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Compro-oro truffa una coppia

L’uomo è stato denunciato dalla Polizia di Stato
Sabato scorsa una coppia di cittadini italiani si è recata presso un comprooro di via Reiss
Romoli e ha chiesto la valutazione di alcuni gioielli al dipendente presente nel negozio. Questi,
come prima cosa, faceva firmare alla coppia un foglio in bianco asserendo trattarsi della
dichiarazione di legale provenienza e l’autorizzazione per la privacy. Avuta la stima dei preziosi,
i coniugi decidevano che non conveniva loro concludere l’affare in quanto presso un altro
negozio era stata effettuata loro una valutazione superiore di 150 €. Pertanto, chiedevano la
restituzione dei preziosi. Il dipendente, però, li informava che ormai avevano firmato e si
sarebbe proceduto con la compravendita. Iniziava a preparare infatti un assegno postale
dell’importo di 850 € e nonostante le vibrate rimostranze fatte dalla controparte, a scrivere
sul registro il passaggio dei preziosi. Pertanto, la coppia contattava il 112 NUE, che inviava sul
posto personale della Squadra Volante. Gli agenti sequestravano a carico del comprooro
l’assegno già compilato, l’atto di vendita con relativa ricevuta, la fotocopia del registro acquisti;
l’uomo, un trentunenne italiano, è stato denunciato per truffa.

Incidente sul lavoro: morto un operaio

Dal Piemonte

E’ deceduto  dopo il ricovero in ospedale a Cuneo l’operaio di 33 anni, di Boves  colpito in mattinata da un macchinario nello stabilimento della Merlo di Cervasca, sede principale di un’azienda leader nel settore dei sollevatori telescopici e macchine movimento terra, dove  lavorano  400 dipendenti. Da gennaio 2019 sono state 19 le morti sul lavoro denunciate in provincia di Cuneo, 3 solo negli ultimi 10 giorni.

La polfer salva uomo dal suicidio

La Polizia Ferroviaria di Torino Porta Nuova ha salvato un uomo italiano di 39 anni con
intenti suicidi. I Carabinieri della Stazione di Nichelino, lunedì scorso, hanno notiziato gli
operatori della presenza in stazione di un uomo con propositi suicidi, fornendo
una dettagliata descrizione. La segnalazione era pervenuta al personale dell’Arma dagli
anziani genitori, che preoccupati, si erano rivolti presso quel Comando. Gli agenti della
Polfer hanno individuato immediatamente la persona descritta, all’interno dei locali del “Mc
Donalds” dello scalo. Lo stesso, in forte stato di agitazione, manifestava apertamente la
volontà di togliersi la vita con un coltello. Grazie al senso di autocontrollo e alla
professionalità, gli operatori sono riusciti ad instaurare un dialogo proficuo con l’uomo
riportandolo alla calma ed a farsi seguire nei Uffici di Polizia. Una volta dentro, però, la
persona si innervosiva, inveendo contro gli agenti e dicendo che per colpa loro non era
riuscito nell’intento suicidario. Gli operatori, dopo aver allertato personale 118, hanno
continuato l’’opera di dissuasione per ridurre la tensione manifestata dall’uomo, che
successivamente, è stato preso in cura da personale medico e trasportato in ospedale per
accertamenti.

Ricercato arrestato a Porta Nuova

Un cittadino albanese di 34 anni è stato bloccato dalla Polizia Ferroviaria all’interno dello
scalo di Porta Nuova, poiché destinatario di un mandato d’arresto europeo.
Gli Agenti, in servizio di vigilanza e prevenzione dei reati in ambito ferroviario, hanno
notato un soggetto che alla vista delle divise, cercava di eludere l’eventuale controllo,
allontanandosi repentinamente verso l’uscita.
Prontamente raggiunto dagli operatori, l’uomo è stato fermato e controllato in banca dati.
L’interrogazione ha dato esito positivo; a carico della persona è risultato un mandato di
arresto europeo per scontare una pena di anni 15, emesso dall’Autorità Giudiziaria
francese lo scorso luglio; infatti il soggetto si era reso protagonista, in territorio francese ed
in concorso con altre persone, di una serie di furti e rapine in residenze private.
La banda di cui faceva parte aveva come obiettivi privilegiati persone facoltose, che
venivano pedinate, anche tramite l’uso di dispositivi gsm applicati alle autovetture, al fine di
poter entrare direttamente nelle loro lussuose abitazioni.
Al termine degli atti di rito, lo straniero è stato portato in carcere a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria.

Lavoro in nero nelle campagne piemontesi

Nuovi controlli dei Carabinieri in materia di lavoro in agricoltura: sanzionati tre imprenditori per avere retribuito in contanti i lavoratori. Denunciati due stranieri per falsa attestazione a Pubblico Ufficiale.

 

 

Proseguono i controlli avviati dai Carabinieri della Compagnia di Saluzzo in collaborazione con i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Cuneo, finalizzati a contrastare il fenomeno del caporalato e l’impiego di manodopera irregolare nel settore agricolo.

Questa volta sono state ispezionate tre aziende con sedi a Revello (CN) e Lagnasco (CN) e sono stati controllati circa 30 lavoratori, tutti stranieri di origine africana, impiegati nei campi nella raccolta della frutta.

Due imprenditori sono stati sanzionati per avere corrisposto in contanti la retribuzione ai lavoratori assunti, mentre ad un terzo è stata contestata una violazione amministrativa per avere occupato un lavoratore omettendo di effettuare la prescritta comunicazione on-line. Sono state complessivamente elevate sanzioni pecuniarie pari a circa 4.000,00 euro.

Nel medesimo contesto, i Carabinieri hanno proceduto a controlli nel centro urbano di Saluzzo e lungo le principali arterie di collegamento, per verificare la regolarità della posizione sul territorio nazionale dei numerosi migranti presenti sul territorio. Due cittadini africani sono stati accompagnati in caserma poiché hanno dichiarato false generalità agli operanti. Al termine delle operazioni di identificazione, entrambi gli stranieri sono stati denunciati per falsa attestazione a Pubblico Ufficiale e nei confronti di uno di loro sono state avviate le procedure amministrative per l’espulsione dal territorio nazionale, poiché risultato privo del permesso di soggiorno.

I controlli proseguiranno nelle prossime settimane.

 

 

Giardiniere pusher coltivava droga bio in casa, arrestato dai carabinieri

I carabinieri della Stazione di Torino Barriera Piacenza hanno arrestato un giardiniere italiano di 27 anni, per detenzione e produzione di marijuana.
Le operazioni traggono la propria origine da numerosi controlli operati nei parchi collinari, con particolare riferimento al parco Cascina Bert, ove i militari dell’Arma hanno effettuato molteplici servizi preventivi individuando assuntori di stupefacenti e raccogliendo le lamentele della cittadinanza che notava via vai di persone e l’abbandono di materiali e rifiuti tipici dello spaccio di droghe.
I carabinieri hanno quindi individuato il pusher, che era appostato con tipico atteggiamento d’attesa nei pressi della propria autovettura. La perquisizione personale ha permesso di sequestrare diverse dosi di hashish e 700 euro in contanti di piccolo taglio.
In macchina, i carabinieri hanno trovato alcune bustine vuote con tracce di marijuana. La successiva perquisizione a casa ha permesso di sequestrare 240 grammi di hashish, 100 grammi di marijuana, alcune piante in coltivazione, 13000 euro ritenuti provento dell’attività illecita posta in essere nonché tutto il necessario per la coltivazione delle infiorescenze e foglie di marijuana. Con quest’ultime attrezzature, complice anche la qualificazione professionale acquisita quale giardiniere, aveva tappezzato la propria abitazione in Pino Torinese, dimostrando assoluta perizia nella produzione dello stupefacente.
Tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale Lorusso e Cutugno in attesa della direttissima, l’uomo dovrà rispondere di detenzione e coltivazione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Due arresti a distanza di poche ore per maltrattamenti a donne

La polizia di Stato arresta gli aggressori
Domenica scorsa, il personale della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale è
intervenuto in soccorso di due donne in difficoltà.
Nel primo caso, una signora di origini rumene ha contattato il 112 NUE: rientrando a casa, ha
trovato l’ex marito sul balcone di pertinenza della cucina. I due sono separati da alcuni anni. La
donna, vittima dei comportamenti violenti del marito, lo aveva già denunciato diverse volte.
Giovedì l’uomo, in stato di ebbrezza, si è presentato presso la sua vecchia abitazione;
approfittando dell’assenza dei familiari, ha pensato di scavalcare un cancello e introdursi
nell’alloggio passando del balcone. Tramite una pinza a pappagallo ed un palanchino aveva già
forzato una porta finestra, ma l’arrivo degli agenti della squadra Volante ha interrotto la sua
azione criminosa, consentendo il suo arresto per violazione di domicilio ed atti persecutori.
Poche ore dopo, sempre nel quartiere Dora Vanchiglia, i poliziotti hanno prestato soccorso ad
una donna, anche lei rumena. La vittima ha raccontato che pochi minuti prima, in seguito ad
un litigio sorto per futili motivi, il compagno, un connazionale di circa 50 anni, afferrava un
coltello in cucina: nel corso di una colluttazione sorta fra di loro, la donna ha riportato una
vistosa ferita a un braccio. Per sfuggire all’aggressione, si è rifugiata a casa di alcuni
conoscenti; qualche minuto dopo, l’arresto per lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia
del marito violento da parte della Squadra Volante.

Schianto in autostrada, ferita bimba di 5 anni

Si sono verificati due incidenti stradali, questa mattina, sulla A5 Torino-Aosta, in direzione Aosta. Sono tre i  feriti, anche una bimba di cinque anni. Il primo schianto nei pressi dello svincolo di San Giorgio Canavese, dove un  furgone Dhl ha tamponato un tir. Ferito il conducente del furgone, un uomo di 43 anni, ricoverato a Ivrea. Una famiglia di Aosta è rimasta coinvolta nell’incidente avvenuto poco dopo lo svincolo di Volpiano. Qui padre, madre e bambina erano su  una Citroen C3  finita fuori strada. La mamma e la bambina di 5 anni sono state ricoverate all’ospedale di Ivrea e non sono in gravi condizioni.

Treno travolge auto, ferito il conducente

Un incidente ferroviario è avvenuto questa mattina alle 9 sulla linea Sfm1, nel tratto che va da Pont Canavese a Rivarolo. Un treno diretto alla stazione di Valperga, in arrivo da Pont, ha investito una Lancia Lybra che si trovava su un passaggio a livello. E’ rimasto ferito il conducente della vettura,  incastrato all’interno del veicolo. Sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale del 118. La circolazione sulla linea è bloccata e si sta verificando la dinamica dell’incidente. L’automobilista ferito, che sarebbe stato abbagliato dal sole, in base a quanto ha detto, è un 63enne di  Valperga , Graziano Tomatis. E’ stato trasportato al Cto di Torino.

Frodi informatiche e riciclaggio: due arresti

Il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Val d’Aosta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ha compiuto nei giorni scorsi una complessa attività di polizia giudiziaria finalizzata al contrasto del riciclaggio nell’ambito del più ampio contesto del Financial Cybercrime. L’operazione ha condotto all’adozione da parte dell’A.G. di Torino di due misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti soggetti, un cittadino nigeriano, già noto alle Forze dell’Ordine con svariati alias, ed una donna di origini keniote residenti nel capoluogo piemontese.

I responsabili ricevevano sui rispettivi conti correnti bancari e/o postali ingenti somme di denaro immediatamente prelevate o distratte verso altri conti al fine di farne perdere le tracce. Dagli accertamenti svolti è emerso che tali operazioni dovevano servire a monetizzare bonifici provenienti da ignare società estere vittime a loro volta di frodi informatiche per un danno economico complessivo di circa 100.000 euro.

L’attività è iniziata su segnalazione di un istituto di credito torinese e sviluppata dagli investigatori della Squadra Financial   Cyber-crime, un team specializzato nel contrasto di reati bancari, truffe, frodi informatiche che richiedono elevate capacità tecniche al fine di risalire agli autori del reato che riescono a carpire cospicue quantità di denaro ad ignari titolari di conti correnti.

La condotta posta in essere dai malviventi rientra in uno dei fenomeni di più alta incidenza per l’economia imprenditoriale nazionale ed estera: trattasi del cosiddetto man in the middle, noto nella realtà operativa con l’acronimo B.E.C (Business Email Compromise).

Il sistema prevede che nelle conversazioni telematiche tra due aziende con consolidati rapporti finanziari si insinui un terzo soggetto estraneo alle prime che riesca a carpire e modificare i contenuti delle comunicazioni societarie. A monte c’è uno studio approfondito dell’organigramma dell’azienda attraverso il c.d. social engineering che consente al criminale di individuare la figura titolare del potere di spesa per conto dell’azienda. A questo soggetto verrà inviata una falsa mail da un indirizzo creato ad hoc in modo del tutto similare a quello dell’ interlocutore; con la stessa mail fraudolenta si chiede di effettuare il pagamento su un nuovo IBAN, diverso da quello utilizzato abitualmente nelle transazioni.

Come nel caso attuale, in varie circostanze il territorio piemontese è risultato luogo elettivo per la monetizzazione dei proventi di questi reati, mediante condotte di riciclaggio che consentono di occultare la provenienza delittuosa del denaro. Il fenomeno è oggetto di costante monitoraggio attraverso attività mirate di controllo realizzate anche in partnership con Poste Italiane ed i principali Istituti bancari. Tale sinergia garantisce interventi tempestivi di individuazione dei responsabili nonché di tutela delle società vittime dei reati a presidio dell’integrità dell’intero tessuto economico-produttivo.