CRONACA- Pagina 930

Topi d’appartamento in zona Santa Rita

Due uomini arrestati in flagranza di reato

Svegliato dal suono del campanello di casa, guarda attraverso lo spioncino e nota due soggetti armeggiare nella serratura della porta affianco. Accade nella mattinata di martedì, quando un cittadino italiano di 65 anni, accompagnato da un cittadino georgiano di 26, suonano ai campanelli delle abitazioni di un condominio in Corso Siracusa. Dall’interno di una di queste, un uomo li vede e decide di non aprire ai due individui, rimanendo dietro lo spioncino ad osservarli. I due, nel frattempo, suonano anche alla porta attigua e, non avendo ricevuto alcuna risposta, forzano la serratura. A questo punto, l’inquilino allerta la Polizia di Stato.
Nel frattempo, l’appartamento dei vicini viene messo a soqquadro e dal suo interno vengono trafugati un power bank, un cannello portatile a gas, e dolciumi vari. Giunto sul posto, il personale della Squadra Volante interviene, bloccando il giovane ventiseienne sulle scale, intento a scappare, mentre il sessantacinquenne viene scoperto nei locali della mansarda, dove aveva appena occultato una busta contenente strumenti atti all’effrazione.
I due sono stati arrestati in flagranza di reato per furto aggravato in abitazione.

Appena uscito dal carcere ruba un’auto per tornare a casa

Bloccato dai carabinieri dopo un lungo inseguimento

Torino, 15 dicembre Appena uscito dal carcere di Ivrea, nel torinese, ha rubato una macchina parcheggiata nei pressi dell’adiacente area di servizio, per rientrare nella sua abitazione di Rivarolo Canavese. Una gazzella dei Carabinieri della locale Compagnia lo ha intercettato lungo la SP 565, a bordo della Twingo rossa rubata poco prima.

Ne è scaturita una rocambolesca fuga durata diversi chilometri, attraversando diversi centri abitati. L’uomo, un italiano di 28 anni, disoccupato, pregiudicato, giunto all’altezza di Castellamonte ha urtato leggermente contro un muretto sul ciglio della strada e ha abbandonato il mezzo e ha provato a dileguarsianche a piedi

I carabinieri lo hanno bloccato e arrestato.

Il Tribunale di Ivrea, dopo aver convalidato l’arresto, applicava la misura cautelare della custodia in carcere.

Operazione “alto impatto”, la polizia vigila su treni e stazioni

3.599 persone controllate, di cui 882 stranieri, 108 minori e 770 con precedenti di Polizia.  14 indagati, 98 veicoli controllati, 250 pattuglie in stazione e 106 a bordo treno, 244 treni scortati e 19 pattuglie antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori. 8 pattuglioni straordinari, di cui 21 lungo linea 11 servizi di O.P. Questi i risultati dell’attività del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta.

 

BILANCIO SETTIMANALE DELL’ATTIVITA’ DELLA POLIZIA DI STATO NELLE STAZIONI E SUI TRENI IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

In particolare a Torino la Squadra Informativa Compartimentale, unitamente a personale del Posto Polfer di Chivasso, nel corso dei controlli eseguiti all’interno di un’autofficina nel torinese, ha indagato in stato di libertà per il reato di ricettazione in concorso, due soggetti di nazionalità Moldava, poiché in possesso di un motore di un autoveicolo, risultato provento di furto, appena acquistato nella su indicata autofficina. Al termine degli accertamenti l’intero impianto è stato sottoposto a sequestro al fine di garantire le fonti di prova, poiché al suo interno sono stati rinvenuti altre componenti provento di furto, tra cui motori e targhe di autoveicoli. Inoltre è stato contestato anche il reato ambientale per la violazione del proprio provvedimento autorizzativo e a causa dello stoccaggio di rifiuti in un’area non autorizzata dell’impianto ed oli esausti non gestiti correttamente.

 

Nella stazione di Torino Porta Nuova gli Agenti Polfer hanno rintracciato un trentacinquenne etiope che si aggirava nello scalo con una roncola in vista. Prontamente bloccato e accompagnato presso gli Uffici di Polizia di stazione veniva sottoposto agli accertamenti di rito da cui emergevano numerosi pregiudizi di polizia. L’uomo già noto alle Forze dell’Ordine è stato denunciato per  possesso di armi da taglio e la roncola sottoposta a sequestro.

 

Gli Operatori della Sottosezione Polfer di Torino Porta Susa hanno rintracciato in stazione due cittadini moldavi privi di documenti identificativi. Dagli accertamenti in banca dati di polizia sono emersi a carico di entrambi numerosi precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio. Accompagnati presso il locale Gabinetto di Polizia Scientifica per il fotosegnalamento sono stati successivamente posti a disposizione dell’ufficio Immigrazione per l’emissione del provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale.

Rapina farmacia ma viene preso a bottigliate da un pensionato

L’esito della rapina è stato certamente inaspettato per il rapinatore, mai avrebbe
pensato che il suo intento criminale finisse in quel modo.
Mercoledì pomeriggio, poco dopo le 16, l’uomo, un italiano di 45 anni, con diversi
precedenti di polizia a carico, a volto coperto, entra in una farmacia di corso Traiano.
Armato di coltello, minaccia il personale dell’esercizio e i clienti presenti, intimando a
questi ultimi di non muoversi. Si fa consegnare denaro contante da una dipendente,
più di 1000 euro, e si dirige verso l’uscita. Qui, però, per il rapinatore, le cose
prendono una piega inaspettata: prima di uscire, un cliente, un pensionato, lo
colpisce con una bottiglia, inoltre, fuggendo, sull’uscio della farmacia si ritrova
difronte gli agenti del Commissariato Mirafiori nel frattempo interventi.
L’uomo prova a darsi alla fuga ma viene immediatamente fermato e disarmato.
Mentre disarma il reo, uno degli agente intervenuti si ferisce lievemente ad una
mano con il coltello impugnato dal rapinatore. Il poliziotto sarà poi giudicato
guaribile in tre giorni.
Alla luce dei fatti, l’uomo è stato arrestato per rapina e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Delitto del suk: 12 anni all’omicida. La rabbia dei familiari della vittima

Lo Stato italiano ci ha gettato nella disperazione un’altra volta. La Giustizia è un sogno lontano”

LA CASSAZIONE CONFERMA LA PENA  PER L’ASSASSINO DI MAURIZIO GUGLIOTTA

Lo Stato italiano ci ha gettato nella disperazione un’altra volta. La Giustizia è un sogno lontano”. E’ profondamente delusa, amareggiata e ferita Carmela Caruso dopo aver visto svanire anche l’ultima speranza di una condanna un po’ più consona per l’assassino di suo marito, Maurizio Gugliotta. Venerdì 13 dicembre 2019, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dal Pubblico Ministero della Procura di Torino, dott. Gianfranco Colace, titolare del procedimento penale per l’omicidio del Suk avvenuto il 15 ottobre 2017, contro la sentenza di primo grado emessa il 20 marzo 2019 dal giudice del Tribunale torinese, dott. Stefano Vitelli, confermando la condanna a soli 12 anni per il profugo nigeriano di 27 anni Khalid De Greata, colui che ha accoltellato a morte il 51enne operaio di settimo Torinese e ferito l’amico che lo aveva accompagnato quel giorno al mercato del libero scambio.

Una pena lieve su cui ha pesato la seminfermità mentale riconosciuta all’imputato da due perizie psichiatriche e sulla base della quale è stata esclusa l’aggravante dei futili motivi: l’improvvisa aggressione coltello in pugno da parte del rifugiato nei confronti dei due amici, di cui neanche il superstite ha saputo fornire una spiegazione (il killer ha dichiarato di essersi sentito “offeso”), è stata in pratica attribuita alla patologia paranoide da cui sarebbe affetto De Greata. Il giudice ha applicato il massimo della pena prevista per l’omicidio non aggravato, 24 anni, sottratto il massimo previsto per la seminfermità, ossia un terzo, otto anni, ne ha aggiunti due per il tentato omicidio, arrivando a 18, e ha ridotto tutto di un terzo per lo sconto di pena determinato dalla scelta del rito abbreviato: risultato, 12 anni. Un verdetto apparso del tutto inadeguato alla gravità del crimine commesso che aveva destato la dura reazione in aula dei familiari di Gugliotta, i quali si aspettavano ben di più, e a poco è valso a lenire il loro dolore il fatto che, finita di scontare la sua condanna, l’imputato sarà sottoposto ad altri tre anni di misura di sicurezza in una struttura psichiatrica, da cui potrà uscire solo se e quando non sarà più ritenuto socialmente pericoloso. Così come la provvisionale di 150mila euro stabilita dal giudice per la moglie e per ciascuno dei tre figli come risarcimento: il killer è nullatenente.

Ma anche il Pm è rimasto molto perplesso e in aprile ha depositato ricorso per Cassazione contestando alcuni vizi della sentenza, in particolare laddove si escludeva l’aggravante dei futili motivi, e chiedendo pertanto alla Suprema Corte di annullarla nelle parti censurate con rinvio al Gup di Torino per un nuovo giudizio.

La vedova Gugliotta in fondo ci sperava, tanto che VENERDì, data in cui è stata fissata l’udienza, si è voluta recare a Roma per assistervi di persona. Ma nel pomeriggio è arrivata la notizia del non accoglimento del ricorso e la donna è comprensibilmente ripiombata nello sconforto. “Ho sentito il Pm che ripeteva che l’essere malati di mente non è una giustificazione per uccidere una persona e il difensore dell’assassino di mio marito che invece insisteva sulla seminfermità mentale e sulle due perizie, come nel processo di primo grado. Speravo davvero che qualcosa potesse cambiare, invece resterà tutto come prima – commenta amaro la signora Caruso che è stata assistita da Studio3A, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini – Sono profondamente amareggiata, delusa dallo Stato italiano, pensavo che avrebbe fatto di più per noi. Qualche anno in più di reclusione non ci avrebbero restituito mio marito, ma sarebbe stato un segnale importante per me e per i miei figli. E invece questo Stato ci ha rigettato nella disperazione: l’assassino se la caverà con 12 anni, niente. Io mio marito l’ho perso per sempre. Non è giusto, non lo accetteremo mai”.

Ancora più duro il commento del maggiore del tre figli della vittima, Daniele: “Orgoglioso di essere italiano? Mi dispiace ma con oggi il mio orgoglio è morto. Sono sempre più disgustato da questo Paese, da questo sistema. La giustizia in Italia è un sogno lontano”.

 

Nicola De Rossi / Studio 3A

Ryanair, parte la nuova rotta Torino-Bristol

Prende il via oggi la nuova rotta di Ryanair da Torino per Bristol, in Gran Bretagna. Il nuovo collegamento sarà servito dalla compagnia aerea irlandese su base settimanale, con operatività tutti i sabati fino al 28 marzo 2020.

La partenza del volo da Bristol è programmata alle 15:15 con arrivo a Torino alle 18:10; la ripartenza verso la Gran Bretagna è prevista alle 18:35 con arrivo a Bristol alle 19:30 (ora locale).

La nuova rotta è stata pensata principalmente in ottica incoming, per servire il traffico degli sciatori che scelgono le Alpi del Nord-Ovest italiano per trascorrere le loro settimane bianche e promuove Torino come destinazione ideale per gli sport invernali per i visitatori provenienti dal Regno Unito.

Al contempo, il volo Torino-Bristol permette ai viaggiatori piemontesi di visitare la destinazione britannica, designata dall’Unesco nel 2017 come Città del Film. Meta ricca di cultura e in cui si svolgono 11 Festival cinematografici ogni anno, Bristol è anche la porta d’accesso all’Inghilterra sudoccidentale, dove si trovano destinazioni turistiche di primaria importanza come la città di Bath.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport ha dichiarato: “Il collegamento da Bristol ha una forte valenza incoming: il nuovo volo va infatti incontro alle esigenze di viaggio dei visitatori britannici, che scelgono sempre di più le località sciistiche italiane per le proprie vacanze invernali e la nostra vocazione di Aeroporto della neve, per la vicinanza con impianti di risalita di primo livello, soddisfa di certo questo tipo di domanda”.

Chiara Ravara, Head of Sales and Marketing di Ryanair ha dichiarato: “Ryanair è lieta di annunciare la nuova rotta che collegherà Torino con l’aeroporto di Bristol, nel Regno Unito, e che opererà con una frequenza settimanale, nell’ambito dell’operativo invernale 2019-2020 da Torino. I viaggiatori in partenza da Torino possono ora prenotare un volo per Bristol fino a marzo 2020. Inoltre, il nostro investimento in questa nuova rotta contribuirà a posizionare Torino come meta perfetta per i viaggiatori in partenza dal Regno Unito – oltre a promuovere la regione Piemonte come destinazione sciistica ideale, con centinaia di km di piste”.

Giocavano alla guerra al Parco Colonnetti: denunciati due giovani

Nella notte di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Torino Mirafiori hanno denunciato due 19enni italiani per porto abusivo di armi o oggetti atti a offendere.
Durante un controllo straordinario nei parchi cittadini, i militari sono stati insospettiti dallo scintillio di torce accese in un’area interna del parco Colonnetti; nascosti da fitta boscaglia, due giovani erano intenti ad armeggiare con un affusto che riponevano in tutta fretta nel portabagagli di una macchina non appena hanno avvistato i carabinieri. Intimatogli di fermarsi e mettere le mani in alto e ben visibili, i Carabinieri hanno proceduto al controllo e alla perquisizione personale dei giovani e della loro auto. Sequestrati una carabina ad aria compressa munita di ottica di precisione, una pistola ad aria compressa riproducente una Glock 9×21, una busta contenente n. 3 scatole di pallini in metallo Calibro 4,5 e 12 bombolette contenenti CO2 per la ricarica.
Oltre al kit completo per “sparare” pallini in metallo, occultata dietro un albero vicino al veicolo, era stata nascosta anche un’ulteriore custodia in pelle, all’interno della quale i carabinieri hanno trovato un’altra carabina ad aria compressa con relativa ottica di precisione. In tasca dei ragazzi, i carabinieri hanno una modica quantità di marijuana.
Inutili le giustificazioni addotte dai due soldati per gioco, i quali tentavano di allontanare ogni sospetto riferendo di essersi isolati solo per verificare la funzionalità delle ottiche di precisione in ambiente notturno, sottacendo di aver potenzialmente destato anche molto timore in chi si fosse trovato a passare di notte nel parco, atteso che le armi ad aria compressa risultano del tutto simili a quelle reali.
Pur se gli accertamenti qualitativi effettuati hanno consentito di stabilire la bassa capacità lesiva degli strumenti, aventi una forza di lancio inferiore ai 7,5 Joule, non è esclusa la circostanza che le armi siano state effettivamente impiegate per esplodere tra la vegetazione dei pallini in metallo, pur nella disponibilità delle due persone.
Pertanto le armi, le ricariche e i pallini in metallo sono stati sequestrati in attesa delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria, innanzi alla quale i due giovani dovranno rispondere di porto di oggetti atti ad offendere in concorso.

Giovane di 23 anni muore investito. Arrestato conducente positivo all’alcoltest

Attorno alle 3 di questa mattina a Buriasco (TO), lungo la SP129, una Fiat Grande Punto condotta da un uomo di 41 anni di Cardè (CN), ingegnere, ha investito due ragazzi che stavano camminando a piedi a bordo strada insieme ad altri tre coetanei. Dei ragazzi investiti, uno di 23 anni, celibe, commerciante, è deceduto sul posto a causa dell’urto, mentre il secondo di 21 anni, anch’egli di Pancalieri, non ha riportato lesioni evidenti ed è stato condotto presso l’ospedale di Pinerolo per accertamenti, non in pericolo di vita. Il conducente del veicolo è risultato positivo all’esame etilometrico ed è stato arrestato da militari Stazione Luserna San Giovanni, intervenuti sul posto, con l’accusa di omicidio stradale.

“Supermercati sicuri”: arrestati tre rapinatori

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie sono stati incrementati i servizi di prevenzione generale da parte delle volanti della Questura e quelli di repressione dei reati posti in essere dalla Squadra Mobile. La presenza di denaro contante e l’aumento dell’ordinaria attività effettuata presso le attività commerciali porta un conseguente aumento dei reati predatori.

Mercoledì sera, gli agenti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile hanno arrestato tre cittadini italiani: V.S. e M. M., entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e A.A., pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e più volte arrestato da questo Ufficio. Negli anni ‘80 si è reso responsabile anche di omicidio plurimo e tentato omicidio in danno delle vittime dell’esplosione del palazzo sito in via Tonello quando lo stesso, insieme al fratello Roberto e altri, faceva esplodere tale abitazione per tentare una truffa all’assicurazione. Confessò il delitto dicendo: “Sono stato io, con il mio accendino, ad appiccare il fuoco che ha poi provocato lo scoppio”

Poco prima delle 20, il trio entra in azione: in due si travisano con dei caschi integrali da motociclista, lasciando l’autista ed auto appena poco lontano dal plesso commerciale individuato per commettere la rapina: un supermercato di Strada Altessano. Perpetrato il reato, però, i rapinatori vengono bloccati, poco dopo, dagli agenti della Squadra Mobile intervenuti a seguito del reato.

Le successive perquisizioni portano al rinvenimento di un revolver cromato Smith & Wesson calibro 357 Magnum con cui gli stessi avevano poco prima perpetrato la rapina, completo di 5 proiettili e pronto a far fuoco. Da accertamenti, è poi emerso che l’arma era stata rubata nel corso di un furto in abitazione in provincia di Torino, nei pressi di Ivrea.

I poliziotti recuperano anche la refurtiva della rapina: più di mille euro circa in contanti.

Gli investigatori ritengono che l’arma da fuoco utilizzata ed i caschi indossati possano rappresentare la firma del gruppo su altre rapine commesse recentemente a Torino. Sono, infatti, al vaglio degli inquirenti ulteriori eventi criminosi accomunati dalla medesima pistola e da rapinatori che utilizzavano dei caschi da motociclista.

 

La Scientifica nelle scuole

 Questo l’evento che il 13 dicembre ha visto i camici bianchi della Scientifica tra gli studenti delle scuole italiane.

La Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato è risultata vincitrice del progetto Scienza e Tecnologia per la sicurezza e la legalità denominato “Virtute e Canoscenza”. Il prestigioso riconoscimento ha dato vitaoggi a un evento nazionale che ha coinvolto le scuole, unendo la cultura scientifica ai concetti di legalità e sicurezza.

A Roma l’evento si è svolto presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR e ha visto la partecipazione del Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli.

A Torino, invece, l’incontro si è tenuto al Convitto Nazionale Umberto I di via Bligly e vi hanno partecipato le classi del quarto e quinto anno. Dopo il saluto delle Autorità, si è entrati nel vivo delle “indagini” insieme alle donne e agli uomini del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica. Agli studenti è stata data la possibilità di toccare con mano l’universo dellemetodologie delle scienze forensi moderne.

Densa l’agenda dei lavori: dagli interventi esplicativi, alle lezioni su specifiche tematiche quali l’intervento sulla scena del crimine, lo studio delle impronte digitali, le analisi chimiche e di genetica forense e molto altro. Gli studenti hanno potuto anche mettersi alla prova confrontandosi con gli esperti attraverso l’analisi e l’elaborazione di casi studio.