Lunedì 2 giugno, Festa della Repubblica, nella sala del Consiglio Comunale di Chiusa di San Michele nel salone polivalente di via General Cantore 14,alle ore 14,30, con una breve cerimonia il comune celebrerà ancora il 25 Aprile 1945 e renderà omaggio a tutti i Sindaci dalla Liberazione a oggi, per ringraziare loro o i loro familiari, quali sentinelle della riconquistata democrazia e della Costituzione Repubblicana. Riccardo Cantore, Sindaco, consegnerà una targa in ricordo di Riccardo Cantore, Primo Sindaco della Liberazione e poi Sindaco dal 1970 al 1982.
Il futuro della sanità passa attraverso l’innovazione, la formazione continua e un nuovo approccio all’assistenza. È il messaggio lanciato da Thomas Schael, commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino, intervenuto all’evento Grandi Ospedali, organizzato da Koncept e in corso presso l’Industrial Village di Iveco Group.
«Il Parco della Salute e della Scienza di Torino è una visione del futuro della sanità, perché la medicina è sempre più tecnologia e innovazione: dobbiamo investire sull’aggiornamento del personale e su un nuovo modo di fare assistenza, dalla chirurgia robotica ai farmaci personalizzati, oltre ai software che diventano terapia certificata», ha affermato Schael, sottolineando l’importanza di coniugare competenze umane e strumenti tecnologici avanzati per rispondere alle nuove sfide cliniche.
Il Parco, ha proseguito, sarà un luogo in cui si integrano scienza, cura e benessere. «Il Parco, come dice il nome, sarà anche green, un luogo rilassante dove scienza e assistenza si fondono: è un progetto che darà un impulso concreto alla sanità del futuro – spiega Schael –. Qui sorgerà la nuova Scuola di Medicina insieme al più grande ospedale del Piemonte, con 1.050 posti letto: una struttura più piccola rispetto all’attuale plesso che unisce sei ospedali, ma con un nuovo ruolo e nuove funzioni».
Un modello innovativo che guarda al futuro, anche se ancora non formalizzato a livello normativo. «Noi lo definiamo un DEA di terzo livello – continua Schael – un modello che oggi non è previsto formalmente ma che esiste nei fatti in alcune grandi realtà universitarie italiane come la Città della Salute di Torino, Careggi di Firenze, Niguarda di Milano, Padova o il Federico II di Napoli: sono ospedali in cui convivono tutte le competenze necessarie per affrontare la massima complessità clinica».
Con un esempio concreto, Schael evidenzia il valore dell’integrazione tra tecnologia e capitale umano: «Prendiamo come esempio i trapianti: non basta saperli fare, serve un’infrastruttura tecnologica e una rete di professionisti capace di sostenere l’intero percorso. Questo – conclude il commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino – è ciò che rende un ospedale davvero ‘grande’, e questo è il futuro verso cui stiamo andando».
Femminicidio Grugliasco, un’altra vita spezzata
Caro direttore,
con profondo dolore e sconcerto, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani apprende la notizia del tragico femminicidio avvenuto a Grugliasco, in provincia di Torino, dove Fernanda Di Nuzzo, maestra d’asilo di 61 anni, è stata brutalmente uccisa dal marito, Pasquale Piersanti, sotto gli occhi della figlia di 24 anni.
Un altro nome si aggiunge alla lunga, intollerabile lista di donne uccise per mano di chi avrebbe dovuto proteggerle e amarle. Un’altra vita spezzata, un’altra famiglia distrutta, un’altra giovane costretta ad assistere all’orrore della violenza più estrema, all’interno delle mura domestiche. Le modalità dell’aggressione – i fendenti all’addome, il disperato tentativo di fuga, l’arrivo in ospedale in condizioni disperate – raccontano un dolore che nessuna comunità può ignorare.
Fernanda era un’insegnante, una donna che ha dedicato la sua vita ai bambini, alla cura dell’infanzia, alla formazione delle nuove generazioni. Il suo assassinio interpella in modo diretto il mondo della scuola, che non può restare spettatore silenzioso. Anzi, deve farsi protagonista attiva di una rivoluzione culturale che affondi le radici nell’educazione al rispetto, all’uguaglianza di genere, alla consapevolezza emotiva.
Facciamo un appello forte e deciso al mondo dell’istruzione: la lotta alla violenza di genere deve entrare stabilmente nei curricoli scolastici, attraverso percorsi strutturati, continui e interdisciplinari. Non bastano le giornate simboliche. È necessario formare gli studenti, fin dalla scuola dell’infanzia, a riconoscere i segnali della prevaricazione, del possesso, dell’annullamento dell’altro. Serve costruire una cultura nuova, in cui maschi e femmine crescano insieme nel riconoscimento reciproco, nella gestione non violenta del conflitto, nella parità sostanziale dei diritti.
Il CNDDU chiede con forza:
– l’introduzione obbligatoria dell’educazione al rispetto e all’affettività in tutti gli ordini di scuola;
– la presenza di almeno un docente della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche in ogni scuola di primo e secondo grado per il potenziamento della cultura della legalità;
– la formazione obbligatoria dei docenti sul contrasto alla violenza di genere;
– la costituzione di sportelli di ascolto permanenti negli istituti scolastici;
Rivolgiamo un appello anche alle istituzioni: la scuola va sostenuta con risorse, formazione, strumenti, perché possa svolgere fino in fondo il suo compito educativo e sociale. Ogni insegnante, ogni dirigente, ogni educatore deve sentirsi parte attiva di un’azione collettiva di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
Nel ricordo di Fernanda Di Nuzzo e di tutte le donne vittime di femminicidio, il nostro Coordinamento rinnova il proprio impegno affinché la scuola italiana diventi presidio permanente di diritti umani, giustizia, e rispetto della dignità di ogni persona.
Perché nessuna voce venga più soffocata. Perché ogni grido d’aiuto trovi ascolto, prima che sia troppo tardi.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
VIGNALE E BARTOLI: IL CANALE DEMANIALE DI CALUSO OPERA DI PREGIO ECONOMICO E TURISTICO PER L’ECONOMIA DEL CANAVESE.
AMBIENTE, TERRITORIO E SICUREZZA AL CENTRO DEL SOPRALLUOGO ISTITUZIONALE
Ieri pomeriggio, l’Assessore regionale ai Fondi di Sviluppo e Coesione e al Patrimonio Gian Luca Vignale congiuntamente al Presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale Sergio Bartoli hanno effettuato un sopralluogo presso il Canale demaniale di Caluso, asse idrico e paesaggistico di fondamentale importanza per il Canavese.
Il Canale di Caluso è gestito da un Consorzio che comprende 18 comuni serviti dalle acque di questa opera idraulica risalente al 1550. La sua importanza non è legata esclusivamente alle funzioni irrigue per l’economia agricola del territorio canavesano perché conta 15 centrali idroelettriche in grado produrre circa 6 Megawatt.
Presenti anche il Sindaco di San Giorgio Canavese, Marco Baudino, il Vicesindaco Algostino Sergio, il Vicesindaco di Caluso Luca Chiaro, il Presidente Lodovico Actis Perinetto e la Direttrice Alessandra Conti del Consorzio del Canale Demaniale di Caluso.
È stato possibile visitare i tratti nel territorio di San Giorgio Canavese e le due storiche gallerie sotterranee “Bioleto” e “Fenoglio”, costruite nel 1764 per garantire il flusso continuo dell’acqua verso la Mandria di Chivasso. Compreso il percorso che costeggia le sponde realizzato grazie alla collaborazione tra i Comuni di San Giorgio Canavese e Agliè.
Nel corso del sopralluogo, sono state condotte anche verifiche tecniche utili a valutare interventi strutturali di messa in sicurezza e prevenzione rispetto ai danni provocati dalle recenti alluvioni, rafforzando così la resilienza del territorio e delle infrastrutture idriche esistenti.
La giornata si è conclusa presso la sede consortile a Caluso dove i funzionari dell’ente hanno potuto illustrare tutte le potenzialità di questa opera. Un grande esempio di ingegneria dei secoli passati, con un presente fragile che necessita manutenzione e attenzione, ma che possiede interessanti possibilità di sviluppo sia economico che turistico per il territorio.
«Investire sulla sicurezza e sulla fruibilità del Canale di Caluso significa rafforzare la coesione territoriale, tutelare l’ambiente e restituire ai cittadini un patrimonio naturale e storico di enorme valore – ha dichiarato il Consigliere Sergio Bartoli – Il Canale Demaniale di Caluso, che coinvolge ben 18 Comuni, si conferma oggi una risorsa idrica, agricola, culturale e ambientale di assoluto rilievo, da riscoprire e valorizzare attraverso una visione condivisa di sviluppo sostenibile e riconoscibilità territoriale».
«Il Canale demaniale di Caluso – spiega l’Assessore Vignale – insieme alle altre opere idrauliche di cui è ricco il territorio piemontese, oggi, ancor più rispetto al passato, rappresenta un potenziale volano di attrattività turistica, storica e culturale. In particolare, in Canavese, dove il patrimonio regionale possiede realtà come la diga di Mazzè, i Canali diventano ancora più centrali nell’economie dei territori locali.
Lungo le sponde, infatti, si possono sviluppare percorsi che permettono di visitare gli ambienti naturali e apprezzare bellezze artistiche e ingegneristiche legate ai Canali e alle comunità. Tutto questo deve avvenire nel pieno rispetto della funzione principale di queste opere idrauliche che è ovviamente quella economica di fornire l’acqua alle attività agricole e preservare la propria portata e capacità anche per la produzione idroelettrica. Lavoreremo per promuovere il nostro patrimonio e fare dei canali irrigui piemontesi un percorso che, collegato al grande progetto VENTO di percorso turistico sulle sponde del Po da Torino a Venezia, possa richiamare turismo e garantire ricadute economiche significative».
A cura di lineaitaliapiemonte.eu
Giunge alla 19° edizione la rassegna itinerante “Musica in quota”, che unisce concerti ed escursionismo, con musica da gustare in luoghi di intatta bellezza alpina, da cui è possibile ammirare le splendide vette ossolane e gli incantevoli laghi dell’Alto Piemonte.
Leggi l’articolo:
https://www.piemonteitalia.eu/it/eventi/dettaglio/musica-quota-2025
Dopo il successo ottenuto al Trento Film Festival e l’avvio di un tour promozionale, arriva in anteprima regionale per il Piemonte, a Torino, il documentario “tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane”, scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, prodotto da Cineblend in collaborazione con il Club Alpino Italiano CAI.
La proiezione è in programma lunedì 9 giugno alle 19 presso il Cinema Massimo di Torino, in concorso al 28esimo Festival Cinema Ambiente, alla presenza dei registi. Il documentario rappresenta un intenso viaggio visivo ed emotivo nel cuore delle Alpi Apuane, un territorio affascinante e impervio attraverso lo sguardo e l’esperienza di Giovanni Storti, noto attore italiano e grande appassionato di montagna. Con la sua consueta ironia e sensibilità, Storti accompagna lo spettatore in un percorso narrativo che affronta due tematiche di grande rilevanza e attualità, quali la tutela della biodiversità e la riduzione del rischio in ambiente montano. Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti del territorio, Alessio Piccioli, Presidente della struttura operativa Sentieri e cartografie del CAI, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica, Elena Alberti biologa dell’orto botanico Pellegrini Ansaldi, Gionata Landi, guida alpina e tecnico del Soccorso Alpino, Alberto Grossi, esperto ambientale e Veronica Pierotti, Presidente della sezione CAI di Forte dei Marmi. Gli autori Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, con il supporto di Cineblend Srl e la piena collaborazione del Club Alpino Italiano, dopo aver registrato il pieno interesse del pubblico in occasione delle centinaia di proiezioni del documentario sulla tragedia della Marmolada e sul mondo del Soccorso Alpino, hanno ritenuto necessario ritornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta con leggerezza e ironia. Si tratta di due temi che sono stati vissuti, invece, in modo drammatico nel precedente lavoro “Marmolada 03 – 07 – 22”. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’antropizzazione o l’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e attrezzature, è un argomento cui bisognava dare risposta, e la persona che più di tutte poteva portare questi argomenti al vasto pubblico con ironia e spensieratezza era Giovanni Storti. Un’ occasione per scoprire con ironia un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura è la biodiversità, concetto coniato nel 1988 dall’entomologo Edward Wilson: l’interconnessione magica fra individui di tutte le specie che, come ricorda lo stesso Storti: “può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta”. Secondo fil rouge è la riduzione del rischio in montagna, qui introdotta grazie all’ironia del comico, con il giusto equilibrio tra leggerezza e profondità. L’obiettivo è aiutare il pubblico e prendere consapevolezza di questo delicato tema, soprattutto in un momento di grande mutamento per il territorio.
Tra le giornate di questo percorso, nella prima si sarò immersi nelle fragranze dell’Orto Botanico Pellegrini Ansaldi, per poi arrivare, nel pomeriggio, al rifugio Puliti. La seconda giornata è dedicata al Monte Nona, il terzo giorno alla mitica ferrata del Monte Procinto, la più antica d’Italia.
Mara Martellotta
Zoom Torino inaugura “Farmland”
La nuova fattoria didattica immersiva dove la natura incontra la sostenibilità
Il bioparco Zoom amplia la propria offerta educativa e naturalistica con una grande novità per il 2025, Farmland, la nuova fattoria didattica immersiva all’interno dei Giardini Meraviglia, l’area tematica dedicata alla sostenibilità inaugurata lo scorso anno e già sede dell’Oasi delle Farfalle.
Farmaland, con una superficie di oltre 3 mila metri quadrati, rappresenta un vero e proprio viaggio nella natura e nelle tradizioni agricole, pensato per adulti e bambini. Qui i visitatori potranno entrare in contatto diretto con gli animali da fattoria, in un percorso walking through immersivo, dove scoprire l’importanza della specie da allevamento e dell’agricoltura locale, con un’attenzione speciale ai temi della sostenibilità e biodiversità rurale. Si tratta di un nuovo habitat che rappresenta molto di più di una fattoria, è un laboratorio a cielo aperto dove bambini, famiglie e scuole possono conoscere da vicino il mondo rurale e le pratiche sostenibili che lo preservano. L’interazione con gli animali diventa strumento di apprendimento attivo stimolando curiosità, empatia e rispetto per la natura.
Con l’inaugurazione di Farmland, Zoom Torino conferma la propria missione di educare divertendo, promuovendo la conservazione della specie, la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e una nuova consapevolezza ambientale.
Oltre alle specie già presenti nel parco, come lama, alpaca e capre tibetane, Farmland ospita nuove razze affascinanti e cariche di valore educativo:
la pecora Texel, originaria della costa del Mare del Nord, una razza ovina rinomata per la sua lana pregiata e per la produzione di un formaggio artigianale presidio Slow Food;
la pecora d’Ouessant, la più piccola razza ovina al mondo, proveniente dalla Bretagna, docile e curiosa, è perfetta per attività didattiche. Simbolo di resilienza, è stata salvata dall’estinzione negli anni Settanta. Infine l’asino, straordinariamente intelligente, riflessivo, dotato di grande memoria, è un compagno fidato ed empatico, il cui latte è noto per essere simile a quello umano.
Farmland ospita trenta animali, distribuiti in diverse aree, l’area walk-in di capre tibetane e pecore d’Ouessant (14 capre e 6 pecore), l’area asinelli due esemplari, Pecore Texel 4 esemplari; area lama e alpaca 2 lama e 5 alpaca
Tutti i colori del bianco
Giovedì 5 giugno 2025
Eataly Lingotto – TORINO, Via Ermanno Fenoglietti, 14
Ecco alcune cantine presenti :
EDITORIALE
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