7 – 13 luglio 2023
VENERDI 7 LUGLIO
Venerdì 7 luglio ore 16.30
LUSSO A BISANZIO. FASTI ALLA CORTE D’ORIENTE
Palazzo Madama – visita guidata tematica
L’imperatore di Bisanzio indossava abiti in seta, i cui riflessi e bagliori conferivano alla sua figura e a quella
della sua consorte un’aura divina. Il lusso e la raffinatezza caratterizzavano la corte e l’aristocrazia della capitale: la classe dirigente di Costantinopoli sapeva farsi ammirare.
Nella mostra in corso a Palazzo Madama Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario sono esposti bracciali e anelli, amuleti e pettorali: oggetti di pregio e di fine artigianato, che rivelano quanto il lusso fosse realmente status simbol: come in ogni tempo, come in ogni civiltà antica e moderna.
La visita propone un itinerario “fastoso”, utile per comprendere i diversi aspetti del mondo bizantino.
Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com
Venerdì 7 luglio ore 17
NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA
MAO – attività per famiglie
L’attività prende avvio dalla visita della nuova mostra Metalli sovrani. Le incisioni e gli sbalzi presenti sui preziosi oggetti esposti provenienti da The Aron Collection saranno lo spunto per l’attività di laboratorio, che prevede la realizzazione di lastrine di rame decorate con la tecnica a sbalzo.
Prenotazione obbligatoria: 011-4436927 – maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Costo laboratorio €7 a bambino; adulti ingresso ridotto alle collezioni permanenti.
Venerdì 7 luglio ore 19
thefutureisNOW? #4. performance di Silvia Calderoni + Ilenia Caleo dall’azione Zen for Head di Nam June Paik (1962)
MAO – performance
Il MAO è lieto di ospitare venerdì 7 luglio alle ore 19 la performance thefutureisNOW? #4, di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo.
ThefutureisNOW? prende avvio dall’azione Zen for Head di Nam June Paik (1962), durante la quale l’artista immerse i capelli in un secchio di inchiostro di china e procedette a tracciare una linea, spostandosi carponi sul pavimento, lasciando poi l’opera aperta a chiunque volesse riprodurla.
Il reenactment dell’azione performativa di Nam June Paik diventa cerimonia rituale, un gesto interpretato dalle due artiste in forma di scrittura vivente, fatta di liquidi vivi, di bioluminescenza, di corpi-batteri, di bioscritture, di tracce che talvolta, come accade con le sostanze inquinanti, tossiche e corrosive, sono destinate a permanere e a lasciare segni visibili.
Ingresso 5€. Biglietti disponibili presso la biglietteria del museo e su Ticketone.
LUNEDI 10 LUGLIO
Lunedì 10 luglio ore 17
UNA VITA, MOLTE LEGGENDE. TEODORA DI BISANZIO SANTA E DIAVOLESSA
Palazzo Madama – conferenza con Paolo Cesaretti, Università degli Studi di Bergamo
Teodora, la più famosa tra le donne di Bisanzio, visse circa 50 anni, dal 500 al 548, e passò metà della sua vita sul trono al fianco dello sposo Giustiniano (secondo alcune interpretazioni, fu una sua vera e propria “collaboratrice”), lasciando un marchio indelebile sul mondo di allora, sospeso tra Oriente e Occidente oltre che tra Tarda Antichità e Medio Evo. Ma forse ancor più profondo e duraturo è il segno da Teodora impresso negli immaginari collettivi di tante tradizioni culturali diverse e a prima vista incompatibili. Il decadentismo europeo la celebra come archetipo della femme fatale, le tradizioni cristiane ortodossa e monofisitica la elevano nel corso dei secoli all’onore degli altari, mentre la Controriforma cattolica la assimila a una “furia infernale”. Gli stessi scrittori di epoca giustinianea ora la esaltano come “la più intelligente di tutti e di sempre”, ora la denigrano come una “rovina dell’umana stirpe”, e quest’ultimo accento risuona nelle voci di Gibbon e di Voltaire. In anni recenti la cultura femministica fa di Teodora una sua “icona”, mentre il mosaico ravennate che la ritrae con il suo seguito continua a incantare migliaia di visitatori. Sulle ragioni e sugli intrecci di questo caleidoscopio storico-culturale interviene – con il corredo di alcune immagini significative – Paolo Cesaretti, che all’epoca di Teodora e di Giustiniano ha dedicato un’ampia serie di pubblicazioni.
La conferenza fa parte del ciclo, che approfondisce alcuni dei temi presentati nella mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, visitabile nella Sala del Senato di Palazzo Madama fino al 28 agosto 2023, attraverso 350 opere provenienti da importanti musei italiani e da oltre venti musei greci.
Paolo Cesaretti è professore associato di Civiltà Bizantina presso l’Università di Bergamo. Condirettore scientifico del periodico di cultura greca “Periptero” (Atene), è membro di numerosi comitati scientifici, associazioni e accademie in Italia e all’estero.
Le sue pubblicazioni, molte delle quali apparse o tradotte all’estero, comprendono edizioni critiche, testi di scavo, monografie, traduzioni commentate di testi bizantini (con particolare riferimento all’agiografia e alla storiografia), classici della bizantinistica novecentesca, articoli scientifici, opere di consultazione sul patrimonio linguistico e mitologico classico.
La sua Teodora. Ascesa di una imperatrice (Mondadori, Milano 2001; nuova ed. Bolis, Azzano P. Paolo [BG] 2021) è stata tradotta in otto lingue straniere e gli è valsa il Premo Grinzane Cavour per la saggistica (2002). Ulteriori riconoscimenti e traduzioni hanno avuto due altre opere di narrative non fiction legate a Bisanzio: L’impero perduto (Mondadori, Milano 2006) e Le quattro mogli dell’imperatore (Mondadori, Milano 2015).
Ha maturato una lunga esperienza nel mondo giornalistico e soprattutto editoriale sin dagli anni universitari. Le sue collaborazioni con quotidiani e periodici vertono su temi legati, oltre che alla cultura bizantina e alla persistenza della cultura classica, anche all’attualità politico-culturale.
Ultimo appuntamento
Lunedì 17 luglio, ore 17
Il nostro debito con Bisanzio
Con Mario Gallina, già Professore ordinario di Storia bizantina presso l’Università degli Studi di Torino
Ingresso gratuito
Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
GIOVEDI 13 LUGLIO
Giovedì 13 luglio
IN CAMMINO. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena
13 luglio – 10 ottobre 2023
anteprima stampa mercoledì 12 luglio ore 11
Palazzo Madama – apertura nuova mostra
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e la Fondazione Carlo Acutis, in collaborazione con la Regione Piemonte, presentano, dal 13 luglio al 10 ottobre 2023, nel contesto del progetto “Via Francigena for all”, la mostra In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena.
L’esposizione rappresenta un’opportunità per narrare il territorio piemontese in quel periodo dell’anno in cui numerosi pellegrini si mettono in cammino lungo la Via Francigena. Concepita nell’ottica della massima accessibilità e inclusione, mette in risalto le centralità storiche e contemporanee di Torino e del Piemonte, casa della Sacra Sindone e accesso principale alla Penisola lungo il pellegrinaggio sulla Via Francigena.
La mostra è strutturata in quattro sezioni, ognuna connessa a un tema specifico. Nella prima sono presentate sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello mondiale. Nella seconda tutta una serie di materiali video illustrano la Via Francigena e gli itinerari sindonici; nella terza una grande mappa interattiva, affiancata da fotografie delle decine di sindoni affrescate sulle pareti esterne di edifici collocati lungo i cammini del Piemonte, evidenzia gli itinerari del progetto “Via Francigena for all” e i cammini sindonici. Nella quarta sezione, infine, è esposta un’installazione ideata dall’artista torinese Carlo Gloria sul tema del cammino.
Info: www.palazzomadamatorino.it
Da giovedì 13 luglio
NAPOLEONCENTAURONTANO di Luigi Ontani
GAM – nuova opera in collezione
La GAM è felice di accogliere in comodato nelle proprie collezioni l’opera di Luigi Ontani, NapoLeonCentAurOntano, realizzato nel 2003 in occasione di una personale presso il Museo Napoleonico di Roma. È una delle numerose riletture che l’artista ha realizzato sul tema iconografico del centauro, creatura ibrida e metamorfica che Ontani accomuna al Sagittario, suo saturnino segno zodiacale.
Secondo la mitologia classica il centauro è per metà creatura razionale e per metà passionale, carattere ambiguo che ben si sposa alla figura di Napoleone che spronò e tradì, in pari misura, lo spirito dei lumi quanto quello del Romanticismo. E ben si addice all’artista che non disdegna mai di intrecciare l’espressione dell’intelligenza con quella del desiderio in una sua personale forma di arguto slancio d’arte e vita. Così Napoleone, universale misura di ogni possibile mania di grandezza, offre un ironico specchio al narcisismo dell’artista che, una volta di più, presta il proprio volto alla realizzazione della scultura in ceramica policroma, esempio tra i più rilevanti della sua ricreazione. L’ibridolo (idolo + ibrido) sarà esposto nell’atrio del primo piano della GAM e avrà il compito, quanto mai adeguato alla sua natura di napoleonica ed ibrida contemporaneità, di congiungere idealmente il percorso delle collezioni del ‘900 con lo spazio dedicato alle esposizioni “Ottocento”, attualmente in corso, e “Hayez”, in programma per ottobre.
Didascalia dell’opera:
Luigi Ontani, NapoLeonCentAurOntano, 2003
ceramica policroma, oro zecchino, Bottega Gatti, Faenza
Courtesy l’artista, in comodato presso la GAM
Info: https://www.gamtorino.it/it/evento/napoleoncentaurontano-di-luigi-ontani/
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Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO. Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html |
Iconica l’immagine-guida della mostra. Eccolo, Freddie. Trionfalmente agghindato da regina (i baffi non fanno testo), abito lungo e vistoso – portato con fierezza quasi fosse opera del grande royal designer Norman Hartnel, sarto di fiducia per anni della royal family – la regia corona in testa e, ahinoi (voluta trasgressione?) la stravagante fuoriuscita dall’ingombrante veste a coda di piedi scalzi in libertà. Tutta la regalità e l’ironica stravaganza. Del resto proprio lui diceva:”Amo molto la regina e lo sfarzo. E la amo anche perché è stravagante”. Appare così in uno scatto del 1987 il leggendario Freddie Mercury, al secolo Farrak Bulsara, origini parsi (Stone Town, Zanzibar, 1946 – Londra, 1991), mitico e carismatico frontman dei “Queen”.
di Freddie, Brian, John e Roger.
Del resto, lo stesso Freddie era solito ripetere spesso: “Quality and style will always shine trough– darling /Qualità e stile risplenderanno sempre – tesoro”. E da questo spaccato unico, da questo accesso privilegiato nascono le foto presentate in mostra, dove la carriera dei Queen è documentata anche da un ricco allestimento che include gli oggetti provenienti dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen: centinaia di memorabilia, dischi, poster, strumenti musicali, abiti ed accessori, rarità e cimeli originali appartenuti ai membri della band, dall’asta del microfono di Mercury, ai costumi per il video di “Radio Gaga” e molto altro ancora. Ad implementare il percorso espositivo sarà inoltre una sala video in cui verranno proiettati rari spezzoni dei principali concerti internazionali della band.



Settant’anni e non sentirli! Considerata la “cinghia di trasmissione” fra il “Museo Nazionale del Cinema” e la città, l’“AMNC – Associazione Museo Nazionale del Cinema” di Torino, fu fondata sotto la Mole il 7 luglio 1953 da sette intellettuali riuniti dalla mitica novarese Maria Adriana Prolo (Romagnano Sesia, 1908 – 1991), al civico 7 di via Riberi. Fra le più prestigiose storiche del cinema, in particolare della stagione pionieristica della cosiddetta “settima arte”, la Prolo – dopo essersi laureata, nel ’31, alla torinese “Facoltà di Magistero” ed aver lavorato alla “Biblioteca Reale” allora diretta dal generale Nicola Brancaccio, occupandosi in prevalenza di ricerche storiche e letterarie nonché di poesia – comincia ad essere attratta dal “mondo della celluloide” nel ’38, quando si trova fra le mani le riviste di cinema muto custodite alla “Biblioteca Nazionale” di Torino. La passione scatta immediata e da allora, intuendo anche il ruolo di primo piano rappresentato dalla Torino dell’epoca nella nuova avventura cinematografica, dirotterà i suoi studi proprio in quella direzione. Senza risparmio e con passione da vendere. Fino alla fondazione, primi anni ‘50, del “Museo Nazionale del Cinema”, che trovò una prima congrua sistemazione in un’ala di “Palazzo Chiablese” (solo nel luglio 2000, dopo varie allocazioni, venne inaugurata l’attuale sede alla Mole) di cui la Prolo fu nominata direttrice a vita, e dell’“AMNC – Associazione Museo Nazionale del Cinema”. Come detto, era il 7 luglio del ’53, sette gli intellettuali fondatori e 7 il numero civico della sede di via Riberi. Il numero 7 aveva un valore simbolico per la visionaria Maria Adriana Prolo, “fondatrice di musei”, che in una lettera del giugno ’73 scriveva “Quando nasci con il pallino dei musei, non c’è niente da fare” e che, sempre nel ’73, fondò nella sua città natale anche un prestigioso “Museo Storico-Etnografico”. Ed è proprio per sottolineare quel propiziatorio numero “7” che per una ricorrenza così importante come il suo 70° anniversario l’“AMNC” organizza 7 giorni 7 non stop per festeggiare la propria storia, da sempre attraversata da “passione e inclusione con il cinema”. Da domenica 2 a sabato 8 luglio sono così in programma numerosi appuntamenti, la maggior parte dei quali gratuiti,
che ben raccontano il grande lavoro di rete condotto da anni sul territorio, ma che soprattutto tracciano, come dice Vittorio Sclaverani, presidente “AMNC” dal 2010, “la linea del nostro futuro”.
Herzog, “Palma d’Oro” per la Miglior Regia a Cannes nel 1982, nella recente versione restaurata in “4K”. L’eredità del nuovo cinema tedesco sarà protagonista anche mercoledì 5 luglio con una serata presso la sede dell’housing sociale “Luoghi Comuni Porta Palazzo” (via Priocca 3, ore 21) con la proiezione del visionario “Lisbon Story” di Wim Wenders. Giovedì 6 luglio la “Piazza Commerciale Botticelli” (via Botticelli 85, ore 21,30) ospiterà la proiezione dei film prodotti dalla “Cooperativa Arcobaleno”, una delle realtà sociali più vivaci che da anni si occupa di reinserimenti lavorativi di persone in difficoltà. Venerdì 7 luglio si tornerà all’“Arena Monterosa” (via Brandizzo 65, ore 21,30) con il film muto torinese “Maciste in vacanza”, conservato dalla “Cineteca del Museo Nazionale del Cinema”. La settimana si chiude sabato 8 luglio con un doppio appuntamento: alle 18 Simona Galassi presenterà presso lo “Spazio B” della “Libreria Bodoni” (via Carlo Alberto, 41) il libro “Anna Karina. La musa inquieta della Nouvelle Vague”, mentre dalle 20 i festeggiamenti si concluderanno in forma conviviale presso il “Community Hub” di Via Baltea 6, che dalle 21 accoglierà le proiezioni di “LEGOVIDEOinBVU” di Alberto Ruffino e di “Anna Karina. Il volto della Nouvelle Vague” di Armando Ceste, autore di cui l’“AMNC” conserva e promuove l’intero archivio. Per info e programma: