Ci sono eventi, fatti, battaglie che vanno al di là della loro stessa essenza e connotazione. La manifestazione dei 30 mila a Torino, a favore della Tav, realizzata senza supporti politici, ma ingrossatasi fino al riempimento di Piazza Castello, è una di queste. Un segno di come il tam tam e i social possano esser un mezzo idoneo per diffondere e creare consenso su un evento, quando la gente non ne può più. Per la questura di Torino erano “solo” 25 mila. Comunque sia, un numero impressionante di gente che è stufo di un Paese immobile che non fa più nulla da anni. Si tratti di Tav, Terzo valico e via di seguito, in un mondo che non sta mai fermo, noi ci siamo candidati all’immobilismo eterno. All’idea strampalata, sul rapporto costi benefici che è un’analisi che non vuol dir nulla e non ha senso perché le verifiche si fanno solo a posteriori, per monitorare, quello che si è fatto e non prima di realizzarlo.I sostenitori della sfida del Sì hanno stravinto, ma chi sono? Solo i favorevoli alla Tav oppure tante mamme, nonne, famiglie intere che ce l’hanno con l’immobilismo di tanti che non si chiamano solo come il ministro dei trasporti Danilo Toninelli, ma di un intero sistema che ha fatto della mancata assunzione delle responsabilità e dell’agire il suo credo paralizzante. Mino Giachino, uno degli organizzatori della manifestazione, dice dal palco: “Se siamo qui è solo per merito di prefetto e questore”. Implicita la frecciata al Comune, tanto che il sindaco Antonella Appendino ha dovuto tenerne conto e dichiarare: “In piazza molte energie positive ha detto l’Appendino, pronta a instaurare un dialogo costruttivo. Abbiamo sempre ascoltato tutti e continueremo a farlo”. Sembrerebbe che il successo dell’evento dovrebbe portare a dialogare con gli “altri”, quelli che hanno un’idea diversa, fino ad arrivare alla sintesi e mediazione costruttiva tesa a far ripartire Torino e, visto che la manifestazione di questa città ha un significato simbolico, a far ripartire l’Italia ferma e immobile da decenni, mentre gli altri corrono. Per quello che si è perso non si può tornare indietro, ma si può ancora fare qualcosa per le nuove generazioni. ” Emerge, in tutto il suo rilievo, la sua primaria importanza per il nostro Paese, il tema delle aree interne, rurali e di montagna, verso le quali si deve ritrovare una attenzione adeguata da parte dei pubblici poteri. Un futuro che ha saputo concretizzarsi respingendo la nozione di periferia per affermare un fecondo collegamento tra saperi e capacità tradizionali, e gli odierni orizzonti dell’economia digitale”.Chiudiamo con una citazione effettuata dal presidente Sergio Mattarella durante il discorso per la ricorrenza del dramma dell’alluvione tenutasi a Valle Mosso ( Biella): “Memoria non è venerare le ceneri, ma preservare il fuoco”, permettendoci di aggiungerne anche l’autore, il boemo, Gustav Mahler.
Tommaso Lo Russo
In tutto 27 chili di seppie , totani e sogliole in stato di conservazione non adeguato e senza etichettatura sono stati scoperti dalla polizia nel ristorante-pizzeria cinese La Frasca in via Ventimiglia a Torino. Il titolare è stato denunciato per detenzione di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione e il locale chiuso finché non saranno a ripristinare corrette condizioni di igiene.
Arrestati i bulli minorenni della baby gang
Sfrecciava in città a 160 km, patente ritirata
Tra corso Venezia e piazza Baldissera
Viaggiava in città a 160 chilometri l’ora, tra corso Venezia e piazza Baldissera. L’uomo alla guida di una Bmw X3 è stato fermato dalla polizia municipale in via Fossata, dove è stato multato di oltre mille euro, gli sono stati decurtati 10 punti sulla patente e gli è stata ritirata la licenza di guida. Ora rischia la sospensione da sei mesi a un anno.
Spara a ufficiale giudiziario: morto per le ferite
A Portacomaro d’Asti un novantenne ha sparato due colpi d’arma da fuoco contro un ufficiale giudiziario che era andato ad effettuare un pignoramento presso la casa dell’anziano. Il ferito, in gravi condizioni, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Asti dove è morto dopo alcune ore. I carabinieri hanno fatto irruzione e bloccato l’uomo.
Nuove uniformi per i Civich
Regione e capoluogo stanno operando insieme per dare impulso al percorso regolamentare che porterà in tempi brevi uomini e donne delle Polizie locali piemontesi a disporre di uniformi moderne e funzionali in modo da unire praticità d’uso, sicurezza e gradevolezza estetica. Allo scopo di alzare il livello della protezione individuale e soprattutto la visibilità, che dovrà essere “alta”, una commissione di esperti è infatti al lavoro per fissare le linee guida e le caratteristiche tecniche dei capi che sarti e aziende tessili dovranno seguire nel confezionamento. L’Amministrazione comunale torinese, in questo periodo ponte, ha tuttavia stanziato duecentomila euro per l’acquisto di uniformi che saranno assegnate al personale che opera in prima linee, sulle strade cittadine. Inoltre, la pratica quotidiana degli oltre 1.700 componenti il Corpo torinese che indossano la divisa fa da supporto – attraverso alcuni ufficiali e a rappresentanti sindacali – alla Commissione tecnica, affinché non siano dispersi suggerimenti utili, dettati dall’esperienza diretta: “Seguo costantemente e, da molto vicino, il lavoro della nostra Polizia municipale insieme all’assessore Roberto Finardi e al comandante Emiliano Bezzon, apprezzando la qualità dell’impegno profuso dagli agenti su fronti sempre più articolati e complessi – sottolinea la sindaca Chiara Appendino -. In un quadro coordinato a livello regionale, risulta dunque anche importante rivedere le caratteristiche del vestiario, per ammodernarlo e renderlo più funzionale e confortevole di oggi”. Alla Polizia municipale delle città italiane più importanti come Torino, oltre ai tradizionali compiti d’istituto, vengono attribuiti ruoli operativi rilevanti a salvaguardia della collettività per esempio nelle attività di prevenzione e contrasto all’uso di stupefacenti a tutela degli studenti, nelle adiacenze delle scuole superiori. Un fronte, questo, che vede all’avanguardia gli agenti torinesi grazie a specializzazione e preparazione professionale offerta dalla Scuola di formazione e agli aggiornamenti continui. Il Comando di via Bologna potrà inoltre disporre di fondi assegnati dal Ministero dell’Interno grazie ai quali saranno acquistati strumenti operativi e nuovi veicoli attrezzati.
(foto: il Torinese)
La scarpa più cara del mondo è “made in Torino”
Entro il 2018 sarà prodotta a Torino la scarpa più costosa al mondo, roba da Guinness dei primati, del valore di 19,9 milioni di dollari. E’ frutto della creatività dell’artigiano Antonio Vietri, il “Calzolaio d’Oro”, si autodefinisce nel proprio biglietto da visita. Vietri è campano di origine e torinese d’adozione, ha 45 anni e annuncia l’evento in occasione della prima edizione del Mide, la rassegna di fashion design che lega Torino con gli Emirati Arabi. Il prototipo è quasi pronto e verrà presentato contemporaneamente a Torino e Dubai.