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Cancellato da aprile il volo Torino-Bruxelles Zaventem

Torino e il Belgio restano collegate grazie al trisettimanale per Bruxelles Charleroi di Ryanair

 Da metà aprile 2020 Brussels Airlines interromperà le operazioni sulla tratta Torino-Bruxelles Zaventem.

Si tratta di una decisione intrapresa dalla compagnia aerea che, per ragioni operative e a seguito di una ristrutturazione del proprio network, ha scelto di cancellare il collegamento tra il territorio piemontese e la capitale belga, con l’avvio della stagione estiva 2020.

Torino Airport è già al lavoro per favorire l’ingresso di nuove compagnie aeree interessate a questo collegamento.

Torino e il Belgio restano collegate da Ryanair con il volo trisettimanale per Bruxelles Charleroi, operato, nella stagione invernale 2019/2020, di lunedì, mercoledì e domenica e, nella stagione estiva 2020, di lunedì, mercoledì e venerdì.

Nella caffetteria sette lavoratori in nero

7 lavoratori “in nero”, sanzioni per 100.000 euro oltre alla proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Sono i numeri di un intervento della Guardia di Finanza di Torino che nei giorni scorsi ha controllato una nota caffetteria del canavese.

I Finanzieri della Compagnia di Ivrea, che hanno condotto l’attività, hanno potuto constatare che quasi l’intero staff del locale, 7 lavoratori, prestavano la loro opera totalmente “in nero” o irregolarmente, esposti in tal modo ad elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali.

Oltre alle gravi responsabilità inerenti l’assunzione del personale sono state riscontrate anche anomalie contabili ed amministrative, ora al vaglio degli inquirenti.

Tutto giovane il personale irregolarmente impiegato che ricopriva le mansioni di cuoco, barista e cameriere. La tutela dei giovani lavoratori viene perseguita con costanza anche al fine di evitare sfruttamenti da parte di esercenti poco lungimiranti e senza scrupoli.

Ora l’imprenditrice, come detto, rischia sanzioni sino a 100.000 euro e la sospensione dell’attività.

L’intervento della Guardia di Finanza ha indotto infine l’imprenditore alla regolarizzazione dei dipendenti i quali hanno quindi potuto beneficiare, così come previsto dalla legge, di una regolare assunzione e di un’adeguata copertura assicurativa.

Furto in 3 minuti, arrestata coppia di ladri

Borgata Aurora  

Hanno sfondato la porta d’ingresso per rubare oro e preziosi vari. Un furto durato tre minuti e ripreso dalle telecamere installate dal
proprietario nell’appartamento che si è accorto del furto in diretta sul suo smartphone. La vittima ha chiamato il 112 e l’immediato intervento dei carabinieri del Nucleo Radiomobile ha permesso di arrestare un ragazzo e una ragazza di 18 anni, domiciliati a Torino nel campo nomadi di strada dell’aeroporto, per furto.
È accaduto in un condominio piazza Chironi. I carabinieri sono riusciti a bloccare la coppia all’interno del condominio con in tasca la refurtiva e due cacciaviti utilizzati per aprire la porta. L’intera refurtiva, 6 fermacravatte e una telecamera, è stata recuperata. La coppia è sospetta di aver messo a segno altri furti.

Il dna incastra l’anarchico della bomba alle Poste

Arrestato dai carabinieri del Ros l’anarchico considerato responsabile di aver collocato una bomba di fronte all’ufficio postale di Genova l’8 giugno 2016. E’ stato incastrato grazie ai rilievi sul suo dna

 

I militari hanno eseguito l’ ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal  tribunale di Torino, su richiesta del gruppo Antiterrorismo della locale procura. Il provvedimento nasce da una più ampia attività investigativa del Ros sui gruppi anarchici radicali. L’8 giugno 2016, di fronte all’ufficio postale di Genova in via Gaetano Colombo, le telecamere di sicurezza avevano ripreso due soggetti con il volto travisato che piazzavano l’ordigno esplosivo vicino al Postamat. Determinanti, per l’individuazione e l’arresto, sono stati i rilievi sulle tracce lasciate da un guanto usato da uno dei due anarchici.

Aggredisce i finanzieri e scappa

Fermato per un controllo prima fugge, poi aggredisce a calci e pugni i Finanzieri. Arrestato. 

È accaduto la scorsa notte a Torino in corso Giulio Cesare, quando intorno alle tre un equipaggio del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnato nei consueti controlli di prevenzione in città, ha notato un uomo che si aggirava tra le auto in sosta.

Alla vista dei Finanzieri, il soggetto, un cinquantenne di origini senegalesi, già noto alle forze dell’ordine, è scappato tra le vie limitrofe inseguito dai finanzieri.  Una volta raggiunto, l’uomo, poco incline al controllo, ha dato il meglio di sé: prima il rifiuto di farsi identificare poi, durante il trasporto verso gli uffici del Comando, aggredisce i finanzieri a calci e pugni, che a fatica e solo con l’ausilio di un altro equipaggio giunto a supporto, riescono ad immobilizzarlo.

Nelle sue tasche un migliaio di euro in contanti di dubbia provenienza mentre nel suo trolley un centinaio di capi di abbigliamento di noti marchi di pregio contraffatti per un valore di circa 6.000 euro.

L’uomo, arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato rinchiuso presso il carcere Lorusso Cutugno di Torino, 

L’attività delle pattuglie “117” delle Fiamme Gialle si inserisce nella costante azione del controllo del territorio, tesa a prevenire e reprimere violazioni finanziarie ed episodi di microcriminalità per tenere sempre alto il livello di rispetto della legalità, in favore di tutti i cittadini onesti e rispettosi delle regole.

Minacce di morte ai calciatori: denunciato un ragazzo

La Polizia di Stato denuncia un giovane per tentata estorsione nei confronti di alcuni calciatori delle squadre di Lega PRO Pro Vercelli e Viterbese.

 

La Polizia di Stato, attraverso una complessa indagine telematica condotta dalla DIGOS e dalla Squadra Mobile della Questura di Vercelli, nonché dalla DIGOS della Questura di Viterbo, coordinate dalle rispettive Procure della Repubblica, è giunta all’identificazione di un giovane residente nella provincia di Catania, ritenuto responsabile di tentata estorsione nei confronti di un giocatore della Pro Vercelli e di un giocatore della Viterbese.

I calciatori, prima dell’inizio delle partite, si erano visti recapitare gravi minacce di morte se non avessero concorso alla sconfitta delle squadre di appartenenza nel turno di campionato di serie “C” del 29 settembre 2019.

Le minacce sono giunte sui cellulari delle vittime tramite messaggi Instagram e whatsapp ed erano tali da intimorire e seriamente influenzare le prestazioni calcistiche dei professionisti in campo ed erano del seguente tenore: sei nel mirino e può succedere una cosa molto brutta quindi occhio vivo a quello che accade che ci sono troppe scommesse sul due se salta la partita ti puoi considerarti sotto mirino”; “stai attento … perché domani se salta la partita pagherai molto amaramente un preavviso poi fai quello che vuoi”; “credimi veramente perché sarai sbalzato in aria se salta la partita”, “e puoi denunciare e tutto a me non frega nulla però sappi che sarai morto”, “a domani fai il tuo dovere e non succederà nulla”,dimenticavo anche se ti rifiuti di giocare e la partita salta ci vai sempre tu nel mezzo”, “quindi sistema tutto”. Frasi alle quali, per rendere maggiormente credibile la minaccia, il soggetto allegava anche una foto riproducente una scommessa di 2500 euro effettuata su un noto portale di scommesse.

L’indagine informatica è partita immediatamente grazie alla collaborazione degli stessi giocatori e delle società calcistiche interessate, che immediatamente hanno denunciato l’accaduto negli uffici della Polizia di Stato di Vercelli e di Viterbo.

I predetti uffici investigativi, attraverso una accurata elaborazione e analisi dell’immagine allegata alle frasi minatorie, nonostante l’autore avesse apportato delle modifiche per rendersi irrintracciabile, individuavano il conto gioco utilizzato dallo scommettitore. Le ulteriori e sofisticate indagini, condotte attraverso l’acquisizione di tutte le tracce telematiche lasciate dall’autore, hanno consentito di raccogliere ulteriori riscontri e individuare il responsabile.

Inquilino sotto sfratto sequestra delegato del proprietario dell’appartamento

Giovedì mattina, gli agenti della Squadra Volante intervengono in corso Sclopis su richiesta di un Ufficiale Giudiziario. Durante le fasi di uno sfratto, la persona che doveva lasciare l’abitazione si era barricata in casa con il delegato della proprietà dell’immobile.

Sul posto, gli agenti, non ricevono risposta dall’interno dell’alloggio ai ripetuti inviti ad aprire la porta, ragione per cui, vista la situazione, la sfondano. In una delle stanze dell’appartamento gli operatori trovano due persone: il locatario dell’immobile, un italiano di 58 anni, e il delegato della proprietà, quest’ultimo visibilmente scosso. Gli agenti, bloccano immediatamente il cinquantottenne, il quale subito dichiara loro di essere armato. Nel giubbotto dell’uomo, i poliziotti trovano altre 26 cartucce.

Gli agenti appurano poi che nella mattinata di giovedì si doveva dare esecuzione a uno sfratto per morosità al quale partecipavano, oltre al locatario e al delegato della proprietà, l’Ufficiale Giudiziario e l’amministratore di condominio. Tutto sembrava procedere regolarmentetanto che l’inquilino moroso aveva anche firmato l’atto. Terminate le pratiche, i quattro si erano diretti verso l’uscita, in ordine uscivano prima l’Ufficiale Giudiziario e poi l’amministratore di condominio. In questo frangente, però, l’affittuario chiudeva la porta d’ingresso trattenendo con sé l’ostaggio. Una volta soli all’interno dell’appartamento, il cinquantottenne, mostrandogli l’arma, aveva minacciato ripetutamente il suo interlocutore dichiarando anche intenzioni suicide, prima che gli agenti facessero irruzione nell’alloggio.

I poliziotti hanno poi appurato che le stesse intenzioni suicide erano state inviate tramite messaggio all’ex moglie. Il reo, con a carico alcuni precedenti di polizia, veniva poi arrestato per sequestro di persona a scopo di estorsione e denunciato in stato di libertà per minacce aggravate.

Paura per la bomba, ma era finta

A Settimo torinese gli artificieri dei carabinieri sono intervenuti  in via Cena sul luogo di ritrovamento di un  presunto ordigno che sembrerebbe presentare un timer. Il protocollo di sicurezza ha imposto l’ uso del cannoncino a distanza prima di avvicinarsi al manufatto. Contemporaneamente 2 cani antiesplosivi del nucleo carabinieri cinofili hanno effettuato  le dovute bonifiche dell’intera area. L’ordigno pare falso ma ben ricostruito.

Internet point sotto sequestro: impianto elettrico pericoloso

Giovedì mattina, poliziotti del Commissariato Barriera Nizza, insieme a personale dell’ASL TO1 – S.Pre.S.A.L. hanno effettuato un controllo di un locale commerciale adibito a Internet Point e Phone Center di via Berthollet nel quartiere San Salvario.

Agli operatori, il locale si è presentato in pessime condizioni igieniche. L’impianto elettrico, privo delle conformità, era di fattura precaria con rischio di sovraccarico, corto circuito o rischio elettrico a causa di contatto fisico con elementi sotto tensione. Il pavimento era attraversato da fili elettrici, in diversi punti si notava la presenza di muffe e materiali infiammabili. Il contatore elettrico era bloccato con un puntello al fine di evitare l’abbassamento automatico in caso di sovraccarico elettrico. Nel locale erano presenti numerosi computer e monitor accatastati. Accanto a questo materiale anche elettrodomestici di grandi dimensioni: un frigorifero, una lavatrice e uno scaldabagno.

Considerato il rischio per l’incolumità dei lavoratori e degli utenti della struttura commerciale si è proceduto al sequestro preventivo d’urgenza. Il locale si presentava inadeguato rispetto all’attività svolta sia dal punto di vista della sicurezza sia per la prevenzione degli incendi. Nel locale, inoltre, non era presente alcun estintore e il titolare non ha potuto esibire il documento sulla valutazione dei rischi in quanto in suo possesso.

Alla luce dei fatti, il titolare, un cittadino del Bangladesh di 41 anni è stato denunciato in stato di libertà

Topi d’appartamento in zona Santa Rita

Due uomini arrestati in flagranza di reato

Svegliato dal suono del campanello di casa, guarda attraverso lo spioncino e nota due soggetti armeggiare nella serratura della porta affianco. Accade nella mattinata di martedì, quando un cittadino italiano di 65 anni, accompagnato da un cittadino georgiano di 26, suonano ai campanelli delle abitazioni di un condominio in Corso Siracusa. Dall’interno di una di queste, un uomo li vede e decide di non aprire ai due individui, rimanendo dietro lo spioncino ad osservarli. I due, nel frattempo, suonano anche alla porta attigua e, non avendo ricevuto alcuna risposta, forzano la serratura. A questo punto, l’inquilino allerta la Polizia di Stato.
Nel frattempo, l’appartamento dei vicini viene messo a soqquadro e dal suo interno vengono trafugati un power bank, un cannello portatile a gas, e dolciumi vari. Giunto sul posto, il personale della Squadra Volante interviene, bloccando il giovane ventiseienne sulle scale, intento a scappare, mentre il sessantacinquenne viene scoperto nei locali della mansarda, dove aveva appena occultato una busta contenente strumenti atti all’effrazione.
I due sono stati arrestati in flagranza di reato per furto aggravato in abitazione.