CRONACA- Pagina 9

Termosifoni accesi da oggi

Da oggi mercoledì 15 ottobre, a Torino si potranno accendere i riscaldamenti in casa e sui luoghi di lavoro.

Le temperature registrate e quelle previste per i prossimi giorni hanno fatto propendere per la conferma del calendario ordinario stabilito dalla normativa nazionale che, in base alla zona climatica in cui si trovano le diverse città, stabilisce periodi, limiti di temperatura per gli ambienti e numero massimo di ore di accensione durante la giornata.

A Torino il funzionamento di tutti gli impianti termici è regolamentato come segue:
– periodo di accensione: dal 15 ottobre 2025 al 15 aprile 2026; ore giornaliere massime consentite: 14, dalle 5:00 alle 23:00;
– temperatura massima consentita: 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli edifici a esclusione di quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, il cui limite rimane invariato a 18°C + 2°C di tolleranza.

Al di fuori del periodo di accensione consentito e senza alcuna ulteriore disposizione delle Autorità, gli impianti termici possono essere attivati dal Responsabile solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, per una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria (7 ore).

Per alcune tipologie di edifici, come ospedali, cliniche, case di riposo, scuole dell’infanzia e nidi, la normativa prevede condizioni di esercizio più flessibili, sia rispetto al periodo di accensione che ai limiti di temperatura, in relazione alla funzione e alla particolare esigenza di comfort degli ambienti.

L’Amministrazione comunale invita cittadini e cittadine ad adottare sempre comportamenti responsabili e buone pratiche che riducano i consumi energetici a vantaggio dell’ambiente e delle bollette.

Il periodo di accensione dei riscaldamenti terminerà il 15 aprile 2026, salvo nuove disposizioni.

TORINO CLICK

Presidio pro Pal davanti alla Rai

Ieri sera davanti alla sede Rai di via Verdi a Torino alcune decine di manifestanti pro Pal hanno dato vita a un presidio contro la partita di calcio Italia Israele tenutasi a Udine. Sono stati esposti striscioni contro Israele e contro il Governo.

Cesana si tinge di rosa per la prevenzione del tumore al seno

CESANA TORINESE – Anche quest’anno Cesana si colora di rosa per la prevenzione del tumore al seno.

L’Amministrazione Comunale di Cesana aderisce anche quest’anno alle iniziative della campagna della prevenzione del tumore al seno “La Regione si colora di rosa. Insieme per la prevenzione”, giunta alla sua quarta edizione.

E lo fa con un doppio appuntamento domenica 19 ottobre.

Sono infatti due i momenti che contraddistinguono la giornata di Cesana, anzi tre perché al termine ci sarà il terzo tempo con l’aperitivo in piazza Vittorio Amedeo offerto dalla Pro Loco di Cesana.

Ma prima si cammina. Domenica 19 ottobre anche a Cesana si cammina per la ricerca.

Cesana sarà una delle tappe della dodicesima edizione della Pink Parade Pittarosso, una camminata non competitiva per sostenere la ricerca sui tumori femminili e sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione.

La Pittarosso Pink Parade partirà come evento diffuso alle ore 9,30 da piazza Vittorio Amedeo per raggiungere la frazione Bousson e fare ritorno a Cesana.

Al rientro dei camminatori alle ore 11,15 presso la Sala Formont di via Pinerolo 0 a Cesana ci sarà l’incontro con il dottor Ferrando dell’Associazione ANDOS Odv (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno).

L’Associazione ANDOS promuove il progetto “La Regione si colora di rosa. Insieme per la prevenzione” dal 2022 in collaborazione con l’ANCI e la Consulta Regionale Femminile del Piemonte per diffondere la cultura della prevenzione e per promuovere i programmi di screening.

Al termine il terzo tempo con l’aperitivo in rosa in piazza Vittorio Amedeo.

Il Sindaco Daniele Mazzoleni invita alla partecipazione: “La nostra Amministrazione Comunale, come già lo scorso anno, ha aderito con grande piacere alla campagna di prevenzione del tumore al seno. Aspettiamo tutti in rosa domenica mattina in piazza Vittorio Amedeo per colorare la piazza e per dar voce alla campagna. Ringraziamo sin d’ora tutti coloro che vorranno partecipare a questa iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare sul tema e di raccogliere fondi per la ricerca”.

La Consigliera Comunale Clementina Pansoya Di Borio che ha curato l’iniziativa aggiunge: “Abbiamo aderito a questa iniziativa per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione. Oltre a chi ha aderito già alla Pittarosso Pink Parade e camminerà indossando il kit rosa dell’iniziativa, domenica raccoglieremo altre donazioni liberali che verranno devolute all’Associazione ANDOS promotrice della campagna “La Regione si colora di rosa. Insieme per la prevenzione”. Nell’invitare tutti alla camminata di un’oretta per Bousson e poi all’incontro con il dottor Ferrando, ricordo di partecipare indossando qualcosa di rosa al fine di avere anche un bel colpo d’occhio a testimonianza di questo impegno”.

La campagna “Pink is better” fa tappa a Sauze d’Oulx 

SAUZE D’OULX – Anche quest’anno Sauze d’Oulx si tingerà di rosa per sostenere la campagna di lotta ai tumori femminili “Pink is better”.

L’appuntamento è per giovedì 16 ottobre dalle ore 16.30 al Parco Giochi di Sauze d’Oulx.

Una camminata/corsa, rigorosamente in rosa, aperta a tutti per la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere la lotta contro i tumori femminili della Fondazione Veronesi per la lotta contro i tumori femminili.

Come già negli anni scorsi si attende un’ondata rosa che colorerà il paese con un unico obbiettivo: divertirsi e fare del bene.

Tutto il ricavato verrà devoluto alla fondazione Veronesi.

La donazione minima per partecipare all’evento è di 15€.

Per chi volesse contribuire senza partecipare, le donazioni saranno graditissime. Perché in questo caso davvero, l’importante è aiutare!

Per ulteriori info e iscrizioni è possibile contattare: Chicca 3339049080, Denni 3404024791, Giulia 3403944186, Paoletta 3662111115 e Paola 3395731160.

Il Sindaco Mauro Meneguzzi plaude all’iniziativa: “Come Amministrazione Comunale siamo lieti di poter ospitare anche quest’anno a Sauze d’Oulx una tappa di questa fondamentale campagna nazionale di lotta ai tumori femminili. Il grazie va alle organizzatrici e anticipatamente a tutti coloro che vorranno venire a correre o camminare nelle vie del nostro paese per l’occoasione addobbato di rosa, dando così un contributo importante alla ricerca”.

ASL TO4, OPI Torino: “Nessun infermiere in servizio risulta coinvolto nelle indagini”

 

TORINO, 14 ottobre 2025 – In merito alle notizie di cronaca relative alle indagini che hanno interessato l’ASL TO4, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino precisa che, secondo le informazioni attualmente disponibili, nessun infermiere in servizio, a nessun livello di responsabilità, risulta coinvolto nelle inchieste coordinate dalla Procura di Ivrea.

«Si specifica che nessun infermiere attualmente in servizio a nessun livello di responsabilità risulta coinvolto nelle inchieste relative alla ASL TO4 che stanno in questi giorni catalizzando l’interesse dei media locali e nazionali» dichiara Ivan Bufalo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino.

Le indagini, che coinvolgono complessivamente 38 persone tra dirigenti, medici e professionisti, riguardano ipotesi di reato quali turbativa d’asta, truffa, corruzione, abuso d’ufficio, esercizio abusivo della professione sanitaria e maltrattamenti. Al centro del procedimento vi sarebbero presunti concorsi pilotati, irregolarità negli appalti e condotte improprie da parte di singoli dirigenti e operatori.

Bufalo sottolinea come sia importante mantenere chiarezza e responsabilità nella comunicazione di queste vicende: «È necessario evitare generalizzazioni che rischiano di compromettere l’immagine e la credibilità di una categoria che, soprattutto negli ultimi anni, ha dimostrato competenza, etica e dedizione».

L’Ordine rinnova la piena fiducia nella magistratura e nel lavoro di accertamento in corso, ribadendo che ogni eventuale condotta illecita deve essere valutata singolarmente e che la responsabilità individuale non può mai essere estesa all’intera professione infermieristica.

«La fiducia dei cittadini nei confronti degli infermieri — conclude Bufalo — è un valore costruito nel tempo e va tutelata con trasparenza, rispetto e senso di giustizia».

Minaccia cassiera con le forbici e la rapina, arrestato

La Polizia di Stato ha arrestato a Torino un uomo di 42 anni per tentata rapina aggravata.

Una volante del Commissariato di P.S. “Mirafiori” è intervenuta, nei giorni scorsi, in Corso Traiano per la segnalazione di un’aggressione a mano armata ai danni della cassiera di un supermercato.

Gli operatori, giunti sul luogo, hanno individuato e fermato nel parcheggio antistante all’esercizio commerciale un cittadino italiano che stava cercando di darsi alla fuga; sottoposto a perquisizione, è stato rinvenuto parte del “bottino” ed uno scaldacollo, utilizzato per travisarsi durante la rapina.

A seguito di accurate ricerche, gli operatori sono, inoltre, riusciti a recuperare l’intera somma di denaro sottratta, nonchè il paio di forbici appuntite utilizzate per minacciare la cassiera, delle quali il quarantaduenne aveva tentato di disfarsi durante la fuga.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

Inchiesta ospedale di Settimo: pazienti sedati e senza farmaci?

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Emergono nuovi e inquietanti aspetti sullo scandalo “Sanitopoli” all’ASL To4: alcuni pazienti sarebbero stati sedati e lasciati senza farmaci per intere notti nel reparto lungodegenti dell’ospedale di Settimo Torinese. Durante le ispezioni della Guardia di Finanza, altri anziani sarebbero stati trovati in condizioni disumane, fradici e sporchi, nella struttura dove un’azienda privata — oggi al centro della bufera — gestiva i servizi infermieristici.

È un altro aspetto dell’inchiesta sulla sanità del Canavese e di parte del Torinese che punta sugli appalti e sui concorsi che sarebbero stati truccati dell’ASL To4. Secondo gli inquirenti, la società coinvolta sarebbe stata favorita per 16 milioni di euro. In cambio, alcuni dirigenti pubblici avrebbero ottenuto vantaggi personali, ricevendo in anticipo informazioni riservate su bandi e prezzi di gara e garantendo assunzioni a persone legate agli amministratori infedeli.

Politica e religione fra Piemonte ed Europa

Dal 15 ottobre al 19 novembre un ciclo di conferenze organizzate dalla Deputazione subalpina di storia patria per illustrare le interferenze tra le scelte dei potenti e i culti religiosi dall’età antica a quella contemporanea.

Politica che sfrutta propagandisticamente la religione e religione che condiziona le scelte politiche. È il tema su cui si sviluppa il ciclo di conferenze “Politica e religione fra Piemonte e Europa” organizzato dalla Deputazione subalpina di storia patria, che intende illustrare per la prima volta i cortocircuiti tra le due dimensioni, che nella pratica storiografica vengono per lo più studiati in modo separato.

In quattro appuntamenti aperti al pubblico, dal 15 ottobre al 19 novembre presso l’Archivio di Stato di Torino, si punta l’obiettivo sul Piemonte e sull’arco alpino occidentale che dall’età antica alla contemporaneità non si rivelano affatto una periferia bensì il cuore dell’Europa. Sono diversi, per natura ed estensione, i culti che entrano in interferenza con le scelte dei potenti: si va dall’olimpo classico e dalla divinizzazione dell’imperatore in età tardoromana, trattati dalla Prof.ssa Silvia Giorcellidell’Università degli Studi di Torino, alle pratiche di devozione favorite e indirizzate dai principati territoriali dell’età moderna, illustrate dal Prof. Paolo Cozzo (Storia del cristianesimo all’Università degli Studi di Torino); dalle ingerenze dei prìncipi sabaudi nella religiosità locale gestita da chiese e monasteri per disegnare spazi della vita sociale medievale, con relatrice Elena Corniolo (ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Storici di UniTO), ai profondi cambiamenti dei rapporti potere-religione dall’Italia unita in poi, nell’esposizione di Francesco Traniello, storico italiano, professore emerito nella facoltà di Scienze Politiche di Torino, socio corrispondente dell’Accademia delle scienze di Torino.

Inoltre, è in tema anche la lectio magistralis che tenuta il 25 novembre da Andrea Nicolotti, professore di Storia del cristianesimo e delle chiese presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, in occasione dell’annuale«Giornata della Deputazione subalpina di storia patria»: il relatore presenterà l’uso propagandistico della Sindone da parte dei Savoia.

La Deputazione subalpina di storia patria è un organo ufficiale dello Stato, i cui membri sono nominati dal Presidente della Repubblica. Tra le tante attività che promuove ci sono le conferenze rivolte a un pubblico generico di curiosi, interessati alle proprie regioni nella storia e agli aggiornamenti della ricerca ben divulgata e applicata a luoghi che conoscono. I temi trattati e sviluppati ogni anno e i relatori esperti sullo specifico argomento sono scelti dall’assemblea generale dei soci effettivi della Deputazione, per mettere in relazione ambiti in cui la ricerca storica ha fatto particolari progressi con le sensibilità più attuali e ancora piuttosto vive nel presente”. Giuseppe Sergi, vicepresidente della Deputazione

CICLO DI CONFERENZE DELLA DEPUTAZIONE SUBALPINA DI STORIA PATRIA 2025

“Politica e religione fra Piemonte ed Europa”

15 ottobre, 16-18, Silvia Giorcelli, Luoghi, forme e interpreti del culto imperiale nel Piemonte romano
22 ottobre, 16-18, Paolo Cozzo, La devozione come linguaggio religioso e politico nell’area subalpina di età moderna
29 ottobre, 16-18, Elena Corniolo, Pratiche religiose e forme del controllo nello spazio sabaudo del Quattrocento
19 novembre, 16-18, Francesco Traniello, Ri-definizioni e mutevoli ruoli del ‘religioso’ dal Risorgimento alla Repubblica
25 novembre, 15.30-18.00, Giornata della Deputazione Subalpina di storia patria. Saluti istituzionali: Sergio Roda, Attività e prospettive della Deputazione fra 2025 e 2026. Lectio magistralis di: Andrea Nicolotti, L’uso propagandistico della Sindone da parte dei duchi di Savoia. Assegnazione del Premio Giorgio Bouchard

Investimenti “green” nelle imprese italiane, bene il Piemonte

Calano gli investimenti green nelle imprese italiane, ad eccezione di alcune Regioni, tra cui il Piemonte, che registra un +1,2%. La tendenza è contenuta da un rapporto realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Union Camere ed Excelsior, che rivela una flessione dal 25,2% del 2023 al 21,4% del 2024, facendo registrare una flessione del 4,1%. Analisi che ha rilevato anche un Green Tax Spread, la tassazione ambientale su cittadini e imprenditori italiani, che pesa 11,1 miliardi di euro in più rispetto alla media dell’Unione Europea, pari a 188 euro pro capite di maggiori costi.

“Nonostante i segnali incoraggianti a livello piemontese, questa opportunità richiede un cambio di rotta nelle politiche pubbliche a sostegno della transizione ecologica – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – il riordino degli incentivi previsti con la prossima legge di bilancio nazionale, dovrà rappresentare un momento di svolta. Occorrerà recuperare le risorse rimaste inutilizzate e indirizzarle verso un modello capace di sostenere in particolare le piccole imprese che decidono di investire nella sostenibilità”.
A livello nazionale la flessione rilevata è dello 0,5%, data dal 25,2% del 2023 confrontata con il 24,7% del 2024, mentre a livello territoriale, la propensione delle imprese negli investimenti green vede una situazione in chiaroscuro: l’Emilia Romagna registra l’incremento più netto rispetto all’anno precedente delle imprese che investono nel green, con un balzo in avanti di 1,6 punti percentuali, seguita dal Piemonte con il +1,2%, Campania +1%, Valle d’Aosta +0,8%, Lazio e Umbria allo 0,7% e Abruzzo con un +0,3%. Di segno opposto dati che riguardano la Basilicata che, pur mantenendo la prima posizione assoluta, ha visto un calo marcato di 8,6 punti percentuali rispetto al 2023, seguita dalla Calabria con un -4,6%, la Sardegna con un -4,1%, il Trentino Alto Adge che segna -3,3%, Marche -2,9% e Puglia -2%. Si riduce anche l’incidenza degli investimenti green in Friuli Venezia Giulia, Liguria e Sicilia. A frenare gli investimenti green delle aziende sono gli elevati oneri finanziari imposti dalla stretta monetaria e la scarsa efficacia del Piano Transizione 5.0: al 15 settembre 2025 risultano inutilizzati ben 4,2 miliardi di euro, pari al 68,1% delle risorse disponibili.
Per ciò che riguarda il Green Tax Spread, il prelievo fiscale ambientale in Italia ha raggiunto i 54,2 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL, un valore superiore di 0,5 punti alla media europea, del 2%. Questo nonostante il nostro impatto pro capite sia inferiore dell’ 8,4% rispetto all’UE.

“Questo spread fiscale, che penalizza cittadini e imprese – sottolinea De Santis – è ingiustificato e contraddice il principio europeo ‘chi inquina, paga’. Per questo sollecitiamo una riforma della fiscalità ambientale che tenga conte dell’efficienza energetica reale, e del contributo delle imprese alla transizione ecologica. Non può esserci sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica. Le micro e piccole imprese italiane devono essere messe in condizione di competere, non penalizzate con un carico fiscale superiore a quello dei concorrenti europei”.
Questa situazione contraddice il principio che la stessa UE adotta, ovvero “chi inquina, paga”. L’Italia inquina di meno ma paga di più. Si tratta di una sorta di Green Tax Spread che penalizza aziende e famiglie italiane. Le voci principali riguardano le accise sui carburanti (25,7 miliardi), le imposte su energia elettrica e gas (12,6 miliardi) e il settore trasporto (11,2 miliardi). L’accise italiana sul gasolio è la più alta d’Europa (24,9% in più rispetto all’Eurozona), mentre quella sulla benzina è l’11,6% sopra la media dell’Eurozona.
“Anche in questo caso l’Italia figura tra i Paesi con il carico fiscale più elevato, alle spalle solo di Paesi Passi e Finlandia – spiega Confartigianato – per questo sarebbe necessaria una riforma della fiscalità ambientale che tenga conto dell’efficienza energetica reale e del contributo delle imprese alla transizione ecologica”.

Mara Martellotta

Il bilancio sociale della Fondazione Piemontese Ricerca sul Cancro

Nel 2024, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha destinato oltre 20 milioni di euro alle attività di cura e ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Un impegno che si traduce in 291 ricercatori attivi in 40 laboratori, 241 studi pubblicati, 577 operatori clinici, più di 1,3 milioni di prestazioni ambulatoriali e 256 studi sperimentali attivi. Allegra Agnelli: “Grazie ai nostri sostenitori garantiamo impegno e passione per sconfiggere il cancro”.

Candiolo, 13 ottobre 2025 – La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro presenta il Bilancio Sociale e di Sostenibilità – dati 2024, giunto alla sua ventunesima edizione. Una pubblicazione che racconta i risultati raggiunti dalla Fondazione e dall’Istituto di Candiolo – IRCCS in un anno ricco di traguardi significativi: l’apertura di Oncolab, l’avvio della progettazione della nuova Biobanca, l’avanzamento del piano di innovazione tecnologica e il lancio del progetto Candiolo Cares, nato per supportare i pazienti e le loro famiglie.

Sono numeri importanti quelli che fotografano l’impegno della Fondazione: 291 ricercatori impegnati in 40 laboratori, 241 studi scientifici pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali, 577 operatori clinici, oltre 1 milione e 300mila prestazioni ambulatoriali erogate, 256 protocolli e studi sperimentali attivi, e circa 20 milioni di euro destinati alla ricerca e alla cura del cancro. Dati che confermano il ruolo di eccellenza e di riferimento che Candiolo ha conquistato nel panorama della ricerca oncologica.

Curare sempre più persone e farlo sempre meglio: è questo l’obiettivo che da sempre guida la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, e che oggi trova riscontro negli investimenti e nei progetti realizzati.

La presentazione del Bilancio Sociale è stata l’occasione per raccontare, in un evento digitale condotto da Francesca Schianchi, giornalista de La Stampa, la crescita dell’Istituto di Candiolo – IRCCS negli spazi, nelle tecnologie e nella qualità della cura e della ricerca. Un viaggio tra numeri, volti e storie che testimoniano come la visione della Fondazione si traduca ogni giorno in progetti concreti e innovativi.

“La Fondazione non si ferma mai, vogliamo guardare sempre avanti. La straordinaria generosità della comunità – cittadini, istituzioni, imprese – che ci accompagna da 40 anni è per noi una grande responsabilità, che ci motiva a continuare a impegnarci per tradurre ogni risorsa raccolta in ricerca, cura e speranza per un futuro libero dal cancro”, dichiara Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

La ricerca scientifica resta il cuore pulsante di ogni attività della Fondazione. Grazie alle risorse messe a disposizione, i ricercatori di Candiolo portano avanti progetti che trasformano la conoscenza in cura. Nel 2024, i fondi del 5X1000 hanno consentito di finanziare nove progetti pluriennali dedicati alle principali patologie tumorali, in collaborazione con i più prestigiosi centri oncologici internazionali.

“Studiare il sistema immunitario ci permette di comprendere come il corpo reagisce al tumore e di sviluppare terapie personalizzate. A Candiolo stiamo costruendo un ponte tra la ricerca di base e la clinica, per offrire ai pazienti trattamenti sempre più mirati e meno invasivi”, sottolinea la Dottoressa Luigia Pace, Direttrice del Laboratorio di Immunità e Cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Accanto a lei il Dottor Christopher Heeschen, Direttore del Laboratorio di Eterogeneità del Cancro al Pancreas, che, dopo l’esperienza alla Shanghai Jiao Tong University, ha scelto Candiolo, dove può sviluppare al meglio i suoi studi su questa patologia, precisa che “In Istituto lavoriamo per rendere la ricerca sempre più vicina ai bisogni dei pazienti. Grazie ai fondi del 5X1000 possiamo affrontare tumori complessi come quello del pancreas con un approccio multidisciplinare, capace di trasformare i risultati scientifici in cure reali”.

Parallelamente, il piano di sviluppo “Cantiere Candiolo” ha continuato a crescere: l’apertura di Oncolab ha dato vita a 15 nuovi laboratori di ricerca, mentre è iniziata la progettazione della nuova Biobanca, una struttura avanzata destinata a diventare una risorsa chiave per la medicina di precisione.

L’innovazione tecnologica rappresenta un pilastro fondamentale per garantire diagnosi sempre più accurate e terapie personalizzate. Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 sono stati compiuti importanti passi avanti: dopo l’attivazione di due nuove Tomotherapy e di una TAC di ultima generazione, è entrata in funzione la nuova Sala Angiografica e la nuova PET-TC, mentre è in arrivo una TAC Photon Counting, destinata a potenziare i reparti di Radiologia, Radioterapia e Medicina Nucleare dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

“La chirurgia robotica sta rivoluzionando la nostra pratica clinica. Grazie ai nuovi robot e alla formazione di équipe altamente specializzate possiamo garantire interventi più precisi, riducendo i tempi di recupero e migliorando la qualità di vita dei pazienti”, afferma il Professor Francesco Porpiglia, Direttore dell’Urologia Oncologica a Direzione Universitaria di Candiolo – IRCCS.

A sua volta il Professor Riccardo Faletti, Direttore della Radiodiagnostica a Direzione Universitaria dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, prosegue “L’innovazione tecnologica ci permette di diagnosticare i tumori in fase sempre più precoce. Le nuove TAC e PET-TC di ultima generazione, insieme alla Sala Angiografica recentemente attivata, ci offrono immagini più dettagliate e percorsi diagnostici più rapidi, essenziali per intervenire tempestivamente”.

Accanto alla ricerca e all’innovazione, la Fondazione ha voluto dare vita a un progetto dedicato al benessere dei pazienti: Candiolo Cares, un’iniziativa pensata per affiancare chi affronta la malattia e le loro famiglie, offrendo un sostegno psicologico, fisico e relazionale. Il programma propone Pilates, lezioni di trucco, attività culturali, Pet Therapy e supporto emotivo, contribuendo a migliorare la qualità della vita e ad affrontare i trattamenti con maggiore serenità.

A testimonianza di tutto questo, Claudio Marinaccio, giornalista e paziente dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, racconta che “Da un infortunio sul campo di calcetto ho scoperto un tumore rarissimo. Il percorso è stato difficile, ma a Candiolo ho trovato competenza, umanità e fiducia. Raccontare la mia storia attraverso un fumetto è stato un modo per restituire qualcosa, per trasformare la paura in condivisione”.

“Innovazione, umanità e generosità sono i valori che orientano ogni nostra attività. Nel 2024 abbiamo investito circa 20 milioni di euro per sviluppare la qualità della cura e della ricerca dell’Istituto di Candiolo IRCCS e garantire ai nostri ricercatori e clinici le migliori condizioni per lavorare. Ma la nostra vera forza è la comunità dei donatori – persone. Imprese e istituzioni – che ci sostengono, rendendo possibile ogni passo avanti”, conclude Gianmarco Sala, Direttore Generale della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Candiolo continua a crescere, con lo stesso spirito che la anima sin dal principio: la convinzione che solo unendo ricerca, innovazione e umanità sia possibile costruire un futuro migliore per tutti.
È possibile consultare il Bilancio Sociale e di Sostenibilità al link:  https://fprc.it/chi-siamo/bilancio-sociale/