CRONACA- Pagina 965

L’addio a don Meo, uomo di cultura e spiritualità

IL RICORDO / Il giorno di Natale, è stato richiamato a Dio Mons. Bartolomeo Bessone, già Vicario Generale della diocesi di Mondovì e Rettore del Santuario-Basilica della Natività di Maria Santissima di Vicoforte.

Originario di Chiusa Pesio, don Meo è mancato all’ospedale di Mondovì, dove era ricoverato per il Covid 19. Nato nel 1948 e ordinato sacerdote a 24 anni, è stato Rettore del Collegio Vescovile e poi del Seminario, quindi parroco ai Piani di Mondovì Breo e Piandellavalle, poi a Mondovì Carassone. Il 15 dicembre 2017 ha accolto a Vicoforte la salma della Regina Elena e due giorni dopo quella di Re Vittorio Emanuele III.

Il Presidente dell’Associazione Internazionale Regina Elena e pronipote della Regina Elena, S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, ha dichiarato: “Fu uomo di spiritualità, di cultura e di accoglienza, discreto ma sempre disponibile. Abbiamo avuti molti contatti in occasione dei nostri pellegrinaggi, anche prima della traslazione della salma della “Regina della Carità”. Dal 15 aprile 2018 i contatti si moltiplicarono. Ricordo che presiedette la S. Messa della nostra XXVIII Festa di Sant’Elena a Sant’Anna il 20 agosto 2017 ed il nostro pellegrinaggio al Santuario il 4 ed il 5 novembre 2017″.

Da poco era Parroco a Dogliani e Vicario della Zona pastorale per le Langhe e Pianura e Presidente del Centro di Spiritualità.

In occasione della donazione di viveri di ogni 28 novembre, rimandata a due settimane fa per la pandemia, gli avevamo scritto e il 12 dicembre 2020 un suo incaricato è venuto ricevere una parte degli aiuti umanitari offerti dall’Associazione Internazionale Regina Elena a Dogliani.

Al Vescovo di Mondovì, ai parrocchiani di Dogliani, a don Francesco Tarò, alla comunità del Santuario Basilica Regina Montis Regalis di Vicoforte ed ai familiari del Defunto giungano le sentite condoglianze del sodalizio intitolato alla “Regina della Carità”.

Alberto Casirati

Associazione Internazionale Regina Elena

Fermato dalla Polfer per ricettazione e possesso di armi

Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Torino Porta Nuova hanno denunciato un quarantaseienne italiano, residente a Genova, per ricettazione e possesso d’armi.

L’uomo, diretto in Liguria, è stato fermato dai poliziotti nel corso dei controlli ai varchi della stazione previsti per il contenimento del Covid – 19.

Durante gli accertamenti di rito sono risultati a suo carico  numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio e in materia di armi. Approfonditi i controlli, il viaggiatore è stato trovato in possesso di un martelletto frangivetro compatibile con quelli in dotazione dei treni regionali e un tablet, di cui non ha saputo giustificare il possesso. Dalle verifiche effettuate successivamente, è emerso che il computer portatile era stato rubato, qualche giorno prima, a Genova, ad un tecnico di una ditta di installazioni.

Torino: vestiti e bottiglie di vino “Shopping” natalizio con tre arresti

Due tentati furti e una rapina in meno di 24 ore. Tra martedì e mercoledì scorsi gli agenti della Squadra Volanti hanno arrestato un cittadino georgiano di 29 anni e due italiani di 36 e 40 anni.

Nel primo episodio lo straniero si è introdotto in un esercizio commerciale in piazza Carducci e, servendosi di una borsa di carta “schermata”, è riuscito a trafugare capi d’abbigliamento per un valore di circa 140 euro, senza asportare alcuna placca antitaccheggio. Gli agenti della Polizia di Stato, allertati dal personale di vigilanza, hanno arrestato il ventinovenne.

Alcune ore dopo i poliziotti intervengono in un supermercato di corso Monte Cucco dove personale dipendente stava trattenendo il trentaseienne italiano. L’uomo, poco prima, aveva prelevato dagli scaffali 4 bottiglie di amaro, sganciato i collarini antitaccheggio servendosi di una tronchesina e una tenaglia, e le aveva occultate nel proprio zainetto. Passando attraverso la corsia di uscita senza acquisti, il suono dell’allarme delle barriere ha allertato il vigilante: il reo non aveva notato il secondo dispositivo antitaccheggio posto sul fondo delle bottiglie.

L’indomani un cittadino quarantenne italiano si trova in fila presso le casse di un esercizio commerciale in via Renier per effettuare il pagamento di una baguette. Lo zainetto che porta in spalla tradisce le sue reali intenzioni: ogni movimento dell’uomo produce il suono di bottiglie di vetro che impattano tra di loro. Personale della vigilanza, intuito il contenuto della borsa, ferma il reo all’esterno, chiedendo di mostrargli lo scontrino. L’uomo, vistosi scoperto, spintona il dipendente e si da alla fuga. Questi lo rincorre e cerca di afferrarlo dallo zainetto ma il quarantenne se ne libera e lo colpisce al volto. L’intervento degli operatori di Polizia pone fine alla sua fuga. Durante il controllo vengono ritrovate nello zainetto 4 bottiglie di vino del valore di oltre 110 euro mentre la tronchesina di cui si era servito per asportare le placche era nascosta in un’aiuola.

Caffè e brioche in zona rossa Sospesa l’attività di un bar

E’ giovedì mattina e alcuni clienti stanno consumando la propria colazione presso un bar in piazza Madama Cristina.

Due dei tre avventori sorseggiano il proprio caffè seduti ai tavolini sistemati fuori mentre il terzo, all’interno del locale, accompagna alla brioche la lettura di un quotidiano. Una pattuglia del commissariato Barriera Nizza in transito nota la scena e procede al controllo dell’esercizio. Inevitabile la chiusura provvisoria del bar della durata di 5 giorni per violazione delle normative che regolano l’apertura degli esercizi di ristorazione nelle “zone rosse”.

Christmas Party, sanzionati dagli agenti del commissariato Madonna di Campagna

La scorsa notte una chiamata al 112 NUE segnala schiamazzi e musica ad alto volume in un appartamento in zona San Donato.

Gli agenti del commissariato Madonna di Campagna raggiungono lo stabile; ad attenderli diversi condomini che lamentano di non riuscire a dormire a causa della festa in corso. I poliziotti prendono contatti con il proprietario di casa che ammette i festeggiamenti natalizi, assicurando però di essere solo in quattro. Tre soggetti seduti in cucina si palesano a loro. Poco dopo, gli operatori scorgono da dietro la porta a vetro della camera da letto due sagome corrispondenti ad un uomo ed una donna, mentre una settima persona viene scoperta all’interno del bagno. La compagnia, formata da cittadini di origine straniera di età compresa tra i 20 ed i 35 anni, cinque dei quali risultati irregolari sul territorio Nazionale, è stata sanzionata per il mancato utilizzo di dispositivi individuali di protezione, per non aver rispettato il distanziamento previsto e per essersi ritrovati pur non essendo conviventi o congiunti tra loro.

 

In fiamme villa Montezemolo, forse per un guasto alle luminarie

La scorsa notte un incendio ha danneggiato la villa della famiglia Cordero di Montezemolo, a Castiglione Torinese, abitazione del  fratello di Luca di Montezemolo.

In base a una prima ricostruzione, il rogo è divampato dal tetto dell’abitazione.

Nessun familiare dell’ex presidente di Fiat e Ferrari è rimasto ferito. Sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e i carabinieri.

Le fiamme potrebbero essere state causate da un cortocircuito legato alle luminarie di Natale.

Oltre tredicimila euro sequestrati a due pusher 

Due arrestati e due denunciati in meno di 72 ore dagli agenti del commissariato Barriera Milano.

Il primo soggetto, cittadino italiano di 21 anni, è stato sottoposto a controllo domenica pomeriggio dopo aver attirato l’attenzione dei poliziotti, a causa del forte odore di marijuana che emanava. L’uomo riferisce loro di aver consumato poco prima della sostanza stupefacente, ma di non averne al seguito. Perquisito, vengono trovate nel suo portafoglio due infiorescenze di marijuana. Esteso il controllo al domicilio, gli operatori rinvengono una busta ed alcuni involucri contenenti la stessa sostanza per un peso di circa 70 grammi, un bilancino di precisione, materiale da confezionamento e circa 400 euro in contanti. Il giovane è risultato avere diversi precedenti di Polizia.

Circa 24 ore dopo gli agenti del commissariato, transitando in via Malone, notano un gruppo di persone disposte in cerchio ed un individuo al centro. Questi, cittadino marocchino di 21 anni, alla vista della pattuglia, getta diversi frammenti di hashish che nascondeva nella mano. I poliziotti recuperano gli involucri, del peso di circa 40 grammi, e controllano un altro soggetto del gruppo, dopo che era stato visto occultare un coltellino nella tasca dei pantaloni. Quest’ultimo, connazionale trentaduenne, è stato denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere mentre il ventunenne indagato per detenzione di sostanza stupefacente.

Infine, nella notte fra lunedì  e martedì, la pattuglia del commissariato nota un taxi passare con il rosso su corso Novara. Alla vista degli agenti, il mezzo interrompe la sua corsa. La Volante si affianca al veicolo e vede il passeggero sul sedile posteriore fuoriuscire dall’auto ed inveire contro di loro. Alla richiesta di esibire i documenti, l’uomo, ventottenne senegalese, mostra delle foto sul cellulare, dichiarando di averli lasciati a casa. In seguito ad un primo controllo, lo straniero risulta avere diversi precedenti di Polizia. Insospettiti, i poliziotti perquisiscono la sua abitazione. All’interno di un armadio vengono rinvenuti 7300 euro in contanti mentre in un cappello di lana il senegalese aveva occultato 22 dosi di crack ed una chiave. Questa apriva una cassaforte nascosta sotto il letto contenente altro denaro contante per oltre 5900 euro e documentazione di Polizia attestante la falsità dei documenti mostrati poco prima in foto. Scattate le manette per detenzione ai fini di spaccio e falsa attestazione.

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Torino: dichiarano di essere minorenni alla Polizia che vuole identificarli

Un arresto ed una denuncia del Commissariato Centro

La scorsa domenica, personale del Comm.to Centro in servizio di Volante, ha proceduto in due diversi contesti alla identificazione di due cittadini stranieri. Il primo, di nazionalità senegalese, era stato visto cedere del crack, occultato nella bocca, a un cittadino italiano; all’avvicinarsi dei poliziotti si era dato alla fuga, ma è stato fermato e controllato. Il giovane dichiarava di avere appena 15 anni per sottrarsi alle sue responsabilità penali, ma accertamenti condotti su di lui hanno fatto emergere come già due mesi fa, in occasione di un altro controllo, ne fosse stata accertata l’età, di circa 21 anni. Pertanto, è stato arrestato per  detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato per aver fornito false generalità.

Poche ore dopo, altro personale del Commissariato nota in via Saluzzo un soggetto straniero sospetto, vestito completamente di scuro e con il cappuccio della tuta indossata a coprirgli parzialmente il viso. Il ragazzo, di nazionalità algerina, riferiva di avere 16 anni e di star aspettando un amico. Ritenendo che il giovane stesse mentendo in merito all’età, è stato portato negli uffici della Questura per accertamenti sull’identità personale, alla fine dei quali è emerso che lo stesso ha un’età di almeno 20 anni. E’ stato denunciato per false generalità sull’identità personale.

Una nuova Jeep per i carabinieri di Orbassano

Acquistata dalla Città di Rivalta, è stata data in comodato d’uso all’Arma

La Città di Rivalta di Torino mercoledì 23 dicembre ha consegnato al comando Carabinieri di
Orbassano e Rivalta una nuova Jeep Renegade modello My2020 a trazione integrale, che
da oggi entra a far parte del parco automezzi a disposizione dell’Arma.

La cerimonia della consegna delle chiavi si è svolta a Tetti Francesi, in piazza Andrea Filippa
davanti al monumento che ricorda il sacrificio del giovane appuntato rivaltese, morto
nell’attentato alla base Maestrale di Nassiriya il 12 novembre del 2003.

A ricevere simbolicamente l’auto a nome dell’Arma il luogotenente Antonio Vitale,
comandante della stazione Carabinieri di Orbassano. Presente alla cerimonia il maggiore
Marco D’Aleo, comandante della Compagnia Carabinieri di Moncalieri.

Per Rivalta e i rivaltesi la consegna dell’auto è segno di affetto e stima verso l’Arma dei
Carabinieri e nei confronti della stazione di Orbassano guidata dal luogotenente Vitale, con il
quale c’è sintonia e collaborazione quotidiana, in particolare con il corpo di Polizia Municipale
rivaltese.

Spiega il vicesindaco Sergio Muro: «abbiamo deciso di acquistarla e consegnarla all’Arma
perché siamo convinti che occorra lo sforzo di tutte le istituzioni per garantire ai nostri cittadini
il giusto diritto a vivere sicuri, presupposto necessario perché anche gli altri diritti siano
garantiti». «Siamo certi che anche grazie a questo nuovo mezzo la presenza dei Carabinieri sul
territorio sarà ancora più forte, e che incontreremo spesso sulle nostre strade questa vettura».

La Jeep Renegade – allestita con gli equipaggiamenti specifici per le Forze dell’Ordine – è stata
acquistata dalla Città di Rivalta e da oggi data in comodato d’uso gratuito alla stazione
Carabinieri di Orbassano.

«La consegna di quest’auto rappresenta un momento di particolare importanza perché proprio
le nostre vetture con la scritta “Carabinieri” sono quelle che ci permettono di raggiungere i
cittadini, a cui dedichiamo il nostro servizio quotidiano, soprattutto in questo periodo di
pandemia», ha detto il maggiore Marco D’Aleo. «La consegna di quest’auto ha un significato
moto importante, che non possiamo sottovalutare e ribadiamo il nostro ringraziamento più
sentito a Rivalta e ai rivaltesi».

Torino: finge il suicidio ma cade dal terzo piano: ragazza grave al Cto

Dopo una lite con i genitori che non volevano farla uscire di casa ha finto il suicidio cadendo però involontariamente dal terzo piano di un condominio in via delle Querce, alla Falchera

Fortunatamente è caduta sul  cofano di un’auto che  le ha salvato la vita. La ragazza ha 17 anni ed è stata trasferita  d’urgenza  al Cto in  codice rosso. La polizia sta svolgendo le indagini.

Torino: è morto Artesi, il fotoreporter gentile

A 56 anni è morto il fotoreporter Fabio Artesi, molto noto a Torino, aveva collaborato con Torino cronaca, viveva  a Venaria.

Era stato contagiato dal Coronavirus un mese fa. Il fotoreporter è deceduto nella clinica Eporediese di Ivrea. Lascia la moglie Simona e la figlia, Sonia. Artesi, che fu tra i fondatori della selezione di calcio dei giornalisti torinesi, si era dedicato con generosità  alla vicenda  di Beatrice Naso,  Bea, la bimba colpita  da una malattia che le calcifica le ossa. Alla famiglia del collega le condoglianze del direttore e della redazione del “Torinese”