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Floating mountains: Pensare come una montagna

Pragelato ospita la mostra Floating Mountains, dialogo tra arte e paesaggio alpino, che inaugurerà  il 29 novembre prossimo e promossa dall’Associazione di Promozione Sociale Neks, realizzata grazie al contributo della Fondazione CRT, che da anni sostiene progetti capaci di coniugare innovazione artistica e valorizzazione del territorio.

L’iniziativa si avvale del sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e dell’Assessorato alle Politiche Sociali e Assessorato alla Cultura, con il patrocinio del Comune di Pragelato.
La mostra d’arte contemporanea, curata da Michele Bramante e Cristina Giudice, sotto la direzione di Paolo Facelli, vedrà la partecipazione di quattro artisti internazionali portatori di linguaggi e sensibilità differenti, che dialogheranno con il paesaggio alpino e la comunità locale.

Si tratta del primo progetto artistico di Neks in ambito montano, un debutto che segna l’inizio di un percorso dedicato alla montagna quale spazio di ricerca artistica  e innovazione culturale della montagna, capace di superare la stagionalità turistica legata alla neve e di aprirsi a esperienze accessibili durante tutto l’anno.
Il titolo dell’esposizione “Floating Mountains” richiama l’idea di una montagna che perde la sua immagine tradizionale di elemento fisso e immutabile  per diventare simbolo di trasformazione.  Nella percezione collettiva la montagna è sempre stata simbolo di solidità,  stabilità e permanenza. Oggi, però, le alterazioni climatiche in corso, i cambiamenti nell’economia della neve e le nuove forme di abitare  e visitare i territori alpini ne stanno modificando profondamente l’identità. La montagna “fluttuante” rappresenta così una condizione in divenire, un paesaggio in via di ridefinizione, capace di invitare a riflettere sul rapporto tra essere umano, ambiente e cultura. In questo contesto l’arte diventa strumento di lettura e di dialogo con un territorio che non è più solo scenario naturale, ma soggetto attivo, dotato di un suo valore etico e di una capacità di relazione.

“Floating mountains” si configura come una mostra diffusa con opere collocate negli spazi aperti e urbani del Comune di Pragelato, pensate per integrarsi con il paesaggio e dialogare con la comunità locale. La montagna viene trasformata in un laboratorio vivo di cultura, sostenibilità e innovazione, dove l’arte diventa un linguaggio condiviso capace di generare nuove forme di partecipazione e di relazione con l’ambiente.
Il progetto, parallelamente alla mostra, punta a rafforzare il legame tra arte e comunità, promuovendo accessi di partecipazione attiva e di inclusione sociale. Obiettivo è trasformare  l’esperienza artistica in un’occasione di incontro, scambio e crescita condivisa, capace di coinvolgere generazioni diverse e di valorizzare la dimensione educativa e relazionale dell’arte. Verrà realizzato un  laboratorio didattico-artistico destinato alla scuola primaria, ideato e condotto dalla dottoressa Martina Berra, con uscite sul territorio e attività pratiche pensate per stimolare la curiosità dei bambini e bambine e per costruire racconti visivi intrecciati alla storia e alla natura locali.

I quattro artisti protagonisti di Floating Mountains sono Johannes Pfeiffer, Luisa Valentini, Gabriele Garbolino e Carlo D’Oria.
Johannes Pfeiffer, nativo di Ulm nel Sud della Germania,  e con studi a Berlino e alle Accademie di Belle Arti di Roma e Carrara, dal 1985 si dedica alla land art e alle installazioni ambientali, con interventi in Europa, Asia, Sud America, tra cui Pechino, Praga, Palma de Maiorca e il deserto di Acatama. Le sue opere, concepite come esperienze site-specific, instaurano un dialogo diretto con lo spazio e le forze naturali che lo attraversano.

Luisa Valentini,  docente all’Accademia di Belle Arti fino al 2022, dal 2024 è direttrice artistica del Museo Piscina Arte Aperta e le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Vanta collaborazioni internazionali quali quella con il Cirque du Soleil e negli ultimi anni è  stata molto impegnata sul fronte dell’arte sacra.
Le sue opere coniugano spiritualità e materia, equilibrio e tensione formale.
Gabriele Garbolino, diplomato in Scultura all’Accademia Albertina di Torino sotto la guida di Riccardo Cordero, ha realizzato sculture in materiali quali bronzo, marmo e alluminio, presenti in collezioni museali in Italia e all’estero. La sua ricerca è una riflessione sul corpo e sulla forma come sintesi tra esperienza fisica estensione interiore.
Carlo d’Oria, nato a Torino, esplora nelle sue opere la fragilità della condizione umana e la relazione tra individuo e collettività.  Le sue sculture,  simboliche e essenziali, sono presenti in importanti collezioni come quella del castello di Rivara, Castello Reale di Racconigi e il Parco d’Arte Quarelli. Il suo linguaggio plastico traduce in forma la memoria del paesaggio e il segno della presenza umana.

L’inaugurazione della mostra avverrà sabato 29 novembre alle 15.30 presso l’ATL di piazza Lantelme di Pragelato.

Mara  Martellotta

Stefano Tempia, workshop sulla musica e il canto corale

Giovedì 20 novembre, alle ore 17, presso la biblioteca civica Italo Calvino, a Torino, si terrà un workshop sulla musica e il canto corale di un maestro diviso tra innovazione e tradizione, Stefano Tempia

Nel 150⁰ anniversario della fondazione dell’Accademia Corale Stefano Tempia, la più antica associazione musicale del Piemonte, nonché la prima Accademia Corale nata in Italia, è in programma giovedì 20 novembre un incontro dedicato alla riscoperta dell’opera e del mondo musicale del suo fondatore, che ha dato avvio a una tradizione corale viva ancora oggi. Al workshop partecipano Aldo Salvagno, direttore d’orchestra e saggista, Giuliana Maccaroni, docente al Conservatorio di Torino, Luigi Cocilio, direttore artistico e maestro del Coro dell’Accademia Stefano Tempia.  Interviene e coordina il giornalista e musicologo Nicola Gallino. Dopo il workshop, le celebrazioni dei 150 anni dell’Accademia culmineranno giovedì 4 dicembre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino con la prima esecuzione, in tempi moderni, delle opere di Stefano Tempia, custodite dal Fondo Tempia del Conservatorio di Torino. Giovedì 20 novembre, alle 17,

biblioteca civica Italo Calvino: Lungo Dora Agrigento 94, Torino

“Riscoprire Stefano Tempia” – ingresso libero

Prenotazioni: info@stefanotempia.it

MARA MARTELLOTTA

Carceri minorili, Pd: “Cambiare rotta”

 «Lunedì 17 novembre un giovane detenuto è evaso dal carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. Non è un caso isolato. Come non sono un caso isolato le legittime denunce dei sindacati che sottolineano la grave carenza di organico degli istituti minorili. Lo stesso sindacato Osapp ha richiesto le dimissioni del capo del Dipartimento della Giustizia Minorile, sollecitando un intervento del sottosegretario» affermano le Consigliere regionali del PD Simona Paonessa e Gianna Pentenero, ed il responsabile Legalità dei Giovani Democratici Piemonte Filippo Gambini.

Che continuano «le denunce dei sindacati testimoniano come il Ferrante Aporti opererebbe con almeno venti agenti in meno. Una carenza di personale che si ripercuote in modo pesante sul personale impiegato in un lavoro già di per sé molto complesso e a cui va la massima solidarietà. Su questo delicato tema, ci torna in mente la scelta del Governo di impiegare donne e uomini delle proprie Forze dell’Ordine nei centri migranti in Albania, peraltro togliendo risorse a scuola, sanità e politiche attive del lavoro, lasciando sprovvisti di personale e in difficoltà praticamente la totalità di strutture sul territorio nazionale. Va inoltre sottolineato come il sovraffollamento delle strutture carcerarie sia un problema serio da risolvere, non nascondendo la testa sotto la sabbia e dimenticandocene appena i fatti di cronaca spariscono dai giornali».

«Quando il personale educativo e di sorveglianza è sotto pressione, la qualità delle relazioni con i minori detenuti rischia di deteriorarsi – concludono Paonessa, Pentenero e Gambini – e con essa la funzione rieducativa degli istituti che è fondamentale. Come è fondamentale costruire ponti con la comunità, associazioni, Enti locali, per sviluppare percorsi formativi, come quelli di formazione professionale o laboratori creativi. Se un giovane esce da un carcere senza aver avuto veri strumenti per cambiare, la probabilità che commetta di nuovo reati è alta. Investire nella rieducazione significa proprio dare a ragazze e ragazzi un’alternativa, un futuro diverso, una possibilità concreta di reinserimento nella società».

Casa, Grimaldi (AVS): Vicenda Molino parla alla politica, nessun alibi 

“Da mesi ci battiamo per dire che gli speculatori esistono, eccone uno conosciutissimo: Giorgio Molino, il ‘ras delle soffitte’ di Torino, la cui annosa vicenda giudiziaria per evasione fiscale si è appena conclusa con un patteggiamento: tre anni di reclusione da scontare ai domiciliari e 7 milioni di euro evasi da versare al fisco. Parliamo di un uomo che per decenni ha utilizzato società intestate a terzi per gestire oltre 1.400 immobili, cantine e soffitte affittate a persone fragili in condizioni indegne. L’iter giudiziario si è compiuto, ma è compito della politica trovare gli strumenti per impedire queste forme di speculazione edilizia ed evasione fiscale da parte dei grandi proprietari immobiliari, e per garantire al contempo edilizia popolare e canoni agevolati per le famiglie in condizione di difficoltà economica. I casi come quello di Molino sono proprio quelli che una seria ricognizione degli immobili privati permetterebbe di far emergere. E non si usi l’alibi dell’episodio isolato, di competenza della magistratura, per rifiutare di agire su un mercato lasciato a se stesso, che non garantisce il diritto alla casa e non blocca speculazioni e abusi. Serve un Piano casa nazionale, come chiede la nostra proposta di legge e come chiedono le assessore e gli assessori alle politiche abitative di oltre 40 città italiane, che animano l’alleanza municipalista per il diritto alla casa” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

“Non fraintendermi Se sto guardando un po’ abbagliata”

Music Tales, la rubrica musicale

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“Non fraintendermi
Se sto guardando un po’ abbagliata
Vedo le luci al neon
Ogni volta che passi
Non fraintendermi
Se tu dici ciao e io faccio un giro
Al mare dove la luna mistica
Gioca il caos con la marea
Non fraintendermi”
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“Don’t Get Me Wrong”: quando i Pretenders diventano l’inno non detto di una Brexit mal compresa.
Tornando al brano Immaginate Chrissie Hynde che, in volo su un British Airways, ascolta gli annunci di emergenza e pensa: ‘È questa la mia prossima melodia’. Non fraintendetemi, non è un messaggio contro l’aerofobia: è l’ispirazione per il suo enorme successo. E se anche la Brexit potesse cantare, probabilmente il suo brano preferito sarebbe proprio Don’t Get Me Wrong.
Facciamo un excursus breve breve sulla band, su Chrissie Hynde, su quando e perché è stata scritta la canzone.
Il testo è la dedica a John McEnroe, la melodia ispirata ai suoni dell’aereo sul quale sta viaggiando.
Il video e il richiamo a “The Avengers”
Dunque I Pretenders sono una band rock anglo americana nata alla fine degli anni ’70, nota per il loro stile che mescola rock, punk, new wave e pop.
La figura centrale del gruppo è , per l’appunto, Chrissie Hynde, cantante, chitarrista e autrice.
Americana di nascita (Ohio)
Si trasferisce giovanissima a Londra
Entra nella scena punk britannica
Fonda i Pretenders nel 1978
Hynde è conosciuta per
la voce particolare: forte, graffiante ma emotiva
i testi intensi, spesso autobiografici
la presenza scenica elegante e ribelle.
È una delle frontwoman più iconiche della storia del rock.
E mentre Don’t Get Me Wrong ci ricorda quanto spesso fraintendiamo perfino ciò che amiamo, vale la pena ricordare che il rock più sincero nasce spesso proprio vicino a casa nostra. I Brexit, trio torinese di alternative rock nato nel 2021, sono uno di quei casi felici: energia autentica, idee fresche e la volontà di riportare la scena locale al centro.
Nel 2023 rilasciano Vivere Di Nascosto, il loro primo album, realizzato sotto la direzione artistica di Alberto Bianco (Levante, Niccolò Fabi). L’album viene recepito positivamente dalla critica (75/100 su Rumore) e dal pubblico, permettendo al gruppo di suonare in tutto il Nord Italia in oltre 30 date nel biennio 2023/2024, tra le quali spiccano il sold out nel locale Spazio211 di Torino ed il festival Montagne Rock di Trento, in cui hanno condiviso il palco principale coi Sick Tamburo.
Nell’estate del 2024, la band annuncia il cambio formazione, salutando il cantante Lorenzo Pierpaolosson e presentando il già bassista Davide Barbieri come nuova
voce e frontman del gruppo.
Da maggio 2024 il gruppo entra in una nuova fase creativa e inizia nuovo ciclo di scrittura, caratterizzato da suoni più heavy e melodici al tempo stesso, andando a definirsi Heavy Pop.
Insieme a loro, venerdi 21 novembre 2025, allo Spazio 211 di Via Cigna a Torino,  saliranno sul palco anche i “Domani Martina”, band anch’essa torinese pop-rock che cerca un punto d’incontro tra le sonorità brit rock, brit pop e la tradizione cantautorale italiana. Prodotti da Pan Music Pro Production, hanno pubblicato nel maggio 2023 il loro primo album “Sulle nuvole” un debutto che ha già mostrato la loro sensibilità melodica e un’identità sonora ben definita.
Ad aprire la serata ci sarà Riccardo Maccario, torinese, giovane, alle prime armi con il palco ma già capace di proporre brani particolari in versione chitarra e voce, autentici e intensi: un’esibizione intima da non perdere.
Per questo invito tutti a venirli ad ascoltare questo venerdì: non soltanto per sostenere tre realtà della nostra città, ma perché Torino continua a produrre musica capace di sorprendere davvero. E magari, per una volta, non ci sarà nessun fraintendimento: il talento è sotto il palco, chiaro e forte.
“Un giorno anche la guerra s’inchinerà al suono di una chitarra.”
Jim Morrison
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CHIARA DE CARLO
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Ecco a voi gli eventi da non perdere:

Le sorelle Kessler e il suicidio

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

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Il caso delle sorelle Kessler costringe tutti, senza eccezioni, al rispetto e al riserbo anche se l’idea del lutto di fronte ad suicidio programmato e assistito appare fuori posto. Due persone di spettacolo che durante la loro carriera erano rimaste sempre abbastanza riservate, hanno deciso di chiudere con il botto finale. In certe decisioni gioca sicuramente il declino, l’oblio e la solitudine.
Gli articoli che ho letto ,volti ad esaltare – pur tra tanti se preliminari – la fine delle due sorelle come una conquista civile in Italia impossibile, non mi hanno convinto. La decisione di due donne molto anziane non può essere discussa, ma neppure strumentalizzata e citata come esempio. Gli esempi da citare – se ci sono – sono altri. In passato il suicidio veniva indicato come atto estremo  di amore per la libertà e della Patria da Catone l’Uticense a Jacopo Ortis. Oggi il suicidio è non solo rifiuto del dolore fisico, ma persino paura della vita. Ricordo che ci fu un giudice torinese, Giuseppe Manfredini, che si suicidò nel 1956  nel dubbio di aver  commesso un errore giudiziario. Il suo fu un vero dramma che suscitò  molto clamore, ma oggi è un caso del tutto dimenticato di fronte alla sicumera di certi personaggi sulla cresta dell’onda.  Mi sono venuti in mente casi molto diversi e lontani da quello delle sue ballerine. Il nichilismo relativista ha demolito valori ritenuti irrinunciabili e  persino la Chiesa cattolica appare oggi più possibilista su certi temi. Lo slogan infelice usato in Toscana che ha approvato una legge sul fine vita, appare tremendo nel suo cinismo : ”Liberi subito fino alla fine“. A parte ovviamente l’assurdo di una legge regionale che spezzetta l’Italia anche sulla morte. Ho letto il libro sul fine vita  di un mio vecchio amico studioso di filosofia che adesso si atteggia a filosofo e debbo dire con sincerità che i suoi sofismi non mi hanno convinto. A  me resta ben presente il valore della vita e il dramma della morte attraverso il suicidio. Sono  concetti distanti e distinti. Posso umanamente  capire, ma non condividere, l’idea di porre fine alla propria esistenza di fronte a dolori intollerabili, ma  non riuscirò mai a vedere nel suicidio un valore positivo , anche prescindendo dalla fede religiosa. Che un piccolo cantante dica che dalle due sorelle ”si impara a vivere“ mi sembra quasi un’affermazione oscena.

Uso degli antibiotici: Settimana mondiale in Piemonte

Dal 18 al 24 novembre torna la Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici, la campagna che ha l’obiettivo di diffondere la consapevolezza sull’antibiotico-resistenza e sui rischi derivanti dall’uso indiscriminato degli antibiotici.

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L’iniziativa è promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme a FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations), UNEP (United Nations Environment Programme), OIE (Organizzazione mondiale della sanità animale) e ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).

“Agisci ora: proteggi il nostro presente, assicura il nostro futuro”

Il tema di quest’anno sottolinea l’urgente necessità di intraprendere iniziative immediate per contrastare il fenomeno che rappresenta un problema già in corso e una grave minaccia per il futuro: le infezioni resistenti ai farmaci sono in aumento, ma la consapevolezza, gli investimenti e le azioni concrete sono ancora carenti.

Che cos’è l’antibiotico resistenza

È il fenomeno per cui i batteri “imparano a difendersi” dai farmaci che dovrebbero eliminarli e si verifica soprattutto quando gli antibiotici vengono impiegati in modo eccessivo e inappropriato. La diffusione di “batteri resistenti” alle terapie farmacologiche ha importanti conseguenze:

  • le cure diventano inefficaci

  • le infezioni diventano difficili o impossibili da trattare

  • aumenta il rischio di diffusione di malattie, malattie gravi e decesso.

Contrastare questa tendenza serve a proteggere l’efficacia degli antibiotici nel futuro.

Le conseguenze riguardano tutti

I batteri resistenti agli antibiotici danneggiano la salute di tutti gli organismi viventi:

  • nelle persone le infezioni comuni diventano più difficili da curare, il decorso della malattia diventa più lungo e – nei casi più gravi, le terapie non funzionano più: questo significa più ricoveri, più rischi di complicanze e più decessi

  • negli allevamenti e tra gli animali da compagnia possono diffondersi batteri resistenti, che possono passare da un animale all’altro e arrivare anche all’uomo

  • nell’ambiente i residui di antibiotici e i batteri resistenti possono riversarsi nel suolo, nei fiumi e nel mare, alterando l’equilibrio degli ecosistemi. Questo ciclo invisibile collega persone, animali e natura

5 consigli utili

  1. Usare antibiotici solo dietro prescrizione

    non assumere antibiotici di propria iniziativa o perché “hanno funzionato in passato”; tenere a mente che gli antibiotici non servono contro virus come influenza o raffreddore

  2. Seguire scrupolosamente la terapia prescritta

    è importante rispettare dosi, orari e durata del trattamento; è importante non interrompere la cura appena ci si sente meglio: i batteri residui potrebbero diventare resistenti

  3. Non condividere né riutilizzare antibiotici avanzati

    ogni terapia è specifica per un’infezione e una persona; conservare o dare antibiotici ad altri può essere dannoso e favorire resistenze

  4. Prevenire le infezioni con buone pratiche igieniche e vaccini

    lavarsi spesso le mani, mantenere puliti ambienti e alimenti, eseguire le vaccinazioni per ridurre il rischio di infezioni batteriche

  5. Usare antibiotici in modo responsabile anche in veterinaria e agricoltura

    limitare l’uso negli animali solo a quando necessario e sotto controllo veterinario: una corretta gestione negli allevamenti protegge anche la salute umana

Le iniziative in Piemonte

La Regione Piemonte promuove iniziative di contrasto al fenomeno dell’antibiotico resistenza attraverso:

  • programmi di “stewardship”, cioè strategie e pratiche organizzative per promuovere l’uso appropriato degli antibiotici nelle strutture ospedaliere e territoriali

  • sorveglianza microbiologica attraverso un sistema strutturato che raccoglie, analizza e monitora nel tempo i dati sugli organismi patogeni e il loro grado di resistenza agli antibiotici. Questa attività ha l’obiettivo di comprendere la diffusione dei ceppi resistenti, attuare misure di prevenzione e controllo delle infezioni

  • formazione degli operatori sanitari attraverso corsi, linee guida, strumenti clinici per l’appropriatezza prescrittiva

  • controllo delle infezioni correlate all’assistenza

  • campagne di comunicazione e informazione rivolte al pubblico: in occasione della Settimana Mondiale 2025 sono state predisposte locandine per la diffusione presso farmacie, studi medici e ambulatori veterinari

Link

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/settimana-mondiale-per-luso-consapevole-degli-antibiotici-2025

www.regione.piemonte.it/antibiotici

Fuga di monossido: coppia di anziani intossicata in casa

Prima i sintomi di un possibile avvelenamento, poi la scoperta: all’interno della loro abitazione è stata rilevata una fuoriuscita di monossido di carbonio. È successo nella tarda serata di ieri a Vicoforte, dove una coppia di anziani – un uomo di 75 anni e una donna di 71 – si è sentita male ed è stata soccorsa immediatamente.

Entrambi sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale di Mondovì in codice giallo per accertamenti. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco di Ceva, con il supporto di un mezzo proveniente da Levaldigi.

La presenza del monossido è stata confermata dai vigili del fuoco grazie a strumenti portatili specifici: il gas, infatti, è incolore e inodore e non può essere percepito senza apparecchiature dedicate. I tecnici stanno ora effettuando rilievi per individuare l’origine della fuga, mentre proseguono gli accertamenti sanitari sulla coppia.

VI.G

Scomparso a Valperga: 47enne ritrovato senza vita

Era scomparso da ieri sera e questa mattina è stato ritrovato senza vita. Si tratta di un uomo di 47 anni di Valperga, residente nella zona dei laghetti di via Pertusio, per il quale erano state avviate le ricerche sin dalla segnalazione della sua scomparsa.

Le operazioni erano iniziate dopo il ritrovamento della sua vettura, una Mg, nei dintorni, senza però alcun segno dell’uomo. Alle squadre impegnate nelle ricerche hanno preso parte i vigili del fuoco delle unità di Torino Centrale, Ivrea e Rivarolo Canavese, insieme ai sommozzatori, alle squadre del nucleo cinofili del comando provinciale, ai carabinieri della stazione di Cuorgné e alla protezione civile.

Secondo quanto emerso dalle indagini, tutto lascia pensare a un gesto volontario, alla luce del biglietto ritrovato dalla moglie, nel quale l’uomo aveva lasciato scritto di voler togliersi la vita.

VI.G