CRONACA- Pagina 57

Droga e coltello in carcere

Pomeriggio intenso per il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Alessandria, impegnato in un’operazione finalizzare al contrasto di introduzione tra le sbarre. Come spiega Demis Napolitano, vice segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “nel pomeriggio, presso la Sezione Reclusione di San Michel,e è stata effettuata una perquisizione straordinaria da parte della Polizia Penitenziaria, coadiuvata dall’unità cinofila del Corpo di Asti. E’ stata rinvenuta occultata, negli slip di un detenuto italiano, più di 4 grammi di cocaina, 30 di subutex ed un coltello rudimentale. Si esprime grande apprezzamento per l’operazione effettuata dai Baschi Azzurri che, anche in momenti di grande difficoltà, dimostrano la professionalità e l’unità del gruppo”. Il segretario regionale, Vicente Santilli, sottolinea le criticità operative del personale di Polizia in relazione alla alta concentrazione di detenuti psichiatrici e tossicodipendenti: “Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per se cosi problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento”. 

Il Segretario Generale SAPPE Donato Capece evidenzia come anche questi ultimi eventi “confermano tutte le ipotesi investigative circa l’ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni, fenomeno questo favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la Polizia Penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza. Il compiacimento del SAPPE va al personale del Reparto di Polizia Penitenziario di Alessandria”Il numero 1 del primo Sindacato del Corpo evidenzia che “il problema dell’introduzione di telefoni in carcere è da tempo noto e conosciamo bene la sua portata che, al giorno d’oggi è davvero significativa e continua a crescere giorno dopo giorno. Ci preoccupa non solo il loro utilizzo per scopi illeciti all’esterno del carcere, come più volte riscontrato nelle attività di indagine che vengono svolte quotidianamente nei penitenziari e sul territorio nazionale, ma anche il vero e proprio commercio che è presente all’interno delle mura dove uno smartphone ceduto tra detenuti moltiplica vertiginosamente il proprio valore, diventando fonte di ingenti guadagni illeciti per chi riesce a gestirne il commercio”. Rammenta che “dal 2020, introdurre un cellulare in carcere è un reato punibile con una pena che va da uno a quattro anni, ma il continuo aumento dei sequestri dimostra che non è un deterrente sufficiente ad arginare il fenomeno. A nostro avviso servono interventi concreti finalizzati ad attualizzare il concetto della pena e della sua esecuzione ai giorni nostri, alle tecnologie di oggi e all’attuale realtà penitenziaria, fatta – tra l’altro – di detenuti sempre più violenti e noncuranti delle più basiche regole di civiltà. È indispensabile quindi investire sulla formazione del personale nonché sulle dotazioni individuali e di reparto, affinché la Polizia Penitenziaria sia messa nelle migliori condizioni per poter assicurare allo Stato quello che forse è il più importante compito istituzionale affidatogli, cioè garantire l’ordine all’interno degli istituti di prevenzione e di pena, tutelandone la sicurezza, a tutto beneficio della collettività libera”.

Capece informa che è in corso di organizzazione territoriale “un Nucleo di poliziotti penitenziari specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni sia in ottica preventiva che dissuasiva dei fenomeni di violazione degli spazi penitenziari o di introduzione di materiale illecito di qualsiasi natura. Per altro, i droni si prestano bene alla ricognizione delle aree vicine ad un carcere e possono fornire valido aiuto: pensiamo, ad esempio, in caso di evasione giacché consentono velocemente di rilevare e monitorare ampi spazi senza essere visti. Ovviamente al drone si devono accompagnare strumenti di ultima generazione, ad esempio software in grado di utilizzare i frame dei video mandati alle centrali operative e, soprattutto, una formazione specializzata per il personale.” Per questo l’auspicio del leader nazionale del SAPPE “è che presto anche il Piemonte possa disporre di un numero sufficiente di poliziotti, adeguatamente preparati, formati e specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni sia in ottica preventiva che repressiva”.   

 

Incidente mortale a Meina, i sindacati: Rfi attivi protocollo

Ancora un incidente mortale sul lavoro. Questa volta a Meina, nel Novarese, mentre venivano effettuati lavori sulla linea Milano-Domodossola.

«È inaccettabile continuare a morire per mantenere in efficienza le reti ferroviarie italiane» – afferma Vito Panzarella,segretario generale nazionale FenealUil.

«Siamo vicini alla famiglia del lavoratore coinvolto – dichiara – ma cogliamo questa triste occasione per ricordare a Rfi di fare la sua parte e attivare il Protocollo specifico sulle manutenzioni ferroviarie, come richiesto unitariamente dai sindacati delle costruzioni all’indomani della strage di Brandizzo (Torino) del 30 agosto 2023 in cui sono morti cinque operai edili».

«Continuiamo a chiedere un’accelerazione a un anno dalla strage. E anche oggi lo abbiamo fatto nel corso di un convegno organizzato da Anceferr al Cnel a Roma proprio sulla sicurezza nei cantieri ferroviari. Non possiamo più attendere – prosegue Panzarella – né piangere altri morti».

Il segretario generale Feneal Piemonte,Giuseppe Manta, aggiunge: «Il Piemonte continua a pagare un tributo altissimo alla manutenzione delle linee ferroviarie, che non è più tollerabile. Oltre a procedure più chiare e dettagliate per chi opera sui binari, chiediamo controlli più rigorosi, una formazione maggiore del personale e, soprattutto, di fermare la catena di appalti e subappalti, riportando in house le lavorazioni».

Manifestazione sotto la Regione Piemonte: #Bastacinghiali

Giovedì 4 luglio, alle 20:30

Giovedì sera, 4 luglio, centinaia di agricoltori e allevatori provenienti dal Torinese si uniranno ad altri migliaia di produttori agricoli piemontesi per una manifestazione a Torino per dire “Basta cinghiali”. L’iniziativa è stata organizzata da Coldiretti per denunciare una situazione fuori controllo che sta provocando problemi sanitari, sociali, economici e ambientali.

Il corteo e i trattori si presenteranno, alle ore 20.30, sotto il grattacielo della Regione Piemonte.

«Gli animali selvatici – dichiara il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – trasmettono malattie, distruggono produzioni alimentari, devastano raccolti, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. Una situazione che ha ormai oltrepassato il limite di guardia con il dilagare della Peste Suina in Piemonte che sta mettendo a rischio l’intera filiera suinicola torinese».

Con il presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa, ci saranno l’intera Giunta regionale della Coldiretti e la referente piemontese dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada, Annagrazia Basile, insieme ad una delegazione di volontari.

Per l’occasione sarà allestita un’esposizione con le produzioni devastate e i prodotti messi a rischio dall’avanzata senza freni dei cinghiali e verrà divulgato il manifesto con le richieste alla Regione.

Malore al volante? Auto contro un palo, muore il conducente

Probabilmente per un malore al volante il conducente di un’auto, un italiano di 81 anni è morto dopo il ricovero all’ospedale Cto di Torino per le conseguenze di un incidente verificatosi  a Nichelino. L’uomo guidava una Fiat 600 quando per cause da accertare, ha perso il controllo del mezzo invadendo la corsia opposta e sbattendo violentemente contro un palo dell’illuminazione pubblica.

Le ceneri di Vittorio Emanuele di Savoia a Superga

Le ceneri di Vittorio Emanuele sono state tumulate ieri nella Basilica di Superga.

La Real Casa Savoia. ha diffuso una nota in cui spiega che “Le spoglie di Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, sono state oggi tumulate – in forma strettamente privata – all’interno della Cripta Reale della Basilica di Superga in Torino, alla presenza di Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Principe di Venezia. Prossimamente, presso la medesima basilica e in data che sarà preventivamente comunicata, sarà organizzata una celebrazione di suffragio”.

Prosegue la nota: “Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto ringrazia nuovamente, accanto alle istituzioni che hanno reso possibile il rispetto delle ultime volontà del compianto Principe circa la propria sepoltura secondo la tradizione di Casa Savoia, quanti, in questi mesi, hanno partecipato al dolore e al lutto dellaFamiglia Reale, con particolare riconoscenza ai tanti Italiani – e, tra questi, ai molti Torinesi – che hanno manifestato il proprio cordoglio”.

Grandinata a Torino: alberi abbattuti dal vento

La forte grandinata e la pioggia accompagnata ieri da un forte vento ha colpito per pochi minuti ma violentemente  Torino  verso le 18,30 provocando la caduta di diversi alberi. Le zone più danneggiate sono state corso Belgio e il quartiere di Santa Rita. Decine di chiamate al centralino dei vigili del fuoco.

La chiesa del Guarini va in rovina, occorrono interventi urgenti

“Ogni mattina passo davanti alla Chiesa dell’Immacolata Concezione in via Arsenale all’angolo con via Lascaris a Torino e mi piange il cuore. Una chiesa del Settecento disegnata dal Guarini cade a pezzi…”. Scrive così su Specchio dei Tempi un lettore della Stampa. Abbiamo raccolto il suo allarme e siamo passati davanti alla chiesa che in effetti giace in uno stato desolante. È la cappella dell’Arcivescovado. Magari non cade proprio a pezzi ma le transenne chiudono l’ingresso da tempo, i calcinacci cadono sul marciapiede davanti al portone e l’erba comincia a crescere. Versa davvero in cattive condizioni se pensiamo che solo fino a qualche anno fa era tenuta aperta dai volontari della Sindone.
Il progetto è stato attribuito all’architetto Guarino Guarini, di cui quest’anno ricorrono i 400 anni dalla nascita, anche se non vi sono documenti certi di questa paternità artistica. I lavori di costruzione terminarono verso la fine del Seicento e la chiesa fu inizialmente affidata ai Padri missionari. Rimasta a lungo chiusa al pubblico, la chiesa, in stato di degrado, fu oggetto di di un restauro conservativo negli anni Ottanta. All’interno l’altare contiene una pala con la Madonna e il Bambino e da segnalare ci sono gli affreschi del veneziano Giovanni Battista Crosato (1686-1758) che raffigurano il Trionfo della SS. Trinità.
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Una nuova pista ciclabile per andare al campus

Inaugurata ieri mattina la nuova pista ciclabile di corso Verona che arriva fino al Campus Universitario Einaudi di Lungo Dora Firenze. Alla cerimonia d’inaugurazione, avvenuta proprio nel giorno in cui il Tour de France torna a far tappa a Torino dopo oltre 50 anni, hanno partecipato l’assessora alla Viabilità, Chiara Foglietta, e il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri.

«Si tratta di un percorso che permette di collegare le aree a nord della Città con le zone universitarie e il Campus Luigi Einaudi – afferma Foglietta – Corso Verona ora ha un’altra faccia rispetto al passato. Sono stati piantumati nuovi alberi, sono state messe protezioni per gli attraversamenti pedonali e sono state abbattute le barriere architettoniche. L’intento è quello di rendere la città più vivibile e accogliente per tutti».

Il percorso ciclabile si trova sulla banchina verde alberata, che è stata riqualificata con l’eliminazione della sosta veicolare. L’intervento è costato 800mila euro ed è stato realizzato con i fondi europei React EU nell’ambito del PON Metro 2014-2020.

Il presidente Deri dice che la cittadinanza ha ora un nuovo spazio da vivere dove prima c’era solo un parcheggio. «La nuova ciclabile potrà essere utilizzata per passeggiare in bici in tranquillità e sicurezza – aggiunge – Un tassello in più per quella che sta divenendo la zona più cool di Torino. Il prossimo passo potrebbe essere diventare una zona con limite di velocità a 30km».

Questo nuovo intervento testimonia come Torino punti sempre più sulla mobilità dolce e su quella in bicicletta. Tra il 2022 e il 2023 sono stati realizzati 30 nuovi chilometri di ciclabili. Su corso Einaudi (controviale), in via Artom, su corso Ferrara e in via Nizza, nel tratto Biglieri-Valenza, i lavori sono terminati o sono in via di ultimazione. Sono invece in fase di progettazione altri 15 km per i collegamenti stazioni – università e per piccole connessioni ciclabili che uniscono la rete alle scuole car free: tutti finanziati attraverso fondi React-EU.

Ai torinesi piace spostarsi in bici. Lo testimoniano i dati ricavati dai sensori contabici che, distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio cittadino, certificano un incremento del volume dei transiti del 42 per cento rispetto all’anno precedente. L’area centrale, le stazioni e gli atenei universitari sono le principali mete d’arrivo e di partenza.

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Furgone tampona motociclista: è grave in ospedale

Un motociclista a bordo della sua Harley Davidson è stato tamponato violentemente da un Fiat Doblò in zona Borgo San Giuseppe a Cuneo. È rimasto gravemente ferito e il 118 lo ha trasportato all’ospedale “Santa Croce” con un codice di gravità rosso. Illeso il conducente del furgone.

Modifiche viabili su corso Orbassano e in piazza Santa Rita

Lavori di Iren Energia sulla rete di teleriscaldamento

 

Probabili rallentamenti e disagi per il cantiere di Iren Energia che da oggi e fino ai primi di agosto interesserà l’asse di corso Orbassano. L’intervento sulla rete del teleriscaldamento è suddiviso in tre fasi e si protrarrà fino all’inizio del mese di agosto.

Durante la prima fase dei lavori non sarà possibile percorrere il tratto di piazza Santa Rita che unisce corso Orbassano e via Tripoli e la corsia parcheggi di piazza Santa Rita da via Barletta a corso Orbassano, mentre su corso Orbassano, all’intersezione con il lato Nord di piazza Santa Rita, sarà istituito un senso unico con direzione da Nord a Sud. Su ambo i lati di corso Orbassano, da piazza Santa Rita al civico 143, e della corsia parcheggi di piazza Santa Rita, da via Barletta a corso Orbassano, sarà inoltre in vigore un divieto di sosta e fermata con rimozione forzata dei veicoli.

Il divieto di transito lungo il tratto di piazza Santa Rita che unisce corso Orbassano e via Tripoli e quello di sosta e fermata con rimozione forzata su ambo i lati di corso Orbassano da piazza Santa Rita al civico 143 di corso Orbassano proseguiranno anche nella seconda fase dei lavori. Lungo corso Orbassano, da via Monfalcone a piazza Santa Rita, sarà in vigore un senso unico con senso di marcia da Sud a Nord, mentre lungo via Tripoli, da piazza Santa Rita a civico 72 si potrà procedere solo da Nord a Sud.  Sarà poi istituito un divieto di sosta e fermata, con rimozione forzata dei veicoli su ambo i lati di via Tripoli da piazza Santa Rita al numero civico 68 destinato a rimanere in vigore anche nel corso nella terza fase dell’intervento, quando non sarà possibile percorrere, via Tripoli da via Mombasiglio a piazza Santa Rita e all’intersezione con il lato nord di piazza Santa Rita e il tratto di piazza Santa Rita che unisce corso Orbassano e via Tripoli.

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