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Chivasso: la sosta sulle strisce blu si paga con Telepass Pay

Al via a Chivasso il nuovo servizio di pagamento della sosta sulle “Strisce blu” con lo smartphone attraverso l’app “Telepass Pay”, senza più spreco di tempo e denaro.

 

È ora attivo anche nel comune di Chivasso (TO) il servizio di pagamento delle soste nelle aree gestite con parcometro tramite l’app Telepass Pay: grazie alla collaborazione con GESTOPARK S.R.L., società di gestione del servizio di sosta, è ora possibile pagare la sosta sulle strisce blu con il proprio smartphone, anche senza avere il Telepass in auto. Comodo, intuitivo e cashless: il servizio, riservato ai clienti Telepass Pay, permette il pagamento dei soli minuti di sosta effettivi, sulla base delle tariffe indicate dal Comune, senza alcun costo aggiuntivo sulla tariffa della sosta.

Telepass Pay semplifica dunque la vita agli automobilisti anche in città. Grazie alla piattaforma, infatti, non è più necessario cercare parcometri, ricorrere a carte di credito, ricariche o monetine ma basta scaricare l’app Telepass Pay o Telepass Pay X, confermare la propria posizione e impostare la durata della sosta. Al resto ci pensa l’app che avvisa l’utente quando la sosta sta per scadere e calcola direttamente l’importo complessivo che sarà successivamente addebitato. Inoltre, è possibile modificare il termine della sosta, anticipandolo o posticipandolo, anche a distanza in modo da pagare l’effettiva durata della sosta ed evitare le multe.

La regolarità del pagamento della sosta con Telepass Pay è verificata dagli ausiliari del traffico tramite consultazione di un palmare, inserendo la targa del veicolo in sosta. Per poter ulteriormente segnalare agli ausiliari il metodo di pagamento (obbligatorio nel comune di Chivasso), è necessario esporre il tagliando Telepass Pay disponibile sul sito telepass.com o nell’ app. Quest’ultima segnalerà all’utente se nel comune in cui sta effettuando la sosta l’esposizione del tagliando è obbligatoria.

È possibile, inoltre, fare la propria nota spese accedendo all’archivio delle soste presente nell’app Telepass Pay.

Con l’avvio del servizio Strisce blu a Chivasso, diventa più semplice ed economico parcheggiare in città, con un vantaggio sia per le persone che per la mobilità urbana. – ha dichiarato Aldo Agostinelli, Chief Consumer and Marketing Officer di Telepass. – Grazie alla proficua collaborazione con GESTOPARK S.R.L., che gestisce la sosta a pagamento sulle strisce blu di Chivasso, la città si aggiunge alle oltre 140 località su tutto il territorio italiano dove il servizio è già attivo. Nello scenario attuale, la sfida di Telepass è offrire una rete di servizi che diano alle persone la possibilità di muoversi in libertà, in modo integrato, sicuro e sostenibile”.

Furti seriali di cellulari, tra le vittime un ragazzino di 11 anni

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I carabinieri arrestano un 27enne

Leinì, 19 ottobre. I carabinieri della locale Stazione hanno arrestato per tentata rapina un 27enne del posto. L’uomo, in via San Francesco al Campo, ha strappato il marsupio a una donna di 69 anni facendola rovinare a terra ed è poi fuggito a piedi. L’immediato intervento dei carabinieri, avvisati da alcuni testimoni al 112, ha permesso di fermare e arrestare il rapinatore mentre la vittima è stata accompagnata all’Ospedale di Ciriè per diverse ecchimosi alle braccia. Il marsupio, contenente un telefono cellulare, è stato recuperato e restituito alla donna. Successive verifiche hanno permesso di accertare che l’arrestato nella stessa mattinata aveva già commesso due furti con destrezza, in particolare era riuscito a rubare in strada i telefoni cellulari a un ragazzino di 11 anni e a una donna di 45 anni.

Il Calamandrei al Salone del Libro

DUE CLASSI DEL CALAMANDREI DI CRESCENTINO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO PER ‘ADOTTA UNO SCRITTORE’

Due classi dell’Istituto Tecnico Commerciale ‘Calamandrei, che appartiene all’Istituto di Istruzione Superiore Galileo Ferraris di Vercelli, dirigente Cinzia Ferrara, è stato lunedì 18 ottobre al Salone del Libro di Torino.

Le ragazze ed i ragazzi delle classi III e V Sia – Sistemi informativi aziendali con il vice preside Alberto Averono e le docenti di lettere Ilaria Rey e Beatrice Ferrari hanno preso parte, nella Sala Oro del Lingotto, all’incontro finale dell’iniziativa ‘Adotta uno scrittore’ (tre precedenti incontri erano avvenuti on line durante lo scorso anno scolastico) che, nel caso specifico, era Alessandro Robecchi, giornalista de ‘Il Fatto Quotidiano’, autore televisivo e scrittore di diversi libri di saggistica e narrativa. Per i partecipanti è stata un’esperienza di dialogo e di confronto con il mondo letterario a vari livelli. L’iniziativa era aperta alle scuole di ogni ordine e grado e agli istituti carcerari.

Massimo Iaretti

 

In ospedale viene perso dito amputato: il paziente resta senza

L’ospedale di Moncalieri ha smarrito  il dito della mano di un paziente, un operaio di 57 anni che nel novembre 2020 rimase ferito in un incidente sul lavoro in fabbrica.

Ferito, all’ingresso dell’ospedale  di Moncalieri, consegnò la parte dell’anulare staccata, avvolta in una garza.  La sua mano fu bendata. Nel novembre successivo al Cto, l’operaio fu sottoposto a un intervento chirurgico, ma dopo l’operazione si accorse che il dito non era stato riattaccato.  Il caso è passato al vaglio della procura di Torino ma è stato archiviato dal tribunale poiché un’infermiera dell’ospedale di Moncalieri ha detto di avere visto il dito, spiegando però che oramai era necrotico e quindi inservibile. Il legale dell’uomo ferito ha obiettato  che era passata solo mezz’ora dall’incidente e che il paziente è  un uomo di origini indiane dalla carnagione  scura: naturale che quel pezzo di dito sembrasse nero.

Esce di strada nella notte. Muore imprenditore

E’ morto Silvio Bonaudi, imprenditore 55enne  di Racconigi

Nella  serata di domenica è rimasto vittima di un incidente stradale a Casalgrasso, mentre era alla guida della sua Porsche 911.

L’uomo è uscito di strada sulla provinciale 30 e non sono state coinvolte  altre auto.

Gli uomini del 118 hanno cercato di  rianimarlo, ma non è stato possibile. Per estrarlo dalle lamiere dell’auto è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. In corso gli accertamenti dei carabinieri.

Protesta delle mamme e dei papà degli alunni con disabilità

 I NOSTRI FIGLI NON SONO PACCHI!  

Martedì 19 ottobre ore 16   davanti alla sede 5T di via Bertola 34  

“I nostri figli non sono pacchi! Ad oggi continua a essere questa la considerazione che 5T, la società incaricata di garantire il trasporto scolastico, continua a riservare a tutti gli alunni con disabilità, nonostante le numerose lettere, gli appelli, le segnalazioni e i servizi apparsi ultimamente sulle cronache locali.

La legge 104/92 garantisce e regola il diritto all’accompagnamento e quindi alla conseguente tutela del diritto allo studio, ma purtroppo nel caso della città di Torino viene pesantemente e impunemente disattesa.

A fronte della totale indifferenza di 5T rispetto alle giuste rivendicazioni di chi richiede la semplice applicazione e garanzia per l’erogazione di un servizio essenziale, martedì 19 ottobre alle ore 16 alcune mamme e papà degli alunni con disabilità si ritroveranno davanti alla sede di 5T in via Bertola 34 a Torino per protestare contro i disservizi già abbondantemente accumulati durante questa disastrosa ripresa dell’anno scolastico.

Bambini che per arrivare a scuola oltretutto in ritardo rimangono chiusi per quasi due ore di seguito nei pulmini, bambini letteralmente dimenticati negli istituti scolastici, bambini addirittura portati presso gli indirizzi sbagliati o peggio ancora affidati ad adulti diversi dai propri familiari. Proprio come farebbero i corrieri con i propri pacchi assegnati in consegna. Ma non basta. “La pianificazione degli orari – dichiara il comitato dei genitori – a distanza di un mese dall’inizio del servizio sono ancora troppo variabili e incongruenti con le esigenze scolastiche fisiche e psicologiche dei nostri figli. Non essendoci una pianificazione definitiva, gli orari vengono inviati a volte a scuola a volte alle famiglie e soprattutto, ultima novità, gli orari possono essere unilateralmente modificati dalla 5T senza alcun confronto con i genitori dei minori in base alle nuove richieste o variazioni sopraggiunte da altri utenti! In sostanza ci stanno dicendo che non avremo mai un orario definitivo poiché varia in base alle richieste che giungono alla 5T visto che si tratta di trasporto collettivo”. Questi sono solo alcuni esempi delle varie e gravi inefficienze che si stanno verificando tutti i giorni da quando è iniziata la scuola e purtroppo anche se 5T dichiara che i problemi siano stati risolti, i disagi di fatto non si fermano, per altro senza che nessun rappresentante dell’amministrazione pubblica intervenga in vece della società”.

“Vogliamo come CPD – dichiara Giovanni Ferrero, direttore della Consulta delle Persone in Difficoltà – che 5T innanzitutto chieda scusa a tutte le mamme, ai loro figli, alle famiglie e a tutti i cittadini che con le loro tasse pagano per questi servizi e che tutto riprenda a funzionare esattamente come dovrebbe essere in una città civile del 2021. In caso contrario chiediamo che si dimettano tutti i responsabili del servizio”.

Per simboleggiare la gravità della situazione durante la protesta saranno consegnati a 5T i pacchi con le foto dei ragazzi a cui di fatto in questo modo viene negato il diritto allo studio, chiedendo se per la società che si vanta di trovare soluzioni all’avanguardia per il mondo dei trasporti, ci sia differenza tra l’accompagnare un bambino con disabilità o consegnare un pacco.

Allasia: “Il Salone un successo oltre le aspettative”

“L’edizione appena conclusa del Salone del libro ha segnato finalmente il ritorno alla normalità. Gli eventi del Consiglio regionale che si sono susseguiti nelle cinque giornate all’Arena Piemonte e in Sala Argento hanno riscosso un successo di pubblico decisamente oltre le aspettative, grazie a un ricco programma di appuntamenti che ha spaziato dalla riscoperta della cultura piemontese ai nuovi stili di vita introdotti dalla pandemia”.

Lo ha dichiarato il presidente dell’Assemblea legislativa piemontese Stefano Allasia alla chiusura del Salone del libro, che ha visto il Consiglio promuovere undici eventi e accogliere un gran numero di visitatori nel proprio stand istituzionale, ispirato a un salotto barocco che riproduce alcuni degli scorci suggestivi delle sale auliche di Palazzo Lascaris, tra gli edifici barocchi più significativi del centro cittadino e dal 1979 sede del Consiglio regionale del Piemonte.

Tra gli appuntamenti che più hanno destato l’interesse del pubblico spiccano senza dubbio gli incontri Radici di un’identità: musiche, parole e storie che hanno “conquistato” il mondo e La tecnologia al servizio del paziente. Buone pratiche e opportunità offerte dalla telemedicina. Un omaggio alla tradizione e alla cultura piemontese e – nel contempo – una celebrazione dei cinquant’anni appena trascorsi dall’istituzione della Regione Piemonte, il primo, che ha visto la presenza del presidente Allasia e dell’intero Ufficio di presidenza: i vicepresidenti Franco Graglia e Mauro Salizzoni e i consiglieri segretari Giorgio BertolaGianluca Gavazza e Michele Mosca; un’analisi dei benefici offerti dalla tecnologia digitale in medicina durante la pandemia, il secondo,promosso dagli Stati generali per la prevenzione e il benessere e moderato dal presidente e dal vicepresidente di minoranza della Commissione Sanità Alessandro Stecco e Domenico Rossi.

Assai seguiti anche gli incontri dedicati al futuro dell’Universo: Figli delle stelle: un viaggio per scoprire la volta celeste, fra pianeti e costellazioni, dedicato soprattutto ai più piccoli,e Lo Spazio chiama, il Piemonte decolla. Missioni e grandi progetti alla conquista del cosmo, sul contributo piemontese nel campo della ricerca spaziale. E in un autentico bagno di folla si è concluso l’appuntamento con una selezione di campioni olimpici e paralimpici piemontesi, protagonisti di Grinta e passione degli atleti piemontesi conquistano l’Europa e il mondo.

“I numerosi visitatori – continua il presidente Allasia – hanno anche potuto documentarsi sull’attività istituzionale e culturale dell’Assemblea legislativa, attraverso le numerose pubblicazioni messe a disposizione: un modo per far conoscere ai cittadini, soprattutto ai più giovani, le molteplici tematiche che vengono trattate a Palazzo Lascaris”.

Il Salone, infatti, ha rappresentato anche un’occasione per conoscere più da vicino l’attività del Corecom Piemonte, presieduto da Alessandro De Cillis, del Difensore civico regionale Paola Baldovino e dei Garanti regionali per l’Infanzia e l’Adolescenza Ylenia Serra, per i detenuti Bruno Mellano e per i diritti degli animali Enrico Moriconi a difesa della comunità piemontese.

Ampio spazio è stato inoltre riservato alla magia del Barocco piemontese, cui come si è detto era ispirato lo stand dell’Assemblea regionale, e alle nuove abitudini e condizioni di vita dopo la pandemia. Si è parlato in particolare dei pro e contro delle nuove tecnologie utilizzate nei lockdown e delle ripercussioni sociali che hanno messo a dura prova la famiglia, specialmente i minori e le donne, queste ultime al centro di un incontro promosso dalla Consulta regionale femminile presieduta da Ornella Toselli.

Fermo di polizia per la sparatoria in via Saorgio

Nella mattinata del 5 ottobre 2021, personale della Polizia di Stato interveniva in  via Saorgio all’angolo con corso Venezia, a seguito della segnalazione dell’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco.

Sul luogo gli agenti appuravano che un cittadino albanese, i di anni 48, era stato colpito al petto e alla schiena da due proiettili, esplosi verosimilmente con una pistola a tamburo di piccolo calibro, ad opera di un uomo che si era dato alla fuga.

La vittima, soccorsa dagli operatori del 118, veniva trasportata all’Ospedale Molinette, ove tuttora si trova ricoverata, in pericolo di vita.

L’attività investigativa conseguentemente svolta dagli investigatori della Squadra Mobile consentiva di ricostruire la dinamica dei fatti e di identificarne l’autore, un cittadino albanese di 23 anni, che tuttavia non veniva rintracciato, nonostante le serrate ricerche.

Sulla base delle risultanze investigative, la locale Procura della Repubblica emetteva un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico del  giovane , il quale, nella mattinata odierna, si presentava presso lo studio del proprio legale di fiducia, ove veniva raggiunto e preso in consegna dagli investigatori, che eseguivano il provvedimento restrittivo.

Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, finalizzati ad accertare il movente del delitto, alla ricerca dell’arma utilizzata e ad appurare eventuali responsabilità di altre persone.

La droga era nascosta sotto le tegole del tetto

E’ tarda serata quando gli agenti del commissariato Centro controllano un soggetto nigeriano di 41 anni.

Alla vista degli operatori, l’uomo, inizialmente tenta la fuga in direzione corso Regina Margherita, abbandonando lungo il tragitto 18 involucri di sostanza stupefacente ed alcune confezioni in cellophane. Gli agenti, dopo averle recuperate, appurano che negli ovuli è contenuta della cocaina, per un totale di 11 grammi, mentre le buste nascondono numerose infiorescenze di marijuana, per circa un etto di peso.

Il controllo prosegue presso l’abitazione del pusher, dove i poliziotti trovano ulteriore droga nascosta sotto una tegola del tetto, accessibile dalla finestra del bagno.

Il nigeriano, con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente.

Covid, padre e figlio muoiono a distanza di poche ore

Padre e figlio, di 76 e 49 anni, sono morti di Covid a poche ore di distanza l’uno dall’altro  

Entrambi autotrasportatori, il genitore residente a Busca, era ricoverato all’ospedale di Saluzzo da due settimane. In ospedale, a Cuneo,  anche il figlio. L’anziano è morto alle 10.30 di ieri mattina, suo figlio alle 17.

Il padre viveva  con la moglie a Busca ed era  andato in pensione da qualche anno. Il figlio abitava a Cervasca con la moglie, lascia due ragazzini  di 14 e 16 anni. Per il momento aveva scelto di non vaccinarsi, ma il virus lo ha colpito violentemente. Il padre era stato vaccinato  ma problemi di salute uniti al Covid hanno peggiorato  il quadro clinico.