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Nell’officina smontavano e riciclavano le auto. Arrestati in due

Rubavano le auto e dopo averle smontate ne riciclavano i pezzi. Arrestati dai carabinieri due uomini  di 36 e 38 anni, a Leinì, per riciclaggio di autovetture e ricettazione in concorso. I due fermati hanno diversi complici ancora da identificare, smantellavano  e ripulivano le auto rubate in un capannone della zona industriale di Leinì. Sono state trovate sul posto una Giulietta, due 500 e il motore di una Jeep Renegade. I pezzi stavano per essere riciclati.

Ai domiciliari usciva di casa per rapinare banche. La madre lo denuncia

L.G, 21 anni, e A.F, 35 anni, sono stati arrestati  dai carabinieri per rapine  in banche, supermercati e centri scommesse.  I due sarebbero responsabili di sedici assalti con arma da fuoco e coltelli, avvenuti tra febbraio e novembre a Torino e Venaria Reale. Il più giovane è stato denunciato dalla madre. Il ragazzo era ai domiciliari, ma usciva di casa per commettere i colpi. La donna  aveva garantito per lui e si è rivolta ai militari.

Caselle, centinaia di pasticche di Viagra illegali nei bagagli

Aveva con sè quattrocento tra compresse e capsule, molte delle quali di Viagra, prive di documentazione autorizzativa. Valore complessivo diverse migliaia di euro.  Le ha trovate la guardia di finanza dell’aeroporto di Torino tra gli effetti personali di un cittadino egiziano di sessant’anni. L’uomo arrivava dal Cairo via Istanbul, ed è stato denunciato per importazione illegale di medicinal. Ora rischia l’arresto fino ad un anno e una multa di centomila euro.

Si cerca giustizia per due morti d’amianto nel troncone torinese del processo Eternit bis

Stephan Schmidheiny non ha avuto il tempo di esultare per l’ennesima decisione favorevole della Corte di Cassazione, perché martedì, 19 dicembre, è di nuovo alla sbarra, imputato di omicidio colposo, con colpa cosciente, presso il Tribunale di Torino per il decesso di due persone, uccise dall’amianto dell’Eternit, in seguito a mesotelioma. La famiglia di Giulio Testore, dipendente Eternit Cavagnolo (il troncone di Eternit bis che è rimasto a Torino), è assistita e difesa dall’Avv. Ezio Bonanni che sarà presente e si costituirà parte civile in favore degli eredi danneggiati. “La Corte di Cassazione, lo scorso 13 dicembre, ha dichiarato l’inammissibilità dei ricorsi del Procuratore della Repubblica di Torino e del Procuratore Generale presso la Procura di Torino, che avevano impugnato le sentenze del GUP di Torino. Nell’udienza del 19 dicembre, formuleremo tutta una serie di richieste, e contesteremo la legittimità anche del provvedimento di rinvio a giudizio”, dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia Testore Giulio e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Tra l’altro l’Ona, associazione che assiste e tutela le vittime e i familiari esposti ad amianto, è costituita parte civile, sia come ONA Nazionale (difesa dall’Avv. Andrea Ferrero Merlino), sia come ONA Casale Monferrato (difesa dall’Avv. Alberto Costanzo, legale che svolge la sua attività professionale proprio nella città di Monferrato). “L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto continua a fianco delle vittime dell’Eternit dei cinque stabilimenti Eternit Italia, non dimenticando quello di Siracusa/Priolo Gargallo, finora tenuto staccato dai processi Eternit 1 ed Eternit bis. Infatti, l’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto è quello di rendere giustizia alle vittime, comprese quelle dello stabilimento di Siracusa, troppo, molto spesso, dimenticato nel corso delle indagini del processo Eternit. La condotta di Stephan Schmidheiny si è rivelata decisiva anche in Sicilia, ed in particolare a Siracusa/Priolo Gargallo. L’ONA ha fiducia nella giustizia ed è convinta che si arriverà ad ottenere il risarcimento di tutti i danni e l’accertamento di tutte le responsabilità”dichiarano congiuntamente gli avvocati Ezio Bonanni, Andrea Ferrero Merlino ed Alberto Costanzo.

Massimo Iaretti

Cosa cambierà sotto la Mole con l’antenna 5G

 

TIM accende a Torino i motori del 5G e parte con la prova su strada della rete più veloce d’Italia. E’ stata infatti attivata presso il Politecnico di Torino la prima antenna 5G a onde millimetriche sull’intero territorio nazionale, grazie alla quale  si è raggiunta oggi la connessione record oltre i 20 Gigabit/s, il massimo dimostrato dalla nuova tecnologia in ambito urbano

Un nuovo primato TIM, realizzato in collaborazione con Ericsson, che ha consentito di far conoscere le potenzialità della rete 5G, utilizzando la banda di frequenza a 28 GHz su onde millimetriche, sui cui TIM sta sviluppando innovazione insieme a partner di livello mondiale, come Qualcomm. Inoltre per la prima volta in Italia su un sistema di rete sperimentale 5G è stato realizzato un servizio di visita virtuale in tempo reale. Dal Politecnico di Torino è stato possibile visitare Piazza Carlo Alberto pur trovandosi dall’altra parte della città. Una guida avatar ha accompagnato il visitatore – dotato di visore e sensori – nella storica piazza, dando così la possibilità di sperimentare le capacità della virtual reality.  Un’esperienza immersiva ottenuta attraverso l’alto livello di velocità della rete 5G che rende immediata – in millesimi di secondo – l’interazione tra guida, ambiente virtuale e visitatore. E questo è solo l’inizio: prossimamente i turisti appassionati della storia sabauda potranno entrare nei musei comodamente seduti sul divano di casa a New York o in qualsiasi altra città del pianeta.

 

Torino, forte delle eccellenze scientifiche come il Politecnico, si conferma così la capitale d’Italia del 5G e tra le prime città d’Europa ad avere una rete mobile di nuova generazione. La connessione record segue il protocollo d’intesa siglato lo scorso marzo tra TIM e il Comune di Torino, per la realizzazione del progetto “Torino 5G”, che prevede una progressiva copertura della città con la rete di nuova generazione entro il 2020. Con la partnership su Torino, TIM ed Ericsson rafforzano una collaborazione avviata lo scorso anno con il programma “5G for Italy”, che sta dando vita ad un ecosistema aperto per la realizzazione di progetti innovativi e servizi abilitati dalla rete di quinta generazione. In questo contesto si consolida la storica collaborazione tra TIM e Politecnico di Torino: nel corso del 2018 saranno realizzate attività di ricerca congiunte sul 5G per lo sviluppo di applicazioni di nuova generazione. La rete 5G, con una capacità trasmissiva 10 volte superiore a quella dell’attuale 4G, sarà in grado di connettere un numero molto grande di oggetti e persone per offrire servizi innovativi di elevata qualità, personalizzati e molto coinvolgenti.

Per Torino 5G TIM sta infatti sviluppando applicazioni dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico oltre che nuove soluzioni di smart city, monitoraggio ambientale, public safety, automotive, industry 4.0, sanità, education, mobilità e sicurezza stradale, logistica e smart agricolture. L’iniziativa conferma l’impegno di TIM nel processo di trasformazione digitale del Paese, basato su infrastrutture ed applicazioni che avranno un impatto positivo in tutti i settori del mercato e sullo stile di vita delle persone, per accompagnarle nella futura “Gigabit society”, in cui l’azienda intende giocare un ruolo da protagonista.

 

LA LAV CHIEDE A DECATHLON LA RICONVERSIONE DEL REPARTO DEDICATO ALLA CACCIA

VOLONTARI E ATTIVISTI DAVANTI AL NEGOZIO DI TORINO PER INVITARE I CITTADINI A SOSTENERE L’APPELLO

Si è tenuta oggi, di fronte al negozio Decathlon di TORINO, la mobilitazione organizzata dalla LAV per chiedere alla multinazionale francese di rimuovere abbigliamento e strumenti da caccia, dai propri scaffali e dal sito di e-commerce.

Oltre che a Torino, decine di volontari vestiti da calciatori, rugbisti, tennisti, sciatori, pallavolisti, hanno incontrato i clienti fuori dai negozi di Milano, Mantova, Padova, Catania, Bassano del Grappa (Vicenza), Bari, Venezia, Reggio Emilia, Firenze, Grosseto e Macerata, e hanno chiesto loro di farsi portavoce di quella stragrande maggioranza di cittadini italiani – circa l’80% – da sempre contraria alla caccia, facendo proprio l’invito della LAV a riconvertire il reparto dedicato alla caccia.

Il codice etico di Decathlon dichiara al pubblico l’obiettivo di voler “creare e rendere accessibile a tutti il piacere ed i benefici dello sport”. Ma la caccia non può certo essere assimilata allo sport. Quale attività sportiva prevede l’uccisione di un essere senziente? Nessuna! Per questo la caccia non può essere definita sport.

“E’ assurdo che un’azienda che vende attrezzature e abbigliamento per ogni sport, includa tra questi anche la caccia – commenta Gualtiero Crovesio, responsabile LAV di Torino – per questo ci siamo recati direttamente nei negozi Decathlon: per dire chiaro e forte che la caccia non è uno sport!”.

Sono ben 464 milioni gli animali che ogni anno possono essere uccisi dai cacciatori. Non bastassero le vittime animali, bisogna anche ricordare le vittime umane: nei soli primi due mesi e mezzo di caccia, quest’anno, ben 17 persone sono state uccise e 47 ferite durante l’attività venatoria. Oltre a procurare milioni di vittime, infine, la caccia comporta lo sversamento di circa 10.000 tonnellate di piombo l’anno sul territorio (dati ISPRA), con il conseguente grave avvelenamento dell’ambiente.

“Siamo convinti che Decathlon non abbia alcun interesse ad associare il proprio nome ad un’attività così violenta e inquinante come la caccia per questo abbiamo coinvolto i suoi clienti, per chiedere assieme a noi che il reparto all’interno dei negozi e del sito sia riconvertito ad altre attività realmente sportive”.

“Siamo molto fiduciosi che Decathlon possa raccogliere il nostro invito – conclude Gualtiero Crovesio – anche perché dal punto di vista economico la caccia rappresenta oramai un mercato residuale destinato ad azzerarsi nel giro di pochi anni, come indicano le stime relative alla popolazione venatoria. I veri sportivi non uccidono né inquinano l’ambiente”.

La biblioteca nel castello

Oggi pomeriggio si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova biblioteca Silvio Grimaldi di Rivalta, ospitata nei rinnovati locali del Castello. E questa sera alle ore 21 sarà ospite Nicola La Gioia, direttore editoriale del Salone del Libro di Torino e vincitore del Premio Strega 2015 con il romanzo La Ferocia, che racconterà il mestiere di scrittore dialogando insieme a Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci.  Domani, domenica 17 dicembre, dalle ore 9 alle ore 18, continueranno le visite guidate per permettere a tutti di conoscere i nuovi locali. Infine, lunedì 18 dicembre alla Cappella del Monastero in via Balegno 2 si terrà il Convegno Biblioteca e Comunità organizzato da SBAM Ovest e Comune di Rivalta, con il patrocinio di AIB e il contributo della Regione Piemonte.

Addio alla presidente del Museo Fico

Fondazione e Museo Ettore Fico comunicano “con grande rammarico la scomparsa, avvenuta ieri dopo una breve malattia, della Presidente Ines Sacco Fico. Verrà ricordata per la dedizione totale all’opera del marito Ettore Fico che l’ha accompagnata durante gli ultimi anni della sua vita e per lo straordinario impegno profuso nella realizzazione dell’omonimo museo che oggi lascia alla comunità come grande esempio di altruismo e lungimiranza culturale”. La cerimonia funebre avrò luogo sabato 16 dicembre alle ore 14 presso la Parrocchia Santi Angeli Custodi, via San Quintino 37, Torino

Parte l’attività dell’Oculistica universitaria della Città della Salute

Lunedì 18 dicembre 2017 partirà il servizio di Oculistica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (Direttore facente funzione professor Roberto Albera). Le attività saranno allocate presso il Padiglione Dermatologico del Presidio San Lazzaro suddivise nelle seguenti sedi: al primo piano il reparto degenza e sala di chirurgia ambulatoriale, al secondo piano il polo ambulatoriale. Ed al quarto piano la camera operatoria per chirurgia maggiore. Sarà possibile prenotare visite e prestazioni tramite CUP (Centro Unificato Prenotazioni) a partire dalla prossima settimana. L’attività di Pronto soccorso verrà avviata dal mese di aprile 2018, presso il piano terra dello stesso Padiglione.

Motociclista urtato da auto si rialza, parla con il conducente e muore

E’ stato probabilmente un malore a provocare la morte del motociclista di 66 anni coinvolto in un incidente stradale in corso Ferrucci, Paolo Cardella. Dopo l’incidente l’uomo si è accasciato a terra mentre stava parlando  con l’automobilista che lo aveva urtato e che si era fermato per aiutarlo ad alzare la moto, una Piaggio X9, ed è morto poco dopo all’ospedale Maria Vittoria. Il motociclista e la vettura che lo ha toccato, una Volkswagen Polo, percorrevano  corso Ferrucci da piazza Adriano verso corso Einaudi. Poco prima delle 20, all’altezza del civico 46 è avvenuto lo scontro.

(foto: archivio)