CRONACA- Pagina 1283

Il colesterolo cattivo LDL è una delle cause genetiche della SLA

Il colesterolo cosiddetto “cattivo” LDL è una delle cause genetiche della SLA, la Sclerosi laterale amiotrofica. E’ una recente scoperta della Città della Salute di Torino. Questo è attualmente il più ampio studio genetico eseguito finora sulla sclerosi laterale amiotrofica

E’ infatti appena stato pubblicato sull’importante e prestigiosa rivista scientifica internazionale Annals of Neurology uno studio che ha dimostrato che l’iperlipemia è un fattore di rischio genetico per la sclerosi laterale amiotrofica e che il fumo di sigaretta ed elevati livelli di attività fisica sono fattori di rischio, mentre un’attività fisica moderata ed un maggiore livello di istruzione sono fattori protettivi per la malattia. La scoperta è stata effettuata presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino in collaborazione con il National Institutes of Health di Bethesda negli Stati Uniti. Questo studio apre per la prima volta possibilità di interventi preventivi per la SLA e permetterà anche di sviluppare nuovi interventi terapeutici di precisione, cioè specifici per gruppi definiti di pazienti. La SLA è una malattia degenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni cerebrali e del midollo spinale che controllano il movimento muscolare volontario, compromettendo il movimento degli arti, la fonazione, la deglutizione. La SLA colpisce circa 5000 persone in Italia (delle quali circa 500 in Piemonte). Attualmente non esiste alcuna cura della SLA, ma vari fattori sono stati associati al suo sviluppo, come alcuni geni, lo stile di vita, i traumi e l’attività sportiva. Lo studio, eseguito presso il Centro Regionale Esperto SLA dell’ospedale Molinette e dell’Università di Torino, è stato condotto dal professor Adriano Chiò, dal professor Andrea Calvo e dal loro gruppo di ricerca. Lo studio assume una particolare rilevanza per l’innovativa tecnica di analisi utilizzata, la randomizzazione mendeliana, su 20.806 casi di SLA e 59.804 controlli di origine europea, analizzando 10.031.630 varianti geniche associate a 889 ‘tratti’, che includono un’ampia gamma di caratteristiche fisiologiche e di fenotipi di malattia. Ciascun tratto è stato analizzato separatamente per determinare se è in grado di modificare il rischio di SLA. Grazie a questa analisi metodologicamente molto complessa i ricercatori hanno dimostrato che le LDL (lipoproteine a bassa densità, cioè il cosiddetto colesterolo cattivo) sono un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo della SLA. Questa tecnica di analisi ha un vantaggio molto rilevante, poiché elimina i fattori confondenti e permette di studiare l’intera vita dei casi studiati, invece di periodi limitati. Lo studio ha anche identificato i tratti genici che sono alla base della correlazione tra LDL e SLA. Inoltre lo studio ha dimostrato che l’attività fisica intensa favorisce lo sviluppo della malattia, mentre un’attività fisica moderata è protettiva. Infine, è stato confermato che il fumo di sigaretta favorisce la comparsa della SLA. Questo è attualmente il più ampio studio eseguito sulla sclerosi laterale amiotrofica. Lo studio è stato sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dei finanziamenti ‘Dipartimento di Eccellenza’, attributi al Dipartimento di Neuroscienze ‘Rita Levi Montalcini’ dell’Università degli Studi di Torino.

                                                                                                                      Pierpaolo Berra

 

Nipote "cresciuto" chiede ai nonni troppi soldi (per la droga): arrestato

I nipoti, è ormai un fatto assodato, solitamente vengono viziati dai nonni
molto più che dai genitori. Ma quanto è accaduto a Torino va in direzione
contraria. Protagonisti della vicenda sono un nipote di età non proprio
tenerissima, 31 anni, e una copia di coniugi che hanno entrambi superato le
ottanta primavere. Il ‘nipotino’ li ha talmente esasperati con richieste di
denaro,   praticamente   a   cadenza   giornaliera   (che   molto   probabilmente
utilizzava per acquistare sostanze stupefacenti), dopo averle soddisfatte
consegnandogli una media di 10 o 20 euro al giorno – altrimenti il nipote
diventava aggressivo, si sdraiava sul pianerottolo e prendeva a calci e pugni
la porta di casa – si sono rivolti al Commissariato ‘San Paolo’ della Polizia
di Stato. Di qui l’epilogo, almeno per ora, della vicenda: l’intemperante e
focoso nipote è finito agli arresti per estorsione aggravata. Va anche detto,
per completezza, che era già stato denunciato per aver danneggiato la porta
finestra del condominio ed il campanello della porta della casa dei nonni,
dopo aver dato prova delle sue doti, mal espresse, di ‘calciatore’.
Massimo Iaretti

Nipote “cresciuto” chiede ai nonni troppi soldi (per la droga): arrestato

I nipoti, è ormai un fatto assodato, solitamente vengono viziati dai nonni
molto più che dai genitori. Ma quanto è accaduto a Torino va in direzione
contraria. Protagonisti della vicenda sono un nipote di età non proprio
tenerissima, 31 anni, e una copia di coniugi che hanno entrambi superato le
ottanta primavere. Il ‘nipotino’ li ha talmente esasperati con richieste di
denaro,   praticamente   a   cadenza   giornaliera   (che   molto   probabilmente
utilizzava per acquistare sostanze stupefacenti), dopo averle soddisfatte
consegnandogli una media di 10 o 20 euro al giorno – altrimenti il nipote
diventava aggressivo, si sdraiava sul pianerottolo e prendeva a calci e pugni
la porta di casa – si sono rivolti al Commissariato ‘San Paolo’ della Polizia
di Stato. Di qui l’epilogo, almeno per ora, della vicenda: l’intemperante e
focoso nipote è finito agli arresti per estorsione aggravata. Va anche detto,
per completezza, che era già stato denunciato per aver danneggiato la porta
finestra del condominio ed il campanello della porta della casa dei nonni,
dopo aver dato prova delle sue doti, mal espresse, di ‘calciatore’.
Massimo Iaretti

Ragazzina prende a pugni la negoziante per rubarle la merce

Erano entrati rompendo una vetrina nel negozio “Mercatino dell’usato” di
Corso Alessandria ad Asti, ed avevano già raccolto in alcune borse la
refurtiva(capi di abbigliamento, oggetti di antiquariato, bigiotteria varia e
anche un drone quadricottero), quando, due giovanissimi “rom” residenti
nel campo nomadi  di  Via  Guerra, sono stati  sorpresi  dall’arrivo della
proprietaria che stava per aprire l’esercizio commerciale. Per guadagnarsi
la fuga, la più giovane dei due, una ragazzina di 14 anni appena, non ha
esitato a colpire con un pugno in pieno volto la signora e immediatamente
dopo si dileguava unitamente al complice, il fratello 17enne, abbandonando
sul posto il bottino.
Pur   stordita   dal   colpo   ricevuto,   la   proprietaria   del   negozio   ha
immediatamente allertato l’utenza 112 e in pochi minuti una pattuglia del
Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Asti giungeva sul posto. Dopo aver
prestato i primi soccorsi alla vittima, acquisita la descrizione dei rapinatori
in erba, i militari diramavano le ricerche e poco dopo venivano rintracciati
sempre nella zona di Corso Alessandria e condotti presso la caserma di Via
delle Corse, mentre la vittima veniva accompagnata presso l’Ospedale
Cardinal Massaia, dove il personale medico riscontrava contusioni con
prognosi di 4 giorni. Dagli accertamenti eseguiti dai militari, emergeva che
il ragazzo era già gravato da numerosi precedenti per furti commessi in
città, mentre la ragazzina risultava protagonista di eventi delittuosi per la
prima volta.
Entrambi venivano deferiti in stato di libertà per il reato di tentata rapina
impropria,   su   disposizione   della   Procura   della   Repubblica   presso   il
Tribunale   per   i   minorenni   di  Torino.   Sono   in   corso   accertamenti   per
verificare se la ragazzina sia iscritta ad un istituto d’istruzione oppure sia
inottemperante all’obbligo scolastico.
m.iar
M.Iar.

Le fiamme gialle sequestrano 700 mila stick di colla nociva

In oltre 700.000 confezioni di colla – per un valore di circa 2 milioni di euro – importate dalla Cina e sequestrate dalla Guardia di Finanza di Torino erano presenti sostanze nocive.  Dieci  imprenditori  italiani e cinesi sono stati denunciati dalle fiamme gialle, che hanno bloccato l’intera filiera distributiva dei prodotti,  stoccati in due diversi depositi, in Puglia e in Campania.

In quattro da Torino per rapinare le Poste. Arrestati

Erano arrivati da Torino nella prima mattinata di lunedì 11 febbraio con l’intento di rapinare le poste centrali di Casale Monferrato in piazza Cesare Battisti. Ma il quartetto di criminali è finito dietro le sbarre grazie ad una fulminea azione degli agenti della Polizia di Stato delle squadre mobili di Torino e di Alessandria e del commissariato di Casale Monferrato che erano sul posto, pronti ad intervenire e a prevenire così un grave crimine. In manette sono finiti una vecchia conoscenza della Giustizia, Vincenzo Pavia, già collaboratore di giustizia, esponente della ndrangheta, residente ad Asti, 63 anni, e una scia di omicidi della spalle, Antonio Defeudis, 59enne di Torino, come pure il 64enne Pier Giuseppe Flamatti. Insieme a loro, tutti con precedenti penali in cella è finita anche la 42enne Alessandra Borgna, residente in Provincia di Biella. Per tutti l’accusa è tentata rapina in concorso, oltre a tutta un’altra serie di reati dei quali dovranno rispondere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli, a partire dalla presenza in aula davanti al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vercelli per la convalida dell’arresto. Il loro obiettivo era, appunto la posta centrale di Casale Monferrato ma tutto è stato vanificato dall’intervento delle forze dell’ordine. Del quartetto solo Pavia era armato di una 38 special caricata con sei colpi. Il che fa pensare che avrebbe anche potuto usarla.

Massimo Iaretti

Mai avuta la patente, cambia di posto per non farsi vedere alla guida

La pattuglia dei militari della locale Stazione sta perlustrando il centro cittadino nell’ambito dei servizi di prevenzione dei reati predatori disposti dal Comando Provinciale di Asti quando, nella centrale piazza Martiri di Alessandria di Mombaruzzo, nota un furgone sospetto, parcheggiato in uno spazio riservato ai disabili ma, prima di poter procedere al controllo e alla contestazione della contravvenzione al Codice della Strada, sul veicolo salgono un uomo, che si pone alla guida, e una donna al lato passeggero, avviandosi verso l’uscita del paese. I Carabinieri seguono il mezzo e utilizzano i lampeggianti per indurre il conducente del mezzo ad arrestare la marcia. Dopo alcune centinaia di metri il furgone si ferma e i due soggetti a bordo repentinamente si scambiano il posto, così da far apparire la donna alla guida. La manovra però non è passata inosservata e i militari operanti, dopo aver accertato che B.G. 42enne pregiudicato (per furto e lesioni personali) di nazionalità rumena, residente ad Alessandria, era privo di patente di guida perché mai conseguita e già nel 2017 era stato deferito per lo stesso motivo, procedevano alla denuncia nei suoi confronti. Gli accertamenti sul veicolo permettevano di appurare che la proprietaria era la donna, M.D. 34enne pregiudicata ucraina, ma la carta di circolazione riportava le false generalità bulgare riportate nella carta d’identità contraffatta, esibita dalla donna ai Carabinieri di Alessandria nel novembre 2018, motivo per il quale nella circostanza era stata arrestata. Veniva quindi denuciata alla Procura della Repubblica di Alessandria anche la proprietaria del mezzo per il reato di falsità ideologica in atti pubblici e il documento posto sotto sequestro.  

Massimo Iaretti  

 

 

La truffa della polizza online

E’ proprio il caso di dirlo: internet è sicuramente una fonte infinita di informazioni ma anche un pozzo senza fondo di truffe. Una 40enne napoletana è finita nei guai con la giustizia in quanto denunciata a piede libero dai carabinieri della stazione di Gattinara alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli con l’accusa per il reato di truffa. La vicenda ha avuto inizio nel giugno dello scorso anno quando un 67enne valsesiano alla ricerca di una polizza di assicurazione attraverso internet era venuto in contatto con una società assicurativa nuova e con la 40enne si instauravano subito contatti cordiali e professionali. L’uomo effettuava un bonifico di 250 euro ed era convinto di essere coperto dalla polizza. Ma, successivamente, la polizia locale di Carpignano Sesia, in Provincia di Novara, rilevava dalla lettura della targa, che era privo di copertura assicurativa. L’uomo, caduto dalle nuvole, credendo che fosse un errore, ha cercato di mettersi in contatto con ‘l’assicuratrice’ ma tutto è stato inutile, le utenze telefoniche rimanevano mute. Pertanto al 67enne non è rimasto altro che denunciare il fatto ai carabinieri.

Massimo Iaretti

A PORTA PALAZZO LOCAZIONI TEMPORANEE PER RIVITALIZZARE IL MERCATO COPERTO ALIMENTARE

Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, una delibera presentata dall’assessore al commercio Alberto Sacco, riguardante la valorizzazione delle aree di vendita inutilizzate all’interno del mercato alimentare coperto “IV” di Porta Palazzo, conosciuto come mercato dell’Orologio. Formalmente, il provvedimento è una revisione della convenzione fra la Città e la cooperativa che gestisce il mercato, nella sostanza rappresenta la possibilità per la stessa cooperativa di assegnare temporaneamente gli stand di vendita rimasti vuoti a operatori economici per un periodo di prova temporaneo. Da regolamento, infatti, nei mercati coperti non gestiti direttamente dalla Città, i posti vendita andrebbero assegnati all’operatore commerciale che vuole aprire un’attività commerciale, solo dopo la sua adesione all’organismo che gestisce il mercato. Le difficoltà del mercato, i costi elevati di gestione, i troppi negozi vuoti, hanno spinto i responsabili della Cooperativa di gestione del Mercato IV alimentare di Porta Palazzo a proporre ai nuovi operatori economici interessati ad iniziare un’attività commerciale all’interno del mercato, in via sperimentale, un periodo di prova con contratto di locazione temporaneo (tre mesi), prima di procedere all’eventuale adesione definitiva alla cooperativa. La delibera è stata approvata con trenta voti favorevoli e un astenuto.

(foto: il Torinese)

Gli anarchici interrompono il processo per terrorismo

Oggi una cinquantina di anarchici, scandendo lo slogan  “Giù le mani dell’Asilo” mentre si trovavano seduti nel settore destinato al pubblico dell’aula bunker delle Vallette, hanno impedito  al pubblico ministero Roberto Sparagna di prendere la parola al processo Scripta manent, in cui 23 anarchici sono imputati per terrorismo. La Corte è stata costretta a interrompere  l’udienza, l’aula è stata sgomberata dalle forze dell’ordine e i  manifestanti sono stati accompagnati fuori. “È penoso dover impiegare la forza in un’aula di giustizia in uno Stato di diritto e in un ordinamento democratico. Ma, a fronte di comportamenti intolleranti, lo Stato non può che rispondere con la forza”, ha commentato con l’Ansa il pm Sparagna.