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La tragedia delle foibe: commemorazione al Monumentale

“Oggi la tragedia delle foibe e dell’esodo fanno parte della memoria di tutti gli italiani e della storia del Paese: ricordarla deve rappresentare l’occasione per rafforzare una storia condivisa nella coscienza degli italiani, contribuire alla costruzione di un’identità consapevole delle tragedie del passato, contro ogni pulizia etnica e ogni odio razziale”

Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia in occasione della commemorazione per la Giornata del Ricordo, tenutasi questa mattina al Cimitero Monumentale di Torino, presso il Monumento dedicato.

“Le ideologie fondate sulla discriminazione e sulla negazione dell’altro, di qualunque colore politico o religioso esse siano, inevitabilmente conducono alla negazione dei valori dell’uomo” ha aggiunto il presidente dell’Assemblea regionale.

Insieme alle autorità politiche e religiose è intervenuto anche Antonio Vatta, presidente regionale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Questa giornata di grande valore civile, destinata soprattutto ai giovani, è stata istituita da una legge votata dopo un lungo iter da quasi tutti i partiti nel 2004, in coincidenza con il Trattato di pace del 10 febbraio 1947 tra Italia e Jugoslavia che ridisegnava i confini dei due Paesi. Tra le vittime delle foibe ci furono anche numerosi semplici cittadini, colpevoli solamente di essere italiani.

L’altro dramma fu il grande esodo che costrinse centinaia di migliaia di italiani a lasciare la casa e gli affetti per finire profughi in Italia. Celeberrimo il “treno della vergogna”, il convoglio ferroviario che nel 1947 trasportò da Ancona gli esuli di Pola, su cui si scateneranno le invettive e le infamie più brutali

Dipendente del supermercato ruba dalla cassaforte

Arrestato. Si era impossessato di una somma di denaro 

Da tempo che i responsabili del supermercato di via Gaidano si erano resi conto che dal fondo cassa dell’esercizio mancava denaro contante, ammanchi sempre più alti fino a raggiungere la somma di 5800 euro. Tutto ciò fino a giovedì, quando un dipendente del supermercato viene visto entrare in Direzione, stanza dalla quale si accede al locale cassaforte. L’uomo viene colto dal direttore proprio mentre richiude la porta di quest’ultima stanza, fornendo una scusa sulla sua presenza lì. Del fatto viene avvertita la Polizia, nel frattempo, però, il reo un cittadino italiano di 45 anni cerca di disfarsi delle chiavi della stanza cassaforte.

Al loro arrivo gli agenti, fermano l’uomo ed effettuano una perquisizione dei locali Direzione e cassaforte al fine di ricercare eventuale denaro mancante. Le ricerche hanno esito positivo poiché, nella stanza della Direzione trovano, occultata dietro un apparecchio elettronico, una mazzetta fascettata con 100 banconote da 5 euro della quale il reo si era disfatto nel momento in cui il direttore lo aveva sorpreso entrando nella stanza.

A casa del quarantacinquenne, gli agenti della Squadra Volante rinvengono poi altre 5 banconote da 5 euro, di nuova emissione e non usurate, riconducibili a quelle consegnate giornalmente dall’istituto di vigilanza. Per questi fatti, il dipendente del supermercato viene arrestato per furto aggravato e posto ai domiciliari. Tutto il denaro rinvenuto è stato poi riconsegnato all’avente diritto.

Ricercato prenota visita medica ma in ambulatorio trova la polizia

Individuato grazie ad una intuizione. Fermato dagli agenti del commissariato Barriera Nizza

Il provvedimento che ne disponeva la carcerazione era arrivato agli inizi del mese di gennaio agli uffici del
Commissariato Barriera Nizza (nella foto).
L’uomo però, un trentenne italiano, era risultato irreperibile. A nulla erano valsi i
controlli nelle sue precedenti residenze, compresa quella dei genitori, che peraltro non lo incontravano da
mesi. Ma gli inquirenti del Commissariato non si sono arresi. Utilizzando la conoscenza di un dettaglio relativo alle
condizioni di salute del condannato, hanno verificato se lo stesso avesse prenotato da lì a breve qualche
vista specialistica presso alcune strutture mediche. La ricerca dati ha fornito esito positivo. Infatti, veniva
appurato che lo stesso si sarebbe recato a sostenere un esame diagnostico il 3 Febbraio presso un ospedale
cittadino. Gli agenti hanno pertanto predisposto tutte le misure necessarie per dare seguito all’ordine di
carcerazione. Infatti, una volta terminata la visita, l’uomo è stato fermato e portato in commissariato per la
notifica del provvedimento di carcerazione per un periodo di 3 anni e 6 mesi per rapina.

Tipi poco raccomandabili al bar: licenza sospesa

Personale del Commissariato Barriera Milano ha notificato al titolare di un bar  in corso Giulio Cesare 180, il provvedimento di sospensione della licenza per giorni 20 emesso dal signor Questore di Torino, con contestuale chiusura dell’esercizio

Nel corso di un controllo dell’esercizio avvenuto a metà gennaio, i poliziotti avevano riscontrato la presenza di persone con diversi procedenti di polizia.

Nella stessa occasione, un soggetto di nazionalità gabonese tentava di eludere il controllo degli agenti, prima dirigendosi verso il bagno, poi verso il bancone del bar dove, con mossa fulminea, ingeriva numerosi ovuli di sostanza stupefacente. L’uomo, già con precedenti specifici, veniva arrestato.

Analogo episodio avveniva a giugno dello scorso anno, quando un avventore dell’esercizio, perquisito personalmente, veniva trovato in possesso di sostanza tipo hashish, occultata nel proprio zaino.

Il bar era già stato oggetto di sospensione della licenza nel marzo dello scorso anno.

Considerato che il locale risulta essere “luogo di ritrovo” di soggetti pregiudicati e pericolosi per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore ha emesso un provvedimento di chiusura per l’esercizio.

Scritta antisemita sulla porta di casa di Segre

Marcello Segre, sulla cui porta di casa è stata apposta una scritta antisemita, è l'”uomo dei defibrillatori”

Il 30 gennaio scorso uno dei suoi defibrillatori permise di salvare la vita a uno studente di 21 anni. 

Segre, il torinese che ha trovato la sua porta di casa imbrattata con la Stella di David e la scritta ”Jude”, è presidente dell’associazione Piemonte Cuore che si batte da anni per diffondere l’uso di questi dispositivi medici fondamentali per salvare le persone nei luoghi pubblici.

Scorribanda di due minori in un minimarket. Arrestati

Martedì sera, due giovani, risultati poi minorenni, entrano in un minimarket di corso Francia. Mentre uno dei due si reca verso lo scaffale refrigerato e preleva due bevande, il suo amico, con una mossa fulminea cerca di impossessarsi di un cellulare posizionato nei pressi del registratore di cassa

 

Il proprietario del telefono, un dipendente del minimarket, reagisce e riesce a toglierglielo di mano.

Mentre la vittima cerca di nascondere il cellulare sotto il bancone, il ragazzo che aveva preso le bevande lo colpisce con un pugno alla tempia. Il giovane, mostrandogli il pugno, gli intima anche di dargli l’incasso. Al rifiuto del dipendente, i ragazzi tentano invano di sradicare il registratore di cassa, danneggiandolo. Non riuscendo nel loro intento, i due gettano a terra i contenitori contenenti le caramelle ed escono dall’esercizio portando con loro, senza pagare, le bevande prima prelevale e alcune caramelle sfuse cadute per terra. Non paghi, una volta all’esterno del minimarket, lanciano delle pietre in direzione delle vetrate senza però danneggiarle. Dopo questo gesto, si danno alla fuga e dopo aver raggiunto la fermata GTT di piazza Massaua salgono su una vettura della linea 36 diretta all’esterno della città.

La vittima dà subito l’allarme. Mentre gli agenti di una volante raccolgono il racconto della vittima, gli altri equipaggi, seguono la direzione d fuga dei due e grazie alla collaborazione tra la centrale operativa della Questura e la centrale GTT viene individuata la vettura con i due ragazzi a bordo e ne viene monitorata la sua posizione. Di lì a poco, le volanti intercettano e fermano a Collegno il mezzo pubblico con i due giovani ancora a bordo, entrambi poi tratti in arresto per rapina in concorso.

Auto travolge due donne sulle strisce pedonali, una è morta

Drammatico incidente ieri sera a Ivrea, dove una donna di 70 anni è morta investita da un’auto

C’è anche una seconda persona investita, trasportata in codice rosso all’ospedale.

Anche la donna alla guida  dell’auto, una Fiat, è in ospedale in condizioni non gravi. Un’altra donna, fermatasi a prestare soccorso, ha invece accusato un malore.

E ‘da ricostruire la dinamica dell’incidente. Probabilmente la vettura è sbandata investendo le due donne, tra loro parenti, che stavano attraversando sulle strisce pedonali.

La polizia cattura ladro “rassicurante”

Urlando frasi sconnesse, un uomo si dimena in terra con la presa ben salda al suo trolley

Questa la scena che si presenta agli occhi degli agenti della Polizia di Stato chiamati ad intervenire nei giorni scorsi  presso un ufficio in via Montefeltro.
Ad attendere l’arrivo degli operatori un dipendente della struttura, che lamenta di essere stato derubato di alcuni effetti personali all’interno del proprio zaino. Qualche ora prima accade che lo stesso dipendente, in un momento di pausa, si allontana dalla propria postazione di lavoro. Al rientro, si accorge non esserci più lo zaino contenente computer, console portatile ed un caricabatteria. Provando a chiedere nell’ufficio se qualcuno avesse visto le proprie cose, un addetto alle pulizie risponde di aver notato un uomo, cittadino italiano di 40 anni, portare via uno zaino e dirigersi verso i locali del bagno.
Una volta entrato, il dipendente incontra il quarantenne, con un trolley al seguito, che, nel dirigersi frettolosamente verso l’uscita, lo tranquillizza ribadendo che il suo zaino “era al sicuro”. Recuperato lo zaino e preso atto della mancanza dei propri effetti all’interno, l’uomo raggiunge il reo, che nel tentativo di guadagnare la fuga, si scontra con il dipendente. L’arrivo degli agenti permetterà la restituzione degli effetti personali contenuti nel trolley e l’arresto del cittadino italiano per rapina.

Attiviste No Tav “occupano” La Stampa

Alcune donne  attiviste No Tav hanno occupato l’atrio dell’edificio di via Lugaro (nella foto)  che a Torino ospita il quotidiano ‘La Stampa’ e la redazione di Repubblica

Il “flash mob” è stato organizzato in segno di solidarietà a Nicoletta Dosio, la storica attivista di 73 anni in carcere dal 30 dicembre in esecuzione di una pena detentiva.

Sullo striscione esposto, la scritta: “Lo Stato ci arresta – la ‘ndrangheta fa festa”.

I pendolari dell’alta velocità: “Dolore e richiesta di più sicurezza”

Riceviamo dal Cnav e pubblichiamo

 

Il Comitato Nazionale Pendolari Alta Velocità (CNPAV) esprime le più sentite condoglianze e la sua vicinanza alle famiglie dei lavoratori ed ai passeggeri vittime dell’incidente del 6 Febbraio 2020 sulla linea Alta Velocità Milano / Salerno.
Nella moderna Italia solo negli ultimi tre anni si sono verificati almeno tre incidenti

ferroviari (Corato, Pioltello e Lodi), oltre ad altri casi di deragliamento di treni. I pendolari dell’Alta Velocità, che ogni giorno devono prendere il treno per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, esprimono la loro forte preoccupazione per lo stato di sicurezza delle infrastrutture.

È necessario che anche questa tragedia non cada nel dimenticatoio e non si perda, passata l’indignazione iniziale, nei tempi lunghi della giustizia e della burocrazia italiane.
È doveroso che la sciagura di Lodi serva almeno da monito per scongiurare incidenti analoghi, su tutte le tratte che possano essere interessate da medesimi rischi.

Fermi i tempi di accertamento delle responsabilità penali da parte delle Autorità competenti, il CNPAV chiede al Ministero dei Trasporti, quale Ente titolare della Vigilanza sull’Autorizzazione all’esercizio ferroviario, di avviare immediatamente una indagine sulle cause dell’incidente e di renderne pubblici a tutti i cittadini -pendolari e non- i risultati, nonchè di consentire una pubblica verifica del piano completo di messa in sicurezza e garanzia di conoscenza dei fattori di rischio su tutte le tratte di AV e AC .

Il CNPAV seguirà la vicenda in esame, se necessario azionando nelle sedi competenti tutti i rimedi consentiti dall’Ordinamento giuridico a tutela dei diritti ed interessi dei propri iscritti.