CRONACA- Pagina 12

Finti incidenti per incassare dalle assicurazioni: due misure cautelari e altri sei indagati

Hanno truffato ai danni delle compagnie di assicurazioni e avrebbero sfruttato una carrozzeria di Venaria per denunciare incidenti inesistenti e ottenere rimborsi fasulli: due misure cautelari eseguite e sei persone complessivamente indagate. I carabinieri della Compagnia di Venaria Reale hanno eseguito il provvedimento cautelare nei confronti di due soggetti: uno è stato portato in carcere, l’altro è finito agli arresti domiciliari.

L’indagine era partita nel maggio 2023, quando i familiari di un 34enne – oggi ai domiciliari – avevano denunciato il suo allontanamento da casa. L’uomo era stato rintracciato ad Aosta, dove aveva spiegato di essersene andato a causa delle difficoltà che aveva nel mandare avanti la sua officina. Secondo quanto riferito, le difficoltà erano iniziate dopo aver coinvolto un conoscente nell’attività.

Quel conoscente — oggi detenuto — all’epoca era in affidamento in prova. Dopo avergli saldato un debito di alcune migliaia di euro, avrebbe preteso in cambio prima la metà dell’attività, poi il controllo totale. Il titolare sarebbe rimasto solo “sulla carta”, mentre l’altro gestiva tutto e incassava senza investire nulla. Per gli inquirenti, si trattava di un’estorsione travestita da accordo tra soci.

Le verifiche hanno poi fatto emergere un sistema collaudato. Il gruppo selezionava alcune auto e coinvolgeva i proprietari – amici, parenti o conoscenti – per inserirle nelle pratiche di risarcimento. Quando le polizze coprivano danni da maltempo o vandalismi, venivano presentate richieste di rimborso, talvolta accompagnate da ulteriori segnalazioni di danni. Se serviva giustificare riparazioni più importanti, veniva inscenato un finto incidente con un’altra vettura del gruppo, coperta da polizza casco.

L’indagine, coordinata dalla procura di Ivrea, ha portato anche al sequestro preventivo di 45.800 euro in contanti, quattro automobili e sette orologi Rolex, per un valore totale di circa 150 mila euro.

VI.G

Fuga di gas in Barriera, evacuato un palazzo e chiusa la strada

Fuoriesce gas e viene evacuato un intero palazzo. È successo  in Barriera di Milano, in via Poggio, dove la strada è stata successivamente chiusa. La fuga si è verificata all’altezza del civico 10 e sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco con diverse squadre, insieme ai tecnici di Italgas, per individuare l’origine della perdita. L’intero edificio è stato evacuato e la zona è stata messa in sicurezza con transenne, per garantire la sicurezza dei cittadini e consentire i rilievi necessari. Le operazioni sono ancora in corso.

Campus X e Società San Paolo: “CX Turin – Vanchiglia”, il nuovo campus nel cuore di Torino

Cresce il network di Campus X in Italia con il secondo edificio del CX Turi n Vanchiglia, il complesso dedicato agli studenti universitari situato nel quartiere Vanchiglia, a pochi passi dalla Mole Antonelliana è dal centro di Torino. Con 137 nuovi posti letto, distribuiti in 35 appartenenti in tipologia co-living, il nuovo edificio raddoppia le capacità rispetto al primo CX Turin Vanchiglia, inaugurato nel 2021, rafforzando ulteriormente la presenza di Campus X nel capoluogo piemontese, dove è presente anche un’altra residenza per studenti, in Lungopo Nicolò Macchiavelli 37.

Grazie all’ampliamento del CX Vanchiglia, Campus X porta a 492 il numero dei posti letto per studenti offerto a Torino. Il nuovo edificio rientra tra gli impegni assunti da Campus X con il Ministero dell’Università e Ricerca MUR nell’ambito del DM 481 del 2024, che regola l’accesso alle risorse PNRR per gli alloggi universitari. Tra le condizioni è prevista l’applicazione sul 70% dei posti letto candidati di una tariffa ridotta al 15% rispetto al valore medio di mercato.

Inoltre la struttura mette a disposizione, per il restante 30% dei posti letto candidati, la tariffa convenzionata a favore di studenti meritevoli e privi di mezzi. È prevista dall’accordo con l’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio e la Regione (EDISU Piemonte).

“Con il nuovo CX Turin Vanchiglia-spiega Ernesto Albanese, Presidente di Campus X – continuiamo a investire in spazi pensati workshop offrire agli studenti qualità e accessibilità. Torino è una città universitaria di grande vitalità, e questo progetto vuole contribuire e valorizzare la formazione dei giovani e rafforzare l’attrattività del sistema universitario torinese, anche nei confronti degli studenti internazionali”.

“Questa inaugurazione rappresenta un passo importante all’interno di un percorso di crescita che vede Campus X impegnata in una pipeline di nuovi progetti in tutta Italia – sottolinea Samuele Annibaldi, AD Campus X – grazie ai cui progetti raggiungerà gli oltre 8 mila nuovi posti letto, rafforzando la presenza nei principali distretti universitari e continuando a investire su innovazione e sostenibilità”.

Il nuovo edificio rappresenta un’evoluzione del concetto di Campus contemporaneo, un luogo dove vivere, studiare e socializzare, sentendosi parte di una comunità. Lamstruttura si distingue per il design informale vivace che rompe il rigore architettonico preesistente con un’esplosione di colori, materiali e texture. Le aree comuni, lounge, area studio, play area, palestra e un rooftop panoramico sono concepite per favorire l’incontro e la condivisione. Gli arredi combinano pezzi iconici del design italiano e soluzioni contemporanee, generando un equilibrio tra tonalità pop e nuance più morbide. Le camere offrono invece spazi accoglienti, funzionali e personalizzabili, pensati per garantire comfort e privacy. Particolare attenzione è stata posta sul comfort ambientale: sono state adottate soluzioni impiantistiche di ultima generazione per la riduzione dei consumi e l’ottimizzazione delle risorse, in linea con l’impegno di CX verso la sostenibilità e la rigenerazione urbana.

Alla cerimonia del taglio del nastro hanno preso parte il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, Don Roberto Ponti, Superiore Provinciale della società San Paolo, Marta Carla Bottero, con funzione aggregata al Prorettore per le relazioni con le strutture di governo del Politecnico di Torino, e Pier Luigi Di Ciccio, delegato per l’orientamento e il tutorato dell’Università di Torino.

Mara Martellotta

Riconoscimento per il Centro Epilessia della Città della Salute

Il Centro Epilessia della Città della Salute e della Scienza di Torino dell’ospedale Molinette, afferente alla Neurologia 2 universitaria (diretta da Leonardo Lopiano), ha ottenuto un importante riconoscimento dalla Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE): ora è Centro di II° livello dedicato all’età adulta.

Che cos’è l’epilessia

L’epilessia è una patologia neurologica cronica che si manifesta con la ricorrenza di crisi epilettiche spontanee, dovute ad un’alterazione dell’attività elettrica cerebrale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’epilessia è una delle malattie neurologiche più diffuse a livello globale, interessando circa 50 milioni di persone nel mondo.

Una crisi epilettica è un evento transitorio, spesso improvviso, che può durare da pochi secondi a diversi minuti e che si presenta in modo diverso a seconda dell’area cerebrale coinvolta. L’epilessia può avere un’origine multifattoriale e le cause principali includono fattori genetici, danni prenatali o perinatali, traumi cranici, infezioni del Sistema Nervoso Centrale, ictus cerebrale, tumori cerebrali, malformazioni cerebrali congenite.

Si stima che in Italia ci siano 500.000 persone con epilessia ed ogni anno si registrano circa 30.000 nuovi casi. L’epilessia colpisce tutte le età, ma è più frequente nei bambini e negli anziani. Nonostante sia una malattia non contagiosa e spesso ben controllabile, l’epilessia è ancora associata a pregiudizi e stigmatizzazione.

La Lega Italiana contro l’Epilessia

La LICE è una Società Scientifica che si occupa del miglioramento della diagnosi, della terapia, della ricerca e della formazione nell’ambito dell’epilessia. In Italia la LICE è la Società Scientifica di riferimento e si occupa anche delle Linee guida per la terapia e la gestione dell’epilessia e afferisce alla International League Against Epilepsy (ILAE), la Società Scientifica di riferimento a livello internazionale.

La LICE individua i Centri Italiani con un elevato standard di competenza e capacità diagnostico-terapeutiche. I Centri di II° livello sono strutture specialistiche che svolgono un ruolo fondamentale nella diagnosi, trattamento e monitoraggio dell’epilessia, con particolare attenzione ai casi più complessi o non facilmente controllabili.

Le attività principali di un Centro di II° livello sono la conferma diagnostica di epilessia, la classificazione del tipo di crisi e di sindrome epilettica, il monitoraggio dei pazienti con epilessia non controllata, la scelta della terapia farmacologica, anche con l’utilizzo di farmaci di seconda o terza linea, la valutazione dell’aderenza alla terapia e l’esecuzione di indagini neurofisiologiche approfondite.

Il Centro Epilessia delle Molinette

Questo prestigioso risultato è stato ottenuto grazie ai neurologi del Centro Epilessia della Neurologia 2 universitaria: le dottoresse Elisa Montalenti (Responsabile della Struttura Semplice) e Alessandra Di Liberto, partecipano attivamente alle attività di formazione ed aggiornamento della Società scientifica, sono coinvolte in numerosi trials clinici nazionali ed internazionali e sono coautori di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali grazie a collaborazioni nazionali ed internazionali.

Un aspetto rilevante del Centro è il lavoro svolto all’interno di un team multidisciplinare che la Città della Salute e della Scienza di Torino può consentire grazie alle sue numerose eccellenze. Il team multidisciplinare è necessario per assicurare uno standard qualitativamente elevato ed è costituito da Neurologi, Neurofisiologi, Tecnici di Neurofisiopatologia, Neuroradiologi, Medici nucleari, Neuropsicologi e Genetisti, come richiesto nei criteri per ottenere il riconoscimento di Centro di II° livello.

La cura dell’epilessia rende indispensabile il lavoro di gruppo ed il Centro Epilessia delle Molinette è parte di una rete più ampia di specialisti sia della città di Torino (gruppo EpiTo) sia di altre Regioni, con collaborazioni costanti soprattutto per il percorso chirurgico, un trattamento che può portare alla guarigione di alcune forme di epilessia farmaco-resistente.

Il riconoscimento è anche dovuto all’intensa attività del Centro: vengono seguiti circa 4.000 pazienti all’anno con patologie di diversa complessità. Inoltre vengono eseguiti vari esami neurofisiologici indispensabili per la diagnosi ed il trattamento dell’epilessia (EEG, video-EEG, EEG in sonno, esami poligrafici). Le attività del Centro riguardano anche le indagini neurofisiologiche e la gestione dei pazienti in area critica e nei Reparti di Rianimazione delle Molinette e del CTO.

Attualmente viene data una grande importanza al momento della “transition” dall’età pediatrica a quella adulta ed in tale ambito il Centro Epilessia ha collaborazioni consolidate con il gruppo di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (coordinato da Carlotta Canavese) e con quello della ASL Città di Torino (Responsabile Irene Bagnasco).

Le dichiarazioni

«Un importante e significativo riconoscimento per il Centro Epilessia della CDSS, che si conferma uno delle eccellenza della nostra Azienda. Un ringraziamento ai nostri professionisti per la loro competenza e per il loro impegno quotidiano, che permettono al Centro di mantenere standard qualitativi di alto livello con caratteristiche multidisciplinari con collaborazioni interaziendali» dichiara il Direttore generale della CDSS Livio Tranchida.

«Questo prestigioso riconoscimento conferma l’altissimo livello di competenza clinica, scientifica e organizzativa espresso dalla Neurologia universitaria delle Molinette e del valore aggiunto garantito dal lavoro multidisciplinare e dalla rete di collaborazioni regionali e interregionali. Voglio esprimere il mio più sincero ringraziamento ai professionisti e a tutte le figure coinvolte per l’impegno quotidiano nella presa in carico di migliaia di pazienti e nel contrasto allo stigma che ancora accompagna questa patologia: investire in centri di eccellenza come questo significa garantire cure sempre più appropriate, innovative e vicine ai bisogni delle persone», sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi.

Piemonte, accordo integrativo con i pediatri

Sottoscritta nel Grattacielo Piemonte l’intesa sull’accordo integrativo regionale della pediatria di libera scelta, che recepisce i contenuti dell’accordo collettivo nazionale del 25 luglio 2024 e rafforza in modo concreto il modello dell’assistenza territoriale pediatrica sul territorio.

L’accordo interessa oltre 370mila bambini da 0 a 14 anni e circa 320 pediatri di libera scelta e rappresenta un passaggio fondamentale verso una sanità territoriale più organizzata, coordinata e vicina alle famiglie.

Il documento introduce un assetto organizzativo strutturato sulle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), con l’obiettivo di:

• rafforzare il coordinamento tra i professionisti;

• garantire una presa in carico più efficace e continuativa dei bisogni di salute dei minori;

• adattare l’organizzazione dei servizi alle diverse realtà territoriali del Piemonte, dalle aree urbane a quelle più periferiche e disagiate.

Tra i principali ambiti disciplinati dall’accordo ci sono la prevenzione e promozione della salute, con particolare attenzione alle vaccinazioni, il governo clinico e la qualità delle cure, lo sviluppo della medicina di iniziativa per intercettare precocemente i bisogni di salute, la valorizzazione di modelli organizzativi differenziati più o meno articolati in base al contesto territoriale e la definizione degli aspetti economici, comprese le quote variabili legate agli obiettivi di salute, le indennità operative e quelle previste per le zone disagiate.

«L’intesa – commentano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi – è un risultato importante, che dà continuità al lavoro avviato nei mesi scorsi e rafforza in modo concreto l’assistenza ai nostri bambini. Con questo accordo il Piemonte compie un passo decisivo verso una pediatria territoriale più moderna, organizzata e capace di rispondere ai bisogni delle famiglie. Il documento sottoscritto si inserisce in un percorso chiaro, iniziato ad agosto con la decisione della Regione di integrare il fondo della pediatria di libera scelta con ulteriori 5 milioni di euro: un impegno economico e politico che conferma la volontà di investire sui professionisti e sulla qualità dei servizi territoriali. Il rafforzamento delle Aggregazioni Funzionali Territoriali rappresenta uno dei pilastri della nuova sanità territoriale: significa garantire continuità delle cure, maggiore coordinamento e una presa in carico più efficace anche dei più piccoli, ovunque vivano».

Mercoledì 10 dicembre sciopero del comparto igiene ambientale

Nell’intera giornata di mercoledì 10 dicembre, in occasione dello sciopero nazionale indetto dai principali Sindacati dei lavoratori, tutti i servizi aziendali del comparto igiene ambientale, legati alla raccolta rifiuti, spazzamento, disinfestazione, derattizzazione, call center e i centri di raccolta del territorio potrebbero subire variazioni o sospensioni. Nelle ore di sciopero saranno comunque garantiti i servizi essenziali, e saranno assicurate le prestazioni indispensabili a tutela della sicurezza, nel rispetto degli accordi applicativi della legge 146/90, così come modificata dalla legge 83/2000  e successive deliberazioni della Commissione di Garanzia, che regolamentano il diritto di sciopero. Le attività riprenderanno regolarmente al termine della giornata di sciopero, con l’adozione di tutte le misure finalizzate alla ripristinazione normale dei servizi. I servizi che non dovessero essere svolti, saranno recuperati in occasione del successivo passaggio, come indicato nei calendari distribuiti agli utenti.

Mara Martellotta

Comuni del Cuneese nell’Associazione Siti Storici Grimaldi di Monaco

Nel 2025 grazie alla consulenza dello scrivente, effettuata nell’ambito dell’attività del Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv, quattro Comuni hanno scoperto di essere legati storicamente ai Grimaldi di Monaco e sono così potuti entrare a far parte dell’Associazione Siti Storici Grimaldi di Monaco in Italia, il cui Presidente è il Dott. Fulvio Gazzola, Sindaco di Dolceacqua.
Tutto cominciò nel mese di ottobre 2024 quando pianificando le commemorazioni per il 900° anniversario dalla morte del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto, il cui figlio Enrico I fu il capostipite dei Marchesi Del Carretto, incontrai Marco Pallaro, Sindaco di Novello (CN), Comune che fu feudo della nobile famiglia. Analizzando l’albero genealogico dei marchesi, scoprii che Aurelia Del Carretto, figlia di Giacomo, che possedeva anche il feudo di Novello, andò in sposa in prime nozze a Lanfranco Grimaldi, Vicario di Provenza, dal quale ebbe diversi figli, tra questi Ranieri I, che fu il secondo Signore di Monaco. Rimasta vedova, Aurelia nel 1295 si risposò con un cugino di suo marito, Francesco Grimaldi, colui che la notte dell’8 gennaio 1297, vestito da monaco francescano, conquistò la Rocca di Monaco, fatta costruire dai Genovesi nel 1215, diventandone il primo Signore. Aurelia diventò quindi la prima Signora di Monaco. Francesco Grimaldi, detto “Malizia”, morì nel 1309 a Ventimiglia in combattimento contro i ghibellini di Andreolo Doria, Signore di Dolceacqua; non avendo avuto figli da Aurelia, il titolo di Signore di Monaco passò al suo figliastro Ranieri I, che è l’antenato dell’attuale Principe Sovrano S.A.S. Alberto II.
Novello è quindi entrato a far parte dei Siti Storici dei Grimaldi di Monaco in Italia.
Grazie ad ulteriori mie ricerche è stato possibile anche capire il collegamento tra i vari Comuni feudo dei Del Carretto.
Enrico I, il capostipite della nobile famiglia, ereditò dal padre Bonifacio del Vasto i territori di Savona, Noli, Finale Ligure, Cairo Montenotte e alcuni castelli e borghi minori, tra i quali Altare, Calizzano e Sassello. Alla morte del fratello Bonifacio il Minore, Vescovo e Marchese di Cortemilia, ereditò anche il Marchesato di Cortemilia, con castelli e ville delle Langhe. La sua stirpe prese il cognome Del Carretto dal poema “Il cavaliere del carretto”, scritto dal francese Chrétien de Troyes. Enrico da Beatrice del Monferrato, figlia del Marchese Guglielmo V, ebbe tra gli altri i seguenti figli: Ottone, ultimo Marchese di Savona, che ereditò la parte Nord-Est dei possedimenti paterni, i quali comprendevano Sessame, Bubbio, Dego e Cairo Montenotte ed Enrico II, che ereditò le terre comprese tra Finale Ligure e Alba. Giacomo, figlio di Enrico II, nato a Savona nel 1215, nel 1233, alla morte del padre, ereditò un grande feudo, posto a controllo delle arterie commerciali tra la Riviera Ligure e la Pianura Padana. Nel 1247 sposò nella Chiesa di Santa Maria Maddalena del Castello di Saliceto, sua residenza abituale, Caterina da Marano, figlia naturale dell’Imperatore dei Romani Federico II di Svevia, dalla quale ebbe Aurelia, che diventò la prima Signora di Monaco e diversi figli, i quali il 21 ottobre 1268 nel Monastero di Santo Stefano di Millesimo si divisero i possedimenti paterni: Corrado fu il capostipite dei Del Carretto di Millesimo; Enrico III di quelli di Novello e Antonio di quelli di Finale Ligure. Carlo, nipote di Antonio, fu il capostipite dei Del Carretto di Zuccarello.
Queste ricerche storiche hanno permesso l’ingresso nell’Associazione Siti Storici Grimaldi di Monaco in Italia anche di Cerretto Langhe e Niella Belbo, Comuni legati ai Del Carretto di Novello e di Clavesana. Per quanto riguarda quest’ultimo Comune, il legame con i Grimaldi è emerso grazie ad un libro dello storico Giannino Balbis donato allo scrivente da Mario Basso, Sindaco di Bardineto. In questo volume viene menzionato il sopraccitato di divisione stipulato dai figli di Giacomo Del Carretto il 21 ottobre 1268. Dal documento emerge che il defunto possedeva una quota di Clavesana, poi passata a suo figlio Antonio.
Grazie a questi studi anche otto Comuni liguri hanno scoperto di essere storicamente legati ai Grimaldi e quest’anno sono entrati a far parte dell’Associazione Siti Storici Grimaldi di Monaco in Italia: Zuccarello (SV), Cervo (IM), Balestrino (SV), Castelvecchio di Rocca Barbena (SV), Bardineto (SV), Toirano (SV), Stellanello (SV) e Millesimo (SV).
Sono in corso altri studi del Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv. Ovviamente tutte le ricerche e l’assistenza ai Comuni sono totalmente gratuiti, secondo le abitudini del Sodalizio da 40 anni.

Andrea Carnino

Monteu Roero, incidente fatale: morto un 35enne

Perde il controllo della sua auto, si schianta contro una barriera di cemento di protezione, finisce fuori strada e muore. È l’ennesima tragedia stradale successa nella serata di ieri a Monteu Roero, in frazione Sant’Anna, intorno alle 19:30, all’altezza del civico 129. La vittima è un uomo di 35 anni, di origine romena, residente a Canale.

Secondo quanto emerso sul luogo dell’incidente, il conducente, l’unico a bordo del veicolo, sarebbe deceduto sul colpo. Non sono stati coinvolti altri veicoli. Alcuni abitanti della zona hanno subito allertato i soccorsi. Sul posto sono giunti i carabinieri, i vigili del fuoco e i soccorritori del 118, che hanno messo in atto ogni tentativo di rianimazione, senza però riuscire a salvare la vittima.

La dinamica dell’incidente è ancora in fase di accertamento, e tra le possibili cause viene ipotizzato anche un malore improvviso. Questa tragedia porta il bilancio delle vittime sulle strade cuneesi a 36 dall’inizio dell’anno.

VI.G

Sesso in carcere: da sabato le “stanze dell’amore” a Torino

 

Per il SAPPE sono meglio i permessi premio per i detenuti più meritevoli, in un contesto di rimodulazione del sistema dell’esecuzione della pena

“Abbiamo informalmente saputo che da sabato 6 dicembre, nel carcere di Torino, saranno funzionanti “le stanze dell’amore” – afferma Donato Capece, segretario generale del SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) – per noi del SAPPE, il sesso in carcere è una previsione inutile e demagogica anche in termini di sicurezza stessa del sistema. Si introduca piuttosto il principio di favorire il ricorso alla concessione di permessi premio ai detenuti che in carcere si comportano bene , che non si rendono protagonisti di eventi critici nel periodo di detenzione e che lavorano e seguono percorsi concreti di rieducazione. E allora, una volta fuori, potranno esprimere l’affettività come meglio credono”.

“Certo fa riflettere il fatto – Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del SAPPE – che u a situazione penitenziaria regionale e nazionale, dinamicamente complessa, in cui anche gli interventi di edilizia sono assai contenuti, assuma priorità la previsione di destinare stanze o celle per favorire il sesso ai detenuti. I nostri penitenziari non possono e non devono diventare postriboli, cosiccome gli agenti di Polizia Penitenziaria non devono diventare ‘guardoni di Stato’”.

Per il primo Sindacato del Corpo, altri sarebbero interventi urgenti che si vivono nelle carceri italiane: “Si potrebbe ipotizzare un nuovo sistema penitenziario articolato su tre livelli – ha spiegato Donato Capece – il primo per reati meno gravi, con una pena detentiva non superiore ai tre anni, caratterizzato da pene alternative al carcere, qual è l’istituto della ‘messa alla prova’; il secondo livello è quello che riguarda le pene detentive superiori ai tre anni, che dovranno essere espiate in carcere, ma in istituti molto meno affollati, per lo sgravio conseguente all’operatività del primo livello, e per una notevole riduzione dell’utilizzo della custodia cautelare. Il terzo livello è quello della ‘massima sicurezza’, in cui il contenimento in carcere è l’obiettivo prioritario. Nell’ambito delle prospettive future, occorre che lo Stato, pur mantenendo la rilevanza penale, indichi le condotte per cui non è necessario il carcere, ipotizzando sanzioni diverse, ridisegnando l’intero sistema, anche perché il sovraffollamento impedisce, di fatto, la separazione dei detenuti, e la Polizia Penitenziaria riteniamo debba connotarsi sempre più Polizia dell’esecuzione penale, oltre che di prevenzione di sicurezza, Per i compiti istituzionali ad essa affidati dall’ordinamento, ed è sicuramente quella deputata al controllo dei soggetti ammessi alle misure alternative”.

Mara Martellotta

Venerdì 12 dicembre, allarme sciopero generale: previsti disagi anche a Torino

Venerdì 12 dicembre 2025 è stato proclamato uno sciopero generale su scala nazionale dalla Cgil, in segno di protesta contro la manovra economica del Governo. L’astensione riguarda lavoratrici e lavoratori sia del settore pubblico sia di quello privato, compresi appalti e servizi strumentali.

Cosa si ferma, treni, trasporto locale, incognite su bus e metro

Nel settore ferroviario lo stop è previsto dalle 00,01 alle 21,00 del 12 dicembre, per cui sono a rischio corse regionali, Intercity e Alta Velocità. Le compagnie Trenitalia e Italo pubblicheranno nei giorni precedenti le liste aggiornate delle corse garantite, ma per molti convogli è possibile che ci siano cancellazioni o variazioni.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, cioè bus, tram e metro, lo sciopero è confermato a livello nazionale, ma l’effettiva adesione e le modalità operative varieranno in base ai singoli territori. In sostanza, ci saranno molto probabilmente gravi disagi per chi si muoverà in treno o con i mezzi pubblici, con conseguenze per pendolari, viaggiatori e utenti quotidiani.

Le ragioni dello sciopero, una protesta contro la manovra e per il lavoro

Per la Cgil la mobilitazione è nata come reazione alla legge di bilancio del Governo, ritenuta insufficiente sul fronte dei salari, dei contratti e degli investimenti nei servizi pubblici, in particolare scuola, sanità e trasporti. Il sindacato chiede un serio intervento sul potere d’acquisto dei lavoratori, il rinnovo dei contratti pubblici, un rafforzamento del welfare e delle tutele sociali.

Il contesto, dicembre già gravido di proteste

Il 12 dicembre non sarà l’unica giornata difficile, infatti il mese di dicembre 2025 è caratterizzato da ulteriori scioperi nei trasporti, nella logistica, nella scuola e in diversi servizi.

Le ripercussioni saranno avvertite soprattutto nella mobilità e nelle consegne, con un impatto significativo nel periodo che precede il Natale. Per pendolari e utenti sarà dunque fondamentale monitorare aggiornamenti, orari garantiti e eventuali variazioni.

Cristina Taverniti

(foto archivio)