CRONACA- Pagina 1282

Magliano: “Suk, l’illegalità fa cinquina: bomba a orologeria”

Quinto sabato di Libero Scambio in Canale Molassi, in barba alla delibera di Giunta. Ma questa volta c’è un salto di qualità: falò accesi dalle prime luci dell’alba, espansione territoriale del mercato e attenzione da parte degli anarchici. ViviBalon non riesce a mantenere il controllo

Il suk non lascia: anzi, raddoppia. Metafora televisiva dal sapore d’antan per esprimere un concetto molto concreto e attuale: non solo, per il quinto sabato consecutivo, il suk resta in Canale Molassi (con buona pace della delibera di Giunta), ma – secondo quanto riferiscono più voci e fonti – si allarga, forte di nuovi operatori in arrivo da fuori. La zona, d’altronde, è appetibile: garantisce ottimi affari in assenza di controlli. Falò e fuochi bruciano dalle prime ore del mattino, accesi con materiale forse tossico, e l’odore di plastica bruciata si sente a distanza, denunciano alcuni cittadini. I media vicini agli antagonisti lanciano parole d’ordine e convocano assemblee al Cortile del Maglio. Ai Carabinieri è arrivata, in mattinata, una telefonata che segnalava la presenza di un ordigno (poi non rinvenuto).  Un eventuale, e da più parti già indicato come reale e attivo, sostegno dei militanti anarchici agli operatori del suk, e un tam tam tra aspiranti operatori (probabilmente già in atto) costituirebbero i due ingredienti finali per innescare la bomba a orologeria. La mia preoccupazione è massima. Non mi pare che l’Associazione ViviBalon sia ancora in grado di mantenere il controllo della situazione. Si sono già registrati i primi momenti di tensione tra operatori e facinorosi. Accade spesso, in simili situazioni. Abusivismo, degrado e illegalità imperversano in tutto Borgo Dora. Ora la Procura proceda al sequestro dell’area nelle giornate di sabato. Ne va della sicurezza di tutti.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Magliano: "Suk, l’illegalità fa cinquina: bomba a orologeria"

Quinto sabato di Libero Scambio in Canale Molassi, in barba alla delibera di Giunta. Ma questa volta c’è un salto di qualità: falò accesi dalle prime luci dell’alba, espansione territoriale del mercato e attenzione da parte degli anarchici. ViviBalon non riesce a mantenere il controllo

Il suk non lascia: anzi, raddoppia. Metafora televisiva dal sapore d’antan per esprimere un concetto molto concreto e attuale: non solo, per il quinto sabato consecutivo, il suk resta in Canale Molassi (con buona pace della delibera di Giunta), ma – secondo quanto riferiscono più voci e fonti – si allarga, forte di nuovi operatori in arrivo da fuori. La zona, d’altronde, è appetibile: garantisce ottimi affari in assenza di controlli. Falò e fuochi bruciano dalle prime ore del mattino, accesi con materiale forse tossico, e l’odore di plastica bruciata si sente a distanza, denunciano alcuni cittadini. I media vicini agli antagonisti lanciano parole d’ordine e convocano assemblee al Cortile del Maglio. Ai Carabinieri è arrivata, in mattinata, una telefonata che segnalava la presenza di un ordigno (poi non rinvenuto).  Un eventuale, e da più parti già indicato come reale e attivo, sostegno dei militanti anarchici agli operatori del suk, e un tam tam tra aspiranti operatori (probabilmente già in atto) costituirebbero i due ingredienti finali per innescare la bomba a orologeria. La mia preoccupazione è massima. Non mi pare che l’Associazione ViviBalon sia ancora in grado di mantenere il controllo della situazione. Si sono già registrati i primi momenti di tensione tra operatori e facinorosi. Accade spesso, in simili situazioni. Abusivismo, degrado e illegalità imperversano in tutto Borgo Dora. Ora la Procura proceda al sequestro dell’area nelle giornate di sabato. Ne va della sicurezza di tutti.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Lascia moglie e figli per una compagna più giovane ma la picchia e la minaccia

I Carabinieri di San Damiano d’Asti hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Torino per l’espiazione della pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione in regime di arresti domiciliari a carico di un 60enne pluripregiudicato locale, condannato per i reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare, maltrattamenti in famiglia, minacce e detenzione illegale di armi. Nel 2010 aveva lasciato la moglie e i figli per iniziare una convivenza in un paese vicino con una donna di 16 anni più giovane con la quale ebbe anche un figlio. La relazione durata circa 3 anni si era però rivelata un calvario per la nuova compagna: l’uomo, spesso ubriaco o sotto l’influsso di sostanze stupefacenti, picchiava la donna anche in presenza del figlio di pochi mesi e addirittura in una occasione sparò un colpo d’arma da fuoco in casa, mentre la convivente stava allattando il piccolo, minacciando di utilizzare gli altri proiettili per ucciderla. Solo dopo tre anni di abusi e violenze e dopo che il pregiudicato aveva deciso di far ritorno presso il domicilio della moglie da cui non si era mai legalmente separato, la ex convivente aveva trovato il coraggio di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di San Damiano, i quali avviarono le indagini da cui è scaturita la condanna definitiva della Corte di Appello di Torino nel marzo 2018.

M.I.

“Un grazie per lo sgombero dell’Asilo”

La lettera del Comitato spontaneo “INSIEME PER AURORA”  inviata a Prefetto, questore, sindaco di Torino e autorità 


Siamo il comitato spontaneo di cittadini Insieme per Aurora. Tutti noi risiediamo evidentemente nel “Quartiere Aurora” nella circoscrizione 7 e molti di noi  risiedono a poche centinaia di metri dall’asilo sgomberato. Anche per questo motivo ci sentiamo particolarmente motivati e in dovere di esprimere un enorme  ringraziamento sia all’Amministrazione Comunale che alle Forze dell’Ordine compresa la Procura  della Repubblica. All’amministrazione comunale perché ha avuto il coraggio politico, e non solo, per affrontare  seriamente e onestamente il problema, onorando gli impegni presi con i cittadini del quartiere e dopo  25 anni giungere finalmente allo sgombero tanto atteso e sperato in tutti questi anni dai noi residenti.  Decisione presa con coraggio anche personale tanto è che la Sindaca è stata dotata di una scorta, cosa  mai verificatasi a Torino. Alle Forze dell’Ordine per la fatica di tutti questi giorni, il grande sangue freddo dimostrato a non
cadere nelle pesanti provocazioni di questi 30 pseudorivoluzionari da quattro soldi e per aver
contrastato tanta inutile violenza con ferma consapevolezza limitando i danni e non innestando
meccanismi di guerriglia urbana. Così come vi siete mossi avete messo in evidenza, di fronte a tutti, la povertà culturale sociale e  progettuale di costoro, pericolosi e violenti detti “antagonisti” Vorremmo poi, come residenti del quartiere, prendere una posizione entusiasta a favore dello  sgombero!!  In questi giorni sui media c’è una sorta di revisione, in chiave critica, di questa decisione. Ci sono voci  che parlano in difesa di culture alternative, di commercianti che non si accorgevano della loro  presenza, di taluni che si interrogano dicendo “ma che fastidio davano?”, di altri che commentano “ma  se sono sempre stati li potevano rimanere” ecc. ecc.
Bene tutto ciò non corrisponde a verità! Lo possiamo dire con precisione, senza appello, noi residenti e  “vicini di casa” che questa realtà, quotidianamente, da anni abbiamo dovuto subirla!!
Per iniziare la “cultura alternativa”, a cui qualcuno fa riferimento, è alternativa o meglio antagonista  solo alla democrazia, infatti questi soggetti in tutti questi anni non hanno mai aperto quel luogo ad un  dibattito/ incontro /scontro/scambio con il quartiere (peraltro proprietario insieme alla città di  quello spazio) ma anzi si sono blindati al suo interno. La “comunicazione” l’hanno fatta imbrattando continuamente tutto il quartiere, e dico TUTTO!, con scritte oscene dove si esprime la volontà di  portare degrado nel medesimo o inneggianti alla morte di poliziotti e carabinieri. Sui muri della scuola Parini frequentata dai bambini delle elementari il comune o i volontari non fanno  in tempo a rimuoverle che notte tempo ricompaiono e pensate al messaggio dato a quei bambini. La cultura alternativa alla democrazia, di tali soggetti, li spinge a fare scritte minatorie sotto casa di  alcuni di noi (la consigliera di circoscrizione Alessi e il senatore Airola)
La cultura alternativa di costoro li spinge con metodi squadristi ad organizzare azioni di “disturbo”
fatta di molotov ad incendiare cassonetti e bombe carta per spaventare presso il polo Lavazza reo di  portare riqualificazione nel disastrato panorama economico e commerciale del quartiere.
I commercianti che poi non notano la loro presenza, li capiamo, non possono dire altro, loro ci
mettono la faccia e la loro attività ma basta guardare fuori dai loro negozi o sulle loro saracinesche  imbrattati come tutto il resto per capire che risulta difficile credere che non si accorgano della loro  presenza. Oltre a queste edificanti campagne di comunicazione/intimidazione, gli alternativamente democratici  si sono distinti negli ultimi tempi nella protezione degli spacciatori arrivando a circondare più volte le  volanti intervenute per eseguire arresti di trafficanti di morte e riuscendo spesso ad impedirlo!!!  Da questo si evince la loro posizione sulla droga e sui trafficanti di morte che nel nostro quartiere sono  già abbondantemente presenti e operanti e rappresentano un forte pericolo basta andarsi a leggere  tutte le vicende del Giardino Alimonda e Madre Teresa di Calcutta (luoghi scelti come centrali di  spaccio), giardini e aree verdi deliziose che spesso sono infrequentabili ai più. Si impegnano violentemente contro l’ esecuzione degli sfratti e promuovono attivamente  l’occupazione abusiva di immobili, basta dare un occhiata agli immobili in questione per capire se è  più debole lo sfrattato o l’esecutore del medesimo. Praticano il loro concetto di democrazia impedendo/disturbando le assemblee aperte ai cittadini nella  sede della circoscrizione 7 in particolare quando con tutte le componenti sociali del quartiere si cerca  di discutere/progettare riqualificazione. Queste sono alcune delle cose che noi residenti per anni abbiamo dovuto subire  senza essere ascoltati ed ora non permetteremo a nessuno di travisare la verità
vera !!

Comitato Spontaneo “Insieme per Aurora”

"Un grazie per lo sgombero dell'Asilo"

La lettera del Comitato spontaneo “INSIEME PER AURORA”  inviata a Prefetto, questore, sindaco di Torino e autorità 

Siamo il comitato spontaneo di cittadini Insieme per Aurora. Tutti noi risiediamo evidentemente nel “Quartiere Aurora” nella circoscrizione 7 e molti di noi  risiedono a poche centinaia di metri dall’asilo sgomberato. Anche per questo motivo ci sentiamo particolarmente motivati e in dovere di esprimere un enorme  ringraziamento sia all’Amministrazione Comunale che alle Forze dell’Ordine compresa la Procura  della Repubblica. All’amministrazione comunale perché ha avuto il coraggio politico, e non solo, per affrontare  seriamente e onestamente il problema, onorando gli impegni presi con i cittadini del quartiere e dopo  25 anni giungere finalmente allo sgombero tanto atteso e sperato in tutti questi anni dai noi residenti.  Decisione presa con coraggio anche personale tanto è che la Sindaca è stata dotata di una scorta, cosa  mai verificatasi a Torino. Alle Forze dell’Ordine per la fatica di tutti questi giorni, il grande sangue freddo dimostrato a non
cadere nelle pesanti provocazioni di questi 30 pseudorivoluzionari da quattro soldi e per aver
contrastato tanta inutile violenza con ferma consapevolezza limitando i danni e non innestando
meccanismi di guerriglia urbana. Così come vi siete mossi avete messo in evidenza, di fronte a tutti, la povertà culturale sociale e  progettuale di costoro, pericolosi e violenti detti “antagonisti” Vorremmo poi, come residenti del quartiere, prendere una posizione entusiasta a favore dello  sgombero!!  In questi giorni sui media c’è una sorta di revisione, in chiave critica, di questa decisione. Ci sono voci  che parlano in difesa di culture alternative, di commercianti che non si accorgevano della loro  presenza, di taluni che si interrogano dicendo “ma che fastidio davano?”, di altri che commentano “ma  se sono sempre stati li potevano rimanere” ecc. ecc.
Bene tutto ciò non corrisponde a verità! Lo possiamo dire con precisione, senza appello, noi residenti e  “vicini di casa” che questa realtà, quotidianamente, da anni abbiamo dovuto subirla!!
Per iniziare la “cultura alternativa”, a cui qualcuno fa riferimento, è alternativa o meglio antagonista  solo alla democrazia, infatti questi soggetti in tutti questi anni non hanno mai aperto quel luogo ad un  dibattito/ incontro /scontro/scambio con il quartiere (peraltro proprietario insieme alla città di  quello spazio) ma anzi si sono blindati al suo interno. La “comunicazione” l’hanno fatta imbrattando continuamente tutto il quartiere, e dico TUTTO!, con scritte oscene dove si esprime la volontà di  portare degrado nel medesimo o inneggianti alla morte di poliziotti e carabinieri. Sui muri della scuola Parini frequentata dai bambini delle elementari il comune o i volontari non fanno  in tempo a rimuoverle che notte tempo ricompaiono e pensate al messaggio dato a quei bambini. La cultura alternativa alla democrazia, di tali soggetti, li spinge a fare scritte minatorie sotto casa di  alcuni di noi (la consigliera di circoscrizione Alessi e il senatore Airola)
La cultura alternativa di costoro li spinge con metodi squadristi ad organizzare azioni di “disturbo”
fatta di molotov ad incendiare cassonetti e bombe carta per spaventare presso il polo Lavazza reo di  portare riqualificazione nel disastrato panorama economico e commerciale del quartiere.
I commercianti che poi non notano la loro presenza, li capiamo, non possono dire altro, loro ci
mettono la faccia e la loro attività ma basta guardare fuori dai loro negozi o sulle loro saracinesche  imbrattati come tutto il resto per capire che risulta difficile credere che non si accorgano della loro  presenza. Oltre a queste edificanti campagne di comunicazione/intimidazione, gli alternativamente democratici  si sono distinti negli ultimi tempi nella protezione degli spacciatori arrivando a circondare più volte le  volanti intervenute per eseguire arresti di trafficanti di morte e riuscendo spesso ad impedirlo!!!  Da questo si evince la loro posizione sulla droga e sui trafficanti di morte che nel nostro quartiere sono  già abbondantemente presenti e operanti e rappresentano un forte pericolo basta andarsi a leggere  tutte le vicende del Giardino Alimonda e Madre Teresa di Calcutta (luoghi scelti come centrali di  spaccio), giardini e aree verdi deliziose che spesso sono infrequentabili ai più. Si impegnano violentemente contro l’ esecuzione degli sfratti e promuovono attivamente  l’occupazione abusiva di immobili, basta dare un occhiata agli immobili in questione per capire se è  più debole lo sfrattato o l’esecutore del medesimo. Praticano il loro concetto di democrazia impedendo/disturbando le assemblee aperte ai cittadini nella  sede della circoscrizione 7 in particolare quando con tutte le componenti sociali del quartiere si cerca  di discutere/progettare riqualificazione. Queste sono alcune delle cose che noi residenti per anni abbiamo dovuto subire  senza essere ascoltati ed ora non permetteremo a nessuno di travisare la verità
vera !!
Comitato Spontaneo “Insieme per Aurora”

Truffe agli anziani. I consigli dei carabinieri alla messa della domenica

Le truffe, e le tentate truffe, agli anziani e, comunque, alle persone più deboli ed esposte sono tra i reati più odiosi e forse, ad oggi, non hanno ancora l’allarme sociale che meritano anche per le conseguenze indirette, talvolta nefaste che generano

Non c’è una statistica ma quante volte capita che una persona in età avanzata termini il suo cammino terreno, magari morto di crepacuore perché non ha superato la vergogna, la rabbia o il ‘magone’ di essere stato raggirato e magari, in pochi minuti, per colpa di criminali senza scrupoli, aver dilapidato i risparmi di una vita. Non sempre, fortunatamente le ciambelle dei truffatori riescono con il buco, come è accaduto in questo caso nell’Astigiano. Sono l’avvocato di suo figlio, è stato coinvolto in un incidente stradale ed ora è in stato di arresto, se vuole che venga liberato deve versare 4.000 euro ai carabinieri che verranno a casa sua tra poco”: queste le parole usate dal truffatore che nella stessa giornata, con modalità quasi identiche, ha tentato di raggirare prima una signora 84enne di Montegrosso d’Asti e poi un 88enne di Agliano Terme. Per rendere più verosimile il racconto il malvivente faceva ascoltare la voce in sottofondo di un complice, che avrebbe dovuto impersonare il figlio “arrestato” dell’anziana signora, che diceva: “mamma, mamma aiutami, paga per favore!….”. Nel secondo caso, il pensionato di Agliano veniva contattato da un sedicente maresciallo dei Carabinieri che, con le stesse motivazioni già descritte, chiedeva di consegnare ai colleghi, che sarebbero di lì a poco giunti presso la sua abitazione, sempre la somma di 4.000 euro, avvertendo che avrebbe dovuto pagare subito per ottenere l’immediata liberazione del figlio e per evitare che gli fosse ritirata per sempre la patente. Anche in questo caso, alla richiesta della vittima di poter parlare con il figlio, un complice simulava una richiesta di aiuto con voce flebile, per renderla comunque non perfettamente riconoscibile.Fortunatamente, in entrambi i casi, i due ottuagenari, rammentando gli avvertimenti e i consigli per difendersi dalle truffe, forniti dal comandante della Stazione Carabinieri di Montegrosso al termine della messa domenicale, insospettiti hanno dapprima cercato conforto raccontando a prossimi congiunti quanto stava capitando e successivamente si sono recati presso la caserma di Montegrosso per denunciare ai militari la tentata truffa.I Carabinieri della Stazione di Montegrosso d’Asti hanno immediatamente avviato le attività d’indagine, al fine di identificare i responsabili del tentativo di raggirare persone che per l’età avanzata hanno minori capacità di difesa, particolare che rende ancor più abietta tale tipologia di reato.L’esito positivo dei due episodi induce a sottolineare, una volta di più, l’efficacia dell’attività di prevenzione dell’Arma astigiana sul territorio provinciale, che si concretizza in incontri nelle parrocchie, nei circoli e in tutti i contesti frequentati da anziani, nonché in un’attività di visite “porta a porta” soprattutto presso le abitazioni più isolate sul territorio. 

Massimo Iaretti

Nel capannone cibi scaduti da anni e invasi da insetti

I carabinieri della locale stazione con i  colleghi del Nas, hanno eseguito una ispezione in un capannone industriale a Verolengo. Numerosi gli insetti e i parassiti trovati  tra gli alimenti e cibi scaduti anche da alcuni anni. Il titolare è stato denunciato per alimenti in cattivo stato di conservazione e la struttura sequestrata. Sono stati trovati 200 pallet di vino e 20 pedane di prodotti da forno e gastronomia abbandonati  senza copertura e invasi da parassiti. La merce era anche priva della necessaria documentazione sulla provenienza. I militari dell’Arma sospettano che il capannone venisse utilizzato come deposito per la vendita al dettaglio di alimenti presso gastronomie.

Lancia grossi sassi sulla pattuglia dei vigili: “Il cantiere mi disturba”

Ha lanciato due grosse pietre contro l’auto  della polizia locale di Ivrea, distruggendo il vetro anteriore. E’ stato un uomo di 45 anni residente in Canton Gabriel, che dopo il gesto si è asserragliato in casa. Pare che il soggetto non sia nuovo a episodi simili, a causa del disturbo che un cantiere vicino a casa sua gli arrecherebbe. Sul posto la polizia di Ivrea. Gli agenti dell’autopattuglia sono rimasti illesi.

 

(foto archivio)

Lancia grossi sassi sulla pattuglia dei vigili: "Il cantiere mi disturba"

Ha lanciato due grosse pietre contro l’auto  della polizia locale di Ivrea, distruggendo il vetro anteriore. E’ stato un uomo di 45 anni residente in Canton Gabriel, che dopo il gesto si è asserragliato in casa. Pare che il soggetto non sia nuovo a episodi simili, a causa del disturbo che un cantiere vicino a casa sua gli arrecherebbe. Sul posto la polizia di Ivrea. Gli agenti dell’autopattuglia sono rimasti illesi.
 
(foto archivio)

Picchiava la compagna e coltivava canapa in casa

Da circa un anno subiva percosse e minacce, ma solo pochi giorni fa la donna ha avuto il coraggio di recarsi dai Carabinieri di Nizza Monferrato per denunciare l’uomo con cui aveva avuto una relazione. La paura che l’ex compagno potesse usare la pistola che la donna aveva notato nell’abitazione nella quale per un certo periodo avevano convissuto, convinzione rafforzata dalle minacce di morte rivoltegli telefonicamente, è stata la molla che ha spinto la vittima ad affidarsi ai militari della locale Stazione. Alla luce di quanto emerso dal racconto circostanziato della vittima i Carabinieri di Nizza procedevano alla perquisizione dell’abitazione di Bergamasco (Alessandria) dove vive il 40enne, con alle spalle alcuni precedenti per stupefacenti e porto abusivo di armi, dove effettivamente rinvenivano una pistola scacciacani in un cassetto nel quale, occultata in una busta, era presente anche una banconota falsa da 50 euro. Nel corso dell’operazione estesa alla cantina della residenza, i militari operanti rinvenivano e sottoponevano a sequestro ciò che rimaneva di una piantagione artigianale, per la quale erano stati utilizzati nove contenitori nei quali erano state invasate piante di canapa, una lampada a calore per la coltivazione in serra e un etto circa di sostanza stupefacente già essicata. Al termine delle operazioni l’uomo veniva deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Alessandria, oltre che per le minacce alla ex convivente, anche per produzione di sostanza stupefacente e per il reato di spendita e introduzione nello stato di moneta falsificata.

Massimo Iaretti