Cosa succede in città- Pagina 157

Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee si presenta

Da Living Rooms al Manifesto d’Intenti

Corso Giovanni Lanza 75, Torino

Conclusasi il 6 novembre, la X edizione della fiera Flashback Art Fair ha aperto alla Città di Torino le porte dei nuovi spazi in corso Lanza 75: Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee.

Durante la fiera oltre 25.000 visitatori hanno scoperto un luogo di Torino che per anni era stato abbandonato. Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee, che dà anche il nome alla nuova sede delle attività dell’Associazione Flashback, concretizza dunque l’intento di ridare vita a quanto è stato ignorato, trascurato, siano esse opere, luoghi o persone. Con la creazione di Flashback Habitat si è innescato un processo di riqualificazione urbana in Borgo Crimea che ha l’obiettivo di rigenerare più di 20.000 mq di spazio.

“Habitat è Opera Viva, un’esperienza che parte da lontano. Quello che è stato fatto fino a ora in Corso Lanza 75 è un accenno di quanto può succedere qui. – afferma Alessandro Bulgini direttore artistico di Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee Ora la sfida è così ambiziosa che va alimentata con una combinazione di ulteriori risorse e l’inizio di questa avventura, anche in connessione col nome Habitat, sta nel creare un dono, un ambiente favorevole, che sia un esempio fruibile da tutti e realizzato grazie al contributo di tante sensibilità consapevoli”.

 

Ed è per questo che già dal mese di novembre si è avviato il progetto Living Rooms | Stanze viventi, nato per dare voce agli artisti dell’area piemontese, mettendo al centro del progetto il territorio, la creazione artistica e la vita.

Stanze Viventi nasce con l’intenzione di riattivare le stanze abbandonate del Padiglione A dell’ex IPI (brefotrofio cittadino fino agli anni ‘80) e di farlo tramite l’arte. Le stanze realizzate dagli artisti durante il periodo di residenza sono vissute, una volta terminate, da altri: associazioni, artisti, musicisti.

Snodo fondamentale è il vivere, la vita nelle sue mille sfaccettature, la vita passata dei luoghi, il presente nella relazione dell’artista con l’altro da sé, il futuro con la relazione dell’opera con le vite degli altri.

L’opera che rientra in una logica meramente “espositiva” accetta infatti che il pubblico resti tale, con Living Rooms gli elementi del progetto sono strettamente coniugati con la dimensione della vita. Vivere le stanze come un luogo, non come un semplice spazio architettonico: questo è quello che contraddistingue i luoghi dai non luoghi, spazi di attraversamento senza connotazione che tutti noi sentiamo come estranei.

Gli artisti in residenza per realizzare le stanze si confrontano con il progetto di Flashback Habitat, con la storia, con le persone che in corso Lanza hanno vissuto parte della loro esistenza e con i futuri abitanti, in un intreccio che valica la mera dimensione artistica per riscoprirsi umano, sociale ed emotivo.

Hanno dato il via al progetto Living Rooms nel mese di novembre i primi tre artisti – Sarah Bowyer, fannidada (Fanni Iseppon e Davide Giaccone) e Mery Rigo – che hanno iniziato a far rivivere alcune stanze del Padiglione A al piano terra del complesso di corso Lanza, ognuno con il proprio progetto artistico, la propria sensibilità e tutti ispirandosi alla storia del luogo quando era adibito a brefotrofio.

  • Sarah Bowyer ha deciso di concentrarsi sul progetto pittorico “Fratelli di Culla”, un’opera corale che si compone di quarantaquattro ritratti di alcuni di quegli ex-bambini, ora adulti, che sono nati nel complesso di corso Lanza. La stanza è diventata un luogo simbolico di incontro fra tutti loro, una culla delle loro origini e, allo stesso tempo, vuole essere anche un atto risolutivo, come la chiusura di un cerchio, nel testimoniare la loro evoluzione e la definizione di sé stessi in quanto individui formati, combattenti, alla ricerca, e con, una propria serenità evolutiva;
  • I fannidada hanno lavorato in una stanza che, probabilmente, era una nurserie del brefotrofio. Partendo da questo presupposto, e ragionando sul concept di Flashback che recita “L’Arte è tutta Contemporanea”, hanno creato il progetto artistico “Tracce” immaginandosi dei Gesù Bambino rappresentati dai maestri del passato e separati dall’abbraccio della Madre. Copie disegnate in bianco e nero del Bambino con altri disegni frutto della loro residenza presso nel complesso, sono alla base di micronarrazioni video colorate con le “Analogiche Metamorfosi”, un loro processo di elaborazione analogica delle immagini basato sul contatto diretto delle mani con il segnale video;
  • Mery Rigoha scelto di lavorare a partire da una quercia secolare del parco del complesso che si affaccia sulla sua stanza d’artista. Una pianta che è stata testimone negli anni del passaggio di numerose donne che andavano in corso Lanza per fa nascere in sicurezza i propri figli, per poi darli in adozione. In dialogo tra il fuori e il dentro, l’opera che si chiama “The Adoption, La Foresta siamo Noi” riflette sul concetto di cura e adozione e si racconta con una fotografia dell’albero, allestita nella stanza, insieme ad una piccola quercia nata dal ricaccio delle radici della pianta-madre. La piccola quercia verrà data in adozione a chi potrà prendersene cura.

Il progetto Living Rooms / Stanze viventi continua con il lancio di un bando pubblico online dal giorno di Natale per la selezione di 20 artisti da tutta la regione che costruiranno una residenza artistica partecipata e condivisa per coinvolgere con opere site-specific tutta il Padiglione A, per un totale di 3000 mq. e di 70 stanze.

Oltre alle 3 Living Rooms, “Opera Viva Habitat” di Alessandro Bulgini, l’installazione che per due settimane ha segnato le volte di via Po, è installata sulla facciata esterna del Padiglione A quale segno riconoscibile di un luogo fisico e mentale dedicato alla cultura in tutte le sue mille sfaccettature. 24 immagini scandiscono l’architettura esterna del Padiglione A. Un’installazione che richiama e racconta visivamente il nuovo progetto Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee.  Le immagini che si susseguono, sature di energia e di colore, fanno riferimento al diagramma a torta o areogramma utilizzato in statistica, per raccontare un Habitat (nomen omen) nutrito nel suo centro nevralgico da più parti (cioè con apporti ed energie culturali differenti) diversificate negli innumerevoli colori.  L’energia che si irradia, centrifuga e centripeta, è una delle caratteristiche di questo centro indipendente dove arte e vita sono legate in modo indissolubile.

Infine, Flashback Habitat presenta il suo Manifesto di intenti in base al quale si svilupperanno tutte le attività.

Flashback Habitat vuole, giorno dopo giorno, andare a rappresentare un focolare di presenza umana impegnata, un fulcro per le attività essenziali della vita culturale, un luogo d’incontro quotidiano per la comunità che lo abita. Per questo motivo agirà quale luogo di accoglienza creativa, un’avventura urbana collettiva, un insieme complesso formato da più comunità che interagiscono in un equilibrio dinamico. Da gennaio sul sito www.flashback.to.it sarà possibile scaricare l’Application per sottoporre il proprio progetto, si potrà fare domanda per progetti di mostre, ma anche per avere la disponibilità di atelier per artisti, designer e, più in generale, individui che condividano una visione dell’arte indissolubilmente legata alla vita.

Ad inizio 2023 verranno lanciate anche le application per la prossima Flashback Art Fair e sarà online il programma che riparte l’8 di marzo con le nuove mostre, con i Flashback Friday dedicati ai talk, i Flashback Saturday dedicati all’immagine in movimento e le domeniche con il brunch e i Lab, con gli appuntamenti nello spazio libero FBKSQUARE, con il Laboratori dedicati sia alle scuole che alla cittadinanza, con le Masterclass per la professione di gallerista, con una libreria dedicata alle arti e un bistrot aperto al pubblico.

Il Balletto dell’Opera di Tbilisi: al Regio uno Schiaccianoci con il libretto di Nina Ananiashvili

Titolo natalizio per eccellenza, “Lo Schiaccianoci”, sarà di scena al Teatro Regio di Torino dal 16 al 23 dicembre prossimi.

Protagonista il Balletto dell’Opera di Tbilisi, il libretto è di Nina Ananiashvili, direttrice del Balletto, e si basa sul racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. La versione coreografica è firmata da Alexey Fadeechev e Nina Ananiashvili; l’Orchestra e Coro di voci bianche del Regio sono diretti da Papuna Ghvaberidze, il Coro di voci bianche è istruito dal Maestro Claudio Fenoglio.

In questa nuova versione del Balletto, l’azione si svolge in un ambiente georgiano presso la casa della famiglia Dadiani, e il parco Mtatsminda a Tbilisi. I bambini amici di Barbaré Elevan ballano intorno all’albero magico. Dopo la battaglia tra il Re dei topi e il Principe Schiaccianoci, nella Terra dei Dolci, le bambole spagnole, cinesi, francesi, indiane e russe si uniscono alla festa. I fiocchi di neve ballano il loro meraviglioso valzer.

La magia del Natale brilla sulle punte della danza, in un capolavoro di luce e di grazia tradotte in musica, all’interno della quale sono presenti festa, meraviglia, sogno, fantasia, innamoramento e avventura.

Lo Schiaccianoci rappresenta il principale titolo del repertorio classico della celebre triade di Tchaikowskij, insieme alla Bella Addormentata e al Lago dei Cigni. Nato dalla collaborazione di Marius Petipa e di Tchaikowskij stesso, costituisce il balletto natalizio per eccellenza, dove si può sognare e dove il limite affascina e si può entrare in un magico mondo di fantasia e realtà.

Il compositore, che conosceva già l’esistenza di questo libretto di Hoffmann, non ne era molto entusiasta, in quanto trovava la storia non ben definita e difficile da realizzare teatralmente. Marius Petipa riuscì a dissuaderlo dalla sua idea, rimaneggiando il libretto e mettendo in scena il balletto al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo, nel 1892, dopo numerose difficoltà tra le quali la malattia di Petipa, che fu affiancato negli ultimi mesi dal primo importante coreografo russo Lev Ivanov.

La partitura de “Lo Schiaccianoci” è una delle più belle e raffinate che mai siano state composte per il balletto, in cui il compositore inserisce nuovi suoni e nuovi strumenti come la Celeste, per la variazione della Fata Confetto. Nel 1954, al Teatro alla Scala di Milano, veniva proposto come titolo per l’apertura della stagione del balletto 2018 – 2019, seguendo la coreografia di George Balanchine, di origine georgiana, presentata con grande clamore e aspettative dagli amanti della danza. Balanchine si è attenuto alla coreografia del Teatro Marijnskij, avendo lui stesso danzato in diversi ruoli nel balletto originale di Petipa – Ivanov. Nel 1964egli lo rivisita con nuove scene e costumi.

Lo Schiaccianoci rappresenta una favola senza tempo, scritta nel 1816, ripresa da Dumas e trasformata in musica dal genio di Tchaikowskij.

Il testo di Hoffmann, da due secoli, continua ad affascinare grandi e piccini. Protagonisti sono Fritz e Marie che, come tutti i bambini, vivono con gioia i giorni del Natale. Un amico di famiglia regala loro uno schiaccianoci di legno, un oggetto all’apparenza innocuo, ma che darà vita alle più incredibili avventure che i due fratelli abbiano mai vissuto. Durante la notte, in camera di Marie, appare lo spietato Re dei topi, con sette teste e sette corone, alla guida di un esercito di roditori. Schiaccianoci prende vita, diventa Generale dei soldatini, dei tamburini e dei pupazzi di marzapane, e affronta il Re dei topi. I due bambini vengono trasportati in un mondo popolato da topi, fate, soldati, principi e principesse, in cui realtà e sogno sono indissolubilmente legati.

Per festeggiare il Natale, la ricorrenza che più di ogni altra si condivide con le persone care, il Regio propone alle famiglie un prezzo speciale di 5 euro dedicato agli Under 12, in occasione dell’ultima recita del 23 dicembre alle ore 20. Per i possessori della Regio Card Giovani è previsto uno sconto del 50% sul prezzo dei biglietti. Sono disponibili anche biglietti last minute a 10 euro, a partire dalle ore 13:00 del giorno precedente la recita.

I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Regio in piazza Castello 215

Telefono: 0118815557

info@teatroregio.torino.it

MARA MARTELLOTTA

Fred dal whiskey facile: dal 15 al 18 dicembre al Teatro Studio Bunker l’omaggio a Buscaglione

Accademia dei Folli

giovanna rossi e carlo roncaglia

Dal 15 al 18 dicembre al Teatro Studio Bunker di via Paganini l’Accademia dei Folli rende omaggio al cantautore torinese con Fred dal whiskey facile, un ritratto tracciato dalle cinque più importanti donne della sua vita. Tutte interpretate dalla stessa attrice, queste cinque donne si avvicendano sul palco dove il fantasma di Fred aleggia ancora, e fa le due cose che gli riuscivano meglio: cantare e bere. Non necessariamente in quest’ordine.

 

Strani funerali, quelli di Fred Buscaglione. Gente che urlava, che cantava, che si spintonava per stringere la mano a questo o a quel personaggio famoso. Tutto molto poco sabaudo. E d’altra parte Fred, pur essendo nato e cresciuto a Torino, non era esattamente un campione dell’understatement. Per dire: tre giorni prima, a Roma, quando si schiantò contro un camion alle sei del mattino, era a bordo di una Ford Thunderbird rosa.

 

Tra la gente che torna a casa dal funerale ci sono cinque donne, e tutte loro hanno qualcosa da dire su Fred, tutte loro pretendono di averlo capito meglio delle altre. Per Ernestina, sua madre, Fred non era Fred ma Ferdinando, era ancora il bambino che suonava il piano – da dio – nell’androne del palazzo dove lei faceva la portinaia.

Anna, invece, da dietro il bancone del suo bar lo chiamava Ferdi, gli preparava dei cocktail che lui stesso le aveva insegnato e poi se ne andava a passeggiare con lui ai Murazzi, prima che il successo lo travolgesse e lo portasse lontano, a Roma.

Anita, che a Roma sta per diventare una diva, lo chiamava Fred, ma solo per farlo innervosire – Fred era il nome che usavano i fan. Si erano incontrati sul set di una pubblicità, pochi mesi prima che lei si tuffasse in una fontana dicendo Marcello, come here.

 

Fatima, che Fred l’aveva sposato e poi mollato per gelosia, lo chiamava Nando fin dai tempi del loro primo appuntamento, in una Lugano piena di neve, dove avevano raggiunto l’albergo a bordo di una slitta trainata da due cavalli.

E la quinta donna? Beh, non è proprio una donna, benché Fred l’abbia sempre trattata con infinita dolcezza. D’altronde solo lei, la Ford Thunderbird rosa che Fred definiva “Criminalmente bella”, soltanto lei può raccontare cosa accadde negli ultimi istanti della breve e sfolgorante vita di Fred Buscaglione. Ingresso da 8€ a €15.

Biglietti in prevendita online su oooh.events

Lo spettacolo fa parte della rassegna Portraits, Progetto multidisciplinare vincitore del bando «Attività di spettacolo dal vivo nelle periferie» della Città di Torino.

 

FRED DAL WHISKEY FACILE
Giovedì 15 e venerdì 16 dicembre ore 21

Sabato 17 dicembre ore 19.30

Domenica 18 dicembre ore 17.00

 

Teatro Studio Bunker

Via Niccolò Paganini 0/200, Torino

 

con

Giovanna Rossi

Carlo Roncaglia

 

e con

Andrea Cauduro chitarra

Enrico De Lotto contrabbasso

Matteo Pagliardi batteria

Paolo Demontis armonica

 

testi Veronica Buscarini, Matteo Faccio, Sabrina Quaranta, Fosca Salmaso, Giorgio Scalia

dramturg Emiliano Poddi

arrangiamenti Accademia dei Folli

regia Carlo Roncaglia

 

 

Prenotazione obbligatoria ai seguenti recapiti
prenotazioni@accademiadeifolli.com
tel/whatsapp +39 345 6778879
www.accademiadeifolli.com

All’Osteria Rabezzana il concerto di Natale di Lil Darling e la cena degli auguri di Slow Food

Mercoledì 14 dicembre prossimo si terrà presso l’osteria Rabezzana, a Torino, in via San Francesco d’Assisi 23/C il concerto di Natale di Lil Darling e la cena degli auguri di Slow Food. Saranno dedicati alle canzoni evocative del periodo natalizio e non solo. Musica e racconto delle favole guideranno il Lil Darling Quartet, in una performance artistica particolare e versatile, in cui il jazz si fonde con la migliore tradizione del musical americano dedicato alle fiabe, in uno spettacolo dove fascino  e teatralità  della voce di Lil Darling si fondono al sound di vere pulsazioni emotive evocative del quartetto.

Diversi i brani proposti da “Il mago di Oz” (Over the rainbow) a Mary Poppins ( Cam Camini ),  a Alice nel paese delle meraviglie ( Alice in the wonderland), e Peter Pan (We don’t wanna grow up). I classici americani dei periodo natalizio costituiranno il fil rouge nei confronti delle fiabe e delle favole più belle del panorama internazionale.

MARA MARTELLOTTA

 

Stato e prospettive del PNRR in Piemonte e in Italia

Common Room del Collegio Carlo Alberto Piazza Arbarello 8, Torino Martedì 13 dicembre 2022, ore 14.00

 

“Stato e prospettive del PNRR in Piemonte e in Italia, una visione europea”

 

Con Alessandro Carano, Senior Adviser in European Commission’s Recovery taskforce

L’evento è organizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Fondazione Collegio Carlo Alberto per discutere dello stato di attuazione del piano europeo di ripresa e resilienza NextGenerationEU, dei prossimi passi nell’implementazione dei piani nazionali e dello schema della proposta REPowerEU per fare fronte alla crisi energetica insieme ad Alessandro Carano, Senior Adviser nella DG Recovery Taskforce della Commissione Europea ed ex allievo del Politecnico.

Programma:

14:00 – Saluti istituzionali

Giorgio Barba Navaretti – Presidente Fondazione Collegio Carlo Alberto

Augusta Montaruli – Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Università e della Ricerca (in collegamento da remoto)
Guido Saracco – Rettore del Politecnico di Torino
Stefano Geuna – Rettore dell’Università di Torino

14:10 – Alessandro Carano “La Recovery and Resilience Facility e il supporto agli Stati Membri nell’implementazione di Next Generation EU”

14:50 – Dialogo aperto di Alessandro Carano con gli stakeholder del territorio e il pubblico

Introduce e moderaFrancesco Profumo – Presidente Fondazione Compagnia di San Paolo

15:45 – Networking coffee

Germana Erba’s Talents (G.E.T.), una serata di musical, danza e teatro

ANDRÁ IN SCENA

MARTEDÌ 20 DICEMBRE ALLE ORE 20.45

AL TEATRO ALFIERI DI TORINO 

 

IL NUOVO GALÀ 

ORGANIZZATO DAI

GERMANA ERBA’S TALENTS (G.E.T)

 

UN EVENTO DEDICATO ALLE ARTI PERFORMATIVE

CON PROTAGONISTI 140 GIOVANI ARTISTI

 

UNA SERATA DI MUSICAL, DANZA E TEATRO 

 

L’INCASSO VERRÀ DEVOLUTO A FAVORE DELLE BORSE DI STUDIO AI NUOVI TALENTI DELLA SCUOLA 

 

Biglietti disponibili ai link

www.torinospettacoli.itwww.ticketone.it

 

Andrà in scena martedì 20 dicembre alle ore 20.45 al Teatro Alfieri di Torino(Piazza Solferino, 4)il nuovo Galàorganizzato dai Germana Erba’s Talents (G.E.T.), una serata di musical, danza e teatro. L’incasso verrà devoluto a favore delle borse di studio per i nuovi talenti della scuola.

 

IlGalà è una kermesse composta da 140 giovani talenti, attualmente impiegati al quinto anno di studi presso il Liceo Germana Erba di Torino, che spazia dal balletto classico alla prosa, dai quadri coreografici e musicali tratti da celebri musical al mondo dell’operetta, fino ad arrivare alla danza contemporanea. Un insieme di emozioni e spettacoli per una serata unica nel suo genere, grazie anche alla bravura e alla determinazione dei perfomer.

 

G.E.T.sono ospiti di molti importanti teatri del Piemonte, dal Teatro Alfieri di Asti al Sociale di Pinerolo, e inoltre, hanno inaugurato per più edizioni consecutive il prestigioso Festival “Ferie di Augusto” al sito archeologico di Bene Vagienna. La loro energia nasce dalla certezza di prepararsi per dare vita ad un sogno – il teatro– da condividere con i loro spettatori e sostenitori.

 

Lo spettacolo è firmato dai coreografi Antonio Della MonicaNiurka De SaaMarisa MilaneseGianni ManciniMaria Elena Fernandez, dai registi Luciano Caratto,Simone MorettoFederico TolardoElia Tedescoe dai vocal coach Simone GullìGabriele Bolletta.

 

G.E.T.è un progetto formativo composto da lavoratori dello spettacolo, professionisti del settore ed ex allievi. È un insieme di talenti, un’officina in cui si progetta, si costruisce, si fa il punto, si ripara e si rigenera, grazie anche al continuo scambio tra esperienza sul campo, accademia e aggiornamento. Il focus è la ricerca dell’eccellenza ognuno col suo bagaglio con una attenzione costante all’inclusione che diventa fatto quotidiano naturale, alla liberazione delle energie e alla definizione di nuovi percorsi di leadership. Inoltre, G.E.T., presenta un ricco palinsesto di collaborazioni e di manifestazioni aperte ad ogni tipo di pubblico e contesto, anche a sostegno delle borse di studio per le ragazze e i ragazzi che hanno più necessità e merito.

 

Il Liceo Germana Erbaè un Istituto di eccellenza, in oltre venticinque anni di attività ha diplomato oltre 800 allievi. Tra questi, Federico Bonelli primo ballerino dal 2003 al 2022 al Royal Ballet e direttore artistico del Northern Ballet, Leonardo Cecchi attore e cantante di fama internazionale, amatissimo per il ruolo del protagonista Alex nella serie TV “Alex & Co”e Haroun Fall, attore impegnato anche sul fronte dell’attivismo che, dopo diversi ruoli teatrali ha ottenuto il primo ruolo da co-protagonista per il piccolo schermo nel 2021 con la serie “Zero”, la prima serie italiana con un cast principale interamente di colore. La scuola si caratterizza per la formazione culturale e professionale di giovani con attitudini per la danza, il teatro, il musical, l’arte, la scenografia e lo spettacolo in tutte le sue forme. Insieme a una regolare istruzione di II grado, il corso di studi fornisce una specifica preparazione nelle discipline artistiche prescelte, creando figure professionali dotate di buone basi per un inserimento diretto nel mondo del lavoro in qualità di danzatori, attori, cantanti, conduttori, registi, coreografi, scenografi, scenotecnici e addetti alla comunicazione e per l’accesso a qualsiasi Facoltà Universitaria, agli Istituti AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica) e alle Accademie di Belle Arti. Il liceo ha ottenuto dal MIUR nel 1995 il riconoscimento della prima sperimentazione coreutica e nel 1998 di quella teatrale. Dal 2000 è Scuola Paritaria, unica nella Regione Piemonte in questo settore, con Certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001: 2015.

 

PRESS KIT

 

Info e biglietti 

GALÀ G.E.T.

posto unico €20+1

ridotto (under 26, over 60 abbonati, convenzione gruppi, disabili*) €14+1

pacchetto Family Galà GET(2 adulti e 2 under 14) €44 cad.

*la riduzione per persone con disabilità è estesa a un loro accompagnatore.

 

Info line 

tel 011.6615447 e 011/5623800

Prevendite presso:

TEATRO ALFIERI – Torino, Piazza Solferino 4 

TEATRO ERBA – Torino, c. Moncalieri 241

TEATRO GIOIELLO – Torino, v. Colombo 31

– acquisto diretto al sito www.torinospettacoli.it

– acquisto anche tramite il circuito www.ticketone.it

La battaglia degli oppressi in scena con Notre Dame de Paris

La versione di “Notre Dame de Paris” di Cocciante, andata in scena al PalaAlpitour nei giorni scorsi e conclusasi ieri con le ultime repliche, ha regalato agli spettatori nuove emozioni, presentando in chiave, quanto mai moderna e attuale, i temi e le battaglie che Victor Hugo, nel 1831, aveva evocato nel suo romanzo: la lotta contro l’esclusione, la condanna della pena di morte, la ricerca di una giustizia vera e non asservita agli interessi dei potenti, la necessità di creare una società capace di vedere oltre le barriere e di accogliere il diverso.

“Noi siamo gli stranieri, i clandestini, uomini e donne soltanto vivi e noi ti domandiamo Notre Dame Asilo Asilo”. Il popolo degli zingari, dei nomadi, degli emarginati che la società del 1482 ha chiuso nella Corte dei miracoli come qualcosa di impuro, di infetto, come qualcuno da tenere lontano perché dissimile e, secondo l’opinione comune, inferiore, che chiede asilo alla città di Parigi, assomiglia drammaticamente ai clandestini che, oggi, bussano alle nostre porte con la speranza di un futuro migliore e vengono lasciati in mezzo al mare, privati anche di quella disperata speranza che ne aveva animato il viaggio.
Le donne che si oppongono alla tirannia e alla crudeltà di Frollo, che tutto giustifica in nome di una fede errata e di una religione che nulla ha di cristiano, sono l’immagine delle ragazze iraniane, delle combattenti curde, di tutte quelle donne che, quotidianamente, mettono a rischio la propria vita per opporsi a un regime crudele, oppressivo che le vuole annullare.

Gli ultimi che, insieme a Clopin, Quasimodo e Esmeralda alzano il pugno, al grido “Libertà” ricordano tutti i popoli che, oggi, sono ancora costretti a combattere per poter pensare, parlare, agire liberamente, spesso semplicemente per vivere.
L’opera messa in scena quest’anno è un urlo disperato, un’accusa lanciata non solo contro gli oppressori, ma anche contro chi resta a guardare, trincerandosi dietro a un paravento di indifferenza, distogliendo gli occhi, chiudendo le orecchie e soprattutto il cuore.
La scenografia essenziale intensifica perfettamente il vortice di sentimenti, mette in evidenza il dolore, ci parla di battaglie perse, quelle degli zingari, della morte degli innocenti, quella di Clopin e di Esmeralda, di un mondo in cui gli sconfitti sono i miserabili, i poveri, gli oppressi, i diversi, massacrati all’ombra delle torri di Notre Dame. Il risarcimento del male sembra possibile soltanto in un’altra vita, in un’altra dimensione, quella in cui Esmeralda potrà ballare senza essere condannata e in cui la deformità di Quasimodo non desterà orrore.

Eppure Notre Dame de Paris non si congeda da noi, lasciandoci tristi e inermi, ma desta in ciascuno di noi la necessità di rinnovare quella lotta perché gli sconfitti di ieri possano diventare i vincitori di domani, perché gli oppressi possano essere un giorno affrancati, perché il grido di libertà si possa levare alto e non sia mai più spento dall’odio e dalla violenza.

Barbara Castellaro

 

Foto Facebook Notre Dame de Paris

 

Rock Jazz e dintorni. Biagio Antonacci e Jozef Van Wissem

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Jazz Club suona il pianista Tommaso Sorba insieme alla vocalist Giulia D’Amico. Alla Cricca vengono interpretate le canzoni di Giorgio Gaber da Marco Carena per la serie “Morto dal vivo”.

Mercoledì. Al Blah Blah si esibisce Jozef Van Wissen (liutista nelle colonne sonore dei film di Jim Jarmusch).

Al Pala Alpi Tour arriva Biagio Antonacci.

Giovedì. All’Osteria Rabezzana è di scena il quartetto di Lil Darling. Al Pala Alpitour si esibisce il Volo. Al Blah Blah è di scena la cantautrice Monica P. Al Dash suona l’Ukulele Turin Orchestra. Al Mad Dog si esibisce il Post Jazz Project di Beppe Golisano. Al Jazz Club suona la Momo Rock Band.

Venerdì. Al Circolo della Musica di Rivoli è di scena il Sunshine Gospel Choir. Al Folk Club si esibisce il trio della pianista e cantante Liane Carroll. Al Magazzino di Gilgamesh suona il quintetto BluesCreen. Allo Ziggy si esibiscono i Woptime. Al Blah Blah suona il duo Gotho. Allo Spazio 211 sono di scena Studio Murena e Korabeat mentre all’Off Topic si esibisce Vergo.

Sabato. Al Jazz Club suona il trio BlueSuitcase. Al Pala Alpitour è di scena Alessandra Amoroso. Al Magazzino sul Po Gli Alberi presentano il disco “Reinhold. Al Gabrio suonano i RasEmiliani &The Marsili Explosion. Al Blah Blah si esibiscono i The Black Legacy.

Domenica. Al Jazz Club suona il trio Soulfood. Al Pala Alpitour si esibisce il rapper Salmo.

Pier Luigi Fuggetta

Un libro per Natale al Centro studi piemontesi

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Martedì 13 dicembre a partire dalle ore 11 fino alle 19

Via Ottavio Revel 15 – Torino

inaugurazione della mostra

Un libro per Natale 2022

Tradizionale esposizione, in sede, dei libri pubblicati

dal Centro Studi Piemontesi

e di altre edizioni proposte a prezzi natalizi

con il saluto del Presidente

e un brindisi di buon augurio

 

Durante tutta la giornata di martedì 13 dicembre

flashmob con gli Autori

 

La mostra proseguirà fino al 22 dicembre, orario 9-12; 15-18

sabato 17 dicembre apertura con orario continuato 10-18.

Chiuso la domenica

Info: tel. 011/537486; info@studipiemontesi.it; www.studipiemontesi.it

Sono nove gli appuntamenti con l’Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino e la Filarmonica TRT

“Una nuova stagione si apre per i concerti dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino e della Filarmonica TRT a partire da domenica 8 gennaio prossimo – spiega il Sovrintendente del Teatro Regio, Mathieu Jouvin – Il teatro deve essere anima pulsante della Città e porsi vicino anche al mondo economico. Questa esperienza insieme alla Filarmonica TRT ne rappresenta l’esempio calzante. L’apertura della stagione sarà affidata alla “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi, e risulta molto prestigiosa e significativa, tale da valorizzare le qualità dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio. La Messa da Requiem rappresenta il primo appuntamento domenica 8 gennaio 2023 alle ore 15, con replica lunedì 9 gennaio alle 20.30.

A dirigerlo sarà il Maestro Andrea Battistoni, riconosciuto interprete verdiano, sul podio, l’8 e il 9 gennaio 2023,dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, in quest’opera di straordinaria intensità. Le parti solistiche saranno affidate al soprano Angela Meade, al mezzosoprano Silvia Beltrami, al tenore Enea Scala e al basso Gianluca Buratto.

Il 27 gennaio 2023, alle 20:30, si terrà il concerto per il Giorno della Memoria, diretto da Riccardo Frizza, ospite abituale dei più illustri teatri europei, che dirigerà l’Orchestra del Teatro Regio di Torino. Per l’occasione ha scelto un programma che invita alla riflessione, volendo eseguire le “Ebridi” di Mendelssohn, ouverture del 1883, la cui esecuzione fu proibita durante gli anni del Nazismo, in quanto il suo autore era di famiglia ebrea.

Seguirà la Sinfonia N.7 di Schubert, un lavoro magistrale del 1822che, con la sua incompiutezza, simboleggia le migliaia di vite spezzate dalla follia di Hitler. Il concerto si concluderà con la Sinfonia N.9 di Sostakovic, completata l’indomani della Seconda Guerra Mondiale, un inno alla vittoria espresso con gioia e ironia per denunciare i costi umani del conflitto e l’incertezza nei confronti del futuro.

Gli altri concerti in programma saranno lunedì 13 febbraio 2023 alle 20:30, direttore Felix Mindelberger e al violino Giuseppe Gibboni, con la partecipazione della Filarmonica TRT; domenica 19 marzo 2023 alle 20:30, il direttore Jérémie Rhorer, fondatore dell’Orchestra “Le Circle de l’Armonie”, dirigerà l’Orchestra del Teatro Regio di Torino; lunedi 15 maggio alle 20:30, si terrà un omaggio a Ezio Bosso, concerto diretto da Felix Mindelberger e al violoncello Amedeo Cicchese, con la partecipazione della Filarmonica TRT. Di Ezio Bosso verrà eseguita la Sinfonia N.1 “Oceans” per violoncello solista e orchestra.

Lunedi 22 maggio alle 20:30, il concerto della Filarmonica TRT sarà diretto da Oxana Lyniv, con la partecipazione del trombone Vincent Lepape.

Lunedi 5 giugno 2023 alle 20:30, l’Orchestra Filarmonica TRT sarà diretta da Jukka Pekka Saraste.

Ultimo concerto in programma, mercoledì 21 giugno 2023 alle 20:30, protagonista l’Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino con Stanislav Kochanovsky come direttore e Andrea Secchi Maestro del Coro.

 

Abbonamenti a 7 concerti in vendita dal 6 dicembre 2022 alla biglietteria del Teatro Regio e online.

Prezzo degli abbonamenti da a 190 euro a seconda del settore.

Concerti fuori abbonamento: Messa da Requiem dell’8 gennaio e “Omaggio a Ezio Bosso” il 15 maggio.

MARA MARTELLOTTA