CRONACA- Pagina 1063

Ai domiciliari non apre alla polizia: “pensavo fosse mia madre”

Trentaseienne denunciato

Sono da poco passate le 20 in un appartamento in zona Mirafiori, dove un cittadino italiano di 36 anni sta trascorrendo del tempo in compagnia di una donna. Improvvisamente suona il campanello. Il trentaseienne, preoccupato potesse trattarsi di una visita della madre, chiede alla compagna di raggiungere il balcone e nascondersi. Grande la sorpresa dell’uomo nell’aprire la porta, non trovandosi davanti il genitore, bensì la pattuglia del commissariato Mirafiori recatasi presso la sua abitazione per verificarne la presenza. L’uomo è infatti sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Una volta dentro, gli operatori sentono dei rumori provenire dall’esterno. L’uomo spiega loro la presenza della donna e la necessità di “nasconderla” per timore che potesse incontrare la madre.

Controllando l’abitazione, i poliziotti notano due cavi, tagliati all’estremità, fuoriuscire dal contatore dell’energia elettrica. Insospettiti, interrompono l’alimentazione dell’elettricità in casa, appurando che le luci rimanevano comunque accese. Considerata l’anomalia, viene fatta intervenire una squadra di tecnici per il ripristino dell’impianto.

Il trentaseienne è stato denunciato per furto di energia elettrica.

Al primo arresto per spaccio ne seguono altri tre

Una quarta persona è stata denunciata in stato di libertà

Quattro persone arrestate e una denunciata, questo è il risultato di un controllo di polizia effettuato per strada mercoledì sera dagli agenti del Commissariato Barriera Milano nelle strade del quartiere.

Tutto ha avuto inizio quando, poco prima delle 21, percorrendo corso Vercelli, i poliziotti notano un cittadino straniero a bordo di una bicicletta che alla vista degli agenti accelera l’andatura. Una volta raggiunto, all’incrocio con corso Emilia, l’uomo, un ventitreenne senegalese, deglutisce ciò che ha in bocca. Nella sua disponibilità, i poliziotti trovano 420 euro. Con sé, inoltre, il giovane ha un telefono cellulare dal quale emerge una richiesta di acquisto di stupefacente.

Quando gli agenti vanno a casa dell’uomo per la perquisizione, nell’alloggio trovano 4 persone, due di queste vengono trovate in possesso di numerose dosi di cocaina. Altre dosi dello stesso stupefacente vengono recuperate sotto un materasso e sul mobile della tv. Complessivamente vengono recuperate una cinquantina di involucri contenenti stupefacente. Nell’alloggio, i poliziotti rinvengono e sequestrano 1400 euro e il materiale per il confezionamento delle dosi.

Alla luce dei fatti, oltre al ventitreenne, sono stati arrestati, per la detenzione dello stupefacente, altri tre suoi connazionali, tutti sotto i 30 anni. La quarta persona presente in casa, per lo stesso reato, è stata denunciata in stato di libertà.

Scoperto con attrezzi per lo scasso

Stava percorrendo via Carlo Ignazio Giulio all’una e mezza di notte di mercoledì scorso, quando una pattuglia del personale del Commissariato Centro in servizio di Volante lo ha notato.

Gli agenti hanno fermato l’uomo per un controllo; questi si è dimostrato particolarmente insofferente ed agitato. E’ così scattata la perquisizione alla ricerca di armi, che ha avuto un esito positivo: l’uomo aveva infatti con sé una lama in metallo della lunghezza di circa 10 cm ed una tenaglia, sempre in metallo. Pertanto, per il cinquantatreenne, che ha precedenti specifici per porto abusivo di oggetti atti ad offendere e  possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, nonché condanne per reati contro il patrimonio, è scattata sia la denuncia penale in merito al possesso dei due oggetti sequestrati, nonché la sanzione in quanto sorpreso sulla pubblica via, tra l’altro al di fuori del proprio comune di residenza, nella fascia oraria del coprifuoco.

I carabinieri sventano la truffa dei contratti telefonici e dei cellulari a nome di altri

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Torino, 4 maggio Alle prime ore dell’alba, nella provincia di Torino, oltre 40  carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del capoluogo piemontese su richiesta del Gruppo criminalità organizzata comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 italianiritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito

Altre 9 persone, tutte di nazionalità italiana, sono indagate a piede libero a vario titolo per aver fatto parte del sodalizio o per aver concorso nella commissione di singoli reati.

L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Grugliasco (TO) tra settembre 2018 e novembre 2019, ha consentito di documentare l’esistenza di un gruppo criminale al quale appartenevano, tra gli altri, due impiegati di un centro di telefonia di Torino i quali, utilizzando i documenti di identità e gli estremi delle carte di credito di ignare persone, acquistavano a nome delle suddette vittime sim card e telefoni cellulari di ingente valore. Lo schema della truffa era quello di attivare contratti di telefonia conpiani rateali che prevedono la consegna dei beni senza l’esborso immediato di denaro. Questo consentiva di rivendere i prodotti a terze persone, prevalentemente all’estero, prima che il reale intestatario della carta di credito usata potesse accorgersi dell’addebito.

Complessivamente sono stati documentati acquistati di 63 smartphone e 67 schede telefoniche con un danno patrimoniale di 55.000 euro per 5 titolari di negozi di telefonia nonché per gli inconsapevoli intestatari dei contratti telefonici.

Poliziotta presa a calci in faccia da una donna

DAL PIEMONTE Vercelli, agente presa a calci in faccia da una donna durante controlli anticovid, Fsp Polizia: “Violenza sempre più arrogante, servono condanne severe”

 

“Una collega in servizio di Volante a Vercelli è stata presa a calci e pugni da una donna durante un servizio per il contenimento dell’emergenza covid. Un colpo l’ha raggiunta vicinissimo a un occhio e lei se l’è vista molto brutta. L’esagitata che l’ha aggredita è stata arrestata, ma quale concreta punizione possiamo aspettarci per lei?”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, commentando quanto avvenuto a Vercelli, l’altra sera, quando una volante è intervenuta a piazza Cavour, davanti a un bar, dove diverse persone, assembrate, stavano protestando con forza per i controlli effettuati dalla polizia locale e da altri colleghi. Nel gruppo anche una donna particolarmente esagitata che incitava tutti a ribellarsi ai controlli, e che ha reagito al tentativo di identificarla inveendo, scagliandosi contro i poliziotti, e in particolare colpendo con pugni e calci un agente donna. Quando quest’ultima è stata raggiunta all’altezza del cinturone da un calcio che le ha fatto cadere la radio di servizio, si è chinata per raccoglierla e, a quel punto, ha ricevuto un altro calcio, stavolta in faccia all’altezza dello zigomo. La poliziotta è stata affidata alle cure del caso, un minimo di una settimana la prognosi per lei.

“Il lavoro del poliziotto – incalza Mazzetti – è sempre stato complicato e difficile, ma gli atteggiamenti di violenza diffusa, certamente resi ancor più arroganti da un vergognoso senso di impunità, sono ormai tanti e tali da rendere veramente un’impresa ardua finire la giornata senza grane, senza danni, senza incidenti di ogni genere. Quello della collega presa a pugni e calci a Vercelli, cui manifestiamo la più totale solidarietà e auguriamo una prontissima guarigione, è solo l’ultimo episodio che conferma questo triste assunto: nel nostro paese aggredire gli appartenenti alle forze dell’ordine è praticamente ormai uno sport. In pratica non esiste una risposta del sistema adeguata a certi atteggiamenti che, oltre a mettere a rischio l’incolumità degli operatori, calpestano la dignità loro e delle istituzioni che rappresentano. E’ scandaloso che nessuno metta mano a questo stato di cose assurdo, e che mentre ancora noi scriviamo verbali di arresto di certi soggetti, loro normalmente siano già a spasso, magari a insultare o prendere a calci il prossimo poliziotto”.

Spacciava nei pressi di una scuola materna: arrestato

Avvicinava i suoi clienti che si trovavano all’interno di auto parcheggiate sulla via Mercadante, nei pressi di una scuola materna, in quel momento chiusa

Gli acquirenti, preso quanto dovevano, si allontanavano celermente. Il giovanissimo ragazzo, 19 anni appena, di nazionalità gabonese, vedendo però arrivare verso di lui la pattuglia di polizia della Squadra Volante, ha tentato di disfarsi del sacchetto ove custodiva lo stupefacente, gettandolo per terra. Gli operatori hanno recuperato  tutto, rinvenendo all’interno del sacchetto 7 involucri termosaldati che verifiche successive accerteranno contenere 6 grammi di cocaina. Per il ragazzo, irregolare sul t.n. e con a carico diversi alias e precedenti specifici per reati in materia di stupefacenti, sono scattate le manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’aver commesso il fatto in prossimità di una scuola materna.

Stazioni sicure, i controlli della Polfer

Una persona arrestata, 2 indagate e 853 persone controllate; 145 bagagli ispezionati e 25  stazioni presenziate: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure”, promossa dal Servizio di Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che giovedì 28 aprile ha visto impegnati 103 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e Valle d’Aosta.

Gli operatori della Polizia Ferroviaria del Compartimento hanno effettuato controlli mirati atti a contrastare attività illecite e possibili azioni improntate all’illegalità, con verifiche a viaggiatori e bagagli, sia in stazione che a bordo treno, con l’uso di metal detector e di apparati “Spaid”, per la verifica immediata delle impronte digitali. I servizi sono stati effettuati congiuntamente con personale del Reparto Prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile di Torino.

 

In particolare, nella stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova è stato arrestato un trentenne marocchino per estorsione e rapina ai danni di un giovane automobilista. L’uomo, proponendosi come parcheggiatore abusivo nel piazzale adiacente la stazione ferroviaria, si è avvicinato al ragazzo, che stava posteggiando, chiedendogli del denaro in cambio della custodia della propria auto. Al rifiuto da parte della vittima, lo straniero ha continuato ad insistere sferrando violenti pugni sulla fiancata dell’autovettura e minacciando di distruggerla. L’automobilista, impaurito, ha consegnato al 30enne il denaro richiesto che glielo ha strappato violentemente di mano. La scena, però, non è passata inosservata ai poliziotti che, dopo una breve fuga, lo hanno bloccato e tratto in arresto.

 

Sempre a Torino, un 39enne italiano è stato rintracciato e denunciato dagli agenti della Polfer  per estorsione. L’uomo, nei giorni scorsi, dopo essersi appropriato del telefono cellulare di un suo conoscente, lo aveva minacciato di non denunciare l’accaduto. La vittima, dopo essersi recata presso gli uffici di Polizia, ha effettuato il riconoscimento fotografico indicando l’autore dell’estorsione, già noto alle forze dell’ordine. Individuato e rintracciato dai poliziotti, all’ingresso dello scalo ferroviario, è stato bloccato e denunciato in stato di libertà.

 

A Vercelli, la Polfer ha denunciato un 27enne nigeriano per inosservanza delle norme che regolano il soggiorno sul territorio nazionale. L’uomo, che alla vista degli agenti ha cercato di eludere il controllo, è stato fermato. Da accertamenti effettuati in Banca Dati sono emersi due rintracci per notifica. Allo straniero, in possesso di un permesso di soggiorno scaduto, è stata notificata l’espulsione dal territorio nazionale emessa dal Prefetto di Vercelli.

 

 Si calano in un supermercato passando dal tetto

Arrestati  in tre per furto aggravato in concorso

 

Sono stati sorpresi lo scorso martedì, nel cuore della notte, da personale della Squadra Volante proprio mentre stavano per allontanarsi dal luogo del delitto, con al seguito un capiente borsone pieno di monetine e banconote. Tre cittadini rumeni di 19, 27 e 28 anni, passando dai tetti di uno stabile nel quartiere Campidoglio, erano riusciti ad introdursi all’interno di un supermercato di corso Svizzera, dopo aver divelto con un crick alcuni pannelli di legno e plexiglass. Una volta all’interno avevano messo a soqquadro gli uffici dell’esercizio commerciale, individuando la chiave di una cassaforte e perpetrando un furto di oltre 3500 €. Un residente in zona aveva, però, notato le tre sagome vestite di scuro camminare sul tetto del basso fabbricato di fronte casa e aveva chiamato il 112 NUE. Dei tre soggetti, tutti di nazionalità rumena, uno, classe ‘93, ha precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, gli altri due, classe 1994 e 2001, sono incensurati e risultano essere arrivati in Italia solo venerdì 23 Aprile. Dunque, in appena 4 giorni, avevano già organizzato il colpo insieme al complice che invece vive in Italia da anni. Sono stati arrestati per furto aggravati in concorso.

Chiama la Polizia perché il figliastro non lo ascolta, ma lo minaccia di morte 

Immediatamente allontanato dalla casa familiare

 

Si è rivolto al 112 NUE asserendo che il figlio della compagna lo avesse aggredito ed ha addirittura atteso gli agenti del Comm.to Dora Vanchiglia all’ingresso dello stabile, raccontando con trasporto come il ragazzo lo facesse esasperare per via dell’importo eccessivo delle bollette luce/gas che arrivavano a casa, motivo dell’ultimo litigio.

Nell’alloggio, la realtà che emergeva era ben diversa: l’uomo, infatti, era andato in escandescenze quella mattina dopo aver visto il giovane mettere a bollire un pentolino con dell’acqua calda per lavarsi, in quanto lo scaldabagno di casa era rotto. Il sessantunenne, di origini africane, lo aveva redarguito, in quanto in tal modo avrebbe consumato del gas. Al ragazzo, infatti, non era permesso di lavarsi con acqua calda tutti i giorni, ma appena 3/4 volte a settimana. L’uomo continuava a proferire minacce anche alla presenza degli operatori di polizia, con l’intento di trovare nella loro figura una sorta di “appoggio” per far capire meglio il concetto all’indisciplinato ragazzo. Tale stato di vere e proprie violenze psicologiche nei confronti dei conviventi, in base agli accertamenti svolti dagli agenti del Comm.t Dora Vanchiglia, perdurava da mesi, tanto che nei confronti dell’uomo pendeva ufficialmente una denuncia per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato allontanato d’urgenza dalla casa familiare e denunciato per le gravi minacce di morte proferite alla presenza dei poliziotti.

Più stalli per le bici, la proposta in Comune

Il Consiglio comunale ha approvato due diverse mozioni riguardanti la realizzazione di nuovi stalli per il parcheggio delle biciclette e di stazioni per la loro manutenzione.

Il primo documentofirmato dal capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo e approvato con 25 voti favorevoli, 4 contrari e 7 astenuti, impegna Sindaca e Giunta comunale a prevedere l’installazione di stazioni pubbliche per la piccola manutenzione delle biciclette, in punti strategici, lungo le piste ciclabili maggiormente frequentate.

Obiettivo simile per la mozione presentata dalla consigliera Chiara Foglietta (PD), approvata con 19 voti favorevoli, 6 contrari e 10 astenuti, che sollecita l’Amministrazione a predisporre 1.300 nuovi stalli per il parcheggio delle biciclette, dando corso a quanto già annunciato nel giugno del 2018.

L’obiettivo è quello di incentivare l’utilizzo di questo mezzo ecologico ed economico e migliorare la mobilità sostenibile attraverso la realizzazione di spazi idonei per la sosta sicura delle biciclette.

Il documento chiede inoltre che vengano individuati all’interno di ogni circoscrizione luoghi idonei e particolarmente frequentati dove realizzare questi nuovi stallilungo le piste ciclabili, all’interno dei centri commerciali naturali e nelle vie commerciali, davanti a luoghi di aggregazione come piazze, case di quartiere, scuole, uffici pubblici, istituzioni culturali e in prossimità delle stazioni della metropolitana e delle linee Gtt.