Incidente sul lavoro: morto un operaio
Dal Piemonte
E’ deceduto dopo il ricovero in ospedale a Cuneo l’operaio di 33 anni, di Boves colpito in mattinata da un macchinario nello stabilimento della Merlo di Cervasca, sede principale di un’azienda leader nel settore dei sollevatori telescopici e macchine movimento terra, dove lavorano 400 dipendenti. Da gennaio 2019 sono state 19 le morti sul lavoro denunciate in provincia di Cuneo, 3 solo negli ultimi 10 giorni.
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Lavoro in nero nelle campagne piemontesi
Nuovi controlli dei Carabinieri in materia di lavoro in agricoltura: sanzionati tre imprenditori per avere retribuito in contanti i lavoratori. Denunciati due stranieri per falsa attestazione a Pubblico Ufficiale.
Proseguono i controlli avviati dai Carabinieri della Compagnia di Saluzzo in collaborazione con i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Cuneo, finalizzati a contrastare il fenomeno del caporalato e l’impiego di manodopera irregolare nel settore agricolo.
Questa volta sono state ispezionate tre aziende con sedi a Revello (CN) e Lagnasco (CN) e sono stati controllati circa 30 lavoratori, tutti stranieri di origine africana, impiegati nei campi nella raccolta della frutta.
Due imprenditori sono stati sanzionati per avere corrisposto in contanti la retribuzione ai lavoratori assunti, mentre ad un terzo è stata contestata una violazione amministrativa per avere occupato un lavoratore omettendo di effettuare la prescritta comunicazione on-line. Sono state complessivamente elevate sanzioni pecuniarie pari a circa 4.000,00 euro.
Nel medesimo contesto, i Carabinieri hanno proceduto a controlli nel centro urbano di Saluzzo e lungo le principali arterie di collegamento, per verificare la regolarità della posizione sul territorio nazionale dei numerosi migranti presenti sul territorio. Due cittadini africani sono stati accompagnati in caserma poiché hanno dichiarato false generalità agli operanti. Al termine delle operazioni di identificazione, entrambi gli stranieri sono stati denunciati per falsa attestazione a Pubblico Ufficiale e nei confronti di uno di loro sono state avviate le procedure amministrative per l’espulsione dal territorio nazionale, poiché risultato privo del permesso di soggiorno.
I controlli proseguiranno nelle prossime settimane.
Schianto in autostrada, ferita bimba di 5 anni
Si sono verificati due incidenti stradali, questa mattina, sulla A5 Torino-Aosta, in direzione Aosta. Sono tre i feriti, anche una bimba di cinque anni. Il primo schianto nei pressi dello svincolo di San Giorgio Canavese, dove un furgone Dhl ha tamponato un tir. Ferito il conducente del furgone, un uomo di 43 anni, ricoverato a Ivrea. Una famiglia di Aosta è rimasta coinvolta nell’incidente avvenuto poco dopo lo svincolo di Volpiano. Qui padre, madre e bambina erano su una Citroen C3 finita fuori strada. La mamma e la bambina di 5 anni sono state ricoverate all’ospedale di Ivrea e non sono in gravi condizioni.
Treno travolge auto, ferito il conducente
Un incidente ferroviario è avvenuto questa mattina alle 9 sulla linea Sfm1, nel tratto che va da Pont Canavese a Rivarolo. Un treno diretto alla stazione di Valperga, in arrivo da Pont, ha investito una Lancia Lybra che si trovava su un passaggio a livello. E’ rimasto ferito il conducente della vettura, incastrato all’interno del veicolo. Sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale del 118. La circolazione sulla linea è bloccata e si sta verificando la dinamica dell’incidente. L’automobilista ferito, che sarebbe stato abbagliato dal sole, in base a quanto ha detto, è un 63enne di Valperga , Graziano Tomatis. E’ stato trasportato al Cto di Torino.
Frodi informatiche e riciclaggio: due arresti
Il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Val d’Aosta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ha compiuto nei giorni scorsi una complessa attività di polizia giudiziaria finalizzata al contrasto del riciclaggio nell’ambito del più ampio contesto del Financial Cybercrime. L’operazione ha condotto all’adozione da parte dell’A.G. di Torino di due misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti soggetti, un cittadino nigeriano, già noto alle Forze dell’Ordine con svariati alias, ed una donna di origini keniote residenti nel capoluogo piemontese.
I responsabili ricevevano sui rispettivi conti correnti bancari e/o postali ingenti somme di denaro immediatamente prelevate o distratte verso altri conti al fine di farne perdere le tracce. Dagli accertamenti svolti è emerso che tali operazioni dovevano servire a monetizzare bonifici provenienti da ignare società estere vittime a loro volta di frodi informatiche per un danno economico complessivo di circa 100.000 euro.
L’attività è iniziata su segnalazione di un istituto di credito torinese e sviluppata dagli investigatori della Squadra Financial Cyber-crime, un team specializzato nel contrasto di reati bancari, truffe, frodi informatiche che richiedono elevate capacità tecniche al fine di risalire agli autori del reato che riescono a carpire cospicue quantità di denaro ad ignari titolari di conti correnti.
La condotta posta in essere dai malviventi rientra in uno dei fenomeni di più alta incidenza per l’economia imprenditoriale nazionale ed estera: trattasi del cosiddetto man in the middle, noto nella realtà operativa con l’acronimo B.E.C (Business Email Compromise).
Il sistema prevede che nelle conversazioni telematiche tra due aziende con consolidati rapporti finanziari si insinui un terzo soggetto estraneo alle prime che riesca a carpire e modificare i contenuti delle comunicazioni societarie. A monte c’è uno studio approfondito dell’organigramma dell’azienda attraverso il c.d. social engineering che consente al criminale di individuare la figura titolare del potere di spesa per conto dell’azienda. A questo soggetto verrà inviata una falsa mail da un indirizzo creato ad hoc in modo del tutto similare a quello dell’ interlocutore; con la stessa mail fraudolenta si chiede di effettuare il pagamento su un nuovo IBAN, diverso da quello utilizzato abitualmente nelle transazioni.
Come nel caso attuale, in varie circostanze il territorio piemontese è risultato luogo elettivo per la monetizzazione dei proventi di questi reati, mediante condotte di riciclaggio che consentono di occultare la provenienza delittuosa del denaro. Il fenomeno è oggetto di costante monitoraggio attraverso attività mirate di controllo realizzate anche in partnership con Poste Italiane ed i principali Istituti bancari. Tale sinergia garantisce interventi tempestivi di individuazione dei responsabili nonché di tutela delle società vittime dei reati a presidio dell’integrità dell’intero tessuto economico-produttivo.