CRONACA- Pagina 12

Cottolengo, aperto il Percorso storico 

 

Il taglio del nastro il 12 dicembre con il Vescovo Ausiliare

Mons. Giraudo e il Sindaco Stefano Lo Russo

 

Nel pomeriggio di giovedì 12 dicembre 2024 al Cottolengo di Torino è stato inaugurato il nuovo Percorso storico alle origini della Piccola Casa della Divina Provvidenza, che porta il titolo «L’Amore si fa Casa».

 

Alla presentazione e al taglio del nastro, accanto ai Superiori Generali della Piccola Casa Padre Carmine AriceMadre Elda Pezzuto e Fratel Giuseppe Visconti, insieme alla Famiglia Cottolenghina, sono intervenuti il Vescovo Ausiliare di Torino Mons. Alessandro Giraudo e il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo.

 

Si tratta di un itinerario di visita, aperto a tutti, nel primo nucleo della Piccola Casa in Borgo Dora che San Giuseppe Benedetto Cottolengo avviò il 27 aprile 1832, dopo che fu costretto a chiudere «l’Ospedaletto della Volta Rossa» in via Palazzo di Città a causa del colera che dilagava a Torino. Aprì dunque la Piccola Casa della Divina Provvidenza per ricoverare le persone malate che non trovavano accoglienza negli ospedali cittadini.

«Il percorso che inauguriamo oggi» – ha sottolineato Padre Arice nell’introdurre la presentazione – «parla del “carisma di fondazione” e del “carisma del fondatore”. Il carisma di fondazione è quello avuto dal Cottolengo, uomo straordinario, che ha dato vita alla Piccola Casa: un’opera fatta di Dio con molteplici dimensioni tra le quali c’è anche una Casa in cui ha concretizzato la sua ispirazione. Il “carisma del fondatore” è invece quello stile di vita evangelico che il Cottolengo ha vissuto e che ha trasmesso a chi lo ha seguito e che oggi noi condividiamo. Il percorso storico vuole dunque aiutarci a conoscere in modo più approfondito il Cottolengo nel suo “carisma di fondazione” per apprezzarlo, accoglierlo e costudirlo per una rinnovata fedeltà al carisma. Oggi non siamo chiamati a fare le stesse cose che ha fatto il santo Cottolengo ma ad avere lo stesso spirito nel fare le cose che la Provvidenza chi chiede».

 

La Superiora Generale delle Suore del Cottolengo Madre Elda Pezzuto ha auspicato che questo «luogo di memoria possa diventare il senso del nostro camminare oggi con speranza, facendo memoria dei gesti di cura, di lavoro, di casa e di famiglia che il santo qui ha messo in atto per chi ne aveva bisogno».

Il Superiore generale dei Fratelli Cottolenghini Fratel Giuseppe Visconti ha evidenziato come «il percorso storico trovi la sua ragion d’essere nella necessità di tutelare luoghi e oggetti che hanno un immediato e diretto rimando al carisma e al Santo Cottolengo. Per sapere dove andiamo è necessario conoscere da dove veniamo. Questo itinerario storico rappresenta anche un elemento valido per intendere lo stile e lo spirito con i quali il Santo viveva il carisma ricevuto».

 

Il Vescovo Ausiliare Mons. Giraudo ha portato il saluto della Chiesa torinese e del Cardinale Arcivescovo Roberto Repole: «Per me questa occasione significa sottolineare e vivere quel legame che in modo speciale unisce il Santo Cottolengo con la Chiesa di Torino; il Cottolengo è stato sacerdote di questa Diocesi e ha saputo accogliere la sfida del suo tempo spendendo la vita e il ministero in una nuova e speciale forma di carità. Lo sguardo rivolto al passato, che ritroviamo nel percorso storico, rimanda alla missione ricevuta di mettersi al servizio degli ultimi; da qui arriva l’invito a protendere al futuro accettando le sfide di questo nostro tempo nei luoghi e nelle forme in cui ancora oggi ci sono povertà e disuguaglianza».

 

Il Sindaco Stefano Lo Russo ha espresso la gratitudine della Città per il carisma donato dal Cottolengo, insieme al ringraziamento alle tante torinesi e ai tanti torinesi che prestano il loro servizio come volontari nell’opera cottolenghina: «Torino è sempre stata una città aperta, senza porte, allora come oggi c’è chi è pronto ad accogliere le persone che arrivano da lontano o che si trovano in difficoltà: la Piccola Casa continua a farlo tutti i giorni, da duecento anni. Sono onorato di essere il Sindaco di una città così piena di santità».

 

Padre Arice ha poi presentato il percorso di visita nelle sei stanze dove viene documentato lo sviluppo della Piccola Casa nei primi dieci anni di vita, dal 1832 al 1842, fino alla morte del fondatore (30 aprile 1842). Viene mostrata anche la crescita e la diffusione delle famiglie religiose fondate dal santo – Sacerdoti, Suore e Fratelli – e vengono ricordate alcune famiglie di Ospiti a cui l’opera cottolenghina offriva cure sanitarie, assistenza, istruzione e percorsi educativi. Nella «Porziuncola» della Piccola Casa in particolare si trovano i documenti originali con cui il Regno sabaudo, con il re Carlo Alberto, nel 1833 riconobbe ufficialmente la Piccola Casa, oltre alla croce da Cavaliere del Cottolengo e il quadro del santo realizzato dal fratello pittore.

 

Il percorso mostra anche la Piccola Casa come laboratorio di vita, di lavoro e di servizi con diverse foto e oggetti utilizzati nei luoghi di lavoro (lavanderia, forno, cucine, laboratorio di cucito…)

 

Infine, si trova la farmacia storica avviata dal santo per produrre in autonomia i medicinali di cui c’era bisogno nella Casa.

 

Il percorso storico viene ora inserito nel ricco itinerario di visita che la Piccola Casa riserva da tempo ai diversi gruppi di pellegrini e alle scuole che intendono conoscere l’opera cottolenghina.

 

Per prenotare le visite: e-mail veniteevedetecottolengo@gmail.com

 

Disordini in piazza: lancio di pietre e uova contro la polizia

/

Durante il  corteo studentesco a Torino in concomitanza con lo sciopero di oggi, davanti alla sede del Politecnico si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Gli studenti hanno lanciato uova e sassi contro il reparto mobile della polizia, che ha risposto utilizzando manganelli.

Un manifestante è stato fermato dagli agenti.

Il corteo, composto da diverse centinaia di partecipanti, si è avvicinato all’ingresso posteriore del Politecnico, tentando di spingere gli agenti contro il muro dell’edificio. La polizia ha reagito servendosi di scudi e manganelli per ristabilire una distanza di sicurezza. Poi i manifestanti si sono nuovamente avvicinati, chiedendo la liberazione di un compagno fermato.

Successivamente il corteo ha effettuato un blitz presso la sede della Rai in via Verdi. I manifestanti hanno rimosso la grata della porta d’ingresso del centro di produzione TV dedicato a Piero Angela, ma non sono riusciti ad accedere all’edificio, il cui ingresso era presidiato dai carabinieri in tenuta antisommossa.

Confartigianato e Coldiretti, statuina Presepe a Monsignor Roberto Repole

Il nuovo personaggio del Presepe 2024 raffigura il tema della qualità del “Made in Italy”, che incarna la ricerca della materia prima, la cura delle produzioni, la certificazione e la tracciabilità dei prodotti, il riconoscimento di un valore aggiunto che l’artigianalità esprime.

Il simbolo del Made in Italy è stato consegnato oggi 13 dicembre da Confartigianato Torino insieme a Coldiretti all’Arcivescovo di Torino, Monsignor Roberto Repole.

L’iniziativa, inserita nel progetto pluriennale di Confartigianato nazionale, insieme a Coldiretti e a Symbola, intende valorizzare la tradizione del presepe con la consegna della statuina ai Vescovi delle Diocesi di tutto il Paese. Obiettivo è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che parlino del presente ma anche del futuro.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando, è la “buona Novella” che diventa presente e significa rinascita, mettersi in cammino, stare vicini alle persone e al territorio, includere, è la famiglia. Nel 2020 la statuina rappresentava un’infermiera, nel 2021 un imprenditore digitale, nel 2022 una florovivaista, nel 2023, attraverso un maestro imprenditore e il suo apprendista, la trasmissione del saper fare attraverso le generazioni.

Il Presidente di Confartigianato Torino Dino De Santis spiega così il significato e i dettagli dell’iniziativa: “Artigianato significa Made in Italy. Abbiamo voluto mettere al centro del Presepe i valori del Made in Italy che si esprimono attraverso prodotti unici, belli, fatti a mano e rappresentano nel mondo la vetrina dell’eccellenza dell’Italia e del nostro territorio e una valida alternativa all’omologazione. La consegna della statuetta è anche un gesto volto a diffondere i valori del lavoro e dell’operosità degli artigiani, quale contributo per la rinascita di un umanesimo per l’economia”.

Per il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, la consegna della statuina al neo cardinale è un segnale di forte dialogo tra le forze vive e produttive e la Chiesa torinese. «Come agricoltori che si riconoscono in un’organizzazione dalle radici cristiane siamo consapevoli della forte responsabilità che abbiamo nella custodia quotidiana dell’ambiente che ci è stato consegnato dalle generazioni precedenti e della altrettanto forte responsabilità sociale che abbiamo nel nostro ruolo di produttori di cibo. I prodotti della terra che portiamo alla benedizione nelle nostre Giornate del Ringraziamento rappresentano proprio quel cibo Made in Italy che la statuina vuole comunicare. Il nostro cibo, il cibo naturale, prodotto dalle nostre mani (come recita la nostra “preghiera del contadino”) è l’essenza della nostra missione: nutrire le persone e nutrire il Pianeta».

Le iniziative di Poste italiane a Torino contro le truffe

Poste Italiane mette al centro la sicurezza dei cittadini con numerose iniziative, fra cui il nuovo vademecum antifrode , in distribuzione nei 49 uffici della città di Torino, e negli altri 78 uffici postali della Città di Torino. È proprio grazie alla collaborazione dei clienti, che ogni giorno utilizzano i suoi prodotti e servizi, garantisce di operare in sicurezza. Rispetto allo scorso anno, il numero delle truffe sventate in ufficio postale è diminuito del 63%, un dato che conferma l’efficacia dell’informazione in contrasto ai tentativi di frode.

Il rischio di rimanere coinvolti in una truffa riguarda tutti e non va sottovalutato, anche perché le frodi vengono messe in atto da veri “professionisti” che fanno leva sulla buonafede dei cittadini e utilizzano diversi metodi per aggirare i cittadini, come fingere di telefonare per conto di enti pubblici. Nel vademecum sono indicati alcuni consigli per evitare spiacevoli sorprese: è importante saper riconoscere la provenienza di email, sms e telefonate fraudolente, non avere fretta, fare attenzione alle proposte vantaggiose di facili guadagni, verificare le pagine web su cui si effettuano i propri acquisti, usare cautela nella gestione di dati e informazioni personali, mantenere software e password aggiornati. Per ulteriori informazioni è possibile visitare la sezione del sito di Poste Italiane dedicata alla prevenzione dalle truffe: https://www.poste.it/come-difendersi-dalle-truffe.html.

 

Mara Martellotta

Pedone investito sulle strisce a Torino

Nei giorni scorsi in zona  San Donato a Torino, un sessantenne è stato investito da una Fiat Tipo mentre stava attraversando sulle strisce in corso Rosai. I soccorsi del 118 hanno portato l’uomo all’ospedale Maria Vittoria. E’ rimasto ferito ma non gravemente. I rilevi sono stati effettuati sul luogo dell’incidente dalla polizia locale.

La montagna entra in classe: fondi regionali  per 92 scuole del Piemonte

La montagna entra in classe con 183.000 euro di contributi regionali: sono 92 le scuole che a breve, grazie ai fondi previsti dal bando, organizzeranno gite per far conoscere agli alunni le montagne piemontesi. Con o senza neve, la montagna offre in ogni stagione l’opportunità di praticare sport e attività all’aria aperta, in un clima salubre e accogliente.

Il bando

Il bando, aperto all’inizio dell’anno scolastico e rivolto a tutte le scuole statali del primo ciclo di istruzione, è parte di un intervento di ampliamento dell’offerta formativa delle scuole, voluto dall’assessorato regionale all’Istruzione.

A ogni istituto che ha presentato un progetto vagliato da un’apposita commissione, è destinato un contributo fino a 2.000 euro, per coprire le spese di trasferimento nelle località alpine dei bambini e dei loro accompagnatori, di noleggio di attrezzature, di acquisto di servizi, di esperti per svolgere le attività.

Gli sport

Trekking, camminate con le racchette, arrampicata su roccia, passeggiata naturalistica. Dato l’alto costo degli impianti e delle attrezzature e l’incertezza sulla neve, le scuole prediligono altri sport invece dello sci.

Le dichiarazioni

La montagna è un patrimonio inestimabile del Piemonte e rappresenta un’aula a cielo aperto, dove i nostri ragazzi possono apprendere non solo nozioni, ma anche valori come il rispetto per l’ambiente e l’importanza di uno stile di vita sano e attivo. Con questa iniziativa, vogliamo avvicinare sempre più studenti alla scoperta delle nostre montagne, favorendo attività formative e sportive che li aiutino a sviluppare curiosità, spirito di gruppo e amore per il territorio. Investire in esperienze come queste significa credere nella crescita integrale dei nostri giovani e nel loro ruolo di custodi del nostro futuro” ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte.

“Scegliere di portare i bambini in gita in montagna è il modo migliore per far conoscere e apprezzare un mondo a loro spesso ignoto, fatto di foreste e di boschi, di flora e fauna. Un’esperienza diretta nella biodiversità che è l’offerta degli oltre 70 tra parchi e aree protette che la Regione Piemonte gestisce in buona parte nelle terre alte. Scegliere attività alternative alla neve è inoltre un’occasione per far comprendere ai bambini di oggi, e adulti di domani, quante esperienze si possano vivere in montagna” ha affermato Marco Gallo, assessore alla Montagna e alla Biodiversità.

Le scuole finanziate

In totale ricevono il contributo 92 istituti.

2 in provincia di Alessandria

3 in provincia di Asti

7 in provincia di Biella

23 in provincia di Cuneo

46 nella città metropolitana di Torino

6 nel VCO

5 in provincia di Vercelli

CS

Buona sanità: un caso di successo per l’Odontostomatologia

 

La storia di Jorge, paziente gravemente “odontofobico” trattato con successo con la sedazione cosciente presso il nuovo Ambulatorio dedicato della SSD Odontostomatologia ASL AL presso l’Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato

La paura del dentista, che a volte diventa vero e proprio “terrore” o “odontofobia”, è la percezione che “qualcosa di negativo” possa accadere durante le sedute odontoiatriche, a volte scaturita da fantasie negative nei confronti di un atto medico ignoto, altre volte è il risultato di pregresse esperienze odontoiatriche negative che hanno causato dolore e veri e propri traumi nei pazienti spesso in età giovanile.

L’odontofobia, oltre a costituire un’ineliminabile fonte di angoscia e preoccupazione, cagiona in chi ne soffre la tendenza a procrastinare o rinunciare a trattamenti odontoiatrici, che se affrontati tempestivamente, si rivelerebbero più semplici, più efficaci e solleverebbero il paziente dalla necessità di intraprendere terapie e cure nettamente più invasive.

Jorge, di 75 anni, di origini argentine, residente a Casale Monferrato da anni, aveva rinunciato alle sedute odontoiatriche per la dichiarata paura di provare dolore, generata e rafforzatasi a seguito di esperienze negative e dolorose dal dentista.

Nel corso del tempo, non solo Jorge aveva rinunciato all’idea di poter riprendere a masticare in maniera corretta e a sorridere senza vergognarsi, ma i suoi elementi dentali avevano perso il supporto parodontale e, a causa dei batteri, si erano innescate in cavo orale innumerevoli lesioni cariose che compromettevano ulteriormente la masticazione già fortemente pregiudicata. Per la sola atavica paura di recarsi dal dentista e i continui rinvii delle terapie odontoiatriche, gli atroci dolori dentali manifestatisi all’interno del cavo orale di Jorge gli rendevano impossibile la normale vita di relazione, non riuscendo a svolgere azioni quotidiane semplici, quali mangiare, parlare e sorridere.

Un giorno, Jorge, ormai in preda alla rassegnazione ed estenuato dalle continue infezioni e dagli insopportabili dolori ai denti e alle gengive, apprende di una “chance” per portare a termine le cure odontoiatriche con successo, una possibilità relativamente nuova e poco conosciuta in odontoiatria che, evitandogli di dover rivivere quelle sensazioni dolorose provate in età giovanile sulla poltrona del dentista e, senza la necessità di sottoporsi all’anestesia generale, poteva aiutarlo a superare l’ansia e la paura.

Decise di sottoporsi ad una visita odontoiatrica specialistica presso la SSD di Odontostomatologia dell’Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato, diretta da Gianluca Ferrari (chirurgo maxillo-facciale ed odontostomatologo), che eroga prestazioni odontoiatriche a soggetti fragili, “special needs”, disabili, cardiopatici, oncologici e odontofobici, servendosi della sedazione cosciente inalatoria a base di protossido d’azoto e ossigeno.

Attraverso una macchina dedicata (la Sedation Machine) il protossido d’azoto viene miscelato con l’ossigeno a percentuali variabili e personalizzate per ciascun paziente. Può essere utilizzato anche su pazienti disabili psicomotori e “special needs”. Infatti, grazie al suo effetto analgesico, ansiolitico e sedativo, riduce la percezione del dolore e della paura, inducendo uno stato di tranquillità e di benessere che aiuta il paziente a rilassarsi durante le cure odontoiatriche. Non porta a un sonno profondo come succede con l’anestesia generale, ma garantisce il mantenimento dello stato di coscienza e non deprime l’attività respiratoria e cardiocircolatoria. Il paziente durante la sedazione cosciente inalatoria è in grado di parlare e di compiere movimenti in autonomia. Durante tutta la seduta l’odontoiatra, infatti, stabilisce un continuo contatto verbale e visivo con il paziente, raccogliendone da quest’ultimo continui feedback fino al termine della sedazione, oltre che attraverso strumentazioni cliniche che monitorizzano i parametri clinici necessari. Gli effetti sedativi si esauriscono in pochi minuti dopo la cessazione della somministrazione della miscela e i pazienti possono tornare immediatamente alle loro attività.

Durante la prima visita odontoiatrica in ospedale Jorge ha espresso all’odontoiatra in servizio, il dott. Marco Colore, specialista in Chirurgia Orale, i propri timori relativi alle terapie odontoiatriche, ed è stato prontamente rassicurato, illustrando l’uso della sedazione cosciente inalatoria. Jorge è stato quindi sottoposto alle estrazioni dentarie degli elementi compromessi in varie sedute in anestesia locale associata all’inalazione di ossigeno e di protossido d’azoto in percentuali personalizzate nell’ambulatorio di sedazione cosciente dove anche l’ambiente, le luci e la musica di sottofondo sono stati studiati per agevolare lo stato di relax del paziente, mantenendo per tutto il tempo uno stato di benessere e di tranquillità in poltrona odontoiatrica e mostrandosi collaborante durante tutte le procedure.

Al termine delle cure estrattive, Jorge è stato riabilitato con due protesi dentali rimovibili a tariffario ASL regionale, grazie alla dott.ssa Daniela Burzio, protesista dentale del servizio di Odontostomatologia di Casale Monferrato. Jorge è pienamente soddisfatto della sedazione cosciente inalatoria, senza la quale non sarebbe mai riuscito a sconfiggere la sua “paura del dentista”.

Queste le parole di Jorge finite le cure: «Non avrei mai immaginato di tornare a mangiare senza problemi tutte le cose che mi piacciono e a mostrare di nuovo il mio sorriso».

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi: «L’esempio casalese dimostra di come la sanità pubblica debba essere intesa: di supporto e aiuto alle persone più fragili. Per questo motivo, accanto allo splendido esempio di odontoiatria attivo nell’Ospedale Santo Spirito rivolto ai pazienti disabili, “special needs”, cardiopatici, oncologici e odontofobicici, ci stiamo attivando per offrire cure odontoiatriche anche a quella parte di cittadini che ne è esclusa per cause economiche attraverso anche all’aiuto delle fondazioni di origine bancaria».

Semiconduttori, alleanza Piemonte – Lombardia

Lombardia e Piemonte rinsaldano l’alleanza strategica avviata un anno e mezzo fa con la costituzione della “Cabina economica del Nord Ovest” intensificando la collaborazione, in particolare, su temi centrali come automotive e semiconduttori. L’obiettivo è fare rete per tutelare i rispettivi sistemi produttivi ed economici, agevolando sinergie tra aziende, centri di ricerca e filiere produttive.

Dal punto di vista politico-istituzionale, le due Regioni uniranno sempre più le forze rispetto a istanze comuni da portare ai tavoli nazionali ed europei. Sotto questo profilo sono rilevanti le presidenze assunte dalla Lombardia in ARA (Automotive Regions Alliance) e dal Piemonte in ESRA (European Semiconductor Regions Alliance). Inoltre, a breve riprenderà la collaborazione con la Liguria, dando nuovo slancio al “Triangolo industriale del Nord Ovest”.

L’assessore allo Sviluppo delle attività produttive del Piemonte Andrea Tronzano evidenzia che “ci misuriamo su sfide che non possiamo affrontare in solitudine: l’auto da rigenerare e rinvigorire o in alcuni casi da riconvertire, i semiconduttori da rafforzare, l’energia da garantire a costi adeguati, l’aerospazio come pilastro di crescita sicuro nei prossimi 5 anni, la manifattura sempre centrale nello sviluppo. Per questo abbandoniamo i nostri campanili e andiamo verso questa cooperazione interregionale con Lombardia e Liguria. Sono certo sia la strada giusta e che sia la strada che tutto il sistema industriale e artigianale vuole che la politica percorra. Ci sono tante luci nell’economia attuale e non tutto sta andando male come sembra emergere da letture parziali. Vogliamo fortificare quelle e sostenere I settori in crisi in collaborazione con il Governo. In questo senso ci siamo sentiti telefonicamente con il ministro Urso, che ci ha illustrato le finalità del tavolo con Stellantis del prossimo 17 dicembre sulle misure per le aziende della componentistica. Il Piemonte, la Lombardia e il Governo si aspettano impegni chiari e sostenibili anche da Stellantis”.

“Lavoriamo insieme – afferma l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi – per concretizzare politiche e strategie di filiere di respiro interregionali, nella consapevolezza che molte tematiche economiche non possono essere circoscritte ai confini regionali. Fare sistema tra Regioni affini da un punto di vista economico significa creare nuove opportunità per le nostre imprese, per i nostri ecosistemi e i nostri lavoratori e rafforzare le istanze condivise rispetto all’interlocuzione con le istituzioni sovraregionali”.

Nei prossimi mesi Lombardia e Piemonte proporranno due eventi di rilevanza europea: prima a Novara sual tema dei semiconduttori, poi in Lombardia per un appuntamento sull’automotive. Sarà un modo per rimettere al centro dell’agenda nazionale ed europea le esigenze di comparti che necessitano di tutela e rilancio.

Infermieri, le richieste del Nursind

PERSONALE INFERMIERISTICO, SITUAZIONI E CONDIZIONI NON CAMBIANO 

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo le feste e con l’anno nuovo ci aspettiamo un cambio di passo da parte della
Regione Piemonte e dell’Assessorato alla sanità, dichiara Francesco Coppolella,
Segretario Regionale del NurSind. Non vorremmo restare delusi dai buoni
propositi mostrati in questi primi mesi.

E’ necessario capire, quale risposta si intende dare alla carenza di personale
infermieristico che attualmente, nella nostra regione , solo nel servizio pubblico,
conta oltre 4000 unità e a cui il piano di assunzioni straordinario oltre a non aver
dato una risposta, non è oltremodo sufficiente a farlo.

A tale proposito non possiamo non sottolineare come i lavori dell’osservatorio
regionale in materia di assunzioni abbia subito una drastica frenata. Gli incontri
programmati entro la fine dell’anno con le aziende, anche in virtù delle
incongruenze riscontrate, con nostra amarezza, nonostante gli impegni presi,
non hanno avuto purtroppo luogo e non ci risulta ci sia stata una accellerazione
sulle assunzioni.
In ogni caso, l’ultimo dato parla di 250 infermieri assunti oltre il turn over su
scala regionale dei 700 previsti che rappresentano una goccia rispetto agli oltre
4000 necessari. Al 31.12.2024 termine entro il quale, secondo gli accordi doveva
essere portato a termine il piano assunzionale, temiamo che la situazione sia invariata
se non peggiorata.
Ci aspettiamo una risposta di tipo strutturale alla non rosea previsione di ulteriori
perdite che nei prossimi anni si mostreranno in maniera importante tenuto conto
della curva pensionistica , degli abbandoni e delle minori iscrizioni ai corsi di laurea
che ridurranno in maniera inesorabile il numero di infermieri.
Già oggi, nella nostra regione possiamo parlare di oltre un milione di ore di
straordinario, non retribuite e spesso non recuperate, molte di queste fatte in
pronta disponibilità, utilizzata impropriamente per la copertura di turni e
decine di miglia di ferie residue non godute. Appare inoltre evidente e
preoccupante come non ci siano le condizioni che possano invertire la marcia.

Il pagamento di prestazioni aggiuntive oltre l’orario di lavoro non può essere certo
una soluzione strutturale ma oggi è condizione necessaria per non chiudere i servizi.
A tale proposito non accetteremo più, come avvenuto per il 2024, che le aziende
utilizzino risorse destinate a tale finalità per altro, infischiandosene anche delle
indicazioni regionali, facendo lavorare gli infermieri oltre l’orario di lavoro
praticamente a gratis.

Continuano infatti a restare un problema irrisolto oltre che una grande criticità i
differenti comportamenti delle aziende nell’applicazione degli accordi e nelle
risposte alle indicazioni regionali che si ripercuotono sui professionisti e sul sistema
in generale. Serve un assessorato forte affinché l’autonomia non diventi anarchia.
La gestione scoordinata delle aziende delle procedure concorsuali è solo un esempio
di come possa tale condizione avere ripercussioni negative sull’intero sistema se non
governato.

Non vorremmo più vedere interi servizi infermieristici esternalizzati come
invece è accaduto anche di recente in contrasto con gli accordi regionali.
Infine , abbiamo visto come si sia scelto di incrementare gli stipendi dei direttori
generali per rendere attrattivo il Piemonte, nulla da recriminare se questo porterà
in dote migliori capacità e competenze, ci aspettiamo però che il Piemonte possa
diventare attrattivo, destinando delle risorse e attuato politiche di welfare anche
per gli infermieri che servono per tenere aperti i servizi e dare risposte ai bisogni di
salute dei cittadini.

Sono inoltre indispensabili per la riorganizzazione della sanità territoriale e
l’applicazione del DM 77 che senza rischia di portare in dote scatole vuote se non ,
come pare stia avvenendo, spostando il personale dagli ospedali e mettendo in
difficoltà i servizi.

Siamo pronti a ragionare e a confrontarci su tutto conclude Coppolella, fornendo il
nostro contributo, consapevoli che le sfide da affrontare e le cose da fare sono tante e
complesse ma ora ci aspettiamo arrivino aperture e non solo parole sul tema
cogente della questione infermieristica.

Volpiano, festeggiati in Comune i 30 anni di attività di Ilaria Doato


È la titolare della «Bottega del cane e del gatto», aperta nel 1994

Lunedì 9 dicembre il sindaco di VolpianoGiovanni Panichelli, e gli assessori Andrea Cisotto (Commercio) e Barbara Sapino (Cultura), hanno incontrato in Municipio Ilaria Doato, titolare della «Bottega del cane e del gatto», consegnandole un riconoscimento per i 30 anni di attività commerciale a Volpiano; il negozio, infatti, è stata aperto nel 1994, prima in piazza Vittorio Emanuele II e successivamente trasferito in via Carlo Alberto, per la vendita di accessori e alimenti per animali, e per la toelettatura di cani e gatti, servizio nel quale Ilaria Doato si è specializzata, preparando anche alcuni esemplari per mostre e esposizioni.

Commentano il sindaco Giovanni Panichelli e l’assessore Andrea Cisotto: «In un momento non facile per il commercio di vicinato, questo traguardo è un segno di determinazione e passione, e dimostra come la capacità di differenziarsi rispetto alla grande distribuzione e una gestione attenta possano dare ottimi risultati anche nel lungo periodo».