Un 24enne ha accoltellato il padre nel sonno a Grignasco nel Novarese nella notte tra domenica e lunedì. Il genitore è riuscito a fuggire e si è recato al pronto soccorso di Borgomanero. I carabinieri hanno arrestato il giovane con l’accusa di tentato omicidio. La moglie della vittima, madre dell’arrestato, ha detto che il ragazzo si sarebbe svegliato improvvisamente durante la notte e avrebbe colpito con un coltello da cucina il padre che dormiva sul divano del soggiorno. Il 72enneha riportato lesioni al volto, al collo e alle mani.
In programma domenica 19 ottobre
Fin dal 2018, il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude ha dato vita al progetto Camminate Reali, con un duplice obiettivo: valorizzare il sistema delle 16 Residenze Sabaude del Piemonte e, al contempo, offrire un’esperienza unica attraverso un cammino che unisce storia, paesaggio e benessere. Queste manifestazioni non competitive si sono affermate con grande successo, capaci di attirare ogni volta migliaia di partecipanti e di conquistare una enorme attenzione mediatica. La prossima tappa si svolgerà domenica 19 ottobre, con data di riserva in caso di maltempo fissata per domenica 26 ottobre, e punterà i riflettori su una delle perle sabaude, il castello di Moncalieri.
Imponente custode di storia, affacciato sulla collina torinese, il castello sarà il fulcro di un‘esperienza che promette scorci paesaggistici sorprendenti e inaspettati. Due percorsi ad anello pensati per soddisfare ogni passo, entrambi con partenza dal Comune di Moncalieri e con arrivo al Bosco del Re. Un tracciato più impegnativo, di circa 17 km, con un dislivello di 350 metri, che prenderà il via alle 8.30, e un percorso più breve, circa 10 km, con un dislivello di circa 200 metri, che partirà alle 9. Il “kit del Viandante” potrà essere ritirato sabato 18 ottobre sia presso le biglietterie della Reggia di Venaria e del Castello di Moncalieri , sia domenica 19 ottobre direttamente in piazza del Comune di Moncalieri, prima della partenza. Non mancano le opzioni per il parcheggio, con numerose zone gratuite come via Petrarca, piazza Garibaldi, interscambio stazione FFSS e Brandina, oltre a un’opzione a pagamento nel parcheggio multipiano di via Alfieri, tutte situate a pochi minuti a piedi dal punto di partenza.
Le Camminate Reali sono realizzate in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Piemonte, Città di Moncalieri, i Comuni coinvolti e Visit Moncalieri, per garantire una giornata indimenticabile tra arte, storia e natura.
Info: www.camminatereali.it
Mara Martellotta
La formidabile avventura del Movimento spazialista
Il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto prosegue la sua ricerca sull’arte italiana del Novecento, che ha visto di recente protagonista Carol Rama. Dal 17 ottobre prossimo al 15 febbraio 2026, lo fa con la mostra dal titolo “Da Fontana, a Crippa, a Tancredi. La formidabile avventura del Movimento spazialista, a cura di Nicoletta Colombo, Serena Redaelli, Giuliana Godio, e con la consulenza scientifica di Luca Massimo Barbero.
“ Il nostro museo, incentrato su opere settecentesche, da tempo si dedica in particolare all’arte del Novecento – spiega Luca Mana, direttore del Museo Accorsi-Ometto – e con questa mostra intende indagare il ruolo dello spazialismo nel rinnovamento artistico dell’immediato secondo dopoguerra”.
La trasformazione dell’arte italiana è iniziata nella seconda metà degli anni Quaranta e non è immaginabile senza l’approccio concettuale al problema dello spazio, individuato, in pittura, da segni – base, linee, buchi e tagli nelle tele. Questo cambiamento trova impegnati in prima linea i protagonisti del Movimento spazialista, affascinati da una nuova visione del cosmo, sintetizzata in manifesti usciti tra il 1947 e il 1958.

“Fondamentale risulta il sodalizio tra Lucio Fontana (1899-1968), artista e autore dell’interpretazione dello spazio allusivo a una dimensione immateriale, e il collezionista Carlo Cardazzo (1908-1963), editore e illuminato mercante d’arte, titolare della galleria Del Cavallino di Venezia e della galleria del Naviglio di Milano – ha dichiarato il professor Luca Massimo Barbero, consulente scientifico della mostra – Lo Spazialismo o ‘Concetto spaziale dell’arte’ coinvolge l’interesse di intellettuali, artisti, scrittori e poeti che riconoscono in Fontana un leader provocatore e rivoluzionario, ideatore dal 1949 delle sperimentazioni sui ‘buchi’, costellati da un ordito di materie, pietre, sabbie e vetri colorati, in cui il vuoto diventa l’elemento costruttivo di un nuovo cosmo. Dopo il 1958 Fontana proseguirà la sua ricerca con i Tagli, noti come ‘Concetti spaziali-attese’, ricchissimi di varianti, realizzati con l’intento di rappresentare la tridimensionalità in pittura”.
L’esposizione riunisce le circa 50 opere di 24 maestri provenienti da musei, raccolte istituzionali e private, e si apre con Lucio Fontana, formatosi artisticamente a Torino, per proseguire con Roberto Crippa (1921-1972), artista in dialogo con le tendenze internazionali del gesto e del segno, interpretate in formule vorticose, spiraliformi e dinamiche, riflessi del personale vitalismo e della passione per il volo acrobatico, con escursioni nel riferimento al surrealismo e al primitivismo totemico. Il percorso espositivo esplora le tematiche dei protagonisti dello spazialismo milanese, fucina creativa delle ricerche del Movimento con opere di Gianni Dova, Cesare Peverelli, Emilio Scanavino, Ettore Sottsass, Beniamino Joppolo, Aldo Bergolli e Gian Carozzi, autori interessati a implicazioni surrealiste ed esistenziali, sostenuti dalle iniziative espositive culturali di Cardazzo, collezionista e gallerista aperto a confronti internazionali e al coinvolgimento collezionistico con Peggy Guggenheim, aspetti che conferiscono allo scenario spazialista importanti riferimenti cosmopoliti.
La rassegna documenta anche il notevole contributo allo Spazialismo dato dagli artisti veneziani, giunti alla sperimentazione sulla fenomenologia spaziale tra il 1951 e il 1952: Virgilio Guidi, Tancredi Parmeggiani, Mario Deluigi, Edmondo Bacci, Vinicio Vianello, Gino Morandis e Bruna Gasparini, Ennio Finzi, Saverio Rampin e Bruno De Toffoli, protagonisti delle novità apportate dalla pittura astratta degli anni Cinquanta, con una sensibilità squisitamente veneta nei confronti della luce, del colore e di un linguaggio transitato da scansioni spaziali in tramature astratte, al fascino del vuoto ricco di segni e di deflagrazioni cromatiche. Dal carattere inclusivo del Movimento e dalla ampia visione strategica di Cardazzo, derivano le presenze spazialiste di Roberto Sebástian Matta Echaurren, Giuseppe Capogrossi, Enrico Donati, Iaroslav Serpan e di Remo Bianco, testimoni delle contaminazioni surrealiste, segniche e nucleari ricorrenti nel clima interdisciplinare degli anni Cinquanta.
La mostra ospita un’opera di Iaroslav Serpan mai esposta prima, intitolata “Bruvs woun” del 1954, e un’opera di Lucio Fontana del 1957 intitolata “Concetto spaziale n.115”. Entrambe le opere provengono dalla raccolta della Fondazione Milena Milani. La prima mostra di luce nera del cosiddetto “Ambiente spaziale” di Lucio Fontana fu ospitata da Carlo Cardazzo nella sua galleria del Naviglio a Milano, che diventò così la sede storica dello Spazialismo, la cui rapida diffusione avvenne grazie al lavoro del medesimo. Il 6 novembre 1951, presso la galleria del Naviglio, venne firmato il Manifesto dell’Arte Spaziale, da vari artisti tra cui Milena Milani come unica donna. Il termine fa riferimento alla nuova “era spaziale”, con gli sviluppi in campo tecnologico e le novità che permisero di disintegrare i limiti creati dalla materia, e che condussero verso l’esplorazione della comunicazione via etere. Apparecchi come la radio e la televisione divennero modelli di ispirazione, capaci di abbattere la tridimensionalità materiale per aprire una finestra sulla quarta dimensione. In questo senso il Movimento spaziale ha restituito pienamente il volto del proprio tempo fornendo un resoconto della società di quegli anni, che stava scoprendo le possibilità consentite dai nuovi mezzi. Nel 1949 iniziò la serie dei “Concetti spaziali”, a cui appartiene la tela della Fondazione in prestito a Torino.
“La scoperta del cosmo è una dimensione nuova, è l’infinito – dichiarò Lucio Fontana a Carla Lonzi in una celebre intervista – allora io buco questa tela, base di tutte le arti, creando una dimensione infinita”.
Il ‘buco’ non è un gesto distruttivo, ma un’azione che porta il concetto di spazio nell’opera e l’apertura oltre il limite. L’operazione mentale che dà origine al gesto di aprire la materia alla concezione spaziale è quella che avrebbe portato Fontana alla serie cui il suo nome rimarrà legato in maniera permanente, i “Tagli”. Oltre a questa tela, la Collezione Milena Milani in Pinacoteca conta anche su una tela della serie dei “Tagli” e su due sculture in ceramica realizzate ad Albissola, località di cui Fontana era frequentatore assiduo e dove possedeva anche uno studio.
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 10-18 / giovedì 10-20 / sabato, domenica e festivi 10-19 / lunedì chiuso
Visite guidate alla mostra: sabato, domenica e festivi 11.30-17.30 / costo 6 euro più biglietto intero euro 14
Speed Tour: durata 35 minuti da martedì a venerdì ore 17 – costo 3 euro+biglietto d’ingresso
Giovedi spaziale: visita guidata alla mostra 23/10, 30/10, 6/11, 4/12, 1/1 2026, 8/1 2026 e 5/2 2026 – 6 euro + biglietto d’ingresso
Visita guidata con il direttore Luca Mana: giovedì 20/11, 11/12 e, dal 2026, 22/1 e 12/2 alle 12.30 – 12 euro + biglietto d’ingresso.
Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto – via Po 55, Torino – telefono: 011 837688
Mara Martellotta
L’orologio del Caffè Mulassano
Sulla parete che si trova dietro il bancone del locale storico Caffè Mulassano, a Torino in Piazza Castello, si trova un orologio davvero singolare.
Leggi l’articolo su piemonteitalia.eu:
https://www.piemonteitalia.eu/it/curiosita/lorologio-del-caff%C3%A8-mulassano
Sono sempre più numerosi i cittadini che preferiscono il biglietto digitale per muoversi a bordo di bus, tram e met Metropolitana. Nei primi nove mesi del 2025 sono stati venduti oltre 4 milioni di biglietti City 100 tramite il sistema Tap&Go, che permette di pagare con la carta contactless direttamente sui mezzi. Un numero davvero importante, che segna un aumento del 51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Cresce anche il numero degli abbonamenti e dei carnet di sosta acquistati tramite l’app GTT SostApp: 79 mila, con un incremento del 40% rispetto allo stesso periodo del 2024.
In parallelo, le vendite via app ed e-commerce dei titoli di viaggio per il trasporto pubblico locale rimangono solide. L’abbonamento più acquistato sull’e-commerce è l’Under 26 mensile, mentre il biglietto più richiesto continua a essere il City, seguito dal Daily, con numeri in crescita anno su anno e mese su mese.
Nel percorso di innovazione digitale rientra inoltre l’introduzione dei nuovi biglietti digitali da 48 e 72 ore, approvata ieri dalla Giunta Comunale su proposta dell’assessora Chiara Foglietta. I nuovi titoli, disponibili a breve sull’app TO Move, affiancheranno le versioni cartacee “Tour” con una tariffa agevolata che incentiva l’utilizzo delle soluzioni digitali.
“I dati diffusi da GTT confermano che la digitalizzazione è ormai una leva strutturale per rendere il trasporto pubblico più efficiente, sostenibile e vicino alle esigenze delle persone – dichiara l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta. – Questi risultati sono il frutto di un lavoro condiviso tra Città e GTT per promuovere una mobilità sempre più moderna e accessibile, capace di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità del servizio. La transizione digitale, infatti, non è solo una questione tecnologica: significa costruire un sistema di trasporti più equo, sostenibile e integrato, che incentivi l’uso del mezzo pubblico e contribuisca agli obiettivi di neutralità climatica che Torino si è posta”.
In arrivo anche nuove funzionalità dedicate all’infomobilità per l’app TO Move, che offrirà una mappa interattive e aggiornamenti in tempo reale sui mezzi e sulle fermate. Sarà inoltre possibile accedere agli avvisi sul servizio, per ricevere aggiornamenti immediati sulla rete.
TORINO CLICK
Il commercio di prossimità come presidio sociale e motore di sviluppo è stato al centro dell’incontro “Commercio e distretti, un patto per lo sviluppo”, organizzato martedì 15 ottobre da Confesercenti Torino e Provincia nella sede della Città metropolitana di Torino. L’appuntamento ha riunito istituzioni, amministratori locali, rappresentanti delle imprese e delle associazioni di categoria per fare il punto sull’esperienza dei primi quattro anni dei distretti del commercio, una delle innovazioni più significative delle politiche regionali a sostegno del settore.
Promossi dalla Regione Piemonte e sostenuti dalla Città metropolitana di Torino, i distretti rappresentano una rete di collaborazione tra enti locali, operatori economici e associazioni di categoria, finalizzata a rafforzare la competitività delle attività di vicinato e la vitalità dei centri urbani. Oggi in Piemonte sono attivi 94 distretti, urbani o diffusi, che hanno generato oltre 30 milioni di euro di investimenti, di cui 8 milioni a fondo perduto, destinati a interventi di riqualificazione degli spazi pubblici, innovazione tecnologica, formazione e valorizzazione del commercio locale.
“La presenza dei negozi di vicinato è un presidio fondamentale contro lo spopolamento – ha sottolineato Sonia Cambursano, consigliera metropolitana per lo sviluppo strategico –. Il nostro obiettivo è far continuare a vivere i territori e in questo i distretti del commercio sono nostri grandi alleati. Auspichiamo che si integrino sempre più con le altre politiche di sviluppo locale.”
“Lo strumento dei distretti è una delle innovazioni più importanti di questi anni – ha aggiunto il vicesindaco Jacopo Suppo –. Nelle nostre comunità anche un solo negozio fa la differenza per la qualità della vita. Con la regia della Città metropolitana potremo consolidare le collaborazioni e creare nuove opportunità di crescita condivisa per il futuro.”
L’incontro è stato aperto dagli interventi di Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemonte, e di Massimiliano Cipolletta, presidente della Camera di Commercio di Torino. Hanno partecipato Carlo Chiama, direttore di Confesercenti Torino e Provincia, Ermanno Torre dell’Arecom e Luca Tamini, docente del Politecnico di Milano, che ha illustrato il contributo dei Distretti del commercio allo sviluppo locale.
Nei saluti in collegamento video, l’assessore regionale al Commercio Paolo Bongioanni ha confermato l’impegno e l’interesse della Regione Piemonte per il rafforzamento dei distretti e per la prosecuzione delle politiche di sostegno al commercio di prossimità.
Le conclusioni sono state affidate a Nico Gronchi, presidente nazionale di Confesercenti, che ha sottolineato il valore della cooperazione istituzionale come condizione per il rilancio delle economie locali e che proprio per questo le proposte attualmente avanzate al governo sono indirizzate alla prospettiva della rigenerazione urbana.
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Un complesso intervento di chirurgia toracica è stato portato a termine con successo all’Ospedale Mauriziano di Torino grazie alla combinazione tra chirurgia robotica e un trattamento farmacologico personalizzato. La procedura, una pneumonectomia sinistra (asportazione completa del polmone), è stata eseguita su una paziente di 70 anni che aveva precedentemente seguito un percorso di chemioterapia e immunoterapia neoadiuvante per ridurre due adenocarcinomi di grandi dimensioni localizzati nel lobo superiore e in quello inferiore.
«Si tratta di un’operazione rara e complessa, con un rischio elevato di complicanze, ma resa possibile dalle buone condizioni generali della paziente e dagli effetti positivi del trattamento preoperatorio», spiega Alberto Sandri, responsabile della Chirurgia toracica del Mauriziano, affiancato dai dottori Lorena Costardi e Stefano Ganio.
L’intervento, durato circa quattro ore, è stato condotto interamente con tecnica robotica a quattro accessi, che ha permesso di limitare le incisioni, ridurre il trauma operatorio e favorire una ripresa più rapida, secondo il protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery). Questo approccio, che punta a ottimizzare il recupero postoperatorio, consente una minore degenza e un ritorno più veloce alla normalità.
Il caso è stato seguito da un team multidisciplinare che ha coinvolto diverse professionalità del Mauriziano, coordinate dal Centro Accoglienza e Servizi (CAS) per i pazienti oncologici. «Oltre alla determinazione della paziente – sottolinea Sandri – è stato decisivo il lavoro di squadra tra oncologi, anestesisti, pneumologi, fisiatri, fisioterapisti e personale infermieristico. Solo con un approccio condiviso è possibile garantire la migliore presa in carico».
La combinazione di chemioterapia e immunoterapia perioperatoria, oggi tra i trattamenti più innovativi in ambito oncologico, ha lo scopo di contenere localmente la malattia e migliorare l’esito chirurgico. Tuttavia, rappresenta una sfida per il chirurgo per via delle modificazioni indotte nei tessuti e nei linfonodi dalla risposta immunitaria. Nonostante ciò, la paziente ha lasciato l’ospedale in buone condizioni e sta recuperando rapidamente, con controlli clinici che confermano un’evoluzione favorevole.
L’équipe di Chirurgia toracica del Mauriziano si occupa delle principali patologie oncologiche del torace — polmoni, mediastino e parete toracica — integrando le tecniche robotiche con quelle tradizionali per unire precisione e minimo impatto chirurgico, sempre sotto la guida diretta del chirurgo alla consolle.
«Il successo di questo intervento – commenta Franca Dall’Occo, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano – è il risultato della sinergia tra competenze cliniche, tecnologia e collaborazione tra professionisti. È grazie a questa integrazione che la chirurgia robotica riesce a tradursi in un reale beneficio per i pazienti».
Sulla stessa linea, Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, sottolinea: «Disporre di tecnologie all’avanguardia e di professionisti altamente qualificati consente alla sanità pubblica piemontese di offrire cure di eccellenza. Il caso del Mauriziano dimostra, ancora una volta, la qualità e l’efficacia del nostro sistema sanitario».
Le ricette della tradizione: brasato al Gattinara
Legate la carne e fatela rosolare nell’olio. Aggiungete il rosmarino, l’alloro e l’aglio con le carote, le cipolle e la costa di sedano tagliate a pezzetti, e per finire i chiodi di garofano. Salate e pepate.
Leggi la ricetta su piemonteitalia.eu:
https://www.piemonteitalia.eu/it/enogastronomia/ricette/brasato-al-gattinara
Addio all’ultimo cugino piemontese di Papa Francesco
È scomparso all’età di 79 anni Armando Giglio Bergoglio, cugino di Papa Francesco e ultimo erede maschio della stirpe Bergoglio originaria di Bricco Marmorito, una frazione di Portacomaro Stazione, nell’Astigiano. Il 19 novembre 2022 Papa Francesco tornò a Portacomaro, il paese delle sue origini, per una visita privata. In quell’occasione, dopo anni di attesa e rinvii dovuti ai problemi di salute di Armando, i due cugini si abbracciarono commossi nella piazza del paese. La parentela risale al XIX secolo, quando il bisnonno di Armando, nato nel 1850, era fratello del bisnonno del Pontefice argentino, che successivamente emigrò in Sud America. Un legame profondo custodito nel tempo grazie alla memoria di famiglia e all’affetto sincero che Armando ha sempre nutrito per il Santo Padre.
Si inaugura sabato 18 e domenica 19 ottobre
La stagione 2025/2026 del teatro Baretti si inaugura sabato 18 ottobre, alle ore 21, (sold out) e domenica 19 ottobre, alle ore 16, con la pièce “Salām/Shalom. Due padri”, uno spettacolo di e con Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana, dal romanzo “Apeirogon” di Colum McCann, per l’adattamento di Paolo Fresa. Si tratta di una produzione del Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia e Festival Vicino-Lontano Premio Terzani.
In un periodo così doloroso e complesso per ciò che sta accadendo in Medio Oriente, la stagione teatrale “Aurea Familia” del teatro Baretti, con la direzione di Sax Nicosia, sceglie di aprire con un segnale forte per la pace, “Salām/Shalom. Due padri”. Una storia che intreccia vite, affetti e scelte, storie contemporanee, verità e paure. Tratte dal romanzo “Apeirogon” di Colum McCann, straordinaria opera che ha vinto il Premio Terzani nel 2022, lo spettacolo è una testimonianza necessaria davanti all’orrore in Palestina. L’autore, McCann, ha raccolto nei milleuno frammenti che compongono il romanzo i brandelli di un conflitto apparentemente senza soluzione, già da prima dell’ormai tristemente noto 7 ottobre, e che oggi ha dato luogo al genocidio cui stiamo assistendo. Infiniti sono i lati del poligono chiamato Apeirogon, da cui il libro prende il titolo, come infiniti sono i punti di vista da cui due padri, l’israeliano Rami e il palestinese Bassam, persone reali che McCann ha conosciuto, cercano di comprendere una realtà troppo complessa per essere osservata e giudicata da un unico lato. Due padri, portati sulla scena da Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana, sono uniti dallo stesso strazio indicibile per la perdita delle loro bambine, uccise dalla guerra dell’altro; due padri che hanno avuto il coraggio di diventare uomini di pace e di imbracciare come unica arma il loro dolore contro la tentazione della vendetta e la trappola dell’odio.
Abbracciarsi, tenersi la mano, guardarsi negli occhi, ascoltarsi, piccoli gesti normali per tempi normali. Per tempi di pace. Gesti eroici, quando il tempo della guerra devasta le vite degli uomini. Infiniti gli sguardi, come mutevoli sono le cose del mondo, luogo del caos e del rischio. Dentro questo caos vi sono due padri con lo stesso dolore e la stessa forza, che cercheranno di trasformare le parole dell’odio in parole di pace. Nella geometria dell’Apeirogon ogni luogo è raggiungibile, ogni punto può essere toccato anche quando sembra impossibile.
Lo spettacolo è uno degli appuntamenti del progetto artistico e umano “Come ali sulle radici”, che unisce teatro e comunità, mettendo al centro la persona nelle relazioni, realizzato nell’ambito di “Torino che Spettacolo !”. Le attività ideate da Baretti ETS, Alma Teatro e Scuola Popolare di Musica intrecciano trasmissione intergenerazionale, integrazione culturale e dialogo inclusivo. Il progetto propone un teatro vivo, accessibile, capace di accogliere il nuovo senza perdere il legame con la memoria e le sue radici.
Cineteatro Baretti – via Baretti 4, Torino
Informazioni e biglietti su www.cineteatrobaretti.it
Gian Giacomo Della Porta