni. Durante il laboratorio potrete esplorare le espressioni del volto che volete dare al re della foresta e con un colore fosforescente aggiungere una nuova espressione che apparirà di notte.

Età consigliata: 5/10 anni. Durata: 90 minuti

Costo: € 7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Info e prenotazioni: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria.

 

Domenica 23 gennaio ore 16

PENNELLATA DI GIAPPONE

MAO – attività per famiglie sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

L’attività prevede la visita della mostra temporanea Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e un laboratorio in cui i partecipanti potranno realizzare il proprio dipinto verticale su rotolo utilizzando la pittura monocromatica ispirata alla tecnica sumi-e.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto alla mostra (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

GIOVEDI 27 GENNAIO

 

Giovedì 27 gennaio ore 17

CI SONO I LEONI

Palazzo Madama – attività famiglie

Sullo scrigno appartenuto al cardinale Guala Bicchieri e chiuso da una grande serratura appaiono creature fantastiche e animali selvatici, tra cui leoni intenti in una furiosa lotta: sembrano fare la guardia al prezioso contenuto che potrebbe essere sottratto da mani rapaci. Nel corso del laboratorio – usando cartoncini colorati, colla e forbici – proveremo a creare un variopinto leone che ci tenga compagnia e faccia la guardia ai nostri sogni. Durante il laboratorio potrete esplorare le espressioni del volto che volete dare al re della foresta e con un colore fosforescente aggiungere una nuova espressione che apparirà di notte.

Età consigliata: 5/10 anni. Durata: 90 minuti

Costo: € 7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Info e prenotazioni: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria.

 

Giovedì 27 gennaio ore 18.30

OLTRE LA NATURA. RIFLESSIONI SULLA PITTURA DI EPOCA EDO

MAO – conferenza sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

A cura della professoressa Rossella Menegazzo.

Ingresso libero

 

Giovedì 27 gennaio ore 18.00

IN THE MAKING Incontro con Michelangelo Pistoletto

GAM Sala 1 – conferenza a cura di Federico Vercellone

La GAM ospita in Sala 1 giovedì 27 gennaio alle ore 18 una tappa del progetto “In the Making”, curato dal “Centro Studi Arti della Modernità” e promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Michelangelo Pistoletto dialogherà con Federico Vercellone. Modera Chiara Simonigh.

Il ciclo di conferenze “In the Making” promuove dialoghi tra artisti e intellettuali intorno ai molteplici rapporti tra arte, scienza, artigianato e tecnologie.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Alla Scuola di Applicazione dell’Esercito il via al 150° anniversario delle Truppe Alpine

La prima conferenza che segna l’inizio di un anno ricco di eventi 

Si è svolto oggi, venerdì 21 gennaio a Torino, nella sede della Scuola di Applicazione dell’Esercito, il primo di una serie di eventi e attività culturali, celebrative, addestrative e sportive che, nell’anno, accompagneranno le penne nere in servizio ed in congedo lungo un percorso che si concluderà il 15 ottobre, con una manifestazione nazionale a Napoli per celebrare i 150 anni di fondazione del Corpo degli Alpini.

Il 2022 segna una tappa significativa nella storia degli Alpini: il 15 ottobre del 1872, a Napoli, Vittorio Emanuele II firmava il Regio Decreto che sanciva la nascita delle prime compagnie montanare del Regio Esercito, destinate a difendere le vallate sui confini d’Italia.

Questa è la prima tappa di un ciclo di conferenze il cui tema è “Alpini 1872/2022: le Truppe da montagna custodi della memoria, esempio di solidarietà”, organizzato da Comando Truppe Alpine dell’Esercito e ANA, in sinergia con il Centro Interuniversitario di studi e ricerche storico–militari, istituzione che sta curando anche la realizzazione di un volume in lingua inglese dedicato alla storia degli Alpini. Le altre tappe del ciclo saranno a Trento (in marzo), Brescia (aprile), Vicenza (giugno), Udine (luglio) e Teramo (settembre).

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito con un video messaggio ha sottolineato: “Oggi, a 150 anni dalla loro costituzione, le Truppe Alpine rappresentano una componente fondamentale dell’Esercito, radicata nel proprio passato e proiettata verso il futuro. In questo percorso, sono da lungo tempo affiancate dall’Associazione Nazionale Alpini, i cui meriti sono troppi per poter essere elencati.

A tutti gli alpini, in servizio ed in congedo, al loro Comandante ed al loro Presidente, rivolgo il mio saluto in occasione del primo evento celebrativo di un traguardo, 150 anni di storia, che segna anche un punto di partenza verso altri prestigiosi obiettivi.”

Il Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gamba, Comandante delle Truppe Alpine ha affermato: “Il 2022 si apre con rinnovate aspettative e ci auguriamo tutti di poter riavere momenti di aggregazione alpina come l’Adunata nazionale di Rimini-San Marino, ma soprattutto di vivere un nutritissimo programma di ricorrenze e festeggiamenti che ci porteranno alla importante ricorrenza dei 150 anni di fondazione del nostro glorioso Corpo il 15 ottobre”.

Il Presidente Nazionale dell’ANA, Ing. Sebastiano Favero ha aggiunto: “Per gli alpini sarà un anno storicamente ricco di significati, che celebreremo mirando a trarne indicazioni con lo sguardo rivolto al futuro.”

Il calendario prevede, nel mese di marzo, presso il Palazzo Alti Comandi, sede del Comando Truppe Alpine, l’esposizione di pannelli commemorativi all’interno delle sale ristrutturate recentemente.

Le Truppe Alpine dell’Esercito, tra l’8 e il 13 marzo, daranno vita a Sestriere ad un evento addestrativo complesso, che amplierà spazi e tempi della tradizionale esercitazione denominata “Volpe bianca”, dedicata al combattimento in montagna, mentre in aprile, a Cortina d’Ampezzo e Macugnaga (VB), coordineranno una competizione di triathlon. Quest’anno anche la tradizionale esercitazione “Vertigo”, dedicata alla dimensione militare della verticalità, a settembre, sulle Dolomiti, sarà strutturata su due settimane.

In maggio e giugno, le Brigate alpine Taurinense e Julia organizzeranno, associandole ad eventi in loco, alcune attività di Staff Ride, ovvero ricostruzioni storico-militari con taglio addestrativo, sui luoghi di alcune grandi battaglie (es. Monte Grappa, Pal Picol, ecc.) per comprendere le ragioni che portarono i comandanti ad assumere le decisioni operative.

Tra le manifestazioni più appassionanti, nei mesi estivi verranno svolte delle ascensioni su 150 cime italiane: saranno suddivise in “extra difficili” (assegnate esclusivamente a personale altamente qualificato del Centro Addestramento Alpino), “difficili” (salite dai plotoni “alpieri”) e “facili” (salite a livello di compagnia alpini). Tra le cime che saranno raggiunte ci sono Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa, Gran Paradiso, Monte Matto, Punta Roma, Punta Udine, Monte Argentera, Monviso, Gran Sasso, Ortles, Cima Libera, Tofana di Rozes, Campanile dio Val Montanaia.

Un altro evento di elevato spessore simbolico è la Staffetta Ventimiglia-Trieste che, portando la fiaccola della pace, simbolicamente accesa durante l’Adunata Nazionale di Trento del 2018, coprirà – tra maggio e giugno – l’intero arco alpino (con una propaggine sugli Appennini abruzzesi) e sarà affidata, in due tranches suddivise in decine di tappe, a centinaia di soldati delle due Brigate Alpine Taurinense e Julia. in collaborazione con le Sezioni ANA dei territori lungo il percorso.

Sempre in maggio, l’Adunata Nazionale degli Alpini, che si terrà tra il 5 e l’8 a Rimini e San Marino, celebrerà con particolare solennità la ricorrenza, facendo sfilare le Bandiere di Guerra di tutti i Reparti alpini dell’Esercito.

Intense saranno anche le attività promozionali, con le Truppe Alpine direttamente coinvolte nella gestione di stand dell’Esercito a Verona e Torino. Inoltre, una ricca attività di road show, tesa a mostrare attività, dotazioni e peculiarità delle Truppe Alpine dell’Esercito, sarà concentrata nelle città sedi di Raduno di Raggruppamento dell’ANA e quindi Asiago (luglio), Ivrea (settembre), Lecco e Napoli (ottobre).

Sono numerose le attività addestrative, promozionali e sportive previste, che serviranno per condurre verso il Military Tattoo, la grande rassegna delle Fanfare alpine, il 15 ottobre a Napoli.

Gli Alpini concluderanno il loro “150° anno” l’11 dicembre a Milano, in Duomo, celebrando la Messa di ringraziamento e di ricordo.

Alle attività per il 150° Anniversario del Corpo degli Alpini è dedicato il sito www.alpini150.it.

I tumori rari: Torino leader nella ricerca

Torino balza agli onori della cronaca nel campo medico-scientifico grazie a uno studio altamente innovativo nel campo oncologico, che ha avuto grande risalto sulla prestigiosa rivista ‘Cancers’, intitolato “Antiangiogenic Therapy in Clear Cell Renal Carcinoma”.

Il termine antiangiogenesi indica una scoperta clinica del medico statunitense Judah Folkman, che aveva pubblicato un documento in cui svelava che ogni tumore fabbrica piccoli vasi sanguigni per nutrirsi. Trovò, quindi, una terapia per ridurre e bloccare questo processo grazie al quale il cancro poteva essere “soffocato” bloccandogli i rifornimenti sanguigni.

L’analisi ora diffusa dalla rivista Cancers ha preso in considerazione tutti gli studi compiuti da esperti mondiali nel settore dei carcinomi renali, uno dei tanti “tumori rari” nel vasto panorama delle neoplasie, pervenendo a valutazioni approfondite sulla validità ed efficacia dei farmaci finora utilizzati. Valutazioni che consentiranno di migliorare la cura di queste malattie, con grandi ricadute benefiche sui pazienti e sulla loro qualità di vita.

L’équipe è stata guidata dal professor Alessandro Comandone (che i membri del gruppo chiamano affettuosamente “Caposquadra”), direttore del Dipartimento di oncologia dell’ospedale San Giovanni Boscodi Torino, ed è composta da Federica Vana, (Gruppo Italiano Tumori Rari), Tiziana Comandone (Scuola di Farmacia ospedaliera dell’Università di Torino) e Marcello Tucci(Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti).

Sono definiti Tumori Rari (TR) le neoplasie con incidenza annua inferiore a 6 casi su 100 000 abitanti, un numero apparentemente minuscolo, ma che, applicato alle quasi 200 diverse tipologie classificate, raggiunge il 20% del totale dei tumori che si registrano annualmente nel mondo; rari singolarmente, quindi, ma consistenti nel loro complesso.

Lo studio e la cura dei tumori rari sono un’attività delicata che comporta un forte impegno da parte di gruppi di specialisti di diverse discipline, ognuno con un ben definito campo di conoscenze ma insufficienti, da sole, a risolvere i problemi di cura.

Per sviluppare questa preziosa attività di coordinamento nella ricerca e nell’assistenza, è stato costituito a Torino, 25 anni fa, il Gruppo Italiano Tumori Rari (GITR), una ONLUS che ha lo scopo di stimolare la ricerca clinica sui TR, di definire percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali per i malati di neoplasie a bassa incidenza, di creare una cultura tra gli operatori sanitari con corsi e congressi, di diffondere la conoscenza sui TR nella società civile.

Presidente è proprio Alessandro Comandone, da anni impegnato in questo settore. “Il fondamento dell’azione del GITR “- rileva il professor Comandone  – “è quello di favorire l’approccio pluridisciplinare alle neoplasie rare. Infatti nessuno specialista (medico, biologo, ricercatore, psicologo) è in grado di affrontare da solo diagnosi e terapia di tumori così diversi e complessi. Un punto delicato è il supporto psicologico per superare lo choc di diagnosi di tumori rari, che creano ansie e smarrimento sia per il paziente sia per i famigliari”.

Anni di ricerche hanno portato a risultati confortanti: alcuni TR che comportavano una sopravvivenza di pochi mesi oggi sono curati con “cocktail” di farmaci che allungano la durata (con una buona qualità della vita) a 3/5 anni. “La nostra filosofia prevede cure personalizzate”ricorda Comandone – ”proprio perché ogni malattia è diversa dalle altre e ogni paziente reagisce in maniera diversa ai farmaci. Purtroppo, a causa della rarità di queste fattispecie, è praticamente impossibile fare prevenzione (come fortunatamente si riesce a fare con altri tumori largamente diffusi come il cancro alla mammella o al colon), perché lo screening avrebbe un costo insostenibile”.

Il GITR da anni lavora in coordinamento con altri centri di ricerca (in Piemonte sono stretti i rapporti con Candiolo), in un’ottica di collaborazione che evita sovrapposizioni di azioni nella ricerca e consente di mettere a disposizione della comunità scientifica tutti i progressi compiuti dai “gruppi leader” in ogni gruppo di TR in cui ha raggiunto livelli di eccellenza.

Il nuovo studio elaborato, che consentirà un notevole salto in avanti nella ricerca e nella cura delle neoplasie rare, sarà presto oggetto di illustrazione e approfondimento in un convegno che il professor Comandone conta di organizzare nei prossimi mesi a Torino.

Gianluigi De Marchi

Due tensostrutture per Eurovision

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Saranno due le tensostrutture che la Città di Torino allestirà per quindici giorni vicino al PalaOlimpico in occasione dell’Eurovision song contest in programma il prossimo mese di maggio.

 

Una ampia tremila mq collocata a fianco dell’impianto sarà sede delle delegazioni e degli artisti dei vari Paesi, dei camerini e dell’area degli sponsor; la seconda – ampia cinquemila mq – sarà installata nell’area dei giardini di piazza d’Armi per ospitare la sala stampa e i circa millecinquecento giornalisti attesi in Città in occasione della manifestazione.

La delibera è stata illustrata in via preventiva durante la seduta della Commissione Ambiente di ieri pomeriggio che ha espresso parere positivo alla deroga al Regolamento al Verde Pubblico previsto per questa tipologia di occupazioni. L’obbligo di ripristino dell’area verde al termine della manifestazione è garantito dalla Città stessa.

L’atto sarà esaminato da parte della Giunta comunale per l’approvazione.

Al via gli appuntamenti per il 15° di Eataly Lingotto

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EATALY COMPIE 15 ANNI E CELEBRA IL MEGLIO DELL’ENOGASTRONOMIA ITALIANA

Appuntamenti a tavola, degustazioni guidate, tour del negozio e la più grande cena di sempre per festeggiare insieme

 

Buon compleanno Eataly Lingotto! Nel gennaio del 2007 Eataly iniziava la sua avventura aprendo le porte del primo punto vendita, quello nell’ex opificio Carpano al Lingotto di Torino. Un luogo inedito dedicato alla valorizzazione e al racconto del meglio delle tradizioni enogastronomiche italiane. Da 15 anni Eataly si occupa di raccontare incredibili storie i cui protagonisti sono i produttori, i luoghi, le tradizioni e i prodotti italiani: in una parola la nostra biodiversità.

Fino al 6 febbraio, a scaffale e ai banchi freschi tanti sono i prodotti e le eccellenze in offerta, eccezionalmente ad 1 € o scontati fino al 50%. Ma non solo: dal 20 al 30 gennaio i clienti di Eataly Lingotto avranno l’opportunità di conoscere ancora meglio alcuni prodotti iconici. I produttori saranno presenti in negozio e offriranno degustazioni, racconto e occasioni di didattica; mentre grandi chef, rappresentanti di tradizioni e nuove tendenze, interpreteranno le migliori materie prime in cucina.

Gli appuntamenti a tavola

Al via, quindi, un programma di appuntamenti per festeggiare insieme. Si inizia giovedì 20 gennaio con “Terra! La cena vegetale”: un menu inedito pensato dall’Executive Chef di Eataly Lingotto Patrik Lisa, che interpreta la cucina vegetariana e a km zero: i classici plin ma anche le tagliatelle di funghi cardoncelli, passando per una personalissima versione degli involtini primavera, fino ad un goloso dolce alle mele e gelato di San Pè, tutto secondo le verdure che la stagione offre (€ 60, con vini, acqua e caffè inclusi).

Si prosegue nei giorni successivi, con grandi cuochi da tutta Italia ospiti nelle cucine di Eataly Lingotto a pranzo e cena, che proporranno a Torino per un’occasione unica alcuni dei loro cavalli di battaglia. Venerdì 21 arriva Felice a Testaccio e porta con sé i sapori romani autentici, con grandi classici come cacio e pepe, amatriciana e carciofi alla giudia. Domenica 23 ecco la tradizione marinara dell’Osteria Caserma Guelfa, da San Benedetto del Tronto: insalata di mare, maccheroncini di Campofilone allo scoglio e pescatrice in potacchio sono i protagonisti del menu speciale del giorno. E poi lunedì 24 gennaio ci sarà la pizza di Giovanni Mandara di Piccola Piedigrotta, a Reggio Emilia: fatta a partire dall’impasto per il pane, soffice e condita con materie prime d’eccellenza, come il pomodoro Corbarino, la mozzarella di Vacca Rossa, la cipolla ramata di Montoro, il guanciale sardo al mirto e altri curiosi abbinamenti. Giovedì 27 è il turno di Yoji Tokuyoshi, che riporta in città la sua Bentoteca: gli ingredienti italiani incontrano la cultura giapponese, in un mix di gusto. Si passa ai sapori toscani venerdì 28, con l’osteria Mangiando Mangiando di Firenze: chianina, ribollita e fiorentina sono le parole d’ordine. Infine, sabato 29 ecco la Puglia di Lilith, Laboratorio in masseria a Vanze, in provincia di Lecce, che farà assaggiare alcuni dei grandi classici della tradizione come orecchiette, bombette e pasticciotti.

Non può mancare anche una serata nell’Enoteca di Eataly Lingotto, la più grande della città per dimensioni e varietà, con oltre 5.000 etichette e più di 35.000 bottiglie a disposizione. Sabato 22 gennaio dalle ore 19 ci sarà una grande degustazione, con alcuni tra i migliori produttori di vini di montagna: da Cavit a Le Cretes, passando per Favaro, Franz Haas, Cave du Vin Blanc, Dirupi e molti altri. In accompagnamento le tapas pensate per l’occasione dagli chef di Eataly, oppure le proposte della cucina di Giù da Guido, il nuovo locale della famiglia Alciati (evento su prenotazione – carnet da 6 calici a 30€ e da 3 calici a 18€).

Attenzione particolare verrà riservata alle famiglie e ai bambini: dal 20 al 30 gennaio tutti i bimbi fino ai 6 anni sono ospiti di Eataly a pranzo e cena e ci saranno anche menù speciali per i più grandi. E domenica 30 gennaio gran finale con la possibilità di concludere il pasto nei Ristoranti con il Tiramisù Eataly che verrà proposto in offerta libera (a partire da 2 euro). Tutto il ricavato verrà devoluto al progetto “Orti in Africa” della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

“Cuciniamo l’Italia”, la più grande cena di sempre

Da segnare in agenda l’appuntamento di mercoledì 26 gennaio con la più grande cena di sempre, “Cuciniamo l’Italia”, organizzata da Fausto Fratti / Scorticata Eventi per Eataly Torino. In cucina chef provenienti da tutte le regioni d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Calabria, isole comprese, per compiere un viaggio di gusto tra le tipicità del territorio, ricette della tradizione ma anche rielaborazioni contemporanee. Protagonisti saranno 26 chef e i loro piatti: stelle Michelin, giovani promesse, esperti cucinieri e osti. Ognuno di loro sceglierà i prodotti per il menu direttamente la mattina stessa della cena tra le eccellenze di stagione del Mercato di Eataly Lingotto: ne nascerà un menu a sorpresa con piatti per tutti i gusti, uno spaccato delle cucine regionali d’Italia frutto dell’estemporaneità, di diverse storie ed esperienze degli chef stessi. Un’incredibile maratona di piatti, accompagnata dai migliori vini selezionati dai Cantinieri dell’Enoteca di Eataly e dalle birre Baladin, in una serata ricca di intrattenimento e musica, grazie anche alla presenza della Bandakadabra, per celebrare insieme questo 15° compleanno. Ecco l’elenco completo degli chef per ogni regione:

Valle D’Aosta

  • Sabrina Salussolia – Trattoria di Campagna, Sarre (AO)

Piemonte

  • Federico Zanasi – Condividere, Torino
  • Giuseppe Rambaldi – Cucina Rambaldi, Villar Dora (TO)

Liguria

  • Antonio Buono – Casa Buono, Trucco (IM)

Lombardia

  • Stefano Baiocco – Villa Feltrinelli, Gargnano (BS)

Veneto

  • Marco Bravetti – Tocia! Cucina e Comunità, Venezia
  • Andrea Rossetti – Antico Veturo, Trebaseleghe (PD)

Friuli Venezia Giulia

  • Stefano Basello – Al Fogolar 1905, Udine

Trentino Alto Adige

  • Simone Cantafio – La Stüa de Michil, Corvara in Badia (BZ)

Emilia Romagna

  • Daniele Bendanti – Oltre, Bologna
  • Giuseppe Gasperoni – Il Povero Diavolo, Poggio Torriana (RN)

Toscana

  • Lorenzo Barsotti – La Sosta dei Cavalieri, Pisa

Marche

  • Gabriele Eusebi – Cuoco Delle Lettere, Belmonte Piceno (FM)

Umbria

  • Giulio Gigli – Une, Capodacqua (PG)

Lazio   

  • Salvatore Tassa – Colline Ciociare, Acuto (FR)

Abruzzo

  • Mattia Spadone – La Bandiera, Civitella Casanova (PE)

Molise

  • Marco Pasquarelli – Il Tartufo, Castel del Giudice (IS)

Puglia

  • Vincenzo e Francesco Montaruli – Mezza Pagnotta, Ruvo di Puglia (BA)

Campania

  • Giuseppe Iannotti – Kresios, Telese (BN)
  • Franco Pepe – Pepe in Grani, Caiazzo (CE)

Basilicata

  • Michele Castelli e Virginia Caravita – Dimora Ulmo, Matera

Calabria

  • Luca Abbruzzino – Abbruzzino, Cava-cuculera Nobile (CZ)

Sicilia

  • Corrado Assenza – Caffè Sicilia, Noto (SR)

Sardegna

  • Dario Torabi – Old Friend Bistrot, Cagliari

Su prenotazione al prezzo di € 110, comprensivo di vini, birre, acqua e caffè.

Esperienze e corsi

Non mancheranno le attività didattiche: d’altronde una delle anime di Eataly sin dalla sua nascita è proprio la didattica, con l’obiettivo di rendere più consapevoli i consumatori e di scoprire la cultura enogastronomica in tutti i suoi aspetti. Ecco allora in programma incontri con i produttori, con degustazioni guidate ma anche corsi di approfondimento su alcune produzioni enologiche e brassicole. E poi l’Eataly Tour: un tour degustazione dedicato a chi non vuole perdere l’occasione di visitare il primo Eataly in assoluto, per vivere un’esperienza sensoriale a 360°! Un viaggio alla scoperta delle eccellenze della biodiversità italiana, con 15 golose degustazioni itineranti. Dalla Panetteria all’Enoteca, passando per i reparti freschi, il laboratorio di produzione dal vivo della pasta fresca, il Caseificio: queste e molte altre saranno le tappe dell’Eataly Tour, in programma sabato 22, martedì 25 o sabato 28 gennaio (evento su prenotazione, prezzo al pubblico € 15).

Per consultare il programma completo: www.torino.eataly.it

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nel rispetto delle norme anti-Covid vigenti. Eventuali modifiche del programma o cancellazioni verranno comunicate e gestite prontamente.