Si terranno giovedì 30, alle 12,30, i funerali di Angelo Burzi, ex assessore regionale suicidatosi a 73 anni nella notte di Natale dopo essere stato condannato a tre anni nel processo Rimborsopoli. La cerimonia si svolgerà presso la Chiesa di San Filippo Neri di via Maria Vittoria 5.
Ragazza muore a 20 anni dopo un malore
DAL PIEMONTE Era molto conosciuta per le sue attività di volontariato, Lara Leopaldi, ragazza di 20 anni di Gravellona Toce, nel Novarese
Il 24 dicembre aveva avuto un malore in casa. La giovane era stata portata all’ospedale di Domodossola e, aggravatesi le condizioni, al Maggiore di Novara. Ma la ragazza non ce l’ha fatta. I funerali si svolgeranno domani.
Scritte murali contro il medico Matteo Bassetti sono comparse a Sauze d’Oulx, in alta Val di Susa, dove l’infettivologo riceverà questa sera la cittadinanza onoraria nel corso di una cerimonia al teatro D’Ou’ nel corso del convegno ‘Punti di vista sul virus e sulla pandemia’. “Green pass = ricatto”, “No Green pass”: queste alcune delle scritte, realizzate con vernice spray su cui indagano i carabinieri. Ieri i No Green Pass sui social avevano lanciato l’appello alla mobilitazione di protesta con appuntamento in piazza III Reggimento Alpini.
In questi giorni il Commissariato di P.S. Rivoli ha concluso un’indagine per reati di produzione e cessione di materiale pedopornografico, che ha visto come vittima una minore residente nel Torinese. L’operazione, coordinata dalla Procura dei Minori presso il Tribunale di Torino, ha portato all’esecuzione di perquisizioni in tutta Italia ed il sequestro di circa 300 immagini di contenuto pedopornografico.
L’operazione, partita lo scorso inverno, nasce dall’attenzione e l’intuito di un padre che un giorno decide di controllare l’account di un noto social utilizzato dalla figlia. Da un rapido controllo si accorge che la minore da qualche tempo ha una sorta di “fidanzatino”, apparentemente coetaneo, che l’ha avvicinata tramite la piattaforma social e con il quale si sente di frequente. Una volta conquistata la fiducia della vittima, il soggetto, da lei mai conosciuto personalmente, riesce con la manipolazione psicologica a farsi inviare immagini e video di contenuto pedopornografico, girati dalla stessa con il telefonino. Una volta ottenuto quanto richiesto, il presunto “fidanzatino”, passa all’estorsione, minacciandola che se non avesse inviato ulteriori foto e video, il materiale in suo possesso sarebbe stato inoltrato ad altre persone.
La minore non rivela a nessuno quanto sta subendo.
Il padre prova a fermare l’utente, dialogando con lui attraverso l’account social, senza successo. Decide così, un pomeriggio di febbraio, di varcare la soglia del Commissariato di P.S. Rivoli per sporgere denuncia.
L’indagine risulta da subito complessa, ad elevato contenuto tecnico. Il reato si è sviluppato nelle fitte maglie della rete informatica, costellata di barriere giuridiche fatte di “account” e “file log”.
I poliziotti, coordinati dalla Procura dei Minori del Tribunale di Torino, dopo mesi di lavoro riescono a dare un nome ed un cognome al profilo del finto fidanzatino, denunciandolo.
Molesta passeggera a bordo di un tram
Arrestato in corso Unione Sovietica
Nel giorno di Santo Stefano gli agenti della Squadra Volanti hanno arrestato un cittadino centrafricano di 32 anni per atti osceni aggravati.
L’uomo, dopo essere salito a bordo di un tram, aveva iniziato a molestare una passeggera, dapprima abbassandosi i pantaloni, per poi mostrarle le parti intime. La donna decideva allora di cambiare posto ma il trentaduenne dopo pochi istanti l’aveva raggiunta, continuando a mettere in atto gesti espliciti. La vittima, intimorita, aveva chiamato il 112 NUE. Vedendola al cellulare, lo straniero si era allontanato, raggiungendo la parte opposta del tram, pur continuando a fissarla. L’intervento dei poliziotti ha posto fine alla sua condotta.
In seguito ad ulteriori accertamenti è emerso come il soggetto si fosse già reso protagonista di un episodio analogo la scorsa settimana.
Condotto presso gli uffici di via Tirreno, il trentaduenne, privo di documenti al seguito, ha fornito un nominativo falso al fine di eludere i controlli.
Alla luce dei fatti, oltre all’arresto, è scattata la denuncia per gli atti osceni compiuti nei giorni scorsi e per falsa attestazione
PRECISAZIONE SULL’USCITA DALLA QUARANTENA PER I CONTATTI STRETTI DI UN CASO: LIBERI SUBITO DOPO ESITO NEGATIVO DEL TAMPONE ANTIGENICO O MOLECOLARE
Si ricorda che, in base alla Circolare Ministeriale dell’11 agosto 2021, per i contatti stretti la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo (effettuato presso strutture pubbliche o private) al termine dei periodi previsti per vaccinati o non vaccinati, sempre in assenza di sintomi. I soggetti che riceveranno l’esito negativo caricato sulla piattaforma Covid-19 potranno essere considerati liberi dalla misura della quarantena. Tale disposizione è valida anche per l’uscita dal periodo di quarantena degli studenti contatti stretti di un positivo.
“I casi di oggi sono oltre 20 volte superiori a quelli di un anno fa (erano 335 il 28 dicembre 2020 contro i 7.933 di queste ore), ma i ricoveri in intensiva sono meno della metà e quelli ordinari circa 1/3 rispetto al 28 dicembre 2020. Rispetto a un anno fa è cresciuta enormemente anche la capacità del sistema di eseguire i tamponi: erano stati poco più circa 5.400 in questo giorno di un anno fa e oggi sono stati oltre 71.500, con i laboratori per processarli passati dai 2 esistenti a inizio pandemia in Piemonte ai 45 di adesso” sottolinea il consulente strategico Covid della Regione Piemonte Pietro Presti.
INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nella settimana dal 20 al 26 dicembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 534.5 casi, in aumento (+62,9%) rispetto ai 328.1 della scorsa settimana. Il dato è in linea con quanto accade nel resto del Paese ed in Europa.
L’aumento maggiore si registra nella fascia di età 19-24 anni che sale a 932.9 casi da 352.1 con un aumento del 165% rispetto alla settimana precedente.
La fascia 25-44 anni sale a 764.3 casi dai 421.8 della scorsa settimana (+81,2%). Nella fascia 45-49 anni i casi si attestano a 505.4 dai 333.4 della settimana scorsa (+51,6%), mentre nella fascia 60-69 anni sono 341.3 in salita da 235 (+45,2). Sono 237.4 i nuovi casi di Covid tra i 70-79 anni, erano 189 la scorsa settimana (+25.6%). In aumento anche la fascia over80 che si conferma quella con meno casi: 141.4 questa settimana rispetto agli 88.3 del periodo precedente con un incremento del 60,1%.
IL 30 DICEMBRE IN PIEMONTE GIORNATA DI VACCINI SULLA NEVE
A Sestriere, Prato Nevoso ed Alagna, accesso diretto per la prima dose e possibilità di terza dose per chi quello stesso giorno ha già un appuntamento programmato in un hub del territorio
Per continuare a sensibilizzare la popolazione sulla campagna vaccinale, il 30 dicembre il Piemonte dedicherà una particolare giornata di vaccinazione sulle piste da sci, in tre delle sue principali stazioni invernali: Sestriere (Torino), Prato Nevoso (Cuneo) e Alagna (Vercelli).
L’iniziativa verrà realizzata in collaborazione con i Comuni e le Aziende sanitarie locali (Asl TO3, Asl CN1, Asl Vercelli) e i gestori degli impianti sciistici.
Sarà possibile ricevere la prima dose con accesso diretto o la terza dose nel caso di coloro che hanno già un appuntamento programmato in quello stesso giorno in uno degli hub vaccinali delle Asl piemontesi e che potranno cogliere l’occasione di una giornata sulla neve per ricevere il vaccino in alta quota.
Potranno accedere all’iniziativa gli over12 che hanno il domicilio sanitario in Piemonte. Le vaccinazioni si svolgeranno dalle 9.30 alle 15. A Sestriere in Piazzale Fraiteve n. 1 e ad Alagna presso l’Hub vaccinale del Comune in Piazza Rolandi, mentre a Prato Nevoso sarà possibile ricevere il vaccino nelle tensostrutture messe a disposizione dalla Protezione Civile, in collaborazione con la Croce Rossa, in via Corona Boreale 1. Anche qui sarà possibile accedere ad accesso diretto o prenotando sul sito di Prato Nevoso Ski.
“Un modo per avvicinarci al Capodanno continuando a sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza del vaccino – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso, insieme agli assessori al Turismo Vittoria Poggio e allo Sport Fabrizio Ricca -. Speriamo che per chi non ha ancora fatto la prima dose sia una occasione, un incentivo per riceverla, e per chi invece ha già l’appuntamento quel giorno per la terza dose un modo per ricevere la protezione del vaccino senza rinunciare a una giornata sulle nostre splendide montagne”.
Lo ha sorpreso alle spalle e gli ha rubato il portafogli con 4mila euro. Lo scippo è avvenuto in pieno centro di Torino, via Garibaldi, ai danni di un 65enne, che stava salendo sul suo furgone. Il figlio dell’uomo ha inseguito il giovane ladro algerino fino in piazza Palazzo di Città e lo ha fatto arrestare dai carabinieri.
Durante intervento in urgenza di neurochirurgia una donna viene fatta partorire, grazie ad un intervento combinato di neurochirurghi, ginecologi – ostetrici e neonatologi, presso l’ospedale Molinette di Torino. Salvate mamma e bimba
Nei giorni scorsi sono state salvate mamma e neonata presso la Neurochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Infatti, mentre la mamma veniva sottoposta ad intervento neurochirurgico in urgenza, in contemporanea per salvare la bimba che aveva in grembo è stata fatta partorire grazie ad un parto cesareo, che ha permesso di salvare la neonata, grazie all’intervento combinato di neurochirurghi, ginecologi – ostetrici e neonatologi.
La giovane donna di 33 anni, gravida alla 31° settimana, era stata trasferita presso la Città della Salute di Torino con riscontro improvviso di una lesione cerebrale che metteva in pericolo la sua vita.
La gravidanza era decorsa in modo fisiologico fino a quel momento, con benessere di mamma e feto.
La paziente, che fino a quella mattina stava bene, aveva iniziato ad avvertire una cefalea sempre più intensa con rapido peggioramento delle condizioni generali.
La situazione è apparsa subito molto seria, per cui ogni momento era prezioso per salvare la vita della donna.
Mentre i neurochirurghi concentravano tutti i loro sforzi per intervenire sulla donna, ginecologi –ostetrici e pediatri neonatologi si sono dedicati alla salute della bimba che la donna portava in grembo, la cui stessa sopravvivenza era messa in pericolo dalle condizioni della mamma.
E’ stato quindi necessario organizzare, in una lotta contro il tempo, l’espletamento del parto mediante cesareo in modo contestuale all’intervento neurochirurgico, indispensabile per la donna.
Il lavoro di coordinazione tra neurochirurghi, anestesisti, ginecologi, ostetriche e neonatologi ha permesso di trasformare in breve tempo una sala neurochirurgica dell’ospedale Molinette di Torino in una occasionale sala parto con tutto l’occorrente per assistere in emergenza mamma e neonata.
Un’équipe di ginecologi – ostetrici, appartenenti alla Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria, diretta dalla professoressa Chiara Benedetto, una di neonatologi della Neonatologia universitaria, diretta dal professor Enrico Bertino, e l’anestesista, dottoressa Giovanna Marchiaro, della Anestesia 4, diretta dal dottor Maurizio Berardino, si sono prontamente recati presso le Molinette per cercare di salvare anche la piccola.
I medici della Neurochirurgia universitaria, diretta dal professor Diego Garbossa, hanno eseguito nel frattempo tutti gli accertamenti necessari per la conferma diagnostica e per il tempestivo intervento.
La criticità della situazione ha richiesto l’exeresi immediata della lesione cerebrale, espletando nello stesso tempo il parto cesareo grazie all’allestimento di due diversi campi operatori in contemporanea.
L’intervento neurochirurgico è stato effettuato dal professor Diego Garbossa, dalla dottoressa Francesca Vincitorio, dal dottor Ludovico Comite e dal dottor Roberto Racca, con l’anestesista dottor Giorgio Passalacqua, della Anestesia e Rianimazione 2 ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna).
Il cesareo è stato effettuato dal professor Luca Marozio e dal dottor Maurizio Giarola, dell’équipe della professoressa Benedetto, senza complicanze.
La neonata è stata immediatamente affidata alle cure dei neonatologi, dottoressa Alessandra Coscia, dottoressa Elena Maggiora e dottor Pierclaudio Murru, dell’équipe del professor Bertino, presenti in sala operatoria con tutta la strumentazione necessaria alle cure di una bimba nata prima del tempo.
Dopo la prima assistenza in sala operatoria, la bambina è stata trasportata presso la terapia intensiva neonatale universitaria dell’ospedale Sant’Anna di Torino, dove ha già potuto abbracciare il suo papà, ed è amorevolmente assistita dalle cure del personale ed alimentata con il prezioso nutrimento della Banca del Latte umano.
Al termine della procedura la paziente è stata trasferita nel reparto di Neurorianimazione, diretto dal dottor Roberto Balagna.
La rapida ripresa della mamma ha permesso di trasferirla già dopo un solo giorno nel reparto di neurochirurgia e successivamente in quello di Ostetricia e Ginecologia universitaria del Sant’Anna, dove come grande regalo di Natale ha potuto incontrare la propria bambina nel reparto di Neonatologia universitaria.
Un bambino di due anni è stato ferito lievemente questa mattina, da calcinacci caduti da un palazzo in via Boston, a Torino.
Mentre il piccolo stava camminando sul marciapiede, probabilmente da un balcone si è staccato un calcinaccio che lo ha colpito di striscio. Il bimbo è stato portato all’ospedale Martini in codice verde e le sue ferite non sono gravi. Sul posto la polizia municipale con i vigili del fuoco intervenuti con l’autogru per mettere in sicurezza la facciata dell’edificio.
(foto archivio)
“Violenza stradale”, appello al Presidente Mattarella
Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Presidente,
torniamo a contattarLa dopo l’appello inviatoLe in occasione della grande mobilitazione di Roma del 23 febbraio 2020 per esprimere la nostra amarezza. Le chiediamo un Suo deciso intervento che possa scuotere i media, l’opinione pubblica e i decisori politici.
Troppe morti e lesioni gravi o gravissime, troppo alti i costi sociali di questa ecatombe, troppo carente ed episodica la sensibilizzazione dei nostri concittadini su queste tragedie che si perpetuano ogni anno:
21 novembre 2021 – Giornata Mondiale e Nazionale del Ricordo delle Vittime della strada: pochissimi riferimenti sui media, dalle più alte cariche dello Stato, anche i canali pubblici del Quirinale, nessuna parola sulla strage quotidiana causata dalla violenza stradale.
25 novembre 2021 – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: al confronto, martellanti e quanto mai opportuni servizi giornalistici, dibattiti sulle reti televisive, a tutte le ore del giorno, per più giorni, su tutti i media.
Restiamo profondamente turbati, al confronto, per la disparità delle iniziative di sensibilizzazione su questi due inaccettabili sciagure, diverse per loro natura, ma accomunate dalle medesime insensate e retrograde carenze culturali che ne sono alla base.
Secondo i dati ACI-Istat in un anno 3.500 morti e 250.000 feriti. Sulle strade italiane ogni 2,5 ore UN MORTO e 28,6 feriti/ora. Più di 600 pedoni morti, di cui più della metà investiti sulle strisce pedonali, gravissimo indicatore di inciviltà. Non chiamiamole disgrazie o incidenti. È VIOLENZA STRADALE.
Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 non ci piace sotto diversi aspetti: la cornice del piano è quella della deresponsabilizzazione di chi causa i sinistri, riconducendo il fattore “errore umano” a pura fatalità, nella previsione – e rassegnata accettazione – che i conducenti siano necessariamente distratti e, oltre ad impattare tra loro, non si possano accorgere della presenza di pedoni e ciclisti. Ricorrono nel piano continui e allarmanti richiami alla responsabilizzazione dell’utenza vulnerabile e alla protezione passiva quasi come se il fatto di essere vittime predestinate dipendesse da loro. Nessuna parola sulla necessità di introdurre una normativa sui dispositivi di moderazione, come tutti i paesi europei hanno fatto da almeno 30 anni. Questo è inaccettabile.
Questo piano poco o nulla dice sui necessari interventi repressivi del fenomeno, quando invece occorrerebbe potenziare i controlli di polizia stradale, oggi drasticamente ridotti a causa della diminuzione delle pattuglie in servizio, come quasi del tutto ignorata è l’adeguata formazione sui comportamenti pericolosi di guida e le varie implicazioni del fattore umano.
Signor Presidente, per la sensibilità da Lei sempre dimostrata, il Suo settennato non può che concludersi con un severo e fermo appello alla coscienza della Cittadinanza, dei Media, degli Organi di Governo, Legislativi ed Amministrativi affinché si possa interrompere questa violenza stradale perché sono tutte morti evitabili. Solo prevenendo la violenza motoristica con una strategia attiva di riduzione della velocità, delle opere di moderazione del traffico e di ridisegno dello spazio pubblico possiamo sperare di raggiungere la visione ZERO VITTIME. Parigi, Madrid, Barcellona, Bilbao, Bruxelles hanno già scelto di abbassare i limiti di velocità ed Helsinki ha raggiunto le zero vittime grazie al limite dei 30 km/h nelle aree urbane. Ai primi di ottobre 2021 il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione per abbassare a 30 km/h il limite di velocità in tutte le aree edificate: mentre l’Europa va verso il futuro, l’Italia torna indietro di decenni. La stessa Europa ha reso obbligatorio l’importantissimo dispositivo di limitazione automatica della velocità I.S.A. (Intelligent Speed Adaptation) da maggio 2022, ma il nostro Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili non ha ancora predisposto alcun provvedimento di recepimento.
Attualmente la PIRAMIDE DELLA MOBILITA’ ordina le seguenti priorità: Auto Privata- Trasporto Pubblico -Ciclisti -Pedoni, disabili e bambini. BISOGNA ROVESCIARLA: Pedoni, disabili e bambini -Ciclisti -Trasporto Pubblico -Auto Privata.
Le strategie di lungo periodo devono essere basate su una redistribuzione dello spazio pubblico, introduzione zone edificate a 30 km/h e una riduzione della principale causa di morte in circolazione: il parco auto non va semplicemente sostituito con mezzi più nuovi e meno inquinanti, bisogna ridurlo drasticamente.
Attendiamo con fiducia un riscontro per un incontro con Lei e autorità competenti in materia di cultura della strada, moderazione, controllo e riduzione del traffico.
Con profondo rispetto e stima
I familiari delle Vittime e utenti della strada
Referente del comitato promotore l’iniziativa: Rete Vivinstrada vivinstrada@outlook.it