CRONACA- Pagina 1113

Natale a casa per due ex consiglieri condannati

Potranno trascorrere il Natale in famiglia gli ex consiglieri regionali del Piemonte  che erano finiti in carcere circa un mese fa per la condanna definitiva di Rimborsopoli. Si tratta di Angiolino Mastrullo (Forza Italia) e Massimiliano Motta (ex Pdl). Proprio oggi il giudice di sorveglianza ha dato  parere favorevole provvisorio per la messa in prova.

Bimba di 5 anni salvata da rarissima scoliosi toracica

Per la prima volta effettuato eccezionale intervento con tecnica innovativa mini invasiva con “barre di accrescimento magnetiche” su bimba di 5 anni, affetta da una patologia rarissima, ovvero una grave scoliosi toracica progressiva, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

Per la prima volta é stato effettuato un eccezionale e delicato intervento chirurgico con una tecnica innovativa mini invasiva con “barre di accrescimento magnetiche” su una bimba di 5 anni, affetta da una patologia rarissima addirittura non ancora riconosciuta e diagnosticata, ovvero una grave scoliosi toracica progressiva associata ad altre patologie malformative ed a ritardo psicomotorio moderato, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino. La piccola, già dall’età di 2 anni, presentava una forma particolarmente aggressiva di scoliosi toracica destra con tendenza al rapidissimo peggioramento. Il trattamento con corsetti ortopedici e busti gessati, tempestivamente intrapreso, aveva il solo obiettivo di impedire che la curva scoliotica peggiorasse ulteriormente e di far sì che la piccola potesse arrivare all’età idonea al trattamento chirurgico, solitamente a 7-8 anni. In questi casi, per evitare che la deformità della colonna nel suo progressivo aggravamento comprometta la funzionalità degli organi interni alla gabbia toracica (cuore e polmoni), si effettua un intervento tradizionale di correzione della scoliosi con barre di accrescimento meccaniche che correggono la scoliosi senza bloccare la crescita della colonna vertebrale. Questa metodica però necessita di successivi interventi chirurgici ogni 6-8 mesi per allungare le barre e seguire la crescita della colonna vertebrale.
Questa piccola paziente però si presentava con una scoliosi in rapidissimo aggravamento a soli 5 anni e sottopeso (11 kg), per cui l’équipe del dottor Pasquale Cinnella, responsabile della Struttura di Scoliosi, è riuscita ad anticipare l’intervento utilizzando una tecnica innovativa che non prevede chirurgie successive. L’intervento chirurgico di correzione della scoliosi è stato realizzato con successo, presso le sale operatorie del Regina Margherita, tramite una metodica mini invasiva con due piccole incisioni alle estremità della curva e con barre di accrescimento “magnetiche”, collegate ai due estremi della scoliosi tramite degli ancoraggi su coste e vertebre. Il grande vantaggio è quello di poter effettuare gli allungamenti periodici delle barre grazie a degli appositi magneti esterni che ne attivano l’elongazione, senza necessità di effettuare successivi interventi chirurgici, con indubbio beneficio per la piccola paziente, che già una settimana dopo l’intervento ha ripreso le sue normali attività quotidiane.

Proseguono le indagini sul furto nella casa di Ansaldi

Sono affidate alla polizia di Stato le indagini sul furto da 200 mila euro a casa di Cristin Ansaldi, calciatore argentino del Torino. Nei giorni scorsi i ladri Erano entrati nella sua abitazione di strada del Nobile, sulla collina torinese e, approfittando dell’assenza del giocatore e dei suoi familiari, hanno rubato orologi e preziosi. Due mesi fa era stata svaligiata l’abitazione di un altro calciatore, l’ex juventino Claudio Marchisio.

I consigli della polizia postale per evitare le truffe informatiche

Negli ultimi mesi, stiamo assistendo ad un’ascesa preoccupante del fenomeno delle truffe legate al trading online; con la prospettiva di guadagni allettanti derivanti da investimenti “sicuri”, sono in tanti a cadere nella rete di spregiudicati truffatori, finti intermediari finanziari che adescano le vittime persuase dalla loro presunta “esperienza professionale” sul campo, investendo centinaia di migliaia di euro

Nel 2019 sono oltre 50 i truffati sul solo territorio Piemontese, per un danno patito di almeno 3 milioni di euro, che va ad incidere tanto sui risparmi delle famiglie quanto sulle attività d’impresa gestite dalle vittime: l’impatto negativo è dunque multiplo e compromette sia la dimensione individuale che, in via derivata, il tessuto produttivo.
Si è assistito, in particolare nell’ultimo anno, ad un incremento esponenziale del numero di portali che espongono programmi speculativi redditizi con costi di ingresso in apparenza irrisori e rendimenti enormi riscontrabili anche nel medio e breve termine. Molto frequenti sono le chiamate telefoniche di truffatori che, impersonando le vesti di broker d’assalto, riescono a persuadere la vittima prescelta della convenienza dell’operazione.
Altra modalità di contatto è quella sollecitata dalla vittima attraverso banner pubblicitari confezionati con grafiche ed annunci altamente suggestivi: si tratta di finte storie di successo riportate da gente comune, noti imprenditori o volti dello showbiz che, attraverso il trading sulla piattaforma sponsorizzata, avrebbero rivoluzionato il proprio business e la propria vita. La realtà si è dimostrata ben diversa, in quanto i loro profitti non erano altro che numeri fittizi riportati su contatori virtuali.
L’illusione parte da una fase di auto-apprendimento svolta attraverso tutorial facilmente reperibili su chat- forum dedicate ai neofiti della finanza; in tali contesti, sono frequenti le incursioni di presunti formatori che guidano gli ospiti verso le piattaforme più remunerative. La promessa di ricchezza accumulata con il minimo impegno e soprattutto il prestigio di essere parte integrante dei sistemi di alta finanza induce a sottostimare l’area di rischio in cui ci si introduce.
Questa forma di frode si estende in genere nel lungo periodo e trascorrono mesi se non anni prima che la vittima realizzi di aver perso tutto il proprio denaro. Alle richieste di capitalizzazione dell’investimento i finti broker rispondono in modo evasivo, richiedendo il versamento di ulteriori somme per adempiere agli oneri fiscali connessi allo sblocco: i profitti, in realtà, non esistono e la valuta versata è già transitata verso conti correnti attestati su banche estere che beneficiano di legislazioni più favorevoli rispetto agli standard europei. Per non parlare, poi, di un secondo livello di truffa, ossia quella del cosiddetto “piano di rientro delle perdite” offerto a soggetti già vittima di trading nocivo. È importante sottolineare che le perdite da trading fraud sono aggravate dalla semplicità e velocità con cui possono essere realizzate le operazioni. Piccoli device quali smartphone o tablet consentono sì il controllo costante dell’andamento delle proprie azioni ma al contempo suggeriscono un’interazione touch frenetica: grazie all’overloading cognitivo il cliente viene quindi gettato sugli acquisti sbagliati.
Si è riscontrato che le tecniche impiegate dai cyber-criminali includono l’impiego di software di controllo remoto che installati sul p.c della vittima consentono al truffatore di movimentare le somme di denaro in modo del tutto autonomo; le operazioni sono impostate in taluni casi in modalità automatica consentendo di intervenire con periodicità regolare sul conto della persona offesa associato in modo incauto alla piattaforma.
La consapevolezza del fenomeno è il primo passo che i consumatori devono compiere, eseguendo verifiche preliminari accurate sull’ente cui stanno affidando il proprio denaro.
In primis deve trattarsi di soggetti autorizzati e regolarmente iscritti presso i registri della CONSOB: tali elenchi sono consultabili online e vengono sottoposti ad una continua revisione. La Commissione ha già provveduto di iniziativa ad oscurare diversi siti irregolari mediante notifica di provvedimento amministrativo agli internet service provider operanti sul territorio Italiano.
Il controllo ulteriore viene svolto sull’accountability della società ricercando recensioni su riviste specializzate nonché verificando se la sede legale sia collocata in paradisi fiscali. Altro indice di affidabilità è la presenza di prospetti informativi dettagliati sulle perdite massime possibili.
Diffidate anche di esche accattivanti date dai cosiddetti “periodi di prova” e “bonus di ingresso” che integrano spesso una forma subdola di pubblicità in grado di oscurare i dettagli dell’offerta reale.
Metodi di pagamento rapidi e tempi di restituzione lenti sono infine gli ulteriori parametri di conferma della frode.
Dinnanzi ad una frode consumata le tutele percorribili sono, in via parallela, la denuncia alla polizia giudiziaria per i reati di truffa ed esercizio abusivo di attività finanziaria nonché l’esposto alla CONSOB. Sarà importante riportare all’autorità il maggior numero possibile di dettagli attinenti i singoli bonifici, le utenze telefoniche da cui si è stati contattati, i domini esatti dei siti web contattati.

Operazione “Fenice”, scrivono i legali di Burlò

Riceviamo e pubblichiamo

Con riferimento ai fatti che hanno comportato l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’imprenditore torinese Mario Burló relativi all’“Operazione Fenice”, i legali nominati per la sua difesa, intendono fornire alcune precisazioni sulle notizie finora diffuse, al solo scopo di contribuire alla corretta informazione sulla vicenda.

I PROVVEDIMENTI PER I QUALI IL DOTT. MARIO BURLÒ RISULTA INDAGATO SONO DUE, ENTRAMBI PENDENTI AVANTI LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TORINO MA DI FATTO, ALLO STATO, DISTINTI TRA LORO.
Il primo è relativo ad ipotizzate violazioni fiscali e ha comportato il decreto di sequestro di beni e aziende: per questi fatti si procede a piede libero.
Il secondo  di cui all’emissione del provvedimento restrittivo della libertà personale riguarda un’ipotesi di concorso esterno per episodi circostanziati, fatti questi che Mario Burlò contesta recisamente potendo già allo stato fornire una spiegazione su ciascuna delle vicende che lo vedono apparentemente coinvolto con soggetti terzi con riferimento a situazioni altre che nulla hanno a che fare con le attività del consorzio di cui è a capo. Per queste ragioni nel prosieguo delle indagini intende presentarsi spontaneamente avanti i magistrati inquirenti per chiarire la propria posizione.
I difensori nel contempo tengono a rappresentare la preoccupazione sincera espressa dall’imprenditore circa le possibili conseguenze che, a seguito di questi provvedimenti, tra loro disgiunti, potrebbero subire le maestranze – solo in minima parte impiegate nel territorio torinese – delle diverse imprese del gruppo oggi sottoposte a sequestro qualora ne dovesse venir limitatate la loro operatività.
Avvocati Maurizio Basile e Domenico Peila

San Secondo, commercio: controlli prenatalizi, sanzioni per 10 mila euro

Nell’ambito dei controlli pre natalizi disposti dal Questore di Torino De Matteis, sono stati intensificati i servizi di controllo a veicoli, persone, esercizi pubblici, anche nei pressi delle stazioni ferroviarie

Martedì pomeriggio, personale del Comm.to San Secondo, in collaborazione con personale della Polizia Municipale, ha sottoposto a controllo nei pressi della Stazione Porta Nuova un’autovettura sospetta. Il conducente, un cittadino peruviano di 28 anni, ha esibito un permesso internazionale di guida falso; inoltre, non aveva mai conseguito la patente. L’uomo è stato, dunque, denunciato per uso di atto falso e guida senza patente; il veicolo da lui condotto è stato sottoposto a sequestro amministrativo. Uno dei passeggeri, invece, anch’egli di nazionalità peruviana, classe 1991, risultava latitante a seguito della condanna alla reclusione per oltre 2 anni, da scontare in relazione a numerosi furti aggravati e reati contro la persona.
Inoltre, i poliziotti hanno controllato il bar Vip’s di via Sacchi 66, dove hanno appurato che erano presenti ed in funzione 3 apparecchi per il gioco, collocati in netto contrasto con la disciplina prevista dalla legge regionale n.9/2016 ( macchinette installate a meno di 500 metri da luoghi sensibili). Gli apparecchi sono stati sequestrati e al titolare del bar, che già recentemente era stato sanzionato per la stessa violazione, è stata elevata un’ ulteriore sanzione di 6000 €. Altri 2000 € di sanzione gli sono stati, invece, comminati per inosservanze relative a disposizioni in materia di igiene e salute.
Infine, nell’esercizio pubblico “ChickenMyChicken” di corso Vittorio Emanuele 64, il sopralluogo effettuato ha consentito di verificare alcune violazioni in materia igienica e riguardo alla mancata esposizione della licenza. Qui sono state elevate sanzioni per 2.033 €.

Valeria Tabasso, una vita per gli altri

Era sostenuta dalla fede. Un’esistenza spezzata troppo presto

 

In una società sempre più orientata all’individualismo, è stata esemplare ed unica la vita di Valeria Tabasso, scomparsa a soli 49 anni, ricoverata a Candiolo, dopo aver combattuto con fierezza per quattordici anni contro un male incurabile.

Unica perché era una persona di rara sensibilità, trasparenza, coerenza ed amore della verità; esemplare perché Valeria ha sempre mostrato una salda fede in Dio. La sua lunga malattia è stata, infatti, per Lei strumento capace di diventare palestra d’amore donato e ricevuto, di fede e speranza.

Nata a Chieri, Valeria aveva conseguito a pieni voti ( 110 lode e dignità di stampa) la laurea in Matematica, che l’aveva poi portata, dopo una breve esperienza universitaria, ad insegnare al Liceo, prima di abbracciare la scelta di lavorare nell’azienda di famiglia, fondata dal padre Nanni. Qui i suoi compiti sono stati molteplici, dall’occuparsi del “sistema di controllo di qualità” a quello della sicurezza sul lavoro. Valeria ha sempre dimostrato, soprattutto, di possedere doti di grande umanità unite a quella capacità di avere una visione globale del lavoro aziendale. Era capace di trovare, in azienda, per le persone il ruolo a loro più congeniale, era attenta alle necessità di ognuno, con un forte rispetto per la persona.  Uno dei suoi ultimi impegni è stato rivolto all’acquisto del DAE (defibrillatore), per l’azienda di famiglia Eidos spa, non obbligatorio per legge, ma da lei tanto desiderato.

Sposata con Federico, che considerava un uomo “eccezionale” e che è stato un valido supporto emotivo e spirituale nel suo percorso medico, viveva a Pino Torinese. Era molto legata ed attiva nella sua comunità parrocchiale. Lascia due figlie, Anna e Elena, 16 e 14 anni, entrambe liceali.

Insieme alla sorella Silvia era entrata a far parte del’UCID ( Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), costituì, insieme ad alcuni amici, il gruppo Giovani e conobbe nell’associazione il futuro marito. E anche stata presidente del Consiglio di istituto dell’Istituto Santa Teresa.

“Uno dei suoi desideri più sentiti – ricorda la sorella Silvia – era quellondi mantenere viva l’unità della famiglia, oltre all’impegno ad improntare la quotidianità ai veri valori umani e cristiani. Era una persona sempre incline a sottolineare gli aspetti positivi negli altri  e a non far pesare sul prossimo la sua sofferenza. Nell’ultima settimana le figlie sono state accanto a lei, conoscendo bene la gravità della sue condizioni di salute. Nonostante la malattia, Valeria si è sempre dimostrata tenace e combattiva. Negli anni delle cure a Candiolo, spesso, la sera salutava il marito e le figlie, incoraggiandoli a non arrendersi e ad andare a casa a “fare famiglia””.

Valeria ha insegnato a coloro che la conoscevano il coraggio di vivere la malattia come occasione di preghiera e come atto di generosità, perché la sua storia di referti potesse servire, un giorno, a trovare una soluzione ad un male ancora oggi incurabile; era sempre pronta a tranquillizzare genitori e familiari ed univa all’altruismo un grande coraggio, che è stata capace di trasmettere alle sue figlie.

 

Mara Martellotta

Arrestato nel ristorante mentre ruba in piena notte

Gli agenti hanno recuperato l’intera refurtiva

Gli agenti del Commissariato San Paolo hanno arrestato un cittadino italiano di 40 anni, con precedenti di polizia a carico, per furto aggravato in un’attività commerciale.

Lunedì notte, poco dopo le 4, la titolare di un ristorante di via Frejus contatta la Polizia riferendo di assistere, tramite le telecamere collegate con il suo smartphone, a un furto in atto nel suo locale. Un uomo travisato che calza un passamontagna si aggira nel locale.

Gli agenti del commissariato inviati sul posto arrivano pochi istanti prima che il ladro si allontani e lo fermano. I poliziotti trovano il quarantenne, in possesso di un sacchetto contenente alcuni oggetti asportati dal ristorante: un IPhone 4, due orecchini in argento e più di 200 euro in contanti. Tutta la refurtiva viene poi restituita alla legittima proprietaria.

Gli agenti rinvengono anche arnesi atti allo scasso, motivo per il quale denunciano in stato di libertà il reo. L’uomo cerca anche di dissimulare la sua identità fornendo false generalità, anche per questo reato verrà denunciato.  

Lavoro nero in call center e catering, operazione dei Carabinieri

Continuano i controlli dei Carabinieri a tutela dei lavoratori con azioni di prevenzione e contrasto allo sfruttamento del lavoro nero e alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

L’operazione che si è svolta nei giorni scorsi, finalizzata al contrasto dello sfruttamento della manodopera irregolare, ha visto impegnati i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Torino in servizi mirati nel settore dei “call-center” e “catering”, coadiuvati da personale ispettivo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Il controllo è scaturito dalla considerazione che i settori imprenditoriali in argomento, in ragione della loro tipicità, appaiono spesso caratterizzati dal lavoro precario.
Infatti in tali settori si riscontra sovente l’utilizzo di manodopera su base giornaliera ad utilizzo saltuario e spesso reclutata nelle c.d. “fasce deboli” ovvero tra i giovani in attesa di occupazione. Nel corso dell’attività sono state sottoposte a controllo diverse attività imprenditoriali operanti nel territorio torinese, di cui due risultate in totale violazione delle norme che regolano il lavoro e che tutelano la salute e la sicurezza negli ambienti lavorativi. In particolare, in un call-center di Orbassano è stata riscontrata la presenza 23 lavoratori in nero sui 27 presenti in azienda, privi di qualsivoglia contratto di assunzione e senza alcuna cautela previdenziale ed assistenziale. Analogamente nel corso di un evento aziendale svoltosi a Torino è emerso che la società di fornitura del catering impiegava ben 12 lavoratori in nero sui 15 presenti in sala. In entrambi i casi è stato disposto il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per il superamento della percentuale del 20% del personale non in regola.
In merito, sono state contestate sanzioni amministrative per oltre € 70mila, recuperi contributivi per circa € 116mila e si è proceduto alle diffide nei confronti delle aziende interessate finalizzate alla regolarizzazione dei lavoratori impiegati “in nero”.

Maltempo, allerta arancione in mezzo Piemonte

Il bollettino di allerta meteorologico emesso dal Centro funzionale di Arpa Piemonte segnala per venerdì un livello di allerta arancione nel Piemonte sud orientale

Riguarda  il Belbo, il Bormida e lo Scrivia, per il peggioramento del maltempo atteso dalla mattinata, che potrebbe provocare limitate esondazioni dei corsi d’acqua e fenomeni di versante. Allerta arancione anche nel Piemonte settentrionale, per i rischi legati a possibili valanghe. Allerta gialla in gran parte del resto del territorio regionale.

Per seguire l’evolversi dei fenomeni e coordinare gli eventuali necessari interventi, la Protezione civile della Regione Piemonte ha previsto l’apertura della propria sala operativa di corso Marche 79 a Torino venerdì 20 e sabato 21, con orario 8-24.

MALTEMPO

ore 10 di venerdì 20 dicembre

 LA PROTEZIONE CIVILE DICHIARA LO STATO DI PREALLARME

La Protezione civile della Regione Piemonte ha dichiarato la fase di preallarme per il maltempo. Alle 8.00 di questa mattina è stata aperta Sala operativa di corso Marche 79 a Torino, in modalità h24. Attivati i presidi logistici sul territorio e il volontariato regionale per il monitoraggio dei punti critici a sostegno degli enti locali. In allerta anche le Prefetture. Al momento sono stati aperti i Centri operativi comunali di Borgomale (Cn), Isola d’Asti e Basaluzzo (At).

L’aggiornamento del Centro funzionale di Arpa Piemonte segnala nelle prossime ore la crescita dei livelli idrometrici del Tanaro e dei suoi principali affluenti (Orba, Bormida e Belbo) e dello Scrivia, con valori al di sotto delle soglie di attenzione. Nel nord Piemonte, in aumento il Sesia e il Toce.