ilTorinese

Decreto Piantedosi: sicurezza dei locali, esercenti piemontesi in prima linea

 «Il nostro territorio è un già un esempio virtuoso dell’impegno dei privati per migliorare la sicurezza dentro e fuori i locali.  Da due anni i pubblici esercizi torinesi hanno messo in campo iniziative private che vanno ben oltre le richieste della legge. Abbiamo installato sistemi di videosorveglianza, ci siamo sottoposti a perizie di impatto acustico dei dehors, abbiamo formato il personale, ci siamo avvalsi di professionisti della vigilanza, abbiamo segnalato le situazioni difficili alle forze dell’ordine. Abbiamo fatto veramente tutto. Ora non possiamo sostituirci al controllo pubblico, che è compito dello Stato». Così il presidente di Epat Ascom Torino Vincenzo Nasi sul Decreto Piantedosi, pubblicato sabato in Gazzetta, che impone ai pubblici esercizi ulteriori oneri in materia di sicurezza, con il rischio di compromettere la sostenibilità economica delle imprese del settore.

Epat Ascom Torino evidenzia come i costi legati alla sicurezza incidano già per il 30-40% sul fatturato delle imprese. Ulteriori obblighi rischiano di mettere in ginocchio un settore strategico per l’economia locale. «Il decreto parla anche di bar e alberghi, che non possono certamente assorbire una spesa così elevata – prosegue Nasi -. La sicurezza nelle aree limitrofe ai locali non è ‘dovuta’, ma è comunque ‘data’ da parte dei nostri imprenditori, a conferma della volontà di essere presidi di sicurezza per i clienti e i lavoratori. Ribadiamo, però, che il controllo del territorio spetta alle forze dell’ordine, non ai pubblici esercizi. L’indicazione del Decreto Piantedosi di apporre un cartello di ‘Codice di Condotta’ per i clienti non ci sembra una misura risolutiva; non è necessario aggiungere l’ennesimo cartello nel locale, siamo noi i primi a voler mantenere l’ordine all’interno dialogando con i clienti e dirimendo continuamente questioni che possono sorgere davanti al bancone».

A Torino, come in altre città, la delinquenza diffusa è diventata una delle cause che ostacolano il lavoro dei pubblici esercizi. Tuttavia, gli esercenti non possono essere considerati responsabili di ciò che avviene negli spazi pubblici. «La sicurezza non può essere una responsabilità scaricata sulle spalle delle imprese – aggiunge Nasi – Siamo pronti a collaborare, ma è fondamentale che siano lo Stato e l’Amministrazione a garantire un controllo efficace e costante sul territorio. Abbiamo fatto la nostra parte e continuiamo a farla ma adesso ci aspettiamo un aiuto da parte dello Stato e non ulteriori richieste».

Epat Ascom Torino chiede al Governo di rivedere il Decreto, mettendosi a disposizione per individuare soluzioni sostenibili per le imprese. «Il nostro impegno per la sicurezza è concreto – conclude Nasi – ma non possiamo essere lasciati soli».

Stagione termica 2024/2025, Bonus Teleriscaldamento Iren,

Nelle prossime settimane saranno pubblicati regolamento e modalità di presentazione delle domande

 

 

Reggio Emilia, 27 gennaio 2025 – È stato attivato anche per la stagione termica 2024/2025 il Bonus Teleriscaldamento Iren, lo sconto in bolletta, erogato totalmente dal Gruppo Iren, che sempre più rappresenta uno strumento di sostegno importante per i nuclei familiari che si trovano in condizione di “vulnerabilità economica” sulla base dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

Il Gruppo Iren, in continuità con quanto svolto negli scorsi anni, ha deciso di attivare il Bonus a sostegno dei clienti vulnerabili che hanno un contratto per il servizio di teleriscaldamento, dal momento che i bonus sociali previsti dalla legislazione vigente sono relativi ai soli settori del gas, dell’energia elettrica e del servizio idrico.

Le domande potranno essere presentate secondo modalità e scadenze che saranno definite e comunicate nelle prossime settimane attraverso meccanismi di adesione semplificati. Il regolamento per l’accesso al Bonus, comprensivo di modalità, tempistiche e requisiti, sarà pubblicato sul sito web di Iren Luce Gas e Servizi. Il Bonus sarà poi corrisposto direttamente in bolletta come sconto commerciale sui consumi effettuati, entro la stagione termica 2024/2025. Come nelle scorse edizioni Iren avvierà azioni di comunicazione e predisporrà dei punti fisici di contatto per agevolare la raccolta di richieste e facilitare il confronto con l’utente.

Il Bonus Teleriscaldamento 2024/2025 è calcolato in linea con i parametri attualmente in vigore e stabiliti dall’ARERA per il settore del gas.

Nello specifico sono previste le seguenti categorie e relativi importi (IVA 10% compresa):

  • Per i nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a 9.530 € sarà riconosciuto un bonus pari a 149 euro per famiglie fino a 4 componenti oppure di 168 euro per le famiglie con oltre 4 componenti;
  • Per i nuclei familiari con indicatore ISEE compreso tra 9.530 € e 15.000 € sarà riconosciuto un bonus pari a 119 euro per le famiglie fino a 4 componenti oppure di 134 euro per le famiglie con oltre 4 componenti;
  • Per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 € sarà riconosciuto un bonus pari a 168 euro.

L’impatto positivo del Bonus sulle famiglie aventi diritto sarà significativo, andando a coprire tra il 15% e il 20% della spesa annua di riscaldamento di una famiglia tipo.

Il Bonus potrà essere richiesto da tutti i Clienti domestici che hanno la propria residenza anagrafica in uno dei Comuni dove Iren gestisce il servizio del teleriscaldamento e che utilizzano il servizio ad uso riscaldamento o riscaldamento promiscuo per la propria abitazione tra il 15 ottobre 2024 e il 30 aprile 2025.

The Show Musk Go On

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

La settimana scorsa è iniziato il secondo mandato (a 8 anni di distanza dal precedente) di Donald Trump ma forte è la tentazione di definirlo come il primo della diarchia Trump-Musk.

Il geniale sudafricano ha dato spettacolo durante la campagna elettorale con i suoi interventi al fianco di The Donald e c’è da scommettere che lo show continuerà nei prossimi mesi.

A prima vista Donald ed Elon formano una ben strana coppia ma la loro attuale sintonia affonda le sue radici negli obiettivi comuni, già emersi durante il primo mandato, che sopravanzano le pur non trascurabili diversità di vedute.

L’appoggio della presidenza Trump agli investimenti della NASA, culminato nel 2017 nel programma Artemis per l’esplorazione lunare, aveva già favorito una delle società di Musk, SpaceX, che rappresenta oggi la risposta americana senza la quale la Cina vincerebbe per manifesta superiorità nella corsa allo spazio.

Va anche detto, per sgombrare il campo da retropensieri molesti, che gli aiuti concessi al gruppo di Musk hanno prodotto risultati ben superiori di quelli dei massicci finanziamenti statali goduti, da molti anni, dalla stessa NASA, l’ente spaziale nazionale posto sotto il controllo del governo degli Stati Uniti.

Per quanto Musk non si fosse mai sbilanciato in modo deciso in passato a favore di uno dei candidati presidenziali, il feeling con Joe Biden non era mai decollato e lui e le sue imprese erano state da questo poco più che tollerate.

Sulle auto elettriche, ad esempio, i complimenti del presidente democratico (e gli inviti alla Casa Bianca) erano sempre stati recapitati solo a Ford, GM e Stellantis (i cui lavoratori sono tutelati da un sindacato), ignorando volutamente Tesla, la società leader del settore (ma con operai privi di tutela sindacale).

Più pragmatico è sempre stato l’approccio adottato da Trump, che ha visto nell’imprenditore transumanista, con il quale in passato non erano mancate le schermaglie, come quelle sull’uscita dall’accordo di Parigi e l’utilizzo dei combustibili fossili, l’alleato naturale per riportare al centro del mondo gli Stati Uniti.

Se è vero, infatti, che gli USA sono ancora la principale economia mondiale e la sede dei titani della tecnologia, la crescita delle ambizioni geopolitiche della Cina non può certo fare dormire sonni tranquilli.

Per preservare questa centralità (che Trump afferma essere persa e, quindi, da riconquistare) occorrerebbe uno sforzo ulteriore che consenta di accelerare la ricerca tecnologica e di rendere gli Stati Uniti la terra per elezione di tutti gli innovatori.

Chi meglio di Musk potrebbe farsene cavaliere?

Naturalmente l’impresa avrà maggiori probabilità di successo se riuscirà a coalizzare, su questi obiettivi, tutti i maggiori gruppi tecnologici.

A questo proposito non è certo sfuggita, e fa ben sperare i suoi sostenitori, la presenza all’incoronazione di Trump II di personaggi del calibro di Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, sovrani di Facebook/Meta e di Amazon, e di Sundar Pichai e Tim Cook, plenipotenziari di Google/Alphabet e Apple.

Si tratta di un coacervo di leader ed aziende che perseguono interessi diversi (economici, innanzitutto) e non necessariamente in linea con quelli di Musk (per il quale la tecnologia dovrebbe consentire di superare i limiti umani, il cosiddetto transumanesimo) e di Trump (favorire uno sviluppo degli Stati Uniti allargato alle classi sociali che ne sono state escluse ma senza penalizzare chi fornirà il proprio contributo).

La deregolamentazione, meno regole per tutti, ed un minor intervento dello Stato (con un forte taglio delle spese) e della burocrazia, per consentire alle imprese e agli individui di esprimere al meglio i propri talenti (gli “animal spirits” evocati da Adam Smith), è una ricetta perfetta per mettere d’accordo tutti coloro che sono accorsi all’insediamento del nuovo presidente, anche se sarebbe prematuro e assai poco saggio fare previsioni, esercizio sempre molto rischioso, specie riguardo al futuro…

Musk continuerà ad essere uno dei protagonisti delle vicende americane e non solo nei prossimi anni e il suo sdoppiamento, da “semplice” imprenditore- geniale innovatore a, anche, consigliere del POTUS, sarà uno dei fattori che più terranno viva l’attenzione degli analisti.

Le prospettive economiche che il governo Trumpsk sembra prospettare hanno finora convinto gli investitori che hanno messo in secondo piano i timori legati all’imposizione di dazi alle importazioni e alle minacce di massicci rimpatri di immigrati irregolari, e la borsa americana ne ha beneficiato.

Per noi europei rimane comunque la sensazione di collocarci in una prospettiva radicalmente opposta e fuori dal tempo: il proliferare di regole (non sempre giustificate) ha sfiancato la nostra capacità di innovare e zavorrato la competitività delle nostre imprese, rendendo sempre più asfittica la crescita delle nostre economie e a questo proposito, il rapporto di Draghi alla Commissione Europea dello scorso settembre sarebbe da rileggere con estrema attenzione…

Con tutto ciò non possiamo affermare che la lezione americana vada imparata a memoria e messa in pratica, tale e quale, anche da noi ma non dovrà essere bellamente ignorata (perché troppo lontana ed estranea al nostro sentire) per evitare, un giorno, di dovercene pentire amaramente.

Quello che è certo è che lo show orchestrato da Musk (e Trump) andrà avanti: con noi o senza di noi…

Buon divertimento.

Il cuore di legno degli ippocastani di Primo Levi

“Il mio vicino di casa è robusto. E’ un ippocastano di Corso Re Umberto; ha la mia età ma non la dimostra. Alberga passeri e merli, e non ha vergogna, in aprile, di spingere gemme e foglie, fiori fragili a maggio; a settembre ricci dalle spine innocue con dentro lucide castagne tanniche.. Non vive bene. Gli calpestano le radici i tram numero otto e diciannove ogni cinque minuti; ne rimane intronato e cresce storto, come se volesse andarsene.. Anno per anno, succhia lenti veleni dal sottosuolo saturo di metano, è abbeverato d’orina di cani. Le rughe del suo sughero sono intasate dalla polvere settica dei viali; sotto la scorza pendono crisalidi morte, che non diventeranno mai farfalle. Eppure, nel suo torpido cuore di legno sente e gode il tornare delle stagioni”. Sono alcuni brani della poesia intitolata Cuore di legno che Primo Levi dedicò nel 1980 agli alberi che ombreggiavano la casa dove visse sempre, dal giorno della nascita – nel luglio del 1919 – a quel tragico 11 aprile del 1987 in cui decise di togliersi la vita. Per sessantasette anni visse nel palazzo torinese al civico 75 di corso Re Umberto. L’unico periodo in cui fu costretto a lasciare la sua dimora – tra il 1942 e l’ottobre del 1945 – lo  raccontò nei suoi libri. Un tempo duro e drammatico scandito dal periodo trascorso lavorando a Milano in una fabbrica di medicinali, dai pochi mesi vissuti da partigiano in Val d’Aosta, dall’arresto il 13 dicembre 1943, la deportazione nel campo di concentramento di Fossoli, vicino a Carpi, gli undici mesi nel lager di Auschwitz e gli altri nove passati sulla via del ritorno verso casa. Una sua biografia si apre con la descrizione di questo luogo, “uno degli ampi viali che tagliano a scacchi l’elegante quartiere della Crocetta.. i pesanti portoni dei palazzi dalle facciate austere..in mezzo alla folta vegetazione di ippocastani, i tram scivolano sui binari presi d’assalto dalle erbacce”. Un modo semplice per elevare un forte grido d’allarme per l’ambiente urbano, con la stessa coscienza civile che era propria di Levi quando scriveva per tutti perché desiderava che tutti comprendessero l’importanza della memoria e del rispetto. Per gli uomini, e anche per la natura.

Marco Travaglini

(Foto Copyright © Archivio Mauro Pilone – Tutti i diritti riservati)

Federazione arrampicata sportiva, la sede da Losanna a Torino

In corso Tassoni 24 aprirà la nuova sede della Federazione internazionale arrampicata sportiva (Ifsc) in una palazzina tutelata dalla Soprintendenza acquistata da Ifsc nel 2022: uffici, spazi di rappresentanza, parete di allenamento per i dipendenti. Un investimento di due milioni di euro.

Lo scorso Ifsc ha chiesto il permesso di costruire in sanatoria riguardo difformità dell’edificio per le dimensioni dello stesso e nella diversa forma e maggiore altezza del torrino scale, del tetto e degli abbaini. Le opere sono qualificabili come completamento ai sensi delle norme urbanistiche edilizie di attuazione (Nuea) del Piano regolatore generale e, al proposito, la Soprintendenza ha espresso parere favorevole.

International Federation of sport climbing (Ifsc), aderente al Comitato Olimpico Internazionale, con questa localizzazione intende spostare la sua sede da Losanna a Torino; fondata a Francoforte nel 2007 da quarantotto federazioni membri venne nello stesso anno riconosciuta dal CIO.

Determinante per la storia della Federazione è la presenza a Torino. Le radici con la città non sono soltanto affettive: l’assemblea internazionale, forte di oltre cento Federazioni nazionali presenti in tutti i continenti, ha fissato di recente la sede operativa a Torino procedendo a una variazione statutaria per la conferma dei propri uffici nel nostro capoluogo.

Exclusive Brands Torino, entrano 5 aziende

Sono Fresia Alluminio, gliAironi, Miroglio & C, Progetti, SPEA le cinque aziende appena entrate a far parte di Exclusive Brands Torino, la Rete delle Eccellenze del territorio piemontese sempre più radicata nel tessuto economico della Regione

 

Exclusive Brands Torino – la prima rete di aziende piemontesi fondata su iniziativa di Unione Industriali Torino per rappresentare e promuovere un concetto consolidato, allargato e contemporaneo di eccellenza sia in Italia che all’Estero – continua a consolidare la propria presenza nel tessuto imprenditoriale della Regione Piemonte e annuncia l’ingresso di cinque nuove aziendeFresia AlluminiogliAironiMiroglio & CProgetti e SPEA.

 

Grazie all’innesto di queste realtà, Exclusive Brands Torino diventa una Rete sempre più eterogenea, costituita da aziende che operano in settori merceologici diversi ma accomunati dai medesimi valori imprenditoriali, allarga gli orizzonti della sua mission: promuovere l’incontro tra le eccellenze del mondo delle imprese, la dinamicità, la sinergia, il valore della tradizione del territorio piemontese e l’avanguardia della tecnologia.

 

Con i nuovi ingressi, la Rete rappresenta da oggi trenta aziende, per un totale di quasi 4000 lavoratori sul Piemonte e 700 milioni di fatturato globale. Cifre che rappresentano un modello concretovisibile ed esportabile, dalla forte attrattiva sulle imprese locali.

 

L’IDENTIKIT DEI NUOVI RETISTI

Trenta aziende, diverse per natura, economie e filiera produttiva, fanno oggi una promessa comune, quella di assumersi una nuova responsabilità all’interno della società, ripensando i propri modelli aziendali.

 

Le cinque new entry della Rete sono state scelte per numerosi motivi:

La condivisione dei valori della Carta Etica di EBT, un documento che impegna le aziende a seguire un percorso di eccellenza declinato alle necessità di sostenibilità del contesto esterno contemporaneo: la responsabilità verso le nuove generazioni, il Pianeta, le persone (lavoratori e consumatori) e i valori fondanti.

La considerazione dell’eccellenza – intesa come qualcosa che non riguarda solo il prodotto, ma anche i processi produttivi e le progettualità – come fattore imprescindibile del fare impresa per EBT.

L’attaccamento alla responsabilità sociale d’impresa, una componente fondamentale delle strategie e uno strumento di vantaggio competitivo.

L’utilizzo dell’impegno, della determinazione e della solidarietà, così come della relazione e dello scambio, per crescere ed evolvere.

 

FRESIA ALLUMINIO

Fondata nel 1981, Fresia Alluminio Spa è un’azienda italiana leader nella progettazione e commercializzazione di sistemi ecosostenibili per serramenti in alluminio per l’edilizia ad alta efficienza energetica. La realtà, che si contraddistingue per la costante innovazione di prodotto e per l’intensiva campagna di informazione e formazione sull’edilizia sostenibile, crede da sempre nella sinergia tra imprese accomunate dagli stessi valori, nelle nuove opportunità̀ di crescita e nella valorizzazione del patrimonio culturale ed economico del territorio.

 

GLIAIRONI

Azienda attiva nel settore del riso, gliAironi si concentra sulla ricerca, sull’ innovazione e sulla valorizzazione del territorio (Grange vercellesi) dal 1998. Cuore della sua produzione è il riso Carnaroli, di cui seleziona le migliori partite nella ricerca dell’eccellenza. Da 25 anni nel segmento gourmet, è presente in 35 paesi. Inoltre, collabora con ristoranti di eccellenza, boutique gourmet e hotel di lusso.

 

MIROGLIO & C

Miroglio & C custodisce una lunga storia, iniziata a fine ‘800 come costruttore di orologi da torre ed evolutasi nel tempo fino alla quinta generazione. Oggi l’azienda opera nel settore metalmeccanico come fornitore di primo livello per l’automotive e collabora con costruttori di veicoli industriali e auto sportive. Socia di Unione Industriali, di AMMA e Federmeccanica, negli ultimi anni – per mantenere l’eccellenza e riaffermare la propria capacità produttiva e tecnologica come risorsa in continua evoluzione.

 

PROGETTI

Progetti, fondata nel 1990, sviluppa da oltre 30 anni prodotti per la prevenzione e la cura delle patologie cardiache. Grazie a un network internazionale e alla presenza in oltre 80 paesi del mondo, si impegna a diffondere la miglior tecnologia Italiana in ambito medicale. Oggi Progetti Srl ha il suo quartier generale alle porte di Torino ed è l’unica azienda italiana a sviluppare e produrre defibrillatori nonché uno dei maggiori players del settore medicale in tutto il mondo.

 

SPEA

SPEA, fondata nel 1976, progetta e produce macchinari di collaudo e automazione per l’elettronica, mantenendo tutte le attività di ricerca e sviluppo, di progetto e di ingegneria, di vendita e post vendita, di produzione e di collaudo, in-house presso l’headquarter, con una supply chain locale da oltre 40 anni. Eccellenza del prodotto, collaboratori al centro e attaccamento al territorio sono i valori fondanti dell’azienda, che protegge da sempre il proprio know-how, sia per assicurare le migliori qualità e performance di prodotto.

 

“L’ingresso di cinque nuove realtà all’interno della Rete rappresenta un segnale che mi rende molto orgoglioso. I nuovi innesti – a cui do il mio personale Benvenuto – rappresentano brand piemontesi ben noti e riconoscibili, espressione di settori merceologici molto diversi ma strettamente connessi tra loro. Gli ambiti in cui si muove oggi la Rete sono infatti sempre di più: dal tessile al food, passando per il metalmeccanico, il sanitario e l’aerospaziale” ha commentato Giulio Trombetta, Presidente di Exclusive Brands Torino“Se, come descritto dalle previsioni economiche del nuovo anno, il 2025 sarà complesso e pieno di sfide, è anche vero che caratteristiche come la forte eterogeneità e la proattività renderanno la Rete ancora più solida. Tra i progetti che prenderanno forma nei prossimi mesi di cui vado più fiero, cito ad esempio quella con lo IED, l’Istituto Europeo di Design, che promuoverà l’incontro tra le eccellenze del mondo delle imprese e quello della didattica e quella con il Pavillon Monaco, in occasione dell’Expo Osaka 2025. In conclusione, posso dire che la prospettiva di EBT, nel 2025, sarà quella di continuare a rappresentare un esempio consolidato di eccellenza, declinato ora in nuove storie imprenditoriali, con i loro valori, i loro percorsi e le loro unicità. Sia in Italia che all’estero”.

Wins, una giornata tra tecnologia e AI

Un laboratorio di chimica e fisica virtuale e aperto a tutte le scuole, un’aula immersiva per studiare arte, scienze, storia, un incontro con 6 grandi esperti di tecnologia.

 

Mercoledì 29 gennaio una giornata alla Wins di Torino per capire, tra esperimenti e chiacchiere con gli esperti, che la scuola del futuro è già arrivata.

 

Evento gratuito. Iscrizione online.

La missione della scuola è da sempre aiutare gli studenti a crescere. In un mondo che cambia rapidamente, nell’era dell’AI e della tecnologia, la scuola può ancora creare una vera connessione con i ragazzi e guidare l’innovazione? La risposta è assolutamente sì, perché gli strumenti ci sono già, spesso sono alla portata di tutti e bisogna imparare (ed insegnare!) ad usarli al meglio.

Mercoledì 29 gennaio la Wins di Torino, in via Traves 28, si trasforma in una palestra didattica aperta a tutti, per capire e scoprire come sarà la scuola del prossimo futuro ma soprattutto come, grazie a tecnologia e AI, potrebbe essere oggi, utilizzando gli strumenti che i ragazzi già possiedono o ai quali hanno accesso.

La giornata sarà una finestra aperta, divertente e stimolante, sulla scuola di domani.

Si parte la mattina con un laboratorio di chimica e fisica organizzato in collaborazione con EdQwest e Eastwoold Global e aperto a tutte le scuole che vorranno collegarsi gratuitamente. Grazie alle possibilità offerte dal simulatore Phet, l’idea è far capire come la tecnologia abbatta le barriere e possa offrire a tutti, anche alle scuole che non hanno un laboratorio o ai ragazzi che vogliono esercitarsi a casa, possibilità incredibili per studiare e ripassare.

Una Mary Poppins Torinese tra Gatti e Lampade Tiffany: Vento da Est di Stefania Bertola

Torino tra le righe

Per la rubrica Torino tra le righe, oggi voglio parlarvi di Vento da Est, l’ultimo libro di una delle mie autrici torinesi preferite: Stefania Bertola.

L’autrice, torinese DOC, ha esordito nel mondo della letteratura nel 1989 con il romanzo Luna di Luxor. Prima di allora, ha lavorato per anni come traduttrice presso la casa editrice Einaudi, esperienza che ha lasciato un segno indelebile nel suo stile. La sua attività di traduttrice, durata decenni e svolta per diverse case editrici, comprende grandi nomi della letteratura mondiale come Philip Roth, Ian McEwan, Scott Turow, Alexander McCall Smith, John Updike, Sophie Kinsella e molti altri. Ha spaziato tra i generi, traducendo opere di saggistica (Tom Wolfe), fantascienza (Neil Gaiman), narrativa contemporanea e persino chick lit.

Come autrice, Stefania Bertola ha pubblicato diversi romanzi, spesso ambientati a Torino, in cui coniuga sentimento, umorismo e un tocco di surreale. Il suo stile, che si avvicina alla letteratura anglosassone del genere chick lit, è leggero e divertente, ma mai banale: affronta temi che si distaccano dai canoni più tradizionali del genere. Oltre alla scrittura narrativa, Stefania Bertola è anche autrice radiofonica e sceneggiatrice. Ha collaborato ad alcune puntate della serie televisiva I Cesaroni e nel 2014 è arrivata finalista al Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane.
In Vento da Est, Stefania Bertola ci regala una nuova protagonista irresistibile: Brigida. Laureata in Filosofia, Brigida si trova stabilmente disoccupata, come spesso accade ai laureati in materie umanistiche. La sua vita prende una svolta inaspettata quando le viene chiesto di occuparsi della casa di Damiano Galanti, un raffinato designer di hotel nelle Repubbliche Baltiche. Per Brigida, che ha già collezionato una lunga serie di lavoretti improbabili, questo sembra il lavoro perfetto. Tuttavia, nulla è semplice come sembra: l’elegante appartamento in cui si trasferisce è un crocevia di personaggi stravaganti. Tra uomini affascinanti, donne piene di segreti, zie prepotenti e bambini da accudire, Brigida si trova coinvolta in un turbine di situazioni tragicomiche. A complicare ulteriormente le cose ci sono due gatti che non devono scappare, un terrazzo da curare e una preziosa lampada Tiffany che sembra fatta apposta per rompersi.

Brigida affronta tutto con l’ostinazione e la leggerezza di una Mary Poppins dei nostri tempi. Tra mille pasticci, personali, domestici e sentimentali, trova comunque il modo di cavarsela, dimostrando che il caos può essere gestito con un po’ di ironia e un grande cuore.

Vento da Est è un romanzo che cattura per la sua leggerezza e il suo umorismo, ma che allo stesso tempo regala riflessioni sulle difficoltà e le sorprese della vita quotidiana. Stefania Bertola, con il suo stile inconfondibile, ci offre un’altra storia ambientata a Torino, che si conferma ancora una volta il suo palcoscenico letterario prediletto. La città emerge tra le righe come un personaggio a sé, con i suoi luoghi eleganti e i suoi angoli più nascosti, rendendo il libro una vera delizia per chi ama Torino e la letteratura.

Se cercate un romanzo divertente, pieno di personaggi indimenticabili e situazioni surreali, Vento da Est è la scelta perfetta per voi. Stefania Bertola si conferma una delle voci più brillanti e ironiche del panorama letterario torinese.

 Marzia Estini

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Rudyard Hamnett e IAAD

Dal 1978 l’arte di insegnare il Transportation Design in Italia

 

 

Nel 1978 Rudyard Hamnett fonda IAAD., la prima scuola italiana di Car Design. Venerdì 31 gennaio, dalle ore 10 alle 12, è in programma un incontro per scoprire le origini dei primi corsi di Transportation Design in Italia e del loro fondatore Rudyard Hamnett, designer del Centro Stile FIAT scomparso la scorsa primavera, che ha avuto l’intuizione di creare un percorso professionalizzante specifico per la formazione dei car designers, istituendo il primo corso di Design della Carrozzeria.

Attraverso la testimonianza dei primi studenti e docenti IAAD. si ripercorre la trasformazione del mondo del design dei mezzi di trasporto dagli anni ’70 ad oggi, analizzandone punti di valore e criticità. Partecipano a questo viaggio alle origini Giampiero Briguglio, creative chief interior designer Pininfarina, diplomato IAAD. 1998 e attuale docente IAAD.; Fabio Filippini, fondatore Accaeffe Creative Consulting ed ex Direttore Design Pininfarina, diplomato IAAD. 1983; Carlo Gaino, fondatore Synthesis Design, docente IAAD. dal 1987 al 1990; Aldo Garnero, designer e docente IAAD. dal 1979 al 1985; Susanna Hamnett, moglie di Rudyard Hamnett; Tateo Uchida, titolare Forum Ricerche e Progetti, commissario Tesi IAAD.; modera Luca Borgogno, Direttore Strategico Dipartimento IAAD. di Transportation Design, Chief Automotive Officer @MARC-Huawei.

 

RUDYARD HAMNETT

Car Designer, laureato presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, ha completato il suo percorso di studi con la formazione “sul campo” presso il Centro Stile FIAT, con cui ha collaborato nell’arco di tutta la propria carriera professionale. Nel 1978 fonda IAAD con altri 3 soci, istituendo il primo corso italiano in Design della Carrozzeria. Attraverso la sua attiva partecipazione al mondo del lavoro, la sensibilità, attenzione e massimo rispetto per le doti creative e personalità degli studenti, è riuscito a fornire loro solide basi per iniziare una professione in modo indipendente, evitando il conferimento di un marchio di provenienza riconoscibile, non imponendo modi o maniere, bensì segnalando indirizzi, orientamenti e tendenze.

 

SUSANNA BERTOLINA HAMNETT

Moglie e compagna di vita di Rudyard Hamnett, laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne, si è occupata di organizzazione di congressi medici e di attività amministrativa presso la Banca del Sangue e del Plasma della Città di Torino e l’Azienda Ospedaliera Molinette. La Dottoressa Hamnett affianca il marito sin dalla fondazione di IAAD. custodendo parte dei preziosi archivi progettuali e didattici dell’Architetto Hamnett. Archivi ora donati a IAAD., affinchè possano essere consultabili da professionisti e studenti.

 

LUCA BORGOGNO

Diplomatosi in Transportation Design nel 1998, ha subito cominciato a lavorare in studi di design, nel 2005 realizza il sogno di lavorare per Pininfarina, come designer e poi come project manager. Dopo una piccola importante esperienza in Automobili Lamborghini nel 2015/2016, sceglie di entrare nel team di Automobili Pininfarina come responsabile del Design. Ha guidato numerosi progetti, tra questi: la Pininfarina Ferrari Sergio concept car, la NewStrato´s e la Automobili Pininfarina Battista. Oggi è Chief Automotive Officer di @MARC Huawei.

 

GIAMPIERO BRIGUGLIO

Designer impegnato da 30 anni nel settore Automotive, ha lavorato inizialmente come Industrial Designer spaziando in diversi settori, parallelamente specializzandosi in Car Interior Designer per circa 20 anni presso Fiat Chrysler Automobile seguendo circa 15 vetture di produzione e concept car (vedi Alfa Romeo 4C Concept 2011, Fiat Punto Evo 2009, Fiat Bravo 2007, Lancia Ypsilon 2011) in qualità di Chief Interior Designer presso diversi brand del gruppo (Lancia, Fiat/Fiat Professional, Jeep, Alfa Romeo Maserati, Iveco). Da sette in qualità di Chief Creative Interior Designer in Pininfarina ha seguito lo sviluppo di stile e fattibilità di 8 vetture tra concept car e produzione: Hybryd Kinetic 500 Sedan Concept 2018, 350 SUV Concept 2018; Togg T10X Suv Concept 2019 e CES Coupé 2022; Foxtron Model E-Sedan Concept 2021, Model B-Suv Concept 2022; Model D- MPV 2024, Holon People Mover autonomous Concept drive CES 2023.

 

FABIO FILIPPINI

Ex Direttore Design di Pininfarina, car designer italiano, laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Nella sua carriera professionale ha collaborato con Renault, Volkswagen Group, e tante altre aziende automobilistiche internazionali, disegnando pluripremiate show car, auto di produzione e altri mezzi di trasporto. Direttore Design di Pininfarina dal 2011 al 2017, vive a Tokyo dal 2018, dove ha fondato Accaeffe Creative Consulting, svolgendo consulenza di design automobilistico e design strategy per clienti in tutto il mondo. Il suo progetto più recente è la BVLGARI Aluminium Vision GT, una concept car digitale introdotta nel videogame Gran Turismo 7 di Sony Polyphony e associata a una serie limitata di cronografi Aluminium del prestigioso brand di lusso italiano. Fabio Filippini è anche giudice onorario in vari concorsi d’eleganza internazionali, e autore del libro CURVE – 15 Lezioni sul Car Design, edito in Italia da Rizzoli-Lizard nel 2021. Nel 2024 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Stella d’Italia, per il suo contributo e valorizzazione della creatività e cultura italiana all’estero.

 

CARLO GAINO

È stato Car Designer in Italdesign e IDEA Institute. Nel 1988 fonda Synthesis Design. Nel corso della sua carriera ha progettato per Lancia, Fiat, Maserati, De Tomaso, Alfa Romeo, Nissan, Renault, Moto Guzzi, Jacuzzi, Offshorer Marine, Segafredo, Irinox (Menzione speciale Compasso d’oro ADI 2015). È stato docente presso IAAD. (dal 1987 al 1990), Politecnico di Torino (dal 1996 al 2006) e IUAV di Venezia (dal 2001 al 2023).

 

ALDO GARNERO

Transportation Designer ha lavorato in Pininfarina, BERTONE, Centro stile LANCIA, Ufficio CASTAGNERO dove ha disegnato BETA COUPE’ e HPE. Fonda GARNERO DESIGN STUDIO e collabora allo stile progetti con numerose realtà tra cui, tra cui IVECO (DAILY S 2000), STRALIS, ASTRA HD 8, SANY, FINCANTIERI (per lo stile esterno della nave passeggeri COSTA ROMANTICA). Ha insegnato presso IAAD. nei primi anni di fondazione del Corso in Design della Carrozzeria, annoverando tra i propri studenti figure che hanno poi assunto ruoli apicali presso i più prestigiosi Centri Stile, tra questi Fabio Filippini (Pininfarina), Claudio Messale (Ford), Elvio D’Aprile (Toyota).

 

TATEO UCHIDA

Giapponese, è a Torino, dalla fine degli anni ‘60. Inizia la propria attività come designer nello studio di Giovanni Michelotti nel 1967, diventandone Chief Designer dalla metà degli anni ‘70. Alla scomparsa del Sig. Michelotti, nel 1980, Uchida ha continuato a lavorare nello studio fino al 1989, a fianco dell’erede Edgardo Michelotti. Nel 1990, Uchida fonda la propria società di consulenza di design, Forum Ricerche e progetti SRL., tuttora in attività. Il suo lavoro principale prevede consulenze per la progettazione e la realizzazione dei modelli di stile e auto da Salone. Uchida ha collaborato con IAAD. come membro delle commissioni di Tesi.