Oggi pomeriggio, alle 15,17, al Sant’Anna di Torino con parto cesareo è venuto alla luce Andrea, figlio dell’ex sindaca Appendino e di Marco Lavatelli. Il piccolo pesa tre chili e 340 grammi. L’ex sindaca e il suo secondogenito sono seguiti dall’équipe ostetrica di Alessandra Coscia, pediatra della Neonatologia universitaria diretta dal prof. Enrico Bertino.
G20, Roma blindata
DALL’ITALIA E DAL MONDO
La parola d’ordine sarà sicurezza: oltre 5.000 unità di rinforzo ai presidi territoriale, zona rossa e stop al traffico. In arrivo i leader
Roma si prepara al vertice G20 che si terrà domani e domenica, 30 e 31 ottobre.
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Un francobollo dedicato alle Nitto ATP Finals
Poste Italiane comunica che oggi 29 ottobre 2021 viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo Sport” dedicato alle Nitto ATP Finals, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€.
Tiratura: trecentomila esemplari.
Foglio da ventotto esemplari
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
Bozzetto a cura della Federazione Italiana Tennis e ottimizzato a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
La vignetta riproduce il logo delle Nitto ATP Finals delimitato in basso dalle date “2021 – 2025” a indicare gli anni in cui Torino ospiterà il prestigioso torneo di tennis; sullo sfondo, in grafica stilizzata, uno skyline con i monumenti più rappresentativi del capoluogo piemontese.
Completano il francobollo la leggenda “IL GRANDE TENNIS A TORINO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo Spazio Filatelia Torino.
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.
Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione e una tessera filatelica, al prezzo di 18€.
Ottobre 2021,un pomeriggio calcistico come tanti, una partita di campionato tra dilettanti under 19,Villarbasse-Lesna Gold, siamo nei minuti di recupero finali della gara:
l’arbitro Angela Benfante viene colpita alla nuca da una violenta pallonata: la direttrice di gara cade a terra, svenuta! tutti increduli sia in campo che sugli spalti, lo stupore, il terrore e la preoccupazione s’impadroniscono del terreno di gioco e degli spalti e blocca tutti i presenti tranne uno! Il giovane capitano del Lesna Gold Simone D’Avolio che con freddezza e lucidità presta subito soccorso all’arbitro impedendo il peggio. Il ragazzo sa cosa fare, ha frequentato il corso di primo soccorso e salva la vita della donna arbitro!
Il bellissimo gesto compiuto da di Simone D’Avolio non sfugge al Comitato Nazionale Sammarinese Fair Play che si complimenta con il capitano D’Avolio conferendogli la “Menzione D’Onore Fair Play” per il corretto e tempestivo intervento in campo, interpretando uno dei principi del Decagolo internazionale della Carta del Fair del Fair Play, presentata nel 1975 da C.I.F.P. che al punto 9 recita così: “Portare aiuto a ogni atleta e sport la cui vita sia in pericolo”. Bravo Simone: campione nella vita e poi nello Sport.
Vincenzo Grassano
Sabato 30 ottobre, nella parte nord-est della città, avrà luogo, la manifestazione podistica competitiva denominata ‘100 Km delle Alpi’ con partenza alle ore 10.00 da piazza Castello e arrivo nel territorio del Comune di Point Saint Martin.
Il percorso di gara si snoderà lungo viale I Maggio, Rondò Rivella, corso Regio Parco, lungo Dora Siena, il ponte Emanuele Filiberto, lungo Dora Colletta, il ponte Washington, parco Colletta, la pista ciclabile di lungo Dora Voghera e quella di lungo Po Antonelli, il Ponte Sassi (su marciapiede), via Agudio (su marciapiede), viale Suor G.F. Michelotti fino a via Nietzsche, strada del Meisino, corso Casale fino al confine con San Mauro Torinese e proseguirà fuori città fino all’arrivo nel comune di Point Saint Martin.
Sul territorio di Torino la gara avrà un impatto lieve della durata di circa 1 ora e mezza e, alle ore 11.30, anche l’ultimo atleta dovrebbe varcare il confine comunale. Gli attraversamenti stradali del percorso, solo nel primo tratto e fino a corso Novara per circa 15 minuti, saranno chiusi e presidiati dalla Polizia Municipale e dai volontari dell’organizzazione della manifestazione, dopodiché saranno effettuate chiusure a staffetta con i motociclisti.
Stazioni sicure, controlli straordinari della Polfer
838 persone controllate, 88 bagagli ispezionati e 22 stazioni presenziate: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure”, promossa dal Servizio Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che nella giornata del 26 ottobre scorso, ha visto impegnati 92 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni del Piemonte e Valle d’Aosta.
Gli agenti della Polfer hanno effettuato servizi di vigilanza nelle aree ferroviarie mirati al potenziamento dei dispositivi di controllo nelle stazioni, a bordo treno e lungo linea, con particolare attenzione agli obiettivi sensibili ricadenti nel territorio di competenza e ai convogli internazionali provenienti da Svizzera e Francia, al fine di incrementare il livello di sicurezza.
I controlli hanno interessato viaggiatori e bagagli al seguito, mediante l’uso di metal detector, nonché i depositi bagagli, effettuando verifiche sull’esatta procedura di ricezione e custodia.
A Torino, nella stazione di Porta Nuova, i servizi sono stati effettuati congiuntamente al personale del Reparto Prevenzione Crimine e alle Unità Cinofile.
A Torino Porta Nuova è stato denunciato un quarantaseienne romeno per violazione del divieto di accesso all’area ferroviaria, Daspo Urbano, comprensiva della zona parcheggi auto adiacente alla stazione, dove è stato rintracciato. La misura preventiva è stata emessa dal Questore di Torino lo scorso mese di aprile, con validità annuale. L’uomo è stato altresì sanzionato amministrativamente per l’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore.
A Novara il personale polfer ha denunciato un ventiduenne marocchino per inottemperanza all’ordine di abbandonare il territorio nazionale emesso dal Questore di Siracusa lo scorso mese di settembre, contestualmente gli è stato notificato un nuovo ordine di allontanamento entro 7 gg, emesso dal Questore di Novara.
Gli operatori polfer in servizio presso la Sottosezione di Domodossola (VB) hanno denunciato un quarantatreenne italiano, senza fissa dimora, per danneggiamento. A seguito di indagini l’uomo è stato identificato quale autore del danneggiamento di alcune obliteratrici presenti in stazione, avvenuto circa due settimane fa.
Il personale del Posto Polfer di Novi Ligure, durante i servizi presso la stazione di Serravalle Scrivia (AL), ha elevato due sanzioni amministrative per violazione al Regolamento di Polizia Ferroviaria, nei confronti di due iracheni di 23 e 34 anni che hanno pericolosamente attraversato i binari ferroviari.
Dopo la condanna definitiva
Lo scorso giovedì pomeriggio, a seguito della emissione del provvedimento restrittivo della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino che l’ha condannata ad espiare una pena di 3 anni, 8 mesi e 26 giorni di reclusione, è tornata in carcere la dottoressa sessantaseienne di Torino, nota per la lunga vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta, inerente a cure a malati di cancro con metodi non convenzionali. La donna, ritenuta responsabile del reato di omicidio colposo, aggravato dall’omissione dell’obbligo giuridico di impedire l’evento e dalla previsione dell’evento stesso, è stata rintracciata ed arrestata dai poliziotti del Comm.to Barriera Nizza dell’Ufficio misure di prevenzione, sicurezza e cautelari a poche ore dalla ricezione del provvedimento ristrettivo a suo carico.
Protezione civile: nuove attrezzature a Chieri
Saranno acquistati un gruppo elettrogeno e una torre faro
Il Comune di Chieri ha deliberato l’acquisto di un gruppo elettrogeno e di una torre faro, attrezzature che saranno date in comodato d’uso gratuito all’associazione Protezione Civile Volontariato ODV: lo comunica l’assessore all’Associazionismo Paolo RAINATO. «Abbiamo effettuato una ricognizione e individuato ciò che necessita ai fini di migliorare l’operatività della Protezione Civile, soprattutto quando si verificano eventi estremi come alluvioni, “bombe d’acqua” o frane. La spesa per queste nuove attrezzature si aggirerà tra i 20 e i 30mila euro. Il gruppo elettrogeno e la torre faro saranno a disposizione dell’associazione Protezione Civile Volontariato ODV, che è la prima nata in città e con una lunga esperienza, con il compito di coordinarne l’utilizzo tra le organizzazioni di volontariato di protezione civile di Chieri. Questo importante investimento è anche un modo per ringraziare i volontari della Protezione Civile per l’impegno profuso durante la fase più critica della pandemia, un impegno che prosegue e che li vede presenti in modo continuativo presso il polo vaccinale dell’AslTO5».
Frattura del setto nasale e denti spaccati, questo è il drammatico epilogo di un controllo di polizia, in zona Mirafiori nord, effettuato da due poliziotti delle volanti di Torino, nei confronti di un extracomunitario senegalese pluripregiudicato e addestrato a picchiare.
E’ il commento di Eugenio Bravo, segretario del siulp
Ci chiediamo, continua Eugenio Bravo, quando sarà disponibile questo benedetto taser, necessario per frenare la violenza di questi malviventi, e soprattutto ci chiediamo che tipo di sanzione penale intenderanno adottare nei confronti di un aggressore che, infischiandosene dell’autorevolezza delle forze dell’ordine ha pensato bene di reagire con calci e pugni, ferendo gravemente i poliziotti.
Dire che non è possibile lavorare in questo modo, è un eufemismo.
È tempo che il Parlamento metta in atto misure severe nei confronti di chi aggredisce un appartenente alle forze dell’ordine che rappresenta lo Stato e la sua forza.
Diversamente non sarà possibile pensare di continuare a subire queste violenze inaudite.
Gli apprezzamenti e le parole di conforto della classe politica sono sicuramente importanti, ma sono perfettamente inutili se non seguono misure concrete che tutelino veramente e seriamente le forze dell’ordine.
Rappresentare lo Stato quando lo Stato sembra volere abbandonare le forze dell’ordine, non è sicuramente incoraggiante e tantomeno utile per garantire la sicurezza del Paese.
Indagine Covid, dibattito in Consiglio regionale
Approvata la relazione di maggioranza sulla gestione dell’emergenza Covid in Piemonte. Quella che in termine tecnico è stata definita “Indagine conoscitiva in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 sul territorio piemontese” all’interno della Commissione Sanità, aveva infatti prodotto due relazioni e quella di minoranza è stata respinta. I due schieramenti hanno votato per i rispettivi documenti.
Nell’illustrare la relazione di maggioranza Alessandro Stecco (Lega), presidente della Commissione Sanità, ha spiegato che “la mozione che ha portato all’istituzione del gruppo di lavoro prevedeva non solo un’analisi dei dati e delle misure adottate per contrastare il Covid ma anche un’analisi storica delle politiche e degli scenari degli ultimi decenni della sanità piemontese: compito che è stato svolto attraverso 21 audizioni che hanno evidenziando criticità e punti di forza”.
“La Sanità regionale, indebolita dai tagli e dalle necessità legate al Piano di rientro, si è trovata ad affrontare un’emergenza epocale senza un piano pandemico – ha sottolineato –. Nonostante ciò, il Piemonte ha in molti casi anticipato strategie e risposte che sono state riproposte a livello nazionale e internazionale, a cominciare dal contact tracing e dalle iniziative per la scuola sicura. Molto è stato fatto per implementare la medicina territoriale e l’emergenza ospedaliera: l’istituzione del Dirmei si è rivelata una chiave di volta per affrontare la situazione in un contesto di difficoltà strutturale di partenza. Non va dimenticato, inoltre, che il Piemonte è stata la prima regione a dotarsi di una piattaforma informatica. Le linee guida per la telemedicina, gli sforzi fatti per aumentare i posti di terapia intensiva e subintensiva, nonché l’incremento dei laboratori per l’analisi dei tamponi hanno dimostrato inoltre l’elevata capacità di risposta del Piemonte”.
Presentando la relazione di minoranza, Daniele Valle (Pd), coordinatore del gruppo di lavoro, ha sottolineato come l’indagine abbia “consentito di evidenziare lacune e ritardi nell’affrontare una situazione certamente nuova ma che avrebbe richiesto risposte più tempestive e strutturate”.
“L’indagine – ha aggiunto – ha approfondito diversi punti, anche se in qualche caso la Giunta è sembrata come volerli rimuovere. La pandemia ha colto tutti di sorpresa e lascia tuttora interrogativi sulla sua evoluzione: si poteva senza dubbio fare di più e meglio per quanto riguarda le evidenti carenze nella catena di comando, le politiche per il tracciamento, il ritardo negli interventi per le Rsa e l’incertezza nella scelta e nella gestione delle strutture Covid. Ci sono problemi che dovremo affrontare nei prossimi mesi, a cominciare dalla catena di comando con ruoli spesso sovrapposti e confusi e dalla redazione del Piano sociosanitario regionale per darne una più compiuta organizzazione”.
“Mi preoccupa il domani – ha concluso – perché le risorse per il personale medico a tempo determinato stanno finendo, i bisogni di cura sono migrati verso il privato e le liste d’attesa si sono allungate a dismisura. La sfida che abbiamo di fronte è recuperare le liste d’attesa e coloro che si sono allontanati dal Sistema sanitario regionale per veder garantito il diritto alla salute”.
Paolo Bongioanni (Fdi) ha osservato come dalla relazione di maggioranza emerga “la necessità di investire sul capitale umano in Sanità e di rafforzare la medicina di territorio. La Regione ha avuto capacità di reazione immediata a cominciare dall’aumento dei laboratori di analisi, passati da 2 a 32, e delle terapie intensive”.
Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello e il capogruppo Raffaele Gallo, ha sottolineato come “sia necessario analizzare ciò che non ha funzionato per non ripetere gli errori. È innegabile che nel 2019 la Sanità piemontese abbia ereditato problemi strutturali ma le sue condizioni erano notevolmente migliorate rispetto al 2014. Il Piemonte sta tuttora continuando a fare pochi tamponi, così come è stata evidente la confusione tra posti letto Covid e non Covid nella prima e nella seconda ondata”.
Alberto Preioni, intervenuto per la Lega con Andrea Cane e Riccardo Lanzo, ha definito la relazione di maggioranza “un grande lavoro di trasparenza a disposizione di chiunque lo desideri. Il Piemonte non è partito al pari delle altre regioni a causa dei Piani di rientro e dei tagli attuati negli anni dal Governo, mentre l’Assessorato e il Dirmei si sono impegnati nel cercare soluzioni e offrire risposte. Sarà importante assumere e favorire borse di studio per guardare al futuro con maggiore serenità, così come continuare nello sviluppo delle Usca e delle cure domiciliari per curare le persone a casa”.
Francesca Frediani (M4o) ha evidenziato “la necessità di concentrarsi sul nuovo Piano sociosanitario regionale e sul rafforzamento della medicina territoriale per permettere ai cittadini di accedere in tempi brevi ai servizi. La decisione di chiudere le scuole in anticipo rispetto alle altre regioni si è rivelata piuttosto saggia ed è importante ora intervenire sui trasporti per poter continuare ad assicurare la didattica in presenza”.
Per Sarah Disabato (M5s) “il lavoro svolto nel gruppo di lavoro ci permetterà di non commettere in futuro gli errori fatti in passato. È necessario concentrarsi sulla prevenzione e sul monitoraggio degli agenti infettivi per evitare il proliferare di pandemie”.
Marco Grimaldi (Luv) ha rilevato che “il Piemonte a inizio pandemia non sapeva neppure di cosa disponesse nelle sue file, a partire dai Dpi e si è mossa una ventina di giorni dopo rispetto alla Lombardia e ad altre regioni per procedere all’approvvigionamento. Le Rsa, inoltre, sono state abbandonate a se stesse”.
Silvio Magliano (Moderati) ha espresso la necessità “di fronte a quanto accaduto, di capire cosa non abbia funzionato e di non esitare a riconoscere che nell’attività di governo qualche volta si possono commettere errori”.
Per Paolo Ruzzola (Fi) “la Sanità piemontese ha fronteggiato l’emergenza con coraggio, a cominciare dal personale sanitario e parasanitario e dai volontari. Abbiamo affrontato la pandemia con svantaggi dovuti a carenza di strutture, laboratori e personale e con un sistema informatico e manifatturiero inidonei per il tracciamento e la produzione di mascherine. Ci sono stati errori a tutti i livelli ma avremmo forse potuto essere meno impreparati con una Sanità in condizioni migliori e, nonostante alcune carenze, non è stato lasciato indietro nessuno”.
Per Mario Giaccone (Monviso) “la relazione di maggioranza tende a evidenziare come il Piemonte abbia saputo affrontare una situazione del tutto inedita mentre quella di minoranza evidenzia con garbo i limiti dell’organizzazione e della regia generale. I dati raccolti e alcuni limiti sono oggettivi: la minoranza non ha inteso speculare sulle difficoltà per non aggiungere problemi”.
Prima della votazione finale l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha sottolineato che “se vogliamo parlare di un ‘caso Piemonte’, esso risiede forse nel fatto che oggi la regione è tra le zone con le maggiori condizioni di sicurezza, frutto dell’impegno e dei sacrifici di tutti”.
“Lungi da noi l’idea di dire che nessuno ha sbagliato – ha dichiarato – perché solo chi non fa non sbaglia. È indubbio che la Sanità piemontese al momento dello scoppio della pandemia fosse debole, ma è un fatto che chiunque abbia avuto bisogno di un ricovero in terapia intensiva o ordinario lo abbia avuto. La risposta degli ospedali è stata efficiente e la medicina del territorio è stata potenziata”. “Abbiamo inoltre affrontato l’emergenza con armi spuntate – ha concluso – ma grazie a un protocollo all’avanguardia elaborato nell’aprile 2020 abbiamo curato a casa 48mila persone in un momento di incertezza e con un quadro normativo confusionario in cui ogni settimana cambiavano le carte in gioco e non va dimenticato che l’indagine sulle Rsa è stata archiviata. Abbiamo poi cercato in ogni modo di fornirci di dispositivi Dpi, ma non di rado i nostri acquisti venivano bloccati, abbiamo riposto nei magazzini i ventilatori fornitici dalla struttura commissariale perché si rompevano e ne abbiamo acquistati di nuovi, abbiamo assunto medici a tempo determinato perché erano gli unici che il Governo ci ha consentito di assumere e realizzato una piattaforma per il tracciamento quando all’inizio della pandemia disponevamo di un semplice file Excel. Le sfide che ci attendono ora sono il nuovo Piano sociosanitario e la riduzione delle liste d’attesa”.