CRONACA- Pagina 1352

Respira monossido di carbonio: donna muore avvelenata

Una donna di 50 anni  è deceduta a Novara avvelenata dal monossido di carbonio in una palazzina di viale Giulio Cesare. Rientrando in casa il marito ha dato l’allarme: già sulle scale dell’edificio c’era infiltrazione di monossido. Un vicino di casa ha  infatti avuto un malore ed è stato trasportato in ospedale in codice verde

I cinque anarchici combattenti in Siria sorvegliati per altri motivi

La sorveglianza speciale per i cinque anarchici e antagonisti torinesi che in Siria combattevano insieme con le milizie curde dello Ypg contro l’Isis “prescinde, secondo il dettato della legge, dalla natura politica del gruppo che ha operato l’addestramento”  militare. Lo scrive la procura di Torino in un comunicato nel quale sottolinea  di avere “proposto una sorveglianza su giovani” in quanto questi avevano in Italia precedenti per episodi di violenza legati a fatti politici.

Un anno di polizia ferroviaria

Quello appena concluso è stato un anno impegnativo per la Polizia Ferroviaria di Piemonte e Valle d’Aosta, che ha visto i propri Agenti costantemente impiegati in attività di vigilanza e controllo sia negli ordinari servizi istituzionali che in quelli di carattere straordinario, organizzati di iniziativa o su specifici input ministeriali diramati dal Servizio Polizia Ferroviaria di Roma

I dispositivi di monitoraggio e controllo hanno interessato le stazioni di entrambe le regioni, sia le principali che gli scali minori privi di presidi permanenti, attraverso l’invio mirato sul posto di operatori, e sono stati estesi anche a bordo treno con l’impiego del personale di scorta appositamente qualificato. I risultati conseguiti parlano di sicurezza: durante tutto il 2018, gli operatori del Compartimento hanno proceduto a controllare ed identificare complessivamente n. 99.438 persone di cui n. 32.178 straniere e 4.253 minori. Del totale, 38.107 sono gli identificati a bordo treno. Le persone arrestate sono state n. 44, mentre quelle indagate a piede libero n. 727. 4.350 i veicoli controllati lungo il perimetro delle stazioni e nei piazzali antistanti, con 595 violazioni al Codice della Strada contestate. Nell’espletamento dei servizi specifici sopra accennati sono state sequestrate n. 35 armi, di cui n. 27 da taglio e n. 8 improprie; tra lo stupefacente sequestrato, nel corso dei quotidiani servizi di controllo ai pendolari, specie ragazzi e giovani, oltre 4 kg di marijuana e decine di pezzi di droga sintetica. L’impiego del personale del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta si è altresì articolato in 12.662 servizi di vigilanza nelle stazioni F.S. con pattuglie in uniforme appiedate e, negli scali maggiori del capoluogo torinese, a bordo di mezzi elettrici Polfer che consentono di vigilare meglio i luoghi più isolati; nei n.1.125 servizi antiborseggio in abiti civili, effettuati sia negli scali ferroviari che a bordo treno; in n. 618 pattuglioni straordinari.Non meno efficace si è evidenziato il concorso dei militari dell’Esercito che affiancano gli Agenti della Polfer nei quotidiani servizi di pattugliamento e monitoraggio nella stazioni di Porta Nuova e Porta Susa.Sempre in tale contesto, grande attenzione è stata rivolta alla sicurezza del personale ferroviario viaggiante, in particolare dei Capitreno, oltre che dei viaggiatori, assicurando la scorta con 4462 operatori specializzati, a bordo di 11.272 convogli ferroviari, risultati critici all’esito di monitoraggi e valutazioni congiunte mensili effettuate con FS, compreso il treno notte Roma/Torino scortato quotidianamente.Oggettivamente apprezzabile la diminuzione dei delitti consumati in ambito ferroviario, che sono stati 693, contro 848 del 2017, 1114 del 2016 e 1112 del 2015.Anche l’attività contravvenzionale per violazione del Regolamento di Polizia Ferroviaria ha registrato risultati importanti; i relativi servizi, mirati al contrasto di comportamenti illeciti in ambito ferroviario, primi fra tutti gli indebiti attraversamenti di binari e passaggi a livello che risultano ancora essere tra le cause principali di investimenti mortali, nonché l’occupazione abusiva di carrozze in disuso, hanno consentito l’elevazione di ben 392 sanzioni.La Polfer, che per storia, tradizione e cultura porta nel suo DNA in primis la polizia di prossimità, non ha lesinato energie riguardo a vicinanza e contatto con persone particolarmente vulnerabili, quali minori, anziani, persone malate, confuse, o comunque in difficoltà intercettate sia nelle stazioni che a bordo treno; solo per citare un dato, nel 2018 sono state rintracciate n. 66 persone denunciate scomparse, di cui 47 minori che si erano allontanate dalle proprie abitazioni, da centri di accoglienza o comunità.Di recente nei servizi di bonifica svolti nelle aree torinesi di sosta dei carri demolendi e manutenzione treni, sono state rintracciate minori, immediatamente assistite, portate in sicurezza e restituite alle famiglie od alla rete di protezione, come disposto dall’AG. Solo a novembre bambina e madre nigeriana, vittime di maltrattamenti in famiglia, sono state rintracciate in stazione a Novi Ligure e ricollocate in struttura idonea, mentre la Polfer di Santhia ricorda con piacere l’anziana signora allontanatasi da una casa di riposo in Biella e rintracciata in stazione a Santhià a maggio. Invece, situazioni di particolare degrado rilevate durante i servizi sono state segnalate alle reti socio-assistenziali locali, anche per prevenire le tragiche conseguenze dell’emergenza freddo per chi cerca ripari di fortuna in ambito ferroviario. Non sono mancate indagini di largo respiro che, iniziate tempo addietro, hanno trovato la loro conclusione nell’anno appena terminato: ad Alessandria a luglio è stato stroncato un traffico di 860 veicoli con intestazione fittizia con conseguente danno all’Erario per centinaia di migliaia di euro e il deferimento alla A.G. dei responsabili, il tutto nato da un rituale controllo viaggiatori, sprovvisti di biglietto, a bordo treno. Ancora ad Alessandria una complessa indagine ha permesso il sequestro prima e la confisca poi di una ditta adibita alla lavorazione di metalli: 60 tonnellate di metalli sequestrate di cui 9 di rame, oltre 50 indagati per reati ambientali, ricettazione di metalli pregiati, evasione delle imposte.

Il 13 luglio, nello scalo merci di Novara Boschetto si è conclusa un’importante fase di un’indagine volta a contrastare il favoreggiamento all’immigrazione clandestina di stranieri verso il centro/nord Europa via Domodossola/Svizzera.Significativi i risultati di polizia giudiziaria raggiunti, all’esito di puntuali e impegnative indagini svolte sui responsabili di intimidazioni e danneggiamenti a bordo treno, se non di interruzioni di pubblico servizio. Il dato più positivo è la flessione delle aggressioni fisiche a Capitreno, passato dalle 44 del 2017 alle 14 del 2018, su un totale di 59 episodi, tra aggressioni fisiche e cosiddette verbali, del 2017 scesi a 41 nel decorso anno, per 22 dei quali sono peraltro stati già identificati e deferiti all’AG i relativi autori.Anche la microcriminalità in ambito ferroviario è stata contrastata dal pronto intervento delle pattuglie Polfer, impegnate altresì a sensibilizzare gli utenti, atteso che i denunciati agiscono spesso in carrozze che si vanno via via svuotando lungo il tragitto, di norma in coda treno, operando poco prima di giungere in stazione e scendendo repentinamente una volta compiuto l’illecito, approfittando della distrazione altrui.Nell’ambito dei servizi a bordo treno e in stazione, nel torinese numerosi sono gli indagati per furto, ma anche gli arrestati, dalla sottrazione di uno smartphone sul TGV, a gennaio, sull’Intercity notte Torino PN – Roma a febbraio, a bagagli e PC persi di vista nell’atrio di Porta Nuova, fino ad una recente rapina ai danni di un minore sulla Torino Cuneo, finita con un arrestato e un indagato.   Nell’espletamento dell’attività di repressione di reati, sono stati altresì effettuati mirati servizi volti al contrasto dei furti di rame in ambito ferroviario. Ad Asti a marzo sono stati colti sul fatto due fratelli di etnia slava che, dopo aver trafugato cavi di rame in linea, erano intenti a caricarli su furgone.L’evento paradigmatico del 2018, che ha segnato in modo indelebile la memoria professionale di ogni operatore Polfer intervenuto, è e rimarrà il disastro ferroviario di Caluso, nella notte tra il 23 e il 24 maggio, dove personale della Specialità: insieme alla Questura, ai Carabinieri, agli enti di soccorso sanitario e tecnico, ha gestito le delicate fasi di soccorso ai 25 feriti e assistenza alle famiglie delle due vittime, il macchinista di Trenitalia e un cittadino rumeno addetto alla scorta del trasporto eccezionale su strada; insieme a RFI ha gestito la complessa messa in sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria e dei convogli; coordinato dalla Procura di Ivrea, insieme alla Polizia Stradale, ha avviato gli accertamenti tecnici specialistici, proseguiti nei giorni e settimane successivi, per stabilire la dinamica dell’incidente, ruoli e ambiti di responsabilità; per dieci giorni ha presidiato continuativamente la zona a custodia del passaggio a livello, dell’area e dei mezzi sottoposti a sequestro dalla A.G., per preservare l’integrità delle fonti di prova.

M.Iar.

 

 

 

 

Un intero paese senz'acqua. Ma ora si può di nuovo bere

DAL PIEMONTE     L’acqua è tornata finalmente utilizzabile per gli usi potabili ed alimentari a Pecetto di Valenza, comune collinare a pochi chilometri dalla Città dell’Oro

Il sindaco Andrea Bortoloni, dopo che aveva avuto il disco verde dall’Asl di Alessandria ha informato la popolazione che l’emergenza nitrati era superata, in quanto l’intervento dell’Azienda municipalizzata valenzana aveva avuto un effetto positivo. Tutto era iniziato il 29 dicembre scorso quando, dopo il rilevamento di una percentuale di nitrati, sia pure di poco superiore ai valori limite, il sindaco aveva emesso un’ordinanza di divieto dell’acqua, ad eccezione per scopi igienici. “Era da sedici anni che non si verificava un fenomeno del genere” dice Andrea Bortoloni. I nitrati, per effetto della concimazione dei campi, potrebbero essersi trovati in una misura maggiore a quanto consentito per via dell’ultima piena del Po. Il Comune di Pecetto, infatti, pur non essendo toccato quanto a territorio comunale dal percorso del ‘grande fiume’, tuttavia ha i due pozzi che alimentano la rete acquedottistica a poca distanza dallo stesso e come tali destinatari di possibili esondazioni o piene. Anche alla luce del particolare periodo dell’anno nel quale si è verificato il disagio (che riguardava tutto il paese senza eccezioni) l’amministrazione, d’intesa con Amv, aveva organizzato una distribuzione di bottiglie di acqua naturale, sia al mattino che al pomeriggio, con l’utilizzo di personale comunale e volontari della protezione civile. “Adesso si rende assolutamente necessaria ed in tempi brevi la realizzazione dell’interconnessione sulla linea Valenza-Pecetto-Bassignana la quale era già nel piano di investimenti dell’azienda valenzana ed ora è anche già presente come progetto. Con quest’opera in essere, dal momento che i pozzi cui attinge la Azienda multiuservizi casalese di Casale Monferrato e che servirebbero anche Valenza sono piuttosto profondi, una situazione come questa difficilmente si ripeterebbe”.

Massimo iaretti

 

Un intero paese senz’acqua. Ma ora si può di nuovo bere

DAL PIEMONTE     L’acqua è tornata finalmente utilizzabile per gli usi potabili ed alimentari a Pecetto di Valenza, comune collinare a pochi chilometri dalla Città dell’Oro

Il sindaco Andrea Bortoloni, dopo che aveva avuto il disco verde dall’Asl di Alessandria ha informato la popolazione che l’emergenza nitrati era superata, in quanto l’intervento dell’Azienda municipalizzata valenzana aveva avuto un effetto positivo. Tutto era iniziato il 29 dicembre scorso quando, dopo il rilevamento di una percentuale di nitrati, sia pure di poco superiore ai valori limite, il sindaco aveva emesso un’ordinanza di divieto dell’acqua, ad eccezione per scopi igienici. “Era da sedici anni che non si verificava un fenomeno del genere” dice Andrea Bortoloni. I nitrati, per effetto della concimazione dei campi, potrebbero essersi trovati in una misura maggiore a quanto consentito per via dell’ultima piena del Po. Il Comune di Pecetto, infatti, pur non essendo toccato quanto a territorio comunale dal percorso del ‘grande fiume’, tuttavia ha i due pozzi che alimentano la rete acquedottistica a poca distanza dallo stesso e come tali destinatari di possibili esondazioni o piene. Anche alla luce del particolare periodo dell’anno nel quale si è verificato il disagio (che riguardava tutto il paese senza eccezioni) l’amministrazione, d’intesa con Amv, aveva organizzato una distribuzione di bottiglie di acqua naturale, sia al mattino che al pomeriggio, con l’utilizzo di personale comunale e volontari della protezione civile. “Adesso si rende assolutamente necessaria ed in tempi brevi la realizzazione dell’interconnessione sulla linea Valenza-Pecetto-Bassignana la quale era già nel piano di investimenti dell’azienda valenzana ed ora è anche già presente come progetto. Con quest’opera in essere, dal momento che i pozzi cui attinge la Azienda multiuservizi casalese di Casale Monferrato e che servirebbero anche Valenza sono piuttosto profondi, una situazione come questa difficilmente si ripeterebbe”.

Massimo iaretti

 

Carabinieri, controlli preventivi. 350 identificati nel Monferrato

Trecentocinquanta persone identificate, cinquanta delle quali straniere, centottanta veicoli controllati, elevate sanzioni per violazioni al codice ella strada per circa cinquemila euro. E’ il risultato dei controlli preventivi messi in campo dalla Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato che in questi giorni ha impiegato settanta uomini e trenta mezzi. Le operazioni hanno anche portato ad un arresto per il reato di detenzione ai fini dello spaccio. Nelle maglie della giustizia è finito un 21enne italiano, di origini straniere, fermato nel territorio del Comune di Fubine (Alessandria), e trovato con 5 confezioni di cocaina. I successi accertamenti dei militari dell’Arma nella sua abitazione hanno consentito, in fase di perquisizione domiciliare, di rinvenire altre 12 confezioni di ‘coca’, per un totale di 24 grammi di sostanza, oltre a 14 grammi di sostanza utilizzata per il taglio e materiale vario per il confezionamento.

Massimo Iaretti

 

Delitto di Capodanno, fermata una ragazza

Ha un nome ed un cognome il presunto autore di quello che è stato chiamato subito il ‘delitto di Capodanno’, con il rinvenimento del corpo senza vita nel primo pomeriggio del 1 gennaio di Massimo Garitta in un campo nel comune di Ovada
Venerdì 4 i carabinieri del Nucleo investigativo di Alessandria e della Compagnia di Alessandria hanno fermato una ragazza di 24 anni, A.P., cittadina albanese, da anni residente ad Ovada.
Al rinvenimento si era pervenuti grazie alla segnalazione di un passeggero del treno regionale in transito sulla Genova – Acqui Terme, che aveva appunto scorto un corpo inanimato giacente in un campo ricompreso tra la citata linea ferroviaria e la SP 456 del Turchino, nel territorio del comune di Ovada (AL). Giunti sul posto immediatamente dopo i vigili del fuoco. ed il personale del 118, sotto l’iniziale direzione del Comandante della locale Compagnia, i Carabinieri di Acqui Terme avevano provveduto a preservare la scena del crimine, apparendo da subito chiara la natura violenta della morte della vittima, immediatamente identificata perché già nota all’Arma locale quale tossicodipendente e pregiudicato. Terminati i rilievi tecnici più urgenti a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Alessandria ed un primo esame del cadavere da parte del medico legale, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Alessandria, Eleonora Guerra, intervenuta nel frattempo sul posto, ne disponeva la rimozione. Il quadro investigativo a quel punto delineatosi consentiva di ritenere come la morte violenta di Garitta fosse stata determinata a seguito di investimento da parte di un autoveicolo e che tale investimento fosse avvenuto all’interno del campo, in corrispondenza del luogo di rinvenimento del cadavere. In particolare, in un contesto d’indagine reso alquanto sfuggente dalle peculiari condizioni di vita della vittima, appariva promettente un indizio emerso nel corso dei rilievi tecnici sugli indumenti indossati dalla vittima. Infatti, sul giubbotto della vittima erano rimasti impressi in modo eccezionalmente nitido alcuni caratteri alfanumerici ed un marchio di fabbrica, che successivamente sarebbero risultati riconducibili ai caratteri identificativi di un tipo di marmitta montato su diversi modelli del gruppo FCA, tra cui la Lancia Y. Ed in effetti, il frenetico ed infaticabile lavorio investigativo svolto nelle ore successive dal personale del Nucleo Investigativo di Alessandria e della Compagnia di Acqui Terme avrebbe permesso di acquisire, in direzione del tutto convergente, sia due testimonianze – che concordemente collocavano la vittima a bordo di una Lancia Y di colore scuro condotta da una ragazza le cui caratteristiche somatiche venivano riferite solo sommariamente –, sia alcuni frame di plurime telecamere installate lungo la viabilità cittadina, sia i dati di un apparato di lettura targhe, elementi che conducevano all’individuazione dell’autovettura in uso, tra gli altri, anche all’indagata, individuazione confermata proprio dal seriale stampigliato sulla marmitta di quello stesso veicolo. Inoltre, il disegno degli pneumatici montati sulla Lancia Y in uso all’indagata corrispondeva a quello rilevato nel corso degli accertamenti tecnici esperiti sulle tracce di pneumatici rinvenute sul luogo del delitto. Gli esiti eloquenti dell’attività tecnica nel frattempo condotta nei confronti dell’indagata e degli altri membri della sua famiglia, l’analisi del traffico telefonico di tutte le utenze emerse nel contesto investigativo così consolidatosi, nonché da ultimo il tenore delle dichiarazioni confessorie rese nella notte dall’indagata, nel corso dell’interrogatorio dinanzi al pubblico ministero insieme ad un circostanziato pericolo di fuga, hanno determinato l’adozione del provvedimento di fermo operato questa mattina. E’ ancora oggetto di accertamenti l’esatta determinazione del movente.
Massimo Iaretti
 

Saldi in arrivo, commercianti cautamente ottimisti

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Saldi invernali da  sabato fino al 28 febbraio.  Confesercenti e Ascom prevedono che la spesa media dovrebbe essere analoga a quella dell’anno scorso, ovvero 280 euro a famiglia e 100 a persona. Secondo  Confesercenti il 15% dei torinesi spenderà di più rispetto al 2017. Permane il clima di incertezza tra le famiglie torinesi anche a causa degli aumenti di fine anno, ma gli operatori commerciali nel complesso sono fiduciosi, in particolare  in centro città e in montagna. Chissà nelle periferie torinesi.

 

(foto: il Torinese)
   

Smog: continua il blocco delle auto

Il blocco delle auto diesel  euro 4  prosegue. Le vetture  rimarranno ferme anche venerdì  e fino al 7 gennaio dalle  8 alle  19. I dati rilevati dall’agenzia Arpa Piemonte  confermano il superamento del livello critico di 50 mcg/mc della qualità dell’aria e scatta di conseguenza il livello “arancio” previsto dal protocollo del bacino padano. In vigore anche i limiti delle misure a carattere permanente: blocco totale degli euro0 di qualsiasi tipo (0-24, sette giorni su sette) e parziale dei mezzi  diesel euro 1, 2 e 3 dalle  8 alle  19 – dalle 8.30 alle  14 e dalle  16 alle  19 per i veicoli commerciali e per il trasporto persone ad otto posti.

Chiodi di 6 cm piantati nell'asfalto danneggiano pneumatici

DAL PIEMONTE
I carabinieri hanno rimosso una striscia di chiodi di sei centimetri piantati nell’asfalto allo scopo di forare le gomme alle auto di passaggio nella frazione Serra di Buttigliera d’Asti. La striscia è stata segnalata da alcuni automobilisti che hanno riportato danni alle proprie vetture. I carabinieri di Cocconato hanno avviato accertamenti per scoprire i responsabili.