ilTorinese

Vitamine Jazz chiude la stagione

Con la 423ma vitamina si concluderà giovedì 27 giugno all’OspedaleSant’Anna di Torino
la settima stagione di “Vitamine Jazz” varate nel 2017 dalla Fondazione Medicina a Misura di
Donna con la direzione artistica di Raimondo Cesa.
Le “Vitamine Jazz” sono il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni
di jazz realizzate in un ospedale.
Le note del jazz hanno dato il benvenuto alla vita nei reparti maternità, hanno accompagnato
le pazienti al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche e hanno ingannato il
tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.
La 423ma vitamina avrà come protagonista il:
Nebiolo – Colla Duo
in
“Music Talks”.
Il duo formatosi nel 2020 propone un repertorio easylistening per voce e chitarra: alcune tra
le più famose bossa nova, come Desafinado o Wave, standard jazz di Gershwin e Porter con
l’aggiunta di qualche canzone del panorama pop italiano e internazionale (Estate, Englishman
In New York..). Il trait d’union sono gli arrangiamenti delicati che donano a tutti il repertorio
un carattere elegante e intimo, tipico degli Home Concert. Music Talks è sì un concerto ma è
anche un talk: i brani suonati saranno incoronati da alcuni aneddoti e curiosità, così da
accompagnare l’ascoltatore in un bel viaggio, alla scoperta di musica nuova.
Appuntamento giovedì 27 giugno alle 10.30 in via Ventimiglia 3 nella sala Terzo Paradiso.
Aura Nebiolo
Inizia a cantare prima ancora di iniziare a parlare ma è intorno ai tre anni che si avvicina alla
musica, con un corso propedeutico di pianoforte. Ha sei anni quando si esibisce al pianoforte per la
prima volta; lo studio del pianoforte classico proseguirà fino all’adolescenza. A dodici anni scopre
l’amore per il canto, studiando prima con insegnanti privati poi al Civico Istituto Verdi di Asti, dove
si avvicina al Jazz sotto la guida del trombettista Alberto Mandarini. In quegli anni incomincia ad
esibirsi nei locali astigiani come vocalist, continuando a studiare e a seguire masterclass. Dopo la
maturità classica, interrompe gli studi musicali per frequentare l’Università del Piemonte Orientale
per poi laurearsi in Chimica nel 2014. Dopo la laurea capisce che la vita in un laboratorio chimico
non faceva per lei e decide di buttarsi seriamente nella musica. Si iscrive al triennio di Canto Jazz
presso il Consevatorio Ghedini di Cuneo, sotto la supervisione di Tiziana Ghiglioni e Luigi
Martinale e nel 2018 si laurea con lode con una tesi sulla ricerca della propria individualità musicale
e l’evoluzione delle forme nel jazz, con l’aiuto del pianista genovese Gianluca Tagliazucchi. Proprio
grazie agli approfondimenti per la stesura della tesi, si appassiona alla scrittura e alla composizione,
decidendo di proseguire il percorso accademico con un biennio di Composizione Jazz. Si laurea
quindi con lode nel 2021 in Composizione ed Orchestrazione presso il Dipartimento di Jazz, Nuove
Tecnologie e Linguaggi Musicali del Conservatorio di Musica “Antonio Vivaldi” di Alessandria,
con il M° Enrico Fazio. Ha collaborato tra gli altri con il quintetto di ottoni parmense Parma Brass
con concerti in tutto il centronord Italia e all’estero, con l’Orchestra Sinfonica di Asti e suonando
con musicisti del panorama italiano e straniero tra i quali Daniele Tione, Matteo Curallo, Fabio
Giachino, Luigi Martinale, Dino Cerruti, Enrico Ciampini, Mauro Battisti, Luigi Bonafede, Paolo
Franciscone, Gianni Virone, Stefano Riggi, Fulvio Albano, Tino Tracanna, Pippo Colucci, Felice
Reggio, Ken Scharf, Alberto Mandarini, Flavio Boltro, Gianni Dallaturca, Dino Piana.. Il 12 maggio
2022 esce A kind of Folk, il suo primo disco da compositrice ed arrangiatrice, per l’etichetta ABeat
Records e a dicembre 2021 è uscito Singin’ Gershwins, disco in trio con Maurizio Vespa al
vibrafono e Enrico Ciampini al contrabbasso con musiche dei fratelli Gershwin. È docente di canto
moderno, pop e jazz, presso l’Istituto Nostra Signora delle Grazie a Nizza Monferrato, presso il
Music Studio di Montemagno e presso il Civico Istituto Verdi di Asti.
Francesco Colla
Francesco Colla si diploma in chitarra classica presso il conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria
studiando con il M° Ignazio Viola. Successivamente frequenta il biennio ad indirizzo concertistico
sotto la guida del M° Luigi Biscaldi presso lo stesso istituto. Si perfeziona con il M° Giulio
Tampalini presso L’Accademia della Chitarra di Brescia e con il M° Frédéric Zigante presso il
Conservatorio di Alessandria e con i M°Dora Filippone presso il Conservatorio di Torino e il M°
Christian Saggese. Si esibisce come solista e con diverse formazioni cameristiche: in duo con la
chitarrista Silvia Masoero ed anche in trio, con i chitarristi Francesca Pasini e Daniele Giacobbe e
con la flautista Simona Scarrone e il violinista Andrea Bertino. Ha suonato in numerosi eventi tra
cui la rassegna chitarristica internazionale “Six Ways”, rassegna chitarristica internazionale “Intorno
alla Chitarra” inoltre “Stagioni di Musica da Camera” del Civico Istituto Musicale “L. Rocca” di
Alba. Alla chitarra, Francesco Colla ha aperto i concerti di Ganesh del Vescovo, Giulio Tampalini,
Kazuhito Yamashita, Magdalena Kaltcheva, il Vivaldi Trio e il Duo Caputo-Pompilio.
Parallelamente al percorso classico studia chitarra moderna e jazz con Sherley Bailey (Berklee
College of Music di Boston) inoltre con Francis Coletta (Music Conservatory di Friburgo) e con
Pino Russo e Marco Soria (Centro Jazz di Torino). Ha altresì studiato armonia e improvvisazione
con il pianista e compositore RAI Ettore Righello. Si esibisce in quartetto con la cantante Loredana
Cortese, il contrabbassista Giorgio Boffa e il batterista Cristian Longhitano e con il progetto
Virtualduo con Cristian Longhitano alla batteria. All’attività artistica affianca quella didattica come
docente presso l’Istituto Musicale “Giuseppe Verdi” di Asti, l’Istituto Musicale “V. Caffa Righetti”
di Cortemilia e il Liceo Artistico “B. Alfieri” di Asti

“La notte, di luci e di note” a “Casa Lajolo” di Piossasco

Una rassegna di concerti per inaugurare il nuovo giardino illuminato

28 giugno/26 luglio/13 settembre

Piossasco (Torino)

Sempre di venerdì. E in notturna. Sul piatto, un’interessante rassegna di concerti che spazieranno dalla musica strumentale brasiliana a quella tradizionale di culture lontane. Il primo appuntamento è per il prossimo venerdì 28 giugno, quando si accenderanno per la prima volta le luci disposte per ulteriormente valorizzare, anche sotto le stelle, il giardino di “Casa Lajolo”, dimora storica settecentesca di Piossasco (Torino). Si tratta di “un sistema di illuminotecnica – dicono gli organizzatori – realizzato grazie al bando ‘PNRR – Parchi e Giardini Storici’, finanziato dai ‘Fondi Next Generation EU’ e teso a valorizzare i punti più suggestivi di questo bellissimo giardino, organizzato a ‘stanze’ che offrono scenari sempre nuovi e inaspettati”. Progetto di tutto rispetto che meritava un’inaugurazione coi fiocchi. Di qui l’idea della “Fondazione Casa Lajolo” di organizzare “La notte, di luci e di note”, rassegna di tre serate di musica in programma venerdì 28 giugno, venerdì 26 luglio e venerdì 13 settembre: nel biglietto (20 euro), dopo un calice di vino di benvenuto della “Cantina L’Autin” di Pinerolo, la possibilità di visitare e passeggiare nel giardino illuminato e, poi, di assistere al concerto. Ogni appuntamento farà vivere un angolo diverso del giardino della dimora storica. Il primo sarà ospitato nel suggestivo “boschetto di tassi”, che crea già di per sé un palcoscenico naturale. Gli altri due invece, creazioni site-specific per “Casa Lajolo”, sono itineranti.

Come detto, si comincia venerdì 28 giugno (alle 21,30) con “World music”, musica strumentale brasiliana dai “colori jazz”, insieme a due artisti internazionali, Roberto Taufic e Gilson Silveira, duo di chitarra, percussioni e voce.

Il secondo appuntamento sarà venerdì 26 luglio (alle 21,30) con i violinisti Gabriele Cervia e Maria Alejandra Peña Ramìrez, per una serata di musica classica.

Ultima data venerdì 13 settembre (alle 20,30) con “Suoni dal mondo, tra terra e cielo”, insieme a Elena Russo, suonatrice di “Kora”, arpa tradizionale africana, e Fiore De Mattia, maestro di “Shakuhachi”, flauto giapponese.

La nuova illuminazione permetterà non solo di prestare maggiore attenzione alla musica ma di vivere, al massimo, il giardino anche in notturna.

Le luci richiameranno infatti l’attenzione su alberi secolari, come il cedro e il pino, giocheranno con muretti e aiuole, inviteranno a muoversi tra il piazzale in ghiaia – con la collezione di agrumi in vasi, il giardino all’italiana delineato da cordonature e sculture in bosso – affiancato da un boschetto all’inglese delimitato da sette “Taxus baccata” (albero dell’ordine delle conifere, molto usato come pianta ornamentale o pianta isolata), e poi più in giù, inviteranno a guardare verso ulivi e alberi da frutto, fino all’orto-giardino e al frutteto. Davvero un bel vedere. E una bella iniziativa. “Che sarà – promettono gli organizzatori – solo la prima di una lunga serie a venire”.

Per info: “Casa Lajolo”, via San Vito 23, Piossasco (Torino); tel. 333/3270586 o www.casalajolo.it

g.m.

Nelle foto: “Casa Lajolo” di notte, Gilson Silveira, Elena Russo e Fiore De Mattia

Il “Pannunzio” ricorda Soldati a 25 anni dalla scomparsa

Venerdì 28 giugno alle ore 17 sulla pagina Fb del centro Pannunzio il prof. Pier Franco Quaglieni ricorderà  insieme a Edoardo Massimo Fiammotto MARIO SOLDATI a 25 anni dalla scomparsa . “Sarà una grande emozione per me dopo due mesi di forzato silenzio. Grazie alle amiche ed amici che vorranno ascoltarci: cercheremo di non essere banali”, commenta Quaglieni.

Settecolli IP, Miressi la fa da padrone

Si è conclusa la seconda giornata degli Internazionali di Nuoto | 60° Settecolli IP: Ludovico Blu Art Viberti (CN Torino) è di nuovo sul podio!
Nella finale dei 50 Rana l’atleta torinese è argento con il primato personale in 26″80 (precedente 26″91).
Il vice campione del mondo Alessandro Miressi, ancora non brillante in acqua, si prende la corona di re dei 100 stile libero, regalandosi anche il primato della manifestazione. Il 26enne piemontese e primatista italiano (47″45) – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, allenato da Antonio Satta, alle Olimpiadi di Tokyo argento con la staffetta veloce e bronzo con la 4×100 mix – vince in 48″06 (precedente 48″10 di David Popovici del 2023), con il solito ritorno sensazionale in 24″92, che gli consente di mettersi alle spalle il britannico Matthew Richards (48″45) e il brasiliano Guilherme Santos (48″40). “Speravo di scendere sotto i 48″ ma ci sono andato vicino – afferma il velocista sabaudo – Alle Olimpiadi dovrò andare molto più veloce. C’è tempo per essere al top tra cinque settimane; sono decisamente ottimista”.

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Foto DBM

Iren approva il Piano industriale

Piano Industriale 2024-2030: Focalizzazione strategica e disciplina finanziaria alla base dell’aggiornamento del piano industriale, che prevede la conferma della visione di lungo periodo e una più attenta allocazione del capitale con investimenti pari a 8,2 miliardi di euro nei prossimi 7 anni, principalmente destinati alle infrastrutture delle reti energetiche e del ciclo idrico, allo sviluppo della capacità rinnovabile e al settore ambientale. Dividendo: prevista una crescita del +8% fino al 2027.

Conferma della visione strategica basata sulla decarbonizzazione e la tutela delle risorse, l’elevata qualità dei servizi offerti e il forte radicamento territoriale. Piano di investimenti solido, fondato su investimenti organici, visibile nei ritorni attesi, essendo principalmente focalizzato sui settori regolati, e flessibile, con possibilità di modulare nel tempo gli investimenti di sviluppo. Gli investimenti in arco piano pari a circa 8,2 miliardi di euro consentiranno una crescita della marginalità di oltre 600 milioni rispetto al 2023, con un EBITDA atteso di circa 1,8 miliardi di euro e un CAGR dell’utile netto al 2030 pari al +7%.

Oggi approviamo l’aggiornamento del piano perseguendo una crescita basata su una forte focalizzazione strategica e un’attenta disciplina finanziaria. Confermando la visione strategica intrapresa e fondata sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità dei servizi, introduciamo una nuova allocazione del capitale, che ha alla base un piano di investimenti solido, visibile nei ritorni attesi e flessibile. A questi elementi si aggiunge un’elevata attenzione alla disciplina finanziaria, finalizzata al mantenimento degli attuali livelli di rating, e una dividend policy caratterizzata da un’estesa visibilità e solidità, con un DPS del +8% fino al 2027.” – dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo del Gruppo Iren – “Sono previsti investimenti per 8,2 miliardi di euro a supporto di un EBITDA a circa 1,8 miliardi di euro nel 2030. Tale incremento è sostenuto dalla crescita organica, trainata dai business regolati dell’infrastruttura di rete che raggiungeranno 4,5 miliardi di euro di RAB, dalla realizzazione di 1,2 GW di nuova capacità rinnovabile, dallo sviluppo di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti e dall’incremento della customer base a 2,6 milioni di clienti. Inoltre, il consolidamento di EGEA e Sienambiente contribuirà al raggiungimento dei target industriali di tutte le business unit e il processo di efficientamento avviato supporterà la crescita dell’EBITDA per circa 130 milioni di euro in arco piano”.

Il Piano Industriale appena approvato conferma la traiettoria strategica e sostenibile intrappresa da Iren, con obiettivi di medio e lungo termine sfidanti che vedranno il Gruppo rafforzare la sua leadership in diversi settori. – dichiara Moris Ferretti, Vice Presidente esecutivo del Gruppo Iren In particolare, il continuo impegno ad un uso sostenibile della risorsa idrica consentirà al Gruppo di traguardare il 20% delle perdite idriche al 2030, lo sviluppo di nuovi impianti di trattamento rifiuti permetterà il raddoppio della materia recuperata, l’estensione dei volumi teleriscaldati supporterà la transizione ecologica delle città, infine continueranno gli investimenti per la decarbonizzazione delle nostre fonti di produzione con l’obiettivo di dimezzare l’intensità cabonica rispetto al 2020. Gli investimenti previsti in particolare nel settore ambientale, e in particolare il consolidamento di Sienambiente, rafforzeranno la presenza industriale di Iren in Toscana, abilitando nuove opportunità sul territorio. Allo stesso tempo, verrà valorizzato al massimo il capitale umano grazie anche a circa 2.400 nuove assunzioni”

6000 dosi di “latte sospeso” per le neomamme grazie al calendario “Profumo di vita”

A donarle le associazioni benefiche Alsil Onlus e Legal@rte

Il 25 giugno a Torino, presso il Centro di Ascolto Caritas “Due Tuniche” di Corso Mortara, l’ALSIL Onlus in collaborazione con l’Associazione Legal@rte ha recapitato alla Caritas Diocesana “Oltre 150 confezioni di “latte sospeso per un totale di circa 6000 dosi ripartite alle neomamme in difficoltà“, spiega Luca Pantanella, presidente dell’Associazione per la Legalità e la Sicurezza sul Lavoro.

Il latte in polvere per neonati è stato raccolto da dicembre a maggio, grazie alla generosità di quanti, acquistandone una confezione lasciata presso le farmacie aderenti all’iniziativa, hanno ricevuto in dono il calendario 2024 Profumo di vita #neldirittodelbambino”.

Il calendario, giunto alla settima edizione, è parte integrante del progetto artistico-sociale ‘Profumo di vita’ curato da Roberta Di Chiara e ideato nel 2017 dall’Associazione Legal@rte, costituita da un gruppo di appartenenti alla Polizia di Stato, con la fotografa torinese Elena Givone.

Vogliamo creare un momento di riflessione sul tema della violenza assistita da minori in famiglia“, chiosa Luca Pantanella. “Il bambino è uno ‘spettatore obbligato’ di qualsiasi tipo di maltrattamento espresso in atti di violenza fisica, verbale o psicologica. Soprattutto su figure di riferimento per lui affettivamente significative“.

Emanuele Ciotti nuovo Direttore sanitario della Città della Salute 

Il Direttore generale dottor Giovanni La Valle nomina dal 1° agosto 2024 il dottor Emanuele Ciotti quale nuovo Direttore sanitario della Città della Salute di Torino. Sostituisce il dottor Lorenzo Angelone, che dal 15 luglio prenderà l’incarico di Direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo. Emanuele Ciotti, 44 anni, nato a Cesena, si è laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti con specialità in Igiene e Medicina preventiva. Dal 15 novembre 2020 ricopre il ruolo di Direttore sanitario dell’Ausl di Ferrara. E’ nell’elenco dei Direttori generali e sanitari della Regione Piemonte.
“Siamo lieti di accogliere il dottor Ciotti quale nuovo Direttore sanitario d’Azienda. Un professionista con alle spalle già un’esperienza importante, tale da poter affrontare l’impegnativo ruolo alla Città della Salute. Ci aiuterà a migliorare la nostra Azienda, esaltandone ulteriormente le comprovate eccellenze, ma soprattutto trovando le soluzioni migliori ad alcune problematiche che negli anni della mia gestione stiamo cercando di affrontare e superare al meglio, quali le liste d’attesa, i problemi di bilancio, il nuovo Pronto soccorso, il futuro Parco della Salute. Ringraziamo il dottor Lorenzo Angelone per la fattiva collaborazione di questi anni e gli auguriamo un buon lavoro per il nuovo incarico” dichiara il Direttore della Città della Salute Giovanni La Valle.
“Sono orgoglioso di questo nuovo incarico. Ringrazio il dottor La Valle per avermi scelto. Un ulteriore salto di qualità nella mia carriera, dopo anni di esperienza in Italia e all’estero, poter dirigere una delle più grandi e importanti Aziende ospedaliere italiane, quale la Città della Salute. Per il sottoscritto un grande riconoscimento, ma allo stesso tempo non un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Dal 1° agosto prometto che sarò sempre presente e disponibile con tutti. Il dialogo aperto sarà fondamentale per conoscere tutte le componenti dell’Azienda e soprattutto per affrontare insieme i problemi dell’Azienda stessa. Sarò corretto e sincero nei rapporti. Ed altrettanto chiederò ai miei interlocutori. A livello Individuale, siamo una goccia. Insieme, siamo un oceano. Su queste basi si potrà remare in un’unica direzione, quella della crescita e del miglioramento della Città della Salute” commenta il dottor Emanuele Ciotti.

Dopo ‘The Voice Senior’, a Collegno le prove del tour di Danilo Amerio

Il cantautore al lavoro con la band nei locali dell’Accademia di Musica Moderna ‘La Ritmika’ di Piazza Che Guevara.

Al via il tour estivo di Danilo Amerio. Dopo l’exploit a ‘The Voice Senior’ con Antonella Clerici su Raiuno nel team di Gigi D’Alessio’, il cantautore e autore astigiano riparte per una serie di concerti nelle più belle località estive italiane.

Prima tappa il 7 luglio a San Bartolomeo al Mare (IM) alle 21.00 in Piazza Torre Santa Maria all’interno del ‘M&T Festival’.Per prepararsi al meglio all’appuntamento con il live, sino a fine giugno l’artista ha scelto Collegno quale  location per le prove con i musicisti, al fine di affinare al meglio ogni singola canzone in ogni suo dettaglio. Sede designata i locali dell’Accademia di Musica Moderna ‘La Ritmika’ in Piazza Che Guevara 13.

Sono particolarmente contento di essere qui, in questo luogo fondato da Gianni Branca, mio storico batterista scomparso innamorato del ritmo della vita prematuramente nel 2014 che ha accompagnato in carriera anche molti altri illustri colleghi, fra i tanti Paola e Chiara, Fiordaliso e Teresa De Sio. Ho anche avuto modo di visitare i ‘Giardini Gianni Branca’ a lui intitolati proprio dietro la scuola di batteria, fatto che mi ha particolarmente commosso”, racconta Danilo Amerio.

In scaletta, oltre al nuovo singolo ‘E ci siamo noi’ scritto con Alfia Bevilacqua e attualmente in rotazione radiofonica, anche i successi portati in gara dal 1992 al 1995 al Festival di Sanremo con Pippo Baudo e quelli firmati e prodotti per artisti quali Raf, Marco Masini, Umberto Tozzi, Aleandro Baldi, Jovanotti, Mia Martini, Fiordaliso, Mietta, Little Tony, Anna Oxa (sua ‘Donna con te’), Giorgio Faletti, Dik Dik, Adriano Celentano e molti altri.

Con lui Olga Kazelko (tastiere e sequenze), Luca Marchesin (chitarre acustiche ed elettriche), Gualtiero Marangoni (basso), Alex Nicoli (batteria), Susy Amerio e Fabrizio Rizzolo (cori) eSimone Lampedone (fonica).

Il tour è prodotto da Paolo Fazio per ‘Ipa Spettacoli’, l’allestimento è curato da ‘MA Show Solutions’. “Riabbracciare il pubblico è un po’ come avere il sole in tasca – chiosa Danilo Amerio – Sanremo 2025? Se a chiamare fosse il Capitano Carlo Conti, a rispondere con un “Sì” siamo sempre pronti!”.

Cioccolato e Gianduja. Ci siamo, il museo che mancava a Torino aprirà il 26 giugno

Ci siamo, il museo che mancava a Torino aprirà il 26 giugno prossimo, infatti inaugura  CHOCO Story, MUSEO DEL CIOCCOLATO E DEL GIANDUJA.
Per un bel progetto nato dalla collaborazione tra Francesco Ciocatto, proprietario della storica Pasticceria Pfatisch di Torino, ed Eddy Van Belle, imprenditore belga creatore del marchio del cioccolato Belcolade dell’azienda di famiglia Puratos, nasce Choco Story Torino.
I musei Choco Story, creati da Eddy Van Belle, sono già presenti in Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Libano e Messico. Choco Story Torino è il Museo del Cioccolato e del Gianduja, e sta per aprire le sue porte in un punto non casuale della città: Via Paolo Sacchi 38, in quelli che originariamente erano i grandi laboratori sotterranei di Pfatisch.
Del resto quale città meglio che la capitale Sabauda poteva ospitare un museo che racconta la storia del cioccolato e fa rivivere la sua storia, le origini, la lavorazione, e le esperienze sensoriali collegate?
Nel 1678 Madama Reale Giovanna Battista di Savoia Nemours, madre di Vittorio Amedeo II, rilasciò la prima licenza a Giovanni Antonio Ari per commercializzare la bevanda al cioccolato. Per oltre un secolo la cioccolata quindi era solo consumata in forma di bevanda. Poi, a inizio ‘800, Paul Caffarel creò il primo impasto solido di cioccolato, a cui seguì la creazione della pasta Gianduja con l’unione della Nocciola Tonda Gentile delle Langhe e a metà secolo la conseguente creazione del tipico cioccolatino per mano di Michele Prochet in società con Caffarel. E ancora la nascita di luoghi significativi come i caffè storici di Torino, in cui la cioccolata in tazza, o il Bicerìn tanto amato da Cavour: il cioccolato era ormai entrato nel cuore dei torinesi.
Questo museo si estende in un  percorso ideato per intrattenere visitatori di ogni età .La visita consente di esplorare le origini della coltivazione del cacao, le prime ricette dei Maya e degli Aztechi, l’importazione in Europa e la nascita della grande tradizione artigianale a Torino e in Piemonte. Oltre 700 oggetti della collezione testimoniano questo viaggio straordinario: molinillos, metate, strumenti per la lavorazione dello zucchero, tazze e cioccolatiere, confezioni delle grandi cioccolaterie piemontesi. Il viaggio comincia dal principio, all’interno della sala dedicata alla scoperta e ai primi sviluppi della coltura del cacao. Il racconto sulle sue mitiche origini e sulle divinità che lo hanno donato agli uomini avviene nella cornice suggestiva della ricostruzione di un tempio Maya. Per scoprire come Hernán Cortés abbia per primo portato in Europa il prezioso ingrediente, ci si imbarca su di un galeone spagnolo, dotato di carte nautiche tutte da esplorare e di una solerte vedetta che annuncia l’arrivo nel Nuovo Mondo. Ma come viene coltivato il cacao? Come si passa dalla pianta al cioccolato fondente? Lo si può scoprire stando comodamente seduti su un divano fatto interamente di fave di cacao e osservando un globo interattivo che racconta l’evoluzione del mercato globale, quali varietà di cacao esistono e quali sono i paesi che lo producono. Non poteva mancare il racconto del legame tra Torino e il cioccolato: una sala rievoca i fasti delle regge dove i Savoia ebbero per primi il privilegio di gustare un alimento esotico, misterioso e a dir poco irresistibile, in forma di bevanda. E come non dare un degno spazio al racconto dell’invenzione del Gianduiotto? Al primo cioccolatino incartato al mondo, e oggi riconosciuto come un prodotto IGP, è dedicata un’intera sala, arricchita da un macchinario di fine ‘800 per la sgusciatura delle preziose nocciole del Piemonte e da un costume originale di Gianduja, simbolo del Carnevale Torinese, e gentilmente concesso dalla Famija Turineisa.
Ma non basta conoscere le virtù del cioccolato. Bisogna anche entrare nelle viscere di una fabbrica, del suo processo produttivo ed immaginare il lavoro di tanti pasticceri, uomini e donne, che hanno dedicato la propria opera ad un ingrediente d’eccellenza. Ed è per questo che è possibile ammirare il vero valore aggiunto di questo museo: le macchine in uso già nel 1921 e oggi ancora perfettamente funzionanti, che sono custodite all’interno di un Locale Storico d’Italia come Pfatisch. Si entra qui davvero in un angolo della storia dell’artigianalità che, come molti tesori torinesi, a lungo è rimasto nascosto e per questo è ancora più entusiasmante da scoprire. Ed è tanto coinvolgente guardare al passato quanto poter osservare come oggi lavorino i maestri cioccolatieri: attraverso alcune vetrate infatti è possibile vederli all’opera e avere il privilegio di poter assaggiare le loro creazioni.
Per rendere l’esperienza ancora più memorabile, il museo offre numerose attività interattive, installazioni e giochi multimediali didattici che permettono di immergersi completamente nel racconto e che sono adatti a coinvolgere un pubblico di tutte le età. Il cioccolato accompagna molti momenti della nostra vita: Choco Story vuole esserne la celebrazione attraverso l’intrattenimento. Per questo motivo, il percorso museale è stato realizzato con una concezione di coinvolgimento attivo del visitatore, attraverso tecnologie innovative e momenti di condivisione, fornendo un’esperienza didattica efficace anche per i ragazzi delle scuole. Un luogo di concezione e richiamo internazionali, per torinesi e turisti innamorati del cioccolato in tutte le sue interpretazioni. Inoltre, lungo il percorso del museo sono presenti anche quattro video ad ambientazione storica con la regia di Alessandro Rota, realizzati in stretta collaborazione con Eddy Van Belle e Francesco Ciocatto. Le riprese sono state realizzate con la sinergia tra l’Associazione Officine Ianós e il gruppo di rievocazione storica “Le Vie del Tempo”, in importanti location storiche come la Palazzina di Caccia di Stupinigi, l’Accademia di Belle Arti di Torino e la Casaforte di Chianocco. Attraverso vere e proprie ricostruzioni cinematografiche si ripercorre la storia del cioccolato in Europa a partire dal XVI Secolo fino ad arrivare al 1915, anno della nascita della storica pasticceria Pfatisch e in cui fa la sua comparsa anche una storica vettura dell’associazione Torinese Tram Storici. Choco Story Torino è pronto ad accogliere i visitatori internazionali con un’audioguida disponibile in Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Tedesco.
L’inagurazione è prevista per mercoledì 26 giugno e già dal giorno successivo sarà aperto al pubblico.
La Direzione del museo è affidata a BEATRICE CAGLIERO, giovane ,  sensibile e determinata torinese che vanta avi cioccolatieri.

Gabriella Daghero