CRONACA- Pagina 930

Il giallo del cadavere di donna trovato nella Dora

I  vigili del fuoco hanno recuperato questa mattina un cadavere riaffiorato dal fiume Dora a Torino, nei pressi del ponte Emanuele Filiberto.

E’ una donna all’apparenza di oltre 70 anni. Presente anche la Polizia di Stato, allertata dalla segnalazione di un cittadino

Sul corpo non sono evidenti  segni di violenza, tra le ipotesi un malore o  un suicidio.

(foto archivio)

Sembravano caramelle ma erano dosi di cocaina

Producevano crack in casa, scoperto il laboratorio della droga, i carabinieri arrestano 4 persone

Nell’appartamento di San Giorgio Canavese, pentole e sostanze da taglio per “cucinare” il crack e la cocaina, stile Breaking Bad.

Cucinavano la cocaina per produrre crack. Un appartamento di San Giorgio Canavese era un vero e proprio laboratorio per la preparazione, il confezionamento e la vendita della droga. E gli arrestati non erano al livello del professor White della famosa serie tv Breaking Bad, ma anche loro si davano da fare nella preparazione della droga con pentole, sostanze da taglio e bilancini di precisione. Alcune persone avevano segnalato ai carabinieri di aver sentito uno strano odore provenire da quell’appartamento e un continuo viavai di ragazzi. Individuato l’alloggio, i carabinieri hanno atteso che uscisse uno dei ragazzi per entrare.  I militari hanno immediatamente percepito un forte odore, quasi irrespirabile. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, in collaborazione con i colleghi delle Stazioni di San Giorgio Canavese, Rivarolo e Castellamonte, hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio, 4 persone, tra i 23 e i 31 anni, di Castellamonte e San Giorgio Canavese. La perquisizione ha permesso di trovare 210 dosi di cocaina, circa 130 grammi, 190 scaglie di crack, circa 90 grammi, e tutto il materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi. Le dosi di droga erano camuffate da caramelle con involucro viola.
Sono stati accompagnati in carcere a Ivrea a disposizione AG, in attesa dell’udienza di convalida

La polizia consegna i tablet agli studenti

La scorsa settimana, la Preside dell’“Istituto comprensivo Pacinotti” di Torino ha contattato il Commissariato S. Donato per ricevere un aiuto nella consegna di 64 tablet alle famiglie dei ragazzi delle quattro scuole del Comprensorio (le elementari Boncompagni, De Filippo e Manzoni e la media Pacinotti) che ne erano sprovvisti.

Visto l’altro numero di beneficiari e considerato il fatto che alcuni risiedono al di fuori del quartiere S.Donato, per la distribuzione, avvenuta ieri, ci si è avvalsi anche dell’aiuto di volontari dell’ associazione ACMOS della rete “Libera”, che si sono occupati della consegna dei tablet alle famiglie che risiedono in altro quartiere; 40 tablet sono stati consegnati presso la sede centrale in via Vidua 3 ai nuclei residenti in prossimità della scuola, sotto la supervisione dei poliziotti del Commissariato; 13 tablet sono stati consegnati direttamente da una pattuglia del Commissariato a casa delle famiglie che risiedono leggermente più lontano dalla scuola. Insieme ai tablet è stata fornita anche una scheda dati per consentire la connessione ad Internet.

In arrivo il gel disinfettante sui mezzi Gtt

I mezzi pubblici torinesi di Gtt , oltre ai contenitori  di mascherine, saranno dotati anche di dispenser di gel disinfettante.

L’azienda torinese dei trasporti Gtt ha in circolazione  510 bus e 105 tram, nel complesso  10 mila corse al giorno  con 1200 conducenti.

Sono inoltre previsti  ulteriori 10 autobus  pronti  in caso di affollamento e  150 addetti, affiancati dai vigili, per presidiare le  fermate più affollate per evitare  assembramenti e fornire informazioni.

Misure specifiche per la linea 4, che per  frequenza è simile a quella dei giorni feriali.

 

(foto: il Torinese)

Ex infermiera muore nello schianto contro un tir

E’ morta una ex infermiera 66enne di Orbassano, dipendente dell’Asl Torino 3,  nell’ incidente stradale avvenuto ieri ad Alice Castello, in provincia di Vercelli.

La donna, che viaggiava sulla propria vettura, si è scontrata con un tir  sulla  provinciale 593.

I vigili del fuoco di Livorno Ferraris sono intervenuti per liberarla dalle lamiere, ma non è stato possibile salvarla.

Carabinieri non in servizio salvano pensionato imprigionato dalle fiamme

Tarda serata di ieri, in Lanzo Torinese, quattro  militari della  locale stazione dei carabinieri, liberi dal servizio, soccorrevano un pensionato  rimasto bloccato all’ interno propria abitazione, per un incendio divampato in  cucina.
L’anziano è stato trasportato in ospedale per intossicazione da fumo, ma non è  in pericolo vita.
L’immobile al momento non è agibile.
(foto archivio)

In arrivo una settimana di pioggia e temporali

Bel tempo fino a sabato ma l’arrivo di una perturbazione dal Baltico si estenderà su gran parte del Mediterraneo occidentale porterà tempo instabile da sabato sera

E per tutta la settimana sarà brutto, con  periodi soleggiati intervallati da rovesci e temporali. Pioverà in particolare tra domenica sera e lunedì, con temperature massime in discesa, in pianura e bassa collina, da 21-27 gradi di sabato a 17-21 successivi.

(foto: il Torinese)

È sano di mente l’omicida dei Murazzi

È stato ritenuto “sano di mente” e capace di intendere e di volere, Said Mechaquat, il giovane marocchino che nel febbraio dello scorso anno uccise con una coltellata alla gola Stefano Leo, ai Murazzi

L’assassino dichiarò che lo fece perché aveva visto felice quel ragazzo che incontrò per puro caso, mentre lui stava attraversando problemi personali.

Non risulta che l’omicida fosse totalmente o parzialmente incapace: non soffre di patologie mentali che possano aver inciso sulla decisione di assassinare Leo.

Questo quanto stabilito dai periti Maurizio Desana e Franco Freilone nelle oltre 100 pagine depositate nei giorni scorsi, in vista del processo.

Sgominata la “banda del buco” che svaligiava le sale slot

I carabinieri arrestano due persone. Per rendersi invisibili agli antifurti volumetrici strisciavano per terra con attrezzatura da speleologi, tute e caschi con lampade

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno eseguito due arresti, emesse dal Gip di Ivrea su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due albanesi specialisti nei furti alle sale slot perpetrati con la cosiddetta “tecnica del buco”.

Eseguivano sopralluoghi accuratissimi nei locali da colpire, studiando dove fare il foro alle pareti limitrofe per accedervi, individuare i sensori di allarme presenti, e la centralina di controllo da neutralizzare, per poi colpire muniti di tutte le attrezzature da speleologo, tute e caschi forniti di lampade. Per rendersi invisibili agli antifurti volumetrici strisciavano addirittura per terra, simulando quasi delle vere tecniche militari; a seguire, sfondavano le porte interne (smurando la cassaforte eventualmente presente) e forzavano le slot machine a colpi di mazza ferrata (anche venti per volta), impossessandosi infine del denaro ivi contenuto. Erano così diventati il terrore della sale da gioco della provincia di Torino, vittime di numerose incursioni predatorie. Il 3 gennaio dell’anno scorso, a Chivasso , avevano portato via oltre centomila euro in contanti. Tra gennaio e giugno 2019 è stata accertata la responsabilità dei due arrestati per 7 episodi delittuosi (5 in danno di sale slot e 2 presso abitazioni private), per un valore complessivo di circa 200.000 euro , ai quali vanno aggiunti gli ingenti danni provocati alle strutture murarie ed alle apparecchiature elettroniche. Le indagini dei militari dell’Arma hanno consentito non solo di identificarli, ma anche di localizzarli e catturarli in provincia di Caserta, con l’ausilio dei colleghi del Reparto Territoriale di Aversa.

Perchè non vengono sostituiti gli alberi morti di corso Principe Oddone?

Nella Circoscrizione 7, nel tratto della Spina 3 tra piazza Statuto e piazza Baldissera, non sono stati più piantati gli alberi 

 

I residenti della Circoscrizione 7 ( Aurora-Vanchiglia-Sassi-Madonna del Pilone) hanno da tempo segnalato al Settore Verde Pubblico del Comune di Torino il mancato ripristino degli alberi, che dovevano essere piantati nel corso dei lavori che hanno interessato il tratto della Spina 3 di collegamento tra piazza Statuto a piazza Baldissera.

Questo progetto, infatti, in origine avrebbe previsto anche la costruzione di pali bianchi ( come quelli dell’illuminazione presenti nella Spina 1) e la piantumazione del verde pubblico. Durante i lavori di esecuzione del progetto, gli alberi, però, furono piantati ma ammucchiati, in attesa di una loro definitiva piantumazione. Il risultato fu che molti di essi furono piantati morti o  morirono subito dopo, soprattutto quelli presenti tra corso Principe Oddone e via Sassari.

I residenti della Circoscrizione 7 hanno, così, ripetutamente evidenziato la problematica,  scrivendo al Settore Verde Pubblico del Comune di Torino, e ne hanno avuto in risposta l’indicazione che la piantumazione degli alberi sarebbe stata effettuata dalla stessa ditta appaltatrice dei lavori, senza che alcun onere gravasse sul Comune di Torino.

Nulla, ad oggi, però è stato fatto ed i residenti si chiedono cosa possa succedere nel caso in cui la ditta sparisca, a lavori ultimati, o fallisca.

Il rifacimento di Corso Principe Oddone risale ad un progetto più ampio che ingloba la Spina che taglia Torino da Sud a Nord, sostituendosi ai preesistenti binari del treno. Con l’interramento della ferrovia, il viale della Spina Centrale ha potuto riconnettere due parti di Torino che sono rimaste a lungo separate, divenendo uno dei principali assi Nord-Sud cittadini. Il viale della Spina centrale si sviluppa per una estensione di 12 chilometri, secondo quanto definito dal Piano regolatore generale risalente al 1995, elaborato dagli architetti ed urbanisti Vittorio Gregotti ed Augusto Cagnardi.

Il progetto iniziale che ha coinvolto la prima parte della Spina, che comprende il tratto 1 da corso Rosselli a corso Peschiera, realizzato tra il 1995 ed il 2000, ha visto la piantumazione al centro di querce piramidali e lateralmente della Tila cordata; a margine filari di arbusti  fioriti e di bagolari. Non passa certo inosservato l’igloo di Mario Merz, uno degli undici ‘oggetti d’autore”. Mentre nella Spina 2 da corso Peschiera a Piazza Statuto sono presenti, oltre alla stazione di Porta Susa e le ex Officine Grandi Riparazioni, di più difficile realizzazione è risultata la realizzazione della Spina 3, anche se lo scorso anno prendevano il via i lavori di completamento del Parco Dora- Spina 3.

Nel 2015, in seguito al decreto legge n. 133 del 12 settembre 2014, cosiddetto “sblocca Italia” del governo Renzi, grazie alla pressione esercitata a Roma dell’allora sindaco di Torino Piero Fassino, l’allora ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Del Rio consentì lo sblocco di denaro per completare una parte dei lavori del passante che conduceva da piazza Statuto a piazza Baldissera. La zona interessata dallo sviluppo della cosiddetta Spina 3 si sviluppa intorno al corso urbano della Dora Riparia, nella zona Nord di Torino, tra via Verolengo ed i corsi Potenza, Umbria e corso Principe Oddone. Ampia un milione di metri quadrati, la Spina 3 rappresenta circa l’1, 4 del territorio comunale (ad esclusione della collina). È stata interessata dai cosiddetti “programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio” che, proprio come suggerisce il loro stesso nome, avrebbero dovuto favorire e promuovere occasioni di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale, anche se, concretamente, non sempre è stato così.

Mara Martellotta