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Bonus mutuo 2024, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Nel 2024, il governo ha predisposto un incentivo fino a 760 euro per i titolari di mutui. Questo importo può essere ottenuto come rimborso per coloro che sostengono l’onere di un mutuo per l’acquisto della propria residenza.

L’incentivo legato al pagamento del mutuo è correlato alle agevolazioni fiscali. Infatti, la normativa prevede detrazioni sugli interessi del mutuo ipotecario stipulato per l’acquisto della casa adibita a residenza.

Per ricevere un rimborso Irpef fino a 760 euro, è necessario che il mutuo ipotecario sia stato sottoscritto non più di 12 mesi prima dell’acquisto dell’immobile posto a garanzia. È quindi possibile acquistare prima l’immobile e stipulare il relativo contratto di mutuo entro 12 mesi, oppure stipulare il contratto di mutuo acquistando l’immobile nei 12 mesi successivi.

Più che un bonus vero e proprio, si tratta di un’agevolazione fiscale che consente di detrarre, nella dichiarazione dei redditi, gli interessi passivi versati alla banca, nonché le relative spese e oneri accessori. In pratica, lo Stato ti restituisce una parte di tali interessi, fino a un massimo di 4.000 euro all’anno. Per essere più precisi, la detrazione fiscale viene calcolata al 19% su un importo massimo di 4.000 euro, che equivale a un rimborso potenziale di 760 euro.

Questa detrazione si applica nell’anno in cui le spese sono state effettivamente sostenute, indipendentemente dalla data di scadenza.

Inoltre, un’altra condizione fondamentale per ottenere il bonus è che entro 12 mesi dall’acquisto, l’acquirente destini l’immobile ad abitazione principale per sé stesso o per i suoi familiari. Senza questa destinazione, il beneficio non è concesso. È possibile portare in detrazione anche gli interessi passivi del mutuo se qualche familiare ha mantenuto la residenza nell’abitazione.

Gli “interessi passivi del mutuo” si riferiscono agli interessi che il mutuatario deve pagare alla banca come compenso per aver ricevuto il denaro necessario per l’acquisto dell’immobile. Questi interessi costituiscono il costo associato all’utilizzo dei fondi ricevuti. La porzione degli interessi che può essere detratta rappresenta l’ammontare pagato annualmente alla banca attraverso le rate del mutuo. Tale quota di interessi è detraibile fino a un massimo di 4.000 euro, che corrisponde al valore massimo di 760 euro per il rimborso Irpef.

Conformemente alla normativa vigente, il diritto alla detrazione degli interessi passivi dei mutui spetta al proprietario dell’immobile, al titolare del contratto di mutuo e a coloro che risiedono effettivamente nell’abitazione. È da sottolineare che se si cambia la propria residenza dopo aver iniziato a beneficiare della detrazione, quest’ultima viene automaticamente revocata.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

La Regione: “Grazie ai donatori il Piemonte eccellenza nella raccolta di sangue”

«Nel programma nazionale di autosufficienza di sangue ed emoderivati 2023, la Regione Piemonte è entrata a far parte del gruppo delle Regioni più virtuose, assicurando indici superiori ai target nazionali di 40 unità di GR per 1000 abitanti e 17 Kg di plasma conferito, sempre per 1000 abitanti».

Lo ha comunicato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, intervenendo a Saluzzo all’assemblea provinciale dei donatori di sangue Avis, insieme al presidente della Regione Alberto Cirio.

Complessivamente, nel 2023 i donatori di sangue in Piemonte sono stati 117.335 (114.269 nel 2022) andando a recuperare la situazione pre-Covid.

E’ inoltre cresciuto il contributo all’autosufficienza della Regione Sardegna (12.324 unità cedute nel 2023 contro le 11.440 del 2022), con previsione di aumento ulteriore nel 2024.

«Nel 2023 – ha osservato l’assessore Icardi – è continuata la collaborazione tra Rete trasfusionale pubblica e Associazioni dei donatori nell’attuazione del Progetto Pilota varato nel 2021, tramite le Cabine di Regia trasfusionali di Area, per contrastare le criticità registrate in Piemonte sulla raccolta di sangue e plasma a causa soprattutto della carenza di personale sanitario dedicato. Per quanto riguarda il conferimento di plasma per la produzione di farmaci emoderivati, l’incremento è stato del 5,8%, con un apporto di 75.549 kg rispetto ai 71.381 dell’anno precedente. E nei primi mesi del 2024 la tendenza al miglioramento risulta confermata».

L’assessore Icardi ha inoltre ricordato che è stata avviata la seconda edizione del Master in Medicina Trasfusionale per infermieri, sempre in collaborazione con l’Università di Torino, integrata da un Master dedicato ai tecnici di laboratorio sulla produzione degli emocomponenti.

«Tutto quanto realizzato – ha detto l’assessore Icardi – è stato possibile soprattutto grazie alla generosità e sensibilità dei tanti donatori piemontesi, che permettono al sistema Piemonte di essere annoverato tra i migliori in Italia».

 

Ma ve la immaginate la Juventus a Milano?

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Le dichiarazioni di Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Football Development della Juventus, in esclusiva a Calcio e Finanza: “A livello prettamente commerciale Milano offre opportunità superiori rispetto a Torino. Ogni tanto sogno di essere a Milano come società, ma ci sono già due squadre e non ci sarebbe spazio. Detto questo, siamo orgogliosi di poter rappresentare Torino nel mondo, una città a cui siamo storicamente molto legati e che anche i nostri tifosi, italiani e internazionali, considerano casa”. Le parole dell’alto dirigente bianconero hanno già fatto infuriare i tifosi juventini. E già si scatena il dibattito sotto la Mole: “dopo la moda, il cinema, la televisione, ci manca che anche la Juve emigri a Milano”.  È vero che Calvo ha parlato di un sogno. Ma, si sa, i sogni sono desideri. E non c’è dubbio che, rispetto a Torino, Milano offra ben altre opportunità un po’ in tutti i campi. Chissà…

“Cucciole” di Cheerleader alla conquista di Praga

 

Le allieve di Federica Rossi del Dynamite Club di via Sant’Anselmo 25 a Torino hanno conquistato la medaglia di bronzo al Praga Cheer Open.

Federica Rossi, vulcanica ballerina, allenatrice e anche foodblogger (la trovate su Instagram come @foodfede), ha portato a Praga le sue allieve che hanno conquistato il terzo posto nella categoria double freestyle.

Le giovani allieve hanno lavorato duramente e il successo cecoslovacco le ha ripagate di tanta fatica. Non lasciatevi ingannare dall’età (la più piccola ha 9 anni e la più grande 20 anni). Queste giovani atlete hanno grinta da vendere e sono già proiettate verso il prossimo traguardo.

“Ogni anno le ragazze migliorano sempre di più, sia a livello mentale che a livello tecnico. Si allenano tre volte alla settimana per un totale di 7 ore, un grande impegno considerando anche gli studi in cui tutte quante ottengono ottimi risultati. Campionesse nello sport e nella vita” ha dichiarato orgogliosa Federica Rossi.

Adesso si torna in palestra per altri mesi di duro allenamento sognando di gareggiare ad Atene. Congratulazioni e in bocca al lupo per la prossima sfida.

LORI BAROZZINO

Asportato rene al bimbo di due anni caduto dal balcone

Il bimbo di due anni caduto dal balcone a Gassino Torinese, a seguito dell’aggravarsi delle condizioni, al Regina Margherita di Torino ha subito l’asportazione del rene sinistro.  Le sue condizioni ora sono critiche ma stabili.

Donna precipita da un balcone e muore

Una donna è morta sul colpo cadendo da un balcone della propria abitazione a Banchette, nel Torinese.

I soccorsi giunti sul posto hanno potuto solo constatare la morte. Potrebbe essersi trattato di un gesto volontario.

Il panificio Boccardo istituzione torinese

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Scopri – To    Alla scoperta di Torino

Nel 1927 a Torino nasceva Giuseppe Boccardo e a soli 10 anni iniziò a lavorare in un panificio a Tetti Piatti, frazione di Moncalieri; proprio durante la seconda guerra mondiale, lavorò a Orbassano, a Stupinigi e a Moncalieri e spesso si trovò in situazioni molto rischiose come i bombardamenti. La farina era difficile da trovare e Beppe ogni giorno rischiando di morire andava in bici a recuperala nei paesi limitrofi e rimaneva poi a lavorare almeno 15 ore al giorno. Nel 1937 aprì il suo primo negozio in Via Torino a Nichelino e nel 1947 aprì l’attuale bottega in via Dei Martiri insieme alla moglie Rita. L’⁹amore per il suo lavoro, la qualità dei suoi prodotti ed il suo speciale carattere fecero sì che Giuseppe Boccardo fu, per diversi anni stimato “Presidente dei panificatori”.
Fra i tanti clienti che portano nel cuore il ricordo del “sergent” (così era soprannominato Giuseppe Boccardo) Gianni e Donatella ci dicono che “andare da Beppe Boccardo sia per gli acquisti sia per i momenti goliardici era sinonimo di festa, quelle belle e grandi feste di famiglia d’altri tempi, dove bocce, carte, vino e sanbajun non mancavano mai, ma soprattutto trovavi il suo sorriso e la sua allegria che ti dava la carica e il buonumore; immancabili le sue pizze e le torte chilometriche.”


Infatti, adiacente al panificio aveva il suo gioco da bocce dove si ritrovava ogni domenica ed ogni festa raccomandata con tantissimi amici e clienti per creare dei veri e propri tornei di bocce con tavolone imbandito perché lui amava condividere con loro non solo la sua passione per il pane ma anche quella della convivialità. Giuseppe ha poi lasciato le redini della panetteria al figlio Roberto che con la moglie Piera e i figli Filippo e Simone con grande amore e il rispetto della loro tradizione portano avanti questa magnifica realtà di famiglia. Grazie agli insegnamenti di “Beppe” oggi il panificio Boccardo, ha rinnovato e ampliato le loro ricette storiche originali proponendo moltissimi tipi di grissini e di pane per tutti i gusti come lo “Sporting” dedicato agli sportivi o quello integrale o ai cereali, anche le pizze sono molto variegate e particolari grazie alla maestria del nipote Filippo che spesso crea gusti molto apprezzati e ricercati. Entrando nella panetteria non si può non notare il banco dei dolci sempre freschi e dal profumo inebriante, tra di essi i biscotti di meliga, quelli integrali, i baci di dama, i Brut ma Bun tipici piemontesi e molti altri. Molto famosi e richiesti nelle feste sono anche i loro panettoni, le loro focacce della befana e le loro colombe che rispettano ancora tutti i passaggi della tradizione con lunghe lievitazioni e ingredienti di primissima qualità, tra i panettoni più venduti quello al pistacchio e quello con le gocce di cioccolato la fanno da padrone.

Piera la moglie di Roberto Boccardo ci spiega la grande soddisfazione nel constatare che i clienti sono ormai affezionati, amici più che clienti e che spesso si lasciano consigliare per provare ogni novità proposta soprattutto durante le feste. Piera ci rivela anche una delle sue colazioni preferite che ha scoperto proprio mentre lavorava nel suo panificio, ovvero quella con bacchettine di pane senza lievito miele e tè fresco, ma se deve consigliare una colazione più ricca si può sempre optare per un caffè o un cappuccino con i croissant caldi appena sfornati alla crema, al cioccolato, al pistacchio, integrali e molte altre paste. Roberto ci racconta che suo papà Giuseppe gli ha sempre detto che per fare bene questo mestiere il trucco è metterci il cuore, sentire il profumo del pane e capire in base a quello anche le giuste dosi di acqua e di farina, Roberto è cresciuto all’interno della panetteria e anche lui fin da piccolo ha sempre appreso quest’arte bianca che richiede tanta fatica, Roberto infatti con i suoi figli si alza alle due di notte per iniziare a preparare pane, pizze, grissini e farinate, d’estate con i forni si rischia di svenire dal caldo, le teglie sono molto grosse e pesanti e bisogna saperle maneggiare, un lavoro quindi che richiede impegno e molto sacrificio. Lo sanno bene Filippo e Simone i nipoti di Giuseppe che pur essendo ancora molto giovani si impegnano ogni giorno per continuare la passione del nonno e di tutta la famiglia Boccardo.

NOEMI GARIANO

Da Pralormo a Chieri, 4.500 tulipani di “Messer Tulipano”

… e Chieri si sdebita facendo arrivare alla Città dei Conti di Beraudo due opere della chierese Norma Carpignano per la mostra dei “vestiti di carta”

Chieri (Torino)

La fioritura è in atto. Ed è davvero un bel vedere. A Chieri la primavera si annuncia con i colori e le stupende composizioni dei preziosissimi tulipani (dal “rosa” simbolo di tenerezza e di amore delicato, al “giallo” simboleggiante l’amore –ahinoi!- impossibile, fino ai “bianchi” segno di perdono) donati dalla contessa Consolata Pralormo, ideatrice della manifestazione floreale di rilevanza internazionale “Messer Tulipano”, giunta alla XXIV edizione ed in programma dal prossimo 30 marzo al 1° maggio. Si rinnova in questo modo, per il quinto anno consecutivo, la collaborazione tra il “Comune di Chieri” e il “Castello di Pralormo” per valorizzare e “donare bellezza”, un privilegio di cui godono solo altre tre città in Piemonte: Torino, Cuneo e Alba.

E così fra pochi giorni, ben 4.500 tulipani della Collezione di “Messer Tulipano” creeranno un meraviglioso effetto scenico in tre particolari siti della città collinare: nel giardino “Cardinal Martini” in piazza Cavour e nell’aiuola antistante la “Biblioteca civica”, mentre circa duecento bulbi sono stati piantati anche negli spazi verdi del “condominio di edilizia sociale” di via Monti, nell’ambito di un progetto di riqualificazione gestito dalla “Cooperativa Valdocco” e dall’“Associazione Gionchetto”.

I chieresi dunque potranno passeggiare e apprezzare i tulipani fioriti, per poi, a distanza di pochi giorni, poterli ammirare anche al Castello di Pralormo dove ne vengono piantati più di 100mila, rinnovati ogni anno sia nelle varietà, sia nei colori. “Siamo davvero grati alla Contessa Consolata di Pralormo – dichiara l’assessora alla Cultura di Chieri, Antonella Giordano –  per aver voluto coinvolgere la nostra città in quel meraviglioso evento che è ‘Messer Tulipano’”.

Una collaborazione preziosa che vede insieme due località che sono di certo fra le più prestigiose e ricche di storia (oltreché di indubitabile bellezza) della collina torinese. Una collaborazione “che, da parte nostra – prosegue l’assessora Giordano – ci ha permesso di far sì che quest’anno sarà possibile ammirare un po’ di Chieri anche a Pralormo, attraverso la mostra tematica dedicata alla ‘CARTA’ che sarà allestita nell’‘Orangerie del Castello’”. Dove, infatti, nella sezione moda saranno esposti due originalissimi abiti di carta dell’artista chierese Norma Carpignano: uno realizzato con le pagine pieghettate del giornale “Il Sole 24 Ore’’ e uno, un tutù da ballerina, fatto con le bustine di tisane di malva. Una bella occasione per valorizzare Chieri e gli artisti del territorio.

Tutte le info su www.castellodipralormo.com

g. m.

Nelle foto:

–       Tulipani in piazza Cavour a Chieri

–       Tulipani in via Monti a Chieri

–       Presentazione “Messer Tulipano”

Imbratta vetrina: “No ai militari” e aggredisce gli agenti

Gli agenti del Commissariato di P.S. Barriera Nizza hanno arrestato in flagranza di reato un ragazzo di origine africana di 26 anni per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

È mattina quando, durante il servizio interforze “Strade Sicure” di perlustrazione e vigilanza insieme all’esercito Italiano, transitando su via Berthollet gli operatori notano un soggetto, con indosso un passamontagna, imbrattare con un pennarello la vetrina di un negozio con il disegno di una pistola, di una foglia di marjuana e la scritta “via i militari”.

Gli agenti intervengono per fermarlo e alla richiesta di fornirgli i documenti l’individuo dapprima tenta la fuga dopodiché, bloccato dagli operatori, li aggredisce con spinte e pugni.

Il poliziotto e il militare a seguito dell’intervento hanno riportato contusioni ed escoriazioni con rispettivamente 10 giorni e 1 giorno di prognosi.

L’uomo è stato arrestato e il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.