Trovati morti marito e moglie: si tratta di suicidio?
Non presentano segni di violenza i corpi senza vita di due anziani coniugi, trovati in un appartamento di Ivrea
Non è escluso che si tratti di un duplice suicidio o di un omicidio-suicidio, magari con l’impiego di barbiturici, ma i carabinieri attendono gli esiti delle autopsie. Marito e moglie avevano rispettivamente 80 e 86 anni. I loro corpi sono stati trovati in stato di decomposizione oggi intorno alle 13.
Un morto e tre feriti sulla Torino-Piacenza
Il tragico bilancio è di morto e 3 feriti in un incidente avvenuto la notte scorsa sull’autostrada Torino-Piacenza nel territorio di Alessandria
Attorno alle 2 sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia stradale per un’automobile uscita dalla sede stradale che si era ribaltata sulla banchina laterale. Una corsia è stata chiusa per permettere le operazioni di soccorso. E’ al vaglio della polizia la dinamica dell’incidente.
Salvata ragazza nella barca capovolta
Cronache dal Piemonte
Nel primo pomeriggio di sabato 20 luglio, alle ore 13.38, la Sala operativa della Secondo Nucleo mezzi navali Lago Maggiore-Guardia Costiera riceveva tramite il numero blu 1530 una richiesta di soccorso da parte di una ragazza tredicenne che, a bordo della sua barca a vela, si era capovolta nelle acque del Lago Maggiore tra Cerro di Laveno Mombello e Reno di Leggiuno in provincia di Varese.
Immediatamente il Comando della Guardia Costiera con sede a Solcio di Lesa dirottava sul posto la motovedetta CP 603 e, contestualmente, allertava i Vigili del fuoco di Varese che inviavano un battello pneumatico ed una moto d’acqua.
Le unità navali di lì a poco intercettavano la tredicenne ed il fratello di 17 anni, che si era diretto in soccorso della sorella raggiungendola nella caletta dove il natante a vela si era capovolto.
I due ragazzi, di nazionalità tedesca, entrambi in buone condizioni di salute, erano presi a bordo del gommone dei vigili del fuoco.
Il personale impegnato nelle operazioni provvedeva poi al rimorchio dell’unità presso il porticciolo di Cerro dove i due ragazzi venivano sbarcati ed affidati ai familiari.
M.Iar.
Due episodi di stalking in poche ore
Si sono verificati due episodi di stalking in poche ore a Torino e Città Metropolitana. Il primo è avvenuto nel pomeriggio di sabato 20 luglio a Vlvera, dove un cubano di 41 anni ha iniziato a litigare animosamente in casa con la moglie in via di separazione.
La discussione si è fatta via via più accesa sino ad arrivare alle minacce di morte e, a seguire, il lancio di oggetti vari presenti nelle stanze.
La donna, impaurita, ha così deciso di chiamare i carabinieri che in pochi minuti hanno raggiunto il luogo dell’aggressione. All’arrivo dei militari la donna è scesa dall’appartamento per andargli incontro, mentre l’uomo l’ha inseguita calandosi in strada dal balcone al primo piano dello stabile, continuando a lanciare di tutto. Le minacce di morte si sono poi concentrate nei confronti dei due carabinieri della stazione di None intervenuti. L’aggressore, poi, per non essere neppure generalizzato si dava alla fuga nei campi, ma era bloccato dalla pattuglia dopo una colluttazione. Ad uno dei due carabinieri, visitato all’ospedale di Pinerolo, veniva riscontrato un trauma contusivo ed escoriazioni agli arti superiori e ad un ginocchio con prognosi di 15 giorni. Per il cubano si sono invece aperte le porte del carcere ‘Lo Russo – Cotugno’ di Torino per i reati di maltrattamenti in famiglia, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il secondo episodio è avvenuto, invece, nella notte tra sabato e domenica 21 luglio a Chieri dove i carabinieri di Poirino hanno bloccato in tempo un uomo trovato con un coltello ancora in mano davanti all’abitazione dell’ex moglie. E’ stata quest’ultima a chiamare, disperata, il 112, poiché l’ex coniuge stava cercando di abbattere la porta di casa a pugni e spallate. Immediato è stato l’intervento dei militari che lo hanno sorpreso sul pianerottolo, immobilizzato e gli hanno trovato un coltello di grosse dimensioni, della lunghezza totale di 35 centimetri, con una lama lunga 23. L’uomo non ha fornito alcuna spiegazione sul possesso dell’arma e si ‘giustificava’ asserendo di aver voluto soltanto un chiarimento con la ex che in passato l’aveva già denunciato per atti persecutori.
Hanno recuperato due borsette appena rubate a 2 ragazze in zona centro
Ieri notte, due agenti della Polizia di Stato in forza presso la Squadra Volanti della Questura ed il Settore Operativo Polfer di Torino, si sono fermati a bere qualcosa di fresco in un locale di piazza Vittorio Veneto, sedendosi nel dehors esterno. Qui giungeva, pochi minuti dopo, un cittadino tunisinodall’atteggiamento sospetto. Questi si sedeva ad un tavolino posto ai lati esterni del dehors, che si trovava molto vicino ad una panchina della piazza sulla quale era seduta una coppia di fidanzati. I due giovani, abbracciati a scambiarsi effusioni, in quel momento non prestavano particolare attenzione alle persone intorno a loro né tenevano d’occhio la borsetta della ragazza, appoggiata sulla panchina. Con un gesto fulmineo, il cittadino straniero se ne impossessava e immediatamente si alzava dal tavolino per allontanarsi in direzione di via PO. I due poliziotti, notata la scena, gli andavano dietro, riuscendo a fermarlo poco più in là, proprio nel momento in cui il ladro cercava di spegnere il cellulare della vittima, con l‘intento di renderlo irrintracciabile. Si tratta di un cinquantatreenne di origini tunisine, irregolare sul territorio nazionale, con precedenti specifici. L’uomo aveva con sé anche una seconda borsetta da donna, rubata appena un’ora prima ai Murazzi del Po, la cui proprietaria veniva rintracciata, rientrandone così in possesso. L’uomo è stato tratto in arresto per furto con destrezza.
Dalla Liguria
Un settantenne, residente a Genova, colto da malore è stato soccorso da personale della Capitaneria di porto di Genova.
Il diportista, al rientro dalla navigazione con un amico a bordo di un gozzo, diretto agli ormeggi nell’area del Molo Giano ha accusato i sintomi di un’emoraggia cerebrale. Poiché, date le condizioni, non era facilmente trasportabile, veniva inviata una motovedetta con a bordo personale medico del Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta) che coadiuvava il 118 nelle complesse prime manovre di assistenza, riuscendo ad ormeggiare vicino al gozzo, nonostante la ristrettezza dei luoghi dove si trovava l’imbarcazione. Il personale di bordo e di terra della Capitaneria di Genova riusciva a trasbordare l’uomo che veniva poi portato all’Ospedale civile Galliera per ricevere le cure del caso.
M.Iar.
Durante la notte personale della Squadra Mobile della Questura di Novara ha tratto in arresto A.C., classe 1962, cittadino turco con passaporto olandese, ricercato in quanto responsabile del reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Tutto inizia nel 2002, quando A.C., partito dalla Turchia, viene fermato in Olanda con 100 chili di eroina, merce destinata al mercato illegale di quel paese. Per questo, il Tribunale di Istanbul, nel 2013, aveva condannato A.C. alla pena di 15 anni di reclusione.
La prolungata latitanza del trafficante si è interrotta la scorsa notte, quando alla sala operativa della Questura giunge la segnalazione che A.C. si trova temporaneamente alloggiato presso una struttura alberghiera situata in questa provincia.
Personale della Squadra Mobile si è quindi recato sul posto ed ha tratto in arresto il cittadino turco, eseguendo il provvedimento di cattura internazionale, dopo aver appurato che A.C. – sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici di rito – fosse l’effettivo destinatario del mandato di cattura, anche grazie all’ausilio Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.
Il cittadino turco è ora associato alla locale casa circondariale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
Assassinio nella notte: uomo ucciso con un punteruolo
Bonificato il panificio sottoposto a sequestro
Nel mese di giugno erano stati sequestrati 110 chili di prodotti alimentari
Nei giorni scorsi, personale del Commissariato Barriera Nizza ha bonificato il panificio-pasticceria ubicato il Piazza Bengasi, sottoposto a sequestro. Nel mese di giugno, a seguito di un controllo, erano stati sottoposti a sequestro quasi 110 chili di prodotti di origine animale e vegetale.
Lunedì, su alcuni organi di stampa, era comparsa la notizia che i residenti lamentavano la presenza di odori nauseabondi. Alla luce di ciò, l’Autorità Giudiziaria, su richiesta del commissariato, ha disposto la distruzione dei prodotti alimentari sequestrati, operazione avvenuta nelle giornate di martedì quando, con l’ausilio di personale specializzato, sono stati eliminati i prodotti in avanzato stato di decomposizione o liquefatti.