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La Pasqua buona di Bottega Paideia 

Pasqua è il momento perfetto per condividere gesti di affetto e generosità e Bottega Paideia a Torino è Il luogo giusto per chi cerca regali unici e prodotti dolciari solidali che fanno la differenza.

Situata a Torino in Via Villa della Regina 9/D, a due passi dalla Gran Madre e dalle rive del Po, Bottega Paideia non è solo una boutique di design e prodotti selezionati con cura ma una vera e propria bottega solidale. In questo luogo speciale ogni acquisto si trasforma in un aiuto concreto per la Fondazione Paideia, che da oltre 30 anni lavora a Torino e Milano per costruire una società più inclusiva e solidale e si dedica al sostegno dei bambini con disabilità e delle loro famiglie.

 

Con l’arrivo della primavera, Bottega Paideia riapre le sue porte fino al 18 aprile, con un allestimento pasquale che unisce eleganza e solidarietà ma per chi desidera fare un regalo solidale da ogni parte d’Italia, una selezione esclusiva di prodotti è disponibile anche online su www.bottegapaideia.it.

Shopping solidale: una scelta che vale doppio

Bottega Paideia propone una selezione raffinata di oggetti di design per la casa e la tavola, accessori, decorazioni, abbigliamento e prodotti per la cura della persona, oltre a un’ampia gamma di idee regalo che spaziano dal food al tech, dal beauty ai giochi per bambini.

 

Pasqua in Bottega

Tra i prodotti più attesi quest’anno c’è la Colomba Pasquale Galup per Fondazione Paideia, realizzata con la storica ricetta Galup e confezionata in un incarto speciale: per ogni colomba venduta, Galup devolverà il 10% del ricavato alla Fondazione, contribuendo a sostenere le attività dedicate ai bambini con disabilità e alle loro famiglie.

 

Scegliere Bottega Paideia per i propri acquisti di Pasqua significa regalare qualcosa di bello e di speciale, sapendo che ogni dono ha un valore più grande: il sostegno alle famiglie che ogni giorno affrontano sfide importanti.” – afferma Fabrizio Serra, segretario generale di Fondazione Paideia.

 

Bottega Paideia è aperta dal martedì al sabato, con orario 10:00 – 13:00 / 15:30 – 19:00, fino a venerdì 18 aprile.

Fondazione Paideia, nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, è un ente filantropico che opera per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Perché paideia? Il termine, in greco, significa infanzia, crescita, educazione, formazione. Paideia offre accoglienza, sostegno e momenti felici ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, prendendosi cura di genitori, fratelli, sorelle e nonni, affinché ognuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità. L’obiettivo è sostenere la crescita dei bambini e di chi si cura di loro, partecipando alla costruzione di una società più inclusiva e responsabile.

Toglietele il vino…

Chi ha visto il film “Vacanze di Natale” ricorderà sicuramente la scena in cui la signora Covelli, mamma di Christian De Sica,comincia a frignare perché ormai a Cortina arrivano anche proletari, persone non abbienti, i “Torpigna” per intenderci.

Il marito, seraficamente, dice ai commensali: “Levateje er vino”.

Evidentemente non è una cosa solo di oggi farsi prendere da facili isterismi se qualcosa non rispecchia i nostri desideri, se fantasmi minano la nostra confort zone.

E’ di questi giorni la notizia che il Festival della Canzone Italiana, che si tiene a Sanremo dal lontano 1951, non verrà più affidato direttamente dal Comune di Sanremo alla RAI, ma l’aggiudicazione avverrà a seguito di una gara, come prevedere il Codice degli appalti.

Immediate la reazioni di chi conosce a mala pena la differenza tra gara d’appalto, gara automobilistica e gara canora.Sanremo Ariston

Tra le perle reperite sui social brilla il commento di una persona che ha sostenuto con veemenza che è dal 1951 che il “festival di Sanremo” viene trasmesso in TV dal teatro Ariston: a parte che non si chiama Festival di Sanremo ma, come ho scritto sopra, “Festival della canzone italiana” e, dunque, potrebbe essere trasmesso anche da Campione d’Italia, enclave italiana in Svizzera, viene trasmesso in TV solo dal 1954, anno in cui la TV cominciò le sue trasmissioni (infatti nel 2024 si sono festeggiati i 70 anni della TV ed i 100 della radio) mentre prima era trasmesso in radio e, soprattutto, è solo dal 1977 che si svolge al teatro Ariston, mentre fino ad allora la sede del festival era nel Casinò municipale.

Il vero problema di molte, troppe, persone è non documentarsi minimamente su cosa stia alla base di una decisione, di voci presunte o reali riguardo un evento.

Il format attuale del festival fu creato da Pippo Baudo che, parecchi anni fa, lo regalò alla RAI che, quindi, può legittimamente organizzare il festival dove vuole mantenendo lo stesso format. Inoltre, continuerebbe a chiamarsi Festival della canzone italiana anche trasferendosi a Torino (ipotesi più accreditata), Sassari, Merano, Catanzaro, Termoli o Ravenna.

Allo stesso modo il Comune di Sanremo, appaltando la realizzazione di un evento canoro avente altro nome (ad esempio “Festival di Sanremo”) potrà creare il format preferito con l’emittente che si aggiudicherà la gara.

E’ palese che, come sempre più spesso notiamo ovunque, chi sa non ha bisogno di divulgare mentre chi non sa sente la necessità di criticare parlando di cose totalmente sconosciute.

L’attaccamento morboso verso un nome, un evento, un’abitudine dimostrano solo l’incapacità di verificare le informazioni, analizzare i problemi, valutare pro e contro e trarne conclusioni, racchiuse in un parere espresso con maniere civili.

Uno dei grossi problemi della nostra epoca, della nostra società è credere a prima vista a ciò che si legge in prima battuta: se siamo fortunati, leggeremo una fonte attendibile, se no saremo incappati in una delle fake news che quotidianamente ci bersagliano.

Un paio di anni fa alcune emittenti trasmisero una campagna di promozione sociale contro le fake news: evidentemente l’effetto è già svanito e ora tutti tornano a giurare che la loro versione dei fatti sia l’unica corretta, in pieno stile fanatismo.

Citavo Torino poc’anzi perché pare che per la prossima edizione del Festival della canzone italiana, la nostra città sia la più adatta, per la presenza del Centro di produzione RAI, dell’auditorium Arturo Toscanini, della direzione ICT, del teatro Regio e dell’Inalpi arena che consentirebbero non soltanto una qualità eccelsa dell’evento, ma anche un risparmio nei costi di trasferta.

Ma l’approssimazione, i presupposti, i preconcetti sono alla base di ogni analisi errata e, ça va sans dire, di ogni risposta fuori luogo, non di rado ridicola. Anche senza vino.

Sergio Motta

Torino FD e Betsson.Sport con Nikola Vlasic e Adam Masina

Nel mondo del calcio, il legame tra il gioco amatoriale e quello professionistico è più forte di quanto si possa immaginare. Lo dimostrano Claudio Girardi, Presidente del Torino FD e Vincenzo Pavone, Direttore sportivo del Torino FD che in una giornata organizzata da Betsson.Sport, in collaborazione con il Torino FC, hanno sottolineato insieme a Nikola Vlasic e Adam Masina come la vera essenza di questo sport risieda nella passione di chi lo anima, sia sui campi di periferia che nei grandi stadi internazionali.

La squadra di calcio dilettantistica affiliata al Torino FC, rappresenta oggi un esempio straordinario di come lo sport possa essere un potente mezzo di inclusione sociale e abbattimento delle barriere. Fondata nel marzo 2010, nasce da un’illuminante esperienza internazionale in Svezia, dove il calcio per persone con disabilità era già una realtà consolidata. Con il supporto del Comitato Italiano Paralimpico e del Torino FC, il progetto è cresciuto fino a raggiungere oggi due squadre di calcio, due scuole calcio per ragazzi dai 5 ai 12 anni e un movimento che ispira inclusione e passione.

L’obiettivo di Torino FD è chiaro: offrire a tutti, indipendentemente dalle disabilità, la possibilità di vivere il sogno del calcio. La squadra partecipa infatti a campionati ufficiali, con le stesse dinamiche delle squadre professionistiche, dimostrando che la passione non conosce limiti. Il sostegno di realtà come Betson.Sport è fondamentale per la crescita del progetto, lo sottolinea Pavon: “Siamo molto contenti dell’idea che ha avuto Betsson Sport, credo sia la prima sponsorizzazione a livello italiano che crede in un progetto del genere e appoggi squadre dilettantistiche. È chiaro che essendo realtà dilettantistiche abbiamo tutti bisogno di un sostegno economico. Sicuramente, l’approccio mediatico potrebbe essere una soluzione. Facciamo l’esempio del calcio femminile che prima era praticamente inesistente in Italia, da quando le televisioni e i giornali ne parlano ha avuto un’impennata anche a livello economico. Se un domani arrivasse il professionismo anche tra il calcio disabile potremmo permettere a tanti dei nostri ragazzi che magari non lavorano, che hanno difficoltà sociali, di essere inseriti in aziende o strutture”.

Il proseguimento della giornata all’insegna della passione per lo sport ha visto la partecipazione delle due stelle del Torino FC, Nikola Vlasic e Adam Masina, che hanno condiviso il loro supporto al progetto. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di essere modelli e di trasmettere valori come perseveranza, lavoro e passione. Lo stesso Masina ha dichiarato: “Credo che il calcio dilettantistico e amatoriale possa riportarci al calcio genuino, alla passione genuina che c’è alla base di tutto quanto. Spesso nel professionismo ci si dimentica di questo lato perché si vive un po’ come un lavoro, però credo che alla fine la passione ci unisce un po’ tutti e il calcio è uguale a tutti i livelli. Ci deve essere passione, voglia di lavorare insieme, in gruppo. Credo che alla base ci siano dei valori molto molto importanti che forse l’amatoriale e il professionismo devono insegnare”. Parlando di cosa lo ha colpito della storia di Claudio e Vincenzo Vlasic ha affermato: “Quando vedo gente che ama il calcio così e fanno di tutto, anche con disabilità, per giocare a calcio e indossare la maglia del Toro, io ho tanto rispetto per loro. Sono fortunato a poter indossare la maglia del Toro e giocare per questo grande club”.

Fondazione Accorsi Ometto: Carol Rama, retrospettiva a dieci anni dalla scomparsa

 

 

A dieci anni dalla sua scomparsa, la Fondazione Accorsi Ometto dedica una vasta retrospettiva a Carol Rama, artista torinese nata nel 1918 e mancata nel settembre 2015.

Artista di fama internazionale venne premiata con il Leone d’oro alla Carriera alla Biennale di Venezia nel 2003.

La mostra, curata da Francesco Poli e Luca Motto, presenta un’accurata selezione di un centinaio di opere provenienti da rilevanti collezioni pubbliche e private, che documentano le principali tappe della ricerca dell’artista dagli anni Trenta ai primi anni Duemila.

Otto le sezioni in cui è articolata la mostra, a partire dagli acquerelli della fine degli anni Trenta, caratterizzati da una singolare libertà espressiva e da un’esplicita carica erotica.

A questi si affianca la produzione espressionista degli anni Quaranta per proseguire con le ricerche di inizio anni Cinquanta che si avvicinano ad un astrattismo di matrice concreta e che vanno poi a confluire nell’informale. Nel1953 Carol Rama aderisce, unica donna insieme a Paola Levi Montalcini, alla compagine torinese del movimento di arte concreta di Biglione, Galvani, Parisot e Scroppo. Alla fine del decennio, come la maggior parte degli artisti della sua generazione, Carol Rama si rivolge all’informale. In mostra si possono ammirare esposti una serie di dipinti che denotano una spessa materia pittorica in cui è evidente una prepotente carica segnica e cromatica.

Molto nota la serie dei ‘Bricolages’, così definiti da Edoardo Sanguineti, prodotta dalla metà degli anni Sessanta con il collage di occhi di bambola, siringhe, pietre, tappi di gomma. Quindi seguono i lavori della fine degli anni Sessanta, in cui l’artista usa smalti, vernici nebulizzate e inserzioni di oggetti che rimandano alla condizione umana in piena guerra fredda. Si continua con le gomme degli anni Settanta, in cui Carol Rama propone quadri rinnovati con superfici monocrome bianche o nere su cui sono disposte camere d’aria.

Segue poi il ritorno a una rinnovata figurazione, tipica degli anni Ottanta e Novanta, con mondi popolati da figure umane, angeli, geometrie, prospettive fantastiche.

La produzione più recente dell’artista è stata realizzata tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, in particolare quella legata alla vicenda del cosiddetto “morbo della mucca pazza”, su cui l’artista costruì una serie di opere di forte impatto.

È poi presente una mostra nella mostra. Dodici scatti fotografici dell’artista Bepi Ghiotti sono stati realizzati in occasione del progetto “Inside Carol Rama” del 2012-2014 e permettono di addentrarsi nell’affascinante mondo degli arredi, degli oggetti, delle immagini della mitica casa studio di Carol Rama in via Napione, dove l’artista ha vissuto per oltre settant’anni. Il visitatore viene catapultato nel mondo magico dell’abitazione dell’artista, luogo non solo di attività creativa, ma anche di incontro e di scambio con intellettuali, critici, galleristi, tra i quali Felice Casorati, Italo Cremona, Edoardo Sanguineti, Albino Galvano, Cesare Pavese, Massimo Mila e Luciano Berio.

La mostra “Carol Rama. Geniale Sregolatezza” si aprirà al pubblico il 15 aprile e rimarrà aperta fino al 14 settembre 2025.

Lunedì chiuso.

Martedì- venerdì dalle10 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 19.

 

Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto

Via Po 55 tel 011837688 int 3

Info@fondazioneaccorsi-ometto.it

 

Mara Martellotta

MuPIn, presentato il Progetto Bando TOCC 2023

 

Venerdì 28 marzo 2025 si è svolta presso Rinascimenti Sociali la conferenza stampa di presentazione del Progetto Bando TOCC 2023 realizzato dal Museo Piemontese dell’Informatica – MuPIn.

Alla presentazione hanno partecipato Elia Belussi presidente MuPIn, Vittorio Pasteris vice presidente MuPIn, Giuliano Poretti che si è occupato del videomapping e Fabrizio Radica che ha seguito la realizzazione del museo 3D.

Il Progetto Bando TOCC 2023 realizzato dal Museo Piemontese dell’Informatica – MuPIn fa parte del Bando TOCC che definisce la visione del Ministero della Cultura per quanto riguarda la transizione digitale degli organismi culturali e creativi.

Grazie al progetto TOCC realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e finanziato da Invitalia, il MuPIn continua a portare avanti la sua missione di diffusione della cultura tecnologica, rendendola interattiva, inclusiva e coinvolgente per un pubblico sempre più ampio.

Il progetto è disponibile presso il sito https://tocc.mupin.it/

Il progetto ha l’obiettivo di digitalizzare e rendere accessibile a tutti il patrimonio del museo grazie a

  • Modelli 3D dei calcolatori storici, esplorabili online
  • Videomapping interattivo, per un’esperienza immersiva
  • Metaverso del MuPIn, un museo virtuale accessibile ovunque
  • Gamification, per imparare la storia dell’informatica giocando.

Il progetto, presentato nell’ambito del bando TOCC – Transizione Digitale degli Organismi Culturali e Creativi, nasce con l’obiettivo di creare una piattaforma tridimensionale in cui i visitatori possano muoversi liberamente, interagire con le esposizioni, scoprire contenuti multimediali e vivere esperienze didattiche innovative, anche a distanza.

Il videomapping è una tecnica che consente di proiettare immagini e video su superfici reali, trasformando oggetti statici in display interattivi. Nel contesto del MuPIn, questa tecnologia è stata utilizzata per valorizzare le collezioni storiche e raccontare l’evoluzione dell’informatica in modo innovativo. Ad esempio, durante le serate dell’evento A bit of [hi]story, i visitatori hanno potuto assistere a spettacoli che combinavano musica e videomapping, arricchendo l’esperienza museale con elementi visivi e sonori coinvolgenti.

Il video del videomapping interattivo

I Modelli 3D dei calcolatori storici sono accessibili online grazie a tecnologie avanzate di scansione e modellazione tridimensionale, per trasformare la collezione fisica in un archivio digitale interattivo. Questo processo consente di preservare e rendere accessibili pezzi unici della storia dell’informatica, garantendo che il loro valore venga conservato e condiviso con il mondo. In questo senso i modelli 3D del MuPIn rappresentano il ponte tra passato e futuro, permettendo a tutti di interagire con il patrimonio tecnologico in modi mai visti prima.

Il video del metaverso mupin

Il metaverso del MuPIn non vuole essere solo una replica digitale del museo fisico, ma un vero e proprio laboratorio di sperimentazione, in cui oggetti storici, documenti d’archivio e narrazioni digitali si fondono in un racconto coinvolgente. Il progetto prevede la ricostruzione di ambienti ispirati alle sale del museo, arricchiti da contenuti interattivi, quiz, video e avatar con cui dialogare. Il metaverso del MuPIn è solo l’inizio di un percorso più ampio, che mira a integrare sempre di più tecnologia, educazione e memoria, costruendo un ponte tra passato e futuro dell’innovazione.

L’implementazione della gamification nel Metaverso del MuPIn e nelle esperienze digitali del museo permette ai visitatori di apprendere divertendosi. Attraverso quiz, puzzle e sfide interattive, gli utenti potranno immergersi in un racconto coinvolgente che svela il contributo di figure femminili straordinarie nella storia della tecnologia. Il modulo dedicato alle donne nella storia dell’informatica guida il pubblico alla scoperta di scienziate, matematiche e ingegnere che hanno cambiato il mondo della tecnologia.

L’ufficio Stampa MuPIn

Carmagnola per l’alfabetizzazione digitale e l’invecchiamento attivo

Un progetto voluto dal Comune per gli over 65

 

Il Comune di Carmagnola, nell’ambito di un finanziamento ottenuto nel 2024 per la promozione dell’invecchiamento attivo, ha realizzato una serie di iniziative dedicate agli over 65, una componente molto importante della comunità cittadina, composta da oltre 6.000 persone che in buona parte partecipano attivamente al volontariato, alla vita sociale e alle iniziative locali.
Grazie a questo sostegno, nel periodo maggio-giugno 2024 sono stati organizzati gli incontri di lettura al Parco Cascina Vigna, coinvolgendo nonni e nipotini con il progetto “Cari nonni, vi portiamo in biblioteca”.

Nel mese di luglio, i volontari hanno dato il loro contributo in occasione del passaggio del Tour de France e sono stati protagonisti del Forum delle Associazioni, un’importante iniziativa finalizzata al reclutamento di nuovi volontari per le associazioni locali. A ottobre, invece, si è svolta una passeggiata al Parco del Gerbasso, arricchita da una visita guidata a cura delle GIAV.

Durante il periodo natalizio, i volontari sono stati impegnati nei servizi di vigilanza per gli eventi promossi dall’Amministrazione comunale, mentre il servizio navetta gratuito per gli over 65 ha permesso la partecipazione alla Fiera del Porro e della Giora e alle visite guidate ai presepi diffusi.

Ora il progetto giunge alla sua fase conclusiva con due ulteriori importanti iniziative:
un corso gratuito di alfabetizzazione digitale, rivolto prevalentemente agli over 65, per imparare a utilizzare smartphone e computer in autonomia.
La pubblicazione di un opuscolo informativo, che raccoglie tutti i servizi disponibili e rivolti prevalentemente alla fascia over 65 nel territorio di Carmagnola.

Questi ultimi due interventi verranno presentati al pubblico lunedì 31 marzo alle ore 21 presso il Centro Competenze Carmagnola, in Viale Garibaldi 27/29, in un incontro dedicato agli over 65 e alle loro famiglie.
Durante la serata, i Facilitatori Digitali del Comune di Carmagnola presenteranno i servizi dello sportello di facilitazione presente presso il Comune di Carmagnola e il Centro Competenze e illustreranno le tipologie di identità digitali disponibili e i principali servizi digitali fruibili attraverso i portali di amministrazioni o enti pubblici.

 


“Con questo progetto abbiamo voluto rafforzare il nostro impegno verso una comunità che riconosce e valorizza il ruolo attivo degli over 65 nella vita sociale e culturale di Carmagnola – hanno dichiarato il Sindaco Ivana Gaveglio e l’Assessore alle Politiche Sociali Massimo Pampaloni – riteniamo fondamentale offrire strumenti concreti per favorire l’autonomia, l’accesso ai servizi e la partecipazione, anche attraverso le nuove tecnologie, che oggi più che mai rappresentano una chiave per restare connessi con il mondo e con la propria città. L’incontro del 31 marzo sarà un’occasione preziosa per condividere questo percorso e continuare a costruire insieme una città accogliente, inclusiva e attenta alle esigenze di tutte le generazioni.”

 

Mara Martellotta

Sciopero dei metalmeccanici. A Torino 5000 in piazza per il rinnovo del contratto

Oggi a Torino si è svolta la manifestazione dei metalmeccanici, in occasione dello sciopero nazionale di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Per i  sindacati, all’iniziativa hanno preso parte circa 5.000 lavoratori.

Il corteo è partito da piazza Arbarello per concludersi davanti alla sede dell’Unione Industriali.  “Senza contratto si sciopera. Per il salario, per l’orario, per la sicurezza, contro la precarietà, per la ripresa della trattativa”, così lo striscione in apertura del corteo.

Sono intervenuti  i delegati sindacali e i segretari generali delle sigle torinesi: Rocco Cutrì per la Fim, Edi Lazzi per la Fiom e Luigi Paone per la Uilm. A chiudere gli interventi  Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl.

“La straordinaria riuscita dello sciopero nazionale   in tutta Italia ha visto centinaia di migliaia di metalmeccaniche e metalmeccanici manifestare nelle principali città industriali del Paese da nord a sud. Con oggi sono 24 le ore di sciopero complessivamente realizzate dalle lavoratrici e dai lavoratori per riaprire la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro”. E’ il commento di Ferdinando Uiliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, rispettivamente Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm.

Avs allo sciopero dei metalmeccanici

Tre mesi senza contratto per 1 milione e mezzo di metalmeccanici e metalmeccaniche e una trattativa ferma perché Federmeccanica e Assistal tutelano i profitti lasciando al palo i salari di lavoratrici e lavoratori, e rimangono sordi alle loro richieste: stabilità dei rapporti di lavoro, diritti garantiti per lavoratrici e lavoratori degli appalti, riduzione di orario a pari di retribuzione e più sicurezza sul lavoro. A loro sembra tanto, a noi il minimo – dichiarano gli esponenti di AVS Grimaldi, Ravinale, Cera e Diena, presenti questa mattina allo sciopero a Torino – L’assenza del contratto nazionale rischia di creare una giungla di contratti: a farne le spese sono sempre i lavoratori.

Al via la campagna di sensibilizzazione dei SITAV

Domattina 29.3. alle 11 in corso Regina 56 a Torino inizierà la Campagna di sensibilizzazione dei SITAV: “Acceleriamo la TAV che darà grandi benefici alla economia e al lavoro della ValdiSusa, di Torino e del Paese. I ritardi costano cari e li pagheremo tutti SITAV e NOTAV , gli unici a non pagare i militanti dei Centri Sociali. Flash Mob con distribuzione  volantino in corso Regina e zona Santa Giulia.

Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO