Cosa succede in città- Pagina 187

Storie di Stile Una visita guidata alla scoperta del design dei Regi Ebanisti e degli arredi del Re

Domenica 17 luglio, ore 15.45

Palazzina di Caccia di Stupinigi

 

“Storie di Stile” è un percorso tematico tra le sale della Palazzina di Caccia di Stupinigi incentrato sullo studio dei capisaldi della storia dell’arredo e dell’ebanisteria piemontese. Dai “Regi ebanisti” Piffetti e Galletti, ai grandi intagliatori Bonzanigo e Bolgiè, fino a Gabriele Capello e alla sua immensa opera per Carlo Alberto, visibile all’interno delle Residenze Sabaude.

La visita didattica, per adulti, si svolgerà con l’ausilio di schede e immagini propedeutiche.

 

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Prezzo visita guidata: 5 euro, oltre il prezzo del biglietto

Biglietto: 12 euro intero; 8 euro ridotto

Gratuito minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Durata della visita: 1 ora circa

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011.6200634

 

ImbarKino, la rassegna di cinema all’aperto nel Parco del Valentino

ImbarKino la rassegna di cinema all’aperto dell’estate nel Parco del Valentino dell’omonimo locale Imbarchino prosegue domenica 17 luglio per trasformare il pratone dell’anfiteatro naturale antistante il fiume in una sala cinematografica open-air sotto le stelle. Il grande schermo rivolto verso il pratone di Imbarchino, dalle ore 21:30 di domenica 17 luglio, proietta Gagarine – Proteggi ciò che ami, diretto da Fanny Liatard, Jérémy Trouilhstorie, personaggi e visioni di sei pellicole d’autore. L’appuntamento per il pubblico è alle ore 21.

 

⬥ Gagarine – Proteggi ciò che ami — diretto da Fanny Liatard, Jérémy Trouilh
(FR – 2020, 95′, V.O. con sottotitoli in italiano)

 

Alla periferia sud di Parigi, l’enorme complesso residenziale Cité Gagarine, un tempo simbolo di modernità e progresso, sta per essere demolito dopo anni di degrado rampante. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c’è chi è più pronto di altri a dire addio a un luogo così significativo, ma su tutti è il sedicenne Youri, che lì è cresciuto, a non volersi rassegnare. Mentre gli appartamenti attorno a lui si svuotano, e mentre i cantieri e gli operai si moltiplicano, il ragazzo che porta il nome del primo uomo nello spazio mette il talento ingegneristico e una fantasia “cosmica” al servizio di un sogno.

 

INFO PER IL PUBBLICO

È attivo un form online a cui è possibile registrarsi per ricevere aggiornamenti sulla programmazione di ImbarKino: bit.ly/ImbarKino_2022

 

La grandezza di Raffaello e dei suoi allievi. Ultimi giorni

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Nella Biblioteca Reale (piazza Castello 191), sino al 17 luglio

 

Circa settant’anni di storia del disegno italiano, la scelta di ventisei capolavori (ri)sorti come per incanto dai depositi della Biblioteca Reale e presentati oggi in un elegante allestimento, disegni che testimoniano studi o preamboli di maggiori tele o affreschi, un percorso in terra umbra e romana, sotto i papati di Giulio II e Clemente VII, ponendo al centro la figura somma di Raffaello, tra l’apprendimento da parte di un maestro che fu Pietro Vannucci detto il Perugino, e i tanti allievi di cui si circondò nella piena maturità e che seppero affermare e rinfoltire un ambiente ricco di fervente clima artistico. “Nel segno di Raffaello” è il risultato di un progetto nato nel 2020, in occasione del 500mo anniversario della morte del pittore (era nato a Urbino nel 1483, morì a Roma appena trentasettenne per cause mai del tutto chiarite), con l’intento di selezionare, studiare e catalogare un vasto gruppo di opere che con la fine della mostra (si protrarrà sino al 17 luglio) torneranno negli archivi per maggiore salvaguardia: il lavoro, realizzato in partnership con Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia, è stato affidato alla competenza di Angelamaria Aceto, ricercatrice presso l’Ashmolean Museum di Oxford, Istituto che conserva la più importante raccolta di disegni di Raffaello al mondo.

Un percorso suddiviso in tre sezioni. Nella prima s’ammirano i disegni del Perugino (“il meglio maestro d’Italia”, ebbe a definirlo Agostino Chigi, banchiere, grande mecenate e protettore d’artisti tra i più importanti della sua epoca), cresciuto alla bottega fiorentina del Verrocchio, in compagnia di Leonardo e Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio tra gli altri, che trasmette al giovane e talentuoso Sanzio con il valore della pratica disegnativa lo stile classico e rigoroso, l’equilibrio e lo studio matematico delle proporzioni e della prospettiva. Al Perugino, in occasione della mostra, è stato restituito il “Giovane che suona il liuto e particolari dello studio delle sue mani” (1490-1500 circa), sinora accostato al nome di Raffaello, un pregevole disegno a punta metallica ripreso dal vero, il cui personaggio è con tutta probabilità uno dei tanti garzoni della bottega preso a modello. “L’artista si avvale di una tecnica arcaica – è sottolineato nella presentazione del disegno -, di difficile utilizzo perché non ammette ripensamenti dal momento che il tratto lasciato dallo stilo metallico sulla carta preparata, rosa, non è cancellabile. Il disegnatore abbozza prima la figura con rapidi tratti per poi, con passaggi successivi dello stilo, dare forma plastica al soggetto rappresentato, utilizzando anche inchiostro acquerellato e tocchi di biacca per accentuarne il rilievo scultoreo.” Ancora di Perugino (o di bottega) in mostra “Due uomini in conversazione” (1480 circa), una probabile prova avvicinabile alle due simili figure che fanno parte del “Battesimo di Gesù” della Cappella Sistina.

La seconda sezione è dedicata invece agli allievi di Raffaello, che negli anni del papato di Leone X confluiscono da gran parte d’Italia nella bottega del Maestro, per vedersi affidare molte delle commissioni che continuano ad arrivare allo studio. La improvvisa morte di Raffaello vedrà primeggiare la figura di Giulio Romano, capace di prendere in mano molte di quelle commissioni (si veda tra gli altri il “Matrimonio mistico di Santa Caterina con Santi”, 1530-1536 circa, prezioso insieme con al centro il Bambino, poggiato alle ginocchia della Madre, mentre offre alla santa, che ha ai piedi la ruota spezzata simbolo del proprio martirio, un anello nuziale, a testimoniare castità e comunione con Dio); ma non si possono dimenticare i nomi già affermati di Polidoro da Caravaggio, Perino del Vaga (per lo storico Giuliano Briganti egli si differenzia “dai colleghi della cerchia raffaellesca per una fantasia più accesa, per un fare più estroso e bizzarro, per quel suo stile corsivo, deformato entro moduli di un’esasperata eleganza che ben presto si allontana dal raffaellismo più statico e classicheggiante”) e Baldassarre Peruzzi e quelli di personaggi un po’ meno noti ma comunque interessanti come Vincenzo Tamagni.

La terza sezione guarda alla Roma di Clemente VII e ancora ai tanti giovani artisti che corrono a Roma ad ammirare le opere del Maestro e a seguirne le orme. Qualcuno cambia la propria percezione nei confronti dell’arte, affrontando nuovi itinerari, il Parmigianino il nome più famoso ed apprezzato (con lui, Biagio Pupini, Polidoro da Caravaggio, Baccio Bandinelli), ventenne dalla smoderata ed irruente voglia di apprendere e far proprio il lascito di un artista che ha davvero segnato un’epoca. Una nuova concezione, l’impostazione della scena al di fuori di canoni prestabiliti, la si nota nella ”Sacra Famiglia con San Giovannino” (1530-1540 circa), penna e inchiostro bruno e nero su carta, un tema riproposto spesso dagli artisti nel corso del Rinascimento, qui visto in una nuova luce ed in un ordine gerarchico forse mai affrontato: il ruolo primario viene offerto alla figura di san Giuseppe, con accanto san Giovannino, mentre la Vergine, in posizione che potremmo definire subalterna, il viso posato con languore sul dorso della mano, li osserva: il Bambino, centrale ma pure per una volta comprimario, le gambe incrociate, si volta con uno scatto della testa all’indietro. Un momento di autentica quanto semplice umanità, cui forse Raffaello, con l’affrontare in maniera più incisiva l’elemento di maestosa e sovrana religiosità, non aveva mostrato appieno.

 

Elio Rabbione

 

 

Nelle immagini, l’allestimento della mostra; Pietro Vannucci (detto il Perugino), “Giovane che suona il liuto e particolari dello studio delle sue mani, 1490-1500 ca, punta metallica, biacca parzialmente ossidata e inchiostro marrone chiaro acquerellato su carta preparata rosa; Giulio Romano, “Matrimonio mistico di Santa Caterina con Santi”, 1530-1536 ca, penna e inchiostro bruno su tracce di pietra nera con acquerello marrone su carta; Biagio Pupini (detto Dalle Lame), “Cristo tra i dottori”, 1525-1527 ca, pennello e inchiostro con acquerellatura marrone e bianca, carta preparata marrone; Francesco Mazzola (detto il Parmigianino), “Sacra Famiglia con san Giovannino”, schizzi separati, 1530-1540 ca, penna e inchiostro bruno e nero su carta.

Estate nei musei della Fondazione

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15 – 21 luglio 2022

VENERDI 15 LUGLIO

 

Venerdì 15 luglio ore 16.30

BANCHETTANDO: CIBI, CUCINA E RICETTE NELLA POMPEI DI VENTI SECOLI FA

Palazzo Madama – visita guidata alla mostra Invito a Pompei

Immaginiamo di essere nella Pompei di I secolo a.C. Immaginiamo di essere invitati a un banchetto e di accomodarci sui letti disposti nel triclinium, la sala da pranzo del tempo. Immaginiamo di avere a disposizione cibo e pietanze da scegliere: quali succulenti vivande avremmo preferito?

Sicuramente avremmo trovato verdure in gran quantità: cavoli, legumi e cicoria serviti con cipolla e aglio in abbondanza. Certamente non sarebbero mancati piatti di carne da gustare con salse forti e molto saporite. Per antipasto forse ci avrebbero proposto uova con lattuga ma anche pesce, crostacei, ricette di mare. L’olio di qualità avrebbe condito i prelibati piatti e il miele avrebbe addolcito frutta e pane.

La visita in mostra racconterà tutto ciò, ispirandosi agli ambienti della domus, agli oggetti esposti e alle dettagliate narrazioni a noi giunte. Si scopriranno usi e abitudini di un banchetto di età romana e si potranno trarre spunti dalla gastronomia di venti secoli fa: una visita che darà idee per nuove ricette da proporre sulle nostre tavole.

Costo: € 6 a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 17 LUGLIO

 

Domenica 17 luglio ore 15

UGO DA CARPI. LA PALA D’ALTARE DEL VOLTO SANTO

Palazzo Madama – visita guidata

Nella città della Sindone è arrivata una tavola realizzata per l’altare del Volto Santo nella Basilica Vaticana da Ugo da Carpi, abile intagliatore di matrici xilografiche. La cita Giorgio Vasari che ebbe modo di vederla insieme a Michelangelo: la descrive riportando un particolare dettaglio, già specificato dall’artista accanto alla propria firma: “dipinta a olio senza adoperare pennello”.

La visita offre numerosi spunti: dalle analisi scientifiche condotte nei laboratori vaticani, agli approfondimenti sulle tecniche di esecuzione, fino al confronto con altre prestigiose opere accomunate dalla iconografia della Vera icona, fra cui, da citare, la xilografia del 1510 di Albrecht Dürer.

L’allestimento è coinvolgente: ci si trova infatti immersi fra le imponenti architetture dell’antica Basilica Vaticana. Al centro, e in diretta relazione con l’affresco sindonico della Corte Medievale, si presenta l’opera protagonista di Ugo da Carpi: la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo. Anno Santo 1525.

Un nuovo viaggio nella Basilica Vaticana.

Costo: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MERCOLEDI 20 LUGLIO

 

Mercoledì 20 luglio ore 16.30

IL GIARDINO AROMATICO: TRA STORIA E BOTANICA, MITI E LEGGENDE

Palazzo Madama – appuntamento con il curatore botanico Edoardo Santoro

Due chiacchierate all’ombra e al fresco della pergola nel Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama per scoprire curiosità e aneddoti di due piante aromatiche, che hanno fatto la storia e che continuano a essere largamente coltivate e usate in ambito alimentare, erboristico e cosmetico: artemisia salvia.

Artemisia è l’assenzio ma anche genepì, canfora o dragoncello. Di salvie nel mondo ce ne sono oltre 900, una diversa dall’altra, ma noi utilizziamo solo la Salvia officinalis; con una rapida e facile analisi botanica scopriremo di più su queste piante che, proprio per la grande varietà, ci consentono di sfruttare portamenti, fogliami e fioriture di ogni tipo per il giardino e il balcone.

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ per la visita guidata

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

 

Il Consiglio regionale ricorda Lido Riba

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Il Consiglio regionale e la politica piemontese dicono addio a Lido Riba, scomparso oggi a Caraglio (Cn), suo Comune natale, all’età di 78 anni.

“Esprimo profondo cordoglio per la perdita dello storico presidente dell’Uncem, stimato ed apprezzato politico, convinto rappresentante delle istituzioni nel ruolo di assessore e consigliere regionale. Un uomo che ha fatto delle nostre montagne non solo la sua casa, ma la sua missione e il fine ultimo del suo impegno professionale e politico, un impegno portato avanti con spessore e umanità” ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia.

Formatosi in seno al sindacalismo agricolo, iniziò la carriera politica come consigliere provinciale di Cuneo e della Comunità montana Valle Grana.

Presidente dell’Alleanza Contadini, poi Cia,  Riba venne eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 1990 – V legislatura –  nella lista del Pci nella Circoscrizione di Cuneo. Il 7 giugno 1994 divenne assessore all’Agricoltura nella terza Giunta Brizio.

Nel 1995 venne rieletto nell’Assemblea legislativa regionale, questa volta nella lista del Partito Democratico della Sinistra (Pds): fu prima presidente della Commissione consiliare Agricoltura e Montagna, per poi, nel 1997, diventare capogruppo.

Il terzo mandato a Palazzo Lascaris coincise con la VII legislatura (2000-2005) e lo vide vicepresidente del Consiglio regionale con delega al Comitato Resistenza e Costituzione.

Dopo l’esperienza in Regione, divenne presidente operativo e poi onorifico dell’Uncem (Unione nazionale  comuni comunità enti montani) del Piemonte

A.I.S.L.A. Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica e il Politecnico annunciano Protocollo d’Intesa triennale

ALLEATI NELLA LOTTA ALLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

 

Annunciata in occasione dell’Assemblea nazionale di AISLA la firma del protocollo d’intesa per dare vita ad una grande sfida tecnologica

 

Nel caso delle malattie rare ed invalidanti, la ricerca scientifica non può seguire le regole del mercato e del profitto, ma deve avere come unico scopo la cura e l’assistenza ai malati, a cui non può essere negata anche la speranza nella guarigione, o quanto meno in una vita dignitosa. E in questa sfida la tecnologia può giocare un ruolo fondamentale, per cercare di rispondere alle esigenze dei malati e delle famiglie con soluzioni che vanno dalla progettazione di ausili allo studio di spazi più idonei in casa e in ospedale, fino alle applicazioni dell’intelligenza artificiale e del digitale per semplificare la vita quotidiana e proporre innovative soluzioni di cura.

In occasione dell’Assemblea nazionale dell’A.I.S.L.A. – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, l’associazione e il Politecnico di Torino hanno annunciato proprio su queste tematiche la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa triennale, firmato per il Politecnico dalla professoressa Claudia De Giorgi Vice Rettrice per la qualità, il welfare e le pari opportunità.

I due partner hanno entrambi, tra i loro fini istituzionali, la ricerca scientifica, la formazione e l’impegno a favore dell’inclusione sociale e questo accordo contribuirà alla realizzazione di azioni di interesse comune che vadano nella direzione dell’approfondimento e condivisione delle conoscenze scientifiche su questa terribile malattia e della promozione e organizzazione di percorsi di formazione del personale sanitario e socio-assistenziale.

Grazie a questa intesa verrà quindi avviato un rapporto di collaborazione non onerosa nel quale le attività didattiche, scientifiche, di trasferimento tecnologico e di disseminazione delle conoscenze dell’Ateneo potranno essere integrate con le attività e le esperienze dirette di Aisla.

Tra i principali obiettivi individuati, l’organizzazione congiunta di eventi per lo scambio e condivisione delle conoscenze, delle informazioni e della documentazione; la promozione di tesi di laurea, tirocini ed esercitazioni in laboratorio degli studenti del Politecnico; l’organizzazione di seminari e convegni nell’ambito dell’Ingegneria Gestionale, del Design per la domotica, della bioingegneria e dell’Intelligenza Artificiale e la pianificazione di attività di didattica innovativa, quali le challenge, per stimolare la progettazione di ausili e di supporti per i malati.

“Questa iniziativa si inserisce nell’ambito delle molte attività che l’Ateneo svolge per accrescere il proprio impatto su società, in particolare per contribuire con la ricerca a migliorare la vita di chi si trova più in difficoltà”, commenta la Vice Rettrice alle Pari Opportunità del Politecnico Claudia De Giorgi, che prosegue: “Inoltre, la nostra è una scuola che sempre più si propone di formare cittadini e cittadine, non solo tecnici, quindi la sensibilizzazione verso determinate problematiche è fondamentale per rendere i nostri studenti e studentesse più consapevoli e attenti”.

 

Nel racconto delle nostre attività svolte nel 2021 e degli obiettivi futuri – commenta Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA –  la comunità è il fulcro nevralgico di tutte le azioni intraprese. La collaborazione con il Politecnico di Torino ne è testimonianzaRisposte concrete e attività messe in campo sono l’espressione di come l’Associazione sia parte di quel Terzo Settore che è sempre più un pilastro per la nostra società e per il welfare pubblico”.

 

IED Torino: una mostra che mette al centro della riflessione il design e la creatività

IED Design Show_A Snapshot of Today. Il contemporaneo attraverso gli occhi degli studenti IED 

 L’Istituto Europeo di Design presenta IED Design Show_A Snapshot of Today, una mostra allestita negli spazi della storica Sede IED Torino di via San Quintino 39, che sarà aperta al pubblico, dal 13 luglio al 30 settembre, per celebrare e raccontare ai visitatori il lavoro degli studenti e invitare la comunità del design e il pubblico a scoprire nuove leve del panorama italiano del design.

IED Design Show_A Snapshot of Today è uno spazio di narrazione che, muovendosi tra i molti linguaggi espressivi e le discipline del design che lo IED alimenta con i suoi insegnamenti, lascia emergere il punto di vista e gli sviluppi progettuali di giovani designer. A loro è affidata la complessa interpretazione del contemporaneo, studiata attraverso gli strumenti del design che acquisiscono e, allo stesso tempo, sperimentano.

Così l’aula magna, le classi, i laboratori, gli uffici e i corridoi della sede vengono popolati da centotrentasette lavori che hanno coinvolto più di duecento studenti IED, neodiplomati e diplomatidei Corsi di Design, Moda, Arti visive e Comunicazione, selezionati e scelti dalle curatrici Sara Fortunati, Direttore del Circolo del Design di Torino, e Benedetta Lenzi, Manager Culturale, per raccontare il grande fermento creativo che la scuola produce quotidianamente.

Ogni giorno, nelle aule e nei laboratori della nostra Scuola, prendono forma i progetti degli studenti che sperimentano la visione del design da diverse angolazioni, grazie alla guida di docenti professionisti e alla collaborazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni, che permettono loro di misurarsi continuamente con il sistema produttivo e culturale dichiara Paola Zini, Direttore IED TorinoCon questa mostra, desideriamo presentare al pubblico la complessità del contemporaneo, tradotta dagli studenti attraverso leloro progettualità. IED Design Show_A Snapshot of Today è il ritratto collettivo di una generazione, un’istantanea che mostra una chiave di lettura del nostro presente”.

Il percorso si snoda lungo sezioni tematiche racchiuse in aule scrigno, che contengono abiti, campagne digitali, reportage fotografici, progetti di interni, gioielli, studi di identità visive,modelli di concept car, video, illustrazioni; risultati progettuali che aprono scorci su grandi questioni dell’oggi, originati da percorsi anche molto diversi, ma attraverso cui è possibile cogliere rimandi, assonanze, sensibilità comuni.

La mostra permea non solo le aule, ma si propaga anche negli spazi comuni, quotidianamente vissuti dai ragazzi, dai docenti e dallo staff IED.

A realizzare e curare lallestimento, un collettivo di studenti provenienti dai Corsi Triennali in Interior Design, Graphic Design e Illustrazione, guidati da Marilivia Minnici, Exhibition Designer e Eleonora Diana, Direzione tecnica, Lighting Designer e docente IED.

Il racconto visivo di IED Design Show_A Snapshot of Today èrealizzato dalla creatività di Irene Scanavacca, studentessa del Corso di Illustrazione, Francesca Piano e Patrick Ometto, studenti di Graphic Design. Sotto la guida di Sara Maragotto, Coordinatrice del corso di Illustrazione, e Flavia Giolito, Graphic Designer e docenteIED del corso di Illustrazione, il team ha illustrato il costante scambio e le interazioni quotidiane tra gli studenti, le discipline e i corsi, nelplayground di una scuola di creatività. Il main symbol è rappresentato dai cerchi, molecole che, sovrapposte, unite, collegate, rimandano a persone e idee che si attraggono e aggregano, formando nuovi organismi progettuali.

IED Design Show_A Snapshot of Today

Istituto Europeo di Design – Via San Quintino 39, Torino

Apertura al pubblico: 13 luglio – 30 settembre 2022

Orario: 10 – 17

Chiusure: sabato e domenica; dal 6 al 21 agosto 2022

compresi

Ingresso: libero

I Sette Cluster Tematici di IED Design Show_A Snapshot of Today

1. Geografie del Sé

I progetti esposti in questa stanza indagano l’Io e il corpo,intraprendendo un cammino di auto narrazione e affermando nuovi percorsi di identità, attraverso la ricerca di un incontro tra percezione interiore e realtà esteriore, la stimolazione dei sensi o la scoperta di una dimensione intima che si rispecchia negli spazi che abitiamo, l’esplosione del che emerge dalle viscere.

Tra i risultati progettuali esposti, spicca Emersioni, progetto di Tesi in Illustrazione di Luca Bretani. La questione centrale del coming out per le persone LGBT+, chiave di lettura del lavoro di Bretani, riguarda una dimensione intima relativa al sé, che esplode per raccontarsi al mondo. Le figure illustrate in Emersioni compiono un viaggio dantesco nelle profondità della terra per conoscersi, contorcersi imbevute di misticismo e, infine, per auto-determinarsi, per “riveder le stelle”.

2. Coesistenze

All’interno di Coesistenze, ci si immerge in una riflessione sul profondo cambiamento del rapporto dell’individuo con l’ambiente e le risorse naturali, sul rimodellamento di nuove modalità di relazione, in cui Uomo e Natura possano interagire e ritrovarsi in sinergia.

All’interno di questa stanza si trova Chirp Chips, parte delprogetto di Tesi in Product Design della studentessa Lucilla Ligrani.

Il lavoro di ricerca della studentessa verte sulla cantautrice e producer alessandrina Elasi, partner di Tesi, per la quale gli studenti hanno realizzato due tipologie di prodotti differenti: pezzi in edizione limitata per l’oggetto on-stage e oggetti riproducibili in serie per il merchandise. Lucilla Ligrani interpreta il significato della canzone Cicale dell’artista Elasi – che parla delle ansie delle giovani generazioni che fluttuano in un mondo di esseri ibridati con gli insetti in un prodotto di merchandise rappresentato da un pacchetto di “patatine”, a base di farina di grillo, realizzato con una bioplastica compostabile. Uno snack inusuale, giocoso e innovativo in grado di coniugare, in chiave pop, alternative biologiche ed ecosostenibili.

3. Gli Altri

L’altro è specchio, proiezione di , oggetto di conoscenza, punto di osservazione. E se l’isolamento, come scelta o come costrizione, è un qualcosa di cui ormai abbiamo fatto tutti esperienza, i legami con gli altri ci portano a percorrere strade di continuo avvicinamento e allontanamento emotivo, a riscoprire connessioni profonde attraversate dal tempo, a restituire valore ad ognuno dei nostri sensi nell’esplorazione dell’altro.

Il progetto di Tesi in Fotografia di Marco Corbo, dal titolo Gli Altri, narra visivamente la vita di quattro persone che l’autore definisce lontani da tutto, dalla società, dal caos della vita urbana. Per indagare le identità altrui, Corbo si è avvicinato alla loro quotidianità rispecchiandosi in essi. Scoprendo la storia degli altri, scoprendo le loro abitudini, la solitudine dei protagonisti scompare: è la natura, la luce, il rapporto con l’arte a riempire ciò che verrebbe considerato vuoto.

4. Sentirsi a Casa

Sentirsi a casa è un luogo affettivo costruito su ricordi e gesti, ma anche su abitudini e regole, riconosciute e condivise. Da lì si parte in esplorazione del mondo, per scoprire diversi modi di vivere in comunità, indagare norme sociali distanti o inusuali, fino a viaggiare nel futuro o nello spazio. Lì si torna, anche attraverso oggetti affettivi che stimolano i nostri ricordi o un senso di familiarità, gesti del passato che recuperiamo per ritrovarci, rituali che costituiscono le nostre abitudini domestiche.

Ci si sente a casa sfogliando i progetti di Tesi gli studenti del Corso di Graphic Design che, sotto la guida del Coordinamento editoriale Italiano di Touring Club, hanno studiato e sviluppato nuove soluzioni a livello grafico per le Guide Verdi e Guide Verdi Pocket,immaginando un’operazione crossmediale di rilancio del prodotto fra carta e web. I risultati rielaborano il tema del viaggio raccontandolo in un percorso che si compone, pagina dopo pagina, tra i luoghi e le esperienze, customizzando la tradizionale guida secondo le esigenze del moderno viaggiatore.

Progetti in esposizione:

Una guida alla mano, di Sara Chiarella, Matteo Dessì, Benedetta Tesauro, Sara Tortore;

Pimp My Guide, di Veronica Mocchetti, Vincent Morello, Anastasia Pinto, Francesca Tavarone;

Destinazione Futuro, di Francesco Agosta, Alexandra Cataraga, Elena Cavigiolo, Costella Javgureanu.

5. Dentro lAssurdo

L’assurdo è un’arma. Usa l’ironia come via di fuga, ne esalta il potere di mettere in discussione la realtà, ne acquisisce il punto di vista lucido e distante. Gioca portandoci in una dimensione di sospensione di giudizi e regole della vita di tutti i giorni, esaltando il coraggio di una leggerezza, spesso non priva di profondità. Si traduce in progetti che riescono a esorcizzare le contraddizioni del nostro tempo con capacità trasformativa e carica provocatoria e in un design che aggira la funzionalità e sovverte la logica.

In questa stanza, il visitatore incrocia un bizzarro esercito di outfit stravaganti, extralarge, psichedelici, risultati dei progetti di Tesi degli studenti in Fashion Design, realizzati per la cantautrice e producer alessandrina Elasi. A raccontare gli eccentrici capi, un video che riprende una bizzarra premiazione tra realtà e iperrealtà: gli attori sono persone reali e avatar che convivono nello stesso contesto, ripresi attraverso alcuni schermi in situazioni che accadono contemporaneamente, seppur in contesti differenti. L’unica a rimanere dietro gli schemi sarà Elasi, in un cameo finale, a incarnare la realtà e la stravaganza delle creazioni degli studenti.

Progetti in esposizione:

Cimarròn, di Gabriele Falaguerra. Photo credit: PEPE Fotografia;

Le Me Sleep, di Giovanni Marchetti. Photo credit: PEPE Fotografia;

Filler, di Giulia Nani. Photo credit: PEPE Fotografia;

Sinapsi, video dei progetti di Tesi di Product e Fashion Design a.a.21/22. Video credit: PEPE Fotografia.

6. Creare Mondi

Si entra, in questa stanza, attirati dal lavoro sui simboli, da figure allegoriche, da immaginari stereotipati, dalla ricerca sugli elementi visivi che caratterizzano estetiche nuove o tradizionali, dallacodificazione e decontestualizzazione di rituali, codici e costumi.

Qui si sperimentano sensazioni di viaggi virtuali, navigando tra contenuti creativi, come i progetti di Tesi del Corso di Design della Comunicazione, sviluppati dagli studenti per Anzi Besson, Partner di Tesi.

I mezzi di trasporto con i quali esplorare esplorano nuove vie di comunicazione? Un visore per la realtà virtuale e un display navigabile, che danno accesso ai progetti digitali, sviluppati con il supporto di Revibe – Metaverse factory.

7. Distanze

In questo spazio espositivo, la relazione tra le grandezze e le loro percezioni viene espressa in distanze da attraversare, da abitare, da rappresentare: atmosfere sospese di luoghi prossimi che appaionoremoti, il disorientamento proprio del passaggio all’età adulta. Tempo e spazio aprono possibilità sfumate, si dilatano e si comprimono nei luoghi di lavoro e vita privata un tempo scissi, valorizzano la capacità di accelerazione, ci spingono a oltrepassare la superficie del nostro pianeta.    

Tra i progetti esposti, significativo è il progetto My Travel NaTUra, dello studente Alessandro Paone del Corso in Design del Gioiello e Accessori. Rispondendo al brief dell’azienda committente, Foglizzo, che ha chiesto la realizzazione di un accessorio che rimandasse movimento, Paone convoca il rapporto ritrovato con una natura che, negli ultimi anni, ha potuto prendere il sopravvento sull’uomo, in particolar modo durante l’esplosione della pandemia e i lockdown forzati, in forte contrasto con i paesaggi cementificati in cui la natura non aveva più spazio.

Torna a risplendere la Raggiera sull’altare della Cappella della Sindone

 A quattro anni dalla riapertura al pubblico della Cappella della Sindone e dopo la restituzione dell’altare, avvenuta nel marzo 2021, durante la chiusura dei Musei Reali per la pandemia, anche la raggiera dorata torna a risplendere. 

 

L’opera è stata realizzata grazie alla collaborazione tra i Musei Reali, il Teatro Regio di Torino e la Fondazione La Stampa-Specchio dei tempi e si inserisce nel più ampio intervento di restauro sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, con gli sponsor tecnici Iren Spa e Performance in Lighting. L’allestimento è stato realizzato con il contributo dell’Impresa Salvatore Ronga Srl.

 

La grande raggiera sommitale, compiuta dagli intagliatori Francesco Borello e Cesare Neurone tra il 1692 e il 1694, era parte integrante del progetto dell’altare realizzato da Antonio Bertola a partire dal 1688. Completamente distrutta nell’incendio del 1997, viene ora riproposta a compimento del lungo e complesso intervento di restauro, teso, fin dai suoi primi passi all’inizio degli anni Duemila, a una ricomposizione quanto più possibile fedele al progetto originario della Cappella della Sindone.

 

La raggiera è stata ricostruita grazie a un progetto coordinato per i Musei Reali dall’arch. Marina Feroggio, che è partito dallo studio dei documenti d’archivio e che ha affrontato anche tutte le problematiche di realizzazione, trasporto e montaggio. L’opera ha un diametro di 3,5 metri per un peso di circa 70 kg, ed è stata ricreata adattando e semplificando la forma del suo disegno originale, utilizzando legno Samba e cartapesta. Ogni elemento è stato ignifugato, trattato con gesso di Bologna, dorato a missione con foglia a imitazione oro, patinato con mordente color noce e rifinito con vernice trasparente per rallentarne l’ossidazione nel tempo. Per il trasporto e il montaggio è stato ideato un manufatto componibile in loco, con otto elementi da inserire tra le due piastre ovali di ferro.

 

«Il progetto di ricostruzione – dichiara Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali – si è basato sulle fonti d’archivio, adattando e reinterpretando il manufatto per renderlo compatibile con le esigenze attuali. La raggiera restituisce alla sommità dell’altare la sua funzione scenografica di punto prospettico, soprattutto nella visione dalla navata della cattedrale. Il risultato è stato possibile grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto competenze diversificate, provenienti dai Musei Reali, dal Teatro Regio, dalla Soprintendenza di Torino e dal mondo imprenditoriale, che hanno lavorato in perfetta sintonia per raggiungere questo importante risultato».

 

L’intervento è stato finanziato anche grazie ai fondi donati dai cittadini torinesi e raccolti dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi all’indomani dell’incendio del 1997.

 

«La generosità dei lettori de La Stampa sostiene non solo i numerosi progetti di solidarietà sociale in corso, ma è attenta ai simboli dell’identità storica e civile della nostra città – dichiara Lodovico Passerin d’EntrèvesPresidente della Fondazione. – Specchio dei tempi negli anni ha dedicato grande impegno a supporto a Torino e al Piemonte. Ma anche in situazioni di emergenza, come la pandemia e, negli ultimi mesi, in supporto della popolazione ucraina. Un esempio unico, un orgoglio per la nostra città. Ancora una volta, cittadini e aziende hanno mostrato la vicinanza e l’attenzione ai più deboli».

 

La raggiera è ora riproposta in forma semplificata, per restituire l’impatto scenografico originario, grazie alla collaborazione con i Laboratori Artistici del Teatro Regio di Torino diretti da Claudia Boasso.

 

«Il Teatro Regio è un “marchio” autorevole e apprezzato in Italia e all’estero, ed è nucleo centrale del progetto culturale di Torino – dichiara il Sovrintendente del Teatro Regio Mathieu Jouvin – Sono molto felice di intraprendere il mio percorso alla guida di un Teatro così amato e integrato nel territorio. Lo spettacolo dal vivo è condivisione, partecipazione, sicurezza, fiducia, basi fondanti del sentirsi parte di una comunità, e questa è anche la mia visione di un Teatro che si apre al territorio e che si mette al servizio della collettività. Uno spirito di collaborazione che ha, da sempre, contraddistinto il Regio e che fa emergere anche all’esterno il patrimonio di competenze e professionalità che sono racchiuse in un grande Teatro. Preparazione, passione e cura per il dettaglio, che è il fiore all’occhiello dei nostri Laboratori Artistici, capaci di realizzare gli imponenti allestimenti di titoli d’opera, di esprimere tutta la sua versatilità nel collaborare con il cinema per la realizzazione di scenografie e ambientazioni, fino allo studio e alla esecuzione minuziosa di questa nuova splendida raggiera dorata per l’altare della Cappella della Sindone».

 

La collaborazione tra i Musei Reali e il Teatro Regio rientra nel Protocollo d’Intesa siglato nel 2021 per dare impulso a uno scambio di competenze volto ad accrescere le professionalità di entrambe le parti e ad arricchire l’offerta culturale da proporre alla comunità.

Il Protocollo è già stato attivato con successo in occasione della mostra Splendori della tavola, inaugurata il 17 marzo 2022 per celebrare i 161 anni dell’Unità d’Italia e per la quale il Teatro Regio ha curato la creazione dei costumi esposti nella Sala da Pranzo di Palazzo Reale fino al 17 luglio.

 

Il ripristino della raggiera ha completato l’opera di restauro della Cappella della Sindone e ha restituito al mondo l’insieme incomparabile di uno dei monumenti simbolo del Barocco europeo, vincitore nel 2019 del prestigioso riconoscimento European Heritage AwardsEuropa Nostra per la categoria Conservazione.

 

Il prossimo appuntamento è fissato per il 23 settembre 2022, quando i Musei Reali presenteranno La Cappella della Sindone tra storia e restauro, gli Atti del Convegno Internazionale di Studi che si è tenuto il 28 e il 29 settembre 2018, a corollario della riapertura al pubblico del monumento.

ph credits Andrea Guermani

Orchestra e Coro del Regio per una grande Festa in musica a ingresso gratuito

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CONCERTO D’ESTATE

Con il patrocinio di Ministero della DifesaMinistero della Cultura Città di Torino

REGIO OPERA FESTIVAL
Seconda edizione

Torino, Cortile di Palazzo Arsenale
Sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Via dell’Arsenale 22

Venerdì 29 luglio 2022 ore 21

Il Cortile di Palazzo Arsenale, sede del Regio Opera Festival (foto Andrea Macchia © Teatro Regio Torino)
Venerdì 29 luglio alle ore 21 si terrà un concerto a ingresso gratuito, ultimo appuntamento del Regio Opera Festival prima della pausa estiva. L’Orchestra e il Coro del Teatro Regio si riuniscono per una grande festa in musica al Cortile di Palazzo Arsenale, sul podio il maestro Andrij YurkevichAndrea Secchi maestro del coro.

Il Sovrintendente Mathieu Jouvin afferma: «Abbiamo deciso di unificare i due ultimi appuntamenti del Regio Opera Festival, che vedevano protagonisti il Coro e l’Orchestra del Teatro, in un unico grande concerto per l’Estate e alle atmosfere di luoghi lontani. Un ringraziamento per il nostro affezionato pubblico che ci ha seguito con passione e che ritroveremo a settembre per gli appuntamenti con la danza internazionale».

In una Festa musicale d’estate, non può mancare il brano più conosciuto di Felix Mendelssohn-Bartholdy: Sogno di una notte di mezza estate, per soli, coro femminile e orchestra. Capolavoro romantico che il compositore tedesco scrisse per la commedia di Shakespeare A Midsummer Night’s Dream, con la sua celeberrima Ouverture, come introduzione del particolare clima espressivo, a metà strada tra fantasia e mistero, che connota la commedia di Shakespeare, in cui gli amori del mondo delle Fate e degli Elfi si intrecciano con quelli degli umani in una Grecia mitologica; e la famosissima “marcia nuziale”, ancora adesso suonata in tutto il mondo per il momento più atteso e commovente del matrimonio: quello in cui la sposa avanza solennemente verso lo sposo.

Dalle atmosfere del mondo fatato a quelle mistiche e delicate dei Veda indiani e delle pianure dell’Est, un suggestivo percorso che ci regala il compositore inglese Gustav Holst, viaggiatore entusiasta e studioso di astrologia, passione che lo portò a scrivere il suo brano più celebre, The Planets, composizione spesso citata nella colonna sonora di Guerre stellari. La magia del canto corale e della voce si fondono anche nei brani di Holst in programma: Two Eastern Pictures, “Spring” e “Summer” per coro femminile e arpa e gli Inni Corali dal Rig Veda (Hymn to the DawnHymn to the WatersHymn to VenaHymn of the Travellers). «Sono molto curioso di sentire come il canto delle rondini, che ho scoperto essere grande protagonista al Cortile di Palazzo Arsenale, si fonderà con le voci del nostro Coro e accompagnerà l’Orchestra in questa serata che abbiamo deciso di regalare per augurare a tutti una serena e gioiosa estate» questo l’augurio del Sovrintendente Mathieu Jouvin.

Sul podio il direttore ucraino Andrij Yurkevych: già Direttore musicale del Teatro di Odessa e attualmente del Teatro Nazionale di Chisinau (Moldavia), in ambito sinfonico vanta un repertorio che spazia da Mozart ai maggiori compositori russi, ed è stato protagonista in concerti a Milano, Amburgo, Monaco, Bonn, Varsavia e Santiago del Cile, dirigendo l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, i Münchner Symphoniker, l’Orchestra Arturo Toscanini e l’Orchestra Sinfonica di Madrid.

L’ingresso al Concerto d’Estate è gratuito – fino a esaurimento dei posti disponibili – con biglietto da acquisire alla Biglietteria del Teatro Regio, sul sito www.teatroregio.torino.it o la sera stessa alla Biglietteria di Palazzo Arsenale.

Il concerto del 5 agosto è annullato.

Il Regio Opera Festival è realizzato con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura e della Città di Torino. Media Partner è Publitalia ’80.

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

Biglietteria
Piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242
biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato 13-18.30; domenica 10-14
Un’ora prima del concerto è aperta la Biglietteria
presso il Cortile di Palazzo Arsenale
Biglietteria online: www.teatroregio.torino.it

Informazioni
Ingresso Uffici del Teatro Regio, piazza Castello 215
da lunedì a venerdì: ore 9-17.30
Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it

Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto: “Your Country Doesn’t Exist”

Terzo appuntamento: “Your Country Doesn’t Exist” (2003, attualmente in corso) del duo spagnolo-islandese Libia Castro & Òlafur Òlafsson

Inaugurazione > Mercoledì 13 luglio, alle ore 18.30

Torino, Barriera di Milano, Piazza Bottesini

Mercoledì 13 luglio, alle ore 18.30 in piazza Bottesini a Torino, inaugura il terzo appuntamento di Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto, progetto ideato da Alessandro Bulgini e curato, per questa edizione dedicata all’arte islandese, dall’artista Jòn Gnarr.

Nell’alternanza creativa dei manifesti 6×3 metri in piazza Bottesini, questa sarà la volta del duo spagnolo-islandese formato dagli artisti di fama internazionale Libia Castro Ólafur Ólafsson, team creativo fuori dagli schemi che porterà a Torino Your Country Doesn’t Exist (Il Tuo Paese Non Esiste), una campagna di progetti artistici iniziata nel 2003 e attualmente in corso.

In attività dal 1997, quella di Castro e Ólafsson è una pratica collaborativa, concettuale, socialmente impegnata e multidisciplinare. Nel corso degli anni, infatti, hanno invitato altri artisti, professionisti e persone di ogni estrazione sociale a lavorare attraverso il binomio arte e attivismo, creando collettivi temporanei.

Nella loro corposa attività hanno ottenuto l’Icelandic Art Price nel 2021 con The Magic Team, un collettivo avviato nel 2017, e il loro lavoro è stato esposto in iniziative d’artista, università, tetti, strade, piazze, musei e biennali, tra le quali l’8ª Biennale dell’Avana, il Museo Van Abbe, Manifesta 7, la 54ª Biennale di Venezia, il CAAC di Siviglia, la Kunst-Werke di Berlino, la 19ª Biennale di Sydney e molte altre.

A Torino portano Your Country Doesn’t Exist (Il Tuo Paese Non Esiste), un progetto che affronta il tema della cittadinanza ponendo in questione l’identità nazionale.

Il progetto è stato presentato per la prima volta alla Platform Garanti CAC di Istanbul nel 2003, un anno segnato dalle più grandi proteste globali contro la guerra, da allora, Your Country Doesn’t Exist ha viaggiato da una nazione all’altra – Bosnia e Herzegovina, Ungheria, Olanda, Islanda, Stati Uniti – intervenendo in contesti differenti e includendo forme e media diversi come poster, performance musicali, opere video, pubblicità televisive e radiofoniche, sculture, francobolli, opere a pavimento per piazze pubbliche e insegne monumentali al neon per le facciate degli edifici (come alla Biennale di Venezia del 2011).

Affermano gli artisti: “Inserendo il termine ‘tuo’ solleviamo il problema dell’appartenenza, dell’avere il controllo; chi possiede il tuo paese, chi possiede i paesi?… anche i paesi sono una costruzione, sono una creazione, li abbiamo fatti, continuiamo a cambiarli…”.

A ogni trasmigrazione il progetto assume nuove vesti e nuovi significati e in piazza Bottesini si connette strettamente alla storia passata e presente del territorio, un territorio “di tutti”, un territorio di approdo dove la diversità, reale e quotidiana, può rappresentare opportunità e ricchezza. A chi afferma il tuo paese non esiste, rispondiamo che è vero, non esiste, perché in Barriera ciò che stiamo creando è un nuovo mondo, un nuovo paese, ancora in divenire, un paese di tutti.

Il progetto artistico di Opera Viva, il Manifesto ha portato, dal 2015, in Barriera di Milano a Torino più di 40 artisti, italiani e stranieri, interpreti dello spazio pubblico di 6×3 metri (Cimasa 50530) in piazza Bottesini.