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Il cane è nervoso e la polizia scopre 5 chili di droga nel bagagliaio

polizia ormea

L’uomo  arrestato è un italiano di 44 anni

 

Il bagagliaio della Volkswagen Golf conteneva cinque kg di hashish divisi in panetti: valore di circa 50mila euro. Gli agenti del commissariato di Rivoli lo hanno sorpreso durante un normale controllo di polizia. L’uomo  arrestato è un italiano di 44 anni.  A insospettire la polizia è stato il nervosismo del suo cane. La droga è stata scoperta durante la perquisizione del veicolo.

 

(Foto: il Torinese)

Schiamazzi notturni, il gestore del locale deve scacciare chi supera i decibel

MOVIDA SCHIAMAZZI

movida1salvario notteIl titolare del bar o ristorante deve adottare  “i  mezzi offerti dall’ordinamento per evitare che la frequentazione del locale da parte degli utenti sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine pubblico

 

Una sentenza della Cassazione ha stabilito che Il gestore del locale  pubblico ha responsabilità penale per  gli schiamazzi dei clienti. La suprema corte ha deciso esaminando un precedente caso della movida torinese. Quindi in caso di schiamazzi il titolare del bar o ristorante deve adottare  “i  mezzi offerti dall’ordinamento per evitare che la frequentazione del locale da parte degli utenti sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine pubblico”. Di conseguenza i clienti troppo rumorosi devono essere allontanati. Si vedrà che cosa intenderà fare il Comune, dopo che lo scorso anno aveva imposto la riduzione dell’orario notturno di apertura dei dehors. Da oggi i responsabili dei locali potranno dunque cacciare i clienti troppo caciaroni  facendo anche ricorso ricorso alle autorità.

 

(Foto: il Torinese)

Nomadi finti sceicchi truffavano e sparivano

carabinieri auto

I carabinieri  li hanno denunciati per furto e truffa, mentre il tribunale di Torino ha emesso un ordine di sequestro delle abitazioni

 

Erano tre nomadi residenti a Piossasco ma fingevano di essere imprenditori e broker finanziari o – addirittura – sceicchi. Promettevano cambi valuta e mediazioni immobiliari ipervantaggiose. Peccato che, una volta intascato il denaro, facevano perdere le proprie tracce dopo avere truffato i clientii. I carabinieri  li hanno denunciati per furto e truffa, mentre il tribunale di Torino ha emesso un ordine di sequestro delle abitazioni,  dei terreni e delle  auto di loro proprietà per un milione di euro. Non dichiaravano nulla al fisco.

Occhio a colombe e uova di Pasqua, la procura apre un'inchiesta su frodi e tarocchi

PASQUA

A Torino Guariniello apre un fascicolo su una pasticceria e a Biella la GdF scopre sorprese non a norma nelle uova di cioccolato

 

Magari saranno state eccellenti al gusto, ma non erano “originali” come invece venivano proposte al pubblico. E così le colombe mandorlate e al cioccolato che  erano esposte per la vendita in una nota pasticceria del centro storico non riportavano la dicitura – come la legge prevede –  secondo la quale  erano state prodotte in un altro laboratorio. I carabinieri del Nas hanno provveduto a sequestrare una decina di confezioni  del prelibato dolce pasquale e hanno presentato una denuncia in procura. Il  pm Raffaele Guariniello ha poi aperto un fascicolo per frode in commercio: indagato il responsabile del negozio. L’etichetta che riportava le indicazioni del luogo di produzione era stata rimossa. Invece – sorpresa nella sorpresa –  le sorprese all’interno delle uova di Pasqua, non erano a norma. La guardia di finanza ne ha così  sequestrate circa duecento in quattro esercizi commerciali di Biella. Anche in questo caso la scoperta è stata fatta nell’ambito dei controlli relativi alla corretta etichettatura dei prodotti. I negozianti sono stati segnalati alla Camera di Commercio, per verificare le sanzioni del caso, mentre i prodotti verranno  dissequestrati e messi in vendita solo dopo adeguata etichettatura.

 

Ragazze romene si prostituivano nel residence sede della Lega

polizia e carabinieri

Il proprietario Gianluigi Cernusco, 66 anni,  è stato denunciato ma dice di essere all’oscuro di tutto

 

Il residence è di proprietà del segretario cittadino della Lega Nord di Settimo Torinese. Nella struttura alberghiera si prostituiva un gruppo di ragazze romene. Il residence è stato chiuso da un’operazione congiunta di carabinieri e polizia per  irregolarità amministrative. Il proprietario Gianluigi Cernusco, 66 anni,  è stato denunciato ma dice di essere all’oscuro di tutto. E’ polemica politica perchè nel residence si trovava anche la sede del partito.

 

(Foto: il Torinese)

Un giardino per il commissario tecnico Vittorio Pozzo

POZZO

Vincitore di due Coppe del Mondo, nel 1934 e nel 1938, delle Olimpiadi del 1936 e di due Coppe Internazionali nel 1930 e nel 1935. E’ morto nel 1968 a Ponderano e nel 2008 gli è stato intitolato il campo sportivo di Biella

 

Dal 2 aprile Torino colma un “debito” con un tecnico che ha contribuito a fare grande il calcio italiano. La Città ha intitolato il giardino tra corso Regina Margherita e Lungo Dora Siena, adiacente il campus universitario Luigi Einaudi a Vittorio Pozzo, che era nato nel capoluogo il 2 marzo del 1886. Pozzo fu calciatore, giornalista ma, soprattutto, è stato il commissario tecnico della Nazionale Italiana negli anni Trenta e Quaranta (sino al 1948), vincitore di due Coppe del Mondo, nel 1934 e nel 1938, delle Olimpiadi del 1936 e di due Coppe Internazionali nel 1930 e nel 1935. E’ morto nel 1968 a Ponderano e nel 2008 gli è stato intitolato il campo sportivo di Biella. Sono intervenuti il vice presidente del Consiglio comunale Gioacchino Cuntrò, l’assessore allo sport del Comune di Torino Stefano Gallo, il presidente della Circoscrizione 7, Emanuele Durante, il direttore della Scuola di Scienze giuridiche, politiche ed economico – sociale dell’Ateneo di Torino, Franca Roncarolo e il direttore generale del Torino Football club Antonio Comi.

 

Massimo Iaretti

Non sopporta la compagna e chiede di tornare in carcere

polizia 1

Cinquantenne vercellese si è presentato in Questura per farsi riporate in prigione, dove il clima era più sereno

 

Non la sopportava più, la sua “compagna troppo stressata”. Così è evaso dagli arresti domiciliari e si è presentato in Questura di Vercelli per farsi riporate in carcere, dove il clima era più sereno. Lui è un cinquantenne vercellese, arrestato per rapina. Alla polizia l’uomo ha spiegato di essere stufo del comportamento della donna, che  avrebbe problemi psicologici.  Perplessi, gli agenti lo hanno ricondotto a casa. Ma l’uomo pur di ottenere l’allontanamento dalla sua “fidanzata”, ha minacciato i poliziotti che sono stati  quindi costretti a riportarlo  in prigione.

"L'uomo in affitto" dà fuoco al furgone del concorrente copione

POLIZIA CROCETTA

Preso dall’invidia ha bruciato il furgone del concorrente romeno che gli aveva copiato il volantino pubblicitario

 

“L’uomo in affitto”, era questo il suo slogan, inventato per proporsi ai clienti che necessitavano di sgombero di cantine o lavoretti di fatica. Preso dall’invidia ha bruciato il furgone del concorrente romeno che gli aveva copiato il volantino pubblicitario con la stessa dicitura, distribuito  nel quartiere San Donato. L’ incendiario italiano di 53 anni è stato così arrestato dalla polizia con l’accusa di incendio doloso e minacce. Dopo aver incendiato l’automezzo l’uomo (in affitto) aveva chiamato il suo  concorrente rivendicando il gesto e minacciando di non farsi più vedere in giro. In caso contrario “gli avrebbe sterminato l’intera famiglia”.

Il maratoneta dei record in carcere per reati fiscali

jogging

Per una condanna definitiva a due anni e mezzo per false fatturazioni

 

Enzo Caporaso, di 56 anni, è l’ex maratoneta conosciuto per avere corso 51 maratone nel 2008, un vero record che gli consentì di entare  nel Guinness dei primati. Ieri è stato arrestato per una condanna definitiva a due anni e mezzo per false fatturazioni. La vicenda giudiziaria che lo ha condotto alle Vallette risale al periodo tra il 2005 e il 2007, quando svolgeva l’attività di tecnico informatico, mentre oggi è un organizzatore di eventi sportivi. Lo difende ll’avvocato Alessandro Mazza.

L'omicidio non fu volontario, alleggerita posizione dell'aggressore del tabaccaio

carabinieri xx

L’uomo secondo la perizia è morto non solo per le percosse, ma anche per un infarto

 

Non si è trattato di omicidio volontario, bensì preterintenzionale. Il tabaccaio valdostano Enrico Rigollet morì nel suo negozio a Torino lo scorso 11 dicembre oe oggi la consulenza del medico legale Roberto Testi dice che l’uomo è morto non solo per le percosse, ma anche per un infarto. Si alleggerisce di molto la posizione di Giuseppe Cerasa, il 38enne al quale il pover otabaccaio aveva rifiutato di vendere alcol e sigarette,  che poi  venne arrestato.