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Mattarella consegnerà medaglia in ricordo dei tre vigili del fuoco morti

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferirà una ulteriore medaglia al Merito Civile alla bandiera del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il 21 novembre prossimo, nel Teatro ‘Vincenzo Bellini’ di Catania. La medaglia  sarà dedicata ai tre vigili del fuoco del comando di Alessandria morti  nell’esplosione di Quargnento: Matteo Gastaldo, di 47 anni, Marco Triches, di 38, e Antonio Candido, di 32.

Tre ultrasessantenni assaltano Postamat

Arrestati dai carabinieri di Torino e Cuneo
Torino, 14 novembre, alle ore 05.30 circa, 3 ultrasessantenni sfondano con un
auto la vetrata dell’Ufficio Postale di Garessio (CN) e fanno saltare il Postamat
con esplosivo, utilizzando la tecnica della“marmotta”, impossessandosi del
denaro ivi contenuto.Intercettati subito dai Carabinieri del Comando Provinciale
Carabinieri di Torino e della Compagnia di Mondovì, già in area nell’ambito di
mirati servizi finalizzati al contrasto di analoghi episodi delittuosi posti in essere
nell’ultimo periodo al confine delle province di Torino e Cuneo, sono stati
arrestati in flagranza di reato. A seguito di perquisizione della vettura, risultata
rubata e con targhe contraffatte, i 3 soggetti sono stati trovati in possesso della
somma asportata, quantificata in Euro 30.000 circa, di chiodi a 4 punte
finalizzati ad eludere eventuali inseguimenti, di un disturbatore di frequenze
(cd jammer), maschere, un inibitore di centraline per furto di autovetture, e di
attrezzatura varia funzionale alla commissione del colpo mediante utilizzo di
sostanze esplodenti. Sul posto è intervenuta, per mirati rilievi tecnici tuttora in
corso, anche Aliquota Artificieri del Nucleo Investigativo di Torino, che ha
peraltro rinvenuto, a casa di uno dei 3 soggetti arrestati, ulteriore “marmotta”
già pronta all’uso per eventuale colpo, nonché vari candelotti pirotecnici da
svuotare, per preparare dispositivi esplosivi.

Tav: Pianese (Coisp), basta criminalizzare Polizia e giustificare violenti 

Riceviamo e pubblichiamo

“Siamo davvero stanchi e indignati: il nostro lavoro non può essere costantemente squalificato e addirittura criminalizzato da quelle stesse istituzioni per le quali ci impegniamo quotidianamente. Pronunciamenti come questo mettono sul banco degli imputati i poliziotti che fanno il proprio dovere mentre giustificano i violenti”. Così Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, commenta  la decisione della Cassazione rispetto a uno stralcio del processo ai No Tav che parteciparono alla prima manifestazione del 2011 in Valle di Susa. “Le attenuati che vengono prospettate per i soggetti imputati – prosegue – sono una vera e propria offesa ai tantissimi colleghi che, in quella manifestazione, hanno dovuto fronteggiare situazioni complesse e difficili mettendo a rischio la propria incolumità: 200 di loro sono stati feriti. Vale la pena ricordare a tutti che quegli agenti non erano lì perché non avevano altro da fare, ma erano stati schierati a tutela di un sito e dell’ordine pubblico. Ecco perché è intollerabile che si cerchino scusanti e attenuanti  per chi ha partecipato alla manifestazione con il volto coperto, lanciando sassi e bombe carta contro le divise. Voler ricercare nel comportamento delle Forze dell’Ordine in presidio al cantiere dei ‘fatti ingiusti’ che giustificherebbero lo ‘stato d’ira’ dei manifestanti violenti significa mettere noi sul banco degli imputati e classificare i facinorosi come vittime. Né è tollerabile che si possa paventare l’attenuante di azioni compiute sulla scia della ‘suggestione di una folla in tumulto’. A questo punto tanto vale mettere nero su bianco che chi scende in piazza e attacca gli agenti ha sempre ragione mentre la Polizia ha sempre torto. È attraverso casi come questo che si è diffusa l’idea che assalire uomini e donne in divisa non comporti alcuna ripercussione. E le conseguenze sono, drammaticamente, sotto gli occhi di tutti”, conclude.

Antisemitismo, Istituto Friedman: “Lodevole iniziativa della Regione Piemonte”

“L’iniziativa fortemente voluta dall’Assessore alle Politiche giovanili della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, che verrà promossa dalla Maccabi World Union con l’Associazione Italia Israele di Torino, è tra le più lodevoli mai presentate in Italia. Promuovere la memoria con il viaggio degli studenti, la lotta all’odio e all’antisemitismo, inteso anche come antisionismo, deve essere uno degli obiettivi formativi che le nostre istituzioni si pongono nei confronti delle nuove generazioni. Lo spirito autenticamente liberale dell’iniziativa piemontese va proprio nella direzione migliore, unendo a 360 gradi tutti gli elementi necessari affinché iniziative come queste non abbiano colore politico e non siano poco attrattive, ma partendo dalle scuole, venga fatta memoria sulla Shoah fino a giungere alla lotta all’antisemitismo di oggi e all’amicizia che ci lega allo Stato d’Israele. Anche coinvolgere una grande testimone quale la Senatrice Liliana Segre che premierà i ragazzi più meritevoli è una scelta simbolica di grande importanza. Il nostro auspicio è che iniziative come questa possano moltiplicarsi in Italia e nel mondo, il nostro Istituto si impegnerà con le istituzioni proprio in questa direzione” – Così Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman.

Militanti aggrediti, Rosso (FdI): Sindaco prenda provvedimenti su centri sociali

Riceviamo e pubblichiamo

«Spero non si aspetti che ci scappi il morto, per accorgersi di quello che sta succedendo a Torino: una città dove si tollera e si favorisce la presenza dei cosiddetti centri sociali, nei quali alligna la violenza, l’intolleranza e dove potrebbero anche svilupparsi i germi del terrorismo». Roberto Rosso, capogruppo Fratelli d’Italia in Sala Rossa, commenta in questo modo l’aggressione, avvenuta ieri sera, ai danni di due militanti dello spazio identitario Aliud, entrambi iscritti a Fratelli d’Italia. Ad assalirli, una quindicina di incappucciati.

I ragazzi sono stati pedinati dall’uscita della sede fino sotto casa di uno dei due – si legge sul profilo Facebook del Circolo – per poi essere assaliti da una quindicina di ragazzi con il volto travisato. Presi a calci e pugni i due sono finiti all’ospedale Martini. Il circolo nei giorni scorsi era già stato preso di mira con minacce e intimidazioni, scritte sui muri. Le tensioni nel quartiere San Paolo si sono alimentate dopo la manifestazione promossa dal Gabrio e Studenti indipendenti.

«Oggi ho depositato una richiesta di comunicazioni urgenti al Sindaco Chiara Appendino – prosegue Rosso – in merito alla grave aggressione di stampo politico di ieri sera a Torino: è intollerabile che nel 2019, in un Paese democratico, si torni alla violenza per le strade, agli agguati, ai pedinamenti, ai pestaggi di gruppo che possono avere anche conseguenze tragiche. Malmenare due ragazzi soltanto per le loro idee, oltre che criminale è del tutto assurdo».

«Non siamo ancora alle chiavi inglesi, quelle usate dagli assassini di Sergio Ramelli, ma poco ci manca – continua Rosso – e così mentre Liliana Segre è costretta alla protezione per via di insensate minacce online, a Torino qualcuno passa alle vie di fatto, probabilmente qualcuno di quelli che si fregiano della verità in tasca e del potere di giudicare chi è buono e chi è cattivo. Poi vanno a pestare la gente senza altro motivo che l’odio politico».

«Voglio chiedere al Sindaco se secondo lei esistono aggressioni di serie A e aggressioni di serie B. Spesso si è mobilitata, giustamente, contro insulti e parole. Oggi mi auguro che prenda una posizione decisa e inequivocabile contro un pestaggio vigliacco indegno di una città civile e democratica e contro le minacce di morte subite dai due ragazzi aggrediti».

«Ci auguriamo – conclude Rosso – che la Commissione Segre, una volta insediata, anziché essere strabica a sinistra guardi anche a quei facinorosi che l’odio non lo praticano solo a parole ma con pugni e calci».

Oro e Rolex nei reggiseni per sfuggire ai carabinieri

Orologi Rolex, oggetti in oro e pietre preziose, per  oltre 65mila euro, sono stati sequestrati dai carabinieri nelle abitazioni di tre sinti, due le donne, già noti alle forze dell’ordine. L’intervento dei militari è avvenuto  al campo nomadi di via Lega  a Torino, nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto di truffe e furti in abitazione. Sequestrati anche attrezzi per l’edilizia e una banconota falsa, da 200 euro. Le donne hanno nascosto nei reggiseni i preziosi, probabile provento di furto, e hanno finto di sentirsi male.

Il comandante dei Civich ci ripensa e ritira le dimissioni

Il comandante della polizia municipale Emiliano Bezzon ritira le dimissioni e resta  alla guida dei Civich torinesi. Ha infatti chiesto alla sindaca Appendino di respingere le dimissioni, presentate la scorsa settimana in relazione alla polemica per le multe ai monopattini. “Non me la sento di lasciare il comando”, ha detto  Bezzon durante la cerimonia per di anniversario anniversario della polizia municipale. “La Città ha bisogno di lei. Sono contenta che abbia deciso di rimanere”, ha commentato la sindaca.

Esercitazione internazionale per il “Nizza Cavalleria”

BRIGATA ALPINA TAURINENSE


Cincu (Romania), novembre 2019. La componente pesante del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°) di Bellinzago Novarese (NO), su piattaforma Blindo Armata “Centauro”, ha terminato l’importante esercitazione internazionale denominata “Scorpion Legacy 2019”, presso il comprensorio addestrativo del Land Forces Combat Training Center “Getica” di Cincu in Romania.

L’addestramento è iniziato il 28 ottobre con un’esercitazione di posto comando che ha impegnato il Comandante del 1° Gruppo Squadroni ed alcuni Ufficiali dello Staff del Comando del “Nizza”. L’attività addestrativa ha avuto come momento conclusivo un’attività a fuoco nelle giornate del 6 e 7 novembre, a cui hanno preso parte due plotoni dello Squadrone Blindo Pesante impiegando dieci Blindo “Centauro”.

Nel complesso, l’attività ha visto più di sessanta soldati dell’Esercito Italiano confrontarsi e addestrarsi con personale internazionale, utilizzando uno scenario tipicamente “combat” su terreni aperti e pianeggianti.
In tale contesto, la situazione operativa ha previsto la risposta ad un attacco convenzionale, attuando in un primo tempo attività tattiche difensive e, a seguire, sviluppando attività controffensive congiuntamente al 20° Battaglione di Fanteria delle Forze Armate rumene, a una compagnia dell’Esercito portoghese e ad una polacca.


In particolare, al “Nizza” è stato assegnato il compito di costituire l’unità di copertura delle forze di manovra, effettuando lo schermo di sicurezza della fronte di Brigata e, successivamente, di raggiungere la zona di raccolta a premessa della fase di contrattacco.

Durante le fasi preparatorie, gli uomini e le donne del Reparto hanno avuto inoltre l’opportunità di addestrarsi, a partiti contrapposti, allo svolgimento di diversi compiti tattici, utilizzando i sistemi di simulazione “Miles”.

L’esercitazione “Scorpion Legacy 2019”, condotta dal personale delle Truppe Alpine inquadrate nella Brigata Alpina “Taurinense”, ha permesso al personale del Colonnello Matteo Rizzitelli, Comandante del “Nizza”, di condurre attività tattiche differenziate in bianco e a fuoco in un contesto Joint e Combined.

Ceresole Reale ha ricordato i 75 anni della tragedia del colle Galisia

Domenica 10 novembre, il Comune di Ceresole e l’Anpi hanno ricordato la tragedia della Galisia, riposizionando sul monumento dedicato ai caduti la targa che, nel novembre del 1961, venne sistemata in quota dalla Resistenza canavesana.

Quella targa commemorativa venne inghiottita dalla frana causata dall’alluvione del settembre del 1993. Ora la targa è stata riposizionata durante la cerimonia alla quale hanno partecipato il parroco di Ceresole Reale, Franco Rolando, Guido Novaria e il vicesindaco Mauro Durbano. Il rappresentante dell’Anpi ha letto l’elenco delle vittime e dei soccorritori della tragedia e sono stati suonati l’inno italiano e quello inglese. Settantacinque anni fa, sul  colle Galisia sopra Ceresole Reale, si consumava la più grande tragedia di montagna avvenuta sulle Alpi durante la Seconda guerra mondiale. Quarantun vittime fra partigiani italiani e soldati inglesi fuggiti dai campi di prigionia tedeschi.Soltanto tre furono i superstiti.La commemorazione della tragica odissea del colle Galisia, sullo spartiacque Valle Orco-Val d’Isere, è stata arricchita dalla scoperta fatta da Franco Rolando, decano delle guide alpine di Ceresole Reale, che dopo ventisei anni ha ritrovato quella targa, nei pressi del Pian Ballotta: “Ho notato qualcosa che luccicava in mezzo alle pietre. Pensavo si trattasse di qualche colpo di mortaio visto che in questa zona, durante la guerra, al confine fra Italia e Francia, ci furono parecchi combattimenti”. Subito dopo la sorpresa: “Iniziai a scavare con i bastoncini e ho capito che quella che stava per affiorare era la targa strappata dall’alluvione del ’93”.

Arrestato lo spacciatore “gentiluomo”, elegante ed educato

SEQUESTRATI A SUO CARICO QUASI 90 PANETTI GRIFFATI

 

Era perfettamente inserito nella vita cittadina il quarantottenne di origini algerine  che lo scorso sabato sera è stato arrestato dagli agenti del Commissariato Centro per la detenzione di un ingente quantitativo di stupefacente.

Anche la scelta dell’abbigliamento era finalizzato ad evitare eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine; distinto, vestiva in modo classico, mai un  comportamento fuori posto. Proprio questo era il suo punto di forza. Residente nel centro città, era solito scegliere proprio Piazza Castello per concludere i suoi “affari”. Così sabato scorso, si è trovato con un soggetto di provenienza maghrebina all’interno di un bar della centralissima piazza. Gli investigatori del commissariato in servizio di Volante si sono avvicinati  alla coppia per un controllo mentre altri poliziotti in borghese sopraggiungevano in ausilio; alla vista degli agenti, i due sospetti si sono divisi fuggendo in direzioni opposte. In particolare, il quarantottenne ha tentato di chiudersi nel bagno del bar per disfarsi con ogni probabilità di qualcosa, ma è stato prontamente bloccato.

Addosso, aveva 3 panetti di hashish di circa 100 grammi ciascuno. L’uomo, negli uffici del Comm.to , ha cercato poi di depistare gli agenti, dichiarando una falsa residenza; ma scrupolosi accertamenti sul suo conto hanno indicato una mansarda sita in via della Misericordia. Durante la perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto, nascosto nell’armadio della camera da letto, un borsone. Al suo interno, ben 85 panetti di sostanza stupefacente, in tutto e per tutto simili a quelli che l’uomo aveva addosso all’atto del controllo, recanti l’effigie “Dior”: inoltre, la cifra in contanti di 700 € e tre telefoni cellulari.

 

Sempre nel corso di una serie di controlli antispaccio eseguiti dal Commissariato, appena la sera prima è stato individuato in corso Regina Margherita angolo Buniva un altro cittadino straniero intento a spacciare. L’uomo è stato visto cedere una bustina in cellophane contenente dell’erba verde a un soggetto dietro il compenso di una banconota da 20 €. La perquisizione personale effettuata a suo carico ha portato al rinvenimento di altre 21 bustine, contenenti complessivamente quasi 70 grammi di marijuana. Il cittadino gambiano, che ha opposto anche una vivace resistenza nei confronti degli operatori, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e resistenza a P.U.