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Le arnie rubate erano a casa di un agricoltore

I Carabinieri della Stazione di Gavi, a seguito di indagine, hanno denunciato in stato di libertà un pregiudicato di Gavi di 56 anni, reo di detenere nelle pertinenze della sua abitazione arnie di api provento di furto. Nello scorso mese di febbraio e nei primi giorni di aprile, due apicoltrici avevano denunciato presso la Stazione di Gavi il furto delle loro arnie, detenute nel Comune di Bosio. I Carabinieri, a seguito di varie ispezioni esterne a diverse abitazioni sono riusciti a risalire alle 14 arnie totali rubate alle due apicoltrici possedute da R.B. nelle pertinenze della sua abitazione sita in Carrosio. Le arnie riconosciute senza dubbio dalle due apicoltrice sono state restituite alle aventi diritto mentre l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale   di Alessandria e dovrà rispondere del reato di ricettazione.

Rifiuti industriali, controlli dei carabinieri

I carabinieri della stazione di Leinì, con i colleghi del Noe e del Nipaaf di Torino (Nuclei investigatori di polizia ambientale e forestale) hanno controllato e perquisito una società che effettua trasporto, stoccaggio, cernita, trattamento e smaltimento di rifiuti industriali, pericolosi e non pericolosi. In particolare la società è specializzata nell’avvio al recupero di ogni tipologia di carta e cartone, in Europa e fuori, ha sede legale a Torino e impianto operativo a Piobesi Torinese. L’amministratore delegato e la moglie, come socia, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino per inosservanza delle prescrizioni nella gestione dei rifiuti ed illecita gestione di rifiuti, oltre che per ricettazione di 128 scope elettriche di dubbia provenienza. Nel deposito sono stoccate 500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, in aree interne ed esterne ai capannoni in violazione delle prescrizioni di legge.
 

La polizia restituisce pc portatile a turista americano derubato a Porta Nuova

Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Volante fermano per un controllo due persone all’interno del Parco del Valentino: un cittadino algerino di 23 anni un libico di 20 anni. Il cittadino algerino viene trovato in possesso di un laptop Apple MacBook Pro del quale non riesce a dare una giustificazione plausibile circa il possesso, non essendo nemmeno in grado di sboccarlo visto che non conosce la password di accesso. Per tale motivo, i poliziotti accompagnano in Questura le due persone fermate per gli accertamenti del caso.Al loro arrivo in Questura, i poliziotti riscontrano la presenza negli uffici di polizia di un cittadino americano che, proprio in quel momento, sta facendo denuncia per il furto subito del suo portatile. L’uomo, infatti, un paio di ore prima era stato derubato del suo zaino, contenente il laptop in questione, all’interno della stazione di Porta Nuova. Gli agenti, dopo aver accertato che il turista americano era il proprietario del portatile in possesso al cittadino algerino, glielo hanno restituito.Alla luce dei fatti, il cittadino algerino, con precedenti di polizia a carico, è stato fermato per ricettazione, mentre il ventenne libico è stato denunciato in stato di libertà per la violazione delle norme sull’immigrazione.

Incontro tra procura e questura sulle identificazioni degli arrestati

Il Procuratore Reggente Paolo Borgna e il Questore di Torino Giuseppe De Matteis, si sono incontrati in data odierna per una serie di riflessioni sui recenti fatti di cronaca relativi alle problematiche di identificazioni di persone arrestate. Pur avendo entrambi rilevato alcune criticità nella fase applicativa delle norme che regolano gli arresti in flagranza e le necessarie procedure di identificazione degli arrestati, e ritenendo perfettamente attuale la circolare del Procuratore Caselli del 21 febbraio 2012, il Procuratore Borgna si è impegnato a valutare i modi di una sua migliore attuazione, con particolare riferimento ai casi più gravi di aggressione alle persone. E’ stata confermata, da parte di entrambi, la piena fiducia nei confronti dei magistrati della Procura della Repubblica e dei funzionari della Polizia Giudiziaria.
Il Procuratore esprime particolare vicinanza agli Agenti della Polizia di Stato che hanno riportato ferite nell’espletamento del loro servizio.
 

Incidente sul lavoro: operaio muore schiacciato

Un nuovo incidente sul lavoro. Un operaio è morto a Savigliano (Cuneo), nell’ex complesso industriale “Origlia”, dove si sta effettuando una riconversione dello stabilimento. Si tratta di un uomo di 44 anni residente a San Biagio di Centallo. La morte è sopraggiunta per forte trauma da schiacciamento. E’ il terzo incidente mortale sul lavoro avvenuto negli ultimi due mesi in provincia di Cuneo. Nel mese di marzo un operaio perse la vita in una cava di Robilante; pochi giorni dopo morì per una caduta un muratore nel Monregalese.

Auto si ribalta in autostrada: muore un ragazzo, tre giovani feriti

Un morto e tre feriti nell’ incidente stradale avvenuto ieri nell’Alessandrino sull’autostrada A26 Genova-Gravellona, in direzione nord, nei pressi di Rocca Grimalda. La vittima è un diciannovenne residente nel Tortonese, che avrebbe perso il controllo della Kia Picanto di cui era alla guida ed è stato sbalzato dall’abitacolo, mentre il veicolo si è ribaltato. Tre persone  viaggiavano nell’auto, di 15, 17 e 19 anni, e sono state trasferite in codice giallo all’ospedale di Alessandria.
 
(foto archivio)

Lite tra vicini a colpi di accetta e motosega

Al termine degli accertamenti di polizia giudiziaria, i Carabinieri della Stazione di Balzola hanno denunciato in stato di libertà per minaccia aggravata, danneggiamento e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere: un 61enne, una 20enne, e due 31enni. A vario titolo, tutte e quattro le persone coinvolte, si fronteggiavano sulla pubblica via, durante un diverbio per futili motivi tra vicini, danneggiando inizialmente la cassetta postale di proprietà di una 51enne balzolese, poi coinvolta nel diverbio. Nel corso della lite, un trentunenne. minacciava con un tubo in metallo il sessantunenne., che a sua volta si era armato di un’accetta. Nel tentativo di dividere i due litiganti, la ventenne. veniva colpita alla mano destra, venendo poi visitata all’Ospedale di Casale M.to (AL) con una prognosi di 7 giorni. Al termine della prima parte della lite e come conseguenza, l’altro trentunenne prendeva una motosega di sua proprietà, si recava in strada e minacciava le persone coinvolte nel diverbio. 

Donna sospesa nel vuoto, la polizia la salva

Quando gli agenti del Commissariato Ivrea e Banchette sono arrivati sul posto, dopo essere stati allertati per un tentativo di suicidio, hanno visto una donna che penzolava nel vuoto dal quarto piano dello stabile.

La donna, poco prima, dopo aver scavalcato il parapetto per lasciarsi cadere nel vuoto, era rimasta incastrata con l’avambraccio alla ringhiera. I due poliziotti, avendo riscontrato che il braccio era fratturato e che l’ancoraggio creatosi non avrebbe potuto reggere a lungo, non potendo raggiungere l’alloggio della donna, sono andati uno al piano inferiore e l’altro nello stabile attiguo. Quest’ultimo, dopo aver scavalcato la ringhiera, ha afferrato la donna, accompagnandola verso il basso, dove l’altro poliziotto, dal balcone del piano inferiore, l’ha presa e messa in sicurezza, nonostante i tentativi della signora di divincolarsi durante tutte le fasi del salvataggio. La donna è stata poi trasportata in ospedale.

Troppi pregiudicati tra i clienti, chiuso il bar

Il Questore di Torino ha sospeso per 15 giorni la validità della licenza per la somministrazione di cibi e bevande dell’esercizio commerciale di via Gorizia con l’immediata chiusura al pubblico del locale per prevenire il ritrovo di persone potenzialmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.

In un controllo effettuato nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato “San Secondo” hanno riscontrato la presenza nel bar di diverse persone con precedenti di polizia a carico.  Già nei precedenti controlli, effettuati tra ottobre dello scorso anno e marzo 2019, gli agenti del Commissariato “San Secondo” avevano riscontrato più volte riscontrato una situazione simile a quella accertatala nei giorni scorsi.

Considerato che il locale è frequentato da persone pregiudicate e che ciò rappresenti un pericolo per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine e la sicurezza pubblica tale da arrecare pregiudizio al normale svolgimento della vita collettiva, il Questore ha emesso il provvedimento di chiusura per l’esercizio.

Ladri buttano bicicletta dal terrazzo. I carabinieri li individuano

Evidentemente se oggi Vittorio De Sica fosse ancora al mondo e dovesse girare un film, ‘Ladri di biciclette’ lo ambienterebbe a Saluzzo. Da qualche tempo, ormai, la città è toccata in modo forte da una serie di furti ripetuti di due ruote. E i carabinieri sono impegnati, a tutto tondo, a contrastare quello che è un fenomeno criminoso a tutti gli effetti.

Questa volta è toccato ad un altro gruppo di giovanissimi ragazzi, tutti minorenni, i quali con grande disinvoltura e, probabilmente, con una radicata convinzione di impunità, in pieno centro cittadino, si sono impossessati di una bicicletta lasciata dal proprietario nei pressi di un esercizio pubblico.

Sono bastati pochi istanti per tagliare catena e lucchetto che la tenevano vincolata ad un palo ed allontanarsi dal luogo. Ma questo non è bastato ai tre minorenni, perché uno di loro, salito al primo piano di uno stabile commerciale del centro città, ha sollevato di peso il velocipede e, senza alcuna remora, lo ha scaraventato giù dal balcone. Solo per un soffio l’episodio non si è trasformato in tragedia, visto che quel luogo è frequentato da molte persone, poiché vi sono diverse attività, tra cui anche una ludoteca e un negozio per bambini.  

Tutte le fasi di questo cinico “gioco” sono state riprese da alcune telecamere di videosorveglianza, che hanno consentito ai Carabinieri di dare immediatamente un volto e un nome ai responsabili di un fatto che, per le sue modalità esecutive e la potenzialità lesiva, ha suscitato allarme e sdegno nei cittadini che vi hanno assistito.

I tre giovanissimi dovranno rispondere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino dei reati di concorso in furto e danneggiamento aggravati, nonché getto pericoloso di cose.

La bicicletta, rinvenuta gravemente danneggiata da alcuni passanti, è stata successivamente restituita al legittimo proprietario.

 

Massimo Iaretti