ilTorinese

La nomina a cardinale di Mons. Repole

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IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

La nomina a cardinale dell’attuale arcivescovo mons. Repole e’ stata accolta con entusiasmo da chi ancora si attarda a vedere come esempio e cardine storico della Chiesa torinese il cardinale Michele Pellegrino, esimio docente all’Universita’ di Torino e vescovo decisamente innovativo rispetto al cardinale Fossati, l’unico entrato nella storia novecentesca di Torino insieme al cardinale Richelmy, per altro mancato prematuramente. Non ho mai avuto simpatia verso il cardinale Pellegrino che preparò più o meno inconsapevolmente la strada a Novelli sindaco, favorito in ciò da una Dc che aveva perso il senso della sua funzione politica e non aveva più uomini adeguati. Le due volte che incontrai personalmente Padre Pellegrino, come voleva che lo si chiamasse, e ascoltai le sue omelie, fui colpito dalla freddezza della sua parola, più adatta alla cattedra che all’altare. Io ricordo ragazzino invece l’umanità profonda del cardinale Fossati che aveva accompagnato la diocesi durante la seconda guerra mondiale e la guerra civile. Valdo Fusi che fu sposato dal Cardinale, mi parlò del Cardinale e del suo carisma religioso e umano. Oggi la nomina cardinalizia di Repole appare un riconoscimento più allo studioso che al vescovo perché nel periodo in cui è stato arcivescovo non si è fatto finora notare per il suo apostolato. Il vescovo di Pinerolo Debernardi si è rivelato più vivace e incisivo in un quadro piemontese in verità un po’ depresso, nel quale risaltava soprattutto il vescovo di Ivrea Bettazzi, discutibile per alcune prese di posizione, ma sicuramente dotato di una forte e indiscussa personalità. È significativo che i successori di Pellegrino non sia citati e meno che mai mons. Nosiglia, attivissimo nel sociale, ma anche nella attività pastorale che per primo non venne nominato cardinale. Non sono pochi coloro che non hanno capito perché la cattedra di San Massimo e anche quella, ancora più illustre, di Sant’Ambrogio siano state declassate, togliendo loro il cardinale arcivescovo . Si può capire come la chiesa universale debba andare oltre il localismo italiano e questa nomina ad personam non si può considerare un gesto di attenzione particolare per Torino, come è stato detto. Forse il Pontefice si sentì bloccato dalle sue origini piemontesi quando nominò Nosiglia, forse già di per sé non propriamente adeguato ad essere un principe della Chiesa. La cattedra di San Massimo esigeva comunque maggiore rispetto, solo in parte recuperato con la nomina che avverrà l’8 dicembre nel prossimo concistoro romano. Spero di non dire una cosa fuori posto nell’affermare che l’ex vescovo di Susa mons. Alfonso Badini Confalonieri forse avrebbe meritato anche per la sua storia la porpora cardinalizia.

Quando la politica è solo tatticismo ed opportunismo

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Che il “campo largo” o “Fronte popolare” non sia attualmente una coalizione politica o di governo lo sappiamo quasi tutti. Si tratta, infatti, di un semplice e banale pallottoliere nato per distruggere un nemico che, non a caso, cambia i suoi confini a seconda del tatticismo, del trasformismo e dell’opportunismo politico dei rispettivi capi partito. Su questo versante lo spettacolo indecoroso offerto in questi giorni dal capo del partito personale di Italia Viva Matteo Renzi e da quello dei 5 stelle, Giuseppe Conte, rappresenta il peggio di quello che dovrebbe essere la politica. Ovvero, coerenza, contenuti, coraggio, lungimiranza e, soprattutto, serietà politica e credibilità morale. Elementi che dovrebbero caratterizzare anche la dirittura di una classe dirigente degna di questo nome. Tutte categorie che, invece, sono state sacrificate sull’altare della convenienza e del mero opportunismo in un contesto dove il più spietato tatticismo ha il sopravvento rispetto a qualsiasi altra considerazione.
Al riguardo, è appena sufficiente registrare, e senza commentare, le svariate dichiarazioni del capo di Italia Viva e di quello dei 5 stelle – che sono semplicemente speculari – e anche dell’altro capo del partito personale, cioè Azione, per rendersi conto che non ci troviamo di fronte ad un confronto politico, culturale e programmatico. Ma, molto più banalmente, ad un permanente malcostume che è alternativo alla politica perchè si basa solo ed esclusivamente su scelte di potere e di momentanea convenienza personale e delle piccole consorterie che affiancano e supportano il capo indiscusso ed indiscutibile. E quindi, insulti, attacchi personali, accuse di affarismo, contumelie di ogni genere e via elencando. Per non parlare dei pochi accenni politici dove, è persin inutile ricordarlo, vengono sottolineati e richiamati dai rispettivi capi partito solo per evidenziare la radicale e strutturale alternatività degli uni verso gli altri.
Ora, e per fermarsi al “caso ligure”, è indubbio che non può essere quella la strada – ed è solo un eufemismo ricordarlo – per ridare credibilità alla politica, autorevolezza alle classi dirigenti ed efficacia alle stesse istituzioni democratiche. E, senza perdere tempo a commentare il profilo, la natura e la prospettiva politica del cosiddetto “campo largo”, forse è anche arrivato il momento per invertire decisamente la rotta rispetto a questa prassi decadente. Perchè, appunto, meramente opportunistica e trasformistica. Forse adesso, come ci ricordava tanti anni fa lo storico cattolico Pietro Scoppola, prima della “cultura del progetto” – seppur indispensabile e sempre decisiva – va nuovamente inverata e realmente praticata una vera, efficace e credibile “cultura del comportamento”. E questo prima che la politica riprecipiti in una crisi irreversibile alimentando ed incrementando un nuovo ed ulteriore astensionismo elettorale.
Giorgio Merlo

Infrastrutture, Asti-Cuneo: ultimo tratto in funzione a fine 2025

Si è svolta  a Roma la riunione convocata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, presso la segreteria del vice ministro Rixi, su richiesta del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per avere certezze sul cronoprogramma di conclusione dei lavori dell’ultimo lotto. Alla riunione hanno partecipato, insieme al presidente Cirio, gli assessori Enrico Bussalino e Marco Gabusi, il sindaco di Alba Alberto Gatto e la società Asti-Cuneo, che ha comunicato il cronoprogramma aggiornato sul completamento dei lavori dell’ultimo lotto dell’autostrada.

Purtroppo la congiuntura internazionale che ha determinato una carenza di materie prime, unitamente alla complessità delle procedure autorizzative che hanno tuttavia permesso un oggettivo miglioramento del progetto con il recepimento delle prescrizioni in sede di Valutazione di impatto ambientale, non hanno consentito di anticipare la fine dei lavori al 2024 come era stato auspicato lo scorso anno.
Ma la situazione sotto il profilo autorizzativi è risolta: la lettera inviata dal Ministero certifica che non sono necessari ulteriori passaggi e i lavori proseguono pertanto a pieno ritmo fino al completamento dell’opera.
La società ha formalmente comunicato il cronoprogramma aggiornato, in base al quale l’utilizzo dell’infrastruttura sarà possibile a dicembre 2025 grazie alla disponibilità della società ad impiegare in cantiere 400 maestranze già dai prossimi giorni.
Su richiesta della Regione, e a fronte delle oggettive problematiche citate, la società si è anche resa disponibile a sospendere il pagamento del pedaggio nella tratta fino a Verduno fino all’operatività dell’ultimo lotto. Pertanto dal 14 ottobre il free flow sarà spento fino al 2025.
Durante l’incontro si è poi stabilito che per quanto riguarda la tangenziale di Alba sarà convocato nelle prossime settimane un incontro a cui parteciperanno la Provincia e Anas che è proprietaria dell’infrastruttura per condividere i prossimi passaggi relativi all’opera.

“Questa riunione era doverosa perchè era necessario chiarire i reali motivi del nuovo cronoprogramma. Abbiamo avuto risposte certe ed impegni formali che continueremo a monitorare giorno per giorno, pronti come abbiamo sempre fatto a risolvere i problemi che in un Paese complicato come l’Italia sono purtroppo sempre in agguato – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e gli assessori Enrico Bussalino e Marco Gabusi – Tutti i cantieri pubblici stanno vivendo momenti di difficoltà e l’Asti-Cuneo purtroppo non è immune. Oggi la società Asti-Cuneo ci ha prospettato il cronoprogramma aggiornato per cui l’ultimo tratto sarà utilizzabile alla fine del 2025. Fino ad allora abbiamo chiesto e ottenuto la sospensione del pedaggio alla barriera di Verduno per tutti gli utilizzatori, e non solo per chi deve raggiungere l’ospedale come è già previsto”.

“Avrei voluto essere presente di persona, ma la giornata nera dell’alta velocità mi ha consentito di intervenire solo in collegamento dal treno. Tuttavia per Alba era importante esserci e ringrazio gli altri partecipanti e il Presidente della Regione Alberto Cirio per il coinvolgimento e la disponibilità ad allestire un collegamento all’ultimo minuto – dichiara il sindaco di Alba, Alberto Gatto –  Continuiamo a monitorare e prendiamo atto della nuova data che pone a fine 2025 il termine dei lavori per il lotto 2.6A dell’Asti-Cuneo, ma la riunione ha comunque prodotto qualche esito positivo. Mostrandoci compatti, siamo riusciti ad andare incontro alle esigenze dei cittadini e sospendere il pagamento del pedaggio free flow del portale 6 ad Alba ovest, fino all’entrata in funzione del lotto 2.6A e dunque, dicembre 2025.
Ora confidiamo che grazie all’impiego di oltre 400 maestranze ci sia un’accelerazione del cantiere per rendere usufruibile la tratta nel minore tempo possibile.
L’incontro è stato importante anche per rimettere al centro della discussione alcuni temi che riguardano da vicino la nostra città. Su questo nelle prossime settimane si organizzerà una riunione tra tutti gli enti coinvolti per l’adeguamento della tangenziale di Alba e del terzo ponte sul Tanaro”.

Di scena a Stupinigi Floreal e il Salone del Pane

da venerdì 11 a domenica 13 ottobre la Palazzina di Caccia di Stupinigi ospiterà la quarta edizione di FLOReal (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 18.30), una delle principali manifestazioni florovivaistiche piemontesi e italiane.

Non solo la mostra mercato con circa cento espositori tra florovivaisti, artigiani e agricoltori, ma anche un insieme di iniziative collaterali volte a raccontare la Natura in tutte le sue forme e un palinsesto di FLOReal Talks per fare cultura del verde con esperti del settore.

In occasione di FLOReal, presso la citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi si terrà anche la prima edizione del Salone del Pane (sabato 12 ottobre dalle 12.30 e le 20 e domenica 13 ottobre dalle 10 alle 20).

Nato da un’idea di Orticola del Piemonte con il contributo della Camera di commercio di Torino il Salone del Pane punta a promuovere la cultura del pane locale e delle sue tradizioni e a valorizzare le eccellenze della filiera piemontese. Saranno 25 gli espositori presenti tra panificatori, mulini e aziende agricole. Il Salone del Pane si strutturerà in una parte di esposizione e vendita. Il pubblico partecipante avrà la possibilità di assaporare ben 15 diversi assaggi scelti tra i vari produttori, in certi casi abbinati con altri prodotti enogastronomici, potrà curiosare tra i vari produttori, scoprire storie artigianali e nuove tecniche di produzione. A questo si aggiunge un programma di appuntamenti che vanno dalle masterclass ai talk di approfondimento fino ai laboratori per i più piccoli.

La prossima stagione dell’Erba. Risate e riflessioni per la bella abitudine di andare a teatro

Continua la bella abitudine di andare a teatro. Sull’onda dei tanti sold out della scorsa stagione, lo staff di Torino Spettacoli apre, nella sala dell’Erba di corso Moncalieri, il palcoscenico ad un pubblico numeroso, al suggestivo numero di iniziative, ad un cartellone ricco di titoli che non potranno che interessare e divertire. “Il teatro stabile privato Torino Spettacoli potenzia per la stagione 2024 – 25 la sua fisionomia di collettore, facendosi amplificatore della vivacità culturale della nostra città e regione, così come portando “in giro” (la nostra etichetta specifica è “Around”) le sue produzioni, proseguendo nel cammino virtuoso e appassionante di apertura alle più autentiche sinergie collaborative.” Una stagione che apre e si snoda all’insegna dell’”Attualità” – non stupisca che a questa facciano capo allo stesso tempo Euripide con “Le Troiane” (23 ottobre), che rimane un grido di denuncia contro la guerra mai così doveroso allo specchio del tempo in cui stiamo vivendo, o i “Grandi processi dell’antichità”, che non sono soltanto un omaggio all’arte dello scomparso Piero Nuti ma pure uno sguardo approfondito sullo “spettacolo della giustizia” che si fa immediatamente visione contemporanea, per cui, un esempio per tutti, la ciceroniana ”In Verrem” si tramuta nella trasposizione di oggi nel “Processo per corruzione”; e che trovino spazio la Crisi degli operai di Stellantis (“Turno di notte”, 9 e 10 novembre, scritto e diretto da Gianpiero Francese, sette attori in scena in tuta verde da lavoro, un testo che è la trascrizione delle confessioni dei veri protagonisti, gli operai di Melfi, e un ritratto fatto di umanità e denuncia della classe operaia) e “20 Novembre” di Lars Norén, interprete Gabriele Gallinari per la regia di Beno Mazzone, un monologo che apre domani sera alle 21 la stagione e che è un atto di riflessione su due fatti atroci che hanno sconvolto il mondo giovanile e non soltanto, la strage di Columbine in Colorado nell’aprile del ‘99 e quella di Emstetten nell’ovest della Germania, questa propria il giorno che dà il titolo alla pièce, ovvero il massacro da parte di ragazzi di loro compagni e professori -, della “Partecipazione e Condivisione” e della “Promozione libera e indipendente di fatti culturali”, recita il comunicato stampa.

Molti gli appuntamenti da non perdere. Mercoledì 16 ottobre, ancora dal mondo classico arrivano “Ciò che uno ama” ovvero i versi di Saffo (e altri) commentati “con chiacchiere antiche e moderne” da Paolo Accossato, Irene Mesturino e Elia Tedesco, “La commedia delle 3 dracme” che Gian Mesturino e Girolamo Angione hanno ricavato dal “Trinummus” plautino (dal 17 al 20 ottobre) e “Il soldato fanfarone” (25/28 ottobre), ovvero quel “Miles gloriosus” che rimane una delle più famose commedie dell’autore nato a Sarsina nella metà del terzo secolo avanti Cristo, qui interpretato da un indiavolato, divertentissimo Elia Tedesco. Dopo “Anfitrione” di Molière, il Galà d’Autunno (8 novembre) che nella più ampia sala del Colosseo vedrà ospitate le eccellenze del Liceo Germana Erba, attori-cantanti-danzatori e performer di musical pronti ad animare un’altra serata di sicuro successo, campioni di quel “saranno famosi” che ha negli anni portato in altre compagnie, in Italia e all’estero, nomi e veri talenti chiamati a far crescere una vita teatrale che in questa scuola è nata.

Antonio Grosso e Antonello Pascale, artefici del successo di “Minchia signor tenente” tornano all’Erba ((16/17 novembre) con “Il piccolo principe… in arte Totò”, per far rivivere uno dei maestri della comicità certo riscoperto troppo tardi, nelle sue giuste dimensioni, dalla critica e dal pubblico di casa nostra. Il 19 e il 20 novembre l’atteso primo avvicinarsi di Paolo Accossato al palcoscenico, di un “ragazzo” poco più che cinquantenne, amante della scuola e del sapere, dell’insegnamento e della continua ricerca, che con “L’ultima notte di Dante” – “un testo inedito per esperti e neofiti” nella cornice di Ravenna, tra il 13 e il 14 settembre del 1321 – ci ricorda attraverso gli incontri immersi tra le febbri che lo stanno portando le figure femminili, di vita e poetiche, che hanno attraversato l’esistenza dello scrittore fiorentino. Interprete e regista Stefano Fiorillo, con lui Barbara Cinquatti e Vittoria Chiolero. Ancora a novembre (dal 21 al 24) “Lapponia” di Marc Angelet con Miriam Mesturino e Sergio Muniz, l’imperdonabile errore di una madre nel rivelare al figlio l’inesistenza di Babbo Natale, con mille esilaranti sorprese, ancora il pirandelliano “Giganti della montagna” per la regia di Claudio Boccaccini.

Le feste natalizie vedranno le presenze di “Verso l’ora zero”, il nuovo appassionante giallo di Agatha Christie, la fiaba del “Gelindo”, “Il piccolo principe”, dal romanzo di Saint-Exupery per l’interpretazione e la regia di Andrea Dosio, e l’allegria insuperata di “Forbici Follia” che festeggia con il pubblico i 25 anni di repliche. Con il nuovo anno, “Shakespeare x 2”, i Trelilu con il nuovissimo “Vieni, va’”, il ritorno dell’acclamato “La vita al contrario” interpretato dall’ormai beniamino Giorgio Lupano felicemente sulle orme di Brad Pitt (“Il curioso caso di Benjamin Button”), “Camere con crimini”, triangolo amoroso tra giallo e risate, nell’interpretazione di Carlotta Iossetti, Andrea Beltramo e Elia Tedesco. “Il cappotto di Janis” vede in palcoscenico la coppia Rocìo Munoz Morales e Pietro Longhi, il Teatro di Dionisio porta “Svelarsi”, uno spettacolo tutto al femminile con cui anche il pubblico in sala dovrà misurarsi. “La locandiera”, con Miriam Mesturino affiancata da Luciano Caratto e Alessandro Marrapodi, vedrà il proprio felice ritorno dal 3 al 6 aprile, mentre Marco&Mauro chiuderanno con “Non si vede un Kansas”, con risate assicurate.

Elio Rabbione

Nelle immagini: scene da “20 novembre”, “La commedia delle 3 dracme”, “La vita al contrario” e “La locandiera”.

Accordo con Terna, il Piemonte punta su energia e impianti rinnovabili

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Obiettivo dell’accordo è ottimizzare il flusso informativo per la programmazione di nuove infrastrutture elettriche nel territorio

La Regione Piemonte e Terna, la società guidata da Giuseppina Di Foggia, hanno firmato un Protocollo d’Intesa di durata quinquennale per definire le modalità operative di una collaborazione finalizzata a migliorare la programmazione e la localizzazione di nuove infrastrutture elettriche nel territorio e per pianificare in maniera coordinata lo sviluppo delle opere necessarie al raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici indicati nel Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR). In particolare, attraverso la condivisione di informazioni e dati, sarà possibile monitorare le richieste di connessione alla rete di impianti rinnovabili. Alla firma hanno preso parte il presidente Cirio e gli assessori Tronzano e Marnati e, per Terna, l’ingegnere Enrico Maria Carlini.

Con questa intesa, sono ormai sette gli accordi siglati da Terna con le Regioni italiane sui temi della concertazione, scambio dati e pianificazione energetica.

Come nelle precedenti occasioni, sarà istituita una Cabina di Regia per affrontare temi specifici e saranno istituiti Tavoli Tecnici per regolare le attività di scambio dati, concertazione, gestione delle esigenze territoriali e semplificazione normativa. Inoltre, grazie a TE.R.R.A., il nuovo Portale digitale su Territorio, Reti, Rinnovabili e Accumuli introdotto dalla Legge 11/2024 (già “Decreto energia”), realizzato e sviluppato da Terna, un ampio patrimonio informativo sarà messo a disposizione di amministratori nazionali e locali, legislatori e sviluppatori.

La Regione Piemonte e Terna si impegnano a promuovere qualsiasi forma di confronto e di progettazione partecipata con le amministrazioni locali, gli stakeholder e la popolazione al fine di condividere le scelte localizzative degli interventi di sviluppo della rete, velocizzare i tempi di realizzazione delle opere previste, garantire al territorio una rete elettrica ancora più efficiente e sostenibile e, allo stesso tempo, valorizzare il patrimonio ambientale e culturale.
Il presidente Alberto Cirio e gli assessori Matteo Marnati e Andrea Tronzano spiegano: “Quella dell’approvvigionamento energetico è una delle grandi sfide dei prossimi decenni e il Piemonte è attrezzato per affrontarlo. Siamo stati tra le prime regioni a mettere a gara le concessioni idroelettriche con l’obiettivo di usare anche l’energia come leva d’attrazione di investimenti e di supporto alle imprese. Terna rappresenta una realtà importante per il nostro territorio grazie anche agli investimenti che ha annunciato e la sigla di questo accordo rappresenta un tassello in più perché la condivisione e il monitoraggio dei dati rappresenta sempre di più uno strumento essenziale per programmare e raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente”.
La firma del protocollo segue il piano di investimenti per il Piemonte novembre scorso per 360 milioni di euro.

“Granda in Rivolta” allarga i suoi orizzonti… culturali e geografici

Il prossimo ospite della rassegna letteraria fossanese sarà infatti lo scrittore irlandese, italiano d’adozione, William Wall

Lunedì 7 ottobre

Fossano (Cuneo)

Continua a crescere il prestigio degli autori ospitati a Fossano per la seconda edizione di “Granda in Rivolta”, la rassegna letteraria che lodevolmente si propone di “scuotere la provincia cuneese con la poesia”, intento scritto nero su bianco, in un “Manifesto” in versi, dagli stessi organizzatori, i poeti piemontesi Elisa Audino e Romano Vola, che condividono la direzione artistica della rassegna insieme a Maurizio Regis, titolare dello storico pub fossanese il “Vitriol” , al civico 7 di via Ancina, dove si tengono gli incontri.

 


Dopo l’appuntamento di domenica 8 settembre, incentrato sulla “poesia in musica” e che ha visto l’esibizione, assai gradita, dei due cantautori di origine e adozione fossanese, Mattia Calvo e Matteo Castellano, l’attesa è ora per il prossimo lunedì 7 ottobre (ore 21,15) allorché in via Ancina arriverà un ospite di caratura davvero internazionale e particolarmente “agognato” dagli organizzatori. Parliamo di William Wall, irlandese (nato a Cork nel 1955), scrittore, poeta, traduttore dall’italiano e docente di “scrittura creativa”. Irlandese, ma anche un bel po’ italiano, poiché Wall vive oggi tra Cork e Camogli, in Liguria, città a cui è particolarmente legato, così come all’Italia in genere, dove torna spesso anche nell’ambientazione dei suoi lavori, tanto da aver pubblicato gli ultimi suoi due romanzi, “La ballata del letto vuoto”(Nutrimenti, 2021) e “Ti ricordi Mattie Lantry?”(Guanda, 2024) prima qui che in Irlanda.

Nel 2005 Wall è stato selezionato per il “Man Booker Prize”, nel 2011 ha vinto il “Virginia Faulkner Award” e nel 2017 è stato il primo europeo a vincere il “Drue Heinz Literature Prize”, con la raccolta di racconti “The Islands”. Nel 2019 la Casa Editrice milanese “Crocetti” (dal 2020, di proprietà di “IF- Idee Editoriali Feltrinelli”) dedica a “Le notizie sono”, una parziale selezione delle sue poesie, con un articolo di ben quattordici pagine. Le sue opere sono tradotte in molte lingue, tra cui italiano, cinese, tedesco, portoghese, serbo, catalano, lettone e macedone.

Nella serata fossanese William Wall parlerà sicuramente del suo ultimo libro “Ti ricordi Mattie Lantry?”, un noir (la traduzione è di Stefano Tettamanti) scritto da un poeta “con un profondo senso civico-politico-umano”. Al centro della storia, una vecchia e irrisolta storia di omicidio che riemerge nella vita del protagonista in modo inusuale e che getta più di un’ombra. Lui, un autore conosciuto che decide di offrire un corso di scrittura in modo anonimo a cinque aspiranti e altrettanto anonimi autori. La vittima, un suo ex compagno di scuola, una sorta di genio ribelle. Gli indiziati: gli stessi compagni, che forse si celano in uno degli aspiranti autori del corso. L’epoca dell’omicidio: 1980. Oggi: 2020, il Covid. A far da sfondo l’Irlanda, l’Oceano, l’andare in mare, l’abbandono di una periferia territoriale, la violenza – fascino incluso – della legge del più forte, la crudeltà del capitalismo e del privilegio economico. Pagine in cui “la poesia emerge ovunque, dalla figura del nonno, un vecchio soldato, della vittima, che si è preso sempre cura di lui, fino all’Oceano”. E un libro, ancora una volta, in cui c’è molta Italia.

A dialogare con William Wall ci saranno la poetessa e scrittrice Elisa Audino e l’editrice Cristina Daglio. L’incontro sarà preceduto da un momento open-mic del poeta cuneese Luca Isoardo.
Come sempre accade negli appuntamenti di “Granda in Rivolta”, gli autori e gli organizzatori saranno già al “Vitriol” a partire dalle 19,30 per una chiacchierata e una cena conviviale e per entrare nel clima di condivisione tipico della rassegna.
Tutte le informazioni su “Granda in Rivolta”sono disponibili sui canali social della rassegna (Facebook, Instagram, Threads, Youtube e canale WhatsApp). Per prenotare 333.4915524.

 

g. m.

 

Nelle foto: William Wall e Cover “Ti ricordi Mattie Lantry?”, Guanda, 2024

 

Pro Palestina: il 7 ottobre non si manifesta

In riferimento alle manifestazioni pro Palestina in programma per il prossimo 7 ottobre in questo capoluogo, si comunica che il Questore ha prescritto ai comitati organizzatori di svolgere le medesime in data diversa ed esclusivamente in forma statica.

Lo svolgimento di predette manifestazioni si collocano, infatti, nella cornice di una ampia e diffusa mobilitazione indetta nel ricordo del primo anniversario dell’attacco allo Stato di Israele da parte delle frange palestinesi riconducibili al movimento di Hamas sfociato nell’uccisione, il 7 ottobre dello scorso anno, di numerose vittime e nel rapimento di altrettante persone alcune delle quali decedute durante il conflitto.

In una data così fortemente simbolica, poiché coincidente con l’eccidio commesso ai danni della popolazione israeliana, non può escludersi che i manifestanti possano essere indotti a compiere azioni lesive e contrarie all’ordine e alla sicurezza pubblica.