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Cibo congelato. Multa e denunce al ristorante di Cannavacciuolo. Lo chef: “Con queste storie viene voglia di andarsene”

Due denunce e una sanzione di 1.500 euro dopo i controlli di Asl e carabinieri del Nas nel Bistrot Torino dello chef Antonino Cannavacciuolo, alla Gran Madre. Sui menù  non erano indicati gli alimenti congelati, trovati all’interno di un congelatore. Denunciati il direttore del locale e la moglie del celebre cuoco, responsabile della società della catena di ristoranti. “Mancava solo un asterisco e il cibo in frigo era per noi. Con storie come questa vien voglia di andarsene”, dice con amarezza Cannavacciuolo all’Ansa. “Le regole vanno bene, ma applicarle in questo modo è assurdo. Nei nostri ristoranti  sono sempre state trovate cucine perfette e dipendenti in regola”.

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

TORINO, MARITATO (ASSOTUTELA): “SOLIDARIETA’ A CANNAVACCIUOLO. NO TRITACARNE MEDIATICO”

“Il sottoscritto e tutta la associazione Assotutela esprimono vicinanza e solidarietà allo chef Antonino Cannavacciuolo, finito nella bufera di critica e opinione pubblica per via denuncia dei carabinieri del Nas rivolta alla moglie Cinzia Primatesta e al direttore del Bistrot di Torino, accusati di frode in commercio per la presenza di prodotti trovati nel congelatore e non segnalati sul menù. Partendo dal presupposto che siamo garantisti e che saranno gli organi preposti ad accertare cosa sia realmente accaduto nel locale di Cannavacciuolo, condanniamo con fermezza il tritacarne mediatico inscenato nei riguardi del grande cuoco e del suo staff, simbolo del made in Italy nel mondo e dell’eccellenza gastronomica del Belpaese. Concordo con Cannavacciuolo, storie incredibili e pompate come questa, fanno venire voglia di andarsene da un’altra parte”. Così, in una nota, il presidente dell’associazione Assotutela, Michel Emi Maritato.

 

Tensione al Moi: un occupante prende a pugni il responsabile e spacca le vetrine

Questa mattina si sono verificati momenti di tensione al Moi di Torino, l’ex villaggio olimpico del 2006 dove  è iniziato da tempo  il trasferimento dei profughi e dei migranti che lo occupano da quattro anni. Oggi avrebbe dovuto riaprire i battenti l’ufficio che si occupa del piano di ricollocazione dei profughi . Un occupante si è opposto e ha mandato in frantumi le vetrate e il coordinatore del progetto di ricollocamento  è stato colpito con un pugno in faccia.

E’ nato Nicolas, salvato con la mamma al sesto mese di gravidanza con gravissimo e rarissimo melanoma oculare

ALLE MOLINETTE Un miracolo di Natale e della vita. Ieri sera è nato Nicolas, figlio di un miracolo della medicina e di una mamma salvata al sesto mese di gravidanza da un gravissimo e rarissimo melanoma oculare. E’ nato alle ore 20,47 e pesa 3640 grammi e sta bene. Ad ottobre era stata salvata la mamma, una giovane donna al sesto mese di gravidanza, affetta da un gravissimo e rarissimo melanoma oculare. La donna di 28 anni alla 28^ settimana di gestazione era stata sottoposta ad intervento di enucleazione dell’occhio sinistro, perché affetta da un tumore molto raro di uno dei componenti dell’occhio stesso (coroide/uvea). Tale tumore era un melanoma che colpisce in questa sede meno dello 0,4% delle pazienti affette da melanoma in gravidanza. Un caso più unico che raro. Nelle forme più gravi può non solo essere causa di nascita prematura e di basso peso neonatale, ma anche purtroppo di interessamento placentare e fetale, con metastasi che possono ledere gravemente la salute e compromettere la sopravvivenza del neonato. Il sospetto diagnostico era nato dalla dottoressa Maria Claudia Vigliani della Neurologia dell’ospedale Molinette, con l’ausilio della dottoressa Elena Gaidolfi. L’équipe di chirurghi che se ne era occupata presso l’ospedale CTO di Torino era stata coordinata dal dottor Luciano Arturi (responsabile del Servizio di Chirurgia Orbito-palpebrale del CTO (servizio che afferisce alla divisione di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva di cui il primario è il dottor Fabrizio Malan), nonché coordinatore del Servizio di chirurgia oftalmoplastica dell’ospedale Oftalmico di Torino). Il tumore aveva raggiunto dimensioni troppo grandi e lo stato di gravidanza non poteva far utilizzare come terapia di appoggio la chemioterapia, non potendo garantire, peraltro, la possibilità di preservare funzione visiva e volume dell’occhio affetto, con rischio aggiuntivo di aumento delle possibili metastasi a distanza. Un tumore che non aveva potuto inizialmente essere trattato per lo stato avanzato e le dimensioni troppo grandi, presso un centro svizzero di fama mondiale.

Fondamentale è stata la stretta collaborazione tra l’ospedale Cto e l’attiguo nosocomio ostetrico-ginecologico Sant’Anna, indispensabile per cure della gravidanza in caso di urgenti necessità subentranti. In tempi molto ristretti (meno di cinque giorni), resi più esigui dallo stato di gravidanza che procedeva, i medici del CTO erano riusciti a coordinare la collaborazione (preziosa ed indispensabile) di valenze polispecialistiche della Città della Salute di Torino, che la rendono un’eccellenza nazionale: il Servizio di gravidanze a rischio del Sant’Anna (coordinato dalla professoressa Tullia Todros), l’Anestesia e Rianimazione del CTO (diretta dal dottor Maurizio Berardino) ed il dottor Pietro Quaglino dell’Oncologia Dermatologica. L’intervento era riuscito perfettamente, in collaborazione con gli oculisti dell’Oftalmico, consentendo il recupero morfologico dell’orbita sottoposta ad un intervento così invasivo, ma necessario per garantire possibilità delle cure avanzate che sono seguite, con i tempi previsti dal dottor Piero Gaglioti (Servizio gravidanze a rischio ospedale Sant’Anna). Il tutto è stato condotto nella massima garanzia di sicuro proseguimento della gravidanza, che è stata portata a termine naturale con la nascita di un bimbo che in nessun momento del percorso di cura ha mai subito ripercussioni del delicato intervento cui è stata sottoposta la mamma. E’ il lieto fine di una grande storia di Natale. Mamma e figlio stanno bene. Ora Nicolas è seguito dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Enrico Bertino. In questo momento Nicolas si trova tra le braccia della mamma (ricoverata presso l’Ostetricia e Ginecologia universitaria diretta dalla profesoressa Tordros), che, dopo tante preoccupazioni, può finalmente allattarlo e prendersi cura di lui, fiduciosa in un futuro che in passato non sarebbe stato pensabile per lei e per il bambino. Un sogno che si avvera e continua. Un sogno all’insegna del Natale.

 

(Foto: il Torinese)

 

Addio a Piero Gheddo, fondatore di “Mani Tese”

Cordoglio nel vercellese per la scomparsa di padre Piero Gheddo, missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), giornalista e scrittore, morto nella casa Ambrosiana di Cesano Boscone, alla periferia di Milano. Aveva 89 anni ed era nato a Tronzano Vercellese. Riconosciuto internazionalmente come “il missionario della carta stampata”, Gheddo ha lavorato per tutta la vita nel mondo della comunicazione per la diffusione del Vangelo. Nel 1986 aveva fondato AsiaNews e ha continuato ad essere collaboratore anche quando essa è passata sul web. Ha fondato l’organizzazione cattolica “Mani tese” nel 1964 e l’Editrice Missionaria Italiana (Emi) nel 1955. Dal 1959 al 1994 è stato direttore della rivista mensile “Mondo e Missione”. Ha collaborato per anni con la Rai-Tv spiegando Il vangelo della domenica; alla radio Rai per un breve messaggio al mattino, con Radio Maria e con diverse testate laiche come “Gente” e con “Il Giornale” di Indro Montanelli. Ha scritto novanta volumi.

Filippo Re

L’associazione Mani Tese, tra le altre iniziative, ha in corso presso le librerie Feltrinelli di Torino la campagna “Molto più di un pacchetto regalo!” Leggi l’articolo pubblicato nei giorni scorsi sul “Torinese”:

http://www.iltorinese.it/il-natale-di-mani-tese-e-molto-piu-di-un-regalo/

Corso Bramante, Esselunga al posto dell’ex filiale Fiat

L’edificio a tre piani di corso Bramante 15 in disuso da oltre dieci anni e in progressivo stato di degrado (un tempo era sede della filiale FIAT) sarà riconvertito a struttura di vendita; l’operazione riguarda un’ampia porzione dell’isolato compreso tra i corsi Bramante e Turati e le vie Forlanini e Giordano Bruno.

Dopo l’illustrazione dell’assessore all’Urbanistica, Guido Montanari, il Consiglio comunale ha oggi approvato la deliberazione, ai sensi della legge 106/2011, che consentirà a un operatore privato di attuare un progetto commerciale articolato su due fasi. La prima fase prevede la richiesta all’Amministrazione comunale di un’autorizzazione commerciale per una media struttura di vendita mista-alimentare, integrata da un’attività di somministrazione, con superficie di vendita di 2.500 metri quadrati.

In una seconda fase, con una istanza di Autorizzazione commerciale regionale (Acr), la struttura sarà trasformata fino a raggiungere una superficie di vendita complessiva pari a 3.500 mq e l’inserimento di un negozio di vicinato con una superficie di 200 mq.

Il piano interrato sarà del tutto destinato a parcheggio, con una porzione pari a 125 posti auto assoggettata a uso pubblico. Al piano terra sarà realizzato il negozio e tutti gli spazi accessori consistenti in magazzini e laboratori di lavorazione, mentre i servizi e spogliatoi per il personale saranno collocati al piano terra e al primo piano della porzione di palazzina prospettante corso Bramante.

Il privato che realizzerà il progetto verserà alla Città un contributo alla realizzazione dell’intervento per 1,75 milioni, un contributo di riqualificazione di circa 760mila euro e provvederà – a proprie spese e cura – alle connesse opere di urbanizzazione, per un valore pari a poco meno di 2,2 milioni di euro.

Dette opere prevedono, oltre alla parte di autorimessa destinata a uso pubblico, la riqualificazione della parte prospiciente di corso Bramante, la realizzazione di una nuova rotonda alla confluenza delle vie Giordano Bruno, Camogli e Forlanini per il traffico automobilistico e le operazioni di carico e scarico, tratti di piste ciclabili e il rifacimento degli incroci tra corso Turati e le vie Forlanini e Camogli.

Ulteriore elemento di riqualificazione sarà il progetto dell’area ex Ogm di corso Vercelli condotto dallo stesso operatore che prevederà residenze per studenti, abitazioni sociali, luoghi di produzione e di logistica dell’e-commerce.

Una parte del contributo di riqualificazione versato dal proponente verrà utilizzato per l’acquisto e la piantumazione di nuovi alberi sul territorio della Circoscrizione 8.

In Aula, un dibattito tra i consiglieri ha anticipato il voto:

Andrea Russi – (Movimento 5 Stelle): Si riqualifica un edificio dismesso soggetto negli ultimi anni ad atti di vandalismo e bonificato dall’amianto. Ed è un’operazione che non interferisce con il commercio della zona, viste le poche attività commerciali oggi presenti. Il voto del gruppo è favorevole.

Stefano Lo Russo (Pd): E’ una delibera che segue un metodo da stigmatizzare. Lo scorso luglio era stata revocata la delibera del programma di rigenerazione urbana su quell’area che prevedeva una variante al PRG, la realizzazione di residenze universitarie e la sistemazione di quell’immobile. E invece oggi si usa un escamotage per evitare la Valutazione ambientale strategica che avrebbe prodotto prescrizioni di carattere trasportistico sul cavalca ferrovia di corso Bramante molto complesse. Invito la maggioranza a ritornare sui propri passi e a pensarci bene prima di approvare un simile provvedimento.

Roberto Rosso – (Direzione Italia): Spero che siate attenti alle parole di Lo Russo. Pensate alle tangenti relative al centro commerciale le Gru attorno a provvedimenti che gli esponenti politici di allora motivavano come voi oggi. Gli interessi che affrontate, forse in modo ingenuo, sono molto forti e trovano le loro scorciatoie. Occorre evitare che, anche se non ci son tangenti, si perpetuino metodi che in passato le favorirono, per esempio ritornando alle valutazioni ambientali strategiche.

Francesco Tresso – Lista civica per Torino: Non voterò. Aggirare le procedure di Vas in un caso di questa portata risponde all’assioma già sentito “tanto la Vas non serve a nulla”. E’ arroganza accademica mettere in discussione una procedura ambientale che risponde a norme europee.

Trovo grave questa frase e ribadisco che questa procedura per questo tipo di provvedimenti va adottata.

 

In conclusione il vicesindaco Montanari, nel rispondere ai consiglieri di opposizione, ha ribadito che le procedure seguite sono del tutto conformi alle normative vigenti.

 

“Balengo” è offensivo oppure no?

Il tribunale di Torino dibatte sul termine dialettale piemontese “balengo”. La Procura – scrive l’Ansa – ha puntato a retrocedere la parola a “termine scherzoso”, e ha chiesto l’archiviazione di un fascicolo per diffamazione attraverso Facebook. Ma un  gip non è d’accordo e ha ordinato di procedere al rinvio a giudizio dell’imputato, a gennaio. La causa  vede come parte lesa un esponente dei  No Tav – e riguarda anche altre espressioni utilizzate nel post, tipo  “banda di briganti” e “imbrattacessi”. Ma nelle intenzioni dell’autore si sarebbe trattato di una poesia satirica. La procura nel presentare la proposta di archiviazione con lo  sdoganamento di “balengo”, aveva condotto  una ricerca sull’etimologia della parola, con riferimenti all’Accademia della Crusca, a dizionari storici, citazioni  di Flaiano,  Pavese e Luciana Littizzetto.

Nell’officina smontavano e riciclavano le auto. Arrestati in due

Rubavano le auto e dopo averle smontate ne riciclavano i pezzi. Arrestati dai carabinieri due uomini  di 36 e 38 anni, a Leinì, per riciclaggio di autovetture e ricettazione in concorso. I due fermati hanno diversi complici ancora da identificare, smantellavano  e ripulivano le auto rubate in un capannone della zona industriale di Leinì. Sono state trovate sul posto una Giulietta, due 500 e il motore di una Jeep Renegade. I pezzi stavano per essere riciclati.

Ai domiciliari usciva di casa per rapinare banche. La madre lo denuncia

L.G, 21 anni, e A.F, 35 anni, sono stati arrestati  dai carabinieri per rapine  in banche, supermercati e centri scommesse.  I due sarebbero responsabili di sedici assalti con arma da fuoco e coltelli, avvenuti tra febbraio e novembre a Torino e Venaria Reale. Il più giovane è stato denunciato dalla madre. Il ragazzo era ai domiciliari, ma usciva di casa per commettere i colpi. La donna  aveva garantito per lui e si è rivolta ai militari.

Caselle, centinaia di pasticche di Viagra illegali nei bagagli

Aveva con sè quattrocento tra compresse e capsule, molte delle quali di Viagra, prive di documentazione autorizzativa. Valore complessivo diverse migliaia di euro.  Le ha trovate la guardia di finanza dell’aeroporto di Torino tra gli effetti personali di un cittadino egiziano di sessant’anni. L’uomo arrivava dal Cairo via Istanbul, ed è stato denunciato per importazione illegale di medicinal. Ora rischia l’arresto fino ad un anno e una multa di centomila euro.

Si cerca giustizia per due morti d’amianto nel troncone torinese del processo Eternit bis

Stephan Schmidheiny non ha avuto il tempo di esultare per l’ennesima decisione favorevole della Corte di Cassazione, perché martedì, 19 dicembre, è di nuovo alla sbarra, imputato di omicidio colposo, con colpa cosciente, presso il Tribunale di Torino per il decesso di due persone, uccise dall’amianto dell’Eternit, in seguito a mesotelioma. La famiglia di Giulio Testore, dipendente Eternit Cavagnolo (il troncone di Eternit bis che è rimasto a Torino), è assistita e difesa dall’Avv. Ezio Bonanni che sarà presente e si costituirà parte civile in favore degli eredi danneggiati. “La Corte di Cassazione, lo scorso 13 dicembre, ha dichiarato l’inammissibilità dei ricorsi del Procuratore della Repubblica di Torino e del Procuratore Generale presso la Procura di Torino, che avevano impugnato le sentenze del GUP di Torino. Nell’udienza del 19 dicembre, formuleremo tutta una serie di richieste, e contesteremo la legittimità anche del provvedimento di rinvio a giudizio”, dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia Testore Giulio e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Tra l’altro l’Ona, associazione che assiste e tutela le vittime e i familiari esposti ad amianto, è costituita parte civile, sia come ONA Nazionale (difesa dall’Avv. Andrea Ferrero Merlino), sia come ONA Casale Monferrato (difesa dall’Avv. Alberto Costanzo, legale che svolge la sua attività professionale proprio nella città di Monferrato). “L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto continua a fianco delle vittime dell’Eternit dei cinque stabilimenti Eternit Italia, non dimenticando quello di Siracusa/Priolo Gargallo, finora tenuto staccato dai processi Eternit 1 ed Eternit bis. Infatti, l’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto è quello di rendere giustizia alle vittime, comprese quelle dello stabilimento di Siracusa, troppo, molto spesso, dimenticato nel corso delle indagini del processo Eternit. La condotta di Stephan Schmidheiny si è rivelata decisiva anche in Sicilia, ed in particolare a Siracusa/Priolo Gargallo. L’ONA ha fiducia nella giustizia ed è convinta che si arriverà ad ottenere il risarcimento di tutti i danni e l’accertamento di tutte le responsabilità”dichiarano congiuntamente gli avvocati Ezio Bonanni, Andrea Ferrero Merlino ed Alberto Costanzo.

Massimo Iaretti