Una missione della Croce Rossa Italiana insieme al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio riaccompagna a casa, in Ucraina, 18 persone fragili evacuate un anno fa da Leopoli che ora hanno espresso il desiderio di far ritorno in patria.
Per oltre un anno queste persone sono state ospitate in due strutture della Regione Piemonte: al Cottolengo e in una Residenza di Vico Canavese.
La missione, d’intesa con il Console Onorario dell’Ucraina di Torino, è partita ieri dal capoluogo piemontese e ha raggiunto oggi la città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale. Il convoglio è formato da 32 volontari tutti appartenenti ai Comitati del Piemonte in viaggio su nove mezzi: cinque pullmini, due vetture, due ambulanze e un furgone. Il convoglio è supportato, oltre che dalla Sala operativa nazionale e dallo staff dell’Area Emergenza, anche dallo staff della Cooperazione Internazionale della Croce Rossa in coordinamento con le Società Nazionali di Croce Rossa di Austria, Repubblica Ceca, e Polonia e con le autorità degli Stati di transito.
Il Presidente del Piemonte Alberto Cirio si è unito al convoglio della Croce Rossa a Rzeszow, in Polonia, e ha viaggiato con il gruppo verso Leopoli dove ha incontrato, nel pomeriggio, il sindaco Andrij Ivanovyč Sadovyj insieme al Presidente della Croce Rossa di Leopoli.
«Ho voluto partecipare a questa missione per testimoniare ancora una volta la vicinanza del Piemonte alla popolazione ucraina. La nostra Regione è stata la prima ad attivarsi per ospitare le popolazioni che fuggivano dalla guerra e oggi ho voluto essere al fianco di chi ha deciso di tornare a casa per far capire loro che il Piemonte non li abbandona ed è in campo con la forza solidale per supportare la popolazione ucraina che continua a subire gli effetti della guerra e dei bombardamenti che purtroppo proseguono anche nelle ultime ore – spiega il Presidente della Regione Alberto Cirio – Ho portato l’abbraccio di tutto il Piemonte al sindaco di Leopoli in rappresentanza di tutta la sua comunità. Questa città conta 30 mila persone al fronte e 500 giovani hanno già perso la vita per il proprio Paese: abbiamo visitato un campo che è stato adibito a cimitero per i caduti in guerra, perché non c’è più spazio per le tombe. Leopoli è diventato un centro di cura in cui arrivano i soldati feriti in guerra: è una città che dimostra, nonostante le enormi difficoltà, il coraggio e la determinazione ad andare avanti e dove si lavora ogni giorno per salvare vite umane. Per questo siamo a disposizione per collaborare con le nostre competenze sanitarie, chirurgiche e ortopediche. Non solo, l’arrivo e l’ospitalità di tanti feriti rende necessaria un’opera di ripensamento della città nell’ottica della cura, della degenza e della riabilitazione dei feriti. Leopoli è una città di alto valore storico e, conta come Torino, numerosi edifici dichiarati patrimonio Unesco: dall’amministrazione comunale è infatti arrivata la richiesta di coinvolgere le nostre facoltà e gli studi di architettura per collaborare insieme a riprogettare la città, nel rispetto delle sue caratteristiche artistiche. Ho già chiesto al rettore del Politecnico Guido Saracco la disponibiltà a lavorare con noi per questo obiettivo».
All’incontro con il sindaco di Leopoli era presente anche il Presidente del Comitato Regionale Croce Rossa del Piemonte, Vittorio Ferrero, che aggiunge: «Questo viaggio verso l’Ucraina è uno dei tanti interventi che, dall’inizio del conflitto, la Croce Rossa porta avanti a supporto della popolazione in difficoltà. Dall’invio costante di aiuti umanitari ai progetti di sostegno per gli sfollati interni fino alle missioni di evacuazione civili con le quali abbiamo portato al sicuro oltre 240 persone che altrimenti non ce l’avrebbero fatta. Siamo felici – continua Ferrero – di contribuire al rientro a casa di queste persone che i volontari della Croce Rossa Piemonte hanno stretto in un abbraccio solidale che, oggi, si unisce a quello della Consorella Ucraina che li attende».
«Il convoglio della Croce Rossa piemontese, che oggi riporta in Ucraina 18 persone fragili con serie patologie, che avevano chiesto al Consolato un aiuto per rientrare in patria, è solo l’ultimo in ordine di tempo degli straordinari sforzi che le istituzioni piemontesi hanno messo in campo durante la guerra scatenata dalla Russia – spiega il Console onorario d’Ucraina Dario Arrigotti – Queste persone sono state ospitate e curate qui per 16 mesi, insieme ad altre migliaia di rifugiati. La Regione, la Sanità regionale, la Protezione Civile, la Croce Rossa, le ONG e tutta la società civile del Piemonte hanno dato una prova di generosità e fratellanza senza pari alle vittime dell’aggressione militare russa. Sia il popolo ucraino che il Governo ucraino non lo dimenticheranno mai. La relazione che si è stabilita tra Italia e Ucraina continuerà anche in futuro, in una Europa più forte e più sicura per tutti».
Non appena è scoppiata la guerra il Piemonte ha attivato le procedure per l’accoglienza di chi scappava dal proprio Paese attivando un piano straordinario che ha consentito di ospitare oltre 11.700 profughi ucraini sul territorio piemontese, distribuiti fra le varie province, grazie anche al supporto di oltre 18 mila volontari. In stretto raccordo con il Consolato onorario d’Ucraina, le Prefetture, gli Enti locali hanno lavorato insieme per offrire supporto e accoglienza alla popolazione in fuga dalla guerra. In particolare oltre 2400 tra bambini e ragazzi sono stati inseriti all’interno di un percorso scolastico e, grazie a una missione umanitaria, sono stati accompagnati in Italia numerosi bambini malati oncologici che non potevano più essere curati in Ucraina e che sono stati presi in carico dall’ospedale Regina Margherita di Torino, un’eccellenza della sanità piemontese.
A Trieste un uomo di 35 anni è stato arrestato e condannato a un anno e 16 giorni su ordine della procura di Torino. È accusato del furto ai danni di una anziana nel 2016, quando il ladro entrò nell’appartamento della donna a Torino per derubarla. L’anziana, sentendo dei rumori, si svegliò ma per la paura andò in crisi respiratoria. A quel punto l’intruso si tolse il passamontagna e la fece respirare con un inalatore che si trovava sul comodino e scappò. Il ladro è stato fermato sette anni dopo a Trieste durante un ordinario controllo dei Carabinieri. Allora l’anziana lo aveva riconosciuto dalle foto segnaletiche.
Cade dalla bici e batte la testa: è in coma al Cto
Un uomo di 39 anni è in coma dopo essere caduto dalla bicicletta a Lessolo, nel torinese. Stava tornando a casa dopo una grigliata con gli amici quando è caduto sull’asfalto. Alcune persone che hanno assistito alla scena hanno avvisato il 118. L’uomo è stato trasportato con l’elicottero e intubato al CTO di Torino.
Era andata qualche giorno in vacanza. Brutta sorpresa al suo rientro quando ha trovato la casa a soqquadro. I ladri sono entrati da una finestra che aveva lasciata socchiusa e hanno rubato alla donna il denaro contante che aveva in casa. Sul posto, a Biella, sono intervenuti i carabinieri.
Addio alla regina del “Crocetta”
Hanno fatto il bagno vestite per i loro precetti religiosi rischiando di annegare nel Po. Due ragazze pachistane di 19 anni sono state soccorse dal 118 a Carmagnola e portate in ospedale. Una è ricoverata in gravi condizioni in terapia intensiva alle Molinette ed è pericolo di vita. Gli operatori dell’elisoccorso del 118 di Torino l’hanno rianimata con il massaggio cardiaco prima di trasportarla d’urgenza in ospedale. Prima dei soccorsi un passante si era tuffato eroicamente in acqua e aveva salvato le due giovani.
Pasticceria Bonfante Chivasso (Locale Storico d’Italia), in collaborazione con Ascom Confcommercio Chivasso ed il supporto di Cantine Orsolani di San Giorgio Canavese (Erbaluce dal 1894) e del Fan Club di Pecco Bagnaia (chivassese Campione del Mondo MotoGP in carica) hanno invitato un gruppo di 50 universitari di 25 Paesi del mondo a conoscere la Città.
Gli ospiti saranno accolti dall’Assessore al Commercio e Turismo Chiara Casalino e dal Presidente Ascom Carlo Nicosia.
I giovani stanno svolgendo in Piemonte la Summer School in Food Law, organizzata da ELSA, acronimo di European Law Students’ Association: la più grande associazione di studenti di giurisprudenza e giovani giuristi al mondo, nata nel 1981 presente in 44 paesi e che conta più di 60.000 soci all’attivo.
Gli studenti saranno nella città porta del Canavese e del Monferrato giovedì 27 luglio; la prima tappa sarà dedicata all’Erbaluce di Caluso di Orsolani, con un brindisi in corso Galileo Ferraris all’interno del Pecco Fan Club; poi passeggiata in via Torino, visita alla Collegiata di Santa Maria Assunta e chiusura alla Pasticceria Bonfante per scoprire i famosissimi Nocciolini di Chivasso ed un aperitivo a base di tipicità del territorio.
Album / Alcune immagini della merenda eco solidale promossa da Simona Riccio presso la Rsa San Giuseppe di Grugliasco.
Tutti i territori della Fnp Cisl Piemonte erano presenti, ieri, nella Basilica di San Pietro a Roma per la 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐧𝐨𝐧𝐧𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐧𝐢”.
(Facebook Fnp Cisl Piemonte)