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La Metro deserta tradisce il borseggiatore

Arrestato dalla Squadra Volanti alla fermata “Rivoli”

Non è un buon periodo per coloro che sono soliti rubare all’interno dei mezzi adibiti al trasporto pubblico.

Lo scorso martedì sera una donna prende una vettura della linea metropolitana direzione “Fermi” quando, in corrispondenza della fermata Re Umberto, un uomo alle sue spalle tenta di strapparle il cellulare dalle mani; lei oppone una forte resistenza, così a lui non resta che scendere e darsi alla fuga. Infatti l’uomo prenderà pochi minuti dopo una vettura che va nella direzione opposta. E’ però sfortunato: sia la vittima che un addetto ai sistemi di videosorveglianza della GTT lo hanno visto molto bene, anche per la quasi totalità di assenza di affluenza di passeggeri sulla metro. Indossa un giubbino rosso con cappuccio; vengono immediatamente diramate le note di ricerca anche alla centrale radio della Polizia di Stato. Il fuggitivo scende definitivamente alla fermata Rivoli e qui una pattuglia della Squadra Volante giunta tempestivamente lo attende in cima alle scale, arrestandolo. Si tratta di un venticinquenne marocchino, irregolare sul territorio nazionale e con numerosissimi pregiudizi di polizia. E’ stato arrestato per tentato furto aggravato e denunciato per inosservanza dei provvedimenti d’Autorità.

Mini-pusher in fuga inseguiti dalle moto dei carabinieri

Qualche giorno fa in corso Gamba un cittadino ha chiamato il 112 per segnalare un gruppo di giovani in strada che secondo lui stavano pianificando un furto

Immediato l’intervento dei motociclisti del Nucleo Radiomobile che sono riusciti a individuare il gruppo di ragazzi in fuga perché hanno sentito il rombo delle due motociclette.

I carabinieri hanno comunque visto i ragazzi scavalcare la recinzione condominiale ed entrare in un palazzo. Il sopralluogo ha permesso di rintracciare i fuggitivi in un appartamento di corso Gamba 37. Si tratta di due fratelli di 16 anni e 19 anni, proprietari dell’appartamento, e due loro amici, di 16 anni e 17 anni, residenti in via Pergolesi e via Borriana a Torino.

I genitori dei due fratelli erano al lavoro. La perquisizione ha permesso di sequestrare in uno zaino 10 buste di plastica, contenenti quasi 450 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, tutto l’occorrente per confezionare la droga e 655 euro in contanti. Sono stati arrestati per detenzione in concorso di droga e sottoposti ai domiciliari. Sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire la rete di spaccio dei ragazzi.

Controlli precedenti

Qualche giorno fa i carabinieri sono riusciti a intercettare altri due carichi di droga. Un 37enne di Castellamonte, Giovanni Iaria, originario di Delianuova (Reggio Calabria) è stato arrestato pochi giorni fa dai carabinieri della compagnia di Ivrea. Dovrà rispondere di detenzione di stupefacenti per spaccio. L’uomo è stato fermato a bordo della propria Fiat Punto alle porte di Rivarolo, lungo la ex statale 460 del Gran Paradiso. In auto, nascosti nel bagagliaio, aveva diversi sacchetti di droga per un totale di oltre cinque chili e mezzo di marijuana. Il 37enne, disoccupato, è stato portato in carcere a Ivrea. Pochi giorni prima era toccato a un 28enne di Mappano, controllato in via Botticelli a Torino. La perquisizione nell’abitazione del ragazzo ha permesso il ritrovamento di 16 chili di marijuana, 620 euro in contanti e un manganello telescopico.

In giro senza giustificazione: era un pusher

Sono da poco passate le 3 di notte, le strade sono deserte a causa delle limitazioni imposte alla  libera circolazione delle persone a causa della pandemia di Covid-19, quando una pattuglia del commissariato Rivoli nota un soggetto passeggiare su Strada antica di Rivoli a Grugliasco
I poliziotti lo avvicinano, sottoponendolo a controllo. Si tratta di un cittadino italiano di 20 anni. Il ragazzo non è in grado di fornire motivazioni valide per la sua presenza in strada, salvo poi confessare di essere uscito per fare due passi, bere una birra e fumare uno spinello, che consegna spontaneamente ai poliziotti. Perquisito, il ventenne viene trovato in possesso di 7 bustine in cellophane contenenti sostanza stupefacente e 660 euro in contanti, verosimilmente provento di un’attività di consegna della droga “a domicilio”. Estesa la perquisizione alla residenza del ragazzo, gli agenti del commissariato rinvengono su uno scaffale, nella cantina di pertinenza dell’abitazione, una scatola con all’interno una bustina in cellophane contenente sostanza stupefacente per circa 16 grammi ed un bilancino di precisione. Il ventenne è stato denunciato per detenzione di sostanza stupefacente e inottemperanza alle vigenti normative del DPCM dell’ 11 marzo

Merlo: “Basta spostamenti in valle”

“Abbiamo scritto al Prefetto di Torino pregandolo di intensificare i controlli per evitare presenze anomale ed ingiustificate a Pragelato e nell’intera Via Lattea. Nei giorni scorsi avevamo già sollecitato le forze dell’ordine – come prevedono le norme contenute nel recente DPCM – per aumentare i controlli. Forze dell’Ordine che, lo voglio ricordare e al contempo li voglio anche ringraziare, stanno già lavorando con tenacia e determinazione per centrare questo obiettivo

Ma quello che adesso mi sento di dire è lanciare un appello ai cittadini, a tutti coloro che non sono residenti a Pragelato e che per svariati motivi vogliono mettersi in cammino verso questa località ancora in questi giorni e nei prossimi giorni. Soprattutto nel weekend.

Ve lo chiedo con cortesia e con senso di responsabilità. Se non per motivi gravi – e contemplati nelle regole previste dal DPCM varato nei giorni scorsi – non fatelo. L’attuale Amministrazione Comunale di Pragelato crede fortemente nello sviluppo e nell’incremento turistico del paese. Ci stiamo lavorando, e molto, per raggiungere questo obiettivo. Ma, aggiungo, questo non è il momento e il tempo arrivare in massa a Pragelato. Ed anche negli altri paesi della Via Lattea. E questo anche perchè l’età media dei residenti in questo territorio è medio alta e quindi, di conseguenza, più vulnerabile sotto il profilo sanitario. Per favore, NON FATELO. Mi appello al buon senso e alla responsabilità di tutti i cittadini che da molti anni frequentano e amano il nostro bel territorio. Avremo modo, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, di ritornare ad essere insieme e di socializzare, come sempre, ciò che questo territorio è in grado di offrire. Sotto il profilo turistico, sportivo e paesaggistico.

Confido nel vostro buonsenso e nella vostra responsabilità. Per favore, NON FATELO”.

Si fingono fattorini per eludere i controlli

Nella tarda serata di giovedì, gli agenti del commissariato Barriera Nizza, impegnati in un servizio di controllo del territorio volto a contrastare eventuali violazioni al DPCM dell’11 marzo, notano un autocarro percorrere via Onorato Vigliani

Il veicolo presenta insegne di un noto servizio di spedizioni. E’ quasi mezzanotte, un orario insolito per effettuare spedizioni. Gli agenti decidono quindi di controllare il conducente del veicolo. Si tratta di un cittadino moldavo di 26 anni, in compagnia di un uomo di nazionalità romena di 34 anni.

Entrambi non indossano la tipica uniforme del personale appartenente alle ditte di spedizioni e presentano evidenti segni di ubriachezza. Alla richiesta di giustificare il motivo della loro presenza in strada i due rimangono in silenzio. Gli agenti decidono di sottoporre il conducente ad accertamento tramite etilometro: il ventiseienne viene trovato con un elevato tasso alcolemico.
Nel corso di ulteriori controlli, gli agenti scoprono che il cittadino moldavo – pluripregiudicato per delitti di varia natura tra cui rapina aggravata, lesioni, omissione di soccorso – circolava senza patente. Quale giorno prima, infatti, era stato fermato alla guida della sua Mercedes classe C220 con targa straniera non regolarizzata. Nella circostanza si era inoltre appurato che il medesimo non aveva mai convertito la sua patente straniera, pur residente in Italia da oltre un anno. Non solo, a suo carico grava la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Anche il passeggero non è da meno: dopo essere stato arrestato in esecuzione di mandato di arresto europeo  lo stesso era evaso dagli arresti domiciliari nel maggio 2016.
Entrambi i soggetti sono stati denunciati per inottemperanza alle vigenti normative del DPCM dell’11 marzo. Il conducente, invece, viene denunciato per guida in stato di ebbrezza e sanzionato per guida in assenza di patente oltre che per aver utilizzato impropriamente il veicolo adibito al solo trasporto di merci e non persone.

Coronavirus: in Piemonte nuove vittime. In ospedale ricoverati i primi due bambini positivi

Il comunicato della Regione Piemonte, ore 19,30 di sabato 14 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, 7 NUOVI DECESSI, IN TOTALE IL NUMERO DEI MORTI SALE A 66 – MASCHERINE IN DISTRIBUZIONE – NUOVE ASSUNZIONI PER L’EMERGENZA SANITARIA

SETTE NUOVI DECESSI

Sono sette i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “coronavirus covid19”, comunicati questa sera dall’Unità di crisi.

Nel complesso si tratta di 5 uomini e 2 donne: 2 della provincia di Alessandria (1 uomo e 1 donna) 3 del torinese (2 uomini e 1 donna) e 2 uomini del cuneese.

I ricoverati in terapia intensiva sono 159.

Sempre oggi, sono stati ricoverati all’ospedale Regina Margherita di Torino i primi due bambini positivi al test sul coronavirus covid19.

Hanno superato il migliaio i casi positivi al virus in Piemonte, ma il dato esatto, in fase di aggiornamento, non è al momento disponibile.

Il totale dei decessi appare così ripartito per provincia di residenza: 28 ad Alessandria, 13 a Torino, 4 a Biella, 5 a Novara, 3 a Vercelli, 3 ad Asti, 2 a Cuneo, 1 nel Vco

Ore 12,30 – CORONAVIRUS PIEMONTE, 13 NUOVI DECESSI, IN TOTALE IL NUMERO DEI MORTI SALE A 59 – L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI GENESIO ICARDI, HA INCONTRATO IL CONSOLE CINESE

TREDICI NUOVI DECESSI

Sono tredici i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “coronavirus covid19”, comunicati questa mattina dall’Unità di crisi. Si tratta di 10 persone della provincia di Alessandria (6 uomini e 4 donne), una donna del Torinese, una donna del Novarese e un uomo dell’Astigiano.

CINQUANTANOVE DECESSI COMPLESSIVI

Complessivamente il totale dei deceduti è di 59, di cui il 66% uomini e il 34% donne. L’età media è di 81 anni.

Il totale dei decessi appare così ripartito per provincia di residenza: 28 ad Alessandria, 13 a Torino, 4 a Biella, 5 a Novara, 3 a Vercelli, 3 ad Asti, 2 a Cuneo, 1 nel Vco.

L’aggiornamento sui dati dei casi positivi verrà comunicato nel bollettino del pomeriggio.

L’ASSESSORE INCONTRA IL CONSOLE CINESE

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha incontrato questa mattina il console cinese di Milano, Junfu Ming, per esprimergli personalmente la riconoscenza della Regione Piemonte per l’aiuto che la Sanità piemontese sta ricevendo dalla Comunità cinese.

L’incontro è avvenuto a Grugliasco, nel deposito dove stano arrivando i dispositivi di protezione individuale donati dall’Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese, con il contributo dell’Ambasciata italiana in Cina e del Consolato cinese di Milano.

Gli ultimi quattro container di materiale sono arrivati ieri, ma altri carichi sono in partenza dalla Cina per il Piemonte.

«La solidarietà del popolo cinese nei confronti dei piemontesi è vera e tangibile – commenta l’assessore Icardi -, siamo grati della collaborazione che stiamo ricevendo. Le nostre comunità, cinese e piemontese, hanno imparato a conoscersi e a darsi una mano a vicenda nei momenti di difficoltà».

Il paziente “1” piemontese è guarito

 “Una buona notizia c’è”, dice il governatore Alberto Cirio annunciando in diretta Facebook, che il paziente “1” piemontese è guarito

Il  40enne torinese, manager in una multinazionale di Cesano Boscone da tempo ricoverato nella terapia intensiva dell’ospedale Amedeo di Savoia, infatti,”è risultato negativo: ha vinto la sua malattia”, aggiunge  Cirio.  Il presidente è ancora in auto isolamento dopo essere risultato positivo. “I dati ci dico che, senza restrizioni, il Piemonte oggi avrebbe trecento ospedalizzati in più. Ciò non significa che i contagi diminuiscono, per ora, ma che le misure adottate stanno funzionando”.

Controlli mobilità, i carabinieri arrestano corriere droga

Pochi giorni fa un altro corriere è stato fermato e arrestato con 16 kg di marijuana

Torino, 13 marzo Durante i posti di controllo predisposti in tutta la provincia e Torino per verificare il rispetto delle direttive su restrizione mobilità, i carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno arrestato un 38enne italiano di Castellamonte (TO), per detenzione ai fini di spaccio. L’uomo è stato fermato a Rivarolo Canavese (TO).

In particolare, i carabinieri hanno fermato l’auto dell’uomo e nel bagagliaio gli hanno trovato oltre cinque chilogrammi e mezzo di marijuana, destinata a soddisfare l’intera “piazza Canavesana”. Il valore dello stupefacente, al dettaglio è di oltre 50.000 euro.

Si tratta del secondo corriere di droga fermato e arrestato dai carabinieri del Comando Provinciale di Torino. Pochi giorni fa un 28enne girava di notte in auto con tredici sacchi termosaldati di marijuana nascosti nel bagagliaio e tra i sedili. L’uomo è stato fermato dai carabinieri in Via Botticelli, a Torino. Nell’auto sono stati trovati anche 620 euro in contanti e un manganello telescopico. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire altri tre sacchi di marijuana, per un totale di 16 chili. Lo stupefacente è stato sequestrato e il giovane, arrestato, si trova ora ai domiciliari.

Girarrosti chiusi: “E’ un errore”

Si tratta di un errore nell’interpretazione della legge, dicono i responsabili dei Girarrosti Santa Rita, una delle più conosciute catene di rivendite alimentari di Torino, operativa da più di mezzo secolo

E’ giunto all’azienda, infatti, l’ordine di chiudere i punti vendita  a causa dell’emergenza Coronavirus. E il legale della società ritiene che la polizia municipale consideri l’ attività come  ristorazione e quindi proceda secondo il  decreto dell’11 marzo. Ma nei girarrosto i prodotti si preparano e si vendono e non si somministrano sul posto. La società ha quindi  inviato una  pec  al Comando della polizia municipale di Torino.

 

(foto: il Torinese)

Denunciati in 12 per mancato rispetto del decreto Coronavirus

Mercoledì sera, agenti del Commissariato Barriera Milano, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine e dalle Unità Cinofile, hanno proceduto ad un controllo nella zona di competenza volto anche alla verifica della posizione sul suolo italiano di alcuni cittadini stranieri nonchè del rispetto delle prescrizioni di cui al D.P.C.M., datato 9 Marzo 2020, in materia di “Emergenza epidemiologica da COVID-19”

Le persone complessivamente identificate durante il controllo sono state 24, 15 delle quali straniere.

12 persone sono state denunciate ai sensi dell’art. 650 del codice penale in relazione all’inosservanza del Provvedimento d’Autorità. Tutte, infatti, si trovavano fuori casa senza alcun giustificato motivo. In un caso, si tratta di tre cittadini rumeni intenti a chiacchierare seduti su una panchina di Corso Palermo, senza rispettare la distanza minima interpersonale.

All’interno di un esercizio di vendita di alimentari di corso Giulio Cesare è stata, invece, riscontrata la presenza di numerose persone all’interno; 3 persone erano ad un tavolino intente a guardare una trasmissione in televisione, su sedie l’una affiancata all’altra; altri 2 clienti si trovavano al di là del bancone insieme al gestore sempre intenti a guardare la tv, mentre altre 4 persone stavano consumando delle birre in piedi, tutti vicini; il tutto faceva emergere come di fatto il locale non si limitasse alla vendita di generi alimentari ma veniva ancora destinato alla somministrazione ed intrattenimento. Tutti gli stranieri sorpresi all’interno del locale, di nazionalità marocchina e nigeriana, sono stati denunciati per inosservanza del Provvedimento d’Autorità. Il gestore dell’esercizio è stato invitato all’immediata chiusura dello stesso.

Giovedì, invece, sempre personale del Comm.to Barriera Milano ha notificato ad un minimarket di Corso Giulio Cesare condotto da un cittadino bengalese la sospensione dell’attività per 10 gg, fino al 21.03.2020, disposta dal Questore di Torino in considerazione di quanto emerso durante alcuni controlli effettuati dalla Polizia di Stato all’interno dello stesso. Infatti, nelle immediate pertinenze del locale ed addosso ad un avventore dello stesso, sono stati rinvenuti e sequestrati, negli ultimi 15 giorni, oltre 200 grammi di sostanze stupefacenti (170 grammi di hashish e 40 di crack). Inoltre, il locale è abituale ritrovo di persone pregiudicate, che possono costituire pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Pertanto, il Questore ne ha disposto la sospensione della licenza per 10 giorni.