ilTorinese

A Castiglione Torinese la Just The Woman I Am

Prevenzione, inclusione e attività fisica: il16 marzo

La celebre corsa-camminata che sostiene la raccoltafondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro sarà nuovamente curata dalla Hope Running

 

Dopo il grande successo dell’edizione scorsa, la Just The Woman I Am torna anche quest’anno a Castiglione Torinese e lo fa insieme all’Asd Hope Running Aps di Chivasso. L’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Loris Giovanni Lovera e l’associazione presieduta da Giovanni Mirabella nei giorni scorsi hanno sottoscritto una convenzione che porterà sia la JTWIA che la Sports and Music Hope Color sul territorio castiglionese nel triennio 2025-2027.

Il riscontro positivo di entrambi questi eventi curati dalla Hope Running nella collettività ha dato impulso alla stipula di questo accordo che intende promuovere l’attività fisica, la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere.

Il primo di questi importanti appuntamenti per la comunità castiglionese è previsto per il pomeriggio di domenica 16 marzo, quando sul percorso ciclo-pedonale permanente della JTWIA On The Road realizzato sul territorio castiglionese e dedicato alla mobilità sostenibile andrà in scena la Just The Woman I Am, iconica manifestazione in rosa organizzata dal CUS Torino in collaborazione con l’Università degli Studio di Torino e il Politecnico di Torino. Un evento da non perdere che unisce una corsa/camminata di 7 chilometri alla raccolta fondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro.

Mercoledì 29 gennaio una delegazione della Hope Running e del Comune di Castiglione Torinese, rappresentato nell’occasione dall’assessore Graziella Busca e dal consigliere Dario Paonessa, ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione della JTWIA, organizzata nel capoluogo piemontese presso il celebre locale ONE Torino. Il miglior modo per far partire ufficialmente il percorso di avvicinamento all’appuntamento di domenica 16 marzo, che anche quest’anno vedrà la partecipazione gratuita di 25 persone con disabilità o in condizioni di fragilità, allo scopo di proseguire il cammino di sensibilizzazione alla prevenzione ed all’inclusività intrapreso in questi anni”.

La Just The Woman I Am di Castiglionese, come da tradizione, sarà affiancata da numerose attività collaterali, tra cui l’immancabile animazione a cura di Antonio Augelli e dell’Ad Accendi Lo Spirito di Settimo Torinese: musica, energia e grande entusiasmo per rendere quest’evento ancora più speciale ed emozionante.

Giovanni Mirabella, presidente dell’Asd Hope Running Aps, invita tutti i castiglionesi e non solo a prendere parte a questa manifestazione: “Tutti possono partecipare a questa corsa-camminata di 7 chilometri, dagli Under 18 agli Over 65, come singoli o unendosi al nostro gruppo, contribuendo così alla raccolta fondi per sostenere la ricerca sulla salute e sul cancro. La Just The Woman I Am è uno degli eventi più amati e condivisi di tutto il Piemonte e siamo orgogliosi di portarlo ancora una volta a Castiglione Torinese grazie alla fiducia accordataci dall’Amministrazione Comunale. Scegliete di non mancare!”. 

Il primo cittadino di Castiglione Torinese, Loris Giovanni Lovera, sottolinea l’importanza di questo evento per il territorio: “Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare anche quest’anno un evento sportivo, inclusivo e di sensibilizzazione così importante. La ricerca e la prevenzione sono i due strumenti che ci hanno permesso di raggiungere ottimi risultati nel campo sanitario ed è per questo che occorre continuare su questa strada. Il valore aggiunto per Castiglione rispetto alle altre JTWIA è sicuramente la collaborazione con la Hope Running, un’associazione nobile che condivide con noi gli stessi valori, facendolo con entusiasmo e passione. Invito dunque tutti i cittadini del territorio a partecipare a questa bellissima manifestazione, perché la salute è il bene più importante che ci possa essere concesso e ciascuno di noi può fare una piccola grande parte partecipando e diffondendo questi valori”.

Per iscriversi c’è tempo fino al 28 febbraio. Si può farlo direttamente online al link https://api.endu.net/r/i/95369, entrando a far parte del grande gruppo Just The Woman I Am Castiglione Torinese o partecipando con un proprio sottogruppo, oppure nei punti fisici di iscrizione presenti sul territorio, compilando l’apposito modulo cartaceo: nel welcome kit l’iconica maglietta rosa dell’evento, il pettorale e la sacca.

Iscrivendosi invece entro le ore 22,00 di domenica 9 febbraio sia online che nei punti fisici di iscrizione si riceveranno l’iconica maglietta rosa dell’evento JTWIA con impressi i loghi del Comune di Castiglione Torinese e della Hope Running, il proprio pettorale personalizzato con la dicitura sceltaa in fase di iscrizione e la welcome bag.

 

Questi i punti fisici di iscrizione ad oggi individuati: 

Castiglione Torinese

1) Biblioteca civica comunale 

Strada San Giuseppe Benedetto Cottolengo 12

Orari: dal lun. al ven. 9,00-11,00

2) Bar Papillon

Viale Bollino  11

Orari: tutti i giorni 05,1520,30

3) ASD Castiglionese (Bocciofila)

Via Caudana 144

Orari: tutti i giorni 10,00-14,00 e dopo le 18,00 (chiedere di Alessandra o Mirella)

4) E.S.P. Foto

Via Torino 258

Orari: lun.-sab. 09,00-12,00 e 15,30-19,30

5) Artecnica snc

Via Torino  186

Orari: lun. 15,30-19,00; mar.-sab. 09,00-12,30 e 15,3019,00 (chiedere di Luigi)

6) Ginnic Fitness Club

Via Guglielmo Marconi 7

Orari: lun.-ven. 09,0022,00; sab. 09,00-13,00 (chiedere di Andrea)

– Chivasso

1) Hope Running

Corso Galileo Ferraris 60

Orari: lun. 9,00-11,30; gio. 10,00-11,30; ven. 9,00-10,30.

Tel. 371 517 2531 

2) Bottega d’Arte

Via Torino 13

Orari: mar.-mer.-gio.-ven.-sab. 9,00-12,00 e 15,30-19,00

Tel. 340 372 9617

Gassino Torinese

1) Erboristeria Dott.ssa Rabbione

Corso Italia 40

Orari: lun. 16,00-20,00; mar.-sab. 09,00-13,00 e 16,00-20,00

San Benigno Canavese

1) Piscina Acqua Dynamic

Via Sebastiano Bianco 69

Orari: lun.-mar.-gio.-ven. 09,00 -13,30 e 15,00-20,30; mer. 15,00-20,30; sab. 09,00-18,00

 

Tutte le info relative alla Asd Hope Running Aps le potete trovare a questi link:

• Sito web ufficiale: www.hoperunning.com

• Facebook:  www.facebook.com/hoperunningchivasso

• Instagram: www.instagram.com/hope_running

• Come donare: www.hoperunning.com/sostienici

• 5×1000: codice fiscale Hope Running n° 91032000019

 

Ventenne perde la vita nello scontro tra due moto

L’incidente mortale è avvenuto a Pozzolo Formigaro in provincia di Alessandria.

Un ragazzo di 20 anni è morto nello scontro tra la sua moto e quella di un amico. Pare che la moto dell’amico abbia perso il controllo per cause da accertare.

L’impatto è stato mortale per il ragazzo.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Extinction Rebellion, il TAR Piemonte annulla fogli di via

“Il TAR Piemonte ha annullato i fogli di via con cui erano stati espulsi da Torino quattro attivisti di Extinction Rebellion, nel novembre del 2023, che avevano esposto uno striscione sul tetto dell’Oval Lingotto durante l’Aerospace and Defence Meeting”. Ne danno notizia gli attivisti che sottolineano inoltre: “Nella sentenza, il tribunale ha evidenziato un “eccesso di potere” da parte della Questura, sottolineando che la protesta era pacifica, legittima e non rappresentava una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le denunce notificate in quell’occasione erano infatti state archiviate a pochi mesi di distanza, nel gennaio del 2024”.

Scuole dell’Arca Pianezza, evento internazionale di robotica

 

Le scuole dell’Arca di Pianezza ospitano, il 7 febbraio prossimo, un evento internazionale di robotica, ”Verso la finale di Houston” . La primaria Comissetti e la secondaria di primo grado Gualandi aprono le porte alla tecnologia e l’ingegno ospitando le semifinali regionali della First Lego League, l’evento che trasforma giovani studenti in veri protagonisti dell’innovazione. 19 squadre da tutto il Piemonte, oltre 200 studenti e un solo obiettivo: progettare, costruire e programmare robot per affrontare missioni entusiasmanti, e tra loro due squadre della scuola dell’Arca pronte a giocarsi il titolo. Dalla mattina alla sera i partecipanti si alterneranno tra sessioni di giuria e roboGame, sfidandosi in tre round mozzafiato da due minuti e trenta secondi ciascuno. I giudici non valuteranno solo il design e la performance dei robot, ma anche il lavoro di squadra e la creatività dei progetti innovativi legati alla tematica dell’anno, submerged, dedicata alla protezione dell’ambiente subacqueo, un viaggio alla scoperta degli oceani tra tecnologia, sostenibilità e esplorazione. Le squadre si contenderanno riconoscimenti per innovazione, design, performance, core-values e l’ambitissimo Champions Award, che garantirà l’accesso alla finale nazionale. Il viaggio non finisce qui, perché i migliori avranno la possibilità di volare a Houston per la grande finale internazionale. I numeri da record sono 19 squadre partecipanti, 200 studenti coinvolti, 60 round di roboGame, 20 sessioni di giuria, 10 mila mattoncini Lego in azione, 500 ore di programmazione e progettazione per arrivare pronti alla sfida.

Mara Martellotta

15 km di nuove piste ciclabili a Torino e Grugliasco

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione di una rete di piste ciclabili che migliorerà la mobilità sostenibile a Torino e a Grugliasco.
Il progetto, finanziato con fondi PNRR, vede la Città metropolitana di Torino come responsabile della progettazione e dei lavori, in quanto soggetto attuatore di II livello.
L’intervento – che sarà completato entro l’anno 2025 – consiste nella realizzazione di circa 15 km di nuove piste su 8 diversi assi che garantiscono una rete di collegamenti più sicuri ed efficienti per raggiungere le sedi universitarie cittadine, connettendole con le principali stazioni ferroviarie.
I lavori sono partiti a Torino dall’asse di via Filadelfia, nel tratto compreso tra via Giordano Bruno e corso Unione Sovietica, dove è prevista una significativa riqualificazione per migliorare la percorribilità in bicicletta: la nuova pista ciclabile garantirà maggiore sicurezza per ciclisti e pedoni, integrandosi con il sistema viario esistente senza penalizzare la circolazione degli altri mezzi di trasporto.
L’iniziativa, in linea con gli obiettivi del PNRR, conferma l’impegno della Città metropolitana nella promozione della mobilità sostenibile e nella riduzione dell’impatto ambientale: l’ampliamento della rete ciclabile non solo agevolerà gli spostamenti quotidiani di studenti e lavoratori, ma contribuirà anche a migliorare la qualità dell’aria e il benessere urbano.
Il progetto complessivo riguarda otto tratte, di cui la quinta nel territorio di Grugliasco.
Questi i percorsi interessati:
– Percorso 1: Stazione Porta Susa – Facoltà di Informatica corso Umbria;
• Percorso 2: Stazione Porta Susa – Facoltà di Scienze Motorie e Facoltà di Informatica corso Tassoni;
• Percorso 3: Stazione Porta Nuova – Facoltà di Medicina corso Bramante;
• Percorso 4: Stazione Lingotto – Politecnico corso Cosenza, corso Eusebio Giambone e corso Corsica;
• Percorso 5: Stazione San Paolo – Facoltà di Agraria e Facoltà di Veterinaria a Grugliasco, corso Tirreno;
• Percorso 6: Stazione Lingotto – Facoltà di Economia – Stazione San Paolo corso Siracusa;
• Percorso 7: Stazione Lingotto – School of Management corso Maroncelli
• Percorso 8: Stazione metropolitana Bengasi – Politecnico Via Nizza, Lingotto.

Juventus – Empoli 4-1

Grazie alla doppietta nel giro di una manciata di minuti Kolo Muani ribalta il risultato in campo e  la Juventus recupera contro l’Empoli, in vantaggio  fino al 61′. Quando il tempo è scaduto ecco Vlahovic e Conceicao che portano il risultato a 4-1. Da segnalare l’espulsione per doppia ammonizione di Maleh, a 6 minuti dal termine del match.

Giuseppe Scalco, baritono. Da Casale Monferrato a Teheran 

Il baritono Giuseppe Scalco (1933-1983) dalle eccellenti dote canore nato a Cittadella di Padova si stabilí a Casale con la famiglia, si dedicò allo studio del canto con il maestro Bruno Riboni scopritore di giovani talenti che lo indirizzò al conservatorio Verdi di Milano sotto la guida del maestro Ettore Campogalliani, pagandosi gli studi interpretando fumetti del cinema. Diplomatosi con lode, nel 1960 vinse i concorsi internazionali Voci Nuove di Milano, Voci Verdiane di Busseto, Achille Peri di Reggio Emilia, Lirico Sperimentale Beniamino Gigli di Macerata e Giovan Battista Viotti di Vercelli. Queste vittorie gli consentirono di debuttare nel 1961 con I Pagliacci al Teatro Nuovo di Milano e nel 1965 partecipò all’inaugurazione della stagione lirica di Busseto con Lucia di Lammermoor.

L’anno seguente a Reggio Emilia e Bologna avvenne il suo battesimo nella Bohème con un gruppo di giovani artisti, opera sempre pronta all’eccitazione dei sentimenti, guidati dalla sensibilità del maestro Gianandrea Gavazzeni e riproposta a Carpi, Modena e Bolzano. Nei giorni 8 e 10 settembre 1966 la Bohème fu rappresentata a Sarajevo da interpreti d’eccezione, Luciano Pavarotti nel ruolo di Rodolfo, Giuseppe Scalco in Marcello e Mirella Freni in Mimì diretti dal maestro Leone Madjera, segnando il lancio definitivo del baritono casalese.

Nel 1968 si esibì nella Traviata ad Ancona e nel Signor Bruschino a Pesaro e Reggio Emilia, terra della tradizione lirica. Il Don Pasquale ad Avignone e Reggio Emilia nel 1969 e le recite multiple del Ballo in Maschera ad Istanbul costituirono un ambìto traguardo ma le quattro recite del Nabucco al Gaiety Theatre di Dublino segnarono un evento sensazionale e determinante nella classifica dei baritoni all’altezza del biblico personaggio, la cui statura rappresentò un lancio decisivo nella ambiziosa carriera di Scalco. Con le successive e superlative esibizioni nell’Aida, Tosca e Andrea Chenier di Dublino fu richiesto dalla Scala di Milano, dove apparì nell’Ulisse di Luigi Dallapiccola. Nel cast stellare della Scala nella stagione lirica 1969-70 figuravano, oltre al nostro baritono monferrino, Placido Domingo, Mirella Freni, Luciano Pavarotti, i direttori d’orchestra Claudio Abbado e Riccardo Muti.

Il 1971 fu l’anno della definitiva affermazione con una ventina di rappresentazioni di Haensel e Gretel, il mondo delle fate di Himperdinck, Manon Lescaut e Capitan Spavento di Gian Francesco Malipiero. Nel 1973 ad Ankara apparve in Otello e Andrea Chenier, a Rouen nella Traviata e nel Teatro Roudaki di Teheran interpretò magistralmente l’Elisir d’Amore, i pucciniani Tabarro e Gianni Schicchi davanti allo Sciá di Persia, confermato per l’anno successivo con tre opere liriche. A Trieste fu interprete in Maria Golovin di Gian Carlo Menotti e a Brema nel Nabucco. Nel piazzale del Santuario di Crea fu protagonista di un concerto lirico, purtroppo molto disturbato dal pubblico, organizzato nel 1982 dal Teatro Nuovo di Torino e Regione Piemonte con il soprano Edda Piccinini e il tenore Franco Previdi dell’Associazione Lirica Alto Milanese. La Bohème fu l’opera pucciniana preferita da Scalco che da piccolo aveva provato la miseria e disse di Verdi “Il maestro di Busseto fu un grande imprenditore, ancora oggi ci permette di lavorare”.

Partecipò a foto e cineromanzi, incise per la Rai di Torino e per la Radio Svizzera Italiana. Giornali internazionali, tra cui Le Figaro, The Irish Times, Il Resto del Carlino, Gazzetta di Modena, Journal de Teheran, Gazzetta di Parma, Cronaca di Siena, Paris-Normandie, Rassegna Melodrammatica di Milano, gli attribuirono ottimi consensi. La piena maturità baritonale in un eclettico repertorio operistico dell’ottocento e novecento, la capacità di rilevare i contorni umani dei personaggi diabolici per i quali l’interpretazione è indispensabile, il volume e il colore di cantante moderno fecero di lui un interprete richiesto ad alto livello. Dalla moglie Lidia Radessich, conosciuta durante una tournée in Jugoslavia ebbe due figli, Raffaella e Andrea. Solo un male incurabile poteva segnare il tramonto delle illusioni e  fermare l’incredibile vertiginosa ascesa artistica di Giuseppe Scalco, antidivo e grande lavoratore dello spettacolo nel senso nobile dell’espressione, scomparso martedì 6 settembre 1983 e sepolto nella tomba di famiglia di Casale Popolo.
Armano Luigi Gozzano 

Fondi di Sviluppo e Coesione per 102 Comuni piemontesi

Si sono tenuti presso i Comuni di Camino e Fubine, gli incontri tra Assessori Regionali ai Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) Gian Luca Vignale, agli Enti Locali Enrico Bussalino, alla Sanità Federico Riboldi, i Consiglieri Regionali Silvia Raiteri, Marco Protopapa e Davide Buzzilanghi, il Presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi con gli Amministratori Locali rappresentanti di 102 Comuni della Province di Alessandria, Asti e Torino. Gli Assessori hanno illustrato e condiviso con i presenti il percorso per l’utilizzo dei Fondi a favore dei 104 progetti presentati dalle Aree Omogenee “Monferrato, Casalese e Terre del Po” ed “Bacino del Tanaro”.

I numeri dei due piani di investimento:

Monferrato, Casalese e Terre del Po:

  • 56 Comuni interessati
  • 59 Progetti finanziati
  • Otto milioni e 758mila euro di valore totale degli investimenti.

Di questa somma investita 7.423.313 euro sono stati stanziati dalla Regione mentre i restanti 1.335.625 euro sono co-finanziati dai Comuni.

Bacino del Tanaro:

  • 46 Comuni interessati appartenenti a due Province
  • 45 Progetti finanziati
  • Cinque milioni e 342mila euro di valore totale degli investimenti

Di questa somma investita 4.727.647 euro sono stati stanziati dalla Regione mentre i restanti 612.210 euro sono co-finanziati dai Comuni.

Grazie al contributo regionale sarà possibile finanziare fino al 100% dei progetti prioritari presentati dalle due Aree Omogenee.

I Fondi di Sviluppo e Coesione insieme ai fondi derivanti dalle Strategie Urbane (SUA) e le Aree Interne hanno permesso alla Regione di finanziare tutti i Comuni piemontesi in maniera chiara, semplice e diretta. A differenza delle scelte fatte per la scorsa programmazione (2014-21) di finanziare solo le città capoluogo di provincia, in questa programmazione abbiamo voluto essere vicini a tutti i comuni piemontesi.

<Si tratta di due Aree molto diverse che occupano i territori di più Province, eppure, entrambe hanno saputo collaborare e condividere progettazioni e strategie comuni a beneficio dei rispettivi territori. Con i Comuni e al loro fianco la Regione, si procederà, ora, alla fase esecutiva delle opere che tali fondi permettono di realizzare, opere con un valore complessivo per le comunità locali di oltre 14 milioni di euro.

Le caratteristiche fondamentali dei Fondi sono aver dimostrato come la politica possa dare risposte agli enti locali e sia stata capace di tradurre i contributi europei in maniera semplice e accessibile, erogando risorse ad un’ampia platea di Comuni che potranno così rispondere a fondamentali necessità di investimento per le rispettive comunità.

Nell’incontro odierno abbiamo così potuto fissare la nuova tappa del percorso – spiega l’Assessore Vignale – con i rappresentanti degli enti locali, da quando abbiamo cominciato lo scorso anno, con la presentazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, una risorsa complessiva di 105 milioni di euro che ci permetterà di finanziare progetti in 805 comuni del Piemonte.

A giugno del 2028 tutte le opere dovranno essere concluse e rendicontate alla Regione. Siamo qui per dimostrare nei fatti come la Regione sia al fianco dei piccoli comuni e condivida con essi lo sviluppo, la promozione e il futuro dei territori. Nessuno indietro, avanti tutti>.

<I fondi FSC rappresentano un’opportunità fondamentale per lo sviluppo dei territori, poiché consentono ai comuni di realizzare opere strategiche per i cittadini. Nessuno meglio di un sindaco conosce le esigenze della propria comunità: dalle infrastrutture alla riqualificazione urbana, dai servizi essenziali alla valorizzazione del patrimonio locale. Per questo è cruciale garantire che queste risorse siano gestite con autonomia e responsabilità dai comuni, assicurando interventi mirati, efficaci e realmente utili per migliorare la qualità della vita dei cittadini> così l’Assessore agli enti locali Enrico Bussalino.

<I fondi sviluppo e coesione sono un’opportunità importante per i Comuni, perché consentono di programmare interventi che altrimenti non sarebbero possibili, soprattutto per le realtà più piccole. La Regione Piemonte ha ancora una volta dimostrato di essere presente sul territorio concretamente, cioè con risorse che consentiranno ai Sindaci e alle comunità di realizzare opere fondamentali per rendere queste aree più attrattive per le imprese e per tutti coloro che visitano il Piemonte> ha dichiarato l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi.

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

 

 

Shifra Horn “Figlie di Gerusalemme”

-Fazi Editore- euro 20,00

Shifra Horn, nata a Tel Aviv nel 1951, da madre sefardita e padre russo, ha trascorso maggior parte della sua vita a Gerusalemme, ed è scrittrice, giornalista, antropologa.

In questo romanzo riannoda i fili delle vite di 4 donne della sua famiglia, componendo un puzzle in cui le piccole vicende quotidiane incrociano la grande storia di Israele; avanti e indietro tra varie generazioni, dall’epoca ottomana fino a metà anni 90 del Novecento.

Voce narrante è quella di Alexandra Davidovitch, 40enne colta e sensibile; ogni giorno lascia a casa il marito appena pensionato (ha 15 anni più di lei) e si rintana nello studiolo che ha affittato per poter scrivere, in tutta tranquillità, le memorie familiari. Proprio nell’edificio in cui avevano vissuto le sue antenate, ora adibito a residenza per gli artisti.

A ispirarla è la foto sbiadita di una bambina che offre un mazzo di fiori al principe inglese in visita in Terra Santa. La piccola è sua bisnonna Victoria, che a 4 anni fu scelta dal console britannico per consegnare l’omaggio al principe d’Inghilterra, giunto in Israele nel 1862.

Quell’immagine è l’innesco del libro che prende forma grazie ai racconti tramandati dalla nonna Edwarda.

Un albero genealogico prevalentemente al femminile. Inizia con le vicissitudini di Gershon e Shoshana, poi della loro figlia Vittoria, e a seguire -di generazione in generazione- quelle di Edwarda e di Abigail, che è la madre di Alexandra.

Emerge una stirpe di donne forti, accomunate dall’aver incontrato uomini che le abbandonarono e, così facendo, ne segnarono le esistenze.

Tutte si dimostrarono capaci di: cavarsela da sole, affrontare grandi sfide in un mondo in via di rapido cambiamento, andare contro le regole dell’epoca in cui vissero, trasformare le difficoltà in forza. Denominatori comuni: resilienza e desiderio di indipendenza.

Un affresco che lascia incantato il lettore.

 

 

Joan Didion “Ultime interviste” -Il Saggiatore- euro 16,00

Questo libro è un altro importante tassello alla scoperta di Joan Didion, attraverso 8 conversazioni con giornalisti e scrittori, tra i quali Dave Eggers, Sara Davidson, Terry Gross.

Un caleidoscopio di domande e risposte che contribuiscono a svelarci ancora più a fondo la personalità di una delle più influenti scrittici del XX secolo; nata a Sacramento, in California, nel 1934, morta a New York nel 2021, all’età di 87 anni, per complicazioni del morbo di Parkinson di cui era affetta.

8 incontri in cui altrettanti personaggi del mondo culturale americano ripercorrono parte della vita della Didion e di come abbia raccontato un’intera generazione. La sua è stata una vasta produzione tra saggi, romanzi, memoir, articoli e interviste, sceneggiature cinematografiche e teatrali. Ha spaziato tra i vari generi e raccontato i fermenti culturali degli anni 60 e 70, i dinner party con stelle del calibro di Warren Beatty e Janis Joplin, i reportage su Cuba ed El Salvador, articoli di geopolitica, autobiografia e tanto altro.

La cifra più significativa della sua opera è stata la sovrana abilità nel trasformare il suo vissuto in opere letterarie di immenso spessore. Esperienze dolorose e universali, come la morte delle persone più care, sono traslate in memorie che toccano il cuore.

Nello straordinario “L’anno del pensiero magico” c’è il resoconto degli stati d’animo successivi alla morte del marito, lo scrittore John Gregory Dunne, fulminato da un infarto davanti a lei. Pagine immense che parlano di come abbia affrontato il lutto e il senso della fragilità umana.

Straziante, l’anno dopo, la morte prematura della figlia adottiva Quintana, precipitata nel tunnel del coma, ripresasi in un primo tempo, poi deceduta a neanche 40 anni.

Anche allora Didion seppe traghettare il dolore scrivendone; nei momenti peggiori metabolizzò la sofferenza aggrappandosi alla scrittura. E se volete entrare ancora di più nell’anima della scrittrice, il suggerimento è guardare il documentario girato dal nipote, Griffin Dunne, “Joan Didion: il centro non reggerà” da recuperare su Netflix.

 

 

Sally Rooney “Intermezzo” -Einaudi- euro 22,00

E’ il quarto romanzo della giovane scrittrice irlandese (nata nel 1991) considerata la voce dei “Millenial” e la Salinger della generazione di “Snapchat”, abile nel romanzare le complesse relazioni affettive dei suoi personaggi. In “Intermezzo”, l’autrice, si addentra in un nuovo territorio che ha a che fare con la morte, ed imbastisce una trama dove non ci sono solo bianco e nero nell’affrontare i marosi dell’esistenza.

L’intermezzo del titolo consiste nel momento in cui irrompe una morte e il periodo che ne segue, in cui chi rimane si trova a seppellire non solo il defunto, ma anche la sua vita di prima, per rimodellarla in uno spazio-tempo senza più quella persona.

Protagonisti due fratelli diversissimi tra loro, alle prese con la morte del padre, e avvolti nel marasma di emozioni profonde, complicate e conflittuali.

Peter Koubek ha 32 anni, è un brillante avvocato di successo, ha una giovane amante bellissima, ma è realizzato solo in apparenza. In realtà è in una fase della vita caratterizzata da una forte apatia. Dopo la dipartita paterna cerca faticosamente di far funzionare anche la vita privata, ed oscilla tra ansiolitici, alcol e pensieri suicidari.

Ivan Koubek ha 22 anni, scacchista di successo che dopo aver inanellato un bel po’ di vittorie, ora vive una fase di stallo ed indolenza. Da sempre è insicuro e timido col genere femminile. Ha patito moltissimo il decorso della malattia paterna, e la relazione con il fratello è difficile anche per il senso di inferiorità che vive nei suoi confronti.

Caratteri e traiettorie di vita opposti sono alla base del divario tra i due, e il conflitto, da sempre latente tra loro, esplode. Entrambi poi sono alle prese con relazioni amorose che aggiungono pathos alla trama.

 

 

Lidia Yuknavitch “L’impulso” -Nottetempo- euro 19,00

Sfugge ad una precisa definizione questo romanzo -visionario, affascinante, complesso e difficile da riassumere- dell’autrice; nata nel 1963, che è stata docente di Scrittura creativa e Studi femminili alla Eastern Oregon University.

Protagonista è Laisvé, una ragazzina che sa vivere l’acqua e da lei ha imparato ogni cosa. L’oceano le ha strappato la madre, ma in compenso le ha regalato un’esistenza incredibile, fuori dal comune. E’ l’unico elemento del globo che ha il potere di calmarla, trasformandola in una sorta di sirena con poteri straordinari.

Siamo in un futuro inimmaginabile in cui Laisvé è sopravvissuta al “Grande innalzamento delle acque”, che ha stravolto il globo. L’azione inizia in un futuristico 2079 in cui la Statua della Libertà sprofonda negli abissi. Laisvè è colei che visita la donna subacquea e fa incontri straordinari.

Ha la capacità di viaggiare dentro l’elemento primordiale come se si muovesse nel tempo infinito; soprattutto ha il potere di vivere resti del passato sotto forma di ricordi, oggetti e personaggi del tempo che fu.

Per esempio, resuscita gli operai che assemblarono la Statua della Libertà, mettendo insieme i 350 pezzi del suo corpo impacchettati in 214 imballaggi. E incontra lo scultore Frédéric Bartholdi che nel 1800 la disegnò. Lui e altre persone le vengono portate dalla corrente e poi di nuovo allontanate tra le onde.