ilTorinese

Il trasformismo dei populisti

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Diciamocelo con franchezza. Il trasformismo dei populisti sta diventando sempre più simpatico e
divertente. Certo, non c’entra nulla con la politica, con la cultura politica e men che meno, con
qualsivoglia cultura di governo. Perchè attiene rigorosamente ai disvalori più profondi della
politica. Ovvero, il trasformismo, l’opportunismo e a tutto ciò che è riconducibile solo e soltanto
alla logica del potere più spietato. Sono considerazioni, queste, che emergono in modo quasi
naturale dopo avere appreso l’assoluzione da parte del tribunale morale dei 5 stelle del candidato
dello schieramento di sinistra Ricci a Presidente della Regione Marche.
Ora, al di là e al di fuori delle vicende che attengono al candidato della coalizione della sinistra
marchigiana – un fatto che riguarda esclusivamente Ricci – quello che merita di essere rilevato ed
approfondito sotto il versante politico sono le motivazioni che spingono il partito populista per
eccellenza, i 5 stelle appunto, a fare queste valutazioni di merito sulle singole questioni giudiziarie
che attengono le persone che si devono candidare nei vari livelli istituzionali. E l’assoluzione
preventiva del capo dei 5 stelle è destinata a fare scuola, come si suol dire, perchè si applicano
risposte diverse ed alternative a seconda delle convenienze del partito, dei candidati e della
situazione concreta che si prospetta di volta in volta. Certo, è un ginepraio dove è difficile
districarsi per un normale e disinteressato osservatore politico. Ma la regola di fondo, ricorrendo
ad un antico adagio, si potrebbe riassumere così: è il trasformismo bellezza. E cioè, quello che
vale per te non può valere per l’altro. E quello che vale per l’altro non può valere per te. Contano,
cioè, le convenienze, le situazioni, i candidati e il contesto. I principi? I valori? I solenni
pronunciamenti? Le dichiarazioni di fede? I proclami pubblici? Le invettive violente e dissacranti
nei confronti dei nemici? Ma quando mai. Sono tutte stupidaggini utili per i gonzi ma che poi
vanno utilizzate a seconda dei casi, a seconda delle opportunità e delle concrete utilità di partito.
Ora, e al di là del caso marchigiano, questo fatto evidenzia e per l’ennesima volta – per chi non
l’avesse ancora compreso – che il vero rischio per la qualità della nostra democrazia, per la
credibilità delle nostre istituzioni democratiche e per la stessa efficacia della nostra azione di
governo risiede, ieri come oggi, in una sola prassi: il populismo. Perchè è proprio nel populismo
che si racchiudono i rischi mortali per la nostra democrazia repubblicana: e cioè, il trasformismo,
l’opportunismo, il giustizialismo e l’incoerenza come fatto sistematico e strutturale. Ovvero, i
disvalori più profondi e più nefasti che attraversano una società democratica. Ed è per queste
ragioni che chi stringe alleanze con i partiti populisti accetta, di fatto, quella visione e, soprattutto,
quei disvalori. Al di là delle chiacchiere e della propaganda ridicola e grottesca sul “ritorno della
dittatura, sulle torsioni illiberali e sulla compressione delle libertà democratiche e costituzionali”. Il
populismo è l’antitesi della democrazia. Lo era ieri e lo è oggi. Chi lo sposa semplicemente lo
condivide. Punto.

Apre l’Area Camper di Cesana Torinese

Questa sera, venerdì 1 agosto, aprirà l’Area Camper dell’Ex Campeggio Chaberton: 28 nuovi posti camper completamente automatizzati che potranno accogliere i camperisti in una zona ad alto valore aggiunto per la bellezza naturalistica fruibile tutto l’anno, per la comodità di accesso ai sentieri, ai servizi ed agli impianti di risalita.

Il Sindaco Daniele Mazzoleni esprime grande soddisfazione: “L’ambizioso progetto, nato con l’Amministrazione precedente si prefiggeva il duplice lo scopo di bonificare l’area che negli anni seguenti lo smantellamento del campeggio era diventata poco meno che una discarica a cielo aperto, riportandola alla sua destinazione originaria deputata all’accoglienza turistica. Oggi con l’apertura dell’area Camper possiamo dire di aver raggiunto lo scopo, anche se il compito non è ancora terminato. Restano da completare le strutture accessorie per rendere il luogo ancora più ameno ed attrattivo e per questo motivo non si fermeranno i lavori nell’adiacente cantiere di sviluppo. Ringrazio l’Amministrazione precedente guidata dall’amico Roberto Vaglio ed il personale amministrativo del Comune che ha lavorato e sta lavorando alla realizzazione di un progetto complesso che, come tale, ha dovuto superare difficoltà e problematiche che ne hanno rallentato il fisiologico sviluppo. Il Comune di Cesana, dopo la mancata partecipazione al bando di affidamento della gestione si è fatto carico della gestione “in house” in modo da consentire l’erogazione del servizio nei tempi più celeri possibile. Obiettivo quest’ultimo raggiunto anche grazie alla preziosa collaborazione della ProLoco ProYoung che fornirà un supporto indispensabile al buon funzionamento della struttura e che ringrazio sentitamente nella persona del Presidente Luciano Reymond e di tutti i componenti del direttivo!”

50 anni di ‘Stasera che sera’ con Carlo Marrale, Silvia Mezzanotte e tutte le hit dei Matia Bazar

Al via il nuovo tour

Anteprima nazionale a Caramagna Piemonte (CN) il 26 settembre alla Tenuta ‘Lago dei Salici’ che con loro inaugura la nuova ‘Area Concerti’ da 1.200 posti a sedere. Prevendite aperte su www.ticket.it.

Stasera che sera’, il primo, grande successo dei Matia Bazar targato 1975, compie 50 anni. Da allora, di strada continua a macinarne ancora. E per l’occasione diventa un tour celebrativo che prenderà il via, con una gustosa e altrettanto attesa anteprima nazionale, proprio dalla provincia di Cuneo e poi in tutta Italia.

Protagonisti assoluti sul palco Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte pronti a raccontare, tra musica e parole, tutti i più grandi successi nei Matia Bazar.

Una festa in musica – unica data nel Nord Italia – quella che i due noti artisti, ora ex membri della storica band ligure, terranno venerdì 26 settembre alle 21.30 alla Tenuta ‘Lago dei Salici’ di Caramagna Piemonte (CN) fondata nel 1995 e giunta quest’anno al suo 30° compleanno: che, con loro, inaugura la nuova ‘Area Concerti’ destinata ai grandi eventi di musica dal vivo a due passi da Torino, Cuneo e Asti con possibilità di unire alla buona musica anche un’ottima cena seduta.

Uno spazio inedito d’incantevole fascino all’interno di una location mozzafiato con un lago navigabile al centro di un parco verde di ben 12mila metri quadrati fioriti, sentieri per passeggiate e ampio parcheggio.

Un appuntamento e un contesto imperdibili entrambi per celebrare canzoni senza tempo come ‘Vacanze Romane’, ‘Ti Sento’, ‘Solo Tu’, ‘Cavallo Bianco’, ‘Per un’ora d’amore’, ‘Dedicato a Te’, ‘Piccoli Giganti’, ‘Messaggio D’Amore’, ‘C’è tutto un mondo intorno’, ‘Brivido Caldo’ oltre alla pionieristica ‘Stasera che sera’ da cui tutto ebbe inizio.

Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte saranno accompagnati da una band di formidabili musicisti.

Il Tour ‘Stasera…che sera! 50Th Celebration’ è prodotto da ‘Vie Musicali Eood’ in collaborazione con ‘Baldrini Group’.

Carlo Marrale, chitarrista, cofondatore, storica voce maschile dei Matia Bazar dal 1975 al 1994, nonché coautore di tutte le hit più famose, che con loro vinse Sanremo nel 1978 con ‘E dirsi ciao’.

Silvia Mezzanotte, frontwoman per oltre dieci anni dal 1999 al 2016, iconica voce della formazione ligure – unica, al pari di Antonella Ruggiero – ad averli riportati alla vittoria al ‘Festival della Canzone Italiana’ nel 2002 con ‘Messaggio D’Amore’. Brano divenuto a pieno titolo un evergreen dei Matia Bazar con l’altrettanto popolare ‘Brivido Caldo’ che prima, a Sanremo 2000, ne sancì il debutto al microfono come raffinata solista.

Io e Carlo abbiamo vissuto il mondo Matia Bazar in modo parallelo, ma in formazioni diverse. La prima volta che cantammo insieme ci siamo subito riconosciuti, come chi ha già fatto un pezzo di strada mano nella mano. Sono felice di celebrare questo grande capolavoro con lui insieme a tutti gli altri che ha contribuito a scrivere“, afferma entusiasta Silvia Mezzanotte.

Conservo un ricordo nettissimo del momento in cui è nata “Stasera che sera” – racconta Carlo Marrale – Era il tardo pomeriggio del 1° gennaio del ’75. Rientravo dalla festa di Capodanno organizzata con Cassano, Stellita, Antonella Ruggiero e altri amici. Appena arrivato a casa imbracciai la chitarra e, come se l’avessi sempre suonata, mi venne di getto tutta la prima parte…Quella melodia era il regalo che il nuovo anno mi portava. Mancava però uno special che elaborai dopo qualche giorno, in studio di registrazione. Come d’incanto iniziai a cantare le note che sentivo utili a completare la canzone, Aldo Stellita scrisse il testo in breve tempo e il brano era pronto: quasi senza saperlo, gettavamo le basi di una carriera lunghissima e di livello internazionale. Riascoltandola oggi a distanza di 50 anni, mi rendo conto che abbiamo davvero fatto un gran bel lavoro. Per questo motivo insieme a Silvia Mezzanotte, cui mi lega una sintonia artistica e umana uniche, abbiamo scelto di celebrarne i 50 anni: che coincidono con il primo mezzo secolo di vita dei Matia Bazar di cui entrambi abbiamo fatto parte”.

La serata sarà condotta da Maurizio Scandurra, giornalista e opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’, pronto a dialogare con la coppia Marrale-Mezzanotte in una scaletta ricca di sorprese insieme a Giovanni Riggio, il Capitano del ‘Lago dei Salici’. “Silvia e Carlo sono due amici. La voce, la chitarra e la firma del mondo Matia Bazar. Cuori autentici, artisti veri, ma soprattutto binomio d’anime pure al centro di uno spettacolo intenso e ritmato”, afferma Scandurra. “Avere con noi due degli storici protagonisti dei Matia Bazar dei tempi migliori è una gioia immensa, per me che sono cresciuto con le loro canzoni. Un modo per ricambiare in una serata-evento tutta l’emozione che continuano a regalare a quanti amano la musica italiana di qualità stimata anche all’estero”, chiosa Giovanni Riggio.

Biglietti in prevendita on line disponibili sino a esaurimento posti sul circuito www.ticket.it all’indirizzo, con possibilità di prenotare anche la cena selezionando l’opzione desiderata in fase di acquisto.

Maggiori informazioni telefonando allo 0172 89236, Whatsapp 392 0653237.
Lo spettacolo si terrà anche in caso di pioggia.

Strade da incubo, weekend di traffico intenso: domani bollino nero, domenica rosso

Primo bollino dell’estate a luglio con ben 234,7 milioni di spostamenti in tutto l’arco del mese e sospensione di 1348 cantieri, l’81% del totale

L’esodo estivo entra nel vivo e, in base alle stime dell’Osservatorio Mobilità Stradale di Anas, per questo weekend si attendono 13 milioni e 155 mila spostamenti di autoveicoli. Nell’intero mese di luglio si sono registrati 234,7 milioni di spostamenti di autoveicoli sull’intera rete stradale e autostradale Anas.

La mattinata più  critica sarà quella di domani 2 agosto quando la viabilità Italia prevede bollino nero con spostamenti dai grandi centri urbani verso le località di villeggiatura, di mare al Sud e di montagna al Nord  e verso i confini di Stato.
Domenica pomeriggio 3 agosto è previsto bollino rosso. Nel pomeriggio e nella serata di domenica si concentreranno i rientri verso le grandi città  di chi ha scelto il weekend breve.
In vista del grande aumento dei flussi Anas ha potenziato l’impegno del personale su tutto il territorio nazionale, ridimensionando la presenza dei cantieri.

“Siamo impegnati a garantire una circolazione fluida e scorrevole – ha spiegato l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme – . Fino all’8 settembre saranno chiusi o sospesi 1348 cantieri, circa l’81% di quelli attivi ( 1672). Per agevolare i flussi di traffico già dal primo luglio sono stati chiusi 98 cantieri inamovibili pari  a circa 680 km di strada.
In base al nostro piano esodo sono operativi 2500 addetti con il presidio delle squadre Anas a h 24 per monitorare la rete e intervenire subito in caso di emergenza. Con il MIT e le Forze dell’Ordine da sempre siamo in prima linea per tutelare la sicurezza stradale dei cittadini.

“Con il nostro lavoro – sottolinea l’ad Gemme – vogliamo assicurare a chi si mette in viaggio vacanze serene con la raccomandazione per tutti di avere sempre comportamenti corretti al volante come ricordiamo nella nostra campagna “Quando sei alla guida tutto può aspettare”.

In vista dell’incremento dei flussi di traffico verso la capitale per il Giubileo dei Giovani 2025, il più grande appuntamento dell’anno Santo iniziato lo scorso 28 luglio e in programma fino al 3 agosto, che prevede un’ampia partecipazione di ragazzi e ragazze da tutto il mondo, Anas ha intensificato i servizi di sorveglianza e pronto intervento sulle tratte stradali e autostradali di competenza interessate all’evento. La società dal primo al 3 agosto potenzierà i presidi operativi lungo le autostrade del Grande Raccordo Anulare e della A91 Roma- Fiumicino, in corrispondenza della Fiera di Roma dove sono alloggiati circa 25 mila giovani, e delle diramazioni verso le aree di sosta degli autobus identificate dal Comune di Roma all’interno dell’area urbana. Si cercherà negli obiettivi di agevolare il traffico turistico che, nell’area romana, potrebbe sovrapporsi al flusso dei pellegrini.
Gli itinerari interessati saranno in direzione Sud  le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica, e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia.
Il divieto di transito dei veicoli pesanti è in vigore venerdì primo agosto dalle 16 alle 22, sabato 2 agosto dalle 8 alle 22 e domenica 3 agosto dalle 7 alle 22.
La presenza su strada di Anas è di circa 2500 risorse in turnazione, costituite da personale tecnico e di esercizio, oltre al personale delle sale operative territoriali e della Sala Situazioni nazionale per assicurare il monitoraggio del traffico in tempo reale 24 ore su 24.

Alcuni consigli per chi si mette in viaggio: dotarsi di generi di prima necessità e di una scorta di acqua per evitare disidratazione durante il viaggio, soprattutto nei giorni in cui è previsto il grande caldo; controllare il veicolo, pressione dei pneumatici, efficienza delle luci, livelli di olio e acqua; consultare il meteo e il calendario dei giorni critici, quando i tempi di percorrenza potranno essere maggiori della norma, valutando eventuali percorsi alternativi; non assumere sostanze alcoliche o droghe prima e durante la guida; tutti i passeggeri, guidatore compreso, devono indossare la cintura di sicurezza e assicurare i bambini nei seggiolini o negli adattatori, fino a 1,50 metri di altezza; rispettare i limiti di velocità e tenersi sempre nella corsia libera  a destra mantenendo la distanza di sicurezza; in caso di stanchezza o sensazione di sonno fermarsi subito, in sicurezza, nelle aree di servizio, per riposarsi e recuperare le energie. Non distrarsi mai alla guida. I tipi di distrazione da evitare quando si conduce un veicolo sono tre, distrazione visiva, non guardare la strada; distrazione cognitiva, non porre attenzione alla guida, e distrazione manuale, avere le mani impegnate sul volante.

Per un viaggio informato le notizie su esodo estivo e viabilità sono disponibili su www.stradeanas.it/infotraffico.

Le informazioni sul traffico sono disponibili all’APP VAI di Anas scaricabile gratuitamente in 1 Store e Play Store, VAI ( Viabilità Anas Integrata) all’indirizzo www.stradeanas.it/info-viabilità /vai

Esiste poi il CCISS viaggiare informati del Ministero delle Infrastrutture al quale Anas partecipa attivamente  con risorse dedicate e dati sul traffico.

Numero Verde Pronto Anas 800.841.148 del Servizio Clienti Anas per parlare con un operatore 24 h e avere informazioni sulla viabilità in tempo reale. Digitando il tasto 5 si può avere una panoramica  sullo stato del traffico sulla rete con la posizione dei cantieri, con il  tasto 0 è disponibile la situazione previsionale del fine settimana.

Mara Martellotta

Centro storico: “Inutili i lavori per rendere più bella via Roma se non si combatte il degrado”

Il centro storico dovrebbe essere il biglietto da visita di Torino per i numerosi turisti che, fortunatamente, visitano la città. La tenda – abitata – allestita sotto i portici di piazza San Carlo davanti allo storico caffè chiuso da tempo (già questo è un altro aspetto sgradevole) non è certo uno spettacolo decoroso. A tale proposito pubblichiamo  l’intervento di Roberto Placido, già vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, che ha sollevato la questione attraverso i social.

Aggiornamento: nelle scorse ore la tenda è stata rimossa

Una trentina di anni fa, la prima volta che andai negli Stati Uniti, con tutte le prevenzioni di un comunista italiano (P.C.I.) verso gli USA, in parte sbagliate, una delle cose che mi colpì di più erano i barboni, non si chiamavano ancora “senza fissa dimora”, che vagavano per il centro città dormendo sui marciapiedi. Pensai, allora, : in Italia ed in Europa queste cose non ci sono e non ci saranno mai. Mi sbagliavo! Con tutta la comprensione possibile lo spettacolo dei portici e del centro di Torino sta diventando insostenibile. Il livello visto l’altra sera peró va oltre, ero in centro con due amici per andare a cena , e siamo rimasti allibiti. In Piazza San Carlo, il salotto ex buono di Torino, ancorata alla serranda dell’ex Bar Caval d’Brons, chiuso da anni, una tenda. Sono usciti in due, l’hanno chiusa e sono andati via. Si possono anche spendere milioni di euro, per rifare Via Roma, era necessario? Se si lasciano situazioni come queste è tutto inutile. Non un vigile, oramai bisogna andare da “chi l’ha visto”, nessuno. In una città normale, per la situazione dei senza fissa dimora, per la situazione, incredibile, dei Servizi Sociali ed ora , anche la tenda in Piazza San Carlo, l’assessore si dovrebbe dimetter ed in caso contrario dovrebbe essere mandato via. Il Sindaco Stefano Lorusso, pensa veramente che possono bastare i cantieri?

Roberto Placido

Borgo Aurora: ora buttano giù anche i portoni

ALESSI (CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7): VANDALIZZATO PORTONE IN VIA BRA 6

Ecco come è stato ridotto il portone dello stabile di via Bra n. 6 questa notte. Stabile abitato in prevalenza da stranieri, alcuni sono proprietari. Una situazione fuori controllo in questo pezzo di territorio di Aurora, dove risse e violenza sono oramai parte di ogni giorno. Urge controllo stabili: caporali che ospitano in abitazioni fatiscenti non a norma connazionali senza documenti, sono anni che insieme si colleghi Giovannini e Caria lo chiediamo ma senza risultati. A volte si fanno controlli, e di questo ringraziamo le FdO, ma tutto poi resta come prima. Ci vuole la volontà politica di controllare i contratti di affitto in modo serio continuativo e a 360°. Servono anche Ordinanze urgenti del Sindaco di ripristino decoro e legalità negli stabili che poi vanno applicate senza se e senza ma. Purtroppo di morti ne abbiamo già avuti in questo ultimo anno, per ultimo l’altro giorno in corso Giulio Cesare durante una violenta rissa iniziata in Lungo Dora Savona altezza Ponte Mosca, qualcuno dice che poteva capitare ovunque….però sempre in questa zona capita …si DEVE cambiare rotta!

Patrizia Alessi

 

Gaza, la striscia della vergogna

Sulla drammatica situazione presente sulla Striscia di Gaza abbiamo già scritto (Il Torinese 24 maggio 2025) ma dopo gli ultimi accadimenti forse occorrono altre precisazioni e soprattutto nuovi punti di giudizio sulla situazione. Ormai Israele, fra difesa e attacchi, è militarmente impegnata in Palestina, Libano, Iran (come appoggio agli attacchi U.S.A.) e da qualche giorno pure in Siria.

Grande clamore hanno avuto gli arresti di personale ONU (presente in area a sostegno dei civili) da parte dell’esercito israeliano, oltre al bombardamento della Chiesa della Sacra Famiglia in Gaza, di proprietà del patriarcato latino di Gerusalemme e unica parrocchia cattolica presente sul territorio. Un errore?

Ufficialmente sì, anche se molti dubbi sono leciti, ma che ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre dieci.

Da anni un’intera popolazione è stretta fra i carri armati di Gerusalemme e indirettamente dai terroristi di Hamas, che a cinismo sembrano fare a gara con i militari dalla stella di Davide sulla giubba.

Quasi mille camion di aiuti alimentari e sanitari sono bloccati dall’esercito israeliano (anche se con il contagocce Israele, spinta dall’indignazione internazionale, ha iniziato a farne passare un centinaio; si tratta però di una goccia nel mare!). Le code per il poco cibo disponibile sono, inoltre, oggetto delle raffiche di soldati che non raramente falciano persone civili. Giustificarle come colpi di avvertimento per paura di terroristi nelle vicinanze ha del mistificatorio: se la gente cade, soprattutto per mano di militari esperti e professionisti, significa che si spara volutamente ad alzo zero.

Rachel Cummings, responsabile di Save the Children sulla Striscia di Gaza – e appena tollerata dagli Alti Comandi israeliani – informa che molti bambini palestinesi pensano alla loro prossima morte come ineluttabile destino. Spesso orfani, hanno perso tutto, vivono con i morsi della fame e della sete nella paura di un presente che sembra mai finire. Senza casa, scuola, cibo, riferimenti, sono costretti a spostarsi continuamente da un rifugio di fortuna all’altro.

Fatto non a tutti noto è che i minori fino ai 14 anni rappresentano ben il 40% della popolazione palestinese. Altamente probabile che proprio in queste percentuali si nasconda il crudele accanimento dei militari israeliani: bimbi oggi, nemici domani!

Questa è la situazione ma sorge una seconda domanda, tema di questa ricerca: perché si è arrivati a questo, come non si è potuta limitare la crisi umanitaria, perché Israele riesce a continuare nelle sue azioni senza freni internazionali?

Faciliterà un paragone. L’altra grande crisi è quella russo-ucraina, grave, drammatica ma con enormi differenze politiche. In quanto crisi ‘tradizionale’… si confrontano due Stati Nazionali con due forze armate, due contrapposte forze che si combattono per un territorio. Il mondo della diplomazia ha potuto prendere posizioni precise… con aiuti differenziati ma comunque comprensibili. Alcune nazioni (poche) sono dalla parte di Mosca e altre (la maggioranza), direttamente o indirettamente sostengono l’Ucraina.

Su quello scenario vige l’antichissima Legge della Guerra, con i suoi drammi, i lutti, ma con poche e chiare soluzioni possibili.

Perché questo decisionismo diplomatico e politico internazionale non esiste per una ben peggiore crisi umanitaria? Questo è il vero, irrisolto dramma. A Gaza Israele ha fatto registrare una quantità di crimini di guerra senza precedenti, violando a più riprese il diritto internazionale, senza però una risposta forte delle Istituzioni e degli Stati.

Torniamo a fine 2023… dopo gli attacchi di Hamas – che restano efferati e di gravità senza precedenti, l’Occidente ha supportato una reazione di Gerusalemme con massivi invii di armi. Hamas è infatti responsabile della morte di 1200 cittadini israeliani e nel rapimento di circa 250, solo parzialmente restituiti.
L’attività militare ha con il tempo assunto proporzioni di vittime spaventose e senza alcuna proporzione con l’offesa subita. Con la scusa di una caccia ai terroristi, si stanno superando le 60.000 vittime palestinesi!
Il diritto internazionale umanitario – parte del Diritto che regola i conflitti armati per umanizzare le regole della guerra – è violato in modo sistematico, come il rispetto delle popolazioni civili, accusate però di nascondere i terroristi.

Ormai è chiaro che la strage del 2023 è un pretesto per ‘sfoltire’ il numero degli arabi sul territorio. Se non si può apertamente parlare di genocidio, il termine comincia ad essere citato sempre meno timidamente in tutte le cancellerie.
Non esiste però una possibilità di coercizione, oltre al rammarico diplomatico. Le strutture sovranazionali non sono dotate di un potere esecutivo. Tanti i casi in cui queste, pur se ispirate da principi nobilissimi, portano a risultati puramente teorici. Importanti Stati sotto accusa – Israele oggi come altri nel passato – appellandosi ai loro interessi nazionali, restano indifferenti alla comunità internazionale (lampante il caso dello stra-condannato Presidente Putin).
Nel caso di Israele si aggiungono inoltre contraddizioni impensabili per altri scenari. Nonostante azioni sempre più scellerate, il governo continua a parlare di “legittima difesa”, mutuando a proprio vantaggio un termine del Diritto Internazionale. Suo nemico è Hamas che non è uno Stato, ma un’organizzazione armata con pesanti atti terroristici a suo carico. Se l’obiettivo della comunità internazionale è quello di regolare il comportamento tra Stati, Hamas non rappresenta niente di giuridicamente accettabile.

Quindi si torna al problema principe: la Palestina è uno Stato?
Attualmente 142 Stati membri dell’ONU riconoscono la Palestina ma è assente quasi tutto l’Occidente. Ciò consegue che questo “Stato palestinese” sia un ente osservatore, senza però essere membro ONU. E’ ancora sotto occupazione militare israeliana dal 1967, con una sovranità limitata e limitato nell’esercizio dei suoi diritti fondamentali. Si potrebbe quindi considerare la Palestina uno Stato ufficioso ma non ufficiale.
Israele nasce nel 1948 grazie a un Occidente promotore della creazione di uno Stato ebraico.
Peccato che quelle terre fossero già massicciamente abitate dai palestinesi…

Ora sembra assurdo ma bisogna avere l’onestà di contestualizzare il periodo. A pochi anni dai massacri della seconda Guerra Mondiale, gli ebrei europei sono decimati, con ben 6 milioni di morti alle spalle. La primigenia motivazione di questa forse poco meditata decisione si può trovare nel senso di colpa di gran parte dell’Europa per le persecuzioni verso gli ebrei… NON limitate alla sola Germania. Ciò limita ancora una nostra serenità di giudizio su quanto da decenni succede nei Territori Occupati.
Israele è inoltre l’unica presenza occidentale in un’area ‘caldissima’, incapace di produrre governi veramente democratici, complessivamente di fede islamica. Parimenti quest’area è ricca di materie prime, irrinunciabili per il nostro continente. Questo fa di Israele l’unica democrazia ‘occidentale’ nostra alleata in M.O. e di profonda cultura europea. Le numerose armi ai sionisti sono inoltre ben pagate e nessun Paese sembra volerci rinunciare.
Per finire, Tel Aviv è PROTETTA dagli Stati Uniti, abitata da potentissime lobbies ebraiche in grado di gestire immense forze economiche e politiche. Come noto, questo fatto impedisce e contemporaneamente favorisce molte situazioni.
XPer meglio capire una situazione di per sé molto complessa, utile sarà definire che cosa si intende per Palestina. Non residuali sono le differenze giuridiche fra Cisgiordania e Striscia di Gaza.

Entrambe sono abitate da palestinesi ma divise da politiche territoriali differenti.
La prima è co-gestita da Israele e la forza politica nominata Fatah, in qualche modo accettata dai sionisti. La Cisgiordania è divisa in tre aree. L’Autorità palestinese controlla l’area A, l’area B ha un’amministrazione congiunta, mentre la zona C è sotto il pieno controllo di Tel Aviv.
La striscia di Gaza – sul mare e fisicamente interrotta da territori di Israele (un’enclave, praticamente) – è stata creata attorno alla antica città di Gaza nel ’48 dai rifugiati palestinesi espulsi dai loro villaggi e divenuti il nuovo Stato di Israele.
Dal 1967, pur essendo entrambe occupate, Cisgiordania e Gaza hanno da anni un destino diverso. Per la prima, il principale problema è causato coloni ebraici sempre più invasivi, armati e tutelati da un controllo militare.
Sulla Striscia regna invece HAMAS che ha conquistato il potere in modo violento, a seguito del disconoscimento internazionale della sua vittoria alle elezioni del 2006.
Da allora abbiamo un governo “de facto” di Hamas e un improprio riconoscimento internazionale di Fatah in Cisgiordania.
Come evidente, contro Israele la linea resta morbida, con ipocrite e contraddittorie dichiarazioni di “reazione spropositata” ai fatti del 2023, ma senza misure concrete per eliminare la mattanza di civili, uccisi e affamati con la scusa di inseguire i terroristi.
L’Occidente ne esce molto male e soprattutto ne esce malissimo l’Europa che – pur se potentemente coloniale in passato – resta il baluardo del Diritto, delle Libertà, dei diritti umani.
La decisione del presidente Macron, e recentemente del Primo Ministro britannico Tarner, di voler sostenere uno Stato unitario Palestinese, ha fatto sobbalzare le cancellerie di mezzo mondo. Forse è prevedibile ‘un effetto trascinamento’ di altre nazioni.
Per certo non risultano dichiarazioni in tal senso da parte del nostro Paese. Sono comunque le uniche affermazioni di volontà di una potentissima forza occidentale che fino ad ora ha solo saputo belare piuttosto che ruggire.

Ferruccio Capra Quarelli

Alpi on the road è la nuova guida Lonely Planet 

Nei sette stati delle alpi. Uncem partner del progetto editoriale   

Dai passi alpini iconici, ai paesi più remoti, passando per laghi e città: Alpi on the road è la nuova guida attività Lonely Planet – in collaborazione con Uncem – che contiene 50 itinerari da percorrere in auto, moto o camper. I percorsi si snodano lungo tutto l’arco alpino, da Monaco a Trieste, collegando Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia. Un volume pensato per chi desidera vivere un’avventura indimenticabile nel pieno rispetto dell’ambiente alpino.

Il volume si può trovare qui:
https://shop.lonelyplanetitalia.it/prodotto/guida-di-viaggio-alpi-on-the-road

Scritta dagli autori Lonely Planet Piero Pasini e Denis Falconieri, che del volume è anche il curatore, la guida propone 25 itinerari in Italia – dalle Alpi Marittime alle montagne friulane, passando per i grandi Quattromila e le Dolomiti – e 25 percorsi oltre confine, alla scoperta di alcune delle aree alpine più spettacolari: Grenoble, Megève, Chamonix, Annecy in Francia; Crans-Montana, Zermatt e l’Oberland Bernese in Svizzera; il Tirolo, il Grossglockner, Klagenfurt e Graz in Austria; Lubiana e le Alpi della Slovenia.

Ogni percorso è studiato per guidare il viaggiatore lungo strade panoramiche e suggestive, accompagnandolo con mappe dettagliate e indicazioni chiare tappa dopo tappa. Non manca l’attenzione alla parte organizzativa: la guida include consigli pratici sull’abbigliamento da montagna e sulla sicurezza, con innumerevoli suggerimenti per chi desidera svolgere attività outdoor, con livelli di esperienza diversi, dall’escursionismo alla bicicletta o alle gite in battello. Una sezione è dedicata a chi viaggia in moto o in auto, con accorgimenti sulla guida in montagna, la stagionalità dei valichi alpini e le specificità dei percorsi ad alta quota.

“Nel 1984 usciva la prima edizione di un libro che è rimasto pietra miliare nella storia delle politiche per la montagna. Il geografo Warner Batzing pubblicava Le Alpi. Un faro per comprendere le geografie europee. Poco dopo sarebbero arrivate una serie di iniziative istituzionali come la Convenzione delle Alpi e poi la cooperazione transnazionale con “Spazio alpino”, da ultimo nel 2013 la Strategia macroregionale alpina. Sette Stati, 70 milioni di abitanti, 48 regioni. È da qui che siamo partiti, Lonely Planet e Uncem – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, che ha ispirato la guida – per un racconto delle Alpi On the Road, da attraversare e da vivere, nella prima guida turistica che unisce la ‘regione unica al centro dell’Europa’, le Alpi-cerniera che non sono più barriera fra gli Stati, ma da solcare per scoprire come stanno cambiando i paesi, come si modificano i versanti, i terrazzamenti e le foreste, le montagne, l’accoglienza, i campanili“.

Il volume è arricchito da approfondimenti culturali – sulla storia locale, le tradizioni, le identità linguistiche -, fa focus sulle Green Community e da sezioni dedicate alle soste gastronomiche e alle specialità regionali. Le numerose fotografie a colori restituiscono la bellezza e la varietà del paesaggio alpino, dalle cime innevate ai borghi di pietra, dai laghi cristallini agli alpeggi. Alpi on the road è una guida per viaggiatori curiosi, consapevoli e indipendenti, scritta, verificata e testata per chi ama costruire il proprio itinerario giorno per giorno, con il piacere della scoperta e lo sguardo sempre rivolto al viaggio.

“Questi itinerari sono i migliori per scoprire innovazione, trasformazioni, grandi opportunità, ma anche la capacità di stare nelle grandi transizioni. Come le Alpi affrontano le crisi climatica e demografica, lo spopolamento, e come le comunità locali che abitano migliaia di piccoli paesi stanno in relazione e dialogano con le città. Questi itinerari partono infatti dai capoluoghi, dove ci sono stazioni, aeroporti, hub di merci, ma anche università, centri di ricerca, grandi imprese. Le città – prosegue Busone – che guardano alle valli alpine per andarle a scoprire in modo nuovo, con nuovi occhi rinnovati dalla scelta di affrontare le crisi di oggi con le risposte di domani. Insieme. Comunità nella sostenibilità, green community che dimostrano come i Comuni alpini di tutti e sette i Paesi sanno crescere nel NOI, oltre i campanilismi, oltre le difficoltà, scoprendo nella montagna più unita alle città. Un nuovo fronte anche di accoglienza, oltreché di vivibilità che fa bene a tutto il vecchio continente“.

Riaperto al pubblico l’ufficio postale di San Carlo Canavese

Sono terminati nella sede, infatti, gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione finalizzati ad accogliere anche tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Tra gli interventi effettuati negli uffici lavori di tinteggiatura, nuovi arredi, nuova illuminazione a led a basso impatto energetico un rinnovamento totale degli ambienti all’interno della sala al pubblico, nuova pavimentazione con percorso tattile.

Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso tutti gli uffici postali sono disponibili a sportello anche i servizi INPS ed anagrafici.

L’ufficio postale di Via Martiri della Libertà 5 è a disposizione dei cittadini con i consueti orari, dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.45 ed il sabato fino alle 12.45.

Poste Italiane conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei territori.

Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea a fine ottobre 2022 i lavori di ristrutturazione sono stati avviati in oltre 4870 uffici postali in tutta Italia ed entro la fine del 2026 saranno complessivamente 7000 i nuovi uffici Polis.